la cazzuola simbolo del lavoro nell` opera collettiva dell` officina

LA CAZZUOLA SIMBOLO DEL LAVORO NELL’ OPERA COLLETTIVA DELL’ OFFICINA
Maestro Venerabile, Fratelli tutti,
dal latino “truella”, la cazzuola è uno strumento utilizzato da diverse corporazioni di mestiere,
tra le quali citiamo le più conosciute: muratori, conciatetti e stuccatori. Le sue dimensioni e
forme presentano numerose varianti. Per i suoi molteplici usi, la cazzuola è l’utensile che più si
avvicina alla mano dell’uomo, con una parte metallica che, in genere, ha la forma di un
triangolo o di un trapezio.
Con questo strumento il Muratore stende la calce che connette le pietre: simboleggia la
beneficenza, ossia la volontà di soccorrere chi è nel bisogno. Esprime così la bontà attiva, la
carità, ovvero quella buona volontà dovuta al genere umano. L'amore fraterno che crea la
coesione tra pietra e pietra è come la calce morbido e capace di adattarsi ad ogni forma e
situazione, quando viene steso, resistente senza essere rigido poi, quando connette le parti
nell'intero della costruzione. La cazzuola serve a mescolarlo, a fonderlo, a portarlo alla perfetta
amalgama, a toglierne l'eccesso per portarlo laddove scarseggia a diffondere quindi benevolenza
illuminata e tolleranza generosa. Per questo, è strumento di elezione del Muratore Costruttore,
nella sua costante azione positiva di attivo edificatore.
La cazzuola permette di realizzare la costruzione dell’ insieme di un edificio, ed ecco perché’ è
considerata fattore di unità, agente di fraternità e di alleanza. E’ lo strumento per mezzo del
quale l’ opera del costruttore si compie e diviene perfetta, può essere considerata un simbolo
dell’ amore fraterno che unisce tutti i Massoni, per mezzo del cemento essenziale utilizzato per
l’ edificazione del Tempio ideale. La cazzuola e’ riconosciuta in particolare come emblema delle
qualità essenziali del vero Massone: tolleranza e benevolenza; essa viene altresì percepita come
simbolo della coscienza della fraternità universale tra tutti gli esseri umani, realizzata dal
lavoro della solidarietà condivisa.
Notiamo quindi che la cazzuola adempie a una doppia funzione. La prima, come abbiamo visto,
consiste nel riempire i vuoti tra le pietre al fine di permettere l’ unione e la fusione dei cuori e
delle menti. Il secondo uso, invece, consiste nel togliere le asperità della materia e lisciare il
cemento per conferire unità all’ insieme, designando l’amabilità, cioè il legame che dobbiamo
porre nei nostri rapporti, come l’ affettuosa educazione del linguaggio, che ben si presta a
mantenere la concordia e l’ amicizia tra i membri della Loggia, per farne una famiglia
strettamente unita. Essa rappresenta anche un emblema molto espressivo della “bocca chiusa”
sui difetti dei nostri Fratelli, del silenzio imposto dalla discrezione, dell’ indulgenza verso i
difetti per i quali il colpevole testimonia il proprio pentimento. E’ da qui che proviene
l’espressione massonica “passare la cazzuola” su un torto, per dire che esso è perdonato, che lo
si seppellisce sotto un profondo oblio. In essa possiamo vedere anche un’ espressione della
cortesia.
Nella storia questo strumento ha sempre rappresentato uno strumento rituale di primaria
importanza, il cui significato ed utilizzo e’ purtroppo tra quelli più largamente caduti in disuso.
