Corso idi Laurea Magistrale in Management e comunicazione di impresa Economia e politica economica nei mercati globali Il processo di integrazione europea Giovanni Di Bartolomeo [email protected] L’Europa oggi La Porta di Brandeburgo L’Europa L’Europaoggi ieri La Porta di Brandeburgo La guerra e l’Europa L’impressione e l’orrore generati dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale portarono alla ribalta una domanda: “Come può l’Europa evitare un’altra guerra?” Tre scuole di pensiero Approccio usato dopo la I Guerra Mondiale: addossare la responsabilità della guerra alla Germania H. Morgenthau (Segr. Min. del Tesoro USA): “trasformare la Germania in un paese dalle caratteristiche essenzialmente agricole e pastorizie” Approccio Marxista-Leninista: addossare la responsabilità delle due guerre al capitalismo Approccio contrario ai nazionalismi distruttivi Adozione del comunismo come soluzione del problema Più solida integrazione tra le nazioni europee L’Europa divisa dalla Guerra fredda Divisione del mondo • Comunismo avanzava nel centro Europa. • Stati Uniti: Piano Marshall (politico e economico) e OEEC (OECD) con obiettivo di liberalizzazione degli scambi e aumentare il reddito. • Il problema della Germania “forte” contro l’avanzata del comunismo • Collaborazione franco (Schuman) tedesca (Adenauer) per controbilanciare all’influenza anglo-americana. Integrazione europea • Dichiarazione di Schuman: CECA (1952) • Trattato di Roma (1957): CEE e Euratom. • Atto Europeo (1986) Delors: Mercato Comune Europeo (MEC) 1992. • Trattato di Maastricht (UE) 1993. • Trattati di Amsterdam (1997) e Nizza (2000) e la Costituzione Europea (2003). Evoluzione dell’integrazione Evoluzione dell’integrazione Le tappe dell’integrazione europea si differenziano per il modo in cui l’obiettivo viene perseguito: APPROCCIO GENERALE Dal 1948 (Piano Marshall) al 1952 APPROCCIO PER SETTORI Dal 1950 (Piano Schuman) al 1955 APPROCCIO ORIZZONTALE ECONOMICO Dal 1955 (Conferenza di Messina) al 1957 (Trattati di Roma) Approccio generale L’integrazione europea aveva un duplice obiettivo: la creazione di un sistema economico di dimensioni continentali che escludesse il pericolo del ritorno all’autarchia prebellica; contenimento del blocco sovietico e del comunismo. Cooperazione economica Piano Marshall, Parigi, 1948 • Programma congiunto per la ristrutturazione economica • 12 miliardi di $ • Organizzazione Europea di Cooperazione Economica (OECE) • Riduzione delle barriere commerciali tra i paesi europei ed Unione Europea dei Pagamenti (EPU) Risultati: espansione del commercio e favorevole atteggiamento dei politici all’integrazione. Cooperazione politica Congresso di Europa, l’Aja, 1948 (Churchill) • Istituzione di 2 strutture intergovernative: Consiglio d’Europa (’49) e Tribunale dei diritti umani (‘50). 17 Paesi partecipanti. • Assemblea costituente composta dai membri dei vari parlamenti, allo scopo di elaborare le misure pratiche per promuovere l’unione dell’Europa • Organismo internazionale, ma senza potere d’intervento Alleanze militari. NATO e Patto di Varsavia Approccio per settori Si basava sull’assunto che per ottenere l’integrazione fosse necessaria una maggiore gradualità, se ne fecero portatori Francia, Germania, Italia e Benelux portatori della visione federalista, di un’organizzazione sovranazionale che esercitava i poteri delle nazioni. CECA 1952: Piano Schuman, elaborato da Jean Monnet Obiettivi: più razionale distribuzione al più alto livello di produttività, regolare approvvigionamento dei mercati, calmierare i prezzi, espansione e modernizzazione della produzione, aumento export, migliorare qualità di vita degli operai del settore. Nasce l’Europa dei 6. Bocciata dal Parlamento francese nel 1954 per 3 motivi: 1950: Piano Pleven CED 1. Paura del riarmo tedesco; Esercito europeo ed autorità politica europea 1952: Trattato (De Gasperi) istitutivo 2. Preservazione della sovranità nazionale; 3. Lobby dei produttori di armi francesi che non volevano perdere la presa sulle autorità di governo Approccio orizzontale economico Jean Monnet propose un approccio non di natura verticale, ossia per singoli settori, ma orizzontale, che coinvolgesse quindi l’intera economia dei