memorix
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JUHFD
Memorix
Copyright © 2015, EdiSES S.r.l. – Napoli
9 8
2019
7 6
2018
5 4 3 2 1 0
2017 2016 2015
Le cifre sulla destra indicano il numero e l’anno dell’ultima ristampa effettuata
A norma di legge è vietata la riproduzione,
anche parziale, del presente volume o di parte di
esso con qualsiasi mezzo.
L’Editore
Progetto grafico:
ProMedia Studio di A. Leano - Napoli
Grafica di copertina:
Etacom - Napoli
Stampato presso:
La Buona Stampa S.r.l. - Napoli
Per conto della
EdiSES - Piazza Dante, 89 - Napoli
www.edises.it
[email protected]
ISBN 978 88 6584 343 7
Memorix
Chiari nell’esposizione, esaurienti nei contenuti, gradevoli nella
grafica, i Memorix si propongono di agevolare – come il nome stesso suggerisce – il processo di memorizzazione, stimolando nel lettore sia l’attenzione visiva sia la capacità di associazione tra concetti,
così da “trattenerli” più a lungo nella mente. Schemi, uso frequente di elencazioni e neretti, parole-chiave, curiosità, brevi raccordi
interdisciplinari, test di verifica a fine capitolo: ecco le principali
caratteristiche di questi tascabili.
Utili per apprendere rapidamente i concetti base di una disciplina o per ricapitolarne gli argomenti principali, i libri della collana
Memorix si rivolgono agli studenti della scuola superiore, a chi ha
già intrapreso gli studi universitari, a quanti si accingono ad affrontare un concorso. Ma anche a tutti coloro che vogliono riappropriarsi di conoscenze che la mancanza di esercizio ha affievolito o
semplicemente vogliono farsi un’idea su materie che non hanno
fatto parte della propria esperienza scolastica o, ancora, vogliono
avere a portata di mano uno strumento da consultare velocemente
all’occorrenza.
Eventuali aggiornamenti o errata corrige saranno resi disponibili on line
(www.edises.it) in apposite sezioni della scheda del volume.
Potete segnalarci i vostri suggerimenti o sottoporci le vostre osservazioni
all’indirizzo [email protected]
Grammatica greca
Due i criteri guida cui ci siamo attenuti costantemente nel compilare
la presente grammatica greca: la chiarezza espositiva e la completezza,
sia pure nei limiti imposti dalle esigenze editoriali.
Il volume comprende la fonetica e tutta la morfologia delle parti
variabili e invariabili del discorso, con particolare riferimento al verbo
greco, che costituisce il banco di prova più difficile per chi si accosti allo
studio della lingua greca.
L’esigenza di procedere all’analisi di una forma verbale in tutte
le sue parti componenti (preverbo, prefisso, tema verbale, suffisso
temporale, desinenza primaria o secondaria per l’attivo o medio-passivo),
l’individuazione prioritaria del tema verbale (indispensabile per risalire al
tema del presente e dunque alla prima persona del presente indicativo),
correlato con la ripartizione nelle varie classi delle due coniugazioni (in -Y
e in -OK), hanno imposto di adottare sia la spiegazione scientifica sia quella
empirica per la classificazione di ciascun verbo. Si è preferito, pertanto,
puntare all’intelligenza (attraverso anche illuminanti e opportuni riscontri
di grammatica storica) e alla mnemotecnica (con numerosi specchietti e
quadri riassuntivi della materia esposta). La novità emergente di poter
stabilire, di volta in volta, l’inclusione di un verbo in una classe ben
precisa, segnata accanto al tema verbale, ha l’effetto di tranquillizzare il
discente, consentendogli di stabilire, immediatamente, il tv. in questione.
Confidiamo, al termine di questa fatica, di aver fatto opera utile,
da agganciare per la parte pratica al volume di Esercizi 1, già apparso
per i tipi della stessa Casa Editrice, ed esprimiamo la nostra reverente
gratitudine alla memoria di quegli studiosi, i quali, con i loro pregevoli
lavori grammaticali, ci hanno spianato e munito la strada: Nicola
Catone, Aristide Colonna, Giovanni La Magna, Francesco Marinelli,
Nino Marinone, Elpidio Mioni, Nestore Palli, Emidio Panichi, Ugo
Enrico Paoli, Dino Pieraccioni, Vittore Pisani, Filippo Maria Pontani,
Lorenzo Rocci.
