I FUNERALI DI ERASMO ROTTERDAM AI “DIALOGHI BIBLIOTECA” DA IN Mercoledì 13 marzo alle 18 alla biblioteca Joppi Mercoledì 13 marzo, alle 18, nella sala Corgnali della biblioteca civica di Udine, per il ciclo “Dialoghi in Biblioteca” organizzati dalla biblioteca “Joppi” del Comune di Udine, sarà presentato il libro “I funerali di Erasmo da Rotterdam” di Ortensio Lando, curato da Lorenzo Di Lenardo ed edito da Forum l’anno scorso. Interverranno con il curatore Ugo Rozzo dell’università di Udine e Silvano Cavazza dell’università di Trieste. Pubblicato nel 1540, pochi anni dopo la scomparsa del grande umanista olandese, l’opera di Ortensio Lando ricostruisce con sottile ironia le esequie di Erasmo da Rotterdam. In forma dialogica vengono raccontati gli ultimi momenti di vita, la cerimonia funebre, il vilipendio della salma da parte dei monaci invidiosi e la sua assunzione in cielo. La narrazione prosegue poi con un lungo dibattito sui sostenitori e gli avversari di Erasmo, che offre un’interessante rassegna di alcuni dei protagonisti dell’epoca della Riforma. Ancora oggi si discute se intendere questo testo, dal carattere ambiguo e spesso sfuggente, in senso antierasmiano o se leggerlo invece come una difesa del maestro di Rotterdam contro gli atteggiamenti tenuti dai suoi seguaci e dai suoi nemici. Lorenzo di Lenardo è dottore di ricerca in Scienze bibliografiche e si occupa principalmente di storia delle biblioteche e di storia del libro, con particolare riguardo alla produzione e circolazione del libro a stampa nel XV e XVI secolo. Ha pubblicato nel 2009 da Forum I Lorio: editori, librai, cartai, tipografi fra Udine e Venezia, 1496-1629, anch’esso presentato dalla Biblioteca “Joppi” alla sua uscita. IL DISCORSO SUL CAMPIONATO – 28a giornata E’ la giornata dell’ennesima fuga, forse quella definitiva, della Juventus che guadagna altri 3 punti sulla seconda, il Napoli, e si porta a 9 lunghezze di distacco dalla diretta inseguitrice ad appena 10 giornate dalla fine con lo scontro diretto dalla propria. E’ un colpo durissimo, quello della 28a giornata per il Napoli di Mazzarri che esce con le ossa rotte dalla trasferta, proibitiva come da tradizione degli ultimi anni, di Verona contro il Chievo. il 2 a 0 gialloblù è firmato nel primo tempo da Dramé al 12′ e Théréau al 43′. Nella ripresa la crisi del Napoli, senza vittorie da 5 giornate, si manifesta con l’errore dal dischetto di Cavani a secco ormai da 7 gare. Ne approfitta la Juventus che ha la meglio su un quasi perfetto Catania con un gol al 91′ di Giaccherini, che fa sentire profumo di Scudetto allo Juventus Stadium. Si porta a soli 2 punti dal Napoli, il Milan, al decimo risultato utile consecutivo in campionato (7 vittorie) che batte nell’anticipo di venerdì il Genoa con le reti di Pazzini dopo 22 minuti e il raddoppio di Balotelli al 60′ e si prepara al meglio alla sfida straordinaria sfida di Champions del Camp Nou contro il Barcellona per difendere il vantaggio di 2 a 0 della gara d’andata e per approdare, come la Juventus, ai quarti della massima competizione europea. La più diretta inseguitrice al terzo posto, con 3 lunghezze di distacco, è la Fiorentina che nel posticipo di domenica sera batte, all’Olimpico, una Lazio in un periodo di risultati altalenanti. Per i viola vanno a segno Jovetic al 20′ dopo una bella azione corale e Ljajic al 49′. Si inceppa, per l’ennesima volta, l’Inter che dopo la sconfitta per 3 a 0 in Europa League contro il Tottenham, esce con 0 punti anche dalla sfida di San Siro contro un buon Bologna. Il primo