La cazzuola, la cui forma a “zig zag” evoca simbolicamente la folgore, scettro del Dio
Onnipotente, costituisce a rigore lo strumento d’elezione attraverso cui la potenza creatrice del
Grande Architetto crea, impasta e plasma il Mondo manifestato. In quanto simbolo dell’ atto
Creatore la cazzuola veniva considerata nel Medioevo il più significativo dei simboli dell’ Arte
Muratoria e, come tale, veniva giustamente raffigurata sui blasoni delle Gilde costruttrici. Fino
ancora agli inizi del 1700 la cazzuola era utilizzata nel corso delle iniziazioni; in alcuni rituali
Inglesi del 1700 il recipiendario deve tenere in mano il martello con la sinistra e la cazzuola con
la destra: vi viene del resto specificato che la cazzuola unisce ciò che il martello divide. Per
inciso, possiamo analogicamente accostare il fatto che il “Sovrano Pontefice” apre e chiude la
porta d’ oro della Basilica di San Pietro a Roma con un martello ed una cazzuola d’ oro. Rene’
Guènon osserva che il Pontefice e’ un “costruttore di ponti” e che tale titolo romano e’ in
qualche modo, grazie alla sua origine, un titolo massonico; simbolicamente, però e’ lui che
adempie la funzione di mediatore, stabilendo la comunicazione tra questo mondo ed i mondi
superiori ( San Bernardo afferma che il Pontefice, come indica l’ etimologia del suo nome,
costituisce una sorta di ponte tra Dio e l’ uomo).
E’ probabile che prima dell’ avvento della Massoneria speculativa, la cazzuola svolgesse il ruolo
sostenuto dalla Spada fiammeggiante durante l’ iniziazione, e che proprio in relazione al suo
apparentamento simbolico con la folgore, abbia quindi potuto costruire il veicolo per mezzo del
quale viene trasmessa l’influenza spirituale. Ora la sostituzione di uno strumento muratorio con
uno proveniente dalla tradizione cavalleresca, nel quadro di un rito tutt’ altro che marginale,
testimonia da sola l‘importanza delle acquisizioni e degli influssi simbolici, dottrinali e
rituali, che l’ istituzione ha ricevuto nel momento in cui ha aperto le porte ai membri
“qualificati” della via cavalleresca: d’ altronde e’ necessario non solo costruire, ma anche
saper difendere l’ opera.
A conferma dell’ importanza nella storia di questo strumento, ricordiamo che la posa della prima
pietra del Campidoglio degli Stati Uniti d’ America avvenne con riti massonici. L’ iscrizione
incisa dopo il 1805 sulla parte inferiore della lama della cazzuola suona così: “Questa cazzuola,
di proprietà della Loggia Alexandria-Washington No. 22 A.F. & A.M. fu utilizzata dal Generale
George Washington Il 18 settembre 1793 per porre la prima pietra del Campidoglio degli Stati
Uniti d’America a Washington D.C.“. La suddetta Loggia considera questa cazzuola uno dei
suoi beni più preziosi. Oggi, si trova esposta al pubblico all’ interno di una speciale vetrinetta
nella “Replica Room” della Loggia Alexandria – Washington presso il George Washington Masonic
National Memorial.
In sintesi, quello a cui dovremmo tendere tutti noi è apprendere l’arte di “maneggiare la
cazzuola” conciliando le opposizioni necessarie e feconde consci del fatto che essa rappresenta
l’utensile per eccellenza, e di conseguenza della costruzione, della ricerca del Bello, del
Bene e del Vero nell’ elaborazione dell’ opera di una vita in cerca di armonia, alla continua
ricerca della ultimazione del nostro Tempio interiore. La cazzuola corrisponde alla messa in
pratica della fraternità, del perdono e dell’ amore fraterno. Utensile del costruttore, la
cazzuola è lo strumento che cementa il destino individuale in seno alla comunità e permette all’
opera di ogni costruttore di trovare un’ unità che tende alla perfezione. E’ l’ emblema della
glorificazione del lavoro. La cazzuola collega il lavoro manuale a quello intellettuale,
essendo un tramite tra spirito e materia. E’ l’ utensile che testimonia l’unione dell’
insieme dei Massoni riuniti sulla superficie del globo.
Abbiamo detto.
Botticino sera, 29 aprile 2011.