Festa di Laurea alla Liuc di Castellanza, ateneo varesino dal grande prestigio internazionale CASTELLANZA, 25 giugno 2016- di SARA CARIGLIA- <<Il conferimento delle lauree è una festa che apre al futuro. Dopo anni di fatiche, di studio e di tensione si deve festeggiare. Siete stati bravi e dovete essere orgogliosi del traguardo raggiunto. Un’esperienza quella universitaria destinata ad accompagnarvi per tutta la vita>>, così il Magnifico Rettore dell’Università LIUC di Castellanza, Federico Visconti,ieri sera in apertura alla cerimonia di laurea dell’anno accademico appena concluso. Rettore che aggiunge <<non a caso università (dal latino universitas) simboleggia un’esperienza di universalità e totalità; un punto di non ritorno che catapulta in un sentiero ben diverso da quello scolastico, proietta in quel mondo chiamato lavoro più denso di ostacoli che di opportunità. Mi riferisco anche alle ripercussioni sociali ed economiche che l’imminente uscita del Regno Unito dall’Europa apporterà>>. A vestire le coroncine d’alloro con tanto di allegria, sorrisi e toghe nere, centinaia di studenti freschi di proclamazione di laurea. Questi gli ingredienti i quali, insieme a un po’ di bollicine in seguito al lancio del tocco, hanno contrassegnato “Il giorno del futuro – Laureati in festa” svoltosi ieri alla nota universtà varesina. Un momento di visibilità pubblica e un buon auspicio per la futura carriera, un grande orgoglio per familiari e amici ma pure per l’Ateneo Carlo Cattaneo il quale, giunto al suo 25esimo anno d’età, nella solenne serata di ieri, ha visto laurearsi ben 548 futuri professionisti. Di questi 117 hanno conseguito la Laurea in Ingegneria, 67 in Giurisprudenza e 364 in Economia. A brillare con il massimo dei voti e lode, Giulia La Porta (laurea triennale Economia Aziendale), Chiara Zanchetta e Michele Sabatelli (laurea magistrale in Economia aziendale e management), Marika Fardo (Giurisprudenza), Nicola Torre (laurea triennale Ingegneria gestionale), Gianluca Merola (laurea magistrale Ingegneria gestionale per la produzione industriale). A loro la targa come migliori laureati dell’anno. In evidenza pure Serena Dazza, 25 anni di Legnano, laureatasi con 110 e lode <<tutti dovrebbero dare una chance alla LIUC, è un’università che consente di mettere in pratica ciò che si è appreso in teoria>>. A ribadirlo è pure la 27enne neolaureata, Silvia Cattaneo, ingegnere gestionale, reduce da una appagante esperienza lavorativa a Singapore <<ho scelto un’ateneo che mi permettesse di fare qualcosa di pratico in modo da essere pronta per accedere al mondo del lavoro prima ancora di entrarvi, e devo dire che le attese non sono state deluse>>. Così è in gran spolvero che l’Università Cattaneo si è preparata a festeggiare i suoi dottori alla presenza sia del Magnifico Rettore, sia del presidente LIUC Michele Graglia. Alla cerimonia non potevano mancare neppure i vari direttori scolastici. Come quello della Scuola di Diritto Alberto Malatesta o Carlo Noè e Rodolfo Helg i quali, dopo i vari saluti e ringraziamenti di rito hanno voluto lasciare spazio, come giusto fosse, ai veri protagonisti di questa giornata. Parlando di eccellenze, da menzionare almeno Mariaelena Bressan, Paolo Macchi e Claudio Berretti ex studenti della Liuc, ora prestigiosi professionisti. Tre nomi che con grande aplomb hanno ieri dal palco dell’ateneo di Castellanza hanno spiegato ai, neo laureati cosa voglia dire conseguire una laurea in Ingegneria Gestionale, Giurisprudenza ed Economia Aziendale firmata LIUC; ma più di ogni altra cosa, hanno saputo raccontare la loro emozionate storia imprenditoriale. <<Era da venticinque anni che non entravo in LIUC. Calpestai questo prato nel lontano ’71 quando ancora era cantiere. – afferma Beretti che rivolgendosi alle ex matricole dice loro le stesse parole che Serena Dazza a suo tempo il caro professor Vitali spese per lui – “Divertiti e gioca duro”, e questo è quello che ho cercato di fare nel corso della mia vita, prima universitaria e poi professionale; ed è ciò che ora ripeto a voi spronandovi a osare>>. Cariche di passione anche le parole dell’ingegner Bressan, letteralmente innamorata del proprio lavoro <<un elemento che mi piace particolarmente della mia azienda, la Tenaris di Dalmine? La radice del nome. Quest’ultima ha la stessa radice di tenace. La tenacità è la caratteristica dell’acciaio. Questo per dirvi: oltre che essere tenaci siate soprattutto resilienti, ma più di ogni altra cosa, come diceva Nelson Mandela, siate sognatori perché i vincitori sono sognatori che non si sono mai arresi. Auguri a tutti>>. [email protected]