tempo è abbastanza imbarazzante per gli uomini di Stramaccioni che nella ripresa sembrano svegliarsi dal torpore, ma gli ospiti non ci stanno e affondano il colpo decisivo con il solito Gilardino al minuto 57. Si divido la posta in palio, nell’anticipo di sabato sera, l’Udinese e la Roma. Vantaggio ospite su errore della difesa bianconera, con Lamela al 20′. Meritato pareggio bianconero, in una partita con poco gioco e non moltissime emozioni, con Muriel al 62′. In zona salvezza vittoria e punti preziosi, forse della tranquillità, per Parma, Cagliari e Atalanta. I parmensi soffrono nella gara casalinga contro il Torino che va in vantaggio con Santana al 56′, ma ribaltano gli esiti del match nell’ultimo quarto d’ora di gara. Pareggio di Amauri al 77′, vantaggio con Sansone all’80’ e 3 a 1 ancora con Amauri 3 minuti più tardi. L’attaccante ex Juve e Palermo trova il tempo per un terzo gol al 91′ per il definitivo 4 a 1. Vittoria larga anche per il Cagliari che a Is Arenas, senza pubblico, batte per 3 a 1 la Sampdoria. Anche qui tripletta, questa volta di Ibarbo al 18′, 52′ e 72′. Inutile rete blucerchiata di Maxi Lopez su rigore al 91′. L’Atalanta, nel lunch math di domenica, batte per 2 a 1 il Pescara del debuttante Bucchi in panchina. Vantaggio abruzzese al 24′ con D’Agostino, pareggio nerazzuro di Denis, su rigore al 34′ e definitivo 2 a 1 ancora di Denis al 67′. In fondo alla classifica finisce 2 a 1 per il Siena la gara della disperazione fra il Palermo e i bianconeri. Vantaggio rosanero con Anselmo al 44′, pareggio ospite di Emeghara al 51′ e gol del definitivo 1 a 2 di Rosina su rigore al 72′ che avvicina i senesi alla quart’ultima (distacco a soli 2 punti) e che mette una pietra di notevoli dimensioni al collo del Palermo incapace di uscire da una crisi di gioco e di risultati che nasce dalla prima giornata di campionato e forse anche da prima con un mercato deludente a dir poco. Classifica: Juventus 60; Napoli 53; Milan 51; Fiorentina 48; Lazio, Inter 47; Roma 44; Catania 42; Udinese 41; Bologna, Sampdoria (1 punto di penalizzazione), Parma 35; Cagliari 34; Atalanta (2 punti di penalizzazione) 33; Torino (1 punti di penalizzazione), Chievo 32; Genoa 26; Siena (6 punti di penalizzazione) 24; Pescara, Palermo 21 Rudi Buset [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Grazia Severi apre il suo primo shop in shop a Udine Maria Grazia Severi, la maison di pret à porter e di accessori di lusso, inaugura il suo primo monomarca all’interno del centro commerciale Arteni, nel cuore di Tavagnacco. Il nuovo concept store Maria Grazia Severi, in total white con dettagli e rifiniture in nero, permette di immergersi in un’atmosfera calda e raffinata, esaltata da un sapiente gioco di luci, che mette in risalto non solo la cura dei dettagli delle collezioni, ma anche dei particolari dello spazio. La scelta delle collezioni Maria Grazia Severi e 22 Maggio by Maria Grazia Severi, ampia e ricca, è pensata per soddisfare le diverse esigenze delle clienti della maison che potranno vivere in questo modo un’esaltante esperienza di shopping. “L’apertura dello store di Udine è molto importante per noi: l’obiettivo immediato è quello di replicare questo format in strutture analoghe sul territorio nazionale- Lombardia, Piemonte, Lazio e Campania, in primis – che abbiano le medesime caratteristiche e che siano posizionate in luoghi strategici” ha commentato Francesca Severi, direttore creativo di Maria Grazia Severi. L’opening dello shop in shop di Tavagnacco è parte fondamentale della strategia retail