FEDERAZIONE ITALIANA
ORDINE DEI FARMACISTI
03 febbraio 2017
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INDICE
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI
03/02/2017 Cronaca Qui Torino
Quando ricevere medicine in dono cambia la vita di chi è in difficoltà
7
03/02/2017 EPolis Bari
Oggi presentazione della XVII Giornata della Donazione del farmaco
8
03/02/2017 Il Nuovo Quotidiano di Puglia - Brindisi
Il dolore si può curare: da Brindisi la sfida alla malattia trascurata
9
SANITÀ NAZIONALE
03/02/2017 Corriere della Sera - Nazionale
«Anche madre e suocero uccisi dall'infermiera»
11
03/02/2017 Il Sole 24 Ore
Menarini: «Nessuna Ipo, cresceremo da soli»
12
03/02/2017 Il Sole 24 Ore
È tempo di shopping tra giganti
13
03/02/2017 La Stampa - Nazionale
Musica in corsia contro il dolore
14
03/02/2017 Il Messaggero - Nazionale
Menarini, più dipendenti con i ricavi a 3,5 miliardi
15
03/02/2017 MF - Nazionale
Menarini punta forte sui mercati asiatici
16
03/02/2017 ItaliaOggi
Tempo di dati per il 730
17
03/02/2017 Avvenire - Nazionale
RON Il talento sboccia sulla strada
18
03/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
Roche cresce e investe in ricerca Venti milioni per il polo di Segrate
20
03/02/2017 QN - Il Giorno - Nazionale
Lombardia, tesoro d'innovazione Milano vuole il Tribunale dei brevetti
21
03/02/2017 Il Tempo - Nazionale
Un aiuto per gli anziani che soffrono di più patologie
22
03/02/2017 Il Venerdi di Repubblica
LA MIA VITA APPESA A UN VOUCHER
23
03/02/2017 Il Venerdi di Repubblica
L'EFFETTO COLLATERALE DELLA PILLOLA DEI 5 GIORNI
25
03/02/2017 Internazionale
Barbara Nowacka Total black
26
03/02/2017 La Notizia Giornale
Caro farmaci, i carabinieri all'Aifa
28
03/02/2017 La Notizia Giornale
Niente diffamazione contro Farmacap Chiesta l'archiviazione
29
03/02/2017 La Notizia Giornale
Epatite C, cure troppo costose I carabinieri entrano all'Aifa
30
03/02/2017 La Verita'
Pensionato ci farà pagare i farmaci 30 volte meno
31
03/02/2017 La Verita'
Negli ultimi 3 anni 10.000 milanesi hanno richiesto la residenza estera
34
03/02/2017 La Voce di Reggio Emilia
Distribuiti 500 etilometri nelle discoteche reggiane
36
03/02/2017 Pubblicom Now
A WPP creatività e media di Walgreens Boots Alliance
37
03/02/2017 Viver Sani e Belli
Tutti in farmacia per comprare (e donare) un farmaco
38
03/02/2017 Viver Sani e Belli
LABBRA GIOVANI E VIVACI
39
03/02/2017 Viver Sani e Belli
Terza età... di serie A!
42
VITA IN FARMACIA
03/02/2017 Corriere della Sera - Milano
«Va evitato il rischio di perdere il passo della scienza»
44
03/02/2017 La Repubblica - Bari
Un tesoretto da 130 milioni per la Puglia "Ma è vincolato"
46
03/02/2017 La Repubblica - Bologna
Romagna,10% senza vaccini "Così si rischiano epidemie"
47
03/02/2017 La Repubblica - Milano
Il dossier dell'Ats "Visite e operazioni ecco tutti i ritardi"
48
03/02/2017 La Repubblica - Torino
Tre piemontesi su cento han detto addio alle visite
50
03/02/2017 La Repubblica - Roma
"Farmacap, Raggi non diffamò"
51
03/02/2017 La Repubblica - Palermo
Ospedali, il boom dei ricoveri inutili
52
03/02/2017 La Stampa - Imperia
Da domani nell'Imperiese medici di famiglia il sabato
54
03/02/2017 La Stampa - Imperia
Comune e farmacia San Pietro regalano "pacchi bebè" ai nuovi nati
55
03/02/2017 La Stampa - Novara
Addio alla farmacista-amica che ha servito due valli
56
03/02/2017 MF - Nazionale
Ieo si allea con Bcg per la prevenzione
57
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Imola
L'arte e la cultura della città raccolte in un reportage
58
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Forli
«All'Irst un altro anno nonostante la legge Madia E rinuncio allo stipendio»
59
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Piazza Baracca: alcune perplessità
61
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Ravenna Holding va dismessa
62
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Chiedono un farmaco e rubano l'incasso
63
03/02/2017 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Ponte Sasso, i cittadini si autotassano per allontanare l'arrivo dei profughi
64
03/02/2017 QN - Il Giorno - Lodi
Rapina con coltello in farmacia: bottino da 2mila euro
65
03/02/2017 QN - Il Giorno - Milano
Al via il «tour dell'igiene orale» Per un bel sorriso basta la farmacia
66
03/02/2017 QN - Il Giorno - Legnano
Scippata mentre è in farmacia la moglie di Manuel Agnelli
67
03/02/2017 QN - La Nazione - Empoli
Mercatino dei più piccoli per aiutare i terremotati
68
03/02/2017 QN - La Nazione - Livorno
Trentamila euro all'anno per pagare l'affitto della farmacia
69
03/02/2017 QN - La Nazione - Umbria Terni
Umbria regione 'benchmarck'
70
03/02/2017 Il Gazzettino - Venezia
Evitare di uscire nelle ore di punta
71
03/02/2017 Il Secolo XIX - Savona
Un pacco dono per i neo genitori da Comune e Farmacia San Pietro
72
PERSONAGGI
03/02/2017 Corriere della Sera - Nazionale
Il duello con l'Europa? In aula soltanto 13 senatori per ascoltare il ministro
74
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI
FARMACISTI
3 articoli
03/02/2017
Pag. 24
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L'APPUNTAMENTO L'11 febbraio ritorna la "Giornata nazionale della raccolta del farmaco"
Quando ricevere medicine in dono cambia la vita di chi è in difficoltà
La prossima settimana, precisamente l'11 febbraio, torna l'ap punt amento con la "Giornata nazionale della
raccolta del farmaco", arrivata alla sua 17esima edizione, alla quale parteciperanno, soltanto in Piemonte,
2.000 volontari. Nelle 440 farmacie che anche quest'anno hanno aderito all'iniziativa i cittadini saranno
invitati a offrire uno o più farmaci da banco che verranno poi distribuiti a uno dei 180 enti assistenziali
convenzionati con il Banco Farmaceutico. Si tratta di un appuntamento importante con la solidarietà, in un
momento storico in cui anche l'accesso alle cure diventa complicato e non più alla portata di tutti, per
ragioni soprattutto economiche. La Fondazione Banco Farmaceutico Onlus ha lo scopo di aiutare le
persone indigenti rispondendo al loro bisogno farmaceutico, In 16 anni sono stati raccolti oltre 4.100.000
medicinali attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che operano localmente, al fine di educare
l'uomo alla condivisione e alla gratuità. In 16 anni, la "Giornata di raccolta del farmaco" ha raccolto oltre
4.100.000 medicinali, per un controvalore commerciale di circa 24 milioni di euro. In 3 anni, la richiesta di
farmaci da parte degli enti convenzionati con Banco Farmaceutico è salita del 16%, a fronte del costante
aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi, inoltre, sono cresciuti nel 2016 del 37,4% (nel 2016,
gli enti sostenuti da Banco Farmaceutico hanno aiutato oltre 557mila persone, il 12% dei poveri italiani). Le
difficoltà, infine, non riguardano solo i poveri: oltre 12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto
limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per ragioni di tipo economico. Questo è
quanto emerge dall'ultima edizione di "Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci", il
rapporto sulla povertà sanitaria realizzato da Banco Farmaceutico in collaborazione con l'Osservatorio
Donazione Farmaci. La giornata si svolge sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, in
collaborazione con Aifa, Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute e BFResearch.
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
7
03/02/2017
Pag. 16
diffusione:21000
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Oggi presentazione della XVII Giornata della Donazione del farmaco
Sarà presentata oggi, alle 11, nella sede dell'Ordine dei Farmacisti, in via Devitofrancesco, 4/c, la XVII
Giornata della Donazione del farmaco che si svolgerà sabato 11 febbraio anche a Bari. I cittadini saranno
invitati a donare farmaci senza obbligo di ricetta medica - in particolare antinfluenzali, antinfiammatori e
antipiretici - da dare agli enti caritativi della propria città che ogni giorno assistono centinaia di migliaia di
poveri che non possono permettersi cure.
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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03/02/2017
Pag. 18 Ed. Brindisi
diffusione:11990
tiratura:16792
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SALUTE
Il dolore si può curare: da Brindisi la sfida alla malattia trascurata
Tappa di un tour nazionale per far conoscere la legge di 6 anni fa e le risorse terapeutiche
Il "NienteMale Roadshow" ha fatto tappa a Brindisi presso il teatro San Vito riscuotendo grande interesse
da parte del pubblico presente. Un percorso itinerante di incontri rivolti ai cittadini con l'obiettivo di
sensibilizzarli sul diritto ad accedere alla terapia del dolore con il "grant" educazionale del gruppo Angelini
(leader nell'area salute e benessere nei settori farmaceutico e dei prodotti di largo consumo) e con il
patrocinio del ministero della Salute. Il capoluogo adriatico ha rappresentato la terza tappa di un tour che
vuole mettere a fuoco i contenuti della legge 38 del 15 marzo 2010 "Disposizioni per garantire l'accesso alle
cure palliative e alla terapia del dolore", la cui importanza non è stata totalmente compresa. Infatti, per
quanto concerne la lotta al dolore, l'Italia risulta tra gli ultimi Paesi europei, insieme a Grecia e Portogallo.
Come evidenziato anche dal Ministero della Salute, nel nostro paese esiste un vuoto assistenziale nelle
tematiche riguardanti il dolore. Una problematica fortemente trascurata, nonostante l'innovazione introdotta
a livello legislativo. Sull'argomento si sono espressi i vari relatori che sono intervenuti nel corso della
serata. «Sono molto contento di essere a Brindisi - ha affermato Guido Fanelli, professore ordinario
dell'Università degli Studi di Parma e coautore della legge - iniziative come questa, che si rivolgono al
cittadino paziente e al cittadino medico, e che arrivano nella provincia, assumono un grande valore sociale
e informativo. Soprattutto al Sud non si è raggiunta una soddisfacente concretezza applicativa. Per questo
motivo stiamo girando l'Italia, per divulgare e sensibilizzare sull'argomento». L'incontro è stato moderato
dalla giornalista televisiva Rosanna Lambertucci. «Il dolore non è un sintomo, ma una vera e propria
malattia - ha dichiarato - Non si può prescindere dal diritto di curarlo attraverso le garanzie legislative di cui
disponiamo». Il responsabile del servizio terapia antalgica e cure palliative Asp (Azienda Sanitaria
Provinciale) di Brindisi Ospedale Perrino Giovanni Vitale si è soffermato su quanto è stato già implementato
a beneficio della terapia del dolore e su cosa è previsto nel prossimo futuro. Ha anche specificato che i
destinatari delle cure non sarebbero solo i solo malati terminali, ma anche tutte le persone affette da
malattie croniche. «Siamo orgogliosi di sostenere un progetto importante e innovativo come "NienteMale
Roadshow" - ha dichiarato Gianluigi Frozzi, Ceo Pharma di Angelini - da sempre la lotta al dolore è una
delle aree di maggiore impegno strategico della nostra azienda su cui continuiamo ad investire sia in
programmi innovativi di ricerca e sviluppo che in campagne di educazione sull'uso corretto ed appropriato
dei farmaci». «Si tratta di un argomento sottovalutato nonostante siano passati più di sei anni dall'entrata in
vigore della legge 38 - ha sottolineato Paola Ribecco, presidente di Federfarma di Brindisi - ogni categoria
coinvolta ha un impegno preciso per far sì che vengano raggiunti risultati migliori rispetto a quelli attuali».
Ha parlato anche il Commissario straordinario Ares (Agenzia regionale sanitaria) Puglia Giovanni Gorgoni:
«Il ruolo delle istituzioni è quello di progettare, costruire e mantenere sane le reti assistenziali - ha
dichiarato - nel 2015 la regione Puglia ha disegnato le linee guida per le cure palliative attraverso due
delibere. La sfida più grande è quella di rendere efficace e accessibile la terapia del dolore non solo nei
centri ospedalieri, ma anche presso il domicilio dei pazienti». Hanno inoltre partecipato all'incontro
l'Arcivescovo della Diocesi Brindisi-Ostuni Domenico Caliandro, il presidente della Commissione Sanità
Regione Puglia Giuseppe Romano, il rettore dell'Università di Bari Antonio Uricchio, il presidente dell'
Ordine dei Farmacisti di Brindisi Gabriele Rampino, il primario di Oncologia del "Perrino" Saverio Cinieri, la
docente di terapia del dolore del corso di laurea in medicina dell'Università di Bari Filomena Puntillo, il
presidente Csv Isabella Lettori. Assente per motivi di salute il noto sociologo e psichiatra torinese Paolo
Crepet. Vi.Ma.
Foto: Due momenti del convegno sulla terapia del dolore
FEDERAZIONE ITALIANA ORDINE DEI FARMACISTI - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
9
SANITÀ NAZIONALE
24 articoli
03/02/2017
Pag. 16
diffusione:238671
tiratura:333841
«Anche madre e suocero uccisi dall'infermiera»
Si aggrava la posizione di Laura Taroni, l'infermiera dell'ospedale di Saronno, arrestata lo scorso 29
novembre con l'accusa di aver ucciso il marito Massimo Guerra in concorso con il medico Leonardo
Cazzaniga
con cui aveva una relazione. La Procura da ieri accusa
la donna anche dell'omicidio della madre Rita Clerici e del suocero Luciano Guerra attraverso dosi
eccessive di farmaci. Alla donna contestati anche i reati di lesioni e falso ideologico. «Non le sono attribuiti ha precisato il procuratore Fontana - omicidi nell'ambito del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno».
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Saronno
03/02/2017
Pag. 30
diffusione:105722
tiratura:156556
Menarini: «Nessuna Ipo, cresceremo da soli»
STRATEGIE E RISULTATI Diversificazione e maggiore internazionalizzazione anche con l'M&A. Il gruppo
continua a crescere (ricavi 2016 a 3,46 miliardi) e ad assumere
Balduino Ceppetelli
FIRENZE. Dal nostro inviato p«Uno sbarco a Piazza Affari per ora nonè nei nostri programmi, e neanche la
ricerca di un socio industrialeo finanziario. Vogliamo andare avanti da soli, con gli obiettivi di crescere
ancora, puntando a una maggiore internazionalizzazione anche con ulteriori acquisizioni». Lo ha dichiarato
Lucia Aleotti, presidente del gruppo farmaceutico Menarini, in un incontroa Firenze per illustrare le strategie
del gruppo. «Stiamo gettando le basi per assicurare il futuro della nostra azienda, diversificando l'attività
verso altri settori, dalla diagnosi, all'oncologia e ai vaccini, senza chiaramente trascurare il settore del
farmaco». Del resto Menarini, anche in concomitanza con il "cambio generazionale", negli ultimi cinque anni è cresciuta ancora ma, soprattutto, è cambiata molto. «Abbiamo affiancato alla nostra attività esistenteha precisato la Aleotti - qualcosa in grado di garantirci una solida crescita». Basti pensare all'acquisizione di
Invida a Singapore, che ha fornito al big fiorentino un importante sbocco sui mercati dell'area Asia Pacific, e
a quella perfezionata nel 2013 della start-up bolognese Silicon Biosystems, che ha messoa punto una
tecnologia (la DepAray) in grado di isolare singole cellule tumorali rare presenti nel sangue necessarie per
giun- gere a diagnosi sempre più precise, alla nascita di Menarini Biomarkers (ricercae individuazione di
biomarker innovativi per la diagnosi prenatale). L'anno scorso - un anno definito dalla Aleotti
«particolarmente sfidante» - sono stati poi effettuati ulteriori passi importanti, con la nascita di VaxYnethic,
all'acquisizione della Lodichem (a Rapolano, Siena), dove verranno portati avanti studi per creare
tecnologie innovative per la produzione di vaccini, e soprattutto con un'operazione negli Stati Uniti, dove
Menarini non era presente e dove è stata rilevata CellSearch, leader nell'individuazione di cellule tumorali
che circolano in alcune neoplasie. E l'obiettivoè quello di integrarla con la tecnologia DepAray. Insomma,
una sfida, come ha ricordato la Aleotti, che non si gioca più solo sul famaceutico, ma anche sulla tecnologia
sempre più avanzata. Per ora i risultati stanno dando ragione alla multinazionale fiorentina. Il fatturato
continuaa crescere in modo graduale e costante (negli ultimi dieci anniè passato da 2,4 miliardi a 3,46
miliardi di euro). E il gruppo, presente in oltre 100 paesi, nonostante la crisi continua ad assumere: solo
l'anno scorso oltre 500 nuovi dipendenti, di cui la metà in Italia.
Foto: FOTOGRAMMA
Foto: Al vertice. Lucia Aleotti
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Big pharma. Il Presidente Lucia Aleotti: «Gettate le basi per il futuro puntando anche su ricerca e
diagnostica oncologica e vaccini»
03/02/2017
Pag. 19
MODA 24
diffusione:105722
tiratura:156556
È tempo di shopping tra giganti
Ma.Ge.
a La holding di investimento Hlde Didier Tabary, presidente dei Laboratoires Filorga e dei Laboratoires Svr,
hanno acquisito dal gruppo L'Occitane il marchio Le Couvent des Minimes, specializzato in colonie e
prodotti di bellezza naturali distribuito soprattutto nelle farmacie e profumerie. Un brand complementare ai
marchi Filorga e Svr, come ha spiegato Tabary, «che ci permetterà anche di creare sinergie commerciali,
poiché i marchi hanno canali di distribuzione in comune». Ma questa è solo l'ultima della lunga serie di
acquisizioni che sta caratterizzando il settore della bellezza in tutto il mondo negli ultimi anni. Fonti di
mercato parlano di un incremento del 44% delle operazioni di M&A nel 2016 rispetto al 2015: 59 contro 39.
E per quest'anno la previsione è che queste operazioni continueranno. Protagonisti del 2016, giganti della
cosmetica come Estée Lauder, L'Oréal e Coty. A novembre scorso Estée Lauder ha speso 1,45 miliardi di
dollari circa, l'acquisizione più grande nella sua storia, per Too Faced, marchio di make-up che le
permetterà di raggiungere il pubblico delle ragazzine e di espandersi nell'ecommerce e nei negozi
specializzati. Il gruppo americano ha comprato anche il brand di cosmetici Becca. Mentre L'Oréal ha speso
circa 1,2 miliardi di dollari per un marchio di make-up nella fascia prestige, It Cosmetics, e si è aggiudicata
anche la marca di fragranze di nicchia Atelier Cologne. A ottobre 2016 si è chiuso anche il merger tra Coty
e P&G Specialty Beauty Business con il passaggio di 41 brand in casa Coty, diventata così la terza più
grande beauty company del mondo. Infine Revlon ha acquisito Elizabeth Arden. Insomma, che si tratti di
marchi di nicchia, di fascia prestige o dedicati ai millennials, la sfida tra le aziende del beauty sembra
giocarsi su una sola parola d'ordine: diversificare. -
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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strategie
03/02/2017
Pag. 1
diffusione:154324
tiratura:222715
Musica in corsia contro il dolore
Maria Teresa Martinengo
A PAG. 18 Musica in corsia per far ritrovare energia, emozioni positive, benessere anche quando le cure
sono impegnative e i pensieri tanti. È la novità introdotta al Day Hospital oncologico dell'ospedale
Sant'Anna dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, la stessa che ha trasformato reparti di
ostetricia e ginecologia, scale e spazi comuni in colorate e piacevoli «tele» attraverso i Cantieri dell'Arte
coinvolgendo medici, infermieri, pazienti, musei e scuole. L'esperienza di «Vitamine musicali» è stata
avviata mesi fa, ma solo oggi la Fondazione presieduta dalla professoressa Chiara Benedetto, la presenta
ufficialmente: un «progetto di alleanza tra cultura e salute» delicato per i luoghi e le persone che tocca.
«Abbiamo voluto provare a lungo, correggere, osservare. Ora il progetto è esteso alle maternità e alla sala
d'attesa del Day Surgery», spiega Catterina S eia, vice presidente della Fondazione, ideatrice del progetto
«Cultura & Salute» che ha fatto entrare in ospedale l'arte come rinforzo alle cure. Nel 2016, ogni settimana
per tre mesi consecutivi, si sono alternati i cantautori dell'Associazione Ars Nova Magica Torino, i Maestri
della Filarmonica del Regio, studenti e docenti del Conservatorio Giuseppe Verdi, Xenia Ensemble e
l'Accademia di S. Pelagia. Ed è stato un successo testimoniato dalle espressioni che le donne, terminata la
chemio, hanno affidato al «libro del cuore» del reparto. «Per me, che sono sola, è stata un'emozione
grandissima che mi ha toccato il cuore...», ha scritto Daniela. Un'altra paziente: «Sembrava una giornata
triste invece mi aspettava il dolce suono di un'arpa. Mentre la flebo scendeva, mi è tornato il sorriso». Per
tutte, una sorpresa straordinaria. «Ci hanno chiesto di avere musica ogni giorno e più a lungo. Abbiamo
toccato quasi tutti i generi, anche il jazz. I musicisti iniziano davanti alle stanze, poi entrano accompagnati
dai volontari dell'Avo. Le donne spesso chiedono un pezzo che amano, magari una canzone. E i musicisti,
anche quelli classici, le accontentano». Ora al progetto ha aderito il Festival Mito e oggi all'inaugurazione
parteciperà anche Gaston Fournier-Facio, direttore artistico del Teatro Regio. Ma la musica in ospedale
non è benefica solo per i malati. La valutazione è confermata dal focus group con medici e infermieri
condotto dai ricercatori del professor Pier Luigi Sacco, economista della salute, che ha inserito il caso di
«Medicina a Misura di Donna» nel Metalab di Harvard, dove è senior researcher: «Un beneficio per pazienti
e operatori nel sistema delle relazioni». Come per ogni progetto della Fondazione, il lavoro è di rete,
associa ricerca scientifica e sperimentazione sul campo ed è immaginato come modello esportabile. «La
questione dell'interdipendenza tra contesto e salute risale a Ippocrate - ricorda la professoressa Benedetto
-. Oggi esistono strumenti di ricerca che consentono di studiare gli effetti di diversi stimoli sensoriali su
specifiche aree del cervello e sui meccanismi psiconeuroendocrini che influenzano la capacità di
relazionarci con noi stessi e l'ambiente. Su questi principi, cerchiamo di umanizzare i luoghi di cura,
secondo il desiderio delle pazienti e del personale». c
Foto: Anima e corpo «la musica ha un effetto benefico sul dolore psicologico che accompagna
indissolubilmente quello fisico», spiega Catterina Seia, vicepresidente della Fondazione. ANSA La stagione
Gli Artisti della Filarmonica del Teatro Regio, del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi",
dell'Accademia di Santa Pelagia e della Scuola Ars Nova si alterneranno, una volta al mese ciascuno, fino
a luglio per le pazienti durante la terapia e per il personale
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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LE STORIE
03/02/2017
Pag. 20
diffusione:115344
tiratura:158020
Menarini, più dipendenti con i ricavi a 3,5 miliardi
LA METAMORFOSI DEL GRUPPO: DA FARMACEUTICA TRADIZIONALE A POLO GLOBALE PER LA
RICERCA
L. Mar.
FIRENZE Ancora in crescita il 2016 per Menarini. Lo scorso anno il fatturato consolidato del principale
gruppo farmaceutico italiano si è attestato a 3,46 miliardi contro i 3,32 miliardi del 2015. Menarini, che ha
presentato gli ultimi dati a Firenze in occasione di un incontro per fare il punto sulle strategie del gruppo, ha
escluso ipotesi di quotazioni in Borsa. «Preferiamo investire in azienda per la nostra ricerca», ha precisato
la presidente Lucia Aleotti dopo aver tracciato un bilancio degli ultimi anni insieme al consigliere Domenico
Simone. Il gruppo conta ora 16.686 dipendenti. Nel 2016 ne sono stati assunti 500, di cui la metà in Italia,
mentre sono 15 gli stabilimenti produttivi che in dodici mesi hanno sfornato 570 milioni di confezioni. Dal
2000 il gruppo ha pagato stipendi per 10,2 miliardi e imposte per 2 miliardi. L'Italia rappresenta il 27% dei
ricavi totali, ma, come ha sottolineato Simone, «è proprio in Italia che l'azienda versa il 61% del totale delle
imposte». LA NUOVA STRATEGIA Intanto il gruppo continua nella sua metamorfosi, da azienda
tradizionalmente farmaceutica a polo per la ricerca di nuove diagnostiche, in particolare per i tumori, e per
lo sviluppo di una tecnologia in grado di produrre vaccini più velocemente di quanto si faccia ora. Nella
strategia di Menarini emergono due capisaldi che sembrano diventare, nelle speranze del management, le
rampe di lancio di una evoluzione in linea con quanto sta accadendo nel mondo della medicina. Nel 2016
infatti si è realizzata una joint venture, la VaxYnethic, a Rapolano vicino Siena per lo studio di tecnologie
innovative per la produzione di vaccini. «È la nostra ultima scommessa ha riferito Aleotti - quella di un
nuovo metodo di produzione dei vaccini. Sono procedure che necessitano di tempi lunghi. L'obiettivo è di
poterli realizzare in futuro con più immediatezza». L'ACQUISTO IN USA Con tempi che potrebbero,
secondo le speranze dei ricercatori, ridursi di circa il 40%, garantendo l'arrivo sul mercato di maggiori
quantitativi di vaccino in caso, ad esempio, di emergenze sanitarie. Lo scorso dicembre sono stati assunti
10 ricercatori under 30, alcuni dei quali rientrati dall'estero, da impegnare su questo specifico progetto.
