SE NE PARLA TECNOLOGIA di Federica Schiavon Medical app salute a portata di clic CI SONO QUELLE PER PRONTUARI FARMACEUTICI CI O PER CALCOLI MEDICI. PER LE ANALISI DI LABORATORIO O PER LA BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA. ECCO COME LE APPLICAZIONI PER DISPOSITIVI MOBILI STANNO TRASFORMANDO LA SANITÀ. IN CHIAVE DIGITALE. 22 L a salute viaggia senza fili. E diventa sempre più accessibile, grazie all’uso semp di dispositivi mobili dalle dimensioni sempre più ridotte e dalle funzionalità sempre più avanzate. Questo è ciò che accade nell’ambito del mobile health, la branca dell’e-health che include le attività mediche e sanitarie che possono essere svolte attraverso un dispositivo mobile, come smartphone, tablet, palmari, personal computer portatili. Durante il Mobile world congress, che si è tenuto a Barcellona a SE NE PARLA TECNOLOGIA febbraio, si è parlato di un fenomeno in forte espansione, il cui mercato mondiale dovrebbe sfiorare i 20 miliardi di dollari entro il -FQSPJF[JPOJQSFTFOUBUFBMMB7*$POGFrenza nazionale sui dispositivi medici, tenuUBTJB3PNBOFMEJDFNCSFEFMTUJNBOPJOPMUSFDIFOFMTBSBOOPNJMJPOJ gli utenti nel mondo che utilizzeranno applicazioni mediche, le cosiddette medical app, disponibili, gratis o a pagamento, nei negozi digitali dei mobile device. PRONTUARI, CALCOLI, ANALISI Le prime applicazioni negli ambiti medico e della salute sono state progettate per fornire consigli su dieta, esercizio fisico e perdita di peso. Più recentemente sono stati creati programmi dedicati ai professionisti della salute, che permettono di consultare con rapidità prontuari farmaceutici e foglietti illustrativi. Tra i più scaricati, iFarmaci per dispositivi iOS (il sistema operativo per iPhone, iPod touch, iPad), che permette di avere a portata di clic oltre 20mila farmaci, con forma farmaceutica, indicazioni, formulazioni, dosaggio, interazioni, indicazioni di prezzo, note Aifa, ricerca degli equivalenti, e Medscape che, oltre al database di farmaci, offre le sezioni Diseases & conditions, che riporta informazioni su malattie, clinica, diagnosi differenziale, trattamento, eziopatogenesi, e Clinical procedures, che illustra con immagini e video numerose procedure cliniche, riportando indicazioni, controindicazioni, materiali necessari, tecnica di intervento. Molto apprezzati anche i programmi di calcolo medico, come Medcalc, Qx calculate, Medimath medical calculator, Doctor’s toolbag, Evidence based primary care, che aiutano a inquadrare il paziente attraverso formule, punteggi, algoritmi diagnostici utili a effettuare valutazioni e stime in vari ambiti della medicina: dalla cardiologia all’ematologia, dall’oncologia alla neurologia. Un aiuto nella diagnosi arriva anche da applicazioni che riguardano le analisi di laboratorio, come Pocket lab values, che fornisce informazioni su valori di riferimento, cause di innalzamento o riduzione, descrizione del metabolismo, oppure da app che consentono l’accesso in mobilità alle immagini radiologiche (Mobile Mim) e ai tracciati elettrocardiografici (T-Ecg). Non mancano applicazioni più complesse, in grado, ad esempio, di rilevare istantaneamente dal polpastrello la frequenza cardiaca e le alterazioni del ritmo sinusale (Runtastic heart rate), di valutare cali del visus scannerizzando l’occhio del paziente (Eyetest), di individuare diabete, preeclampsia, infezioni del tratto urinario, problemi al fegato e alcuni tumori, fotografando una striscia reattiva per l’urina (uCheck). BIBLIOGRAFIA E BANCHE DATI Sul mercato dei digital store sono disponibili anche applicazioni riguardanti manovre del basic life support (Cpr & choking), lessico medico e atlanti completi di anatomia uma- 23 SE NE PARLA TECNOLOGIA Oscar Lambrughi na (Netter, Sobotta), gestione della bibliografia scientifica (Papers, che consente di catalogare i pdf delle riviste mediche), ricerca della bibliografia medica (Pubmed clip). Tutte applicazioni aggiornabili, come quella nata dalla collaborazione tra Aifa e Fimmg (Federazione medici di medicina generale), Adr Fimmg Aifa, che consente la consultazione delle banche dati di farmacovigilanza e delle liste di trasparenza e rimborsabilità, proponendosi anche come strumento per la segnalazione delle reazioni avverse. Dedicata ai farmacisti Rischio clinico da farmaci di Janssen Italia, organizzata in una serie di check list con l’obiettivo di agevolare il processo di gestione del farmaco in ospedale; creata per i medici di medicina generale iMed certificati, che permette di disporre di un database anagrafico degli assistiti e