di Maria Grazia Severi che, forte di una distribuzione in oltre 900 punti vendita multimarca a livello internazionali, continua anche per il 2013 a concentrarsi sull’apertura di boutique monomarca e shop in shop in centri prestigiosi. CANOTTAGGIO: OLTRE 700 ATLETI INAUGURANO LA STAGIONE Un’autentica full immersion remiera, quella che ha inaugurato la stagione del canottaggio sulle distanze regolamentari, domenica sull’Ausa corno in località san Giorgio di Nogaro. Oltre 700 gli atleti scesi in acqua in rappresentanza di 30 società provenienti oltre che dalla nostra regione, da Veneto, Emilia Romagna, Austria e Slovenia. Una kermesse che aveva lo scopo di valutare lo stato di salute degli equipaggi in questa primissima parte della stagione, prima dei meeting Nazionali di aprile di Piediluco (per ragazzi, junior e senior) e di San Giorgio di Nogaro (allievi e cadetti). Quasi tutte sul podio i club remieri del Friuli Venezia Giulia, con Saturnia da subito in evidenza, con 18 vittorie complessive, e la leadership nelle classifiche generale e del Trofeo d’Aloja. Gradino più alto del podio per i biancoblù dell’accoppiata tecnica Barbo/Gioia il doppio cadetti (De Rogatis, Quartana) primi anche nel 4 di coppia con Carone e Bullo, il 720 cadette (Fernetti), il singolo cadette (Visintin), prima anche nel doppio con la Gioia, il 4 senza senior (Duchich, Ferrarese, Mansutti, Forcellini), 2 senza e doppio ragazzi (Flego, Zollia), 4 senza master (Venerando, Grippari, Trevisan, ferrato, doppio allievi C (Waiglein, Gregori), 4 senza ragazzi (Bertolano, Canetti, Chiostergi, Prelazzi), 2 senza senior (Mansutti, Duchich), singolo junior femminile (Waiglein), prima anche nel doppio con la Lonzar , doppio allievi B (Verrone, Fornasaro), 2 senza master (Clagnaz, Trevisan), doppio pesi leggeri (Parma, Tedesco), quest’ultimo primo anche nel singolo pesi leggeri. Alle spalle del Circolo di viale Miramare, attestata saldamente in seconda posizione, la Timavo di Monfalcone, con 11 vittorie ed il 2° posto in classifica generale (6° nella d’Aloja). Per i ragazzi del Brancolo, preparati dalla coppia Cristin/Delise, vittorie di Leghissa e Buttignon nel singolo ragazze in formazione mista con la Nettuno (Decleva, Cecchini), vittoriose anche nel doppio, la Signorelli nelle 720 allieve C, Centazzo Paride e Samuele primi nel doppio e nel 4 di coppia assieme a Rusconi e Maiello, Romano nel singolo, che bissava poi il successo nel 4 di coppia con Sfiligoi, Barducci e Bellè, De Pol e Signorelli nel doppio master, Musio nel 720 cadetti, e Sansa prima nel singolo ragazze e Rusconi in quello ragazzi. In quanto a vittorie 4 ne siglava il Cmm “N. Sauro” di coach Ciriello con il singolo senior della Denich, il 2 senza ragazze Denich, Millo, Milos nel singolo pesi leggeri, che poi conquistava la prima piazza anche nel quadruplo pesi leggeri con Donat, Mincarelli e Persoglia, mentre in quanto a classifiche, seconda nel Trofeo d’Aloja e 5° nella generale la Canoa San Giorgio preparata da Max Candotti che guadagnava il gradino più alto del podio con il doppio allievi c (Macor, Paulotto), primi anche nel 4 di coppia con Zemolin e Schintu, e nel doppio allievi B (Bazzan F., Bazzan S.). A seguire, 3 vittorie per la Nettuno allenata da De Marchi nel 4 di coppia ragazze misto con la Timavo, nel 720 allievi C (Gruden) e nel singolo ragazzi (Accatino), mentre per posizione in classifica, la Ginnastica Triestina, 3° nella d’Aloja e e 5° in generale, con la vittoria della Zolli nel singolo ragazze, preparata da Oselladore e Buzzai. 