E. R.
1
E. RENNA, Esercizi di greco, Edises, Napoli, 2013 (con la chiave di tutti gli esercizi
e le versioni del testo). Per la sintassi greca ci permettiamo di rimandare a
E. RENNA, Graecia capta. Sintassi comparata greco-latina con numerosi exemplaria
greco-latini e latino-greci, Fratelli Ferraro Editori, Napoli, 1995.
Sommario
PARTE PRIMA - FONETICA
1. Scrittura e pronuncia
1.1. Introduzione
1.2. L’alfabeto: i segni grafici
1.2.1. La pronuncia del greco e la fonetica
1.2.2. Spiriti
1.2.3. Segni d’interpunzione
1.2.4. Accenti
1.3. Vocalismo
1.3.1. Vocali
1.3.2. Dittonghi
1.3.3. Abbreviamento e allungamento di vocali
1.4. Incontri di vocali
1.4.1. Contrazione
1.4.2. Crasi
1.4.3. Elisione
1.5. Sonanti vocaliche
1.5.1. Nascita di vocali
1.6. Apofonia
1.6.1. Alternanza e/o/zero
1.7. Consonantismo
1.7.1. Consonanti: classificazione
1.7.2. Fenomeni consonantici
1.7.3. Aspirazione
1.8. Sillabazione
1.9. Accento
1.9.1. Natura dell’accento greco
1.9.2. Posizione dell’accento
1.9.3. L’accento nella contrazione, nella crasi, nell’elisione
1.10. Enclitiche e proclitiche
3
3
6
7
10
11
11
13
13
13
14
15
15
18
18
19
21
21
22
23
23
25
25
27
28
28
29
32
33
VI
Sommario
PARTE SECONDA - MORFOLOGIA
2. L’articolo
39
3. La declinazione
41
41
41
42
42
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
Concetto di declinazione
Generi
Numeri
Casi
4. Prima declinazione
4.1. Sostantivi femminili in -C puro e impuro
4.2. Sostantivi maschili (N. sing. -CX /-JX)
4.3. Sostantivi contratti
5. Seconda declinazione
5.1. Sostantivi maschili, femminili e neutri
5.2. Sostantivi contratti
5.3. Declinazione attica
6. Terza declinazione
6.1.
6.2.
6.3.
6.4.
6.5.
6.6.
6.7.
6.8.
6.9.
6.10.
6.11.
Temi in labiale e velare
Temi in dentale
Temi in -PVTemi in -PTemi in liquida
Temi in -U6.6.1. Temi in -GU- (elidenti il -U- intervocalico)
6.6.2. Temi in -CU- (elidenti il -U- intervocalico o con
metaplasmo -CV-)
6.6.3. Temi in -QU- (elidenti il -U- intervocalico)
Temi in vocale debole
Temi in dittongo
Temi in -QK- (-Qj-): tutti femminili e ossitoni
Temi in -YW- (-Y-): tutti maschili (nom. sigmatico)
Nomi irregolari
6.11.1. Casi notevoli di metaplasmo
6.11.2. Casi notevoli di eteroclisia
6.11.3. Casi notevoli di metaplasmo ed eteroclisia
44
44
48
49
52
52
53
55
57
60
60
64
65
66
69
69
72
73
73
77
80
81
82
82
86
87
Sommario
7. Gli aggettivi
7.1. Aggettivi della prima classe
7.1.1. Aggettivi a tre uscite
7.1.2. Aggettivi a due uscite
7.2. Aggettivi della declinazione attica
7.3. Aggettivi contratti
7.4. Aggettivi della seconda classe
7.4.1. Aggettivi a tre uscite
7.4.2. Aggettivi a due uscite
7.4.3. Aggettivi ad una uscita
7.4.4. Aggettivi irregolari
7.5. Comparazione degli aggettivi
7.5.1. Formazione dei gradi di comparazione in -VGTQe -VCVQ7.5.2. Formazione in -KQP- (cp.), -KUVQ- (sup.)
8. I pronomi
8.1. Pronomi personali
8.1.1. Pronome di prima persona
8.1.2. Pronome di seconda persona
8.1.3. Pronome di terza persona
8.2. Pronomi riflessivi
8.3. Pronomi possessivi
8.4. Pronomi dimostrativi
8.5. Pronomi relativi
8.6. Pronomi interrogativi e indefiniti
8.6.1. Pronomi interrogativi
8.6.2. Pronomi indefiniti e pronome reciproco
8.6.3. Pronomi relativo-indefinito-interrogativi
8.7 Pronomi correlativi
9. I numerali
9.1.