di inviare certificati telematici all’Inps. Altri software, grazie a un’applicazione per sistema operativo per dispositivi mobili combinata con una infrastruttura informatica di raccolta e reperibilità dei dati, consentono la consultazione e la modifica del Fascicolo sanitario elettronico, ovvero la forma digitalizzata della cartella clinica, e, interfacciandosi con i dispositivi presenti in studio o in ospedale, la sincronizzazione dei dati, come gli esami appena effettuati, per reperirli in mobilità. Tra queste, si trova ad esempio il Remote patients monitoring solution di Airstrip technologies, con cui il clinico può visualizzare su tablet o smartphone i dati della cartella clinica direttamente al letto del paziente. SENSORI DA INDOSSARE «Le applicazioni mediche di consultazione sono entrate nell’uso comune», com- 24 menta Oscar Lambrughi, esperto di web marketing, chief executive officer della web agency Educom e blogger di Digital pharma blog (www.marketing-farmaceutico.com), «ma ne esistono altre, in commercio ma ancora poco utilizzate, che a breve avvieranno un cambiamento radicale del sistema salute». L’esperto si riferisce ad applicazioni programmate per comunicare con altri dispositivi, i cosiddetti appcessories, sensori indossabili (wearable device) applicati su braccialetti, cinture, magliette, top. Queste app permetteranno di adottare programmi di monitoring service, cioè di controllo a distanza dei pazienti, soprattutto di quelli affetti da malattie croniche, monitorando in tempo reale i dati biometrici, fornendo diagnosi e consigli o, in caso di emergenza, allertando il pronto soccorso. Un esempio dell’applicazione di questo concetto in ambito medico è iBGStar, un glucometro sviluppato da Sanofi Aventis che si collega all’iPhone e all’iPod touch, consentendo di visualizzare e analizzare informazioni sul diabete. Gli esempi di wearable device già in commercio sono molti, come Mimo baby monitor, una tutina per neonati che controlla i parametri del bambino, Omsignal, che propone indumenti con sensori incorporati, Lumo, la cintura con sensore di postura. Alcuni appcessories sono persino ingeribili, come Digital health feedback patch system di Proteus biomedical, un sensore che può essere incorporato in una pillola e che viene attivato dai succhi gastrici. In questo caso, il chip monitora i valori chimici corporei e trasmette i dati del paziente a un cerotto, che a sua volta li comunica in modalità wireless a una applicazione smartphone. «Questi dispositivi sono in grado di raccogliere una massa enorme di dati», sottolinea Lambrughi, «i cosiddetti big data che, attraverso l’eccezionale potenza di calcolo del clouding computing, potranno essere archiviati ed elaborati, costituendo un patrimonio sia personale che sociale, per lo studio, l’analisi e la pre- SE NE PARLA TECNOLOGIA venzione delle malattie». La Commissione europea ha pubblicato on line un Libro verde sulle applicazioni sanitarie mobili. Il primo passo verso una vera rivoluzione sanitaria in chiave digitale. SERVE UNA LEGISLAZIONE AD HOC Numerosi i vantaggi del mobile health, in termini di aumento della produttività e riduzione di costi, economici e sociali. Ma non mancano le criticità. Come sottolinea il direttore generale del ministero della Salute Marcella Marletta, si tratta di un settore «da monitorare ai fini della qualità e della sicurezza», non solo per l’obiettivo che si pongono e per la tipologia di utenza a cui sono rivolti, ma anche perché alcuni vanno considerati veri e propri dispositivi medici. Finora l’unico ente regolatorio a intervenire in questo ambito è stata la Food and drug administration, che nel settembre scorso ha pubblicato le linee guida Mobile medical applications guidance for industry and food and drug administration staff per la regolamentazione delle applicazioni mediche per dispositivi mobili. Secondo Lambrughi, «l’attuale buco normativo è anche la causa principale della scarsa diffusione di queste tecnologie. In mancanza di una legislazione che tuteli medico e paziente e di un sistema di certificazione che garantisca validità, sicurezza, funzionalità dei dispositivi e un utilizzo sicuro dei dati sensibili, il mobile health stenta a mostrare tutta la sua potenzialità». La Commissione europea ha da poco pubblicato on line un Libro verde sulle applicazioni sanitarie mobili, nell’ambito di un piano d’azione volto a regolamentare (e quindi a sbloccare) l’utilizzo di queste tecnologie nei sistemi sanitari europei. Il primo passo verso una vera rivoluzione sanitaria in chiave digitale. 25