Pierre-Jean Mariette. 1694 - 1774 www.segnideltempo.it Se come incisore non fu di particolare importanza, tuttavia il suo ruolo di amatore, editore di libri sulle arti, collezionista di disegni e stampe, appassionato e storico degli incisori, fu tale che è impossibile passare sotto silenzio colui che fu chiamato il più grande degli amatori (di incisioni) francesi. Nato il sette maggio 1694 nella vecchia casa paterna in Rue SaintJacques, Pierre-Jean Mariette crebbe accanto alle collezioni create da suo nonno, Pierre Mariette, mercante di stampe, e da suo padre Jean Mariette, pure lui mercante di stampe, all'insegna delle Colonnes d'Hercule. Il padre, nato nel 1654 e morto nel 1742, aveva appreso l'arte del disegno da suo cognato J.-B. Corneille, e dietro consiglio di Charles Le Brun aveva deciso di dedicarsi all'incisione, pur mantenendo la sua attività commerciale. Fu il figlio a riunire la sua opera in 860 pezzi, stampe per libri di devozione, vignette per libri di viaggi e di favole, frontespizi per breviari e settimane sante, ex-libris, lettere ornate per i libri che stampava, decorazioni per atlanti, cornici di tesi, e anche grandi tavole da Le Brun, come pure la famosa vignetta Audi filia destinata ad un'edizione de l'Imitazione, ma che, facendo allusione a M.me de Maintenon (Madame de Maintenon nata Françoise d'Aubigné, 1635-1719, nobildonna francese, amante e moglie segreta di Luigi XIV n.d.t.) , fu velocemente fatta sparire e non si trova che in pochissime copie. Pierre-Jean, dopo aver studiato in un collegio di Gesuiti dove aveva seguito le lezioni di padre Porée, tornò nella casa paterna dove grazie al confronto quotidiano di stampe di tutte le scuole acquisì un'esperienza eccezionale. Il padre volle che viaggiasse per completare la sua educazione e il giovane partì per la Germania nel 1715, stabilendosi per qualche tempo a Vienna. La sua reputazione di grande conoscitore l'aveva però preceduto. Fu accolto favorevolmente dal principe Eugenio di Savoia che si fidò dei suoi talenti quanto bastava per affidargli la sistemazione della collezione di stampe dell'imperatore Carlo VI. Mariette ebbe a sua volta l'occasione di poter studiare da vicino gli antichi maestri tedeschi. In seguitò passò in Italia, visitò Venezia, Bologna, Firenze e giunse a Roma. Ovunque stabilì relazioni che in seguito si rivelarono utilissime per le sue ulteriori ricerche. Il cavaliere Gaburri, l'antiquario Gori, il dotto prelato Bottari, il marchese Salvini, Zanetti, la Rosalba, l'architetto Temenzana, divennero suoi attivi corrispondenti, ed ebbero con lui uno scambio continuo di opinioni nel corso di cinquanta anni. Il conte Zanetti, patrizio e negoziante, custode della biblioteca di San Marco, grande amatore di disegni e di pietre incise, e lui stesso buon incisore, inviava libri e incisioni a Mariette, e ne riceveva. Gaburri era presidente dell'Accademia di disegno di Firenze, e collezionava soprattutto quadri. Il poeta bolognese Zanetti si occupava di pubblicazioni sulle arti, e il canonico Crespi, pure lui di Bologna, figlio di un pittore, era il difensore assoluto della scuola bolognese da tutti gli attacchi che le venivano rivolti. Infine Monsignor Bottari, conservatore della biblioteca vaticana, editore di una nuova stampa delle Vite del Vasari , era un grande appassionato di incisioni. Anche a Parigi Mariette stabilì numerose e scelte relazioni, nonostante mantenesse una vita molto ritirata. Il conte di Caylus, i pittori Lemoine e Boucher, l'architetto Soufflot, C. N. Cochin, L. S. Lempereur erano suoi amici intimi. Ma soprattutto era legato a Crozat (Pierre Crozat, nato a Tolosa, apparteneva ad una ricchissima famiglia di investitori. Grande appassionato e collezionista d'arte, fu tesoriere del Re a Parigi. n.d.t.) Quando questi morì, nel 1740, lasciò per testamento a Mariette il compito di redigere il catalogo di quella parte della collezione che aveva deciso di vendere a favore dei poveri, cioè i disegni, le pietre incise antiche, le stampe e le incisioni. 1 Pierre-Jean Mariette. 