2 vittorie a testa per Lignano seguita dalla coppia Tedesco/Lorenzon nel doppio cadetti (Fantuzzo, Chiti) e nel doppio allieve c (Varavallo, Papa), 4° nel d’Aloja, e per l’Adria allenata dalla coppia Castriotta/Milos con Gregori nel singolo cadetti e la Sommer in quello cadette. 1 vittoria a ciascuno infine per Pullino con la Pogliani nel 720 allieve B e il Ravalico con la Giacomazzi nel singolo master. Delle regionali la classifica generale vede: Saturnia (473), Timavo (232), San Giorgio 128), Ginnastica Triestina (125), Cmm “N. Sauro” (119), Pullino (101), Adria (96), San Marco (72), Trieste (56), Lignano (46), Nettuno 826), Ravalico (89, Ausonia (6), mentre nella classifica d’Aloja: Saturnia (230), San Giorgio (69), Ginnastica Triestina (58), Lignano (46), Timavo (42), San Marco (40), Pullino (27), Cmm (22), Trieste (18), Adria (17), Ausonia (6), Nettuno (4). ‘Rosso’ di John Logan AL GIOVANNI DA UDINE IL 19 MARZO Per la programmazione Cross Over in scena il 19 marzo al Teatro Giovanni da Udine : ROSSO di John Logan con Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni Ocaña e regia, scene e costumi di Francesco Frongia. La pièce sulla vita di Mark Rothko – grande artista dell’espressionismo astratto – tradotta magistralmente in italiano da Matteo Colombo, ha già raccolto successi mondiali – dal Donmar Warehouse di Londra al Golden Theater di Brodway, aggiudicandosi 6 Tony Award nel 2010. Le luci sono disegnate da Nando Frigerio. Produzione Teatro dell’Elfo.La pièce è ispirata alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto, che alla fine degli anni Cinquanta ottenne la più importante commissione della storia dell’arte moderna, una serie di murali per il ristorante Four Season di New York. Puntando i riflettori proprio su quel periodo, Rosso mette in scena lo scontro tra generazioni di artisti: tra Rothko, un uomo maturo che fa i conti con se stesso, e Ken, giovane allievo alla ricerca di un “padre”. Minsk 2011: dalla Bielorussia con amore (per il teatro) Frammenti di vite che non possono lasciare indifferente lo spettatore. Rappresentazione di un paese, la Bielorussia non così lontana – geograficamente parlando – dall’Italia ma dove resiste l’ultima dittatura d’Europa, dove parole come libertà di pensiero, di azione, di stampa sono solo lettere una vicino all’altra vuote di significato, dove i diritti umani vengono quotidianamente calpestati, dove le “ovvie” manifestazioni della vita di un individuo pensare, parlare, amare vengono silenziosamente soppresse. Questi sono alcuni degli argomenti toccati dal nuovo spettacolo del Belarus Free Theatre, presentato ieri sera al Palamostre (nell’ambito della rassegna Teatro Contatto – Eurovisioni), unica data italiana. E’ “Minsk 2011. A reply to Kathy Acker”. La piece è la risposta al racconto NYC 1979 dove la scrittrice spiegava i cambiamenti sociali dell’America attraverso la sessualità. Così i Belarus prendono spunto dalla Acker per raccontare i mutamenti che avvengono in Bielorussia e le conseguenze degli stessi sulla vita intima delle persone. La repressione non riesce però a far smettere il battito del cuore di uomini e donne che cercano in tutti i modi di vivere e di esprimersi: la notte diventa il nuovo giorno dove ci si cerca di abbracciare, toccare, frequentare locali per gay e lesbiche. Così anche le cicatrici diventano sexy e “Minsk è la città più sexy del mondo”. Tutto si svolge, quindi, sotto l’occhio o meglio il manganello di Lukashenko, colui che è al potere dal 1994 grazie a elezioni “pilotate” e che ha modificato la costituzione