10/09/2012 Esposizione professionale a rumore AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 4 “MEDIO FRIULI” Servizio di Prevenzione e Protezione CORSO DI FORMAZIONE: IL RUMORE NELL’ASS4 MEDIO FRIULI: LA PREVENZIONE DEL RISCHIO • Effetti biologici • Sorveglianza sanitaria Medico competente: dr.ssa Francesca Gubian Udine - Settembre - 2012 1 2 SUONO SUONO - Qualsiasi variazione di pressione - che si propaga in un mezzo elastico, mediante successive rarefazioni e compressioni porzioni di di piccole aria, con trasferimento di energia. 3 4 Suono Rumore • Se le onde si sovrappongono in maniera regolare • Può essere definito come un e armonica, avendo la stessa frequenza, la suono sensazione che si produce a livello dell’orecchio è sgradevole, non desiderato. una sensazione gradevole. • Questa definizione implica un giudizio soggettivo del suono che si basa sulla percezione. 5 6 1 10/09/2012 Rumore Propagazione del Suono Suono complesso dato dalla sovrapposizione casuale di frequenze diverse, non armonicamente correlate, che Fonte sonora produce una sensazione sgradevole all’orecchio umano Percorso di propagazione in un mezzo elastico (aria) (OMS 1999). Ricevitore Si creano delle piccole variazioni di pressione dell’aria senza trasporto di materia, ma solo con trasporto di energia 7 Onde sonore 8 Suono ed orecchio umano Le principali caratteristiche del suono sono: • La banda udibile delle frequenze sonore, udibili va da: - Frequenza (f) = numero di cicli al - 16 Hz secondo - massimo di sensibilità 2 kHz - Periodo (T) = intervallo di tempo - 20 kHz necessario per compiere un ciclo data la estesa banda di intensità delle frequenze udibili si usa - Lunghezza d’onda (λ) spazio percorso una scala logaritmica; il decibel (dB) è la più piccola dall’onda in un periodo variazione di intensità sonora che può essere rilevata 9 10 Misure dell’energia sonora Unità di misura • Il decibel è una misura relativa alla capacità • Potenza acustica: è l’energia sonora irradiata dalla sorgente e si misura in Watt. uditiva dell’orecchio umano: (0 dB è il • Intensità acustica: è la potenza acustica livello minimo udibile dall’uomo). che attraversa una superficie perpendicolare • valuta il livello di variazione di pressione alla direzione di propagazione Watt/m2. acustica. Watt = 1 joule al secondo 11 12 2 10/09/2012 Unità di misura Unità di misura: Pascal • Pressione acustica: perturbazione subita dall’aria per effetto della sorgente sonora si misura in Pascal 1 Pascal = 1 Newton su superficie di 1 m2 13 Unità di misura 14 Unità di misura: Newton • Pressione sonora: misura della variazione efficace delle variazioni della pressione 1 Newton = forza che applicata ad una massa di 1 Kg imprime ad essa un accelerazione di 1 m/s2 istantanea N/m2 1 Newton = forza che applicata ad una massa di 1 Kg imprime ad essa un accelerazione di 1 m/s2 15 16 17 18 Suono ed “Energia” La variazione di 3 dB tra due suoni corrisponde ad un raddoppio della pressione acustica sul timpano; 3 10/09/2012 Anatomia dell’orecchio umano 19 20 Orecchio Medio Orecchio Medio Trasmette l’energia sonora da un mezzo rarefatto come l’aria ad un mezzo molto più denso come il fluido che riempie l’orecchio interno. L’energia sonora (da sola) sarebbe insufficiente per causare le stesse Raffigurazione semplificata e meccanica del sistema di leve. vibrazioni nel fluido dell’orecchio interno. I tre ossicini martello, incudine e staffa, con un complesso gioco di leve meccaniche, compensano la situazione di partenza sfavorevole, adottando cioè un sistema di trasmissione vantaggiosa 21 22 L’orecchio Interno La coclea E’ chiamata così per la sua forma a chiocciola ed è formata da un canale osseo al cui interno è raccolto il liquido endolinfatico; All’interno si trova l’organo del Corti 23 24 4 10/09/2012 Organo del Corti Cellule Acustiche • L'Organo del Corti contiene Le cellule acustiche dell’organo del all’interno cellule cicgliate che Corti sono in contatto con le cellule hanno il compito di trasdurre nervose l'impulso meccanico trasmette attraverso la cinetica) in arrivato del nervo l'impulso acustica acustico, che elettro-chimico staffa (energia all'area della corteccia stimolo elettrico celebrale (lobo temporale), dove viene decodificato l’impulso e dove si ha la (energia elettro-chimica). percezione del suono, analizzato nelle sue componenti frequenziali. 