paesi europei. L’approccio Federale e Intergovernativo. Trattati di Roma, 1957 CEE EURATOM Convenzione di Stoccolma, 1960 EFTA Regno Unito, Portogallo, Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera, Austria, Finlandia (1961), Islanda (1970) Obiettivi principali: 1. Creazione di un’unione doganale (su basi discriminatorie) entro il 1969; 2. Abolizione degli ostacoli alla libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi; 3. Armonizzazione delle politiche economiche, sociali e fiscali Rimozione reciproca delle tariffe sul commercio, in parallelo alle scadenze programmate dalla CEE 1994 2004 1973 Cyprus 1973 1958 Malta 1981 Le fasi storiche dell’integrazione La Comunità Economica Europea progredì in un’altalenante serie di alti e bassi che possono essere classificati temporalmente: ANNI ‘60 Liberalizzazione commerciale ANNI ‘70 Euro-pessimismo ANNI ‘80 Riavvio del processo d’integrazione europea e della riforma istituzionale ANNI ‘90 L’assetto odierno Gli anni 60 ANNI ‘60 I primi dieci anni di attuazione della CEE furono segnati da una serie di successi, spesso messi in ombra dalle crisi interne. PRO • Successo dell’unione doganale. Aumento degli scambi intra-CEE del 50%; • Periodo di prosperità economica. Questo compensò i costi politici ed economici della ristrutturazione indotta dalla liberalizzazione; • Formale richiesta di adesione da parte dei membri dell’EFTA (UK, Irlanda, Danimarca e Norvegia). Le altre nazioni non potevano per ragioni di neutralità (Austria, Finlandia, Svezia, Svizzera) o mancanza di democrazia (Portogallo). Il peso economico relativo e le prestazioni economiche dei Paesi della CEE erano doppi rispetto a quelli dell’EFTA. • Avvio della PAC (Politica Agricola Comune); • Trattato di fusione dei tre esecutivi (Bruxelles, 1965). CONTRO • Fase di transizione verso il voto a maggioranza qualificata del Consiglio dei Ministri (1966). Forte opposizione della Francia (De Gaulle) che diede inizio al semestre della sedia vuota. • La soluzione venne con il Compromesso di Lussemburgo, che prevedeva la regola della maggioranza qualificata a meno che le questioni non fossero considerate “particolarmente importanti” da uno o più stati membri. • Francia pose il veto all’ingresso della Gran Bretagna. • Innalzamento di barriere tecniche al commercio. Gli anni 70 ANNI ‘70 L’andamento della Comunità europea fu particolarmente condizionato da fattori esogeni. Crisi monetaria • Gli USA stampavano moneta per finanziare la guerra in Vietnam. • Dichiarazione di inconvertibilità del dollaro (Nixon, 1972). • Passaggio da sistema di cambi fissi a cambi flessibili. • Forte spirale inflazionistica. • Serpente Monetario Europeo (1972); • Sistema Monetario Europeo (1978); • Reintroduzione dei dazi e restrizioni ai movimenti di capitali Crisi energetiche Improvvisa quadruplicazione dei prezzi del petrolio decisa dall’OPEC a seguito della guerra dello Yom Kippur (1973 e 1979). Cambiamento di prospettiva delle relazioni Nord-Sud del pianeta. Prima Convenzione di Lomè (1975) con i Paesi ACP. Deboli spinte all’integrazione europea • Inizio trattative di allargamento della CE a Grecia, Spagna e Portogallo; • Cambio di guardia fra i protagonisti della politica europea: Giscard d’Estaing in Francia, Wilson in UK, Schimdt in Germania e Moro in Italia. Incontro a Parigi (1974): 9 Elezione a suffragio universale del Parlamento europeo (1978); 9 Almeno tre conferenze al vertice ogni anno; 9 Rapporto Tindemans sull’Unione Europea per rinforzare l’impalcatura comunitaria esistente. Gli anni 80 ANNI ‘80 La nascita del “Club del coccodrillo” e l’arrivo alla Commissione europea di Jacques Delors diedero nuovo impulso al rilancio europeo. Si fissò la data di completamento del Mercato Unico alla fine del 1992. Due strumenti: Libro Bianco (Cockfield Repor) Elencava 300 misure, da compiere nell’arco di sette anni, per trasformare il mercato comune in mercato unico. •Eliminazione delle barriere fiscali; •Eliminazione delle barriere tecniche; •Eliminazione dei controlli doganali. Atto Unico Europeo (1986) Nuovo Trattato, composto da 262 articoli, con lo scopo di permettere la realizzazione effettiva del mercato interno senza controlli alle frontiere. •Modifiche istituzionali