per stare al potere il più a lungo possibile. Gli attori mettono in scena esperienze di vita vera, provate sulla propria pelle. C’è chi ha perso il lavoro, chi è sotto controllo, chi è nella black list come la fondatrice dei Belarus costretta a vivere a Londra. Perchè tutto ciò che è in scena è quello che vivono gli abitanti di Minsk e gli attori per poter fare teatro sono costretti alla clandestinità, a rappresentare le loro storie nella cantine, negli appartamenti dando appuntamento agli spettatori grazie al passa parola. Tutto ciò che non possono dire in patria è però ascoltato fuori dalla mura domestiche dove possono rappresentare i loro spettacoli e dare voce a un disagio profondo quanto diffuso. Grido che è ascoltato nel mondo come ad esempio in Gran Bretagna da attori quali Tom Stoppard e Jude Law, che si è unito ai manifestanti in strada contro il regime dittatoriale e per la liberazione dei prigionieri politici bielorussi. Di certo rimarrebbe sordo a questi appelli l’ex premier italiano Berlusconi, capace di dire di Lukashenko che «la sua gente la ama e questo è dimostrato dai risultati delle elezioni, che sono sotto gli occhi di tutti, che noi apprezziamo e conosciamo». Il primo incontro ufficiale tra Berlusconi e l'”amico” Lukashenko avvenne nell’aprile 2009: era dal 1995 un capo di governo europeo non accoglieva Lukashenko nella sua capitale. Maria Teresa Ruotolo SPETTRI di IBSEN dal 12 al 14 marzo Politeama Rossetti Una pioggia battente e cupa accompagna la messinscena di Spettri di Henrik Ibsen che ritorna a dare voce a moderne inquietudini interiori grazie alla nuova regia di Cristina Pezzoli. Una pioggia assillante, dunque, avvolge l’algido spazio scenico ed i personaggi della tragedia che anelano invece – anche sul piano metafisico – ad un raggio di sole, come invoca Osvald nella sua ultima, toccante battuta. Osvald è il rampollo di una famiglia borghese, quella degli Alving: la madre, Helene, vedova da molti anni, lo ha sempre tenuto all’oscuro della vera natura del padre, cinico e dissoluto, nella speranza di donargli la serenità. Osvald vive a Parigi, fa il pittore, e ritorna nella città natale per partecipare all’inaugurazione di un orfanotrofio che la madre ha fatto erigere alla memoria del marito. Ipocrisia a fin di bene quella della Signora Alving, meno nobile invece quella del pastore Manders, subito pronto a mostrare turbamento – ma solo di facciata – per le rivelazioni di Osvald sulla frivola vita parigina, e per le sue avances alla giovane cameriera Regina. Ecco, potrebbe essere lei l’ultimo raggio di luce nelle tenebre dell’animo di Osvald, conscio di essere vittima di una malattia – ereditata dal padre – che lo condurrà alla pazzia: ma la Signora Alving sarà costretta a negargli anche questa gioia, rivelando alla giovane la sua vera origine, di essere cioè figlia naturale dello stesso, colpevole, padre di Osvald… Stroncato sul nascere il loro sentimento, Regine è costretta a votarsi a un non roseo destino, mentre a Osvald non resta che affidare alla madre una dose letale di morfina con cui la prega di sollevarlo dall’ebetismo, fase terminale della sua malattia. Ma chissà se la madre potrà mai attuare quel drammatico desiderio… Follia, colpe irrisolte, incesto e verità terribili: Ibsen scuote le fondamenta del teatro borghese e illumina l’interiorità confusa dei suoi personaggi, capaci contemporaneamente di possedere la statura dei protagonisti classici e l’inquietudine dei moderni. Per restituirci uno dei più rivoluzionari drammi ottocenteschi – a lungo fu