9.2.
9.3.
9.4.
Numeri cardinali
Numeri ordinali
Particolarità dei numeri cardinali e ordinali
Avverbi numerali
VII
89
89
90
92
93
94
97
98
109
113
114
115
117
120
127
128
128
128
129
129
130
131
134
135
136
137
140
141
142
144
146
146
148
VIII
Sommario
10. Il verbo. Le coniugazioni. Coniugazione tematica dei verbi in -Y 149
10.1. Struttura del verbo
10.1.1. Generi del verbo
10.1.2. Numeri e persone
10.1.3. Modi del verbo
10.1.4. Tempi del verbo
10.2. La coniugazione
10.2.1. Tema verbale e temi temporali
10.2.2. Le due coniugazioni del verbo greco
10.2.3. Caratteristiche modali
10.2.4. Desinenze
10.2.5. Aumento
10.2.6. Raddoppiamento
10.3. Il presente
10.4. L’imperfetto
149
150
151
151
152
154
154
156
157
157
160
165
176
179
11. Verbi contratti
181
181
184
187
191
11.1.
11.2.
11.3.
11.4.
Verbi contratti in -CsY
Verbi contratti in -GsY
Verbi contratti in -QsY
Verbi particolari
12. Futuro attivo e medio
12.1. Futuro sigmatico (temi in vocale e consonante momentanea)
12.2. Futuro asigmatico (con temi in liquida e nasale)
12.3. Futuro attico e dorico
12.3.1. Futuro attico
12.3.2. Futuro dorico
13. Aoristo attivo e medio. Aoristo e futuro passivo
13.1.
13.2.
13.3.
13.4.
13.5.
13.6.
13.7.
Aoristo I (debole) sigmatico
Aoristo I (debole) asigmatico
Aoristo II (forte)
Aoristo III (fortissimo o atematico)
Aoristo I (debole) passivo
Futuro I (debole) passivo
Aoristo e futuro II (forte) passivo
193
194
198
200
200
202
203
204
208
212
218
223
225
229
Sommario
14. Perfetto e piuccheperfetto
14.1. Perfetto I attivo
14.2. Piuccheperfetto I attivo
14.3. Perfetto II attivo
14.3.1. Gradazione vocalica
14.3.2. Esito consonantico
14.3.3. Perfetto II forte apofonico e aspirato
14.3.4. Perfetto II con raddoppiamento attico
14.3.5. Verbi con doppio perfetto (I e II)
14.4. Piuccheperfetto II attivo
14.5. Perfetto medio-passivo
14.5.1. Temi in vocale
14.5.2. Temi in consonante
14.5.3. Gradazione vocalica nei temi in consonante
14.5.4. Estensione del -U- nel perfetto medio-passivo
14.5.5. Perfetto medio-passivo con ampliamento -J14.6. Piuccheperfetto medio-passivo
14.7. Perfetto e piuccheperfetto III
14.7.1. Perfetto III
14.7.2. Piuccheperfetto III
IX
234
237
241
242
243
245
247
247
247
248
248
250
251
256
258
258
258
260
260
269
15.1. Futuro attivo
15.2. Futuro medio-passivo
273
273
274
16. Aggettivi verbali
277
17. Repertorio alfabetico dei verbi della I coniugazione
279
18. Coniugazione atematica
306
307
307
15. Futuro perfetto
18.1. Coniugazione atematica in -OK: I classe
18.1.1. Presente senza ampliamenti
18.1.2. Presente e imperfetto attivo e medio di KUVJOK, FuFYOK,
VuLJOK, KJOK
18.1.3. Aoristo “cappatico”: GdFYMC, GdLJMC, JMC
18.1.4. Aoristo “non cappatico”: GdUVJP
18.1.5. Perfetto e piuccheperfetto attivo e medio-passivo
di KUVJOK, FuFYOK, VuLJOK, KJOK
18.1.6. Altri tempi (aoristo passivo, futuro passivo, futuro
anteriore, aggettivo verbale)
325
326
327
327
X
Sommario
18.2. Altri verbi in -OK della I classe (temi con raddoppiamento)
18.3. I classe dei verbi in -OK. Temi senza raddoppiamento e
monosillabici: GK?Ou, GvOK, MGBOCK, HJOu, MCsLJOCK, J?Ou, ETJs
18.3.1. Il verbo GK?Ou
18.3.2. Il verbo GvOK
18.3.3. Il verbo MGBOCK
18.3.4. Il verbo HJOu
18.3.5. Il verbo MCsLJOCK
18.3.6. Forme isolate
18.4. Altri verbi in -OK della I classe (temi senza raddoppiamento
e bisillabici)
19. II classe dei verbi in -OK. Presente con ampliamento
(con suffisso -PW- e -PPW-)
19.1. FGuMPWOK, mostro, tv. FGKM-
332
333
333
337
338
340
341
342
19.2. Altri verbi
345
346
348
20. Repertorio alfabetico dei verbi della II coniugazione
351
21. Parti invariabili del discorso (avverbi, preposizioni, congiunzioni) 355
21.1. Avverbi
21.1.1. Avverbi derivati dalla flessione nominale
21.1.2. Avverbi correlativi
21.2. Preposizioni
21.2.1. Preposizioni proprie
21.2.2. Preposizioni improprie
21.3. Congiunzioni
21.3.1. Congiunzioni e particelle coordinative
21.3.2. Congiunzioni e particelle subordinative
21.4. Interiezioni
355
355
359
361
362
364
365
365
367
369
3. La declinazione
3.1. Concetto di declinazione
La declinazione nominale, o semplicemente declinazione, è il complesso di forme assunte dal nome secondo la sua funzione sintattica,
cioè in base al rapporto con gli altri elementi d’una proposizione.
