STING Biografia Sumner è nato a Wallsend, nella periferia a nord di Newcastle-upon-Tyne in Inghilterra, da Audrey, una parrucchiera, ed Eric, un lattaio. Fin da bambino sapeva di voler diventare un musicista. Frequentò la St. Cuthbert Roman Catholic School a Newcastle, e successivamente l'università di Warwick a Coventry, ma non si laureò. Dal 1971 al 1974 frequentò un corso di preparazione per insegnanti. Prima di suonare musica professionalmente, Sumner lavora come scavatore e insegnante di inglese. Tiene i suoi primi concerti ovunque possa ottenere un lavoro. Suona con gruppi jazz, che è un genere di musica caratterizzato dalla improvvisazione, da una grande espressività, e anche da un certo virtuosismo strumentale, in locali come Phoenix Jazzmen e Last Exit. Si pensa che abbia ricevuto il suo soprannome mentre suonava con i Jazzmen, perché portava spesso una maglietta a strisce nere e gialle; uno dei componenti della band, Gordon Solomon, notò che sembrava un'ape, e così divenne Stinger (colui che punge), abbreviato poi in Sting (pungiglione). Si fa chiamare Sting da tutti, compresi i figli e compare come Gordon Sumner solo sui documenti ufficiali. Sting sposa l'attrice irlandese Frances Tomelty nel 1976. La coppia ebbe due figli prima del loro divorzio nel 1982. Poco dopo, Sting cominciò a vivere con l'attrice (e più tardi produttrice) Trudie Styler ma non si sposò fino al 1992. Sting e Trudie hanno avuto quattro figli. Joseph, il figlio avuto dalla Tomelty, sta seguendo le orme del padre come musicista. Anche se si dice che Sting possegga molti terreni nel Regno Unito e negli Stati Uniti, attualmente si considera a casa a Ponte agli Stolli in Toscana, dove ha comprato la villa del "Palagio". Malgrado abbia ricevuto una laurea honoris causa in musica dalla Northumbria University è solo nell'estate del 2003, che Sting ottiene la carica di Commander dell' CBE. Sempre lo stesso anno, pubblica la sua autobiografia, Broken Music e sempre nel 2003, compare all' 81° posto della classifica I 100 peggiori inglesi elaborata via sondaggio, condotto dalla tv inglese Channel Four. Sting è di religione cattolica ed è un appassionato di calcio e tifoso del Newcastle United F.C. Il periodo Police Nel 1977, a Londra, Sting, incontra il batterista americano Stewart Copeland e il chitarrista corso Henry Padovani, con i quali forma il gruppo rock/pop dei Police. Sono gli anni forti del punk londinese: il trio inizia a suonare in piccoli pub ed esordisce su 45 giri con l'autoprodotto Fall Out/Nothing Achieving. Presto Padovani viene rimpiazzato dal più esperto Andy Summers, veterano della scena musicale inglese le cui sonorità, pulite e curatissime, contribuiscono a distaccare definitivamente il gruppo dall'originario intendimento punk. I Police debuttano ufficialmente negli Stati Uniti nel 1978 con Roxanne. Il gruppo ha svariati album in testa alle classifiche, europee e d'oltreoceano, tra il 1979 e il 1983, anno della loro separazione; i Police hanno vinto sei Grammy Award nei primi anni ottanta, come nel caso della loro canzone più famosa, Every Breath You Take. Il loro ultimo album, Synchronicity, è stato pubblicato nel 1983. Tra la fine del decennio degli '80 e la metà degli anni '90, si parla di riunione, forzata prima dalla casa discografica, A&M nel 1986, con la ri-registrazione di "Don't Stand So Close to Me" e poi nel 1992 nell'occasione delle nozze tra Sting e la Styler, e una performance dal vivo dei tre. La loro ultima "riunione" avvenne nel 2003 durante l'assegnazione alla Rock and Roll Hall of Fame nel marzo 2003. Il 2007 si apre con una grossa novità per i suoi fan: Sting ricompone i leggendari Police per un tour mondiale in occasione del trentennale del primo singolo del terzetto britannico, Roxanne ma per una volta sola CARRIERA SOLISTA Il primo album da solista di Sting è The Dream of the Blue Turtles (1985); comprende il singolo "If You Love Somebody Set Them Free". In un anno, diventa tre volte disco di Platino. Nothing Like the Sun viene rilasciato nel 1987 e contiene le canzoni "We'll Be Together" e "Be Still My Beating Heart", dedicate alla madre morta lo stesso anno. Anche questo viene classificato disco di Platino ed è riconosciuto come uno dei più importanti album rock degli anni ottanta. Alla ricerca continua di sperimentazioni e contaminazioni, Sting l'11 luglio 1987 sale a Perugia sul palco dell'Umbria Jazz festival insieme al pianista Gil Evans e il sassofonista Branford Marsalis; durante questo live vengono eseguiti i brani "Roxanne", "Tea in the Sahara", "Consider me gone" e la cover del brano di Hendrix "Little wing" che Sting aveva già realizzato in studio per lo stesso album "Nothing like the sun". Alcuni brani di questo live sono stati registrati in un cd bootleg. The Soul Cages, rilasciato nel 1991, dopo quasi quattro anni di silenzio, è dedicato al padre, morto poco tempo prima e include le canzoni All this Time (che raggiunge i vertici delle classifiche europee) The Soul Cages (che vince un Grammy) e Mad about you proposta anche in versione italiana con il titolo Muoio per te. Il tour europeo legato a questo album si apre l' 1 novembre del '91 al palasport di Reggio Calabria. L'album diventa disco di Platino nel 1992. Nel 1993 registra Ten Summoner's Tales, che diventa tre volte disco di Platino in un anno. In maggio dello stesso anno esce il remix del brano "Demolition Man", originariamente registrato dai Police in Ghost in the Machine, ma usato nel film