Allegato “ A” Indirizzi per la sperimentazione di “ Servizi per le cure intermedie” presso RSA e Case di Cura convenzionate PREMESSA L’utilizzo dei “servizi per le cure intermedie” consente ai medici dei Presidi ospedalieri e a quelli di Medicina Generale, di impiegare una risorsa nuova ed aggiuntiva alle loro normali disponibilità operative. Si tratta della possibilità di ricoverare pazienti ,con problematiche di completa o prevalente valenza sanitaria, nelle RSA e nelle Case di Cura convenzionate, presenti sul territorio. Tale possibilità si inserisce quindi nella rete integrata dei servizi socio-sanitari, e si configura come uno degli aspetti dell’organizzazione di tipo PULL, volta a garantire una rapida risposta sia ai pazienti con problemi di dimissione dai reparti per acuti che a pazienti ancora al proprio domicilio con esigenze sanitarie e a ridurre il flusso di pazienti ai DEA, per problematiche che possono essere risolte con modalità diverse. In questo modo da un lato si soddisfano le esigenze assistenziali del paziente, e dall’altro si evitano ricoveri ospedalieri impropri, e si riduce la durata della degenza. Le RSA, infatti, sono strutture residenziali che, pur rimanendo nell’ambito delle cure primarie, possono fornire, al pari delle case di cura, un’assistenza costante alla persona con una media medicalizzazione delle prestazioni e una maggiore attenzione, anche per i ricoveri di breve durata, agli aspetti della vita di relazione. Spesso infatti, soprattutto nei pazienti anziani, l’ospedalizzazione tradizionale peggiora la qualità della vita. Le Cure intermedie: Sono rivolte a persone che altrimenti prolungherebbero senza necessità la durata del ricovero ospedaliero o potrebbero essere ammesse inappropriatamente in ospedale o in RSA. Sono erogate sulla base di una valutazione multidimensionale con la predisposizione di un piano di assistenza individuale strutturato, che definisce terapie, trattamenti, necessità di ricoveri. Sono orientate al recupero dell’indipendenza e al rientro dei pazienti al loro domicilio. Hanno una durata limitata (di solito 1-2 settimane, e mai oltre le 6 settimane). Sono basate sull’integrazione di più professionisti che utilizzano gli stessi criteri di valutazione, gli stessi strumenti operativi e condividono protocolli comuni. L’impiego dei servizi per le cure intermedie è indirizzato quindi: a pazienti, prevalentemente anziani, dimissibili dall’ospedale ma non in condizioni di poter essere adeguatamente assistiti al proprio domicilio per il quadro clinico o per insufficienti garanzie di supporto familiare e/o sociale. In questo modo si riduce la durata della degenza, e si assicura al paziente l’assistenza in un ambiente protetto, per il periodo necessario. a pazienti, prevalentemente anziani, che vengono segnalati dal medico curante in quanto le possibilità di assistenza domiciliare non offrono garanzie sufficienti in relazione alla situazione clinica del paziente ma in cui l’ospedalizzazione potrebbe essere ancora evitata. In ogni caso le condizioni dei pazienti dovranno essere tali da non richiedere una assistenza infermieristica continua nelle 24 ore Sono possibili due diversi percorsi: a) il paziente dal domicilio accede direttamente alla RSA o alla Casa di Cura b) il paziente accede alla RSA o alla Casa di Cura in dimissione programmata dal presidio ospedaliero preventivamente concordata con il Medico di Medicina Generale I criteri di assegnazione al percorso I parametri oggettivi per l’assegnazione a questo percorso sono di tre tipi: medici infermieristici sociali L’utilizzo di un criterio di individuazione del percorso appropriato alle necessità clinicoassistenziali e sociali del paziente sulla base di una valutazione multidimensionale è coerente con le modalità di indirizzo verso altri percorsi, quali quelli previsti per le fratture di femore, l’ictus, la lungodegenza, l’ADI e le RSA, già presenti (secondo le indicazioni del piano sanitario regionale e della normativa vigente, in particolare la Del. 402/04) all’interno dell’ospedale e sul territorio. L’elemento caratterizzante del progetto è la possibilità di utilizzare una nuova risorsa per rispondere all’evolversi delle modalità organizzative attuali, che si pone quale elemento di raccordo tra il livello ospedaliero e quello territoriale. La disponibilità di criteri di elegibilità condivisi, di strumenti comuni, e la possibilità di ricorrere a metodi, quali ad esempio la rete internet, e l’attivazione del P.U.A ( punto unico di accesso distrettuale) che consentono una rapida comunicazione tra tutti i professionisti coinvolti (MMG, Distretto di