25 Aree acustiche primaria (41) e secondaria (42) sulla faccia laterale 26 del lobo temporale dell’encefalo Perché sentiamo Perché sentiamo Per schematizzare possiamo dire che • il suono si propaga attraverso l'aria, • colpisce la membrana del timpano che si muove • trasmettendo il movimento alla catena degli ossicini. • L'ultimo di questi, la staffa, comprime la finestra ovale, • trasmettendo il movimento al liquido endolinfatico del labirinto 27 Perché sentiamo membranoso. 28 L’Orecchio e la funzione uditiva Per schematizzare possiamo dire che • Il movimento del liquido si propaga all'interno della chiocciola • stimolando la membrana basilare su cui si trovano le cellule acustiche dell'organo del Corti • e da cui parte lo stimolo nervoso che attraverso i filuzzi nervosi che vanno a costituire il nervo acustico • si propaga fino all'encefalo e viene percepito in maniera cosciente. 29 30 5 10/09/2012 Sensibilità orecchio umano Suono ed orecchio quenza tra 20 e 20.000 Hz 31 32 Orecchio umano Parametri fisici come indicatori di rischio • Livello minimo di soglia è 0 dB • LEX, 8h • L’orecchio non percepisce tutte le frequenze e sente Valore meglio i suoni acuti (frequenze udibili tra 2020.000 Hz) ; medio dei livelli di esposizione al rumore per una giornata di 8 ore dB(A) riferito a 20 microPa • La variazione di 3 dB tra due suoni corrisponde ad un raddoppio della pressione acustica sul timpano; 33 34 Valori di esposizione Valori di esposizione a rumore Valore limite di esposizione Valore limite di esposizione LEX, 8h=87 dB(a) Valore superiori di esposizione che fanno scattare l’azione LEX, 8h=85 dB(a) Valore inferiori di esposizione che fanno scattare l’azione LEX, 8h=80 dB(a) Tiene conto dell’effettiva esposizione a rumore del lavoratore considerando anche l’attenuazione prodotta dai DPI. LEX, 8h = 87 dB(A) 35 36 6 10/09/2012 Valori di esposizione Effetti biologici del rumore • Livello di esposizione settimanale • Effetti uditivi Valore medio dei livelli di esposizione giornaliera per una settimana di 5 giorni • Effetti extrauditivi lavorativi di 8 ore. LEX,w 38 37 Effetti Uditivi del Rumore Rischio di esposizione a rumore • Ipoacusia = si intende una riduzione, più o meno grave, dell’udito Dipende da: - Intensità del rumore: maggiore è l’intensità, maggiore è la probabilità di danno; - Frequenza del rumore: le frequenze medio alte sono le più pericolose; - Durata dell’esposizione: il danno diventa proporzionale al tempo di esposizione 39 Danno uditivo e capacità Uditiva 40 Ipoacusia (deficit uditivo) • Ipoacusie trasmissive: da danno alle strutture deputate alla trasmissione delle onde sonore; • Ipoacusie percettive: provocate da un danno delle strutture sensoriali e nervose; 41 42 7 10/09/2012 Sintomi soggettivi Il deficit uditivo può essere causato da: • Lesioni dell’orecchio esterno (condotto uditivo • Ipoacusia esterno, membrana timpanica); • Senso di stordimento • Lesioni dell’orecchio medio (catena degli • Senso di “orecchio ossicini – martello, incudine, staffa); ovattato” • Lesioni dell’orecchio interno (canali • Acufeni (fischi/ronzii) semicircolari e coclea) e lesioni delle vie nervose centrali; 43 Trauma acustico acuto 44 Spostamento Soglia Uditiva • Si instaura a seguito di esposizioni di elevata intensità e di breve durata (es. scoppio) • L’esposizione acuta o cronica a rumore determina una variazione della soglia uditiva che può essere: • Spesso monolaterale – Temporanea: STS (Spostamento Temporaneo Soglia) • Intenso dolore all’orecchio l’udito torna a valori registrati prima dell’esposizione – Permanente: i valori del’udito rimangono alterati a distanza • Senso di stordimento di 20-30 giorni • Ipoacusia o completa sordità • Acufeni Si parla di STS quando il fenomeno è temporaneo • Talvolta vertigini. 