proibito nei teatri norvegesi per la sua scabrosità, mentre ad Edvard Munch ispirò alcuni bozzetti di scena – Cristina Pezzoli ha lavorato con i bravissimi attori dello Stabile di Bolzano, molto lodati dalla critica: Patrizia Milani, che incarnerà una tormentata Helene Alving, Carlo Simoni che applaudiremo nei panni del pastore, e Fausto Paravidino – uno dei talenti attoriali e drammaturgici più interessanti della scena italiana – che darà vita a un Osvald attuale e lontano dai clichés. Di: Henrik Ibsen traduzione di: Franco Perrelli elaborazione drammaturgica di: Letizia Russo Scene: Giacomo Andrico Costumi: Rosanna Monti video di: Mario Flandoli Regia: Cristina Pezzoli Produzione: Teatro Stabile di Bolzano Interpreti: Patrizia Milani, Carlo Simoni, Alvise Battain, Fausto Paravidino, Valentina Brusaferro Spettri va in scena per il cartellone Prosa dello Stabile regionale da martedì12 a giovedì 14 marzo: due recite sono serali (20.30) mentre quella di mercoledì è pomeridiana con inizio alle 16. Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511. Il Macbeth verdiano trionfa al Teatro Verdi di Trieste Dal nostro inviato a Trieste Recensione – Macbeth è un’opera sfuggente in cui al tragico si mescolano il grottesco e il brutto, inteso come categoria estetica, nel creare un ritratto quasi ironico – o meglio una caricatura – delle miserie umane. Un’opera di eccessi ed estremi, travolgente nella musica e teatralmente indecifrabile in ragione dello sconfinato panorama di chiavi di lettura possibili, dei contorni sfumati che separano la sete di potere dal male fine a se stesso, il soprannaturale dal delirio psicotico. Lo sa bene il regista Henning Brockhaus, autore dello spettacolo in scena al Teatro Verdi di Trieste, con le scenografie di Josef Svoboda riprese da Benito Leonori. Un Macbeth che si inserisce nella tradizione, privo di stravolgimenti ma ricco di idee. Le scene calano la vicenda in un contesto cupo e decadente, ricettacolo di un’umanità barbara, svilita e corrotta in cui la brama di potere è solo uno dei tanti aspetti di un male serpeggiante e irrazionale che travolge tutti inesorabilmente, dai coniugi Macbeth al giovane Fleanzio. Pochi elementi in scena, il sapiente uso di proiezioni e giochi di luce, restituiscono uno spettacolo suggestivo ed inquietante, giocato sui dettagli piuttosto che sull’effetto immediato, che non è comunque mancato dove necessario, come nella scena del brindisi con l’apparizione del fantasma di Banco. Meno avvincente è parsa la caratterizzazione psicologica di alcuni personaggi, soprattutto per Lady Macbeth, risolta, con la complicità del soprano, a senso unico. Sul versante musicale lo spettacolo convinceva completamente. Merito soprattutto di Giampaolo Bisanti che, alla guida di un’ottima orchestra, offriva una lettura vibrante, ricca di senso della narrazione e curatissima nel suono. Il maestro sapeva unire al ritmo teatrale, sempre incalzante, la giusta tinta orchestrale nonché un’eccellente precisione musicale e compattezza. Fabián Veloz era un buon Macbeth, forte di una vocalità preziosa per timbro e volume, ben modulata in un canto chiaroscurato e partecipe. Il baritono ha offerto un personaggio cesellato fin nel minimo particolare, scavato sia musicalmente che nella psicologia, un Macbeth pavido e debole, vittima della propria insicurezza ancor prima che della consorte. Consorte che aveva voce e sembianze del soprano greco Dimitra Theodossiou, cantante dotata di strumento ampio e sonoro, impiegato in un canto impeccabile e preciso, vario nei