Demolition Man con Sandra Bullock. Il 17 luglio del '93 il questore di Catanzaro vieta un suo concerto allo stadio del capoluogo calabrese con un'ordinanza di diniego inviata al promoter musicale Ruggero Pegna. Il questore scrive testualmente che la musica dell' ex Police "avrebbe portato il pubblico allo scontro collettivo". Ne parlano i giornali di tutto il mondo. Il promoter decide si spostarlo a Cosenza. Sting raggiunge, di nuovo notorietà tra il pubblico, nel 1994, quando con Bryan Adams e Rod Stewart canta la canzone "All For Love" dal film I tre moschettieri. La canzone rimane in cima alla classifica per cinque settimane e diventa disco di Platino. In febbraio, vince altri due Grammy Awards e ottiene altre tre candidature all'Academy Awards. Sempre nel 1994 il Berklee College of Music gli consegna la sua seconda laurea ad honorem in maggio. Infine in novembre registra la compilation di successi Fields of Gold: The Best of Sting che ottiene due dischi di Platino. L'album Mercury Falling, del 1996, ha un buon esordio, ma esce presto dalle classifiche, in particolare perché vende poche migliaia di copie negli Stati Uniti e perché Sting ha molti conflitti con la casa discografica A&M. Infatti, alla fine del 1996, la A&M viene comperata da Interscope Records una sottomarca della Universal. Comunque, Mercury Falling raggiunge la Top 40 con due singoli lo stesso anno: "You Still Touch Me" (giugno) and "I'm So Happy I Can't Stop Crying" (dicembre). Sting ritorna nel settembre del 1999 con l'album Brand New Day, contenente "Brand New Day" (Top 40) e "Desert Rose" (Top 10). L'album divenne triplo Platino nel gennaio del 2001. Nel 2000, vinse un Grammy Award per l'album e la canzone con lo stesso nome. Alla cerimonia di premiazione, cantò "Desert Rose" con Cheb Mami. Per la sua interpretazione, la Arab-American Institute Foundation gli ha assegnato il premio Khalil Gibran Spirit of Humanity. Nel 2001 Sting si esibì durante il Super Bowl. Aggiunse un altro Grammy alla sua collezione in febbraio. In aprile, durante un atterraggio in Italia, il suo aereo sbandò sulla pista, ma non rimase ferito. La canzone "After the Rain has Fallen" entrò nella Top 40. La sera dell'11 settembre tenne un concerto, nel suo casale sulle colline toscane, accompagnato da numerosi musicisti e di fronte a un pubblico di pochi intimi invitati per l'occasione. Il concerto avrebbe anche dovuto essere trasmesso in diretta via Internet, ma la trasmissione venne cancellata dopo l'attacco alle torri gemelle a New York, avvenuto poche ore prima. Venne trasmessa solo "Fragile", la prima canzone in scaletta, preceduta da un commosso e sommesso annuncio di Sting in omaggio alle vittime dell'attentato. L'intensità di quella serata sarà poi testimoniata dal disco All This Time, ma soprattutto dalla più completa e coinvolgente versione video in DVD. In All This Time si possono ascoltare versioni riarrangiate in chiave acustica e jazz delle migliori canzoni di Sting come "Roxanne" e "If You Love Somebody Set Them Free", con l'aiuto di musicisti di calibro come i fidi Manu Katché, Dominic Miller e Kipper nonchè, tra gli altri, Chris Botti, Christian McBride e Jason Rebello. Successivamente, Sting registrò ancora "Fragile" per la raccolta di fondi America: A Tribute to Heroes. Il 2002 fu un anno ricco di premi per Sting. Vinse un Golden Globe Award per la canzone "Until..." tratta dal film Kate & Leopold e ottenne la candidatura per il suo secondo Oscar. In giugno, entrò nella Songwriters Hall of Fame. Nel 2003 uscì Sacred Love, un album originale con ritmi vivaci ed esperimenti e collaborazioni con l'artista hip-hop Mary J. Blige e il maestro di sitar Anoushka Shankar, figlia del leggendario Ravi Shankar. Alcune canzoni come "Inside" e "Dead Man's Rope" furono molto ascoltate, ma complessivamente i suoni soffrono di una ripetitività che porta molti a pensare che Sting abbia perso la sua vena migliore. Non è chiaro se fosse serio quando ha detto di essere "depresso". Tuttavia, ha scritto una canzone intitolata "Lithium Sunset", che sembra riferirsi al carbonato di litio, una cura per quel disturbo. Nel 2005 ha collaborato alla scrittura della canzone "Union " con i Black Eyed Peas , contenuta nell'album Monkey Business nella quale presta anche la sua voce. Nel 2006 riscopre il liuto e ad ottobre pubblica, insieme a Edin Karamazov, il disco per voce e liuto "Songs from the Labyrinth", con musiche del famoso liutista John Dowland. Sting attore Sting ogni tanto si è avventurato nella recitazione. Debutta nel cinema con Quadrophenia (1979). Tralasciando la sua apparizione come personaggio diabolico in Le due facce del male (Brimstone and Treacle) (1982), e nel ruolo semi-romantico di Mick in Plenty (con Meryl Streep), uno dei suoi ruoli più famosi è quello di Feyd-Rautha Harkonnen nell'adattamento cinematografico di Dune (1984). Nel 1985 ricopre il ruolo di protagonista nel film The Bride, di Franc Roddam, in cui interpreta il ruolo del dr. Frankestein che dopo anni di ricerca, dà vita ad una creatura femminile a cui dà il nome di Eva. Il film non è rimasto negli annali del cinema. Nel 1987 interpreta il ruolo dell'amante di Kathleen Turner nel film Giulia e Giulia (Julia and Julia, di Peter Del Monte). Di lui si ricorda, inoltre, un cameo nel film Il barone di Münchausen. È anche apparso in televisione (con delle partecipazioni nei Simpson e in Ally McBeal) e in teatro ne L'Opera da tre soldi di Kurt Weill. Nel 1998 appare nel ruolo