Quelli che... il sabato sera si deve bere

LUNEDÌ 16 APRILE 2007
LA SICILIA
Catania .43
ALLARME
SOCIALE
LA SETTIMANA DELLA PREVENZIONE DELL’ASL 3
Alcol, da oggi a venerdì visite gratuite
Da oggi lunedì fino a venerdì prossimo, in occasione dell’Alcohol prevention day, l’Asl 3
ha organizzato la prima "Settimana della prevenzione alcologica", per informare sui rischi
legati al consumo di bevande alcoliche, fornire consulenze specialistiche gratuite ed effettuare gratuitamente il test alcolimetrico.
Per tutta la settimana, dalle ore 9 alle 13, nel
poliambulatorio del distretto Ct2, in via S. M.
La Grande 3, saranno presenti operatori del
centro alcologico dei Servizi tossicodipendenze dell’Asl 3 (Sert), personale dell’unità
operativa educazione alla salute e volontari
dell’Associazione provinciale club degli alcolisti in trattamento (Apcat), che forniranno
Si esce alle 6 e si torna a
casa a mezzanotte. Si parte
dal corso Italia e si finisce
al centro storico. Per l’Istat
2 ragazzi su 10 si
ubriacano, e Catania non
smentisce il dato nazionale
informazioni e distribuiranno gratuitamente
brochure e materiale informativo. Saranno
inoltre proiettati video sul tema della prevenzione alcologica. Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800218140.
A Catania sono operativi 10 Sert, e grazie alla presenza di personale con diversa professionalità (medici, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, educatori e infermieri) sono garantite prestazioni sanitarie diversificate: accoglienza e orientamento per i pazienti e le famiglie, screening delle patologie, diagnosi e
trattamenti specialistici, inserimenti in comunità terapeutiche, interventi riabilitativi e
reinserimento sociolavorativo.
Quelli che... il sabato sera si deve bere
Cresce il numero degli adolescenti - anche under 15 - che trascorrono il tempo alla ricerca di una «bella» sbronza
NUOVE MODE
EVA SPAMPINATO
SEMPRE PIÙ DIFFUSO IL «BINGE DRINKING»
L’OBIETTIVO È BERE FINO A STORDIRSI
e.s.) Si chiama Binge drinking ed è un
fenomeno che si sta diffondendo in maniera
esponenziale anche tra i giovani italiani. Bere
sino a stordirsi. Gli specialisti del settore sono
ancora lontani dal dare una definizione
univoca di Binge drinking, dato che in
passato quest’espressione andava a indicare
un periodo di due o più giorni in cui il
soggetto beveva ripetutamente fino
all’intossicazione, senza dedicarsi alle
attività e ai doveri quotidiani.
Ai nostri giorni, il lasso di tempo di
riferimento è ben più ristretto e si discute
sulla quantità di alcol da ingerire in una volta
per classificare il disturbo: comunemente,
questo limite è fissato a cinque drink per gli
uomini e quattro per le donne.
Inoltre, come puntualizza la British Medical
Association, «attualmente il Binge drinking è
associato al bere con il preciso proposito di
ubriacarsi e di solito si verifica in contesti di
socialità, piuttosto che quando si è soli». Si
distinguono inoltre due tipi di “addiction”:
frequente (tre o più volte in una settimana) e
occasionale (massimo due volte).
Il fenomeno arriva dagli Usa, dove è
conosciuto sin dai primi anni Novanta e dove
è divenuto una vera e propria piaga sociale.
La maggior parte dei Binge drinkers
frequenta il college e non si deve pensare che
siano individui emarginati.
In Italia le cifre, per quanto non da record,
bastano a far scattare il campanello
d’allarme: secondo l’Espad Report del 2000
l’abitudine al Binge drinking occasionale
riguarda circa il 13% degli studenti delle
superiori.
Il sabato sera dei ragazzi inizia alle sei del pomeriggio. Appuntamento in corso Italia. Una
sosta davanti alla sala giochi. Ci si organizza
per la sera. Non esistono più i pomeriggi giovani in discoteca e l’età media per uscire di
notte si è notevolmente abbassata. Tocca fare
i soliti giri in centro, per poi finire in discoteca. E intanto si inizia a bere qualcosa. Parte
dall’aperitivo il lungo giro di bicchiere in bicchiere, che accompagnerà i giovani sino alle
tre, le quattro del mattino. Con il drink in mano, il viso liscio senza un filo di barba e piccole donne con la cannuccia alla bocca e il cerchietto colorato in testa.
È questo, forse, quello che lascia più impressionati da una serata passata nel cuore della
notte dei teenager della generazione “binge
drinking”. Il bere con lo specifico scopo di
ubriacarsi. I dati sono allarmanti e il fenomeno in continua crescita. «Aumentano i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che
bevono abitualmente. E
Tra «shortini» ed «explosion»
due giovani su dieci si
ubriacano il sabato sera».