45 protratta a rumore • Ipoacusia percettiva, bilaterale, simmetrica che di adeguata intensità produce alterazioni delle interessa dapprima i suoni acuti (4000-6000 Hz), per strutture estendersi, se continua l’esposizione al rumore lesivo, neuro-sensoriali 46 Ipoacusia da rumore (trauma acustico cronico) Esposizione a Rumore L’esposizione (un STS fino a 40 dB recupera in circa 16 ore). dell’orecchio alle frequenze vicine, con aggravamento del danno. interno determinando danno cocleare e deficit della funzione uditiva. 47 48 8 10/09/2012 Ipoacusia da rumore (trauma acustico cronico) Ipoacusia cronica: Sintomi • Acufeni (a fine turno di lavoro) • E’ irreversibile, cioè non guarisce, • Cefalea, vertigini, facile affaticabilità ma non peggiora al cessare dell’esposizione. • Sensazione di “orecchio ovattato” • Progressiva perdita uditiva sulle frequenze acute (non sento campanello, squillo del telefono, voci acute es. di donne e bambini; tendenza ad aumentare il volume di radio e TV) • Sordità per la voce parlata 49 50 Prebiacusia Socio-acusia I simboli audiometrici Inquinamento acustico 51 52 Decorso ipoacusia da trauma acustico cronico • Prima fase: primi 10-20 giorni di esposizione; il soggetto accusa acufeni alla fine del turno lavorativo con sensazione di “orecchio pieno”, possibile lieve cefalea, senso di fatica ed intontimento; • Seconda fase: da pochi mesi a molti anni comparsa di acufeni e iniziale deficit dell’udito. 53 54 9 10/09/2012 Decorso ipoacusia da trauma acustico cronico • Terza fase: il soggetto non sente il ticchettio dell’orologio, non riesce a comprendere tute le parole della conversazione soprattutto in ambienti non silenziosi, deve alzare il volume della Radio e della TV • Quarta fase: il soggetto manifesta una palese sordità difficoltà alla conversazione, compromissione degli scambi verbali con handicap sociale. 55 56 Accertamenti clinici (1) • Anamnesi lavorativa con dati di indagini fonometriche e sull’utilizzo di prodotti ototossici (CO,CS2, tricloroetilene, Pb, Hg) • Anamnesi fisiologica: alcool, fumo, attività venatoria, frequenza di ambienti rumorosi (discoteche); • Anamnesi patologica prossima e remota: eventuali patologie congenite, traumatiche, infettive, neoplastiche dell’orecchio; traumatiche, infettive, • Patologie degenerative, vasculo-patie del SNC; neoplastiche, 57 58 59 60 Accertamenti clinici (2) • Impiego di farmaci ototossici: antibiotici aminoglicosidici: (streptomicina, neomicina, tobramicina, kanamicina), diuretici, salicilati, dintoina, cisplatino. • Esame otoscopico • Audiometria tonale • Accertamenti di 2° livello (presso specialista ORL visita ORL, audiometria in cabina silente). 10 10/09/2012 Esame Audiometrico Tonale Esame Audiometrico Tonale • Cabina silente • Audiometria via aerea Con l'audiometria è possibile verificare, per l'uno e per l'altro orecchio e per l'una • Audiometria via ossea e l 'altra modalità di trasmissione dei suoni (cuffia e vibratore alle mastoidi), Cabina silente delle curve grafiche dette audiogrammi che indicano lo stato funzionale 62 dell'udito. Audiometria Tonale Audiometria via aerea Con l’audiometria tonale si determinano le soglie uditive, Con l’audiometria per via aerea si misura la per via aerea sensibilità di tutto il sistema uditivo, dal e per via ossea, canale uditivo esterno all'organo di Corti, mediante l'invio al paziente di toni puri di intensità o fino alle vie acustiche centrali. frequenza variabile. L'esaminatore invia al paziente un tono puro e varia l'intensità del suono, fino a quando l'esaminato lo percepisce. 63 64 Ipoacusia Trasmissiva Audiometria via ossea La ricerca della soglia per via ossea supera i sistemi di trasmissione dell'orecchio esterno Via ossea e medio. Lo stimolo condotto per via ossea raggiunge invece direttamente la coclea Via aerea attraverso la vibrazione delle ossa craniche. 