di JD nel film Lock e Stock pazzi scatenati (Lock, Stock and Two Smoking Barrels). Beneficenza [modifica] Verso la fine degli anni ottanta, Sting sostenne fortemente i movimenti ambientalisti e umanitari, come Amnesty International. Infatti contribuisce sia Band Aid e poi al mega concerto di Live Aid. Con Trudie Styler e un Kayapó indiano come guida in Brasile, fonda la Rainforest Foundation per contribuire a salvare le foreste pluviali. Il suo appoggio a queste cause continua anche nel 2004 contribuendo agli aiuti nel sud-est asiatico per lo tsunami. Inoltre ha partecipato al Live 8 nel 2005 per promuovere la causa della cancellazione del debito nei paesi africani da parte degli stati più potenti e nel 2007, con i Police, al Live Earth in favore della salvaguardia del pianeta. Sempre nel 2005 è stato tra i principali promotori del movimento ambientalista Hydrogen (f)or Life, per lo sviluppo delle energie pulite e dell'economia dell'idrogeno. Album The Dream of the Blue Turtles (1985) Bring on the Night (1986) Nothing Like the Sun (1987) The Soul Cages (1991) Ten Summoner's Tales (1993) Fields of Gold (1994) (raccolta) Mercury Falling (1996) Brand New Day (1999) All This Time (2001) Sacred Love (2003) Inside Out on the Sacred Love Tour (DVD - live) Songs from the Labyrinth (2006) Singoli [modifica] Spread a Little Happiness (1982) If You Love Somebody (Set Them Free) (1985) Russians (1985) Love Is the Seventh Wave (1985) Fortress Around Your Heart (1985) We'll Be Together (1987) Englishman in New York (1987) They Dance Alone (Cueca Solo) (1987) Fragile (1988) All This Time (1990) Mad About You (1991) The Soul Cages (1991) If I Ever Lose My Faith in You (1993) Fields of Gold (1993) Shape of My Heart (1993) Demolition Man (1993) When We Dance (1994) This Cowboy Song (1995) Let Your Soul Be Your Pilot (1996) You Still Touch Me (1996) I'm So Happy I Can't Stop Crying (1996) I Was Brought to My Senses (1996) Brand New Day (1999) After the Rain Has Fallen (1999) Desert Rose (2000) My Funny Friend and Me (2000) Fragile (live) (2001) Send You Love Love (2003) Whenever I Say Your Name (2003) Stolen Car (2003) Lullaby to an Anxious Child (2006) JOE STRUMMER « Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l'ignoranza. » Biografia Le origini All'anagrafe John Graham Mellor, nacque ad Ankara, capitale della Turchia, dove il padre lavorava come funzionario del ministero degli esteri britannico; i frequenti trasferimenti del padre lo condussero a crescere in diversi Paesi prima del rientro della famiglia in patria. All'età di due anni passò dalla Turchia all'Egitto (Il Cairo), in seguito in Messico (Città del Messico), in Germania (Bonn) e infine, all'età di nove anni il trasferimento definitivo in Inghilterra, a pochi chilometri da Londra. Lì viene iscritto ad una scuola privata ove, in una sorta di rito di iniziazione, le "matricole" possono scegliere se essere picchiate o immergersi in una vasca piena di escrementi (Strummer sceglie la prima opzione). Joe non ama molto la vita della scuola e cerca di evadere da essa ascoltando musica (con i suoi compagni di camera ascoltava sempre i Beatles, Rolling Stones e Who). Fu proprio a scuola che incominciò ad amare la musica, ma non si interessò mai a suonarla (credeva infatti che fosse un talento dato solo a persone divine come Pete Townshend degli Who, uno dei suoi compositori preferiti). Il suicidio del fratello maggiore David, un personaggio con idee politiche di estrema destra ed un particolare interesse per l'esoterismo (1970), lo sconvolge al punto da costringerlo ad andare via di casa per vivere sulla strada. Gli esordi musicali Dopo un periodo come Busker, cioè come musicista di strada, durante il quale assume il soprannome di Woody (in onore del musicista Woody Guthrie) entra a far parte prima dei Vultures e successivamente dei 101'ers, gruppo di r'n'b con i quali divideva una casa occupata. Ottenne un discreto successo nei pub di Londra e fa emergere il suo carattere di "frontman". In seguito si affibbia il soprannome di Strummer (dal verbo to strum e quindi "strimpellatore"), a causa della tecnica chitarristica piuttosto rozza e rinnega il precedente soprannome di Woody. Dei suoi anni coi 101'ers rimane l'album Elgin Avenue Breakdown, uscito postumo (cinque anni dopo lo scioglimento della band) nel 1981 e ripubblicato nel 2005 con sette brani inediti in più. il periodo con i I Clash Dopo aver assistito nel 1976 ad un concerto dei Sex Pistols, rimane folgorato dal punk e poco tempo dopo, sollecitato dall'ultimatum di Bernie Rhodes, manager dei futuri Clash, accetta di diventare cantante del complesso che lo porterà al successo planetario. Coi Clash realizza sei album: The Clash nel 1977, Give 'Em Enough Rope nel 1978, London Calling nel 1979, Sandinista! nel 1980, Combat Rock nel 1982 e infine Cut the Crap nel 1985. London Calling e Sandinista!, in particolare, diventano vere e proprie pietre miliari della storia del rock. In questi lavori sono mescolati generi diversi: il punk dei primi due dischi viene pian piano integrato con contaminazioni reggae, rockabilly funk, calypso, persino jazz e blues. Gli attriti tra i componenti della band, in particolare tra Strummer e Jones, si fanno sempre più stridenti finché, nel 1983, con l'allontanamento del batterista Topper Headon e soprattutto del chitarrista Mick Jones, la band smette praticamente di esistere. Nel 1985 Joe si presenta con una nuova formazione e fa uscire a firma The Clash