Continua inoltre a crescere anche l'impegno nella diagnostica: a Bologna è stata infatti aperta una nuova
sede operativa della Menarini Silicon Biosystem, l'azienda che ha inventato la tecnologia DepAray,
acquisita nel 2013, e che in tre anni ha quadruplicato i dipendenti. La tecnologia permette di isolare singole
cellule tumorali rare presenti nel sangue, per una diagnosi avanzatissima dei tumori. Infine, nel processo di
internazionale si aggiunge il tassello degli Stati Uniti, con l'ultima acquisizione: l'americana CellSearch Ctc,
leader nell'individuazione delle tecnologie tumorali che circolano in alcune neoplasie.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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IL BILANCIO
03/02/2017
Pag. 13
diffusione:98970
tiratura:162805
Menarini punta forte sui mercati asiatici
Franco Canevesio
Ricerca sulla frontiera tecnologica dei farmaci antitumorali e vaccini. È questa la nuova direzione imboccata
dal gruppo Menarini, illustrata ieri a Firenze dalla proprietà, ossia da Lucia e Alberto Giovanni Aleotti,
rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo, sempre più orientato a trasformarsi da azienda
farmaceutica a polo per la ricerca di nuove soluzioni diagnostiche, soprattutto in campo oncologico. La
nuova strada è imboccato a colpi di fatturato, in crescita costante. Il 2016 è stato appena archiviato con un
giro d'affari consolidato di 3,4 miliardi di euro e un ebitda di 411 milioni. L'Italia fornisce ancora una bella
fetta di ricavi al gruppo farmaceutico: 944 milioni di euro, in linea con il giro d'affari dell'anno precedente.
«Nel 2017 vogliamo crescere, visto che questo sarà un anno importante, ricco di sfide per noi», ha spiegato
la presidente Lucia Aleotti. Quest'anno infatti scadrà il brevetto mondiale di alcuni prodotti targati Menarini,
un business da oltre 500 milioni di euro. «Il prossimo obiettivo è cercare di tenere alto il fatturato senza
calare negli investimenti», ha sottolineato Aleotti. Ecco, appunto, gli investimenti. «Dobbiamo guardare non
solo al pharma ma anche alla diagnostica, alla ricerca oncologica. Perché il mondo va verso una medicina
sempre più personalizzata», ha spiegato la presidente. Menarini batte questa strada dal 2012, anno
dell'accordo con l'inglese Oxford Bio Therapeutics (Obt) per lo sviluppo di cinque farmaci oncologici
biotech. Nel 2013 ha poi acquisito la start-up bolognese Silicon Biosystems, inventore del DepArray, prima
tecnologia in grado di isolare singole cellule tumorali rare presenti nel sangue per una diagnosi più
avanzata. L'impegno nell'area diagnostica dell'oncologia si è quindi consolidato nel 2015 con la creazione
di Menarini Biomarkers per la ricerca di nuovi marker anche nell'ambito dei tumori rari, polmonari e oculari.
Un altro driver di crescita per l'azienda fiorentina, fondata nel 1886 e oggi presente in 100 Paesi, è quello
dei vaccini. Tema attuale e per questo particolarmente attrattivo. «Si tratta di un'area in cui non siamo
ancora presenti. È la nostra ultima scommessa, l'obiettivo è inventare un nuovo metodo di produzione dei
vaccini. Si tratta di procedure che necessitano di tempi lunghi ma noi vorremmo realizzarli in futuro con
maggiore immediatezza», ha confermato Aleotti. A questo serve la joint venture datata 2016 con
VaxYnethic, che a Rapolano (Siena) studia tecnologie innovative per la produzione di vaccini che
potrebbero arrivare sul mercato con tempi ridotti del 40% rispetto agli attuali. Fuori dai confini italiani
Menarini punta all'espansione nell'area Asia-Pacifico. «È quella che cresce di più: dedicheremo i prossimi
anni a lavorare là», ha sottolineato la presidente. Tappa fondamentale è stata, nel 2011, l'acquisizione di
Invida Group, oggi Menarini Asia Pacific; sede a Singapore, 3 mila dipendenti, presenza in 13 paesi (tra cui
Cina, India, Indonesia, Australia e Filippine), fatturato 2016 di 320 milioni di euro. Poi è arrivata la sede di
Menarini Cina a Wuhan Biolake, prima holding farmaceutica di proprietà interamente estera, importante per
sostenere gli investimenti in zona. Il futuro passerà ancora per qualche acquisizione («valutiamo settori e
rami», ha detto ieri Aleotti), anche se all'orizzonte si fanno avanti alcune criticità. Quella relativa ai guai
giudiziari dei fratelli Aleotti, per esempio, condannati a settembre scorso in primo grado per frode fiscale.
Ma anche qualche voce che si leva dal coro e sostiene la possibilità che tanto fervore in investimenti
prodromico a una futura vendita dell'azienda toscana a qualche multinazionale più grande o a qualche
fondo. Partner possibili? «Per ora non ce ne sono», ha risposto la presidente. «Ma se si presentasse
un'azienda complementare a noi e disponibile a lavorare insieme, potremmo prendere in considerazione
l'ipotesi. Però non è un'eventualità attuale». E la quotazione in borsa? «L'ipotesi non mi piace, «ha risposto
Aleotti, «perché ci vincolerebbe troppo negli investimenti che intendiamo realizzare». (riproduzione
riservata)
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Gli Aleotti illustrano la strategia del gruppo farmaceutico fi orentino. Focus su antitumorali e vaccini
03/02/2017
Pag. 30
diffusione:39883
tiratura:75622
Tempo di dati per il 730
Invio spese sanitarie entro il 9 febbraio
CELESTE VIVENZI
Con provvedimento del 25 gennaio 2017 l'Agenzia delle entrate ha esteso i termini per l'invio, al Sistema
tessera sanitaria, dei dati concernenti le spese sanitarie e i rimborsi, effettuati nel corso dell'anno 2016,
afferenti a prestazioni non erogate ovvero erogate solamente in via parziale alla data del 9 febbraio 2017
(la scadenza originaria era fissata per il 31 gennaio 2016). L'Agenzia ha, inoltre, prorogato anche i termini
per consentire ai contribuenti di comunicare il proprio rifiuto all'utilizzo delle spese sanitarie sostenute nel
corso dell'anno 2016 e l'opposizione deve essere esplicitata con le seguenti modalità: accedere a far data
dal 10 febbraio al 9 marzo 2017, direttamente all'area autenticata del sito internet del Sistema tessera
sanitaria per mezzo della tessera sanitaria oppure delle credenziali Fisconline rilasciate dall'Agenzia
stessa. Come disposto dall'art. 3 del dlgs n. 175/2014 e dalla legge 208/2015 i soggetti obbligati alla
comunicazione dei dati sono i seguenti: farmacie pubbliche e private; aziende sanitarie locali; aziende
ospedaliere; istituiti di ricovero e cura a carattere scientifi co e policlinici universitari; presidi di specialistica
ambulatoriale; strutture per l'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e assistenza integrativa;
altri presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari; medici chirurghi e odontoiatri; strutture
autorizzate all'erogazione dei servizi sanitari a cura delle regioni anche se non accreditate con il Ssn.
Inoltre, con lo scopo di incrementare i dati a disposizione dell'Agenzia delle entrate per la compilazione
della dichiarazione precompilata il dm 1 settembre 2016, pubblicato in G.U. n. 214 del 13 settembre 2016,
ha disposto, con decorrenza 1° gennaio 2016, l'obbligo di comunicazione per i seguenti nuovi soggetti:
para-farmacie abilitate all'attività di distribuzione al pubblico di farmaci, in possesso del codice identifi cativo
univoco previsto dal dm 15 luglio 2004; iscritti agli albi professionali degli psicologi; iscritti agli albi
professionali degli infermieri; iscritti agli albi professionali delle ostetriche/i ; iscritti agli albi professionali dei
tecnici sanitari di radiologia medica; esercenti l'arte sanitaria ausiliaria di ottico, che hanno effettuato la
comunicazione al ministero della salute di cui al dlgs n. 46/97; iscritti agli albi professionali dei veterinari, in
relazione ai dati delle spese veterinarie sostenute dalle persone fisiche relative agli animali legalmente
detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (sono escluse le prestazioni rese nei confronti di
animali non da compagnia come ad esempio i bovini). Si rammenta che sono esclusi dalla comunicazione i
«paramedici» (professionisti che operano nell'ambito delle prestazioni ausiliarie della professione sanitaria
che non possono defi nirsi medici) che non fi gurano nell'elenco del dm 1 settembre 2016 (fi sioterapisti,
logopedisti; podologi, odontotecnici ,puericultrice, dietista, negozi di sanitari ecc. medici, non titolari di
partita Iva, che svolgono prestazioni occasionali, ortottista, educatore professionale, audiometrista, igienista
dentale, Masso fi sioterapista). In caso di mancata applicazione dell'obbligo, l'art. 23 del dlgs n. 158/2015, è
prevista una sanzione di 100 euro per ogni comunicazione, con un tetto massimo di 50 mila euro (se la
comunicazione è correttamente trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a
un terzo con un massimo di 20 mila euro). In caso di errori, la sanzione non si applica se la trasmissione è
effettuata entro cinque giorni dalla scadenza o, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia dell'entrate,
entro i cinque successivi alla segnalazione (non si applicano sanzioni nel primo anno di assolvimento
dell'obbligo se l'errore non determina una indebita detrazione nel 730 precompilato).
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CONSULENTI DEL LAVORO L'Ancl sugli adempimenti legati alla dichiarazione precompilata
03/02/2017
Pag. 15
diffusione:106834
tiratura:139701
RON Il talento sboccia sulla strada
MASSIMILIANO CASTELLANI
Sanremo 1970, XX edizione del Festival della canzone italiana: sul palco per cantare Pà diglielo a Mà sale
il sedicenne «Rosamare Cellarino». Così annuncia al microfono l'avvenente attrice Ira von Fürstenberg. Il
ragazzo, all'anagrafe risulta Rosalino Cellammare, ma da allora è semplicemente Ron. Talento precoce del
cantautorato italico, uno che a 19 anni con l'amico fraterno Lucio Dalla aveva già scritto Piazza Grande («al
Sistina la cantò la regina del fado Amalia Rodriguez», annota Ron nella sua autobiografia Chissà se lo sai.
Tutta una vita per cercare me , Piemme), aveva composto con Dalla la colonna sonora del film La
mortadella di Mario Monicelli e pubblicato il suo primo album Il bosco degli amanti . Quando nel '79 con
Dalla e Francesco De Gregori si imbarcò nel mitico tour Banana Republic , nelle città in cui Ron andava per
cantare si presentava già come un giovane veterano. Ed è invece con lo spirito del veterano giovane che
nel 2017 si affaccia al suo settimo Festival con L'ottava meraviglia . Brano inserito nel doppio cdLa forza di
dire sì . Una raccolta di successi e una partecipazione sanremese dal significato particolare... «È la
riproposta di un progetto del 2005, il disco Ma quando dici amore che uscì in allegato con il "Corriere della
Sera" e il cui ricavato servì a raccogliere fondi per i malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Quel disco
andò molto bene - oltre 150mila copie vendute - mentre quest'ultimo è una riedizione con in più il brano di
Sanremo. E io spero tanto che proporne un "pezzo" mi dia la possibilità di entrare nelle case degli italiani e
di far conoscere meglio questa malattia e tutti quei miei "eroici amici" che la combattono quotidianamente».
Uno di questi suoi amici è Mario Melazzini, presidente dell'Aifa e fondatore di Aisla e Arisla. «Mario è un
essere speciale. Mi ha cambiato la prospettiva, mi ha fatto capire che la priorità non è più andare in
classifica con un nuovo disco o soffrire, come facciamo un po' tutti, per l'assurda ansia da prestazione... E
questo perché Melazzini, come ogni malato di Sla che ho conosciuto e che mi ha aiutato a "ripulirmi
dentro", è un uomo perennemente positivo e mai triste. Dodici anni fa con lui e Renato Zero girammo un
videoclip a Milano, nel chiostro di Santa Maria delle Grazie, in cui prendemmo un impegno: "Troviamoci tra
dieci anni per vedere a che punto saremo con la nostra lotta alla Sla". È per questa promessa che ora
risalgo sul palcoscenico del Teatro Ariston per dire a tutti: diamo una mano alla ricerca, cerchiamo di
trovare un "vaccino" che guarisca migliaia di persone da questo morbo». Nel 2014 infatti sembrava avesse
detto addio per sempre a Sanremo: non si sentiva più garantito da quello che - scrive nella sua
autobiografia - «è sempre più un programma musicale televisivo fra i tanti, quasi un talent show». «Non ero
abituato alla formula delle due canzoni. Fabio Fazio era rimasto affascinato dal mio Un abbraccio unico e
invece poi la giuria scelse Singing in the rain ... Ci rimasi male, non è un brutto brano, io sono sempre stato
molto attento nella scelta delle canzoni, solo che, a differenza di Un abbraccio unico non esprimeva a pieno
quello che da sempre è il mio universo». Pippo Baudo a proposito di Joe temerario disse che la bontà delle
sue canzoni si riconosce dall'espressione dei suoi occhi. Che sguardo ha dopo aver inciso L'ottava
meraviglia ? «Uno sguardo convinto, forte. Provo un'emozione travolgente nel cantarla: è una canzone
piena di sentimento e di speranza. La crisi che, da anni, stiamo subendo, è prima di tutto dentro di noi:
siamo impauriti, viviamo stancamente insoddisfatti, rosi dall'incertezza del domani... La tecnologia è uno
specchietto per le allodole, la velocità della comunicazione non vuol dire che comunichiamo meglio, anzi
siamo tutti un po' più soli davanti a un computer». Ma la musica, le sue canzoni e quelli dei cantautori della
sua generazione per molti rappresentano una terapia, anche alla solitudine. «Molti mi hanno confidato che
le loro storie d'amore e d'amicizia si sono salvate con Non abbiam bisogno di parole . Ascoltando Vorrei
incontrarti fra cent'anni i fidanzati si sono sposati e hanno fatti figli - sorride - La musica bella, di qualsiasi
genere, aiuta a stare meglio, poi per vivere bene serve prendere alla lettera l'insegnamento di Gesù: "A
ciascun giorno la sua pena". Quindi non affannarsi e vivere alla giornata in grazia di Dio». Questo necessita
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Agora sette
03/02/2017
Pag. 15
diffusione:106834
tiratura:139701
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di un atto di fede significativo. «Il mio percorso spirituale deve tanto all'incontro con padre Silvano Fausti.
Non sono mai riuscito ad avere un rapporto davvero diretto con lui, lo vedevo così in alto... Quando lo
incontravo a Villa Pizzone arrivavo lì sempre un po' svuotato, ma poi me ne tornavo via dissetato». Una
spiritualità laica che da sempre affiora nei suoi testi e che le fa difendere la vita dalla minaccia
dell'eutanasia. «Il mio no all'eutanasia si scontra con il fatto che anche a rischio di apparire banale io credo
fortemente nei miracoli. Il mestiere di cantautore mi permette di sognare e di credere che il mondo è meno
"nascosto" di quello che ci appare, e allora vale la pena guardarci dentro fino alla fine dei nostri giorni».
Perle di saggezza che regalerà anche agli allievi delle sue scuole musicali di Garlasco e Vigevano... «No,
con i miei ragazzi parliamo essenzialmente di musica, della necessità di imparare a suonare uno strumento
e soprattutto di tornare a scrivere i testi delle canzoni. Con i talent show abbiamo perso una generazione di
potenziali autori. Circolano tante bellissime voci (Annalisa, con cui farò la serata dei duetti a Sanremo, è
fantastica) ma sono sacrificate al ruolo di replicanti: in tv gli fanno cantare solo cover e per lo più di band
inglesi. C'è una ragazzina di 16 anni nella mia scuola che quando è arrivata non metteva assieme quattro
accordi in croce, ora suona e ha buttato giù un testo bellissimo... Il mio sogno è scovare presto una nuova
Nora Jones». Maria De Filippi nuova regina dell'Ariston, al fianco del re Carlo Conti, insegna però che
ormai i talenti sbocciano solo nei reality show. «Io invece dico che il futuro è dei giovani artisti che crescono
e si esibiscono ancora sul palcoscenico più autentico e duro che ci sia, la strada. Di recente alla stazione
Centrale di Milano ho ascoltato un pianista eccezionale... dopo pochi minuti che suonava ha attirato una
folla incredibile e un distinto signore straniero, entusiasta, gli ha messo un biglietto in mano. Pochi giorni
dopo l'ho riconosciuto su una foto di giornale in cui si parlava di un suo concerto in una sala importante di
Copenaghen. Ci sono ragazzi che ce la stanno mettendo tutta per non tradire la strada, vogliono arrivare
ma senza dover passare per le scorciatoie che impongono la tv e le case discografiche che spesso tarpano
le ali alla creatività e alla curiosità di sperimentare». Lei dice ai ragazzi che vogliono vivere di musica che si
può smettere di cantare, ma non di scrivere canzoni. Ma per far questo c'è bisogno di leggere... «La lettura
è sinonimo di cultura. Per Tosca riadattai un testo bellissimo di Susanna Tamaro che divenne un brano
sanremese, Nel respiro più grande . Non ha avuto il successo che meritava, ma è frutto di un lavoro
culturale che ci ricorda quanto possiamo essere padroni delle parole che diciamo e che cantiamo». Le
canzoni di Lucio Dalla lei era il primo ad ascoltarle... «Lucio telefonava nel cuore della notte e dall'altra
parte della cornetta sentivo solo il suo pianoforte... Ricordo quando mi accennò Caruso ... scoppiai a ridere:
ma dai - gli dissi - non puoi cantarla in napoletano, che roba è? E lui quando ascoltò Non abbiamo bisogno
di parole mi disse che non sarebbe piaciuta, meglio buttarla via... - sorride - Ci stroncavamo a vicenda con
Dalla, ma ognuno si fidava del giudizio dell'altro perché era un invito a limare, a fare di un buon testo
grezzo una grande canzone che restasse nel tempo. Oggi è difficile fidarsi di qualcuno... Qualsiasi cosa fai
ti dicono "Fantastico!". Ma tu ci credi?».
Foto: Intervista
Foto: Ha esordito a Sanremo nel 1970: «Ritorno al Festival per parlare di Sla e dare speranza con le mie
canzoni»
Foto: SUL PALCO. Il cantautore Ron
03/02/2017
Pag. 27
diffusione:39803
tiratura:63700
Luca Zorloni MILANO ROCHE cresce in Italia. Lo scorso anno il colosso farmaceutico ha chiuso con un
fatturato di 950,8 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto al 2015. Oltre 38 milioni di euro sono stati
investiti in ricerca scientifica, coinvolgendo in 200 studi clinici oltre 250 centri di ricerca. A contribuire in
maniera significativa alla crescita del business è stata l'area oncologica, con i prodotti per la cura del
tumore della mammella Her2 positivo, ma un contributo importante è arrivato anche dall'area reumatologia
e malattie rare. Il gruppo, che ha sedi a Monza e Segrate, impiega in Italia oltre mille persone. Il 2017 sarà
incentrato sulla ricerca contro emofilia, l'autismo, l'Alzheimer e l'atrofia midollare spinale. E l'obiettivo è di
entrare a breve anche nel segmento della Sclerosi Multipla. MAURIZIO DE CICCO, presidente e
amministratore Delegato di Roche Spa, sottolinea in particolare i «continui investimenti a sostegno della
nostra R&S, anche dall'avvio di un percorso che ci rende particolarmente fieri: Roche per la Ricerca, grazie
al quale abbiamo messo a disposizione importanti risorse economiche - 800.000 euro - per la ricerca
indipendente con un focus sulla medicina di precisione, area in cui Roche eccelle oltre che chiave di volta
per poter offrire cure appropriate e sostenibili. Ed il gran numero di progetti candidati, circa 340, è la
conferma della fiducia riposta in Roche dalla comunità medico scientifica e del bisogno di simili iniziative».
