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14-03-2006
16:26
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Grazia Neri/SPL
TUMORE D’ORGANO
Collaterali al tumore
ma centrali nei SINTOMI
di Agnese Codignola
Le sindromi paraneoplastiche
sono provocate dalle sostanze
messe in circolo dalla neoplasia.
È importante conoscerle perché
possono servire addirittura
per la diagnosi precoce
ono subdole, perché si
presentano con sintomi
comuni a molte altre
malattie, talvolta così lievi da
non essere prese sul serio anche
per molto tempo, fino a quando la situazione non diventa
grave. Sono le sindromi paraneoplastiche che, come dice il
nome stesso, si manifestano
parallelamente alla comparsa,
nell’organismo, di una forma
tumorale. Proprio per questa
loro caratteristica possono
costituire un aiuto notevole
alla diagnosi precoce, perché
talvolta danno un segnale d’allarme molto prima che lo faccia la neoplasia, consentendo
così di intervenire prima e
meglio.
S
DANNI A DISTANZA
“Sotto la denominazione di
sindrome paraneoplastica rien-
tra una serie di disturbi molto
diversi tra loro che può interessare quasi tutti gli organi:
dai muscoli al cervello, dai
reni all’apparato gastrointestinale, dalla pelle al cuore e così
via” spiega Aldo Pinchera,
direttore dell’Unità operativa
di endocrinologia dell’Ospedale Sant’Anna di Pisa. “La
caratteristica che le unisce è
quella di essere la manifestazione, in una sede lontana, di
un tumore che colpisce un
organo o un tessuto nel quale
vi sono anche cellule endocrine, cioè deputate alla sintesi e
al rilascio di ormoni e sostanze
biologicamente attive. Queste
cellule, una volta trasformate,
producono e rilasciano in
circolo appunto ormoni e altre
sostanze attive che, a seconda
del loro ruolo fisiologico,
causano vari squilibri metabo-
Tu t t e
lici ed endocrini a distanza”.
Sulle origini remote di que- le cellule tumorali
ste disfunzioni ci sono diverse infatti, quando diventano
teorie, come spiega ancora Pin- tali, regrediscono a uno stato
chera: “Secondo alcuni si tratta che assomiglia a quello delle
del risultato di alterazioni cellule originarie, embrionali e
genetiche del tumore, che spin- non differenziate. In questo
gono le cellule maligne a pro- stadio la cellula può ancora
produrre e secernere
durre sostanze che
normalmente non Gli ormoni ormoni che poi, da
adulta, non sarà più
verrebbero sintetizsono
in grado di fare, e
zate, o lo sarebbero
in quantità irrile- responsabili questo sembra sia
di fastidi quanto accade nei
vanti. Questo spiegherebbe, per esemmolto vari tumori come il coriocarcinoma, una
pio, perché nei
tumori ovarici si ha un eccesso forma che colpisce l’utero e in
di paratormone, cioè dell’or- cui si ha una iperproduzione
mone che di norma viene fab- di ormoni tipici della gravibricato solo dalle ghiandole danza. Va comunque detto
paratiroidee. Un’altra spiega- che, con ogni probabilità,
zione pone l’accento su un tutte queste interpretazioni
fenomeno tipico del cancro: la sono valide e i meccanismi
perdita di specializzazione e di suggeriti possono essere presenti contemporaneamente”.
differenziamento.
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Il dubbio viene poi confermato da esami strumentali
come ecografie, risonanze e
TC, a seconda delle situazioni.
Fortunatamente, i casi in cui si
arriva alla diagnosi perché i
sintomi sono già molto gravi
sono una minoranza”.