il discutibile Cut the Crap, che si rivela un vero fiasco. In seguito l'album non verrà citato nelle documentazioni ufficiali dei Clash e sarà riconosciuto soltanto dopo l'inserimento del singolo This Is England nel box The Essential Clash uscito nel 2003. I Clash riconosceranno solo in anni recenti l'esistenza di una formazione post-Mick. Gli anni della desolazione Negli anni successivi Strummer si dedica soprattutto al cinema, sia come autore di colonne sonore, sia come attore, in una serie di pellicole a produzione indipendente: tra le altre, Diritti all'inferno di Alex Cox nel 1987 e Mystery Train - Martedì notte a Memphis di Jim Jarmusch nel 1989. In entrambi i campi Strummer non avrà fortuna. Nel 1989 esce il suo primo disco da solista: Earthquake Weather, un omaggio al rockabilly che si distanzia molto dallo "stile Clash" e che, soprattutto per questa ragione, viene largamente ignorato da pubblico e critica. Tra il 1991 e il 1992 accompagna in tour la band irlandese Pogues (alla quale è legato da profonda amicizia), eseguendo anche alcuni noti brani dei Clash. Mescaleros: la rinascita [modifica] Joe vive praticamente di rendita fino al 1995, quando forma una nuova band, Joe Strummer & The Mescaleros, composta da una serie di talentuosi polistrumentisti coi quali nel 1999 fa uscire Rock Art & The X-Ray Style. Dopo una lunga serie di tour che lo portano a più riprese anche in Italia, nel 2001 Strummer e i suoi realizzano Global A Go-Go, che viene salutato dai più come il suo lavoro migliore dai tempi di Sandinista!. Con i Mescaleros, durante una serata a favore del sindacato dei pompieri, si esibisce assieme a Mick Jones riproponendo alcuni pezzi storici dei Clash. L'epilogo [modifica] La mattina del 22 dicembre 2002 Joe muore a causa di un infarto. Aveva da poco compiuto 50 anni. Nel 2003 esce postumo quello che avrebbe dovuto essere il terzo album di Joe Strummer & The Mescaleros: Streetcore, un ritorno al rock più grezzo e "stradaiolo" con innesti di country-folk. Dapprima a Bologna e da quest'anno a Milano, nel mese di dicembre viene organizzato regolarmente dal 2004 il Tributo italiano a Joe Strummer. Nel 2008 il regista britannico Julien Temple, amico personale di Strummer, ha pubblicato un film-documentario sulla vita, il pensiero e la storia di Joe Strummer, intitolato Il futuro non è scritto - Joe Strummer[1]. Un'autodefinizione "Scrivo canzoni di protesta, quindi sono un cantante folk. Un cantante folk con chitarra elettrica". (Joe Strummer) Discografia con i Clash 1977 - The Clash 1978 - Give 'Em Enough Rope 1979 - London Calling 1980 - Sandinista! 1982 - Combat Rock 1985 - Cut the Crap Discografia solista o come componente di altre band 1981 - Elgin Avenue Breakdown 1988 - Walker Soundtrack 1989 - Earthquake Weather 1999 - Rock Art And The X-Ray Style 2001 - Global a Go-Go 2003 - Streetcore (postumo) 2005 - Elgin Avenue Breakdown Revisited (postumo) ___________________________________________________________________________________________________________ Mick Jones Mick Jones il cui vero nome è Michael Geoffrey Jones (26 giugno 1955) è un chitarrista e cantante inglese, dapprima nei Clash e successivamente nei Big Audio Dynamite e nei Carbon/Silicon. Gli inizi Nato nel sud di Londra, Inghilterra, cresce con sua nonna Stella dopo la separazione dei suoi genitori avvenuta quando aveva nove anni. Grazie alla mamma che in seguito visse in America, Mick ricevette ogni mese riviste di musica e vinili introvabili nel Regno Unito. Si iscrisse alla scuola Hammersmith College of Art dove con dei suoi amici fondò gli Schoolgirls che fu il suo primo gruppo. Mick era un vero e proprio appassionato di musica e voleva diventare una rockstar di grande successo. Tra i suoi gruppi preferiti c'erano i Beatles, i Rolling Stones, gli Who e i Kinks. Quando gli Schoolgirls si sciolsero fondò una nuova band che chiamò i Delinquents con i quali arrivò quasi al successo. La band contattò il produttore Guy Stevens (che Mick adorava e che avrebbe prodotto il futuro album dei Clash, London Calling) il quale decise di far registrare la band, ma non voleva il "ragazzo gracilino" (Mick). Così fu estromesso e appena sentì il demo della vecchia band scoppiò in lacrime. Jones non si arrese e, deciso a diventare una rockstar, vide per caso una trasmissione dell'emittente televisiva BBC che presentava un live dei New York Dolls. Egli rimase folgorato dal modo di muoversi del gruppo e decise di creare una band che seguisse il loro stile. Il primo passo per formare questo progetto avvenne quando Jones incontrò ad un party Bernard Rhodes che accettò di produrre le canzoni del suo nuovo gruppo. "Bernie" voleva creare una band antagonista ai Sex Pistols che stavano prendendo forma. Il nome che Jones diede al gruppo fu London SS, con chiare intenzioni provocatorie e per creare scalpore (si riferisce chiaramente alle SS naziste). Furono così aperti i provini per entrare nella band. Il primo "acquisto" fu Paul Simonon. Paul aveva accompagnato un amico al provino, ma fu subito notato da Mick che lo definì: perfetto per il ruolo di rockstar! Paul iniziò alla chitarra sotto gli insegnamenti di Mick, ma vedendo la sua lentezza nell'apprendimento Jones lo fece passare al basso elettrico. Keith Levene fu reclutato per la chitarra e Terry Chimes alla batteria. Dopo che Mick e Paul assistettero all'esibizione di un gruppo pub-rock di nome 101'ers rimasero folgorati dal carisma del loro frontman di nome Joe Strummer