Sul fronte dei costi, il numero è 240 milioni e sono gli euro versati per gli accordi in essere con Aifa e per la
quota di payback sullo sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera, che risulta essere la più
alta in assoluto per il triennio 2013/2015 (160,5 milioni). «Pur apprezzando lo spirito costruttivo, i segnali di
apertura e il dialogo instaurato con le Istituzioni su questo tema - commenta de Cicco - non è possibile
dimenticare che ancora una volta ci troviamo a fare i conti con un perverso meccanismo che penalizza le
aziende che fanno ricerca ed innovazione». Proseguono gli investimenti su Segrate. Lo stabilimento è stato
riorganizzato per la produzione di farmaci small molecules e il colosso ha messo sul tavolo 20 milioni di
euro. 38 milioni
La somma impiegata per portare avanti oltre 200 studi clinici in più di 250 centri di ricerca
Il nuovo anno
Attività concentrata sulla messa a punto di nuovi farmaci contro emofilia autismo e Alzheimer
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Roche cresce e investe in ricerca Venti milioni per il polo di Segrate
03/02/2017
Pag. 11
diffusione:39803
tiratura:63700
di LUCA BALZAROTTI - MILANO - POST BREXIT, atto secondo. Dopo aver accelerato per trasferire a
Milano la sede dell'Ema (l'Agenzia europea per i medicinali) che resta la priorità, ora l'attenzione si
concentra sul Tribunale unificato dei brevetti. E, come per il settore farmaceutico, anche nel campo
dell'innovazione Milano e la Lombardia si affidano ai numeri per sostenere la loro candidatura: prima
regione per brevetti nazionali - oltre 190mila (dati 2015, gli ultimi definitivi), il 28% di quelli italiani - e al
primo posto nel Paese per brevetti europei, più di 15mila, il 34,5% del totale. Le innovazioni viaggiano a
una media di mille all'anno (il 29% del totale nazionale). Ma, stando allo storico fornito dal ministero dello
Sviluppo economico e, in particolare, dalla Direzione generale per la lotta alla contraffazione, le domande di
brevetti depositate per le invenzioni hanno raggiunto quota 2.708 nel 2014, superando le 2.660 del 2013 e
le 2.680 del 2012 (ancora lontano le 3.014 del 2010). I SETTORI che nel 2015 hanno contributo di più a
innovare in Lombardia sono salute, agroalimentare e cultura (22%) seguite da manifatturiero avanzato
(16%) eco-industria (11%) e mobilità sostenibile (5%). Inoltre, la sezione specializzata in materie di imprese
del Tribunale di Milano è al primo posto in Italia e al terzo in Europa per numero di controversie sulla
proprietà intellettuale decise all'anno (circa 400). Un' altra carta che Milano e la Lombardia vogliono giocare
per ospitare il Tribunale unitario dei brevetti. La nuova Corte sovranazionale che avrà competenza
esclusiva sulla tutela e sulla convalida dei brevetti sarà operativa entro maggio. La struttura giudiziaria
prevede una divisione centrale a Parigi e due sezioni, una a Monaco e l'altra a Londra, competente su aree
quali agricoltura, alimentare, farmaceutico, salute, sport, chimica e metallurgia. La Lombardia è
intenzionata a strappare la sezione londinese sulla base della leadership nazionale e sul peso in Europa
nel campo dell'innovazione. Con l'uscita di scena dal mercato europeo da parte della Gran Bretagna, l'Italia
diventerebbe il terzo Paese europeo per deposito annuale di brevetti. «Il nostro obiettivo è quello di fare di
Milano e della Lombardia un hub di innovazione, competitivo a livello mondiale, in cui attrarre startup e
investitori internazionali, raccogliendo la sfida del Post Brexit», dichiara Luca Del Gobbo, assessore
regionale all'Università, Ricerca ed Open innovation, delegato dal governatore Maroni a rappresentare la
Regione al tavolo Post Brexit con Governo e Comune di Milano.
I brevetti nazionali depositati in Lombardia Rappresentano il 28% di quelli di tutta Italia
La percentuale relativa ai brevetti nell'agroalimentare nella cultura e nella salute
Alessandro Volta ingegnere e fisico di Como scoprì la pila primo generatore elettrico mai realizzato
Nel 1877 fu il milanese Enrico Forlanini a realizzare e a far volare un elicottero senza pilota
Il dolce tipico milanese delle festività natalizie è stato registrato con un marchio dalla Camera di commercio
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Lombardia, tesoro d'innovazione Milano vuole il Tribunale dei brevetti
03/02/2017
Pag. 21
diffusione:11274
tiratura:24464
Un aiuto per gli anziani che soffrono di più patologie
Dam. Ver.
Le persone affette da più di una malattia cronica hanno bisogni complessi, sanitari e non solo, che
richiedono interventi mirati ad oggi troppo spesso assenti. La cura del paziente con multimorbidità, il
termine tecnico che indica la coesistenza in un paziente di almeno due malattie croniche, è frammentata e
disomogenea nonostante un elevato investimento di risorse economico-sanitarie e umane. Un problema
che riguarda non solo l'Italia ma anche l'Europa e proprio a livello comunitario si sta lavorando per porvi
rimedio. L'AIFA, Agenzia italiana del farmaco, è leader di un gruppo di lavoro dedicato alla multimorbidità,
condizione comune nella popolazione anziana: ne è affetto il 65% delle persone sopra i 65 anni, l'85% tra
gli ultra 85enni. Una fascia di popolazione con caratteristiche e diverse nei vari Paesi, accomunata da
disagi sanitari, economici, umani che le diverse patologie comportano. Il progetto, presentato ieri a Roma
presso Nazionale Spazio Eventi, ha portato all'elaborazione di un modello per la gestione di questa
tipologia di paziente (Multi Morbidity Care Model) e alla definizione di un curriculum formativo della figura
del Multimorbidity Case Manager, un professionista in grado di tutelare e garantire tutti gli aspetti dei
bisogni sanitari del paziente affetto da multimorbidità. Il gruppo di cui l'AIFA è capofila è uno dei sette di un
progetto più ampio, promosso dalla Commissione Europea, che coinvolge 26 Paesi, con l'obiettivo di
promuovere e facilitare la condivisione tra gli Stati membri di buone pratiche in tema di malattie croniche.
JA-CHRODIS (Joint Action on Chronic Diseases and Promoting Healthy Ageing across the Life Cycle) il
nome del programma mirato a definire le caratteristiche di quella fascia di popolazione, spesso anziana,
che a prescindere dalla presenza o meno di patologie assorbe elevate risorse sociali e che, in caso di
malattie, accresce le esigenze di percorsi di cura e trattamenti quanto più appropriati e personalizzati,
costruiti sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili.
Foto: Aifa L'agenzia capofila di un progetto che coinvolge 26 Paesi
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Presentato a Roma il progetto dell' Agenzia italiana del Farmaco per assistere e curare i «nonni» più deboli
03/02/2017
Pag. 20 N.1507 - 3 febbraio 2017
diffusione:278120
tiratura:384475
LA MIA VITA APPESA A UN VOUCHER
Ventotto anni, laureato in farmacia , Dario è uno dei tanti che in Italia viene retribuito con i buoni lavoro. Ma
ha detto basta: «Vado all'estero, questo non è un Paese normale»
Marco Patucchi
ROMA. «Quando ogni 20 del mese vado in tabaccheria a farmi cambiare il voucher mi sento un po' a
disagio, ma non mi guardo intorno come se fossi un animale raro. Non provo neanche alcun rancore.
Chissà, forse è perché per adesso ho conosciuto solo questo modo di lavorare e tutto mi sembra normale».
Dario ha ventotto anni, vive a Perugia ed è laureato in farmacia. La prossima settimana prenderà un aereo
per il Belgio e darà una svolta alla sua esistenza: ha ricevuto la conferma alla domanda che aveva
presentato per il tirocinio in un'azienda farmaceutica dalle parti di Bruxelles: «Farò l'assistente ricerca e
sviluppo nell'impresa. Una bella occasione». Lascerà quella "normalità" alla quale si era quasi abituato.
Assuefatto. Sarà uno dei tanti italiani che abbandonano il nostro Paese per costruirsi un futuro. O almeno
per provarci con maggiori speranze. La "normalità", invece, è il lavoro che svolge da qualche mese in una
farmacia di Perugia: quaranta ore settimanali, per otto ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Fianco a fanco
ad un'altra decina di dipendenti. Lo sbocco fsiologico per chi si è laureato come Dario. A vederli con il loro
camice bianco dietro il banco, un drappello di farmacisti senza differenze. Eppure non è così. «Gli altri
hanno contratti a termine o contratti a tempo indeterminato. Io vengo pagato con i voucher. E pensare che
all'inizio mi sentivo quasi un privilegiato, perché il periodo di tirocinio che di prassi viene svolto nelle
farmacie senza essere retribuiti, io lo facevo con i 500 euro al mese previsti da Garanzia Giovani. Poi,
quasi allo scadere del tirocinio, mi hanno proposto di continuare. Ma con i voucher». La farmacia acquista
un pacchetto di "buoni" da mille euro per pagare Dario dal primo al 20 del mese. Poi, dopo uno stop di due
giorni, si riprende con un altro pacchetto. Niente ferie o malattie. Il 20 del mese Dario va in tabaccheria e
ritira il suo "stipendio", vale a dire i suoi 7,5 euro a voucher. «Ormai me ne mancano pochi. Giusto qualche
giorno di lavo ro. Ho già detto al titolare della farmacia che me ne vado, così lui non acquisterà un nuovo
pacchetto di buoni per me». Ecco, questo è il lavoro nell'era dei voucher. Non per tutti, naturalmente. Ma
per moltissimi. Figli di un dio minore. L'ennesima dimostrazione di come uno strumento nato per sacrosante
ragioni, in un Paese come il nostro dove il senso civico è merce rara, venga poi diffusamente piegato ad
altri interessi. In questo caso, un meccanismo che dovrebbe contrastare l'illegalità e il nero, diventa
scorciatoia per risparmiare sul costo del lavoro. Alla faccia della tutela e della dignità dei lavoratori.
Verrebbe da dire che forse non saremo mai un Paese maturo per certe fessibilità, meglio dunque rinunciare
tout court a strumenti come i voucher. Lasciamoli a chi sa guardare oltre il proprio giardino. «Prima di
questo posto in farmacia avevo fatto solo lavoretti occasionali, quindi non so cosa siano diritti come la
malattia o le ferie» racconta Dario, rivelando candidamente la precarietà che ormai è nel dna dei nostri
giovani. «Non mi va di parlare di chi mi ha fatto lavorare in farmacia, preferisco parlare di me, delle mie
aspettative. Ai datori di lavoro è consentito sfruttare legalmente i voucher e lo fanno. Non posso pretendere
da loro un certo comportamento, semmai la responsabilità è dello Stato che rende possibili queste cose».
Dario tra qualche giorno se ne andrà, ma senza rancore. Anzi, tra le righe delle sue parole c'è un accenno
di autocritica che gli fa onore: «Non sono di quelli che dicono che in Italia tutto fa schifo perché non ho
avuto occasioni. Magari se avessi fatto una tesi sperimentale mettendola nel curriculum, qualche azienda
italiana mi avrebbe scelto. Credo che anche vent'anni fa sarebbe stato diffcile trovare un primo impiego». E
poi quell'assuefazione alla precarietà che deve pesare come un macigno sulla coscienza di tutti noi delle
passate generazioni: «All'inizio se pensavo ai contratti a termine valutavo un orizzonte di sei mesi. Adesso
tutto si è terribilmente accorciato. Stesso discorso per il trend delle tutele. Così la risposta migliore è quella
di isolarsi in se stessi, di concentrarsi sulla propria esperienza senza magari pensare a una lotta di tutti per
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COPERTINE AUTONOMO A CHI?
03/02/2017
Pag. 20 N.1507 - 3 febbraio 2017
diffusione:278120
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migliorare la situazione. Non è per forza una reazione negativa: almeno così sviluppiamo una maggiore
capacità di adattamento. Insomma, non arrendersi, ma senza pretendere o stu pirsi più di tanto». Caro
Dario, buon viaggio e buona fortuna. MIMMO FRASSINETI / AGF, PAOLO TRE/A3/CONTRASTO,
MASSIMO SIRAGUSA/CONTRASTO, ALESSANDRO SERRANO' / AGFLE CIFRE DEL BOOM 133,8
MILIONI I VOUCHER * VENDUTI NEL 2016 23,9 % L'AUMENTO PERCENTUALE DEL 2016 SUL 2015 95
% L'AUMENTO PERCENTUALE RISPETTO AL 2014
LA TABELLA ACCANTO TESTIMONIA LA CRESCITA VERTIGINOSA DEI VOUCHER, QUASI
RADDOPPIATI IN PERCENTUALE RISPETTO AL 1994.IL SETTORE IN CUI VENGONO
MAGGIORMENTE UTILIZZATI È L'AGRICOLTURA * Il valore di un voucher corrisponde a dieci euro
Foto: «OGNI 20 DEL MESE VADO IN TABACCHERIA PER INCASSARE. IO CONOSCO SOLO QUESTO
TIPO DI LAVORO»
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Pag. 41 N.1507 - 3 febbraio 2017
diffusione:278120
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L'EFFETTO COLLATERALE DELLA PILLOLA DEI 5 GIORNI
Da aprile 2015 non serve la ricetta per acquistare la EllaOne. E al boom delle vendite corrisponde un calo
degli aborti: del 9 per cento
Michele Bocci
FIRENZE. Nessuna richiesta del medico, nessun documento d'identità. Da oltre un anno l'Italia in farmacia
sembra un po' un Paese nord europeo. Le donne entrano e chiedono la pillola dei cinque giorni dopo,
pagano 26 euro ed escono. Semplicissimo. E, si scopre adesso, anche molto effcace nel ridurre il numero
di aborti. Lo ha certifcato il ministero della Salute nell'ultima relazione al Parla mento sullo stato di
applicazione della legge sull'interruzione di gravidanza. La decisione, presa nell'aprile 2015, di eliminare
l'obbligo della ricetta per la vendita dell'Ulipristal acetato (EllaOne), viene collegata al decremento di aborti
che si è registrato soprattutto nel secondo e terzo trimestre di quell'anno. Tanto che la fne del 2015 ha fatto
segnare un record del meno 9 per cento rispetto al 2014 (nel 2015 87 mila 639, nel 2014, 96 mila 578). La
pillola dei cinque giorni dopo è più nuova rispetto al Norlevo, cosiddetta "del giorno dopo", e come questa è
un anticoncezionale che funziona solo se la gravidanza non è ancora iniziata. Parlare con chi la vende
chiarisce la situazione. Le persone che ce la chiedono sono abbastanza giovani, spesso spaventate»,
racconta Maria Pia Orrù della farmacia Eredi Orrù di Cagliari. «Se ci sembrano minorenni chiediamo il
documento, visto che per chi ha meno di 18 anni è ancora obbligatoria la ricetta del medico. Illustriamo
come funziona e forniamo materiale informativo, per far capire che si tratta comunque di un farmaco
importante e non deve essere preso con leggerezza. E per evitare che ce ne sia di nuovo bisogno». Nella
farmacia di Cagliari la caduta dell'obbligo di ricetta (arrivata comunque dopo vari tentennamenti dell'
Agenzia italiana del farmaco, Aifa, e in ritardo rispetto a molti altri Paesi), ha fatto vedere i suoi effetti
rapidamente. Da 11 pillole che venivano vendute nel 2015 si è saliti l'anno scorso a 29. Per la gioia di Hra
Pharma, l'azienda che produce EllaOne e Norlevo. Anche nella sede ita liana della compagnia si osserva
una netta crescita delle vendite. Con una chiara inversione di tendenza che le cifre fotografano bene: nel
2014 sono state vendute 350 mila confezioni dei due medicinali. A quei tempi la pillola dei 5 giorni dopo
rappresentava soltanto il 5 per cento delle vendite (20 mila confezioni). Nel 2015 si è saliti a 390 mila e nel
2016 a circa 430 mila. I rapporti di forza, però, si sono ribaltati: tanto che nel 2016 EllaOne è stata di gran
lunga più richiesta in farmacia, con 250 mila scatole, mentre Norlevo si è fermata a 180 mila.
L'ANDAMENTO INVERSAMENTE PROPORZIONALE DELLE VENDITE DELLA PILLOLA DEL GIORNO
DOPO E DI QUELLA DEI 5 GIORNI E IL CALO DEGLI ABORTI CONFEZIONI VENDUTE Norlevo 330 mila
270 mila 180 mila 96.578 mila 2014 2014 2015 2016 ABORTI EllaOne 20 mila 120 mila 250 mila 87.639
mila (MENO 9%) 2015 fonte: Ministero della Salute
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ITALIA
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Pag. 64 N.1190 - 3 febbraio 2017
tiratura:145000
Barbara Nowacka Total black
Libération, Francia Foto di Martin Colombet Ha guidato il movimento delle donne in nero che ha fatto fallire
la proposta di vietare l'aborto. Ma nonostante questa vittoria, in Polonia la libertà di scelta è ancora un
miraggio
Catherine Malaval,
Nie , "no" in polacco. Ecco una parola che Barbara Nowacka sa dire molto bene. Di recente, per esempio,
ha detto no a una legge d'iniziativa popolare che prevedeva fino a cinque anni di prigione per le donne che
abortiscono. Nowacka, 42 anni, rappresenta il comitato Ratujmy kobiety (salviamo le donne), che ha avuto
un ruolo di primo piano nella contestazione della legge. Nel gennaio del 2017 Nowacka è andata a Parigi
per ricevere il premio Simone de Beauvoir per la libertà delle donne. Dritta sui tacchi alti, la femminista e
militante di sinistra ha ringraziato la platea citando proprio la scrittrice francese: "Ogni aggressione genera
uno stato di guerra". "Volevo che il premio andasse a lei. La sua lotta per il diritto all'interruzione di
gravidanza, anche fuori dai confini della Polonia, è importante in questo momento che potrebbe rivelarsi
pericoloso per i diritti acquisiti", ha spiegato Danièle Sallenave, componente della giuria. Sallenave non ha
dimenticato che nel 1993 nelle chiese polacche erano state esposte immagini di feti sporchi di sangue e le
credenti erano state invitate a far sparire i contraccettivi dalle farmacie. Nowacka ha annuito e ha rilanciato:
"In Polonia ogni due anni i cosiddetti pro-life , che in realtà sono solo dei misogini, cercano di riproporre il
divieto totale di aborto. Ma a settembre del 2016 hanno ricevuto il sostegno del governo, dominato dai
conservatori del Partito diritto e giustizia (Pis). In quel momento abbiamo avuto paura". Nowacka ha
lanciato un controprogetto: raccogliere almeno 250mila firme per presentare una proposta di legge civica
che autorizzi l'interruzione di gravidanza fino alla dodicesima settimana e preveda una vera educazione
sessuale e un migliore accesso ai contraccettivi. "Solo sei deputati mi hanno appoggiata. Mi hanno lasciata
sola quando ho difeso il mio testo, che è stato bocciato". Il comitato Salviamo le donne ha subito
cominciato a fare reclutamento. Attrici, modelle, intellettuali. Dopo la manifestazione con gli appendiabiti
simbolo degli aborti clandestini, la mobilitazione ha raggiunto l'apice il 3 ottobre 2016, quando nonostante la
pioggia battente circa duecentomila donne hanno sfilato vestite di nero. Quelle che non hanno potuto
partecipare sono andare al lavoro vestite a lutto. "Non mi aspettavo una simile adesione", ricorda Nowacka.
"Hanno manifestato anche nei villaggi più sperduti. La proposta di legge è stata ritirata. Abbiamo respinto i
fanatici, ma siamo rimasti con la vecchia legge. Secondo alcuni è un compromesso, ma è un'ipocrisia. In
Polonia l'aborto è autorizzato solo in tre casi: rischio per la vita o la salute della madre, gravidanza dovuta a
uno stupro o a un incesto e grave patologia irreversibile dell'embrione. Ma molti medici si dichiarano
obiettori per non fare gli esami prenatali", accusa Nowacka, che nel 2016 è stata inserita nella lista delle
cento donne più inluenti del mondo dalla rivista statunitense Foreign Policy. Questione di famiglia Nowacka
sta portando avanti una battaglia personale? Ha avuto un aborto clandestino? "No, ho due bambini voluti,
un maschio di 9 anni e mezzo soprannominato Koba e una femmina di sei anni e mezzo, Sofia. E ci tengo
a precisare che frequentano la scuola pubblica". È sposata? "Non se ne parla. Non sposerò mai il mio
compagno fino a quando gli omosessuali non avranno lo stesso diritto". Ma allora perché si batte? "Questa
lotta è la lotta della mia famiglia", spiega. "Sono cresciuta in un ambiente socialista e femminista, sempre
più deluso dal comunismo. Discutevamo senza sosta e leggevamo libri proibiti, come quelli di Aleksandr
Solzenicyn". Suo padre, matematico, è rettore dell'istituto polacco-giapponese di tecnologia
dell'informazione di cui Barbara è amministratrice. Sua madre, Izabela Jaruga-Nowacka, era un'etnologa.
Si trovavano nei Paesi Bassi, dove il padre insegnava all'università, quando, nel 1981 il generale Wojciech
Jaruzelski dichiarò lo stato di guerra. "Avevo sei anni", racconta. "Ricordo che rientrammo immediatamente
in Polonia. Alla frontiera ci chiesero se volevamo davvero tornare a Varsavia. I miei genitori insistettero.
Volevano stare con la loro famiglia". Nowacka è cresciuta ispirandosi a sua madre, che faceva parte
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Ritratti
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dell'associazione delle donne polacche. Nel 1992 si parlava già di un divieto totale di aborto. "Mia madre
lanciò una petizione per chiedere un referendum. A casa, grazie al lavoro di mio padre, avevamo un
computer. Registravo i nomi dei firmatari ma fu tutto inutile: il governo buttò tutto nella spazzatura". L'anno
successivo la prima ministra Hanna Suchocka, molto legata alla Chiesa, fece approvare la legge sull'aborto
attualmente in vigore. "A quel punto mia madre entrò in politica e fu eletta deputata. Si impegnò per
l'uguaglianza delle donne". Il 10 aprile del 2010 Izabela era a bordo dell'aereo presidenziale polacco che si
schiantò a Smolensk. Non ci furono sopravvissuti. "Per un anno è stato come se fossi morta. Disconnessa
da tutto". Nowacka aveva già sviluppato la sua capacità di parlare in pubblico (da adolescente aveva
presentato una trasmissione televisiva per i giovani) e stretto una rete di contatti. Era stata volontaria in
un'associazione per la pianificazione familiare e nell'ala giovanile del partito Unione del lavoro. "Alla fine mi
sono riavvicinata al femminismo", ricorda. "Ho organizzato degli eventi per convincere le donne a
impegnarsi in politica. Nel 2014, quando mi hanno proposto di candidarmi alle elezioni europee nella lista
Europa Plus, non ho potuto rifiutare". Non è riuscita a farsi eleggere al parlamento europeo per pochi voti.
Nel 2015 è tornata in politica con Twój ruch, un partito socialdemocratico e laico di cui oggi è copresidente,
e si è candidata alle legislative per la coalizione della sinistra unita, che non ha superato la soglia di
sbarramento dell'8 per cento. "In Polonia la socialdemocrazia non riesce più a raccogliere consensi e a
rinnovarsi. Un po' come nel resto d'Europa", ha detto mentre si preparava a ripartire per Varsavia. "Ma
grazie al movimento delle donne, sempre più polacchi sono favorevoli alla liberalizzazione dell'aborto.
Anche alcuni conservatori stanno cominciando a cambiare idea sulla questione. Non dimenticheranno mai
tutte quelle donne in nero sotto la pioggia". u as HANS LUCAS
Biografia 1975 Nasce a Varsavia, in Polonia. 1997 Entra nel partito Unione del lavoro. 2015 Si candida
alle elezioni europee. 2015 Si candida alla presidenza del consiglio. 2016 Partecipa alle proteste contro la
proposta di legge sull'aborto.