GLI ORMONI FANNO
LA DIFFERENZA
Le sindromi paraneoplastiche si differenziano a seconda
dell’ormone che viene secreto
in eccesso. Sono stati descritti
casi con un aumento di produzione di insulina o glucagone
(l’ormone complementare
all’insulina), di ormoni digestivi come la gastrina e il peptide intestinale vasoattivo
(VIP), di ormoni tiroidei
come il TSH (da ormone che
stimola la tiroide), di ormoni
delle cellule di derivazione
embrionale come l’HCG
(da gonadotropina corionica
umana). Alcune di queste sindromi sono particolarmente
subdole, si presentano in
modo vario e sono quindi difficili da diagnosticare. È il
caso della cosidddetta sindrome carcinoide che origina da
un tipo di cellule presenti praticamente ovunque nell’organismo, le cosiddette cellule enterocromaffini. Queste cellule,
oltre a essere molto diffuse,
secernono una grande quantità
di ormoni e sostanze biologicamente attive quali la serotonina
e il suo progenitore 5-idrossitriptofano, e possono quindi
dare origine a una grande
molteplicità di manifestazioni. Tra le più
comuni vi sono vari
disturbi della digestione come il
reflusso esofageo
e la diarrea persistente con cram-
pi, l’intolleranza al glucosio e la
formazione di calcoli alla cistifellea, oppure malattie dei polmoni e dei bronchi tra cui una
tosse persistente fino al broncospasmo, la comparsa di sangue
nell’espettorato, le polmoniti
ricorrenti. Vi possono poi essere
reazioni allergiche sulla pelle e
difetti alle valvole del cuore,
abbassamenti della pressione
sanguigna e dolori alle articolazioni. La diagnosi avviene tramite esami di laboratorio che
permettono di dosare il livello
di sostanze in eccesso nel sangue
e nelle urine quali la serotonina
e alcuni dei suoi metaboliti; in
seguito si consiglia di effettuare
un’ecografia e una radiografia (o
altri esami radiologici più
approfonditi), per capire meglio
dove si trovano le cellule tumorali e a che punto è la progressione della malattia. Per quanto
riguarda la terapia, in questa
come in tutte le altre sindromi
paraneoplastiche l’unico modo
di tenere a bada l’evoluzione è
l’intervento sul tumore primario, che le alimenta e sostiene.
Anche se in molti casi non è
possibile una cura definitiva,
una giusta terapia può comunque migliorare sensibilmente la
qualità della vita
del malato. Quando è
il caso, si ricorre anche a una
cura dei sintomi più acuti. Le
percentuali di sopravvivenza
sono attorno al 90 per cento,
soprattutto se il tumore primario non è avanzato e può essere
asportato chirurgicamente.
COLPITI MUSCOLI
E NERVI
Raramente il cervello viene
coinvolto da una sindrome
paraneoplastica, mentre tale
possibilità è concreta per quanto riguarda il cervelletto e il
midollo spinale, che possono
essere colpiti dalle conseguenze
a distanza di un linfoma, di
una leucemia, di un mieloma,
di un timoma o di un tumore
polmonare a piccole cellule.
Ancora più frequente è il coinvolgimento dei muscoli e dei
nervi in sindromi con manifestazioni molto poco specifiche,
almeno nelle fasi inziali, che
comprendono l’affaticabilità, la
perdita di sensibilità o di coordinazione in una parte del
corpo, il dolore di intensità
variabile. Talvolta la prima
manifestazione di una sindrome paraneoplastica che ha colpito i nervi o i muscoli è un’infiammazione dei nervi diffusa
(o polinevrite), causata
dalla perdita di mielina (la
guaina protettiva che muscolare che può arrivare a una vera e
propria miastenia, detta di
Lambert Eaton, nella quale si
ha una produzione di autoanticorpi diretta contro le cellule
muscolari, che causa una progressiva debolezza, fino alla
compromissione del movimento. In questi casi è consigliato,
oltre al dosaggio nel sangue
degli autoanticorpi (che sono
presenti anche nel liquido spinale), un esame specifico che
verifica l’integrità della trasmissione nervosa nei muscoli, l’elettromiografia.
SE COMPARE DIABETE
O IPERTENSIONE
L’ACTH è un ormone che
agisce sulle ghiandole surrenali; per questo, una sua iperproduzione causa un eccesso di
sostanze rilasciate proprio dalle
surrenali quali il cortisolo e
conseguenze indirette quali il
diabete, le disfunzioni della
tiroide, l’ipertensione, una
diminuzione o un aumento
eccessivo di potassio nel sangue e tutta una serie di disturbi derivanti da un eccesso
di steroidi nell’organismo,
fino a quella che viene definita sindrome di Cushing, caratterizzata da obesità, faccia a
luna piena e, in modo piuttosto caratteristico, psicosi. Le
sindromi da iperproduzione di
ACTH possono derivare da
tumori polmonari ma anche
delle ghiandole surrenali, del
timo, delle isole pancreatiche.