residenza, Medico ospedaliero, assistente sociale, operatori delle RSA) rappresentano un possibile valore aggiunto per il progetto. Rispetto agli attuali strumenti di valutazione per l’attribuzione della risposta assistenziale è necessario procedere ad una semplificazione condivisa degli stessi, in ragione della maggiore specificità sanitaria dei pazienti, della sperimentalità del progetto e della temporaneità della permanenza nelle strutture, definita su base prognostica. Sarà pertanto opportuno procedere ad una selezione degli strumenti che, una volta individuati e condivisi debbono mantenere un carattere di omogeneità sul territorio regionale e consentire rapidità decisionale e di risposta al paziente. Tali determinazioni consentirebbero di non ricorrere alle UVM se non in presenza di problematiche complesse o necessitanti di interventi assistenziali di lunga durata. In nessun caso il paziente seguito in regime di cure intermedie può accedere ai successivi servizi residenziali e semiresidenziali senza la valutazione della UVM, né il trattamento in cure intermedie può costituire titolo per il superamento delle procedure ordinarie e delle liste di attesa per l’accesso ai servizi residenziali e semiresidenziali L’intero progetto si colloca culturalmente e funzionalmente all’interno dei principi e degli indirizzi metodologici definiti nella deliberazione 402/2004, in particolare per quanto attiene “alla ridefinizione del processo assistenziale e delle sue caratteristiche fondamentali. Il processo viene avviato dalla segnalazione del medico (MMG o ospedaliero), e si articola sulle necessità del singolo utente. Il percorso può essere avviato anche dal reparto per acuti o da quello di lungodegenza o riabilitazione, consentendo di preparare la dimissione del paziente già al momento del ricovero, e di evitare le dimissioni difficili e il prolungarsi della degenza dovuti prevalentemente a problemi di natura sociale. In questo caso la dimissione è preventivamente concordata con il Medico di Medicina Generale Anche nel reparto ospedaliero vengono utilizzati gli stessi criteri e gli stessi strumenti di valutazione condivisi. Fabbisogno di posti letti Il fabbisogno dovrà essere determinato da ogni Azienda sulla base dei propri modelli organizzativi, della offerta che ogni territorio esprime e dalla specifica programmazione di settore utilizzando un congruo numero di posti letto da individuarsi in RSA o in Case di Cura convenzionate. Del fabbisogno definito e dei posti effettivamente attivati dovrà essere data tempestiva comunicazione alla Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà. Schema di Protocollo operativo per “ servizi per le cure intermedie ” presso RSA e Case di Cura convenzionate 1 Scopo del progetto: Tra i macro-obiettivi della Regione Toscana vi è quello di implementare la rete di assistenza socio sanitaria territoriale in modo da garantire la presenza di molteplici modalità di risposta ai bisogni complessi dell’utenza. Lo scopo del progetto è offrire un’assistenza sanitaria in ambiente “protetto” a quei pazienti le cui condizioni sono tali da non permettere un’assistenza domiciliare (per complessità di quadro clinico e/o per difficoltà che investono la sfera sociale e che caratterizzano alcuni casi particolari), ma neppure così critiche da richiedere un ricovero ospedaliero. 2 Campo di applicazione: RSA e strutture di ricovero private accreditate che si rendono disponibili ad attivare questo livello di assistenza su richiesta della Azienda sanitaria Locale. 3 Tipologia dei pazienti: a) Pazienti che si trovano al proprio domicilio, che presentano problematiche sanitarie per le quali le possibilità di assistenza domiciliare non offrono garanzie sufficienti, me che possono essere risolte con modalità diverse dal ricovero ospedaliero b) Pazienti dimissibili dall’ospedale ma che non sono in condizioni di poter essere adeguatamente assistiti al proprio domicilio per complessità del quadro clinico o per insufficienti garanzie di supporto familiare e/o sociale; In ogni caso le condizioni dei pazienti dovranno essere tali da non richiedere una assistenza infermieristica continua nelle 24 ore Per questi tipi di pazienti si dovrà prevedere la durata presunta del periodo di assistenza in RSA o in Casa di Cura. In questo senso,orientativamente distinguiamo: a) Una fase intensiva di circa 15 giorni, ed una eventuale fase estensiva di ulteriori 15 giorni che vengono concordati direttamente tra il medico di medicina generale e le competenti strutture distrettuali( ordinariamente il Dirigente Medico Distrettuale); in caso di dimissioni programmate dall’ospedale,concordano il percorso assistenziale: il responsabile medico del reparto di Medicina ,il medico di MG. e la struttura distrettuale competente ( ordinariamente il Dirigente Medico Distrettuale). b) Una fase di più lunga assistenza per un periodo superiore ai 30 gg, fino ad un massimo di 45 giorni. Le necessità assistenziali che in fase prognostica superano i trenta giorni, su richiesta motivata del medico di medicina generale, vengono sottoposte al parere dell’Unità di Valutazione Multiprofessionale (UVM),perché trovino, ordinariamente, risposte adeguate nell’ambito della consueta rete delle strutture residenziali e semiresidenziali del territorio . 