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Caro farmaci , i carabinieri all' Aifa
di sergio patti Si indaga sui viaggi della speranza di molti malati di epatite C, costretti ad andare all'estero
per curarsi a prezzi molto più bassi che in Italia. Ieri i carabinieri hanno acquisito documenti all'Aifa,
l'Agenzia del farmaco. Nel mirino anche un appalto informatico. A PAGINA 9
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Troppo costoso curare l'epa te C. Nel mirino pure un appalto per i servizi informa ci
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Niente diffamazione contro Farmacap Chiesta l'archiviazione
Nella convulsa giornata di ieri, Virginia Raggi ha potuto tirare almeno un sospiro di sollievo. Il pubblico
ministero Nadia Plastina ha infatti chiesto al gip di archiviare perché destituita di fondamento la querela
presentata da Francesco Alvaro, il commissario straordinario di Farmacap (l'azienda di Roma Capitale che
gestisce 47 farmacie comunali e un asilo nido), arrestato nel settembre scorso per turbativa d'asta e falso in
atto pubblico. A febbraio 2016, quando era consigliera comunale, la Raggi pubblicò su Facebook un video
dal titolo 'Storia di un appalto accomodato', riferito a Farmacap. Per il pm "la pubblica denuncia" della Raggi
sull'appalto dell'asilo di via Bossi "appare veritiera e la notizia diffusa in forma continente di interesse
sociale".
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unico sollievo
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Pag. 9
Nel mirino i prezzi fissati per alcuni farmaci Indagini anche su un appalto informatico Triste turismo La
stessa terapia che in Italia costa 40mila euro in Egitto si fa con appena 800 E molti malati partono
Sergio patti
carabinieri negli uffici dell'Ai fa, l'Agenzia nazionale del far maco, sulle tracce di quello che per migliaia di
malati di epati te C è già un immenso scan dalo. Il costo del Sovaldi, il farmaco che può debellare la
malattia, nel no stro Paese è proibitivo. Un solo ciclo della terapia con questo medicinale da noi arriva a
costare 40mila euro, contro gli appena 230 dollari del lo stesso prodotto in India o gli 800 euro dell'Egitto.
Naturale perciò il turismo sanitario di molti dei cin quecentomila ma lati di epatite C, costretti ad espa triare
per curar si. Viaggio, aereo, hotel e assistenza costeranno sem pre meno rispetto ai costi proibitivi applicati
in Italia. MAGISTRATI IN AZIONE Su questi viaggi della speranza, rac contati nei giorni scorsi da
Repubblica , adesso una Procura della Repub blica della Lombardia ha acceso un faro, incaricando i
militari dell'Arma di raccogliere i documenti con cui Aifa ha regolato la commercializza zione del Sovaldi in
Italia. Per que sto ieri mattina i carabinieri si sono presentati negli uffici dell'Agenzia, a Roma, cercando
dall'ex presidente - adesso diventato segretario gene rale - Mario Melazzini , una rispo sta sulle incredibili
tariffe accordate alla multinazionale produttrice del farmaco. Per il momento saremmo ancora alla fase di
acquisizione di notizie, ma gli inquirenti sembrano muoversi con le idee chiare, soprat tutto sulla gestione
dell'Agenzia ne gli ultimi anni. Una serie di vicende sono diventate di dominio pubblico, sia per via di
numerose interrogazio ni parlamentari, sia per una serie di servizi giornalistici. GESTIONE DISCUTIBILE
Le spese per i viaggi di Melazzini, pari a oltre 95mila euro per i soli primi sei mesi dell'anno scorso, gli
stipendi ec cedenti il tetto dei 240mila euro fis sati dal Governo per l'ex segretario generale Luca pani , i
finanziamen ti concessi alla Festa di Comunione e Liberazione, persino l'assunzione con una procedura dal
sapo re "ad personam" del capo della comunica zione, Fabio Mazzeo , proveniente dall'ufficio stampa del
ministro Beatrice Lorenzin , sono stati ampiamente raccontati sulla stampa. Un po' meno è emerso sulla
compatibilità del capo della segreteria tecnica, gianluca polifrone , proveniente dalla Consip, dove si è
occupato delle gare per l'acquisto di farmaci. E proprio su un appalto si sarebbe concentrata un'ul teriore
attenzione dei carabinieri, che avrebbero chiesto di un contratto dell'Aifa con la società Almaviva per la
gestione informatica.
Foto: Beatrice Lorenzin
Foto: (Imagoeconomica)
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Epatite C, cure troppo costose I carabinieri entrano all' Aifa
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Pensionato ci farà pagare i farmaci 30 volte meno
MAURIZIO TORTORELLA
• Un caparbio pensionato milanese, Roberto Orazio Maria Del Bo, ha aperto la strada legale per il
riconoscimento d'un diritto: curarsi acquistando una medicina salvavita all'estero, ma pagando un prezzo
inferiore di 30 volte rispetto a quello imposto nel nostro Paese. a pagina 15
I due milioni malati italiani di epatite C dovrebbero innalzare un vero monumento a Roberto Orazio Maria
Del Bo, un milanese di 70 anni, e altrettanto dovrebbero fare nei confronti del suo avvocato, Daria Pesce.
Dovrebbero, perché i due hanno aperto la strada legale per il riconoscimento di un diritto fondamentale:
quello di curarsi acquistando una medicina salvavita all'estero, ma pagando un prezzo inferiore di 30 volte
rispetto a quello imposto nel nostro Paese. Inizia esattamente tre anni fa la storia di Del Bo, e cioè nel
gennaio 2014, quando l'uomo scopre casualmente di essere malato di epatite C. All'inizio il suo medico e
L'Ospedale maggiore di Milano lo rassicurano: la malattia è in uno stato lieve, non ci sono particolari
complicazioni. Poi, nel febbraio 2016, la situazione precipita. Del Bo sta malissimo: prova nausea violenta,
spossatezza, sonnolenza; la stessa voglia di vivere gli sfugge dalle dita. In maggio l'ospedale gli prescrive
una cura basata sul Sofosbuvir, un antivirale prodotto dall'americana Gilead e commercializzato con il
nome «Sovaldi». Del Bo dovrebbe assumere il Sovaldi e altri farmaci per 12 settimane. Il problema è che
una confezione del Sofosbuvir, contenente 28 compresse da 400 mg, viene venduta al pubblico a 24.756
euro: e Del Bo dovrebbe acquistarne a sue spese tre flaconi, pagando un totale di 74.268 euro. Il servizio
sanitario nazionale, infatti, fornisce gratis il farmaco ai soli pazienti che abbiano raggiunto uno stadio molto
avanzato della patologia: nel novembre 2014 l'Agenzia italiana del farmaco ha stabilito debbano avere una
cirrosi conclamata, oppure che sia stata loro diagnosticata un'epatite dopo un trapianto di fegato, o ancora
devono essere da almeno due mesi in lista per un trapianto di quell'organo a causa di una cirrosi molto
avanzata. Per farla breve, devono essere quasi in fin di vita: e Del Bo non è (ancora) in quello stadio. Che ti
fa, allora, il nostro paziente? Trova online le medicine che gli servono, su un serio sito indiano, e le compra
pagando appena 2.500 euro: un trentesimo esatto di quanto avrebbe sborsato in Italia. Tutto bene, quindi?
Macché. Perché il 6 giugno 2016 la Procura di Roma, alla dogana di Ciampino, gli sequestra le tre
confezioni del Sofobusvir in arrivo dall'India. E un magistrato lo accusa addirittura di «immissione nel
territorio dello Stato italiano di medicinali privi della relativa autorizzazione»: è una legge del 2006, che
prevede per il reato l'arresto da sei mesi a un anno, più un'ammenda da 10 mila a 100 mila euro. Secondo
la Procura l'importazione è stata effettuata senza autorizzazione, ed «esisterebbero altri farmaci autorizzati
all'immissione, in commercio sul territorio nazionale». Del Bo, stupefatto, fa ricorso al Tribunale del
riesame. E attraverso l'avvocato Pesce ingaggia una battaglia legale senza precedenti: il malato contesta
alla Procura che la norma del 2006 «contrasta il fenomeno dell'importazione di farmaci destinati a essere
commercializzati», non l'acquisto di medicine destinate a un uso personale. Inoltre, Del Bo fa rilevare anche
di avere presentato all'Ufficio sanità dell'aeroporto di Ciampino una regolare richiesta d'importazione,
sottoscritta dal suo medico curante: là dentro si specifica che «il farmaco non è sostituibile per il successo
terapeutico con altri farmaci registrati in Italia» ed è stato ritenuto dal medico «indispensabile e insostituibile
per la cura del paziente». Il fatto che si tratti di sole tre scatole, inoltre, rende evidente che l'importazione
non possa essere finalizzata alla vendita a terzi. La battaglia legale si accende, e subito diventa guerra
perché su quelle compresse entra in gioco un diritto fondamentale: «È inconcepibile», scrive l'avvocato
Pesce nel ricorso, «che un cittadino italiano sia costretto a ricorrere all'acquisto di un farmaco all'estero
perché in Italia lo stesso medicinale ha costi proibitivi e la sua somministrazione non è garantita dal
Sistema sanitario se non in casi limite». Nell'agosto 2016, privato delle sue medicine, Del Bo decide di
partire per l'India, ovviamente a sue spese, e di curarsi là. Paradossalmente, il prezzo del Sofosbuvir sul
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VINTA LA CAUSA SULLE MEDICINE SALVAVITA
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suolo indiano è ancora più basso: la terapia occorrente al paziente, in tutto, costa appena 800 euro. Subito
dopo la sua partenza, il 2 settembre, il Tribunale del riesame di Roma gli da ragione. «Il reato», scrive il
giudice, «è solo quello di chi importa medicinali in assenza di autorizzazione per metterli in commercio».
Quindi è lecito importare farmaci «a chi ne fa un uso personale». Il sequestro, insomma, viene annullato. E
così si apre una prima strada alla libertà di cura dell'epatite C a costi ragionevoli. Ma Del Bo e l'avvocato
Pesce insistono, vanno oltre. Quando l'uomo in novembre torna dall'India, al termine della terapia, decide di
fare causa al ministero della Salute e all'Agenzia italiana del farmaco. Chiede un risarcimento, ma il motivo
alla base della causa travalica la questione dei costi della terapia, ed è in realtà una delicata questione
giuridica: perché Del Bo accusa le due istituzioni sanitarie di avergli reso inaccessibile il farmaco salvavita
«per interessi di natura economica», e di avere così leso il suo diritto costituzionale alla salute. L'articolo 32
prevede che la Repubblica tuteli «la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti». Questo diritto, sostiene l'avvocato Pesce, «è stato
inammissibilmente sacrificato nei confronti di Del Bo e di molti altri cittadini, che si trovano in condizioni
analoghe: non possono curarsi, in quanto non hanno la possibilità di acquistare un farmaco che in Italia
viene posto in vendita a un prezzo esorbitante e inacaltri cettabile rispetto ad Paesi, come l'India». Nel
ricorso, Del Bo e il suo legale criticano senza mezzi termini «la salvaguardia degli interessi delle case
farmaceutiche», adottata a loro dire dal governo italiano, e si domandano quale sia il prezzo che l'Aifa è
riuscita a ottenere dalla casa produttrice del medicinale. L'obiezione pare fondata, se è vero che l'Aifa ha
più volte sostenuto pubblicamente di avere «spuntato» un prezzo medio più basso di tutta l'Europa, ma il
costo che il servizio sanitario deve sostenere per i soggetti ammessi al regime di rimborsabilità è comunque
molto elevato: circa 45 mila euro per un trattamento. Va detto, inoltre, che i fondi stanziati dallo Stato a
favore delle Regioni sono insufficienti a coprire le spese della terapia. «È una situazione davvero
inconcepibile», dichiara l'avvocato Pesce: «L'Aifa e il ministero della Salute hanno assunto un
atteggiamento omissivo e del tutto inadeguato rispetto all'esigenza di garantire un sostegno efficiente alle
persone malate». Anche il criterio di economicità dell'impiego delle risorse, sostiene Del Bo nella citazione,
non può in alcun modo ledere «i principi della dignità della persona umana, dell'equità nell'accesso
all'assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza». Sul caso Sofosbuvir, nel maggio 2015,
la Procura di Torino aveva aperto un'inchiesta contro ignoti, ipotizzando il reato di lesioni e di omicidio
colposi a danno di alcuni pazienti esclusi dalla terapia in Piemonte. E nell'atto di citazione l'avvocato Pesce
sottolinea che la stessa Gilead fosse stata al centro di un'indagine promossa dal Senato statunitense: «Era
emerso che la politica adottata dall'azienda si fosse focalizzata sull'obiettivo di massimizzare il profitto a
discapito del principio di accessibilità», tanto che i governi di Argentina, Brasile, Cina, Ucraina e Russia
hanno intentato cause contro la Gilead. Ora si vedrà che cosa deciderà il tribunale di Roma. La prima
udienza è stata chiesta per il 12 aprile.
FATTORI DI TRASMISSIONE DELL'EPATITE C
10%
10% Altro (emodialisi, occupazionale, perinatale) 5% Trasfusioni (prima dello screening) Sconosciute
Fonte: Centers for Disease Contrai and Prevention Involucro di glicoproteine I numeri in Italia # Portatori di
epatite C: oltre 1500.000 # II 20% dei malati affetti da epatite C va incontro, nel giro di 15-20 anni, a una
cirrosi epatica (patologia irreversibile) e il 10% di questi degenera in tumore # Circa 20.000 decessi all'anno
(circa 55 morti al giorno) sono conseguenza di epatopatie # Ogni anno nascono 21,< bambini affetti dal
malattie epatiche Iniezione di droghe 60% Dimensione: circa 60 nm Involucro # Circa il 70% degli adulti
oltre i 50 anni ha sofferto di epatite (A, B 0 C) quasi sempre decorsa in modo asintomatico Fonte Fape
Foto: II servizio sanitario nazionalefornisce i trejlaconi prescritti solo in casi limite: aipasienti con la
malattiagià degenerata in cirrosi 0 contratta dopo un trapianto difegato Roberto Del Bo ha anche fatto
causa al ministero della Sanità e all'Agenzia delfarmaco per aver anteposto interessi economici al diritto
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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alla salute
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Negli ultimi 3 anni 10.000 milanesi hanno richiesto la residenza estera
Rispetto al 1995, nel 2015 abbiamo speso quasi il triplo in servizi digitali e quasi la metà in prodotti su carta
SILVIA DI PAOLA
• Negli ultimi tre anni nel solo Comune di Milano 10.000 cittadini si sono iscritti all'Aire (Anagrafe italiana dei
residenti all'estero). Spostare la residenza oltreconfine sembra essere l'ultima frontiera dell'evasione fiscale
dopo il crollo del segreto bancario nei tradizionali Stati cassaforte come la Svizzera: chi non vuole o non
può utilizzare la voluntary disclosure per regolarizzare il patrimonio all'estero non ha più la possibilità di
farla franca e l'unica carta che gli rimane è spostare la residenza (in alcuni casi anche solo il domicilio)
sperando che i suoi dati finanziari non vengano trasmessi alle autorità fiscali italiane. (Marino Longoni)
[Italia Oggi] SOFFIATE Dietro all'assunzione di 60 giornalisti che farà il quotidiano Washington Post (di
proprietà di JeffBezos, boss di Amazon) c'è una precisa strategia editoriale e di business: «La nuova
amministrazione di Donald Trump», dice l'amministratore delegato Fred Ryan, «promette grandi
sconvolgimenti, molti conflitti e mi aspetto anche un numero notevole di soffiate ad alto livello, che possono
poi tradursi in articoli e inchieste importanti. Noi ci faremo trovare pronti». (Alberto Flores d'Arcais) [Affari &
Finanza] METRO Assenteismo e treni rotti stanno portando al collasso la metro A di Roma, la principale
linea della metropolitana. Nel 2016 è stato soppresso il 13,5% delle corse, con un picco toccato a giugno
(15,5%): le cause sono la carenza di personale e soprattutto la mancanza di treni disponibili. Molti convogli
guasti non sono stati riparati tempestivamente perché l'Atac aveva sbagliato gli acquisti dei pezzi di
ricambio. (Vincenzo Bisbiglia) [II Tempo] BONUS In due anni gli italiani colpiti da celiachia sono aumentati
di 11.000 unità: in tutto sono circa 600.000. La più diffusa intolleranza alimentare è anche un business. I
prodotti senza glutine costano in Italia più che all'estero, e sono più cari nelle farmacie che al
supermercato. Malta e Italia sono infatti gli unici Paesi che per garantire un'alimentazione equilibrata danno
un sussidio ai celiaci per l'erogazione gratuita di cibi adeguati: il bonus mensile varia a seconda di età,
sesso e regione (da un minimo di 45 euro per i bambini fino a un anno a un massimo di 140 euro per i
maschi adulti) e può essere speso solo in farmacia. (Nadia Ferrigo) [La Stampa] MATRIMONI Dal 1°
febbraio in Norvegia le coppie omosessuali si possono unire in matrimonio religioso: lo ha deciso la Chiesa
protestante del Paese. La nuova liturgia è stata approvata da un sinodo con 83 voti a favore, 29 i contrari.
Ogni pastore, tuttavia, resterà libero di benedire o no le nozze. La questione agita da decenni la Chiesa
dello stato scandinavo, principale confessione norvegese che raccoglie il 73% della popolazione. Secondo
alcuni media nazionali gli oppositori potrebbero abbandonare la Chiesa: nel 2014 il sinodo si era espresso
con voto contrario. [Il Dubbio] CASA/1 II doppio del debito pubblico, quasi tre volte il Pii: questa è la casa
per gli italiani. Ma oggi questo tesoro vale mille miliardi in meno rispetto a cinque anni fa: un crollo del 20%
ha deprezzato il valore delle abitazioni dai 5.300 miliardi del 2011 agli attuali 4.300. A questa perdita
patrimoniale si arriva combinando le stime della Banca d'Italia sulla ricchezza delle famiglie con quelle
dell'Istat sui prezzi delle case, in discesa. Il 2016 doveva essere l'anno della svolta e non lo è stato: le
compravendite si stanno riprendendo, i prezzi ancora no. (Marco Ruffolo) [La Repubblica] CASA/2
L'azienda abruzzese Area Legnami e l'architetto veneziano Renato Vidal hanno brevettato una casa
antisismica: ha forma a triangolo, è in legno, si trasporta su camion e si monta in poche ore. Due esemplari
sono stati montati ad Accumoli, paese distrutto dal terremoto di agosto, per un centro sociale e una
ludoteca. (Luca Bergamin) [Corriere della Sera] INFLUENCER «Prendiamo Chiara Ferragni, massimo
esempio di influencer specializzato nella moda. Appena ha cominciato a spaccare su internet questa bella
bionda ha pensato bene di abbandonare l'università (il blog valeva più di cinque lauree), e da allora la sua
dura vita consiste nel farsi fotografare compulsivamente su Instagram, Twitter, Facebook con qualsiasi
capo di abbigliamento. Ma allora non si tratterà di markettinginfluencer, la vecchia, cara marchetta
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LA VERITÀ DEGLI ALTRI
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risciacquata nelle acque del Tamigi?». (Nanni Delbecchi) [II Fatto Quotidiano] CRESCITA La Cina ha
chiuso il 2016 in linea con le previsioni di crescita del Pii, che è salito del 6,7%. Al calo dei consumi ha fatto
da contraltare la spesa per grandi progetti infrastrutturali. Ha fatto un balzo anche il debito pubblico, che ora
è il 169% del Pii. (Rita Fatiguso) [II Sole 24 Ore] RIFIUTI In Italia sempre meno immondizia finisce in
discarica. Secondo il Rapporto rifiuti urbani 2016 dell'Ispra, nel 2015 si è registrata una riduzione di scarti
urbani dello 0,4% rispetto al 2014 (-5,9 sul 2011). La raccolta differenziata raggiunge il 47,5% della
produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di 2,3 punti rispetto al 2014. Nel Nord il quantitativo si
attesta al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1
milioni di tonnellate. Al Veneto va la palma della maggiore raccolta differenziata nel 2015 con il 68,8%,
seguito dal Trentino Alto Adige. L'obiettivo nazionale fissato dalla legge per il 2012 era del 65%.
[Adnkronos] STILETTI «Per rimpiazzare Michelle Obama, la First lady uscente, ne arrivano addirittura due:
la moglie in carica del presidente Donald Trump, Melania, e la figlia Ivanka. L'unica cosa che rimane
invariata, nel sostanzioso cambio della guardia al femminile, è l'altezza: tutte e tre le signore svettano sul
metro e 80, senza contare gli stiletti». (Maria Luisa Agnese) [Sette] FURTI Eros Motor, grosso
concessionario di moto Yamaha a Reggio Emilia, ha subito 52 furti in 26 anni, in media uno ogni sei mesi.
L'ultima volta i banditi erano quattro, hanno sfondato saracinesche e vetrate a mazzate incuranti di sensori,
telecamere, sirene e allarme collegato con polizia e carabinieri; hanno arraffato caschi e abbigliamento
tecnico in pelle e in goretex (valore 40.000 euro), caricato tutto su un furgone e sono fuggiti indisturbati
sotto gli occhi delle telecamere. (Ambra Prati) [Gazzetta di Reggio] CARTA Sempre meno carta e sempre
più online nei consumi delle famiglie italiane. Nel 2015 in telefoni, apparecchiature elettroniche e servizi di
comunicazione sono stati spesi 38,7 miliardi, il 270% in più rispetto ai 10,5 miliardi del 1995. Viceversa la
spesa in prodotti su carta (libri, giornali, cancelleria) è scesa a 8,4 miliardi, con un calo del 40,5% rispetto ai
14,2 miliardi del 1995. [Giornaledellepmi.it] ETÀ Valeria Marini nel 2017 compie 50 anni: «La gente me ne
da 10, a volte persino 15 di meno. Io ho la fortuna della genetica, ma ognuno ha l'età che si sente e le stelle
comunque un'età non ce l'hanno». (Malcom Pagani) [Vanity Fair]
Foto: STRATEGIA II Washington Post ha assunto 60 giornalisti perché, dice l'ad'Fred Ryan,
«l'amministrazione Trump promette sconvolgimenti e conflitti: mi aspetto soffiate ad alto livello, che
potranno tradursi in articoli e inchieste
Foto: Rispetto al 2011, le case degli italiani valgono 1.000 miliardi in meno Depressate del20%
Foto: II concessionario moto Eros motor di Reggio Emilia ha subito 52'furti in 26 anni
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La Voce di Reggio Emilia
Sono stati 500 gli etilometri monouso distribuiti nell'ultimo week-end dai volontari dell'Osservatorio
Provinciale Sicurezza Stradale, che grazie al sostegno fornito dalle Farmacie Comunali Riunite hanno
potuto ripetere per l'ennesimo anno consecutivo l'oramai tradizionale iniziativa "Notti Sicure". A diffonderli
fra i ragazzi un gruppo di giovani dai 17 ai 30 anni facenti capo alla Onlus che da quasi un ventennio si
occupa di prevenzione e sicurezza stradale, i quali sono entrati in numerose discoteche, pub e birrerie
reggiane per svolgere quest'importante attività di prevenzione. Assieme agli etilometri monouso, i giovani
frequentatori dei locali notturni hanno ricevuto anche una scheda informativa realizzata dai Sert provinciali,
sulla quale sono stati indicati i rischi correlati alla guida dei veicoli dopo avere consumato in eccesso
bevande alcoliche. Anche nel prossimo week-end i volontari dell'osservatorio torneranno "in pista" per
raggiungere quanti più giovani e distribuire altri 500 etilometri monouso, così da trasmettere in maniera
efficace il messaggio di prudenza e sicurezza stradale. Particolarmente significativo il fatto che a svolgere
l'attività di prevenzione siano gli stessi giovani, che dopo avere sposato la causa dell'osservatorio
avvicinano e si confrontano con i loro coetanei su di un tema da sempre fra i più dibattuti. . Vale la pena
ribadire che anche nella nostra provincia il tasso di consumo di alcolici è piuttosto alto, tanto che le forze di
polizia svolgono ogni settimana servizi mirati di contrasto proprio a queste condotte
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Distribuiti 500 etilometri nelle discoteche reggiane
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A WPP creatività e media di Walgreens Boots Alliance
Dopo una gara Walgreens Boots Alliance, gruppo internazionale nel canale delle farmacie, ha scelto il
network WPP, a cui affida cre atività e media a livello globale, per un budget che si aggira intorno ai 600
milioni di dollari. Il gruppo ha sele zionato un roster di agenzie di WPP, da cui verranno individuati i talenti
che formeranno il team dedicato per gestire marketing, comunicazione e media sia per il business retail che
per i brand dei settori salute e bellezza. Il team Walgre ens Boots Alliance seguirà l'advertising on e offline,
media, promozioni, public affairs, media relations, marketing diretto. Con base a Chicago, Walgreens Boots
Alliance conta nel mondo undicimila punti vendita e 370 centri di distribuzio ne. Per questo WPP aprirà sedi
di team WBA a Chicago, Londra e New York.