C’è anche chi si ritira alle 3-4 del mattino,
Questi alcuni dati diffusi
e chi alle 23,30 è già al quinto «shortino» o
dall’Istat e dall’Istituto
Superiore di Sanità in oc«explosion». «Ci divertiamo così», dicono.
casione dell’Alcol preMa il gestore di un pub avverte: «Bevono
vention day 2007. Una
nuova emergenza naziotroppo e male. E sono molto piccoli»
nale che ha portato l’Italia a essere il paese europeo dove i giovani cominciano a bere in età bato sera è il loro regno, via Valle, la loro base.
più acerba, il primo sorso a 12 anni. E Catania Alle spalle del Teatro Massimo, in una via
non smentisce il dato nazionale.
strettissima, dove se passano due macchine
Sono adolescenti o poco più quelli che inva- una dietro l’altra, ti ritrovi a dover fare la fila
dono le viuzze del centro storico. Basta girare anche a piedi perché non c’è via d’uscita, si è
l’angolo di piazza Scammacca e ci si ritrova un formato da un paio d’anni il nuovo punto di rimuro di piumini colorati, jeans a vita bassa e trovo dei ragazzini tra i 14 e i 18 anni. Alcuni
motorini che sfrecciano ad alta velocità. Il sa- sembrano abbastanza tranquilli, passeggiano
Il senatore Strano (An) chiede
controlli sugli ambulanti cinesi
Il senatore di An ha scritto al questore, al comandante dei carabinieri,
al sindaco e al comandante dei Vigili urbani di Catania, prendendo
spunto dai gravi fatti accaduti giorni fa a Milano, quando una
comunità, quella cinese, scese in strada manifestando violentemente
contro i vigili urbani della città meneghina, rei "di avere elevato una
giusta contravvenzione ad una donna cinese. Nella missiva Strano
chiede alle autorità di effettuare un controllo serio, rigoroso ed urgente
a tutela degli operatori catanesi dei nostri mercati, a cominciare da
piazza Carlo Alberto e della Pescheria, i commercianti pagano le tasse e
lavorano lì da generazioni. I controlli andrebbero fatti sui cinesi, e non
solo su di loro, che lavorano nei nostri mercati, molto spesso in stato di
clandestinità e di illegalità, offendendo, tra l’altro, gli immigrati, e sono
tanti, che invece lavorano obbedendo alle nostre regole ed abitudini!»
«Spero di ricevere al più presto una risposta - ha dichiarato Strano - e
non un silenzio, come è accaduto nel recente passato quando chiesi,
inutilmente fino ad oggi, un controllo giornaliero delle forze
dell’ordine, alle quali va la mia simpatia e solidarietà (specie dopo i
fatti di febbraio), su via Crociferi, lasciata molto spesso nel disordine e
nell’illegalità e offesa da chi disturba cittadini e turisti».
Immagini del
sabato sera nel
centro città che
pullula di ragazzi.
Sotto, un barman
alle prese con la
preparazione di un
cocktail
(foto Orietta
Scardino)
avanti e indietro in comitiva. Spalla a spalla.
Scherzano. Verranno a prenderli i genitori dopo la mezzanotte. Altri, invece, alle 11.30 di sera sono già al quinto cocktail. E ridono. Fanno
caciara. «Barcollo ma non mollo», dice Marco
con un’aria fin troppo allegra. E la sua serata
non è ancora finita. «Dopo andiamo in discoteca e anche lì berrò qualcosa. Tanto lo reggo».
CERIMONIA ALLE 11 IN PIAZZALE ASIA ALLA PRESENZA DEL SINDACO
Parcheggio Africa, oggi la «prima pietra»
Al via i lavori per un altra realizzazione capace di ovviare alla «fame» di
parcheggi dei catanesi.
Stamani alle 11, in piazzale Asia (di
fronte alle Ciminiere), alla presenza
del sindaco di Catania Umberto Scapagnini e del direttore dell’Ufficio Poteri Speciali Tuccio D’Urso, si svolgerà
infatti la cerimonia della posa della
prima pietra del parcheggio "Africa".
La struttura sotterranea, come abbiamo già pubblicato sarà di 688 posti auto, sarà realizzata in project financing con una concessione di 40
anni. L’importo dei lavori è di circa 20
milioni di euro.
Il programma elaborato dall’amministrazione Scapagnini e dall’Ufficio
Poteri Speciali prevede la realizzazio-
ne di 21 parcheggi di cui 12 parcheggi scambiatori e 9 parcheggi pertinenziali su aree pubbliche. Complessivamente verranno realizzati oltre
22.000 posti auto, con i parcheggi distribuiti fra periferia e centro cittadino. I parcheggi scambiatori possono
essere trasformati, in caso di emergenza, in aree di Protezione Civile appositamente attrezzate per accogliere l’installazione di tende o prefabbricati; saranno dotati di attrezzature
collettive, i sottoservizi, acqua, luce,
eccetera.