La declinazione è caratterizzata dalle desinenze, cioè dai suffissi variabili che seguono il tema.
Con tema si può indicare:
a) il radicale: ad es. leg-/log- (cfr. leég w, dico), nel sostantivo, loég ov
parola;
b) il complesso radicale + suffisso tematico, escluso il suffisso desinenziale, o, come si dice comunemente, ciò che resta del nome tolta la desinenza. Così si potrà dire che il tema di loég ov, è logo- (radicale log-,
suffisso tematico -o-, desinenza -v).
In greco si distinguono tre declinazioni:
a) I declinazione, o dei temi in -a
b) II declinazione, o dei temi in -o
c) III declinazione, o dei temi in consonante e in vocale debole.
Più rigorosa, ma meno comoda, la distinzione fra I declinazione,
tematica (temi in -a- e in -o-), II declinazione atematica (temi in consonante e in vocale debole).
La declinazione greca comprende:
a) tre generi: maschile, femminile, neutro (M.F.N.)
b) tre numeri: singolare, duale, plurale (S.D.P.)
c) cinque casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo
(N.G.D.A.V.).
3.2. Generi
Piuttosto netta è, in greco, l’opposizione fra genere (geénov) animato (maschile-femminile) e inanimato (neutro); poco netta, nell’àmbito del genere animato, la distinzione fra genere maschile (a\rsenikoén) e femminile (jhlikoén).
Maschili sono, in genere, i nomi di maschi, di popoli, di fiumi, di
vènti, di mesi; femminili i nomi di femmine, di piante, di regioni, di
isole, di città (con eccezioni), di astratti.
42
La declinazione
Il genere neutro (ou\deéteron) designa per lo più le cose concrete, gli
oggetti, i frutti, ed è usato per i diminutivi. Il neutro plurale è un antico
collettivo femminile, di regola in -ă : ciò spiega il costrutto taè z§%a
treécei, gli animali corrono (schema atticum: verbo singolare con soggetto
neutro plurale).
3.3. Numeri
Il numero (a\rijmoév) singolare (e|nikoév) ha talvolta valore collettivo
(come in lat. miles, Romanus).
Il duale (dui=koév) è usato in origine per cose o persone che si presentano sempre a coppie, come gli occhi (o\fjalmwé di fronte a o\fjalmoò o anche o"sse, con lo stesso significato), le orecchie, le mani (ce_re
di fronte a ce_rev) gli Aiaci (= Aiace e Teucro: Ai"ante, ma anche
Ai"antev). Poi l’uso si estende, ma non è mai frequentissimo. Il duale
ha solo due forme, una per i casi N.A.V., l’altra per i casi G.D., e la
sua scomparsa è più o meno precoce secondo i dialetti e anche in attico il duale è adoperato limitatamente. Nella Koinhè diaélektov il duale
cade in disuso fin dall’inizio del III sec. a.C.
Il plurale (plhjuntikoév), con nomi che indicano sentimenti, disposizioni d’animo e simili, designa spesso le manifestazioni o i sintomi di
ciò che è espresso dal singolare: es. koépoi = i sintomi della stanchezza
(koépov).