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b udget in movimento creatività e marketing
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Pag. 8 N.6 - 3 febbraio 2017
diffusione:88338
tiratura:156947
Tutti in farmacia per comprare (e donare) un farmaco
Continua ad aumentare la richiesta di farmaci da parte di chi non se li può permettere. Ecco perché
partecipare alla 17esima Giornata di raccolta del farmaco è doveroso. Come? Entrando in una delle 3.600
farmacie aderenti per acquistare un medicinale e consegnarlo ai volontari del Banco farmaceutico, che li
farà arrivare dove serve.
Foto: Per info visitare il sito www. bancofarmaceutico. org
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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APPUNTAMENTI DAL 6 AL 12 FEBBRAIO
03/02/2017
Pag. 22 N.6 - 3 febbraio 2017
diffusione:88338
tiratura:156947
LABBRA GIOVANI E VIVACI
Sempre in movimento, spesso atteggiata, molto delicata e sensibile al passare degli anni, la bocca richiede
cure puntuali e un tocco di colore.. che non guasta mai
ALBERTA MASCHERPA
La delicata mucosa labiale ha bisogno di protezione e riparazione. Sempre, ma in particolare in inverno.
Stick e balsami a tutte le ore Sottilissima, fragile e poco protetta, la mucosa delle labbra facilmente perde
equilibrio e morbidezza. Il problema è di sempre, ma con i rigori invernali si fa ancora più pressante. *
Servono formule trattanti specifiche per questa parte delicata. Tra queste, ci sono innanzitutto gli stick,
pratici da tenere sempre a port ata di mano, e i balsami in vasetto, entrambi preziosi per evitare l'aridità che
porta le labbra a screpolarsi. * La loro formula è un concentrato di sostanze trattanti che si prendono cura
con dolcezza della mucosa: si va dai burri agli oli vegetali di karité, jojoba, argan, che vantano una
ricchezza straordinaria di acidi grassi, indispensabili per ripristinare il corretto livello di lipidi (grassi) a livello
della mucosa labiale. * A questi ultimi si aggiungono aloè, proteine ed estratti di erbe, frutti e legumi, e
vitamine, come la E, che proteggono, rigenerano e addolciscono. * I filtri solari sono uno schermo contro i
raggi Uv, che contribuiscono a seccare e a screpolare le labbra.
Scrub per levigare Le labbra che a poco a poco si seccano per le continue aggressioni esterne diventano
ruvide e screpolate, fino a tagliarsi. * Un'esfoliazione regolare, portando via le pellicine, aiuta a restituire
compattezza e morbidezza. Se una volta l'operazione era affidata allo spazzolino da denti passato sulla
mucosa esterna, oggi la cosmetica offre scrub specifici, formule delicatissime arricchite con oli e sostanze
naturali come il miele che, mentre esfoliano, coccolano le labbra per renderle ancora più morbide e lisce. *
Si usano una volta alla settimana, ma anche di più, se necessario, massaggiandoli sulle labbra asciutte con
dolcezza, per non irritarle, e togliendo i residui con un dischetto di cotone oppure con una velina. y Le
rilgheJCe che segnano la bocca vanno innanzitutto prevenute e poi rese meno evidenti con cosmetici
mirati. Compaiono i primi segni E chiamata "codice a barre" ed è la sottile raggiera di rughette che nel
tempo segna la zona del contorno labbra. * «In questo punto la pelle è sottile, povera di sebo, fragile,
sottoposta alle continue contrazioni della bocca che diventano ancora più frequenti e marcate nei fumatori»
spiega la dottoressa Corinna Rigoni, dermatologa a Milano e presidente dell'Associazione donne
dermatologhe italiane. * «Non va dimenticato, inoltre, che con l'età la mucosa si sgonfia e non è più in
grado di offrire sostegno all'epidermide circostante, che perde compattezza e si segna. Più piene e turgide,
le labbra "spingono" i contorni in fuori per farli risultare più definiti e uniformi» specifica la specialista.
Soluzioni su misura L'intervento cosmetico? Una formulazione specifica destinata alla zona delle labbra
(spesso anche ad altri punti delicati come il contorno occhi, il collo e il décolleté), che lavora in modo mirato
sulla qualità dell'epidermide intorno alla bocca. * «Servono, innanzitutto, idratazione e nutrimento, ma
bisogna anche stimolare la produzione di fibre elastiche con sostanze come l'acido ialuronico, gli oli e i burri
vegetali, gli zuccheri, come il betaglucano, e il collagene» spiega la dermatologa. Ci sono rossetti e gloss
che, mentre definiscono e illuminano, si prendono cura delle labbra per renderle morbidissime e attraenti. '
// rossetto, un \ fedele alleato Di "lui" è stato detto tutto, persino che lo si può considerare un indicatore
della crisi economica, visto che le vendite crescono in tempi di recessione. * La realtà è che qualsiasi sia il
colore, l'effetto e la formulazione, metterlo sulle labbra è un modo per sentirsi subito più belle e sensuali.
Se, poi, si tiene conto che le formulazioni più nuove racchiudono una quantità sempre più elevata di
sostanze trattanti, il gioco è fatto: insieme al colore si regala alle labbra protezione, nutrimento e
morbidezza extra. Non solo nude Dopo stagioni in cui le labbra si preferivano al naturale, per l'inverno è
tornato prepotente il colore, in tutte le sue sfumature: dall'intramontabile rosso al prugna, che sta bene con
un incarnato diafano, dalle sfumature golose dei frutti di bosco, che accendono di luce gli incarnati olivastri,
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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BELLEZZA FOCUS
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Pag. 22 N.6 - 3 febbraio 2017
diffusione:88338
tiratura:156947
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
fino al marrone, tono passepartout, che funziona bene su qualunque viso e in qualsiasi occasione.
l.Lip Scrub + Jojoba Debby Le labbra sono morbide e levigate, grazie a questo esfoliante delicato arricchito
con olio di jojobo, supernutriente (grande distribuzione, 3,90). 2. Gommage Labbra Sepbora In un pratico
formato stick, un esfoliante delicatissimo o base di miele per regalare morbidezza e compattezza alla
mucosa (Sephora, 3,5 g,€ 4,90). 3. Balsamo Labbra Vitamin Shake Labello Supernutriente con estratti di
mirtillo e lampone, più vitamine, lascia sulle labbra un velo coloroto e brillante (grande distribuzione, 5,5 mi,
€1,99). 4. Stick Labbra Argon Equilibra Protettivo e levigante, è a base di olio di argon puro ol 100%
dall'intensa azione nutriente, rigenerante e riparata (grande distribuzione, 5,5 mi, €2,95). 5. Balsamo
Labbra Alpe Vera Spf 20 [si Formula ricca con aloè vera, olio di organ, burro di koriré e vitamina E
(erboristeria e farmacia, 5,7 mi, € 4,90). 6. Scrub Balm Collistor II saccarosio esfolia, lo squalano ripara, il
burro di korité e la vitamina E danno elasticità alle labbra (profumeria, 15 mi, € 17). 7. Daily Lip Conditioner
Blistex Un balsamo cbe nutre e protegge con un Spf 15, proteine della soia, aloè, olio di oliva e di semi di
uva (farmacia e profumeria, 7 g, € 6,50).
PER FARE Di PIÙ Attenzione a non inumidirsi le labbra con la saliva, un gesto che a volte si fa
distrattamente, ma che porta la mucosa a inaridirsi.
GLI EMOLLIENTI PER LE LABBRA VANNO STESI ANCHE PIÙ VOLTE, ALLAPERTO E AL CHIUSO
PER FARE DI PIÙ
I prodotti destinati al contorno labbra, oltre che al mattino, si possono applicare alla sera in dose generosa,
come se fossero un impacco rigenerante.
1. Nooqy Balsamo LabbraRigenerante Anti-Aging Skinius A base di fosfidin e betaglucano, contribuisce a
preservare il turgore della mucosa e a contrastare le rughette del contorno (farmacia, 15 mi, €49). 2. #Age
Method Baume Deluxe 2 in 1 Dibi Un nettare nero, da usare giorno e notte, che rigenera Te parti più
delicate del viso e del corpo, attenuando i segni dell'età e dello stress (istituto, 20 mi, €69). 3. Serum
Vegetai Ruahe & Compattezza Filler Mirato Occhi e Labbra Yves Rocher Con erba cristallina per un deciso
effetto anti-età, levigante e rimpolpante, e un comodo applicatene per un'azione precisa (negozi
monomarca, www.yvesrocher.it, 14 mi, €14,95). 4. Nutri-Filler Lips Balsamo Labbra Nutriente Rimpolpante
Filorga Oli vegetali e burro di karité nutrono e proteggono, il peptide prò-collagene ricrea volume e
ridefinisce il contorno (farmacia e profumerie Marionnaud, 4 mi, €26,90). 5. Crema Contorno Occhi e
Labbra Effetto Lifting Korff Avena sativo e acido ialuronico distendono, rassodano e danno pienezza;
l'estratto di goji e un principio attivo multiminerale illuminano (farmacia, 15 mi, €39).
SI PUÒ APPROFITTARE DELLA NOTTE
1. Plump & Fresh Lip Gloss n*3 Douglas Assicuro uno brillantezza intensa e un effetto rimpolpante che
regala in un attimo importanza alla bocca '" " is, € 9,95). 2. Labo Filler Long Lasting Lipstick n 106 Cherry
Labo Scivolo cremoso sulle lobbra resistendo o lungo intenso, e con un cocktail di sei acidi ialuronici le
idrata e le mantiene morbide (farmacia, € 23). 3. Rossetto & Matita Labbra 2 in 1 Effetto Opaco n° 1 Beauty
Statement Essence Un unico prodotto, pratico e veloce da usare, per colorare in modo omogeneo e
definire con precisione le labbra (grande distribuzione, €2,99). 4. Lip Artist Matt 6 Hr n° 030 Barberry
Hopping Catme Delinea con precisione il contorno e colora con un tono intenso, che rimane inalterato per
sei ore (grande distribuzione, €5,69).
5. Lipstick Matte n° 443 what a spice! Inglot Lascio un velo di colore intenso dall'effetto opaco che dura a
lungo senza cedimenti (negozi monomarca, € 17). 6. Rossetto Formula Pura n° 05 Deborah Milano Senza
parabeni, siliconi, oli minerali, lanolina e fragranze. Con burro di karité, oli di argon, albicocca e rosa canina
(grande distribuzione, € 13,95). 7. Lipfinity Longlasting n°23Sienna Max Factor Morbidissimo, non secca la
mucosa e ha una formula che resiste leggera e impeccabile fino a otto ore (grande distribuzione, € 18,33).
PER FARE DI PIÙ L'effetto a specchio dilata i volumi e da importanza alla bocca, quello mat è molto
sofisticato, ma va indossato con un trucco del viso impeccabile e su labbra carnose.
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Pag. 22 N.6 - 3 febbraio 2017
diffusione:88338
tiratura:156947
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PER USARE I PRODOTTI SPECIFICI IN ABBONDANZA, LASCIANDOLI ACIRE COME SE FOSSERO
UNA MASCHERA
Servizio di Alberto, Mascherpa. Con la consulenza della dottoressa Corintia Rigoni, dermatologa a Milano e
presidente dell'Associazione donne dermatologhe italiane.
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Pag. 53 N.6 - 3 febbraio 2017
diffusione:88338
tiratura:156947
Gli over 60 di oggi spesso sembrano dei "ragazzini", vitali e pieni di impegni. Ma anche attenti a scegliersi
gli alleati giusti per vivere al top
a cura di Loren Resuli
spuntino W buono e §ano Con gli anni è naturale "perdere" massa muscolare, processo che si fa sentire
con debolezza e stanchezza. Spesso, poi, non si riesce a coprire a tavola il fabbisogno proteico,
indispensabile per mantenere i muscoli. Per questo LB LYOpharm ha sviluppato una linea di prodotti ad
alto contenuto di proteine, vitamine e minerali, buoni e gustosi. Lo Yogurt NutraLYO Alimenta Più (farmacia
, € 3,20 a busta) è perfetto per uno spuntino. Troppo alta, troppo bassa... ballerina! Nella terza età è difficile
mantenere la pressione in equilibrio senza ricorrere ai farmaci. Difficile, ma non impossibile. No-Press di
Specchiasol è un valido aiuto, grazie alla presenza di Olivo e Ibisco, che favoriscono la regolarità della
pressione, insieme al coenzima Q10 e alla vitamina D3 (in farmacia, 30 cpr., € 19). METTERE A FUOCO
Allungare le braccia per leggere è il segnale della presbiopia, che tocca milioni di persone in tutto il mondo.
A loro, Essilor propone le lenti Varilux Series, l'avanguardia hi-tech delle multifocali, per vedere bene a tutte
le distanze con un solo paio di occhiali. Sono dotate della tecnologia Nanoptix, che quasi elimina l'effetto
onda, e di quella Synconeyes, che amplia il campo visivo fino al 50%. PER MUOVERSI SERENAMENTE I
Vanno in palestra, a prendere i nipoti a scuola, viaggiano, hanno mille impegni. Gli over 60 di oggi sono ben
lontani dallo stereotipo degli anziani sempre chiusi a casa. Muoversi in sicurezza, cioè senza preoccuparsi
delle piccole perdite urinarie, per loro è fondamentale. SerenitySIip pulì up è la soluzione ideale, perché si
indossa sotto qualunque capo, I garantendo protezione totale in modo discreto. VIA LA STANCHEZZA
CON LA PRONTA RICARICA DA BERE Inappetenza, difficoltà ad avere sempre in casa ortaggi freschi o a
masticarli... Spesso la dieta dei senior è povera di vegetali e, dunque, di nutrienti. Per coprire queste
carenze, Pool Pharma ha creato una linea di prodotti, tra cui Multi-Vegetalfruit Pronta Ricarica e Vigore,
con vitamine, estratti vegetali, succhi di frutta e verdura concentrati e verdura disidratata (farmacia, 12
flaconcini, € 19,90). /PIÙ FORTI CONTRO I MALANNI INVERNALI Nella stagione invernale, gli over 60
sono sorvegliati speciali, perché i più vulnerabili all'attacco di virus e batteri. Un flaconcino al giorno di
Bioton Vitalità Antiage di Sella - con coenzima Q10, vitamine B, miele, pappa reale e succo di mirtillo - è
utile sia per rinforzare il sistema immunitario sia per rallentare l'invecchiamento, grazie alle proprietà
antiossidanti degli ingredienti (in farmacia, 12 flaconcini, € 16,95). COLLAGENE, ELISIR DI GIOVINEZZA
In un fantomatico elisir di giovinezza, l'ingrediente principale sarebbe il collagene, la proteina che compone
il 75% della pelle, garantendone elasticità e compattezza, ma che è anche presente in tendini, ossa,
articolazioni... Con l'integratore Collagene Marino di Optima Naturals si mantiene la cute giovane e, allo
stesso tempo, si rinforzano le articolazioni e il tessuto connettivo.
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Terza età... di serie A!
VITA IN FARMACIA
25 articoli
03/02/2017
Pag. 7 Ed. Milano
diffusione:238671
tiratura:333841
«Va evitato il rischio di perdere il passo della scienza»
L'autorità inglese: giusto aprire le porte ad altri I legami con gli atenei Oggi il problema per gli istituti di cura
è quello di rimanere tagliati fuori dalla scena accademica
Giacomo Valtolina
D i ciotto anni a fianco di Umberto Veronesi all'Istituto europeo di oncologia (come senior consultant ), oltre
300 pubblicazioni scientifiche a suo nome e poi libri, introduzioni, cattedre e, soprattutto, la rivista
ecancermedicalscience , vale a dire il journal aperto e gratuito dello Ieo sulla ricerca contro il cancro, di cui
è orgoglioso fondatore ed editore. Senza contare la forte amicizia con il professore scomparso lo scorso 8
novembre, il cui nome risuona in continuazione in questi giorni di strategie, affari e trattative per la
creazione di un maxipolo ospedaliero da otto milioni di pazienti l'anno e un fatturato totale superiore ai due
miliardi di euro, frutto dell'acquisto dello Ieo da parte dell'Humanitas della famiglia Rocca e del cardiologico
Monzino da parte del gruppo San Donato della famiglia Rotelli.
Quando risponde al telefono, il luminare inglese Gordon McVie, 72 anni, autorità internazionale della
ricerca contro i tumori, si trova in viaggio tra ospedali e aule universitarie, metafora reale
dell'«indispensabile intreccio» tra istituti medici e atenei che per lui è il «principio da seguire» per delineare
il miglior sviluppo delle cure, in armonia con il sistema della ricerca scientifica.
Professore, cosa pensa degli scenari in divenire della sanità milanese?
«Per quanto mi riguarda, la questione fondamentale per ogni realtà medica, oggi, è quella di evitare il
rischio di rimanere tagliata fuori dalla scena accademica».
Per lo Ieo, dunque, qual è il futuro migliore?
«Diciamo così: il rischio maggiore per lo Ieo non è l'arrivo di Humanitas, bensì il fatto che l'istituto, così
come ogni altra struttura medica, possa perdere contatto con gli ambienti della ricerca. Soprattutto noi
oncologi che sfidiamo una malattia come il cancro non dobbiamo mai distaccarci da ciò che succede nel
mondo della scienza».
C'è un vantaggio dimensionale dall'operazione?
«Non ne farei tanto una questione di dimensioni, quanto di possibilità che la ricerca sul cancro rimanga al
centro dell'attenzione».
L'atteggiamento di chiusura è da stigmatizzare?
«L'importante è aprire porte e non chiuderle né all'Humanitas né ad altri. Bisogna evitare che la
superspecializzazione porti medici e ricercatori a dividersi, faccio un esempio paradossale, tra chi si occupa
di un tumore al seno destro e chi a quello sinistro. Il futuro è nel "cross talk", nel dialogo tra i diversi rami
della scienza. La conoscenza deve essere libera e aperta, per questo ci siamo sempre battuti con Umberto,
che era un comunicatore brillante, sul giornale dello Ieo. In un paio di mesi usciremo con uno speciale a lui
dedicato».
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Salvo sorprese, il cda in cui sarà deciso il futuro dello Ieo e del cardiologico Monzino sarà il 17 febbraio.
Entrambi sono di proprietà di 19 grandi azionisti tra cui Mediobanca, UniCredit, UnipolSai, Intesa Sanpaolo
e Pirelli. Saranno loro a esaminare la manifestazione di interesse avanzata dall'Humanitas dell'imprenditore
Gianfelice Rocca e dal Gruppo San Donato della famiglia Rotelli, storici rivali, ora alleati per creare due
mega poli scientifici: uno dedicato all'oncologia, l'altro al cardiovascolare. L'offerta si aggira sui 300 milioni.
In una partita in cui si intrecciano salute e finanza, la posta in gioco è alta. Da qui il dibattito tra i favorevoli
(come la famiglia Veronesi) e i contrari (capitanati dal presidente Carlo Buora).
Luminare
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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le INTERVISTE PRO E CONTRO L'operazione ieo Gordon McVie
03/02/2017
Pag. 7 Ed. Milano
diffusione:238671
tiratura:333841
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Gordon McVie, inglese, classe 1945, già senior consultant
di Umberto Veronesi (Ieo)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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03/02/2017
Pag. 7 Ed. Bari
diffusione:239605
tiratura:340745
Un tesoretto da 130 milioni per la Puglia "Ma è vincolato"
L'aumento del fondo nazionale servirà per farmaci innovativi e Lea
ANTONELLO CASSANO
UN tesoretto già in parte vincolato. Quest'anno la Puglia potrà beneficiare di un aumento di circa 130
milioni di euro sul suo fondo sanitario.
È quanto emerso nel corso dell'ultimo incontro in commissione Sanità della conferenza Stato-Regioni. Il
fondo sanitario nazionale passa da 111 a 112 miliardi di euro. La parte destinata alla Puglia non supera il 7
per cento di quella cifra.
Per questo nel 2017 per la sanità la Regione potrà contare su un fondo che ammonta a 7 miliardi 221
milioni di euro, mentre lo scorso anno il finanziamento statale per la Puglia era di 7 miliardi 87 milioni.
L'aumento dunque ammonta a più di 130 milioni di euro. Si tratta per il momento di stime che dovranno
essere ancora discusse fra i tecnici di Regioni e ministero della Salute l'8 febbraio. Ma il direttore del
dipartimento Salute della Regione, Giancarlo Ruscitti, già storce il naso: «Il ministero ha fatto una proposta
di riparto e ora spetta alle Regioni discuterla. Tuttavia questa proposta non ci vede d'accordo perché parte
di quei fondi in più sarebbero già vincolati a fonti di spesa, come farmaci innovativi, vaccini e nuovi Lea».
Secondo i primi calcoli degli uffici regionali, solo per quanto riguarda la voce dei farmaci innovativi (ovvero
antitumorali di ultima generazione e farmaci contro l'epatite C) servirebbero già circa 50 milioni di euro. Tra
l'altro è la voce che negli ultimi due anni ha fatto letteralmente saltare i bilanci sanitari delle Regioni, Puglia
compresa che a dicembre scorso è stata costretta a fare una variazione di bilancio da 70 milioni di euro. «Il
problema però - dicono in assessorato - sarà garantire i nuovi Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza,
ampliati recentemente dal ministero. Per farlo, dovremo assumere nuovo personale nei reparti. Ma
attualmente le assunzioni sono vincolate alle promesse fatte dalla Regione in tema di risparmio della spesa
farmaceutica». La discussione sul riparto del fondo sanitario dovrebbe concludersi in commissione Sanità il
15 febbraio, con gli assessori alla Sanità e i presidenti di Regione. https://www.sanita.puglia.it
www.comune.terlizzi.ba.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IL FINANZIAMENTO La Puglia avrà 7 miliardi e 221 milioni: l'aumento però è vincolato a fonti di
spesa già decise dal ministero.