1694 - 1774 www.segnideltempo.it Questo catalogo, ricco di annotazioni concise ma impeccabili, è ancora oggi apprezzato dagli appassionati. Da molto tempo il Mariette era rimasto stupito delle lacune, degli errori e omissioni presenti nel libro di Pellegrino Orlandi sugli artisti, Abecedario Pittorico. Avendo fatto interfogliare la sua copia, registrava ogni giorno le sue osservazioni, correggendo gli errori, spulciando le corrispondenze con gli artisti, gli estratti dei conti delle proprietà reali, annotando i suoi ricordi personali. Il dotto amatore aveva fatto di questo suo lavoro di tutta una vita un inestimabile monumento di storia dell'arte, vera miniera da dove tutti coloro che scrivono di arte attingono da oltre cento anni, e che solo poco tempo fa è stata pubblicata integralmente dalla Società degli Archives de l'art français. Lì si possono seguire, con l'incremento costante della sua notevole collezione, i diversi pellegrinaggi dei quadri più belli, dei disegni più preziosi, e vi si possono trovare le informazioni più precise e sempre ispirate alla più scrupolosa esattezza, a proposito degli artisti, della loro famiglia, dei loro lavori, gli aneddoti stessi e tutto quello che può far chiarezza sulla storia dell'arte. I principali lavori di Mariette sono, tra gli altri: Notice pour les Têtes de caractère, d'après Léonard de Vinci (incise da Caylus), 1730, in-4. -Remarques sur la vie de Michel-Ange par Condivi, 1746; in-4. Description du Recueil d'Estampes de Mr. Boyer d'Aguilles, 1744; in-fol. Traité des Pierres gravées, Paris, 1750, 2 vol. in-fol; uscito dalla stamperia dell'autore, è il commento delle tavole incise da Caylus su disegni di Bouchardon, cavati dalle pietre incise del Gabinetto del re. -Recueil de peintures antiques, d'après les dessins de Pietro San Bartoli (pubblicato con Caylus), 1757-1760. -Lettre sur la Fontaine de Grenelle (in seguito ad una Vita di Bouchardon di Caylus); in-8 -Description des travaux de la statue équestre de Louis XV, de Bouchardon. 1768; in-fol... La corrispondenza di Mariette con Gaburri e Bottari fu pubblicata. A lui si deve anche la traduzione dell'opera di Horace Walpole sugli artisti inglesi. Per tutta la vita il Mariette si dedicò ad accrescere la sua collezione di stampe, che comprendeva una raccolta di opere in gran parte uniche. Così come fino alla fine aumentò la sua collezione di disegni. Questo mi sostiene, diceva, e mi rende la vita meno dura. Fu accanto a questo tesoro raccolto con tanto discernimento e tanta costanza che si spense il 10 settembre 1774, a 80 anni. Joly, custode del Gabinetto delle Stampe, si sforzò di convincere il re all'acquisizione di questa collezione unica. La mancanza di liquidi impedì il progetto e la vendita pubblica ebbe luogo nel 1775-76. Basan curò la redazione del catalogo, vi aggiunse una breve notizia biografica e fece incidere velocemente da Choffard un frontespizio allegorico col busto di Mariette, su matita di Cochin. Vi piazzò anche la riproduzione fatta da Mariette di un disegno del Guercino con dedica a Zanetti, un paesaggio più piccolo dello stesso pittore, una tavola da L. Carracci, e la riproduzione di un disegno di Perino del Vaga, che rappresentava Papa Adriano VI e quattro cardinali. “Questi pezzi segnalano una certa abilità, scrive Basan, ma di una mano che si esercita piuttosto che di un talento sicuro di se stesso”. Pertanto, a parte il piccolo ritratto de l'Abbé Crozat, eseguito al tratto dal disegno di M.me Doublet, e alcuni paesaggi di scarso rilievo, solo nel suo catalogo di vendita possiamo trovare alcuni saggi di Mariette come incisore. Molto poco, ma non ha importanza, perché Mariette non aveva bisogno di incidere. I suoi lavori sono così utili da assicurargli la riconoscenza di tutti gli appassionati e studiosi d'arte. La vendita della sua collezione produsse 350.000 lire, somma a quell'epoca enorme. (Anche se gran parte della collezione andò dispersa, tuttavia un notevole numero di disegni di considerevole importanza fu acquisito dalla Corona, e appartengono al Louvre. Si ricorda anche che il lavoro di Mariette fu così apprezzato anche quando era vita che nel 1750 fu ricevuto come “associé libre” all'Accademia Reale di Pittura e Scultura di Parigi e el 1767 fu uno dei primi non nobili a ricevere il titolo di membro onorario dell'Accademia stessa. Il Mariette, grazie all'intervento del suo amico Gaburri, faceva parte anche dell'Accademia di disegno di Firenze. n.d.t.) Liberamente tradotto da: Les Graveurs du Dix-Huitième Siècle, di Roger Portalis e Henri Beraldi. Vol. III. Paris, Morgand e Fatout, 1882. 2