Nei prossimi giorni analoga cerimonia dovrebbe svolgersi per l’avvio
dei lavori per la realizzazione del parcheggio scambiatore di via Raffaello
Sanzio.
NOTA ALL’ASSESSORATO REGIONALE SANITÀ DAL PRESIDENTE DELLO SNAMI
«Non ha senso ridurre le prescrizioni di farmaci antiacidi»
«Non è limitando la prescrizione di
farmaci antiacidi che si contiene il
problema della spesa sanitaria
regionale». Il presidente regionale
dello Snami (Sindacato autonomo
medici), Francesco Pecora, ha
annunciato lo stato d’agitazione dei
medici di famiglia iscritti al
sindacato, per contestare l’ultima
disposizione dell’assessore regionale
alla Sanità, Roberto Lagalla che,
secondo lo Snami, con una circolare
«ha disposto che i medici di famiglia
possano scrivere sulla ricetta
soltanto una confezione di farmaci
antiacidi e non più due come in
precedenza, escludendo soltanto i
farmaci generici che potranno
continuare a mantenere il regime di
due confezioni a ricetta».
«Non capiamo - ha spiegato il
rappresentante del sindacato - cosa
produrrà un atto simile se non un
ulteriore fastidio per i medici di
famiglia e i pazienti e uno spreco per
le casse regionali visto che le ricette
in filigrana hanno un costo. Perché continua il dott. Pecora - chi ha
bisogno del farmaco, indispensabile
ad esempio per chi soffre di reflusso,
«Lui non guida – lo interrompono gli amici,
tutti sedicenni - lo accompagniamo noi a casa».
Passa un’auto con una signora a bordo, bloccata dalla confusione. Un gruppetto di ragazzi la circonda e inizia a farla dondolare. «Lo
facciamo per passare tempo – dice un ragazzo a chi gli chiede cosa ci sia di divertente –
non abbiamo molto da fare e ci divertiamo così, scherziamo e beviamo qualcosa». Intanto
dentro il locale dove i ragazzi vanno a bere,
suona forte una campana. Il barman incita
alcuni ragazzi e chiama il “Fondo bianco”: lo
shortino è pronto e lo si deve mandare giù tutto d’un sorso. “Alla goccia”. È l’“Explosion” il
drink più bevuto qui, uno shortino fatto a
strati con sciroppo di granatina, Grand Marnier, vodka e gocce di Bailes.
Un bicchierino che va subito alla testa. Molto richiesti
anche birra, vodka-redbull,
rum e coca.
«Bevono troppo e male –
commenta il proprietario
del locale Attilio Di Fazio – il
sabato sera sarebbe da eliminare perché c’è troppa
massa, soprattutto di ragazzini, piccoli, che bevono
davvero tanto e mischiano i
cocktail, non capendo che
così è peggio. A quelli troppo piccoli non do da bere».
E i più giovani si “consolano” con gli alcolpop, cioè le bevande con gradazione alcolica compresa tra i 5 e i 6 gradi,
destinate al mercato dei giovanissimi per
creare assuefazione. Ma la serata non è ancora finita. «Continuerà in discoteca e, per molti, si concluderà con una vomitata in bagno»,
dicono Katia e Jessica, sedicenni che più di una
volta hanno assistito a scene del genere.
si recherà sempre dal medico,
mentre ad altri pazienti non avrebbe
senso prescriverlo già a priori.
L’assessorato ritiene, quindi, che la
prescrizioni di antiacidi siano uno
spreco? Semmai - continua il
presidente dello Snami - se proprio
la Regione vuole cominciare a
ridurre la spesa farmaceutica
cominci innanzitutto a tagliare i
costi per i consulenti. Noi dello
Snami, ad esempio, vorremmo
capire quanto spendono
l’assessorato regionale alla Sanità e
le Asl in consulenze mediche. Si
cominci da lì a ridurre i costi sanitari
e si evitino ulteriori disagi per
l’utenza e i medici di famiglia».
Per quanto riguarda i costi
farmaceutici il presidente regionale
dello Snami ha puntualizzato un
concetto: «Il nostro sindacato ad
esempio aveva chiesto
all’assessorato regionale alla Sanità
che i farmaci di grande costo
venissero dispensati direttamente
dalle aziende sanitarie locali
competenti. Ma sino adesso ciò non
è stato fatto...».
G. B.
La ricostruzione
virtuale
dell’opera che
sarà realizzata
con la formula del
project financing:
ecco come sarà il
parcheggio di
viale Africa a
lavori ultimati