Si attende l'incontro fra Stato e Regioni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Sanità
03/02/2017
Pag. 1 Ed. Bologna
diffusione:239605
tiratura:340745
Romagna,10% senza vaccini "Così si rischiano epidemie"
CATERINA GIUSBERTI
«LA Romagna è a rischio epidemia, se non si vaccina di più». Parola di Maria Grazia Pascucci, dirigente
del servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, intervenuta ieri a Palazzo d'Accursio. È
lei a occuparsi ogni anno del report sull'andamento delle vaccinazioni, e quello del 2015 parla chiaro. «In
Romagna solo il 91% dei bambini di due anni è stato vaccinato».
A PAGINA V «LA Romagna è a rischio epidemia, se non si vaccina di più». Parola di Maria Grazia
Pascucci, dirigente del servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, intervenuta ieri a
Palazzo d'Accursio. È lei a occuparsi ogni anno del report sull'andamento delle vaccinazioni, e quello del
2015 parla chiaro.
«Avere solo il 91% dei bambini di due anni che hanno fatto le vaccinazioni obbligatorie, come succede in
Romagna spiega - significa avere un 10% inadempiente: quasi mille bambini sono scoperti nel solo 2015, ai
quali vanno sommati quelli degli anni precedenti. E dato che l'epidemiologia è una realtà matematica, è
ovvio che in queste zone c'è un incidenza più alta delle malattie». Il target di copertura vaccinale fissato dal
governo è il 95%, ma le percentuali della Romagna scendono ancora di più se si considerano le
vaccinazioni raccomandate: morbillo-rosolia-parotite (82,1% contro la media regionale del 87%), pertosse
(91,3% contro una media del 93,6%), meningococco (82,2% su una media di 87,4%). Il perché sta scritto
nero su bianco nel report: «L'Azienda Usl della Romagna risente della presenza di un movimento antivaccinale molto attivo: nel distretto di Riccione la percentuale di obiettori è stata del 11,6% nel 2015. I livelli
di obiezione raggiunti possono davvero mettere a rischio la salute della comunità». Una posizione ribadita
anche da Fausto Francia, direttore del dipartimento sanità pubblica dell'Ausl: «Le vaccinazioni non sono
una questione di opinione: da una parte c'è la ricerca scientifica, dall'altra ci sono dei ciarlatani radiati
dall'ordine dei medici o che spero lo siano al più presto». Francia cita Andrew Wakefield, ex camice bianco
inglese noto per le sue tesi contro i vaccini, contro il quale ha depositato anche una memoria in Procura. I
fatti risalgono a qualche mese fa, quando Wakefield venne in regione a presentare il suo film "Vaxxed" e
dichiarò che i vaccini provocano l'autismo. «Voglio verificare se ci siano elementi di reato: - accusa Francia
- quest'uomo racconta il falso e allarma le persone».
A doversi informare di più e meglio però, secondo il dirigente è anche il personale sanitario, colpevole di
vaccinarsi poco contro quelle malattie che mettono più a rischio la salute dei pazienti, come influenza,
pertosse, varicella e morbillo. Più ragionevoli, secondo Francia, le preoccupazioni dei cittadini toscani, che
ultimamente hanno bussato anche in Emilia-Romagna: qui vaccino contro il meningococco B costa 50 euro,
lì 90. L'Ausl però ha rispedito i pendolari toscani al mittente: abbiamo già una lunga fila da smaltire.
IL PERICOLO CONTAGI
Nelle province rivierasche quasi il 10 per cento di obiettori.
I dirigenti sanitari: "Sono troppi, così rischiano tutti"
IL MOVIMENTO
Cresce il popolo degli scettici, che rinuncia sia alle iniezioni obbligatorie che a quelle consigliate Il dottor
Fausto Francia
Foto: Un bimbo in ambulatorio
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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LA SANITÀ
03/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
diffusione:239605
tiratura:340745
Voce per voce le criticità degli ospedali Sotto la lente le ricette e gli esami a pagamento
ALESSANDRA CORICA
La rimozione delle tonsille in ritardo il 41,5 per cento delle volte rispetto ai tempi massimi fissati dalla
Regione. L'operazione all'ernia che in tre casi su dieci viene fatta fuori tempo, e l'asportazione della
prostata puntuale solo nel 35,71 per cento dei casi. Sono i dati che emergono dal "Piano per il
contenimento delle attese" della Ats, nel quale vengono elencate le prestazioni che, negli ospedali di
Milano, l'anno scorso non hanno rispettato le attese massime stabilite dal Pirellone.
Nel documento corso Italia fotografa la situazione, elenca le cure da monitorare nel 2017 per evitare nuovi
problemi, e stabilisce che negli ospedali dove le code sono troppo lunghe, saranno bloccate le visite a
pagamento.
L'assessore Gallera: «Stiamo mettendo in campo diverse azioni per migliorare la situazione, a partire dal
nuovo metodo della chiamata differita che sarà adottato a breve».
A PAGINA V C'È L'OPERAZIONE per rimuovere le tonsille, in ritardo il 41,5 per cento delle volte. Quattro
volte su dieci. Gli interventi per ernia, che in tre casi su dieci vengono fatti oltre la soglia di attesa massima
fissata dalla Regione. Le operazioni per rimuovere tumori all'utero eseguite, senza far attendere oltre il
consentito, solo il 44,65 per cento dei pazienti. E l'asportazione radicale della prostata, fatta nel 35,71 per
cento dei casi senza far attendere troppo il paziente.
Ma nel 64,29 per cento dei casi, no. Sono i dati che emergono dal "Piano per il contenimento delle attese"
della Ats metropolitana.
Nel documento, corso Italia fotografa la situazione. Che, per la Ats, in generale non è negativa: se si
guarda al dato totale (che comprende anche i territori dell'hinterland, di Lodi, Melegnano e Legnano), il 95
per cento delle prestazioni nel 2016 è avvenuto entro i tempi massimi fissati dal Pirellone. Eppure. È lo
stesso corso Italia ad ammettere che ci sono state «criticità per specifiche prestazioni»: ovvero, per alcuni
tipi di procedure i malati hanno atteso più del dovuto. Di qui, la decisione di stilare un elenco delle
prestazioni che d'ora in poi dovranno essere monitorate.
I "controllati speciali"? Le prime visite di chirurgia vascolare, gastroenterologia, neurologia, pneumologia e
urologia. Le ecografie cardiache, le risonanze magnetiche, le ecografie addominali e ginecologiche, le tac
dei bacini e le colonscopie. Ma non solo: l'Ats elenca anche le azioni da intraprendere quest'anno, per
evitare il ripetersi dei problemi. Si va, così, dalla maggiore appropriatezza nella compilazione delle ricette
(perché siano prescritti solo esami davvero necessari) all'eventuale blocco delle visite in "intramoenia".
Ovvero quelle a pagamento fatte da medici all'interno dell'ospedale stesso: se in un ospedale i tempi di
attesa dovessero allungarsi troppo, d'ora in poi saranno bloccate, finché la coda non viene smaltita.
Quello delle attese troppo lunghe negli ospedali milanesi e lombardi, è un tema che da sempre affligge la
Regione. Che ogni mese monitora la situazione attraverso rilevazioni fisse (dodici nel corso dell'anno). I
controlli non sono a sorpresa: il calendario di tutte le verifiche che saranno fatte nel 2017 è stato
comunicato alle strutture già lo scorso dicembre. Gli ospedali, quindi, già sanno che saranno mercoledì 15
febbraio, e poi l'8 marzo, il 5 aprile, il 3 maggio. E così via. «Ma si tratta - spiega Giovanni Daverio, direttore
dell'assessorato al Welfare - di rilevazioni che vengono fatte soprattutto per conto del Ministero, a cui
vengono inviati i dati. Che vengono usati per fini statistici e per verificare il rispetto dei Lea, i livelli
essenziali di assistenza. Non sono funzionali alla riduzione delle attese: su quello, stiamo studiando azioni
ad hoc». Come la "chiamata differita", «che oggi è in sperimentazione a Bergamo e Monza, e nei prossimi
mesi sarà estesa in tutta la Lombardia», spiega l'assessore al Welfare Giulio Gallera. Con il nuovo metodo,
chiamando il call center regionale per fissare una visita o un esame il paziente potrà prenotare
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Il dossier dell'Ats "Visite e operazioni ecco tutti i ritardi"
03/02/2017
Pag. 1 Ed. Milano
diffusione:239605
tiratura:340745
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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nell'ospedale pubblico. O chiedere di essere contattato da una struttura privata, che entro le 24 ore
successive dovrà richiamarlo per fissare l'appuntamento. «In più - spiega Gallera - metteremo nelle
strutture dei cartelli. E gli operatori dei Cup, entro febbraio, avranno la possibilità di dare al paziente i tempi
di attesa non solo in quella struttura, ma in tutti gli ospedali che si trovano nel territorio dell'Ats, per
permettere al cittadino di scegliere l'ospedale dove le code sono minori».
I PUNTI L'ERNIA A Milano nel 2016 gli interventi all'ernia sono stati puntuali solo nel 63 per cento dei casi:
questo significa che il 27 per cento delle volte, un terzo, sono stati eseguiti oltre i tempi
LE TONSILLE Attese lunghe anche per la rimozione delle tonsille: l'anno scorso a Milano il 41,5 per cento
delle volte queste operazioni sono state fatte oltre i tempi massimi fissati dalla Regione L'UTERO Il 56 per
cento delle volte, la rimozione di un tumore uterino è stata fatta sforando i tempi. Ritardi anche nelle
operazioni per la rimozione della prostata, nel 64 per cento dei casi
www.asl.milano.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IN FILA Il Cup dell'ospedale Niguarda.
Sopra, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera
03/02/2017
Pag. 3 Ed. Torino
diffusione:239605
tiratura:340745
Tre piemontesi su cento han detto addio alle visite
SARA STRIPPOLI
Ipiemontesi che hanno rinunciato ad almeno una visita o a un esame diagnostico perché non possono
permettersi di pagarli sono il 3,1 per cento della popolazione. Alla pari di Regioni come Toscana, Emilia,
Veneto. Una percentuale più bassa del centro sud e della media italiana che è del 4,3 per cento, secondo
l'ultima indagine Istat sulle condizioni di salute in Italia. Naturalmente, dice il direttore del servizio di
epidemiologia del Piemonte Giuseppe Costa, «il rischio di rinunciare a esami e visite cresce con
l'abbassarsi delle condizioni economiche. Fra chi ha poche risorse la percentuale può arrivare fino al 6 per
cento, mentre sale al 15 per chi è in condizioni di indigenza». L'indagine - dati del 2013 - rivela che nella
nostra Regione oltre 120 mila persone sono in cattive condizioni economiche e hanno una salute che
invece avrebbe bisogno di cure e di diagnosi. In questo gruppo il dato che preoccupa di più è quello che
riguarda circa 14 mila persone che non si fanno visitare o rinunciano a un accertamento pur avendone
necessità. «Le prime cure di cui si sceglie di fare a meno sono quelle odontoiatriche - dice Costa - visto che
non sono coperte dai livelli essenziali di assistenza garantiti dal servizio sanitario nazionale. E parte della
rinuncia riguarda l'area della non autosufficienza, dove sono in molti a cancellare visite e cure». Con la crisi
il dato non è peggiorato in modo sensibile e Costa spiega che, a fronte di un evidente aumento degli indici
di povertà, «questo è un segnale positivo: il sistema sanitario è riuscito a parare in qualche modo il colpo».
Con il nuovo decreto sui livelli essenziali di assistenza che include per la prima volta la rinuncia alle cure
come indicatore di equità, ricorda l'epidemilogo, alle Regioni si chiede di intervenire: «L'assessorato alla
Sanità dovrà dar conto di come intende ridurre i numeri di chi rinuncia. Soprattutto se si tratta di persone in
condizioni di necessità».
L'EPIDEMIOLOGO Giuseppe Costa, direttore del servizio di epidemiologia del Piemonte, commenta
l'indagine Istat secondo cui il 3,1% della popolazione ha rinunciato a una visita o un esame
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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L'INDAGINE ISTAT SULLA SANITÀ IN ITALIA
03/02/2017
Pag. 3 Ed. Roma
diffusione:239605
tiratura:340745
" Farmacap , Raggi non diffamò"
LA procura di Roma ha chiesto l'archiviazione della querela per diffamazione contro Virginia Raggi
presentata da Francesco Alvaro, ex commissario Farmacap, in merito a quanto postato dalla sindaca,
all'epoca dei fatti consigliera comunale, a proposito della violazione di norme relativa all'appalto per la
gestione dell'asilo nido di via Bossi.
Il pm Nadia Plastina, nel motivare la richiesta di archiviazione, ha sostenuto che la querela per
diffamazione è destituita di fondamento. «La pubblica denuncia dell'indagata in qualità di consigliere
comunale in merito all'appalto dell'asilo di via Bossi - aggiunge il pm - appare veritiera e la notizia diffusa in
forma continente di interesse sociale». Lo stesso Alvaro, per presunti illeciti legati a quell'appalto, era finito
agli arresti domiciliari il 5 settembre scorso per turbativa d'asta e falso. Ora Alvaro, tornato libero dopo
l'interrogatorio di garanzia, ha proposto opposizione alla richiesta di archiviazione ed il gip Anna Maria
Gavoni ha fissato la data del 18 aprile prossimo per la discussione dell'atto di impugnazione. Quella su
Farmacap fu una battaglia in Consiglio che Virginia Raggi ha avuto modo di rivendicare ma che le è costata
la denuncia di Alvaro. Sebbene il pm abbia rilevato che quelle di Raggi erano denunce di interesse
espresse in forme non lesive della reputazione di Alvaro, l'ex commissario non si dà per vinto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: LA FARMACIA Uno degli esercizi Farmacap
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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L'INDAGINE/ IL PM CHIEDE DI ARCHIVIARE LA DENUNCIA DI ALVARO
03/02/2017
Pag. 1 Ed. Palermo
diffusione:239605
tiratura:340745
Ospedali, il boom dei ricoveri inutili
GIUSI SPICA
Nei maggiori ospedali siciliani più di 15 ricoveri non urgenti su 100 sono evitabili, quando non addirittura
inutili. I dati aggiornati del ministero alla Salute parlano chiaro: molti pazienti inseriti nelle liste d'attesa per
una degenza o un intervento chirurgico programmato potrebbero farne a meno ed essere curati negli
ambulatori o in altre strutture. Liberando spazi per chi aspetta fino a due anni per operarsi alla colecisti o
per i pazienti parcheggiati per giorni nei Pronto soccorso in attesa di un posto in reparto. Il conto per le
casse delle aziende è spesso a sei zeri: il Civico, per esempio, si vede tagliato oltre un milione di euro di
rimborsi l'anno. «Il problema - denunciano i sindacati - non è la carenza di posti letto, ma l'uso che se ne
fa». E il tema è sbarcato anche in commissione sanità all'Ars. A PAGINA V All'ospedale San Giovanni di
Dio di Agrigento, venti ricoveri programmati su 100 sono «ad alto rischio di inappropriatezza». In altre
parole, evitabili se non addirittura inutili. Al Garibaldi di Catania, i posti "strappati" alle emergenze vere sono
18 su 100. All'ospedale Civico e al Cervello di Palermo si viaggia sugli stessi valori. I dati aggiornati del
ministero alla Salute parlano chiaro: molti pazienti inseriti nelle liste d'attesa per una degenza o un
intervento chirurgico potrebbero benissimo farne a meno o essere curati in ambulatorio. Liberando "spazi"
per chi aspetta fino a due anni per operarsi alla colecisti o per i pazienti parcheggiati per giorni nei pronto
soccorso in attesa di un posto in reparto. Sono i numeri dello spreco nei maggiori ospedali siciliani,
fotografati nelle statistiche ministeriali.
Il conto per le casse delle aziende è spesso a sei zeri: il Civico, solo per fare un esempio, si vede tagliato
ogni anno oltre un milione di euro di rimborsi per i ricoveri "facili".
Cifre che - secondo i camici bianchi che ogni giorno rischiano denunce e aggressioni - alzano il velo sulla
incapacità dei manager delle aziende prima, e della Regione poi, di risolvere l'annoso problema delle aree
di emergenza in tilt.
«Eppure - denunciano i sindacati Anaao Assomed e Cimo che hanno analizzato i flussi ministeriali - il
problema non è solo la carenza di posti letto. Ma l'uso che se ne fa». Sono circa 150 le tipologie di ricoveri
inutili nella black list del ministero. Dall'ernia inguinale agli interventi sulla retina, dalla gastroenterite alla
polmonite cronica. «Spesso - racconta un medico - ci troviamo di fronte a pazienti che rimangono ricoverati
per giorni per una semplice ernia che invece prevede un tempo di degenza di un giorno al massimo.
Oppure si occupano posti letto per esami diagnostici come biopsie che potrebbero essere affrontate in day
service». Uno smacco per i pazienti ma anche per le aziende ospedaliere costrette a restituire una parte dei
rimborsi alla Regione. «Quando si supera una certa soglia - spiega un dirigente - l'assessorato decurta il 50
per cento per le degenze chirurgiche improprie e il 60 per quelle di area medica». Ma nonostante i tagli, i
maggiori ospedali presentano un tasso troppo alto di ricoveri programmati a rischio inappropriatezza.
Superano il 15 per cento gli ospedali di Agrigento, il Garibaldi di Catania, il Sant'Antonio Abate di Trapani,
l'ospedale Cervello e il Civico di Palermo. Poco al di sotto l'ospedale Cannizzaro di Catania, Villa Sofia a
Palermo, il Policlinico di Catania, l'Umberto I di Siracusa, il Policlinico di Palermo.
Scendono sotto i 10 ricoveri in elezione impropri su 100 il Papardo e il Policlinico a Messina, il Sant'Elia di
Caltanissetta e l'ospedale di Caltagirone. «Proprio perché si tratta di ricoveri non urgenti, il tasso di
potenziale inappropriatezza dovrebbe essere pari a zero, mentre per i ricoveri urgenti disposti dal pronto
soccorso è prevista una tolleranza del 10 per cento», spiegano i sindacati. Ma dove si annidano gli sprechi?
Le aree più a rischio sono quelle mediche, dove la percentuale di degenze "evitabili" sono sempre tra il 15
e il 20 per cento. Meno "abusi" nelle discipline chirurgiche. Che però, almeno nei 14 maggiori ospedali
siciliani presi in esame, possono contare su più posti letto. Se infatti per le discipline chirurgiche abbiamo
1.700 letti per 24.789 ricoveri all'anno, con un tasso di occupazione media di otto posti su dieci, nelle
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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DOSSIER DEL MINISTERO: I MALATI GRAVI RISCHIANO DI NON TROVARE POSTO
03/02/2017
Pag. 1 Ed. Palermo
diffusione:239605
tiratura:340745
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
discipline mediche c'è sempre il sold out: appena 1.355 posti per 48.137 ricoveri e un tasso di occupazione
del 100 per cento.
«Il problema - spiegano gli operatori - non sta solo nelle strutture territoriali che non fanno da filtro, ma
nell'uso irrazionale dei posti letto dentro gli ospedali». Al Civico, il più grande per numero di accessi al
pronto soccorso (90mila l'anno), oltre 1.600 pazienti aspettano più di due giorni un letto in corsia, 650 al
Garibaldi di Catania, 500 a Villa Sofia. Malati che restano "parcheggiati" nelle aree di osservazione breve,
impegnando i medici del pronto soccorso che devono già districarsi tra il flusso di pazienti continuo al
triage. Un tema tornato al centro del dibattito politico nell'incontro di due giorni fa in commissione sanità
all'Ars: «È necessario intensificare l'impegno: dalla carenza di personale alle questioni legate alla
sicurezza, al collegamento con la medicina di base e con i territori», ha detto il presidente della
commissione Pippo Digiacomo. Ma al momento, l'unico risultato è la promessa di un non meglio specificato
«atto di indirizzo» per recepire i consigli di chi lavora in trincea.
I PUNTI
RICOVERI INUTILI Nei 14 maggiori ospedali dell'Isola nel 2015 oltre 15 ricoveri programmati su 100 sono
stati giudicati dal ministero evitabili quando non addirittura inutili POSTI LETTO Gli abusi maggiori sono nei
reparti di area medica dove è più alta la domanda di posti letto: oltre il 20 per cento delle degenze potrebbe
essere evitato LE ATTESE Molti pazienti che arrivano al pronto soccorso e hanno bisogno di ricovero sono
costretti ad aspettare più di 48 ore per ottenere un posto letto in corsiaPER SAPERNE DI PIÙ
www.salute.gov.it pti.regione.sicilia.it
Foto: Ricoverati in una corsia d'ospedale
Foto: L'OSPEDALE Il San Giovanni Di Dio di Agrigento è uno degli ospedali siciliani con il più alto tasso di
ricoveri non necessari
03/02/2017
Pag. 38 Ed. Imperia
diffusione:154324
tiratura:222715
Da domani nell'Imperiese medici di famiglia il sabato
enrico ferrari
Dopo un periodo di «rodaggio» nell'Asl genovese, durante gennaio, sbarca ora nel Ponente il progetto
sperimentale nato da un accordo fra Regione, organizzazioni di categoria, sigle sindacali e referenti Asl che
prevede per i medici di base l'apertura degli studi anche il sabato mattina. Il progetto che ha esordisce
domani e che ha come obiettivo quello di diminuire gli afflussi «impropri» al Pronto soccorso, garantisce un
servizio per ognuno dei tre Distretti provinciali, cioè Imperia, Sanremo e Ventimiglia. L'orario va dalle 9,30
alle 12,30.
Gli indirizzi scelti nell'Asl 1 Imperiese sono per il Distretto di Imperia lo studio medico del dottor Giovanni
Amoretti, segretario provinciale di Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), in via della
Repubblica 9 nel capoluogo; per Sanremo il dottor Riccardo Agati nello studio «Medici associati» del dottor
Angelo Granieri in via Matteotti 144 nella città dei fiori, per Ventimiglia il dottor Carlo Piero Trucchi da
«Ventimed» in via Cavour 26 nella città di confine. Secondo le indicazioni dell'Azienda sanitaria, «i
certificati di malattia dovranno essere rilasciati solo per la giornata del sabato e della domenica, eventuali
prescrizioni dovranno essere fatte a mano sulla ricetta rossa (quella «vecchia» di recente sostituita dalla
ricetta elettronica, ndr) e i pazienti devono presentarsi con il libretto sanitario». Potranno anche essere
visitati non residenti, ma al costo di 15 euro. Commenta il presidente provinciale Fimmg, il dottor Angelo
Granieri di Sanremo: «L'iniziativa, che avrà una durata di sei mesi ai termini dei quali si procederà a una
verifica, prevede l'apertura di studi ubicati nei Comuni sede di Distretto sanitario. L'adesione è volontaria ed
è avvenuta attraverso l'invio di mail. A Modena questo progetto è in atto già da dieci anni: le farmacie,
accanto ai propri turni, riportando anche quali studi restano aperti».