e dopo una serie di contatti con lui riuscirono ad unirlo alla band. I Clash Il nome che fu dato alla band fu Clash scelto da Paul Simonon dopo che lo vide su tutti i giornali. A Jones fu affibbiato da Paul il soprannome di "Jonesy". Mick così iniziò a comporre musica con Joe Strummer e pubblicarono il loro primo album dal nome omonimo di The Clash. Prima della pubblicazione fu estromesso Levene che compose con Mick e Joe una sola canzone. Anche Terry Chimes accreditato come Tory Crimes sull'album fu cacciato. Le canzoni dell'album sono tutte composte da Mick e Joe ad esclusione di una cover di Police and Thieves velocizzata a ritmo di rock. Il secondo album dei Clash fu Give 'Em Enough Rope che vede l'ingresso come batterista di Topper Headon. Le canzoni sono state snobbate dalla critica, ma comunque l'album arrivò secondo nella classifica britannica. L'unica canzone composta completamente da Mick presente nell'album fu Stay Free. L'anno seguente Mick andò negli USA insieme a Joe per trovare ispirazioni per nuove canzoni (la CBS esigeva subito un terzo album). Crearono una grande quantità di canzoni e furono ospiti della Epic Records (la CBS in versione a stelle e strisce). Si innamorarono degli Stati Uniti a tal punto da far arrivare sia Paul che Topper per fare una tournée. Finita la tournée sperimentale di tre settimane incisero il terzo album con la collaborazione del produttore Guy Stevens (la stessa persona che fece estromettere Mick dai Delinquents). Il disco prese il nome di London Calling e fu molto apprezzato dalla critica, considerato ancora oggi uno dei più grandi album della storia del Rock. In questo cd, Mick compone la canzone Train In Vain che diventerà uno dei singoli estratti dall'album. Mick riuscì a convincere i Clash a far licenziare il manager Bernard Rhodes che secondo Jonesy creava problemi all'interno della band, ma questa azione gli si rivolgerà contro in seguito. Dopo il successo di London Calling iniziarono a verificarsi i primi problemi all'interno dei Clash. Il rapporto tra Joe e Mick incominciò a sgretolarsi pian piano, ma fu rafforzato da un viaggio dei due in Giamaica (promosso dalla CBS). Lì conobbero il loro idolo di vecchia data, Bo Diddley con il quale composero delle canzoni per il quarto album: Sandinista!. L'album vide numerose collaborazioni con musicisti ospiti come Mickey Gallagher e Tymon Dogg. Il disco uscì in doppio formato dopo che Mick condusse una delle prime grandi battaglie storiche vinte (ve ne sarà solo un'altra) dal gruppo contro la CBS e venne venduto al prezzo di un solo disco. Il cd fu prodotto dagli stessi Clash e Mick aiutò in studio di consolle i tecnici per migliorare il mixaggio. Il disco, forse troppo ambizioso e dispersivo, fu un flop in confronto al precedente e arrivò solo alla diciannovesima posizione della classifica britannica. Iniziò un periodo di vari litigi tra i componenti del gruppo e si arrivò addirittura ad un punto in cui Joe lasciava i testi delle canzoni nella cassetta delle poste di Mick che poi creava la musica. L'ultimo album con Jonesy (ci sarà poi il cd Cut the Crap ma senza Mick e Topper) fu Combat Rock, dalla critica definito il migliore, che presenta eccellenti brani come Should I Stay or Should I Go? scritta dallo stesso Mick. Dopo questo brillante album i continui litigi nel gruppo continuarono a tal punto che la situazione non poteva essere più sopportata. Le principali cause dell'allontanamento di Mick furono le seguenti e lo riguardarono tutte: 1) Fu ripreso come manager Bernard Rhodes tra le proteste di Mick che era contrario; 2) Fu negato a Mick di produrre un mixaggio per il singolo estratto da Combat Rock, Rock The Casbah; 3) Mick voleva produrre Combat Rock come un doppio album, ma i Clash furono contrari; 4) Fu allontanato Topper Headon dal gruppo e Mick si adeguò alla decisione di Paul e Joe. L'ultima goccia che fece traboccare il vaso fu quando "Bernie" fece firmare un contratto di fedeltà ai Clash e Mick pronunciò la leggendaria frase: «Non mi importa cosa fanno i Clash...dovete parlare prima con il mio avvocato!». Bernard così fece pressione con frasi chiaramente provocatorie nei confronti di Mick e convinse Joe e Paul ad estrometterlo dal gruppo. "Bernie" ebbe così la sua rivincita nei confronti di Jonesy. Mick accettò la decisione dei tre. La sua ultima apparizione col gruppo, all'US Festival, negli Stati Uniti, ebbe luogo davanti al più grande pubblico mai avuto dai Clash. I Big Audio Dynamite [modifica] Dopo la sua controversa espulsione dal gruppo nel 1983, forma nel 1984 i Big Audio Dynamite insieme a Don Letts, gruppo con il quale è stato in attività fino al 1995. Dei Big Audio Dynamite possiamo ricordare sicuramente il pezzo E=MC2, che nel 1985 riscosse un buon successo nell'ambito dance. Tempi recenti Ultimamente Jones insieme a Tony James ha formato la band Carbon/Silicon. Infine si è anche cimentato come produttore per l'album di debutto della band The Libertines e per la nuova band del leader degli stessi Libertines Pete Doherty, i Babyshambles. Dopo la sua estromissione dal gruppo, comunque, Mick mantenne sempre ottimi rapporti con i Clash e ammise che fu "Bernie" a volerlo cacciare e non il gruppo. Jonesy suonò ancora una volta con Joe durante una festa in onore dei pompieri dove riprodussero brani storici dei Clash come White Riot e English Civil War (un mese prima della morte di Joe Strummer). Mick Jones si è anche distinto come musicista turnista ( e talora