colori e misurato nel gusto (mentre a volte la recitazione è parsa eccessivamente caricata). Piaceva Paolo Battaglia, Banco intenso e partecipe ma non sempre irreprensibile nel canto. Sicuro e spavaldo Armaldo Kllogjeri, Macduff di bella voce e solida musicalità. Buona la prova di Giacomo Patti, Malcolm, positive tutte le parti minori con particolare menzione per la Dama di Sharon Pierfederici e il medico di Dario Giorgelè. Va reso merito all’ottima prova del coro del teatro triestino, parte fondamentale nell’opera verdiana, protagonista di una prova maiuscola. Paolo Locatelli [email protected] © Riproduzione riservata RAPHAEL GUALAZZI:Martedì 7 maggio – UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine Autore, compositore, arrangiatore, produttore, RAPHAEL GUALAZZI, dopo due anni lontano dalle scene, prepara il suo grande ritorno con un nuovo disco e un nuovo tour in partenza, che lo porterà a toccare le principali città italiane della nostra penisola, e che sarà a Udinemartedì 7 maggio, al TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE, per l’unica esclusiva data in Friuli Venezia Giulia. HAPPY MISTAKE, questo il titolo del nuovo capitolo della carriera dell’artista, che arriva dopo i fortunati LOVE OUTSIDE THE WINDOWS (2006) e REALITY AND FANTASY (del 2011), tour che ha visto anche la sua ultima applaudita apparizione nella nostra regione, proprio nel luglio 2011 al Grado Festival – Ospiti d’Autore. Il nuovo grande ritorno live di RAPHAEL GUALAZZI è organizzato da Azalea Promotion, in collaborazione con il Comune di Udine e il Teatro Nuovo Giovanni da Udine. La particolarissima musica di Raphael nasce dalla fusione della tecnica ragtime dei primi anni del ‘900 con la liricità del blues, del soul e del jazz nelle loro forme più tradizionali, e si miscela con influenze più recenti e innovative assorbite da artisti quali Jamiroquai e Ben Harper. Il risultato è magico e unico, un marchio di fabbrica inconfondibile, che fa di lui un artista e compositore poliedrico, oltre che un eccellente cantante e pianista. Nel nuovo disco HAPPY MISTAKE, in uscita per Sugar il prossimo 14 febbraio, l’artista urbinate si dimostra riflessivo e nello stesso tempo appassionato, timido ma incontenibile: un vero e proprio “artigiano della musica” con un amore viscerale per il jazz e il blues. Il nuovo lavoro si comporrà di tredici brani ricchi di idee, invenzioni, dettagli che rompono gli schemi e spiazzano l’ascoltatore, tra soul, gospel, country, blues, rock e l’immancabile jazz. Il nuovo viaggio musicale HAPPY MISTAKE TOUR (prodotto da Massimo Levantini per Live Nation), prenderà il via dal Teatro La Fenice di Senigallia il prossimo 6 aprile, per poi toccare Milano, Genova, Trento, Firenze, Roma, Napoli, Lecce, Torino, Verona, Padova, Bologna, Pescara e ovviamente UDINE, il 7 maggio. RAPAHEL GUALAZZI sarà accompagnato sul palco da 9 musicisti, 8 dei quali francesi tra cui 3 coriste, in uno spettacolo dinamico e sfaccettato, che alterna atmosfere suggestive a momenti dall’energia intensa e travolgente sulle linee del blues e del jazz, con incursioni nel gospel e nel soul, ma anche nel rock e nel country. I biglietti per il concerto (prezzi a partire da 20 Euro più diritto di prevendita) sono in vendita nei punti autorizzati Azalea Promotion, nelle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e sul circuito online www.ticketone.it. PER INFORMAZIONI SUL CONCERTO DEL 7 MAGGIO 2013 A UDINE: Azalea Promotion tel. +39 0431 510393 – www.azalea.it – [email protected] Teatro Nuovo Giovanni da