La diagnosi prevede il dosaggio di una serie di sostanze nel
sangue, seguito dagli esami
strumentali per la ricerca del
tumore originario. La terapia,
anche in questo caso, è incentrata sulla neoplasia primaria
ma prevede spesso la cura
anche dei sintomi acuti, che
peggiorano in modo significativo la qualità della vita.
zione, nausea, calcoli renali,
confusione mentale. Nonostante basti un dosaggio di
calcio nel sangue per scoprirla,
a volte viene riconosciuta in
ritardo poiché spesso il medico
atribuisce l’elevata concentrazione del minerale nel sangue
al danno osseo prodotto dalle
metastasi del tumore originario. In realtà questo errore può
avere gravi conseguenze, perché i sintomi dell’ipercalcemia
si possono curare, se presi in
tempo e prima che si producano danni irreversibili.
Infine è importante ricordare che anche alcuni disturbi
psichici possono avere una
causa endocrina legata alla
malattia principale. Alcuni
tumori delle gonadi e, in modo
particolare, del testicolo, possono dare specifiche alterazioni
dell’umore, depressione, irritabilità, allucinazioni, perdita
della memoria, perdita del
desiderio sessuale, che talvolta
si manifestano insieme a sintomi più propriamente neurologici quali i tremori, l’incapacità
di muovere arti o articolazioni,
la letargia. Un disturbo di questo genere, se si presenta insieme a disfunzioni del metabolismo o endocrine dovrebbe far
pensare subito a una sindrome
paraneoplastica, soprattutto se
il malato non ha mai sofferto
di questo genere di malattia.
Grazia Neri/SPL
COMPARE FINO
A METÀ DEI CASI
Si calcola che una percentuale variabile tra il 20 e il 50
per cento di tutti i tumori causi
una sindrome collegata, e talvolta quest’ultima viene riconosciuta come tale solo quando la neoplasia d’origine è
molto diffusa. Tra le più comuni vi sono quelle collegate ai
tumori polmonari a piccole
cellule o microcitomi, quelle
che provengono dalle neoplasie
del sangue e del sistema linfatico, dai tumori della mammella,
della tiroide, del timo, dell’ovaio, del testicolo, delle ghiandole surrenali (feocromocitoma) e di altri organi del sistema
urogenitale, della cistifellea,
delle ghiandole salivari e di
parte di quelli del tratto
gastroenterico. Ma come si riconoscono queste sindromi?
Risponde ancora Pinchera:
“Oggi la diagnosi è più facile di
un tempo perché è aumentata,
tra i medici, la consapevolezza
del fatto che alcune anomalie
devono far ipotizzare l’esistenza
di una di queste malattie. In
genere si tratta di alterazioni
negli esami del sangue quali
eccessi nella concentrazione di
ormoni o squilibri in quella dei
sali come il sodio, il calcio, il
potassio.
LA RICERCA CONTINUA
Grazia Neri/SPL
TUMORE D’ORGANO
TROPPO CALCIO STROPPIA
Può capitare che l’organismo affetto da un tumore produca troppo calcio. È questa
una sindrome originata in un
caso su 20 da tumori che colpiscono i polmoni, la testa, il
collo, l’esofago o da alcuni tipi
di mielomi, è dovuta a un
eccesso di ormone paratiroideo
ed è caratterizzata da disidrata-
Le principali sindromi paraneoplastiche
Tipo
% sul totale
Tumore che le provoca
alterazioni della cute o dei tessuti connettivi
30
disturbi del sangue o della coagulazione
patologie di organi e apparati
malattie neurologiche, muscolari o miste
15
15
10
ovaio, stomaco, mammella, colon, fegato,
pancreas, polmone, mieloma, linfoma di Hodgkin
tutti
tutti
ovaio, utero, mammella, microcitoma, timoma, linfomi
Fondamentale aprile 2006 13
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