Nel frattempo anche nel Ponente sta per aggravarsi il problema del ricambio generazionale nel personale
sanitario. Spiega Granieri: «In provincia i medici di base sono 150, di cui 70 a Sanremo. La metà però è
sopra i sessant'anni. Da qui al 2020 un numero consistente andrà in pensione ma nello stesso periodo dai
corsi di specializzazione ne usciranno al massimo 35. Mancano incentivi. Nel 2000 era stato finanziato il
progetto Netlink per la formazioni di studi della medicina di gruppo, ma da allora non è stato organizzato più
niente».
L'allarme per la carenza di dottori è già stato lanciato da varie regioni, dalla Lombardia al Lazio, dove entro
il 2021 andranno in pensione in 1377 ma i rimpiazzi saranno soltanto 500. Rischia di scatenarsi la «caccia»
al medico di famiglia e potrebbero essere innalzati i tetti di assistiti: ora i «massimali» sono di 1500. BY NC
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Progetto per ridurre accessi «impropri» nei Pronto soccorso
03/02/2017
Pag. 44 Ed. Imperia
diffusione:154324
tiratura:222715
Comune e farmacia San Pietro regalano "pacchi bebè" ai nuovi nati
«Pacchi bebè» in regalo ai nuovi nati a Spotorno. L'iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale e
dalla farmacia San Pietro, ha preso il via nei giorni scorsi con l'invio alle famiglie dei primi due neonati
iscritti all'anagrafe nel 2017, un maschietto e una femminuccia, dei biglietti di auguri per il lieto evento. Una
volta ricevuti i biglietti di benvenuto, i genitori potranno recarsi presso l'anagrafe e ritirare il buono da
presentare alla farmacia di piazza Colombo. I pacchi bebè, offerti dal Comune e dalla stessa farmacia,
conterranno prodotti per la prima infanzia.
«Con questa iniziativa vogliamo innanzitutto esprimere la felicità della nostra comunità per l'arrivo di un
nuovo concittadino. - dice l'assessore alla famiglia e all'infanzia Giulia Moretti - I titolari della farmacia San
Pietro si sono subito dimostrati entusiasti del progetto e disponibili a una concreta collaborazione». Anche il
sindaco Mattia Fiorini sottolinea come lo spirito dell'iniziativa sia quello di «dare il benvenuto ai nuovi nati
per evidenziare l'importanza di queste giovani vite per la comunità». «I bambini - dice - sono una ricchezza
non solo per le loro famiglie, ma anche per tutti noi e rappresentano il nostro futuro. L'augurio è che un
giorno possano ricordare di essere stati accolti positivamente dalla loro città». «Il kit omaggio - conclude l'
assessore Moretti - è anche un modo per sottolineare la presenza sul territorio della farmacia comunale,
importante punto di riferimento per tutti». [m. bel.] BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Spotorno: kit omaggio di benvenuto
03/02/2017
Pag. 45 Ed. Novara
diffusione:154324
tiratura:222715
Addio alla farmacista -amica che ha servito due valli
cinzia attinà
Sono due intere valli quelle che piangono la morte di Sandra Veggia, 68 anni, la farmacista che tra
Antigorio e Formazza è stata per decenni accogliente punto di riferimento per la comunità intera.
Da Crodo fino a Formazza, passando per Baceno non c'è un abitante che non si sia affidato alle
competenze e alla disponibilità della donna che non mancava mai di dare un sostegno a chiunque le si
rivolgesse, con un'umanità che andava al di là della professione. La notizia della morte, avvenuta nel
reparto di rianimazione di Domodossola, ha colto tutti in modo inaspettato. Sandra Veggia martedì era
rimasta vittima di un incidente domestico: le condizioni sono apparse sin da subito critiche dopo il malore e
la caduta dalle scale nella sua abitazione di Baceno.
È proprio a Baceno che più di trent'anni fa Veggia ha iniziato l'attività a fianco del marito Enrico Marinone,
nell'unica farmacia che serviva le valli Antigorio e la Formazza. «Era la nostra farmacista, ci ha curato tutti»
ricorda l'amica e cliente Francesca Zanetta.
«La comunità ringrazia la dottoressa per tutto quello che ha fatto e si unisce al dolore della famiglia
facendolo proprio - ribadisce il vice sindaco di Baceno Marica Dattrino -: era una persona riservata nei
modi, ma con una presenza costante giorno e notte per chiunque avesse una necessità».
Veggia dopo la laurea aveva lavorato nella storica farmacia Samonini di piazza Mercato di Domodossola,
imparando il mestiere e l'umanità dalla decana dei farmacisti ossolani, Maria Samonini. «Mia madre fu
mandata in farmacia a Baceno per una sostituzione e qui conobbe colui che diventò suo marito - racconta
Carlo, uno dei due figli che sta studiando farmacia all'università -: hanno portato avanti l'attività insieme con
passione. Ricordo che quando ero piccolo mia madre, anche con la neve, prendeva l'auto per consegnare
a domicilio le medicine a chi ne aveva bisogno. Si andava fino in Formazza. Era instancabile e lo faceva
per il bene degli altri».
Oltre alla farmacia di Baceno, i coniugi Marinone aprirono l'attività anche a Crodo. Dalla morte del marito
nel 2006, Veggia ha continuato a seguire entrambi i negozi. «Una grande perdita anche per noi di Crodo afferma il sindaco Ermanno Savoia -, chiunque la stimava per la professionalità e per il rapporto di fiducia
che sapeva instaurare con ogni cliente».
Non solo una farmacista ma anche «un'amica psicologa, perché forte era la sua disponibilità all'ascolto e la
partecipazione ai problemi di ognuno» racconta un'altra cliente, Giovanna Panetta. «Amava i viaggi - dice
Simona Morandini che da sempre la ricorda a Crodo - non mancava mai di una parola di conforto».
Il funerale sarà celebrato questa mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di Baceno da don Davide Gheza,
che ricorda come «la sua mancanza come persona e come professionista si farà sentire molto». La salma
sarà tumulata nel cimitero di Novara, città di origine del marito. Sandra Veggia lascia i figli Carlo e Marco, i
fratelli Gabriella e Ugo, anche lui farmacista che per anni ha gestito proprio la «Samonini» di Domodossola.
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Martedì era caduta dalle scale dopo un malore in casa
03/02/2017
Pag. 13
diffusione:98970
tiratura:162805
Franco Polacco
La consulenza strategica richiede anche condizioni di lavoro particolari. Per questo Boston Consulting
Group ha introdotto in Italia il concetto di wellbeing, il benessere in ufficio. «Si tratta di un processo avviato
alcuni anni fa», dice Giuseppe Falco, amministratore delegato di Bcg per Italia, Grecia e Turchia, «che
riguarda spazi, contenuti e persone». E all'interno di questo progetto si inserisce anche il concetto di
alimentazione e salute. Per questo Bcg ha stretto un accordo con la Fondazione Ieo Ccm (che sostiene le
attività di ricerca dell'Istituto Europeo di Oncologia e del Monzino) per la collaborazione in tema di
alimentazione. Nello specifico, Bcg ha adottato per il suo ristorante interno il progetto Smartfood, promosso
dallo Ieo e finalizzato alla «prevenzione e alla selezione di cibi protettivi per la salute». Il tutto si tradurrà in
ricette che seguiranno i dettami della dieta-Smartfood, presentata nel libro La Dieta Smartfood scritto dalla
giornalista Eliana Liotta: un best-seller Rizzoli da oltre 100 mila copie vendute lo scorso anno, tradotto in
otto lingue e diffuso in 20 Paesi. (riproduzione riservata)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Ieo si allea con Bcg per la prevenzione
03/02/2017
Pag. 4 Ed. Imola
diffusione:100036
tiratura:134560
DIECI PAGINE, dopo un servizio dedicato a Palazzo Medici Riccardi a Firenze e prima di quello su Villa
Malfitano a Palermo. Nel mezzo fra la città simbolo del Rinascimento e la Capitale italiana della cultura
2018, ecco il reportage dedicato al centro storico di Imola, sotto al titolo 'La Romagna scende in piazza'. La
prestigiosa rivista Bell'Italia, mensile di viaggio 'alla scoperta del più bel Paese del mondo', nel numero di
febbraio ha dedicato un ampio servizio al nostro centro storico di Imola. Ben dieci pagine fra testi e foto,
con in aggiunta l'inserto dedicato alla mappa del centro storico e della Rocca. Il centro e i suoi principali
luoghi sono stati attraversati e vissuti in prima persona dall'inviata Auretta Monesi, che il 19 e 20 dicembre
ha visitato la città, guidata alla scoperta delle sue bellezze dall'assessore Elisabetta Marchetti e dalla
direttrice dei musei civici, Claudia Pedrini per quanto attiene alla visita ai musei di San Domenico, alla
Rocca, a Palazzo Tozzoni, alla farmacia dell'Ospedale, a piazza Matteotti e dal vice direttore del museo
diocesano, Marco Violi, per la visita al duomo ed al museo diocesano. Il tutto con il coordinamento
organizzativo dell'ufficio stampa del Comune. La giornalista Auretta Monesi non solo racconta il viaggio alla
scoperta del centro di Imola, ma rappresenta bene lo spirito della città, colto appieno. Il tutto abbinato alle
fotografie di Massimo Ripani, che ha saputo rendere bene l'atmosfera calda e accogliente di Imola.
«L'attenzione verso la nostra città, da parte di una importante rivista dedicata alle bellezze italiane, ci
premia del lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni per valorizzarne il patrimonio artistico e culturale e la
rete di accoglienza. Il nostro centro storico è ricco di piazze e musei, portici e chiese, palazzi e bellezze che
raccontano la sua storia, fin dai tratti romani», sottolinea Elisabetta Marchetti. «Il ritratto che esce dall'ampio
servizio fotografico e giornalistico è quello di una città ricca di storie e bellezze che ben si coniugano con la
sua cultura enogastronomica. Un bel biglietto da visita che sostiene la promozione turistica del nostro
territorio e che ci rende orgogliosi». SCHEDA
[BLU]La visita
Il centro e i suoi principali luoghi sono stati attraversati e vissuti in prima persona dall'inviata Auretta
Monesi, che il 19 e 20 dicembre era qui in visita
[BLU]I 'ciceroni'
Con la giornalista c'erano l'assessore Elisabetta Marchetti, la direttrice dei Musei civici Claudia Pedrini e il
vicedirettore del Museo diocesano Marco Violi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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L'arte e la cultura della città raccolte in un reportage
03/02/2017
Pag. 4 Ed. Forli
diffusione:100036
tiratura:134560
DINO Amadori, 79 anni, a differenza di quanto annunciato, lei ancora per un anno sarà il direttore
scientifico dell'Irst. «Sì, sarà così in quanto a scadenza del precedente contratto, la legge Madia mi
consente di mantenere il ruolo di direttore scientifico per un ulteriore anno, senza carico oneroso per Irst.
Questo è possibile in quanto il Consiglio di amministrazione mi ha richiesto tale disponibilità». Perché ha
accettato di continuare a queste condizioni? «I motivi sono tre. Per affetto verso un Istituto che ho
fermamente voluto e che ho diretto dal punto vista scientifico fin dalla sua fondazione nel settembre 2007;
perché credo di avere ancora molto da dare sul piano professionale e scientifico; per ripagare la fiducia
accordatami dal cda». Al dopo-Amadori bisognerà comunque pensare: come funziona l'iter per trovare un
nuovo direttore scientifico? «In questi mesi verrà fatto un bando pubblico. Poi l'ultima parola spetterà al cda
dell'Irst, composto da soggetti pubblici e privati». Vista l'importanza del suo lavoro, teme di lasciare
un'eredità ingombrante? «Il criterio di scelta del nuovo direttore scientifico deve essere solo uno. Che tenga
conto del bene dei pazienti, del livello qualitativo dell'attività terapeutica ed assistenziale dell'Irst e che si
adoperi per dare ulteriore impulso alla ricerca». Davanti a lei ha undici mesi di lavoro. Su cosa si
concentrerà? «Debbo continuare l'azione propulsiva dell'attività di ricerca che sta producendo importanti
risultati, lavorerò per consolidare ulteriormente la tecnostruttura dell'Irst che è fondamentale nel disegno
degli studi, nella preparazione di progetti italiani e internazionali e nella gestione della ricerca corrente.
Infine mi impegnerò nel rafforzare le collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali e svilupparne delle
altre». All'Irst, e poco se ne è parlato in questi anni, è al lavoro l'Unità clinica di Studi di Fase 1, diretta dal
dottor Angelo Delmonte. Di cosa si occupa? «Le Fasi 1 della sperimentazione clinica consistono
nell'utilizzo, per la prima volta nell'uomo, di nuove molecole che hanno superato la cosiddetta fase preclinica. Le Fasi 1 comprendono anche studi sulla sicurezza di nuovi farmaci e talora servono anche a
definirne la dose più efficace e meno tossica. L'opportunità di entrare nel circuito di queste sperimentazioni,
al quale sono ammessi solo centri di eccellenza qualificati e certificati dall'Agenzia italiana del Farmaco e
dei quali facciamo, consiste nella possibilità per i nostri pazienti di poter beneficiare precocemente dei nuovi
farmaci ammessi alle sperimentazioni. Come da lei detto, tutta l'organizzazione delle attività fa capo
all'Unità clinica degli Studi di Fase 1 che, sotto il coordinamentro del dr. Angelo Delmonte, vede coinvolte
tutte le unità operative clinico-terapeutiche dell'Irst, i laboratori, la tecnostruttura per la ricerca clinica e altre
strutture di supporto come la farmacia. Ad oggi abbiamo ricevuto 15 richieste da parte di diverse aziende
farmaceutiche per la sperimentazione di farmaci innovativi. Tre di queste richieste che riguardano il
carcinoma del polmone e l'oncoematologia, saranno esaminate dal comitato etico unico Irst-Area Vasta in
marzo. I relativi pazienti potranno esse trattati fin dalla prossima estate». Che lavoro svolge il comitato che
ha citato? «Ha il compito di valutare gli aspetti 'etici' della ricerca clinica. In particolare verifica che nessun
atto della ricerca sia nocivo per il paziente e, soprattutto, che il paziente sia reso pienamente consapevole
delle procedure alle quali andrà incontro attraverso la lettura e la piena comprensione di un testo di
consenso informato che egli sottoscrive. Un'importante clausola è prevista a salvaguardia dei pazienti in
tutti gli studi e riguarda la possibilità che la persona in trattamento possa decidere, in autonomia e senza
condizionamenti, di rimanere o uscire dallo studio in qualsiasi momento e per qualsiasi causa». Insieme
alla ricerca c'è anche il tema della rete oncologica... «Certo, concludo ribadendo l'importanza della
realizzazione, in questo territorio, di una rete oncologica ed onco-ematologica che permetta alle strutture
gestite da Irst e a quelle gestite dall'Ausl di lavorare davvero insieme con protocolli comuni e,
possibilmente, con elevati standard terapeutico-assistenziali. Il disegno prevede la realizzazione di un
cosiddetto Comprehensive cancer care network nel quale tutte le componenti tecnico-professionali
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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«All'Irst un altro anno nonostante la legge Madia E rinuncio allo
stipendio»
03/02/2017
Pag. 4 Ed. Forli
diffusione:100036
tiratura:134560
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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coinvolte nel percorso del paziente oncologico siano gestite con criteri omogenei. Affinché questo network
possa ambire a un riconoscimento europeo, sarebbe auspicabile che la componente oncologica non
invasiva venisse gestita direttamente da Irst sotto l'egida dell'Irccs, mentre le componenti aziendali come le
chirurgie, le anatomie patologiche, le radiologie interventistiche, le cure palliative e le prevenzioni
oncologiche, dovrebbero rimanere a gestione diretta aziendale, a loro volta ricomprese nell'alveo degli
Irccs. Questo permetterebbe di elevare a livello europeo le grandi potenzialità di ricerca di Irst e Azienda
insieme, con ovvi e importanti benefici sia di tipo economico (finanziamenti da bandi nazionali e
internazionali) sia di tipo culturale e scientifico, a tutto vantaggio del territorio».
03/02/2017
Pag. 15 Ed. Ravenna
diffusione:100036
tiratura:134560
Piazza Baracca: alcune perplessità
RITORNANDO sulla dichiarazione rilasciata dall'assessore Roberto Fagnani, e pubblicata dai quotidiani
locali in questi giorni, in cui si riportano punti concreti riguardanti i lavori inerenti la riqualificazione di piazza
Baracca, ossia un cantiere che fin dalla fine del 2016 ha suscitato non poche perplessità come la
mancanza di coesione di opinioni tra i commercianti del centro storico di Ravenna e la giunta comunale.
Una giunta che con l'assessore Fagnani ha dimostrato carattere e determinazione, ma che poi è divenuta
ostinazione, a scapito di un dialogo costruttivo con i ravennati, per far luce su diversi punti a cui lo stesso
assessore aveva promesso di dare risposta e soluzioni concrete. L'incontro di lunedì scorso poteva essere
occasione di un nuovo riavvicinamento e chiarificazione circa la presa di posizione della volontà di una
riqualificazione ormai necessaria, ma che presenta non poche lacune organizzative. Inoltre è mancata una
comunicazione tempestiva che informasse i commercianti del suddetto incontro, i quali non sono potuti
intervenire a causa di una totale mancanza di informazione da parte delle proprie associazioni di categoria.
Pertanto sono ora a rinnovare quelle medesime perplessità emerse già nei mesi scorsi, ossia in che modo
si vorrà provvedere alla sosta dei veicoli durante il cantiere e come verranno gestiti i pullman turistici che da
anni portano i visitatori della città di Ravenna in prossimità dei monumenti, escludendo una scelta di ubicarli
in siti troppo distanti per un turismo mordi e fuggi? Sara De Notaris FARMACIE Ne serve una a Fosso
Ghiaia CON la liberalizzazione del 2012 nella nostra Provincia si aprì lo spazio per altre 15 farmacie. Come
si evince dal Carlino di mercoledì, 11 posti rimangono vacanti in quanto solo 4 farmacie sono state aperte.
Al momento, considerato che molte località non hanno approfittato della possibilità prevista dalla pianta
organica, si passa ad un secondo 'interpello'. Chiedo, a questo punto, agli imprenditori interessati, di
valutare seriamente l'opportunità di aprire una farmacia a Fosso Ghiaia. Il paese, che conta un migliaio di
abitanti, è da tanto che spera nella possibilità di poter accedere ai farmaci in loco senza doversi spostare a
Classe, o a Savio. L'opportunità è ancora più appetibile se si considera anche il passaggio di chi si reca a
Mirabilandia, allo Zoo Safari o in località come Cervia e Milano Marittima. Il 23 gennaio scorso anche il
Consiglio territoriale di Ravenna Sud, nell'ambito della discussione sulle priorità relative al territorio di sua
competenza, ha richiesto all'unanimità di considerare il paese della periferia sud della città, Fosso Ghiaia
appunto, come sede di una farmacia, o al limite di un punto di distribuzione del farmaco. Tenuto conto della
carenza del trasporto pubblico in alcuni orari della giornata, la presenza di un punto farmaceutico, ma
anche di altre attività commerciali, diventa un servizio essenziale per una località che conta molti anziani.
Spero, quindi, che dopo tanti anni di richieste, questa possa essere la volta buona. Marco Maiolini
Movimento Civico CambieRà
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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LETTERE E OPINIONI
03/02/2017
Pag. 15 Ed. Ravenna
diffusione:100036
tiratura:134560
Ravenna Holding va dismessa
BASTA col poltronificio: sciogliere Ravenna Holding e col ricavato finanziare il rilancio della città. Il Comune
deve concentrarsi unicamente sull'erogazione dei servizi ai cittadini, alle associazioni e alle imprese
ravennati e smettere di fare l'imprenditore. Lo abbiamo detto durante la campagna elettorale e lo ribadiamo
ancora oggi: le partecipazioni in società che non hanno nulla a che fare con la mission del Comune devono
essere oggetto di veloce dismissione. Col ricavato, stimato in circa 240 milioni di euro, vanno finanziati
progetti di sostegno alle imprese nuove e già esistenti, progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di
giovani e di adulti che hanno perso il lavoro, servizi alle famiglie, agli anziani e ai cittadini bisognosi. Stiamo
parlando di società che rappresentano solo un centro di interessi di partito: Sapir Spa, Hera, Farmacie
comunali, Aser e Azimut, compresa Ravenna Holding spa, che oltre ad essere costose e poco efficienti,
servono solo per sostenere il 'poltronificio' costituito da presidenti, vice presidenti, consiglieri, consulenti
vari, amici ed ex dirigenti del Pd e dei suoi alleati, per citarne alcuni. La giunta del sindaco De Pascale
agisce in perfetta continuità con quelle disastrose precedenti, incurante della grave crisi che imperversa a
Ravenna e che vede aumentare, e di molto, i ravennati che finiscono in povertà. Aver dato vita e continuare
a mantenere operativa una Holding per gestire le partecipazioni comunali è un atto di irresponsabilità
politica e amministrativa: Ravenna Holding costa ogni anno quasi 1.700.000 (in dieci anni oltre 17 milioni di
euro). Soldi che potevano benissimo essere risparmiati e utilizzati per abbassare le tasse comunali e
sostenere progetti di natura sociale ed economica. Gli amministratori della stessa società hanno addirittura
contratto un mutuo di 15 milioni di euro per rimborsare i soci - tra cui il Comune di Ravenna - a seguito della
riduzione di capitale. Per quanto riguarda Hera spa siamo convinti che anche questa partecipazione vada
dismessa e sostituita con una società in house, come sta facendo il Comune di Forlì a guida Pd, per
permettere costi della raccolta e smaltimento dei rifiuti notevolmente più bassi. Emblematica poi è la scarsa
redditività delle Farmacie Comunali: a fronte di ricavi per oltre 71 milioni l'utile prima delle imposte è di soli
462.000 euro. Veronica Verlicchi La Pigna
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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L'INTERVENTO
03/02/2017
Pag. 7 Ed. Rimini
diffusione:100036
tiratura:134560
HANNO chiesto un farmaco e quando la dottoressa si è allontanata nel retrobottega, sono entrati in azione
mercoledì sera, poco prima della chiusura. I tre banditi hanno preso l'incasso dalla cassa della farmacia in
via Marecchiese e sono scappati. Le telecamere di video sorveglianza hanno ripreso tutta la scena e le
immagini sono nelle mani dei carabinieri che stanno conducendo le indagini. L'ammontare dell'incasso è
ancora da quantificare.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Chiedono un farmaco e rubano l'incasso
03/02/2017
Pag. 11 Ed. Pesaro
diffusione:100036
tiratura:134560
I CITTADINI di Ponte Sasso si autotassano per finanziare la bozza di progetto dell'ex colonia Mater
Purissima. Il quartiere, contrario all'accoglienza di 32 minori profughi nell'immobile di via Lago Maggior di
proprietà dell'Istituto per il Sostentamento del Clero (Arcidiocesi di Urbino), spera così di riuscire ad
intercettare investitori interessati alla riqualificazione dell'area. Nello specifico si propone (il progetto sarà
redatto da un professionista fanese) la realizzazione di una casa di riposo, un centro medico-riabilitativo, un
centro congressi, la chiesa, impianti sportivi (campo da calcio, tennis e piscina), alcuni locali commerciali, la
farmacia, un bancomat, ma anche parcheggi e viali alberati. A PROPORRE un altro punto di vista sulla
vicenda dei minori profughi è invece Fausto Antonioni, ex dirigente scolastico (era stato alla direzione
didattica Fano- San Lazzaro, con ufficio di direzione alla Corridoni dal 2002) che, contrario alla soluzione
Ponte Sasso, «perché lontana da realtà abitative», suggerisce di costruire «una rete di famiglie in cui ci
siano ragazzi e ragazze della stessa età che assumano un impegno «adottivo» nei loro confronti, che
assicurino un approdo emotivo al loro bisogno di rinascita umana e sociale: staremo tutti meglio». PER
ANTONIONI «occorre che Fano torni a riconoscersi come la città che dopo Cernobyl, dopo le tragedie dei
Balcani ha ospitato in molte famiglie negli anni '80 e '90 decine di bambini e bambine, ragazzi e ragazze
che chiedevano aiuto. E tutti sappiamo quanto quella esperienza ci abbia arricchiti tutti umanamente e
culturalmente». E ANCORA: «A coloro i quali pensano che questa sia una storia già scritta con l'inchiostro
del rifiuto dico, al contrario, che questa storia non è ancora scritta e che la possiamo scrivere insieme nella
trama e nel finale con soddisfazione di tutti. Propongo un ruolo attivo delle scuole, chiedo ai dirigenti
scolastici, agli insegnanti e agli educatori di non tacere ai loro studenti ciò che sta avvenendo e di guidarli
sulla strada di un impegno diretto, di incontrare questi loro coetanei, di conoscerli, di fargli raccontare le loro
storie, di coinvolgerli in un percorso educativo condiviso, di toglierli dalla mortificante condizione di
isolamento a cui saranno costretti dalla diffidenza di adulti in debito di speranze. E l'amministrazione
comunale ne assuma la regia organizzativa. Rendiamo produttivo il tempo in cui rimarranno qui, sia per loro
che potranno guardare con più fiducia al futuro, sia per noi che, guardando in faccia il diavolo, finiremo col
non averne più paura. Fano può costruire una esperienza esemplare che rompa lo schema consueto della
reazione emotiva e incontrollata». Anna Marchetti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Ponte Sasso, i cittadini si autotassano per allontanare l'arrivo dei
profughi
03/02/2017
Pag. 6 Ed. Lodi
diffusione:39803
tiratura:63700
Rapina con coltello in farmacia : bottino da 2mila euro
- SPINO D'ADDA - UNA LAMA in mano, due clienti e tre dipendenti, mentre il titolare è nel retro e non si è
accorto di quel che succede, fin tanto che qualcuno si è messo a urlare. Rapina alla farmacia di Paolo
Riccaboni, in pieno centro a Spino d'Adda. Un uomo forse italiano è entrato nella farmacia poco dopo le
11.30. Aveva un cappello e una sciarpa sul volto. All'interno c'erano le tre dipendenti e due clienti. Il bandito
ha estratto una lunga lama e ha dimostrato quel che voleva. I cinque presenti sono rimasti immobili e il
rapinatore si è avvicinato alla cassa, arraffando il contenuto, circa 2.000 euro e poi si è girato per uscire. A
quel punto una delle dipendenti ha avuto un attacco di nervi e ha urlato, dal retro della farmacia è accorso il
titolare, Paolo Riccaboni, ex sindaco del paese, oggi in Comune come consigliere a capo dell'opposizione.