produttore) per altri artisti, fra i quali Ian Hunter, Ellen Foley, Futura 2000, General Public e Theatre Of Hate. Paul Simonon Paul Gustave Simonon (Londra, 15 dicembre 1955) è un bassista inglese. È stato il bassista del gruppo The Clash, adesso componente dei The Good, The Bad And The Queen. Biografia Paul, nato il 15 dicembre 1955 a Londra nel duro quartiere di Brixton, frequentò scuole con prevalenza di studenti di colore, in particolare la Effra Primary School. Questo gli fece conoscere i suoni jamaicani, il reggae e lo ska. Benché fosse un cosiddetto hooligan e skinhead (non nazi), dimostrò un grosso talento come artista (pittore), e vinse anche una borsa di studio per una vicina scuola dell'arte. Circa alla metà degli anni 70, fu invogliato a suonare da un ragazzo di nome Mick Jones e dal produttore Bernard Rhodes che aiutava Jones nel reclutare musicisti per il suo nuovo gruppo, i London SS. Simonon era stato subito adocchiato da Mick dopo che aveva accompagnato un amico per sostenere un provino per i London SS. Egli fu scelto non per la sua particolare bravura nel suonare (non aveva mai toccato uno strumento a quall'epoca), ma per la sua immagine: biondo, alto e molto sicuro di sè. Vista la sua avversione per suonare la chitarra, dopo disastrosi tentativi, Mick gli insegnò a suonare il basso elettrico. Nel 1976, scioltisi i London SS, Jones e Simonon, reclutarono Joe Strummer dai 101'ers come cantante e chitarrista e formarono i Clash. Dopo innumerevoli cambi di batteristi, si unì a loro Terry Chimes, e grazie a varie esibizioni dal vivo, ebbero subito un notevole seguito nella nascente scena punk inglese. Nel 1977 firmarono un contratto con la Epic Records, per la quale realizzarono il loro primo lavoro, The Clash, che ebbe un notevole successo. Nel 1978 entrò in pianta stabile nel gruppo il batterista Topper Headon che iniziò subito a registrare con i Clash l'album Give 'Em Enough Rope. L'anno successivo i Clash realizzarono London Calling disco nel quale trova posto il primo pezzo composto e cantato (dopo che Joe e Mick lo convinsero con non poca fatica) da Paul: The Guns of Brixton. La sua idea era quella di fare una ballata rock, ma date le sue origini inevitabilmente ne è venuto fuori un reggae nel quale spiccano le note del basso di Paul. La copertina di London Calling ritrae lo stesso Simonon mentre distrugge il suo basso (Fender Precision) durante la seconda data di un'esibizione dal vivo al Palladium di New York. Fu definita da molti giornalisti La Più Grande Fotografia Rock di Tutti i Tempi. Un aneddoto della fotografa che scattò la foto, Pennie Smith, dice che Paul inflisse così forte il basso sul palco che gli si ruppe anche l'orologio: si bloccò alle 21:30, ora dell'impatto. Il seguente lavoro fu Sandinista! (1980) un triplo album (in alcune versioni doppio) al prezzo di uno. Nel 1982 esce Combat Rock, dotato di pezzi storici come Should I Stay or Should I Go (che ottenne un grandissimo successo grazie ad uno spot della Levi's) e Rock The Casbah. I continui contrasti tra Joe Strummer e Mick Jones (quest'ultimo ebbe decisioni contrastanti col gruppo, come l'opporsi al ritorno del vecchio manager Bernard Rhodes), portarono però all'allontanamento dello stesso Jones dal gruppo nel 1983. Si dice che in realtà fu il manager "Bernie" Rhodes a volere fortemente l'allontanamento di Mick e a comunicarlo a Jones fu Joe che disse: <<Sei fuori>> e Paul infierì con un: <<Beh sì!>>. I Clash conclusero la loro carriera discografica con Cut the Crap (Un taglio alle stronzate) nel 1985, con la presenza dello stesso Paul che rimase fedele a Joe Strummer. La prima apparizione di Simonon dopo lo scioglimento dei Clash, è nel disco di Bob Dylan Down in the Groove del 1988. L'unica esperienza successiva di Simonon sarà la brevissima carriera degli Havana 3 A.M., che riuscirono a pubblicare nel 1991 il loro unico lavoro, dal titolo appunto Havana 3 A.M.. Archiviata anche questa esperienza, Simonon ritorna al suo primo amore, ovvero la pittura. Ha esposto i suoi lavori in varie gallerie di Londra, e ha anche creato la copertina per un album dei Big Audio Dynamite di Mick Jones. Nel 2006 insieme a Damon Albarn (Blur, Gorillaz) e l'ex-chitarrista dei Verve ha formato un nuovo gruppo i The Good, The Bad And The Queen. L'album del nuovo gruppo assomiglia alle sonorità dei The Clash, ma si unisce ai ritmi ascoltati dal quartetto nel loro viaggio in Etiopia. L'album è stato pubblicato nel gennaio 2007 accompagnato dai singoli "Kingdom Of Doom" e "Green Fields" ___________________________________________________________________________________________________________ James Brown James Joseph Brown (Barnwell, 3 maggio 1933 – Atlanta, 25 dicembre 2006) è stato un cantante, ballerino e attore statunitense. Considerato come una delle più importanti figure della musica del XX secolo, è stato un pioniere nell'evoluzione della musica Gospel e Rhythm and Blues nonchè del Soul e del Funk. Era noto anche con alcuni soprannomi (molti autoattribuiti), fra i quali "Soul Brother Number One", "Mr. Dynamite", "the Hardest-Working Man in Show Business", "Minister of The New New Super Heavy Funk", "Mr. Please Please Please", "Universal James","Funky President", "The King of R&B", e il più noto di tutti, The Godfather of Soul, il padrino del Soul. Negli anni settanta è stato bandleader del gruppo The J.B.'s citato spesso con nomi alternativi quali The James Brown Soul Train, Maceo and the Macks and The Last