Udine tel. +39 0432 248418 – www.teatroudine.it – [email protected] CON LE ZEBRETTE AL FRIULI NON SI PASSA: UDINESE ROMA 1-1!!!!!!!! Roma smuove la classifica con un solo punto e spera ancora per la Champions. L’ Udinese non perde e resta ancora in tema Europa. Grande squadra la Roma, ma splendida Udinese nonostante l’inesperienza, come lo stesso Guidolin ha commentato a fine partita. La partita inizia con i due capitani eterni cannonieri, che invece sono rimasti a secco. Non solo ma entrambi hanno lasciato il campo prima della fine della partita.Roma a 44 punti, Udinese a 41. Occasione persa per entrambe. La Roma si è presentata con la coppia d’attacco Totti-Lamela ed una formazione inedita con Perrotta titolare sin dall’inizio. L’Udinese rispondeva con un modulo simile con all’attaco la coppia Di Natale-Muriel . E’ al 21′ che la Roma va in vantaggio con un gol di Lamela è Florenzi che di testa si fa parare il tiro da Brkic dopo un cross di Totti: pallone che rimbalza sulla traversa e viene spinto in porta da Lamela. Si deve attendere il 17′ del secondo tempo per assistere al pareggio dell’Udinese a segno Muriel: Maicosuel serve Muriel nello spazio che con un bel dribbling inganna prima Burdisso e poi Torosidis, il tiro di destro beffa Stekelenburg, pallone sotto le gambe. Poi al 27′ espuls0 Heurtaux per un fallo duro su Florenzi che accentua di molto la gravità del fallo inducendo l’arbitro in un rosso diretto, che si poteva evitare; e al 31′ l’ammonizione per Torosidis per una sospetta simulazione in area di rigore chiudono la partita tra mille polemiche. Dopo quattro minuti di recupero decretati dall’arbitro Guida il fischio di chiusura 1-1 tra Udinese e Roma. Partita non esaltante dal punto di vista tecnico, bloccata e dai ritmi abbastanza lenti. La Roma dopo il gol di Lamela si accontenta di controllare abbastanza agevolmente nel primo tempo, nella ripresa il pareggio di Muriel, grazie anche a Stekelenburg che poteva fare meglio sul gol, riaprono le attesa dell’Udinese che gioca in dieci per l’espulsione di Heurtaux mentre rimane inutile il forcing finale dei giallorossi in superiorità numerica nella seconda parte della ripresa che non approfittano del regalo arbitrale. Mettiamoci anche il tempo con una pioggia minuta ma fastidiosa che ha bagnato i tifosi durante tutta la partita e usciamo dal campo con un punto strameritato per l’Udinese e un punto arrabattato per la Roma che restano comunque entrambe legate ancora alla speranza di dimare aggangiate all’Europa. MERITATA VITTORIA ALMENO IN CAMPO CULINARIO PER L’UDINESE NEL “CAMPIONATO ITALIANO DEL GUSTO” La decima partita del “Campionato italiano del gusto”, format turistico ideato dall’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia, che ha visto lo chef Giacomo Buzzi del ristorante “Lo storione” di Prata di Pordenone (PN) battere lo chef romano Angelo Onofri del ristorante “Ai spaghettari” di Roma. Il “Magatello di vitello con sclùpit, asparagi, pomodorini e scaglie di Travesio” vince infatti la partita del gusto aggiudicandosi 316 punti contro i 303 assegnati ai “Rigatoni alla Matriciana”.All’evento ha preso parte come presidente della giuria il giornalista Gioacchino Bonsignore che ha registrato, nella cucina dello Stadio Friuli, una puntata della rubrica Gusto di Canale 5 illustrando ai telespettatori la ricetta del Friuli Venezia Giulia. Nell’immagine, da sinistra: Angelo Onofri (chef del ristorante Ai spaghettari) e Giacomo Buzzi (chef del ristorante Lo storione). Enrico Liotti [email protected] ® RIPRODUZIONE RISERVATA