3.4. Casi
Il greco ha ridotto il numero dei casi (ptwéseiv) della declinazione
i.-e. da 8 a 5 (Nominativo, Genitivo, Dativo, Accusativo, Vocativo), sopprimendo, con poche tracce residue, l’ablativo (conservato in latino), il
locativo, lo strumentale.
Sono visibili in attico residui dei casi scomparsi. Per il locativo
singolare in -i cfr. oi"koi (oi"kei), in casa, in patria; a\jeeò, senza l’aiuto
degli dèi; a\koniteò (a\konitò), senza lottare; peédoi, a terra; po_, verso
dove; o$poi, verso dove, dove; oi|, verso il quale luogo; Megaro_, a Megara;
Peiraio_, al Pireo. Per lo strumentale singolare in -w, cfr. a"new, in
silenzio, a"fnw, improvvisamente, proéssw o proésw, in avanti, o\pòssw
o o\pòsw, dietro, ecc.
Casi
43
Un caso in -fi(n) sing. e plur. ricorre nel dialetto omerico con valore strumentale, di ablativo e di locativo: es. bòhfi, con la violenza,
nau%fi, dalle navi, o"resfi, sui monti.
Il nominativo (o\nomastikhé, scil. ptw%siv) è il caso del soggetto e di
tutti gli elementi che ad esso si riferiscono.
Il genitivo (genikhé, scil. ptw%siv) è usato per i complementi di specificazione e di partizione, e ha anche valore ablativale (origine, derivazione). Il dativo (dotikhé, scil. ptw%siv) esprime il complemento di termine, ma ha anche valore locativo (di spazio e di tempo) e strumentale. L’accusativo (ai\tiatikhé, scil. ptw%siv) esprime l’oggetto, ma anche
l’estensione e il moto a luogo; è da ricordare l’acc. di relazione o limitazione (“alla greca”). Il vocativo (klhtikhé, scil. ptw%siv) non è propriamente un caso e appare indipendente dalla vera e propria declinazione:
non ha desinenza; nel sing. presenta per lo più apofonia rispetto al nominativo: cfr. N. a"njrwpov, V. a"njrwpe.
I casi si riducono ulteriormente nel greco bizantino e moderno.
ATTENZIONE!
Per quanto riguarda l’accento nella declinazione si noti:
a) l’accento resta dove e quale è al N. sing., salvo gli spostamenti e i
mutamenti imposti dalle regole generali dell’accentazione;
b) nel N.V. plur. della declinazione tematica le desinenze -ai, -oi si
considerano brevi (onde cw%rai, a"njrwpoi) ai fini dell’accentazione,
non però della metrica;
c) il G.D. di tutti i numeri, se accentato sull’ultima, ha il circonflesso. Il G. plur. dei temi in -a è sempre perispomeno;
d) una distinzione dei casi obliqui (G.D.) dai casi diretti (N.A.) basata sul gioco degli accenti si osserva solo in alcuni temi della declinazione atematica, e in un caso come G. mia%v rispetto a N. mòa.
4. Prima declinazione
(Nomi femminili e maschili in -a)
La I declinazione comprende 11.200 nomi femminili e 6400 nomi
maschili con tema uscente in -a.
4.1. Sostantivi femminili in -a puro e impuro
Si distinguono in:
a) temi in -ā puro (preceduto da e, i, r): esso si conserva per tutto il
singolare;
b) temi in -ă puro: esso si conserva in tutto il singolare;
c) temi in -ā impuro (ogni a non preceduto da e, i, r): esso si muta
in h per tutto il singolare;
d) temi in -ă impuro: esso si muta in h nel G.D. singolare.
Il duale e il plurale sono identici per tutti i tipi.
Il G. plurale è sempre perispomeno (tranne che in a\fuéh, acciuga,
che al G. plur. fa a\fuéwn, per evitare la confusione con a\fuw%n, gen.
plur. dell’agg. a\fuhév, malnato).
Prospetto delle desinenze
Casi
Singolare
_
Duale
Plurale
N.
-ă
-h
-ā
-aĭ
G.
-ā v
-hv
-ain
-wn
D.
-ç
-+
-ain
-aiv
A.
-ă n
-hn
-ā
-av
V.
-ă
-ā
-ai
_
_
Sostantivi femminili in -a puro e impuro
45
Temi in -ā puro
Num.
5
cwrā -
oi\kiā -
esercito
paese
casa
Caso
N.
G.
D.
A.
V.
N.A.V.
G.D.
5
Plurale
Duale
Singolare
5
stratiā -
N.