Word. Come gruppo a sé stante, gli J.B.'s hanno suonato anche come backing band di Bobby Byrd, Lyn Collins ed altri cantanti. Biografia e carriera musicale James Joseph Brown, Jr. (in seguito si fece togliere dal nome anagrafico lo "Junior") nacque in una baracca nella campagna del South Carolina, anche se l'artista ebbe a dichiarare di essere nato a Macon, in Georgia. Crebbe ad Augusta, in Georgia, in condizioni di marcato disagio. Si guadagnò da vivere lavorando, sin da bambino, come raccoglitore di cotone, come lustrascarpe e raccogliendo le mance dei soldati neri di stanza in città. Fu infatti incaricato, non ancora decenne, di procurare clienti per il bordello a cui il padre lo diede in "affidamento" dopo che entrambi furono abbandonati dalla moglie e madre. Cominciò ad esibirsi in qualche piccolo locale della zona, ma allo stesso tempo commettendo piccoli reati. A 16 anni fu arrestato per rapina a mano armata e fu recluso nel riformatorio di Toccoa. Qui conobbe Bobby Byrd (per molto tempo seconda voce del futuro Padrino del Soul, sia sul palco che in studio), la cui famiglia aiutò quella di Brown ad ottenerne il rilascio sulla parola dopo solo tre anni di detenzione, a condizione che non tornasse ad Augusta o nella contea di Richmond. Fece qualche passo nello sport, in particolare nel pugilato e nel baseball, ma dovette ritirarsi dall'agonismo a causa di un incidente ad una gamba. Si dedicò allora a tempo pieno alla musica. In particolare, si appassionò al gospel, che ascoltava in chiesa fin da piccolo, allo swing ed al rhythm & blues. Esordì alle fine degli anni quaranta nel quartetto vocale dei Gospel Starlighters, destreggiandosi anche alla batteria, all'organo ed al pianoforte. Alla metà del decennio successivo fondò la sua prima band firmando un contratto con una delle più celebri case discografiche dell'epoca, la King Records: The Flames. Spostatosi dal gospel al rhythm & blues, James Brown arriva al successo nel 1956 con Please, please, please che schizzò immediatamente nella hit parade di Billboard (e che a tutt'oggi ha collezionato ben 40 dischi d'oro). Seguirono due album e altri singoli come Try me e Night train, che ottennero tutti un grande successo. Negli anni Sessanta Brown fu stabilmente in vetta alle classifiche dei dischi di rhythm & blues con brani come Prisoner of love, I got you, It's a man's world, Cold sweat e I'm black and I'm proud. Nel 1962 venne registrato un concerto tenuto al Teatro Apollo che darà vita all'album Live at the Apollo, diventato un best seller. Grazie alla sua popolarità riuscì a trasmettere messaggi sui temi sociali e esistenziali, come l'importanza dell'istruzione e la necessità di migliorare la propria condizione individuale e sociale. Seguirono altri grandi successi per Brown, tra i quali It's too funky in here e I got the feeling. Gli anni Settanta lo videro ancora grande protagonista con ben otto album di successo: dopo una serie di dieci canzoni che lo proiettarono immancabilmente in classifica, James Brown si autoproclamò "Il Padrino del Soul" (the Godfather of Soul), sulla scia del celebre film premio Oscar Il padrino. Il boom della disco music lo spiazzò un po', ma la sua breve apparizione nella parte del predicatore invasato nel famoso film The Blues Brothers (di John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd) lo rilanciò alla grande. Travolgente fu anche la sua esibizione in Living in America nel film Rocky IV (con Sylvester Stallone). Negli anni Ottanta è da ricordare anche il successo in coppia con Afrika Bambaataa, Unity. Negli anni seguenti Brown proseguì l'attività dal vivo e in studio, incoraggiando la rivalità tra Prince e Michael Jackson, da lui considerati suoi successori. Non mancherà di lanciare appelli per i diritti umani: da ricordare la sua battaglia, negli anni 2002-2003, a favore di Amina Lawal, donna nigeriana di 30 anni, condannata ad essere lapidata a morte da una corte islamica del suo paese. La scomparsa Nel corso del dicembre del 2006 James Brown comincia ad avvertire dei dolori fisici che lo portano ad annullare varie date dei suoi concerti. Riesce a cantare in condizioni precarie il 21 ad un concerto di beneficenza. [1] Il 24 dicembre, colto da un'acuta forma di polmonite, il "Padrino del Soul" viene ricoverato all'Emory Crawford Long Hospital di Atlanta, dove muore all'1:45 della notte. L'artista aveva 73 anni. Albums Please Please Please (1959) Try Me (1959) Think (1960) The Amazing James Brown (1961) James Brown Presents His Band/Night Train (1961) Shout And Shimmy (1962) James Brown and His Famous Flames Tour the USA (1962) Live at the Apollo - RS500 (1963) Prisoner of Love (1963) Showtime (1964) The Unbeatable James Brown (1964) Grits and Soul (1964) Out Of Sight (1964) Papa's Got A Brand New Bag (1965) I Got You (I Feel Good) (1966) James Brown Plays James Brown Today and Yesterday (1966) Mighty Instrumentals (1966) James Brown Plays New Breed (The Boo-Ga-Loo) (1966) Soul Brother No. 1: It's A Man's Man's Man's World (1966) James Brown Sings Christmas Songs (1966) Handful of Soul (1966) The James Brown Show (1967) Sings Raw Soul (1967) James Brown Plays The Real Thing (1967) Live At The Garden (1967) Cold Sweat (1967) James Brown Presents His Show of Tomorrow (1968) I Can't Stand Myself (1968) I Got The Feelin' (1968) Live At The Apollo, Volume 2 (1968) Jams Brown Sings Out Of Sight (1968) Thinking About Little Willie John and a Few Nice Things (1968) A Soulful Christmas (1968) Say