4 Modalità di accesso alle strutture: In considerazione dell’evoluzione dei sistemi di gestione dei percorsi di presa in carico dell’anziano da parte dell’ Azienda Sanitaria Locale, e ferma restando la necessità di un monitoraggio comune e rilevabile in modo omogeneo nell’ambito del territorio regionale, per l’accesso sia dal domicilio che dall’ospedale, l’Azienda Sanitaria Locale provvederà a realizzare un sistema di autorizzazione al ricovero nelle forme ritenute più idonee, purché coerenti e inserite nell’ambito di una programmazione dell’offerta sulla base della stima del bisogno della propria utenza, e provvederà a comunicare il fabbisogno stimato e gli standard utilizzati per l’accesso nell’ambito della sperimentazione. In ogni caso le modalità di accesso alla strutture che erogano cure intermedie devono prevedere: a) comunicazione del ricovero alle strutture da parte delle Aziende tramite l’utilizzo delle proprie modalità di autorizzazione al ricovero, per pazienti provenienti sia dal domicilio che dall’ospedale. b) documentazione di accompagnamento del paziente con definizione da parte di ogni Azienda Sanitaria degli standard informativi necessari per la provenienza sia dal territorio che dall’ospedale . La documentazione contiene in ogni caso la relazione clinica e il piano di assistenza individuale strutturato, definito al momento del trasferimento sulla base di una valutazione mulitidimensionale secondo criteri condivisi ed unici sia che si provenga dall’ospedale che dal domicilio. 5 Disponibilità di posti letto per “cure intermedie “ in RSA o Casa di Cura: L’Azienda Sanitaria, sulla base delle proprie necessità ordinarie o in previsione di situazioni eccezionali, quali ad esempio i picchi stagionali di richiesta di ricovero e in considerazione delle proprie risorse, può ricorrere ad una contrattazione locale con le strutture che offrono questo livello di assistenza, per la definizione dei posti ritenuti necessari. 6 Gestione del paziente: 6.1 Assistenza medica: l’assistenza medica in favore dei pazienti in oggetto è demandata ai rispettivi medici di medicina generale, e prevede accessi programmati, secondo la disciplina vigente, sulla base del piano di assistenza individuale strutturato definito dal medico (ospedaliero o territoriale) che dispone il trasferimento del paziente. Ciascuna struttura garantisce l’erogazione dell’assistenza medica necessaria secondo il piano individuale e della reperibilità in caso di necessità. 6.2 Assistenza infermieristica (infermieri professionali): la struttura garantirà l’assistenza infermieristica, l’assistenza di supporto e l’assistenza riabilitativa estensiva necessarie. 6.3 Disponibilità farmacologia e di accertamenti diagnostici: La struttura fornisce farmaci e presidi ordinari. In caso di terapie particolarmente costose o di difficile reperibilità, la farmacia dell’ospedale provvede a renderle disponibili, su richiesta del medico, secondo specifici accordi definiti con l’Azienda Sanitaria Locale. In caso di necessità di accertamenti diagnostici (strumentali-ematochimici ecc) si utilizzano le strutture pubbliche con accessi agevolati, secondo specifici accordi definiti con l’Azienda Sanitaria Locale. 6.4 Documentazione (cartella clinica, dimissioni) : per ogni paziente sarà intestata una cartella clinica corredata da diario clinico e copia degli esami effettuati dal paziente; alla dimissione sarà consegnata al paziente una copia della cartella clinica e l’originale dei referti degli esami eseguiti. 6.5 Gestione delle dimissioni : al termine del periodo concordato, in accordo con il medico curante, il paziente, verrà dimesso dalla struttura che lo ospita. 7 Tariffe e oneri La tariffa giornaliera è di Euro …………………comprensiva dell‘assistenza infermieristica, riabilitativa, di supporto, e dell’erogazione di farmaci e presidi sanitari ordinari. I ricoveri sono a totale carico dell’Azienda USL che dispone il ricovero. L’Azienda USL n. La Struttura (RSA o Casa d.C.)