Riccaboni ha visto l'uomo che stava prendendo la porta d'uscita e l'ha rincorso. MA UNA volta fuori dal suo
esercizio, l'ex sindaco ha fatto solo in tempo a vedere che il rapinatore saliva su un'utilitaria. Riccaboni ha
memorizzato qualche elemento della targa dell'auto la quale, con ogni probabilità, risulterà rubata. Poco
dopo è stato dato l'allarme e sul posto sono arrivati prima i carabinieri. La rapina è stata registrata dalle
telecamere della farmacia e il filmato sarà esaminato. «Sono andato subito a vedere - ha detto il sindaco
Luigi Poli - per portare la mia solidarietà a Riccaboni. Ho trovato che il personale era piuttosto spaventato,
ma devo dire che lui ha avuto sangue freddo per reagire così prontamente. Per fortuna nessuno si è fatto
male. Questa non è la prima rapina alla farmacia, anche se non se ne verificano da tempo. Negli ultimi anni
i banditi hanno preferito dedicarsi alla vicina banca». P.G.R.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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SPINO D'ADDA IL COLPO IN MATTINATA
03/02/2017
Pag. 14 Ed. Milano
diffusione:39803
tiratura:63700
- MILANO - AL VIA DA MILANO il Farmatour dell'igiene orale di Unilever. Giornate dedicate alla salute e al
benessere orale in farmacia con un connubio tra l'azienda ed il mondo farmaceutico. In occasione del
ritorno della divisione Oral Care di Unilever nel canale farmaceutico con i marchi Mentadent, Zendium e la
linea in esclusiva Mentadent Professional con Clorexidina, prende il via il Farmatour Unilever, un ciclo di
eventi su tutto il territorio nazionale all'interno di alcune selezionate farmacie. Il road show farmaceutico
partirà oggi dalla farmacia Ambreck, in via Stradivari 1. Già ufficializzate le altre due date di febbraio: il 16 a
Barlassina, nella farmacia del Vice Presidente di Federfarma Lombardia, Paolo Vintani e il 24 a Genova,
nella farmacia Pedrini. «LA FARMACIA è oggi al centro di un profondo processo evolutivo caratterizzato da
una crescente competizione che stimola e richiede nuovi modelli - spiegano gli organizzatori dell'iniziativa anche manageriali. Interessanti i dati sulle farmacie sul territorio nazionale. L'Italia è quindicesima in
classifica per numero di farmacie in rapporto agli abitanti. Ce ne sono 29,55 ogni 100mila abitanti. L'Italia è
anche il Paese europeo in cui ci sono più farmacisti: sono 70.300 contro i 55.454 della Francia. Il dato
mette in evidenza la capillarità del servizio. Il farmacista oggi, accanto alle imprescindibili competenze
tecnico-professionali specifiche, è sempre più imprenditore responsabile dell'organizzazione e gestione
delle risorse umane, delle tecniche di marketing; comunicazione e della definizione di partnership orientate
a network innovativi». Il FarmaTour di Unilever con i marchi Mentadent, Zendium e Mentadent Professional,
ha l'obiettivo di creare dei momenti di contatto tra consumatori, marche e strumenti quotidiani di igiene
orale, per informare sulle novità in ambito di prevenzione e cura della salute della bocca, riconoscendo
l'importanza del ruolo del farmacista per diffondere la cultura della prevenzione. Madrina del progetto
Susanna Messaggio. «LA FARMACIA moderna è sui pazienti. La missione professionale è quella di aiutare
a massimizzare i risultati di cura dei pazienti, aiutare le persone sane a preservare la loro salute in ogni
fase della vita e, in ultima analisi - conclude Susanna Messaggio - migliorare la qualità della vita dei
cittadini. Protagonisti degli incontri saranno i marchi Zendium, una vera novità in termini di salute orale
grazie all'azione biologica di enzimi e proteine, e Mentadent Professional, la linea con clorexidina a diversa
concentrazione per una efficace protezione antibatterica». In prima fila c'è Mentadent. «È il brand leader
nell'igiene orale - afferma Alessandro Simoni, senior marketing manager Unilever - che da oltre 36 anni si
prende cura del sorriso degli italiani. In queste giornate dedicate alla salute orale coinvolgeremo in maniera
attiva la figura del farmacista, che in questi anni ha saputo dominare un'evoluzione delle competenze, in
grado di coniugare l'insostituibile ruolo di consulente specialistico del paziente a tutela della salute, con doti
imprenditoriali».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Al via il «tour dell'igiene orale» Per un bel sorriso basta la farmacia
03/02/2017
Pag. 7 Ed. Legnano
diffusione:39803
tiratura:63700
Scippata mentre è in farmacia la moglie di Manuel Agnelli
- ABBIATEGRASSO - AVEVA rubato la borsetta ad una donna in farmacia pensando di farla franca. Un
furto con destrezza come ne avvengono tanti, specialmente nei luoghi affollati, ma questa volta è andata
male al ladro di turno perché i carabinieri lo hanno rintracciato, identificato e denunciato. Vittima del furto è
Francesca, la moglie del noto cantante degli Afterhours e giudice di X Factor. Mercoledì mattina la donna si
trovava nella farmacia di corso Matteotti ad Abbiategrasso e aveva appoggiato la borsa sul banco in attesa
di essere servita. FORSE il ladro di turno, che si trovava nel locale, l'ha riconosciuta. O forse non si è
minimamente accorto che si trattava della moglie di un personaggio famoso e ha semplicemente provato a
rubarle la borsa, pensando di fare bottino pieno. E così è stato. Con una mossa fulminea è riuscito ad
arraffarla e a dileguarsi scappando a casa. Conteneva all'incirca 500 euro, una somma non indifferente.
Immediatamente è partita la segnalazione alla Compagnia dei Carabinieri di Abbiategrasso. Le indagini
sono cominciate subito grazie ai fotogrammi delle riprese interne alla farmacia che hanno immortalato il
volto del malvivente che si impadroniva della borsa. Un grandissimo aiuto per i militari che, nel giro di
pochissimo tempo, hanno rintracciato e identificato il presunto responsabile che si era rifugiato nella sua
abitazione. Non ha fornito alcuna spiegazione ai carabinieri limitandosi, semplicemente, a restituire il
maltolto. Si tratta di un uomo di 38 anni, incensurato e di professione operaio. È stato denunciato a piede
libero per furto. La refurtiva è stata recuperata dai carabinieri e restituita alla legittima proprietaria.
L'episodio ha suscitato scalpore ad Abbiategrasso, città dove Manuel Agnelli, 50 anni originario di Corbetta,
vive da tempo insieme alla moglie. Agnelli ha raggiunto l'apice del successo come musicista in qualità di
leader degli Afterhours, e dallo scorso anno è stato nominato giudice del programma televisivo X Factor.
Graziano Masperi
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ABBIATEGRASSO IL CANTANTE DEGLI AFTER HOURS
03/02/2017
Pag. 18 Ed. Empoli
diffusione:76979
tiratura:107166
Mercatino dei più piccoli per aiutare i terremotati
CONTINUANO a Gambassi Terme le iniziative per raccogliere fondi e materiale per i terremotati del Centro
Italia. Domani in piazza Roma, dalle 10 alle 19, sarà allestito un mercatino solidale: l'associazione Genitori
«Agen» e i bambini del borgo termale metteranno in vendita a offerta libera dei giocattoli, insieme a tanto
materiale vintage donato dalla gente del posto. Il ricavato dell'iniziativa, che sarà ripetuta anche domenica,
confluirà nel «salvadanaio» della Misericordia che continua a riempiersi della grande generosità delle
persone. Tanti sono anche i punti di raccolta in cui è possibile donare generi alimentari (da «Massimo
Renieri» e «Simply»), mangimi per animali («Linea Verde») e farmaci generici (farmacia del paese). Il
materiale raccolto è stato già in parte scatolato nel garage della Misericordia in piazza Roma. A questo
proposito gli organizzatori cercano volontari per dare una mano. Le iniziative pro terremotati proseguiranno
anche a tavola: sempre sabato al ristorante Poggio all'Aglione cena di beneficenza e domenica aperitivo e
pizza al Bar Centrale dove parte del ricavato andrà ai terremotati. Ancora domenica al maneggio Baio
Oscuro passeggiata a cavallo e merenda il cui ricavato sarà devoluto all'iniziativa «Emergenza Terremoto».
La carovana della solidarietà partirà per Arquata del Tronto sabato 11 febbraio. Irene Puccioni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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GAMBASSI TERME
03/02/2017
Pag. 14 Ed. Livorno
diffusione:76979
tiratura:107166
Trentamila euro all'anno per pagare l'affitto della farmacia
- SAN VINCENZO - IL COMUNE spende quasi trentamila euiro l'anno per pagare il canone di affitto della
farmacia. La Determina n.45 del 2 gennaio racconta l'impegno di spesa per onorare il contratto di
«locazione passiva locali farmacia comunale» dove l'amministrazione comunale vede impiegare la somma
di 29 mila 280 euro per far fronte ai canoni mensili per i 12 mesi dell'anno 2017. Si tratta, lo ricordiamo, di
locali presi in affitto al centro Commerciale Coop di via Biserno a seguito del trasferimento della Farmacia
Comunale dalla sede di Via Fratelli Bandiera n. 10 (ex scuole Elementari ed oggi asilo «nido» di proprietà
dell'Amministrazione Comunale),. COSÌ, a seguito del «contratto di locazione immobile non abitativo ad uso
farmacia» è previsto il pagamento del canone di 2mila euro mensili, oltre Iva a Unicoop Tirreno
(trasferimento effettuato nel 2011). Insomma, nella determina è evidenziato come sia ritenuto necessario
impegnare la cifra per i canoni relativi l'anno 2017 e in considerazione che si tratta di spesa derivante da un
obbligazione contrattuale e non frazionabile in dodicesimi. La Giunta ha ritenuto opportuno di impegnare la
somma di 29.280 euro per far fronte ai canoni mensili 2017.
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SAN VINCENZO IL COMUNE VERSA LA CIFRA AD UNICOOP DOPO L'ABBANDONO DELLA VECCHIA
SEDE
03/02/2017
Pag. 5 Ed. Umbria Terni
diffusione:76979
tiratura:107166
Umbria regione 'benchmarck'
- PERUGIA - «ANCHE per quest'anno l'Umbria si conferma tra le tre Regioni italiane 'benchmark' per la
definizione dei costi medi standard in sanità, al fine della determinazione delle quote di riparto del Fondo
sanitario regionale. Sulla base della griglia Lea del 2013 (Livelli essenziali di assistenza) e dei risultati di
esercizio valutati dal tavolo adempimenti solo 5 regioni, tra quelle non assoggettate al piano di rientro,
risultano essere eleggibili. E tra queste la Conferenza Stato-Regioni - sulla base dell'Indicatore di qualità e
di efficienza (Iqe) - ha indicato le tre Regioni benchmark: Marche, Veneto e Umbria. Si tratta insomma delle
Regioni di riferimento, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza
ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. «La conferma affermano la presidente della Regione, Catiuscia Marini e l'assessore regionale alla sanità, Luca Barberini rappresenta l'ulteriore attestazione della qualità del servizio sanitario regionale, sia per ciò che riguarda
l'organizzazione e l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia per gli aspetti economici e gestionali
del sistema».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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SANITA' SUL PODIO INSIEME A MARCHE E VENETO
03/02/2017
Pag. 34 Ed. Venezia
diffusione:56481
tiratura:76115
Evitare di uscire nelle ore di punta
(a.spe.) Ecco cosa prevede l'ordinanza del Comune.
DIVIETI Il livello di criticità 2 ha fatto scattare lo stop in tutta l'area di terraferma per 10 giorni di fila, dalle 8
alle 18, anche per i veicoli Euro 3 diesel che sono andati a sommarsi a quelli già interessati dalla
limitazione invernale in vigore fino al prossimo 14 aprile: le moto a due tempi Euro 0, le vetture e i mezzi
Euro 0 e 1 benzina e Euro 0,1 e 2 diesel salvo presenza di filtro antiparticolato. La sospensione è
continuativa fino a sabato 11 compreso e senza interruzione nel week end, per cui varrà anche
dopodomani nonostante sia domenica.
DEROGHE Sono moltissime e le stesse già previste con le limitazioni alla circolazione in vigore per
l'inverno. Anzitutto possono correre sempre i veicoli condotti da chi ha più di 65 anni e il martedì, mercoledì
e giovedì dalle 10 alle 16 quelli condotti da residenti. Possono poi circolare, con relativa autorizzazione:
bus, taxi e mezzi a noleggio; i veicoli a Gpl, gas metano, motore elettrici o ibridi; per il trasporto dei pasti
alle mense; per i disabili; di soccorso e pubblica sicurezza; con targa estera di residenti all'estero; di servizi
pubblici essenziali; del corpo diplomatico; dei farmacisti e per il trasporto farmaci; dei giornalisti; delle
autoscuole; di chi non ha alternativa per andare al lavoro; di ospiti di alberghi; con almeno 3 persone a
bordo; di car sharing; di operatori commerciali, di agenti di commercio, di avvocati; per il trasporto merci;
per sanitari; per accompagnare le persone in ospedale o a visite mediche e gli alunni a scuola; per andare
alla revisione; per la vigilanza forzata; per il soccorso stradale e la rimozione dei mezzi; auto d'epoca; per il
trasporto degli atleti di società sportive; per cerimonie religiose; per i familiari di chi usufruisce
dell'assistenza domiciliare; per attività urgenti, manutenzioni e urgenze non programmabili.
BIGLIETTO ECOLOGICO Sempre fino a sabato 11 compreso è in vigore il biglietto ecologico per il
trasporto pubblico, che resta valido fino alla mezzanotte del giorno di obliterazione per le corse su tutte le
linee di autobus Actv e Atvo in servizio sul territorio della Città metropolitana. Restano, invece, esclusi i
collegamenti da e per l'aeroporto, i servizi di navigazione lagunare e il People mover.
RISCALDAMENTO Fino al 15 aprile vale la regola che la temperatura non può superare i 17 gradi (+ 2 di
tolleranza) negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali o assimilabili; 19 (+ 2) per tutti gli altri; la
riduzione di due ore giornaliere dalle 16 alle 18; e il divieto di combustione all'aperto specialmente nelle
aree agricole. A ciò, da martedì si aggiunge il divieto di utilizzare tutti gli impianti e apparecchi domestici
alimentati a biomassa, a meno che non siano gli unici in dotazione per cui non siano possibili alternative. La
contravvenzione prevista è compresa tra i 25 e i 500 euro.
CONSIGLI UTILI L'Arpav, l'Ordine dei medici e i pediatri ricordano che nelle giornate di inquinamento
sostenuto è opportuno evitare di uscire nelle ore centrali. Accorgimento che vale soprattutto se si è anziani,
malati cronici o bambini: questi ultimi è bene non trasportarli con i passeggini in mezzo al traffico. È anche
meglio areare le stanze delle abitazioni al mattino presto o la sera tardi.
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I CONSIGLI
03/02/2017
Pag. 18 Ed. Savona
diffusione:45799
tiratura:62858
Un pacco dono per i neo genitori da Comune e Farmacia San Pietro
SPOTORNO. I genitori dei primi due bimbi, nati a Spotorno, in questo primo mese dell'anno, oltre alla
consueta lettera di congratulazioni, riceveranno un buono che gli dar à diritto ad un pacco regalo, offerto dal
Comune e dalla Farmacia San Pietro. Un gesto simbolico, fortemente voluto dall'amministrazione Fiorini e
dalla farmacia, per dare il benvenuto e festeggiare la nascita di ogni nuovo cittadino. Il kit omaggio contiene
alcuni prodotti per la prima infanzia e potr à essere ritirato direttamente, presentando il buono, presso la
farmacia in piazza Colombo. «Questa iniziativa - ha dichiarato l'assessore alla famiglia e all'infanzia, Giulia
Moretti - vuole esprimere la felicit à della comunit à per l'arrivo di un nuovo concittadino. Crediamo sia
anche un bel modo per porgere ai genitori i nostri migliori auguri per il lieto evento. Ringrazio i titolari della
Farmacia San Pietro che si sono subito dimostrati entusiasti del progetto e disponibili ad una concreta
collaborazione » . S. AN.
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IL BENVENUTO A OGNI NUOVO CITTADINO
PERSONAGGI
1 articolo
03/02/2017
Pag. 11
diffusione:238671
tiratura:333841
Il duello con l'Europa? In aula soltanto 13 senatori per ascoltare il
ministro
Il governo Assenti in aula anche gli altri ministri e i sottosegretari del governo
Dino Martirano
ROMA Che il classico «vuoto in Aula» del giovedì pomeriggio non fosse soltanto una sensazione ottica si è
capito poco prima di pranzo. Alle 13.10 e poi alle 13.48, nell'aula del Senato è mancato per due volte il
numero legale per una manciata di assenze nei banchi del Pd e dei centristi ma soprattutto per un dispetto
dei verdiniani. E così, a metà giornata, è slittato il voto finale sulla legge delega di riordino del settore della
Protezione civile proprio nel frangente in cui il presidente Pietro Grasso rassicurava nel suo studio una
delegazione delle popolazioni colpite dal terremoto nelle Marche: «È un dovere accogliere in Senato le
vostre preoccupazioni...». A quel punto, è toccato a Grasso scendere in Aula e imporre che la votazione
sulla Protezione civile fosse fissata all'apertura della seduta di martedì.
E nonostante questo precedente - dovuto più alla sciatteria di chi fa i conti delle presenze e non
all'«operazione politica» rivendicata dai verdiniani che si sentono esclusi dal «Risiko» sulla legge elettorale
- sembra che a Palazzo Madama nessuno si sia preoccupato di allertare a dovere i gruppi per
l'appuntamento pomeridiano con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan chiamato, da opposizioni e
maggioranza, a riferire al question time sullo scontro con l'Europa e la manovra correttiva da 3,4 miliardi.
Il ministro Padoan ha lanciato l'allarme sulla «gravità di una possibile procedura di infrazione» davanti a
un'Aula deserta. Dietro i loro scranni - oltre ai capigruppo del Pd e dei Cinquestelle, Luigi Zanda e Michela
Montevecchi - c'erano soltanto gli «interroganti». Tutti gli altri senatori erano spariti, dissolti come neve al
sole, compresi gli altri ministri e i sottosegretari che hanno lasciato volentieri a Padoan l'intero banco del
governo.
La presidente di turno, Linda Lanzillotta, ha così regolato un dibattito con 13 senatori concedendo la parola
agli autori delle interrogazioni (Guerrieri Paleotti, Pd; Mandelli, FI; Lezzi, M5S; De Petris, Sel; Barani, Gal;
Divina, Lega; Bonfrisco, Cor) e infine al ministro: «Signora presidente, ringrazio gli onorevoli senatori per le
loro osservazioni...», ha esordito Padoan fissando ampi settori deserti dell'emiciclo ed indicando uno ad
uno i nodi del contenzioso con la Ue: «L'allarme per una possibile procedura di infrazione», «le misure da
adottare a più tardi a fine aprile nel Def», lo spread, il sistema bancario.
In fase di replica sono intervenuti anche i senatori Francesco Russo del Pd (che a nome di 110 colleghi ha
chiesto quali siano le valutazioni del governo sul futuro di Assicurazioni Generali), Bulgarelli (M5S), Barani
(Ala), Giovanardi (Gal), D'Alì (FI). La seduta si è conclusa con la formula di rito della vicepresidente
Lanzillotta: «Ringrazio il ministro Padoan per la disponibilità e tutti gli interroganti».
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I presenti
Foto: Pd Luigi
Zanda
Foto: Pd Paolo Guerrieri
Foto: Fi Antonio
D'Alì
Foto: M5s Elisa Bulgarelli
Foto: M5s Michela Montevecchi
Foto: Cor Anna Cinzia Bonfrisco
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 03/02/2017 - 03/02/2017
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Question time
03/02/2017
Pag. 11
diffusione:238671
tiratura:333841
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Foto: Lega Sergio Divina
Foto: Pd Francesco Russo
Foto: FI Andrea Mandelli
Foto: M5s Barbara Lezzi
Foto: Ala Lucio Barani
Foto: Gal Carlo Giovanardi
Foto: Sel Loredana De Petris
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