It Loud, I'm Black and I'm Proud (1969) Gettin' Down To It (1969) The Popcorn (1969) It's A Mother (1969) Ain't It Funky (1970) Soul On Top (1970) It's A New Day - Let A Man Come In (1970) Sex Machine (1970) Hey America (1970) Super Bad (1971) Sho' Is Funky Down Here (1971) Hot Pants (1971) Revolution of the Mind/Live At The Apollo, Volume 3 (1971) There It Is (1972) Get On the Good Foot (1972) Soul Classics (1972) Soul Classics, Volume 2 (1973) Black Caesar (1973) Slaughter's Big Rip-Off (1973) The Payback (1974) Hell (1974) Reality (1975) Sex Machine Today (1975) Everybody's Doin' The Hustle and Dead on the Double Bump (1975) Hot (1976) Get Up Offa That Thing (1976) Bodyheat (1976) Mutha's Nature (1977) Solid Gold (1977) The Fabulous James Brown (1977) Jam 1980's (1978) Take A Look At Those Cakes (1979) The Original Disco Man (1979) People (1980) Hot On The One (1980) Soul Syndrome (1980) Can Your Heart Stand It? (1981) The Best of James Brown (1981) Nonstop! (1981) Live In New York (1981) Bring It On (1983) Roots of A Revolution (1984) The Federal Years, Part 1 (1984) The Federal Years, Part 2 (1984) Ain't That A Groove - The James Brown Story 1966-1969 (1984) Doing It To Death - The James Brown Story 1970-1973 (1984) Dead On The Heavy Funk 1974-1976 (1985) The CD of JB: Sex Machine and Other Soul Classics (1985) The LP of JB (1986) Gravity (1986) In The Jungle Groove - RS500 (1986) James Brown And Friends (1988) Motherlode (1988) I'm Real (1988) Star Time - RS500 (1991) Messin' With The Blues (1991) 20 All-Time Greatest Hits! - RS500 (1991) Love Over-Due (1991) Chronicles - Soul Pride (1993) Universal James (1993) Funky President (1993) Live At The Apollo (1995) JB40: 40th Anniversary Collection (1996) On Stage (1997) The next step (2002) Singoli 1956: "Please, Please, Please" (R&B N° 5) 1958: "Try Me" (R&B N° 1, U.S. N° 48) 1959: "I Want You So Bad" (R&B N° 20) 1960: "I'll Go Crazy" (R&B N° 15) 1960: "Think" (R&B N° 7, U.S. N° 33) 1960: "This Old Heart" (R&B N° 20, U.S. N° 79) 1960: "You've Got the Power" (R&B N° 14, U.S. N° 86) 1960: "The Bells" (U.S. N° 68) 1961: "Baby, You're Right" (R&B N° 2, U.S. N° 49) 1961: "Bewildered" (R&B N° 8, U.S. N° 40) 1961: "I Don't Mind" (R&B N° 4, U.S. N° 47) 1961: "Just You and Me, Darling" (R&B N° 17) 1968: "America Is My Home", Pt. 1" (R&B N° 13, U.S. N° 52) 1968: "Goodbye My Love" (U.S. N° 31) 1968: "I Can't Stand Myself (When You Touch Me)" (R&B N° 4, U.S. N° 28) 1968: "I Got The Feelin'" (R&B N° 1, U.S. N° 6) 1968: "I Guess I'll Have To Cry, Cry, Cry" (R&B N° 15, U.S. N° 55) 1968: "Licking Stick - Licking Stick" - Part 1 (R&B N° 2, U.S. N° 14) 1968: "Say It Loud - I'm Black and I'm Proud" - Part 1 (R&B N° 1, U.S. N° 10) 1968: "There Was A Time" (R&B N° 3, U.S. N° 36) 1968: "Tit For Tat" (Ain't No Taking Back)" (U.S. N° 86) 1968: "You've Got To Change Your Mind" (R&B N° 47) 1969: "Ain't It Funky Now" (R&B N° 3, U.S. N° 24) 1969: "Give It Up Or Turnit A Loose" (R&B N° 1, U.S. N° 15) 1969: "I Don't Want Nobody To Give Me Nothing (Open Up The Door, I'll Get It Myself)" (R&B N° 3, U.S. N° 20) 1969: "Let A Man Come In And Do The Popcorn" - Part One (R&B N° 2, U.S. N° 21) 1969: "Lowdown Popcorn" (R&B N° 16, U.S. N° 41) 1969: "Mother Popcorn (You Got To Have A Mother For Me)" Part 1(R&B N° 1, U.S. N° 11) 1969: "The Popcorn" (R&B N° 11, U.S. N° 30) 1970: "Ain't It Funky Now" (U.S. N° 24) 1970: "Brother Rapp" - Part 1 &" (Part 2)" (U.S. N° 32) 1970: "Funky Drummer" - Part 1 (U.S. N° 51) 1970: "Get Up (I Feel Like Being Like A) Sex Machine" (Part 1)" (R&B N° 2, U.S. N° 15) 1970: "It's A New Day" - Part 1 & Part 2 (U.S. N° 32) 1970: "Santa Claus Is Definitely Here To Stay" (U.S. N° 7) 1970: "Super Bad" - Part 1 & Part 2 (R&B N° 1, U.S. N° 13) 1971: "Escape-ism" - Part 1 (R&B N° 6, U.S. N° 35) 1971: "Get Up, Get Into It, Get Involved" - P Spank" (R&B N° 26) 1979: "For Goodness Sakes, Look At Those Cakes" - Part I (R&B N° 52) 1979: "It's Too Funky In Here" (R&B N° 15) 1979: "Star Generation" (R&B N° 63) 1980: "Rapp Payback" (Where iz Moses)" (R&B N° 46) 1980: "Regrets" (R&B N° 63) 1981: "Stay With Me" (R&B N° 80) 1983: "The Night Time Is The Right Time" (To Be With The One That You Love)" (R&B N° 73) 1985: "Living in America (song)|Living in America" (R&B N° 10, U.S. N° 4) 1986: "Gravity" (R&B N° 26, U.S. N° 93) 1987: "How Do You Stop" (R&B N° 10) 1988: "I'm Real" (R&B N° 2) 1988: "Static, Pts. 1 & 2" (R&B N° 5) 1991: "(So Tired of Standing Still We Got to) Move On" (R&B N° 48) 1993: "Can't Get Any Harder" (R&B N° 76) 1993: "Georgia-Lina" 1995: "Respect Me" 1996: "Hooked On Brown" 1998: "Funk On Ah Roll" 2001: "School Is In" Compilation Soul Classics (1972) Soul Classics, Volume 2 (1973) Solid Gold (1977) The Fabulous James Brown (1977) Can Your Heart Stand It? (1981) The Best of James Brown (1981) The Federal Years, Part 1 (1984) The Federal Years, Part 2 (1984) Roots of A Revolution (1984) Ain't That A Groove - The James Brown Story 1966-1969 (1984) Doing It To Death - The James Brown Story 1970-1973 (1984) Dead On The Heavy Funk 1974-1976 (1985) The CD of JB: Sex Machine and Other Soul Classics (1985) The LP of JB (1986) In The Jungle Groove (1986) The CD of JB II: Cold Sweat and Other Soul Classics (1987) Motherlode (1988) Messin' With The Blues (1991) Star Time (1991) Chronicles - Soul Pride (1993) JB40: 40th Anniversary Collection (1996) On Stage (1997) Film The Blues Brothers (1980) Rocky IV (1985) Blues Brothers 2000 (1997) Lo smoking (2002)