al Trattato di Roma al fine di rendere più snello l’iter decisionale della CE (ritorno a votazione a maggioranza); •Estensione del campo di azione della CE (ricerca scientifica e tecnologica, ambiente, coesione economica e sociale). Implementato attraverso il Pacchetto Delors (1988) Il processo di allargamento Prima fase 1952 1973 1981 1985 Seconda fase 1995 2004 2007 2009 Le politiche di coesione ANNI ‘80 Index, EU-25 = 100 < 30 Canarias (E) 30 - 50 50 - 75 75 - 100 Guadeloupe Martinique (F) 100 - 125 >= 125 (F) RÈ union (F) Guyane (F) AÁ ores (P) Madeira (P) Kypros SIG16 Il collasso dei sistemi comunisti ANNI ‘90 L’Europa di oggi ANNI ‘90 Dall’inizio degli anni 90, il nuovo ambizioso obiettivo di realizzare l’unione monetaria e il processo di allargamento ai paesi dell’Europa dell’Est comportarono la necessità di un riassetto della struttura europea UNIONE EUROPEA ALLARGAMENTO RIASSETTO ISTITUZIONALE IL FUTURO DELL’UE Trattato di Maastricht (1992) – Trattato di Amsterdam (1997) Agenda 2000 – Trattato di Nizza (2001) Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa (2004) Dichiarazione di Berlino (2007) – Trattato di riforma Maastricht ANNI ‘90 Nel dicembre 1990 si aprirono a Roma le due CIG sull’unione politica e sull’unione economica e monetaria che lavorarono a ritmi serrati fino alla firma del Trattato istitutivo dell’Unione Europea (Maastricht, 7 febbraio 1992) UNIONE POLITICA Il Trattato ha posto la struttura attuale della UE, basata sui tre pilastri: 1. Comunità europea, che raccoglie le disposizioni che hanno modificato i trattati esistenti 2. Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC). Art. 2, titolo V: “Gli stati membri operano congiuntamente per rafforzare e sviluppare la loro reciproca solidarietà politica”. 3. Affari Interni e Giudiziari (CGAI). Cooperazione intergovernativa nel settore giudiziario (civile e penale), doganale e di polizia per la lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di droga ed il terrorismo. La differenza riguarda le procedure decisionali. Le questioni sull’integrazione economica, ispirate a principi federalisti, sono nel primo pilastro. Il secondo ed il terzo pilastro riguardano le politiche in cui la cooperazione avviene su base intergovernativa. UEM Tre tappe: • 1990-1993: completamento del Mercato Unico; • 1994-1998: processo di convergenza delle condizioni macroeconomiche ed istituzionali; • 1999 – 2002: graduale introduzione dell’€ ed attribuzione di competenza per la gestione della politica monetaria e del cambio unico al SEBC L’Unione Europea oggi Popolazione Reddito pro-capite Peso delle economie nazionali Commercio estero (macroaree) Commercio estero (UE 15) L’Unione Europea e i 3 pilastri La istituzioni dell’Unione Europea • • • • • • Consiglio Europeo Consiglio dei Ministri Parlamento Europeo Commissione Europea Corte di Giustizia Europea Banca Centrale Europea Politiche Europee • • • • • • • Mercato (concorrenza e antitrust) Politica agricola Politica regionale Politica ambientale Politica monetaria Politica fiscale (vincoli) Strategia di Lisbona Evoluzione della spesa dell’UE Finanziamento della spesa Ripartizione della spesa Il mercato: L’impatto della CEE L’Europa 1960-1973 L’Europa a metà anni 70 Total CAP cost (mill.euros) Total CAP cost (mill.euros) CAP's budget share (right scale) CAP's budget share (right scale) €10.0 €9.0 €8.0 €7.0 €6.0 €5.0 €4.0 €3.0 €2.0 €1.0 €0.0 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% €45 €40 €35 M illio n e u r o s M illio n e uro s Evoluzione della politica agricola €30 €25 €20 €15 €10 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2000 1997 1994 1991 1988 1985 1982 1979 1976 1973 1970 1967 1964 1961 Reddito pro-capite in Europa Index, EU-25 = 100 < 30 Canarias (E) 30 - 50 50 - 75 75 - 100 Guadeloupe Martinique (F) 100 - 125 >= 125 (F) RÈ union (F) Guyane (F) AÁ ores (P) Madeira (P) Kypros SIG16 Vantaggi comp. e specializzazione Low-education labour Portugal Spain Italy Greece Ireland UK Belgium France Netherlands Finland Austria Sweden Denmark Germany Medium-education labour High-education labour 83% 58% 44% 25% 15% 13% -4% -9% -16% -30% -35% -42% -50% -52% -80% -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100%