G.
D.
A.
V.
_
strati-a¿
strati-a%v
strati-ç%
strati-aén
strati-aé
h|
th%v
t+
thèn
(w&)
h| cwér-ā
cwér-av
cwér-ç
cwér-an
cwér-a
h| oi\kò-ā
oi\kò-av
oi\kò-ç
oi\kò-an
oi\kò-a
twè strati-aé
to_n strati-a_n
cwér-a
cwér-ain
oi\kò-a
oi\kò-ain
ai|
tw&n
ta_v
taèv
(w&)
cw%r-ai
cwr-w%n
cwér-aiv
cwér-av
cw%r-ai
oi\kò-ai
oi\ki-w%n
oi\kò-aiv
oi\kò-av
oi\kò-ai
strati-aò
strati-w%n
strati-a_v
strati-aév
strati-aié
Temi in ă puro
gefură-
a\lhjeiă -
ponte
verità
Num. Caso
Plurale
Duale
Singolare
5
N.
G.
D.
A.
V.
N.A.V.
G.D.
5
5
N.
G.
D.
A.
V.
h|
th%v
t+%
thèn
(w&)
g eéfur-ă
g efuér-āv
g efuér -ç̄
g eéfur-ăn
g eéfur-ă
h| a\lhéjei-a
a\lhjeò-av
a\lhjeò-ç
a\lhéjei-an
a\lhéjei-a
twè g efuér-ā
to_n g efuér-ain
a\lhjeò-a
a\lhéjeò-ain
ai|
tw%n
ta_v
taèv
(w&)
a\lhéjei-ai
a\lhjei-w%n
a\lhjeò-aiv
a\lhjeò-av
a\lhéjei-ai
˘
g eéfur-ai
g eéfur-w%n
g efuér-aiv
g efuér-āv
g eéfur-ai
˘
46
Prima declinazione
Temi in ā impuro
lupā > h
gnwmā > h
dolore
opinione
Singolare
5
N.
G.
D.
A.
V.
h|
th%v
t+%
thèn
w&
Duale
5 G.D.
N.A.V.
twè
luép-a
to_n luép-ain
gnwém-a
gnwém-ain
Plurale
Num. Caso
N.
G.
D.
A.
V.
ai|
tw%n
ta_v
taèn
w&
gnw%m-ai
gnwm-w%n
gnwém-aiv
gnwém-av
gnw%m-ai
5
luép-h
luép-hv
luép-+
luép-hn
luép-h
lu%p-ai
lup-w%n
luép-aiv
luép-av
lu%p-ai
h| gnwém-h
gnwém-hv
gnwém-+
gnwém-hn
gnwém-h
Temi in ă impuro
Plurale
Duale
Singolare
Num. Caso
doxă-
a|maxă-
fama
carro
5
N.
G.
D.
A.
V.
h|
th%v
t+%
thèn
w&
doéx-ă
doéx-hv
doéx-+
doéx-an
doéx-a
5
N.A.V.
G.D.
twè
doéx-ā
to_n doéx-ain
a|maéx-a
a|maéx-ain
5
N.
G.
D.
A.
V.
ai|
tw%n
ta_v
taèèv
w&
a$max-ai
a|max-w%n
a|maéx-aiv
a|maéx-av
a$max-ai
doéx-ai
dox-w%n
doéx-aiv
doéx-av
doéx-ai
h| a$max-a
a|maéx-hv
a|maéx-+
a$max-an
a$max-a
Sostantivi femminili in -a puro e impuro
47
Osservazioni
1. Singolare. Il nom. non ha alcun contrassegno desinenziale oltre
all’uscita in -a (-h). Il gen. presenta l’uscita originaria -āv (-hv), conservata nel lat. paterfamiliās. Il dat. -ç (-+) = -āi trova riscontro nel lat.
arcaico (patriāi) e coincide con un locativo originario (lat. Romā-i > Romae). L’acc. è formato con nasale pura -n (-m) aggiunta al tema;
l’oscillazione -ān, -ăn, -hn, segue quella del nominativo. Il voc. è
uguale al nom. (tranne sopravvivenze d’un antico voc. in -a, nell’omerico nuémfă invece che nuémfh).
2. Duale. L’uscita -ā del N.A.V. è formazione secondaria.
3. Plurale. Al nom. l’uscita -ai è estensione d’una desinenza pronominale che ha sostituito l’uscita i.-e. in -āv . L’uscita del gen. -wn risale
ad -awn (< *-a-som, con caduta di s intervocalica, rotacizzata nel lat.