65 66 11 10/09/2012 67 68 69 70 71 72 12 10/09/2012 Effetti extrauditivi del rumore Effetti extrauditivi del rumore 73 Rumore e Sistema Nervoso 74 Rumore e Sistema Nervoso • Ruolo fondamentale della sostanza reticolare • Reazione di allarme che attraverso le vie nervose ascendenti regola – Trascurabili ai fini della comparsa di patologia i livelli di attività corticale e attraverso le vie nervose discendenti condiziona i riflessi • Risposta neurovegetativa “N-risposta” spinali, motilità volontaria e si connette con il sistema vegetativo. • Sostanza reticolare: preparazione di – Alla base dei principali disturbi extrauditivi attribuibili Sostanza Reticolare una stato di reazione vigilanza, al rumore. • Effetti neuropsichici adeguata dell’organismo allo stimolo sonoro 75 Rumore: Effetti Neuropsichici • Effetti somatici 76 EEG Ritmo alfa • Variazioni potenziali elettrici sia nel sonno che nella veglia – Riduzione o anche Soppressione del ritmo alfa • Crisi convulsive di origine audiogena 77 78 13 10/09/2012 Rumore: Effetti Neuropsichici Rumore: Effetti Neuropsichici • Attraverso sostanza reticolare • Effetti psicologici: – Iniziale azione eccitante sulla corteccia cerebrale tale da irritabilità, determinare effetti inizialmente positivi sulla qualità incertezza, delle prestazioni; stati di angoscia, – Superato questo primo momento, il rendimento decade con generale abbassamento della capacità di fornire una determinata performance, aumentata facilità commettere errori, fatica mentale. resistenza elettrica 79 cute, per del tono muscolare aumento dimostrate alterazione dei tests psicomotori 80 Rumore: Effetti Somatici secrezione sudorale da stimolazione simpatica • Variazioni difficoltà di memoria e concentrazione a Rumore: Effetti Somatici • Aumento stress, • Turbe della funzione vestibolare (nistagmo modificazioni dell’equilibrio) con Elettromiografia • Turbe visive (modificazioni dell’acutezza visiva, visione colorata, frequenza critica di fusione immagine, restringimento del campo visivo, midriasi con disturbi • Modificazioni della meccanica respiratoria dell’accomodazione). 81 82 Effetti legati all’intensità Rumore: Effetti Somatici • Effetti cardiocircolatori • Intensità di rumore: – Stimolazione adrenergica – <35 dBA non provoca disturbi, raramente dà fastidio – Impegno asse ipofisi-surrene – 35-65 dBA fastidio, disturbi del sonno e riposo, iniziali disturbi extrauditivi • Aumento tasso di prevalenza malattia ipertensiva • Assenza di dimostrazione di adattamento ad esposizione di – 66-115 dBA affaticamento e disturbi sfera psichica, neurovegetativi. lunga durata a rumore su effetti extrauditivi. 83 84 14 10/09/2012 Effetti legati all’intensità Prevenzione e protezione • Intensità di rumore: • Uso di apparecchiature meno rumorose o insonorizzazione – <115-130 dBA effetti psichici e neurovegetativi ancora più evidenti; • Dotazione di dispositivi di protezione individuale per l’udito (PAI); – >120-130 dBA effetti sulla funzione vestibolare: nausea, vertigini, necessità di controllo visivo per mantenere l’equilibrio • Informazione e formazione ed addestramento; • Controllo sanitario: visita medica, esame otoscopico, audiometria 85 86 D.M. 9 aprile 2008 Nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura Sorveglianza sanitaria • E’ obbligatoria per i lavoratori con esposizione che eccede i livelli superiori di azione 85dB(A); • E’ annuale a meno di periodicità diversa decisa dal medico competente sulla base del DVR, informati gli RLS; • E’ estesa ai lavoratori esposti ai valori inferiori di azione 80 dB(A), su loro richiesta e dopo conferma del medico competente. 87 88 89 90 15 10/09/2012 Dati INAIL 91 Principali Riferimenti bibliografici: 92 Grazie per l’ascolto • DLgs 81/08 pubblicato su Gazzetta Ufficiale N. 101 del 30 Aprile 2008 • DLgs n°106/09 pubblicato su Gazzetta Ufficiale n. 180, 5 agosto 2009, Suppl. Ord. n. 142/L • D.M. 9 aprile 2008 Nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura pubblicato su GU Serie Generale n° 68 del 21/07/08. • Dossier Ambiente n° 88 Medicina del Lavoro, Salute sul Lavoro: Testo Unico titoli da II a XI a cura di G. Campurra pubblicato da Associazione Ambiente e Lavoro nel 2009. • Effetti extrauditivi del rumore: G. Tomei et al. G Ital Merd Lav Erg 2009; 31:1, 37-48 93 94 16