-arum). Il dat. esce in -aiv (< *-āiv), accanto a cui si ebbero anche
le terminazioni -hsi (locativo: cfr. }Ajhénhsi = Athenis) -+si,
-aisi. L’acc. è in -āv < *-anv; la caduta di n giustifica in ogni
caso l’ā.
4. Temi in ā puro: in attico sono eccezioni i nominativi: a) deérh,
collo, koérh, fanciulla, risalenti rispettivamente a *der#ā, kor#ā (il passaggio ā > h è anteriore alla caduta del #): b) e\laéa, olivo, poéa, erba,
r|oéa, melagrana, stoaé, portico, risalenti a e\laòa, poòa, r|oòa, stoiaé; c)
toélma, audacia, meérimna, angoscia, pruémna, poppa, dòaita, tenor di vita,
ecc., che si assimilano ai nomi in -ja.
5. Temi in ă puro (formante -jă): lo j a contatto con vocali o
consonanti dà luogo a mutazioni fonetiche: ad es., si ha a\lhéjeiă
< *a\lhjes-ja, con vocalizzazione del j; componendosi, invece, con velari, labiali, dentali, liquide precedenti, dà luogo alle seguenti uscite:
-xă, -ttă (-ssă), -yă, -ză, -să, -llă e, con metatesi e modificazioni
della sillaba precedente a: -aină (< *-anja), -eină (< *-enjă), -oină,
-airă, -eiră, -oiră, -ūnă, -ūră: es. traépeză (< *(te)praped-jă, con
d + j = z), glw%tta (< *glwc-jă), a$milla (< *a|milja), mo_ra (< *morja).
6. La I declinazione possiede alcuni nomi che si declinano solo al
plurale (pluralia tantum), come avviene in latino (cfr. Athenae, Thebae);
es. }Ajh%nai, Atene, Qh%bai, Tebe, ecc.
48
Prima declinazione
4.2. Sostantivi maschili (N. sing. - av /-hv)
La declinazione dei maschili differisce da quella dei femminili in
tre particolari:
1) il nominativo termina in -v (nominativo sigmatico);
2) il genitivo termina in -ou (per analogia alla 2a declinazione che è
per eccellenza la declinazione dei maschili);
3) il vocativo (che nei femminili è sempre uguale al nominativo) termina:
in -ā se il nominativo è in -āv
in -h se il nominativo è in -hv
in -ă se il nominativo è in -thv (e inoltre nei composti in -meétrhv,
-tròbhv, -pwélhv e nei nomi di popoli; es. bibliopwélhv , libraio, Peérshv;
Persiano, rispettivamente, voc. bibliopw%la, Peérsa).
Prospetto delle desinenze
Casi
N.
Singolare
-āv
G.
-hv
-ou
Duale
Plurale
-ā
-aĭ
-ain
-wn
D.
-ç
+
-ain
-aiv
A.
-an
-hn
-ā
-av
V.
-ā
-h
-ā
-ai
Sostantivi contratti
5
N.
G.
D.
A.
V.
neānĭā-
dikastā-
polī tā-
}Atreidā-
giovanetto
giudice
cittadino
Atride
o|
tou%
t§%
toèn
(w&)
neanò-āv
neanò-ou
neanò-ç
neanò-ān
neanò-ā
o| dikast-hév
dikast-ou%
dikast-+%
dikast-+én
dikast-aé
_
o| polòt-hv o| }Atreòd-hv
polòt-ou
}Atreòd-ou
polòt-+
}Atreòd-+
polòt-hn
}Atreòd-hn
pol_t-a
}Atreòd-h
dikast-a¿
dikast-a_n
polòt-a
polòt-ain
}Atreòd-a
}Atreòd-ain
oi| neanò-ai
tw%n neani-w%n
to_v neanò-aiv
touèv neanò-av
w&
neanò-ai
dikast-aié
dikast-w%n
dikast-a_v
dikast-aév
dikast-aò
pol_t-ai
polit-w%n
polòt-aiv
polòt-av
pol_t-ai
}Atreòd-ai
}Atreid-w%n
}Atreòd-aiv
}Atreòd-av
}Atre_d-ai
Duale
N.A.V. twé neanò-ā
G.D. to_n neanò-ain
5
Plurale
Singolare
Num. Caso
49
5
N.
G.
D.
A.
V.
Osservazioni
1. Forme di gen. sing. “dorico” -a (Pujagoéra da Pujagoérav) appaiono in attico in nomi propri d’origine straniera (}Oroénta da
}Oroénthv, }Annòba da }Annòbav) e talora in nomi comuni: o\rnijojhéra
da o\rnijojhérav, uccellatore; patraloòa da patraloòav, parricida;
mandragoéra da mandragoérav, mandragora.
2. Il voc. sing. del nome despoéthv, padrone, è deéspota (accento ritratto).
3. Il gen. plur. è sempre perispomeno, tranne che per crhésthv,
usuraio (gen. pl. crhéstwn, per distinguerlo da crhstw%n, g. pl. di crhstoév, utile); e\thsòai, venti etesii (e\thsòwn), clouénhv, cinghiale selvatico
(clouénwn).
4.3. Sostantivi contratti
Sono quelli, in massima parte femminili, aventi sulla finale l’accento circonflesso, che si conserva in tutta la declinazione. Per la
contrazione tra la vocale a del tema e l’altra vocale (e od a) che la
50
Prima declinazione
precede, in parte valgono le regole generali delle contrazioni (cfr.
par. 1.4.1), in parte prevale l’analogia con quelle che sono le uscite
normali della declinazione. In particolare, si tenga presente il prospetto seguente:
e + ai
= ai (anziché +)
e + a(ç) =
ā (ç), se preceduto da e, i, r
h negli altri casi
ā (sempre) nel duale e nel plurale
5
Tutte, indistintamente, le forme della declinazione sono perispomene.
Plurale
Duale
Singolare
Num. Caso
5
N.
G.
D.
A.
V.
5
N.A.V.
G.D.
5
N.
G.
D.
A.
V.
h|
th%v
t+
thèn
(w&)
mnaā -
{Ermeā -
mina (moneta)
Ermes, erme (duale e plurale)
mn-a%
mn-a%v
mn-ç%
mn-a%n
mn-a%
mnaéa
mn-aéav
mn-aéç
mn-aéan
mn-aéa
o|
ta%
t§
toèn
(w&)
twè mn-a% <
to_n mn-a_n <
mn-aéa
mn-aéain
twè {Erm-a% < {Erm-eéa
to_n {Erm-a_n < {Erm-eéain
ai|
tw%n
ta_v
taèv
(w&)
mn-aéai
mn-aéwn
mn-aéaiv
mn-aéav
mn-aéai
oi| {Erm-a_
tw%n {Erm-w%n
to_v {Erm-a_v
touèv {Erm-a%v
mn-a_
mn-w%n
mn-a_v
mn-a%v
mn-a_
<
<
<
<
<
<
<
<
<
<
{Erm-h%v
{Erm-ou%
{Erm-+%
{Erm-h%n
{Erm-h%
<
<
<
<
<
<
<
<
<
{Erm-eéav
{Erm-eéou
{Erm-eéç
{Erm-eéan
{Erm-eéa
{Erm-eéai
{Erm-eéwn
{Erm-eéav
{Erm-eéai
Sostantivi contratti
51
borea-
sukea-
Plurale
Duale
Singolare
Num.
5
Caso
N.
G.
D.
A.
V.
5 N.A.V.
5
N.
G.
D.
A.
V.
fico (albero)
h|
th%v
t+%
thèn
w&
sukh%
sukh%v
suk+%
sukh%n
sukh%
borea (vento)
<
<
<
<
<
suk-eéa
suk-eéav
suk-eéç
suk-eéan
suk-eéa
tw% suka% <
to_n suka_n <
suk-eéa
suk-eéain
ai|
tw%n
ta_v
taèv
w&
suk-eéai
suk-eéwn
suk-eéaiv
suk-eéav
suk-eéai
sukaī
sukw%n
suka_v
suka%v
suka_
<
<
<
<
<
o|
boreéav
boreéou
boreéç
boreéan
o
o
o
o
borra%v
borra%
borrç%
borra%n
Osservazioni
Si è notato che la declinazione dei pochi sostantivi maschili (come
borra%v si registrano, invece, nella Koinhé numerosi sostantivi che non
hanno origine da contrazione, tipo a\ttaga%v, pernice, macaira%v, coltellinaio, o\rnija%v, pollivendolo, Gonata%v, Gonata: soprannome del sovrano
ellenistico Antioco) è modellata sui corrispondenti femminili, con la
sola differenza che il nominativo sing. esce in -v e il genitivo singolare
in -ou%: dunque }Apellou% (da }Apellh%v, Apelle).