_â|z| \tÇétÇÉ _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Conduzione Concerto Musica Sacra Gaetana Frasca Michele Pio Antonacci Ciro Frasca Teresa Sampaolo San Giovanni Rotondo chiesa Sant’Orsola 3 febbraio 2015 In questa ricorrenza liturgica molto sentita dalla Comunità sangiovannese, la festa di San Biagio, l’Arciconfraternita che custodisce questo luogo di culto, con il suo Priore dr. Impagliatelli, il Direttore Spirituale e Rettore P. Edgar Solano, ha voluto anche ospitare questo concerto. La chiesa di Sant’Orsola, o del Purgatorio, ben si addice a questo genere di manifestazioni artistiche: è l’edificio sacro della città più ricco di arte e di storia. Qui sono conservati, tra l’altro, nell’architettura del Seicento barocco, pregevoli dipinti del pittore milanese Natale Penati, che nel primo Novecento arricchì diverse altre chiese del nostro comprensorio. Giovani interpreti della nostra terra, studenti e maestri, faranno vibrare per noi il loro talento nell’eseguire alcuni capolavori del panorama musicale universale. Prima di dare spazio all’ascolto, li presento brevemente. Ciro Frasca (pianista, di Orta Nova) è diplomato in pianoforte nel Conservatorio di Foggia. Ha intrapreso gli studi in composizione e direzione d’orchestra sotto la guida dei Maestri Pablo Varéla e Marco Angius. Ha preso parte a svariate produzioni, in collaborazione col Conservatorio foggiano e il Teatro Verdi di San Severo, come il Galà Verdiano, lo Sabat Mater del bitontino Tommaso Traetta, la Tosca di Giacomo Puccini. Gaetana Frasca (soprano, di Orta Nova) si è diplomata al Conservatorio di Rodi Garganico, oggi sede distaccata di quello foggiano. È iscritta al biennio specialistico del Conservatorio Giordano, nella classe del Maestro mezzosoprano Angela Bonfitto. Ha partecipato a varie masterclasses di perfezionamento vocale, tra cui quelle col basso Bruno Praticò e il soprano Daniela De Gennaro. Selezionata nel coro del Teatro Marrucino di Chieti, ha partecipato al Concerto per l’Aquila del 2009 con la direzione di Riccardo Muti, al IX Festival dell’opera buffa a Martinsicuro di Teramo, alla produzione dello Sabat Mater di Pergolesi in Terranova d’Arezzo, alla produzione della Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini. Ha debuttato nell’opera Mese Mariano di Giordano, e debutterà nelle Nozze di Figaro di Mozart. _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Äâ|z|A|tÇétÇÉSzÅt|ÄAvÉÅ _â|z| \tÇétÇÉ _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Michele Pio Antonacci (tenore, di San Giovanni Rotondo) ha iniziato gli studi di Canto Lirico qualche anno fa, sotto la guida dei tenori Daniele Marcucci e Antonello Cappucci e del soprano Daniela De Gennaro. Al suo attivo già diversi concerti da solista e duettista. Ha partecipato ad una masterclass di perfezionamento con la De Gennaro nella sede dell’Associazione Filarmonica Kodàly di Orta Nova, debuttando con successo nel concerto ortese di fine corso. Teresa Sampaolo (di San Giovanni Rotondo) è autodidatta con una forte passione per il canto, che pratica più intensamente da tre anni. Ha partecipato a vari concorsi canori a Roma e nella nostra provincia, classificandosi ai primi posti. È parte di una band di Bovino, anima celebrazioni e ricorrenze varie. O mio Signor, di Georg Friedrich Händel Canta Michele Pio Antonacci Georg Friedrich Händel è uno dei maggiori compositori del XVIII secolo, origine sassone e scuola barocca. Non gode della notorietà di altri nomi di eguale levatura, ma per Beethoven – ad esempio – è «il più grande compositore mai vissuto». La melodia che ascolteremo è conosciuta come Largo di Händel o come Ombra mai fu, la celebre aria d’apertura dell’opera Serse del 1738. È una delle arie oggi più eseguite, anche col testo italiano di una intensa preghiera di invocazione, O mio Signor. Ave Maria, di Bach/Gounod Canta Gaetana Frasca L’aria conosciuta come Ave Maria di Gounod è quella del primo Preludio a Il clavicembalo ben temperato, una raccolta di preludi e fughe per strumento a tastiera di Johann Sebastian Bach, risalente dunque al primo Settecento. Nel 1859 il compositore francese Charles Gounod, autore di moltissime opere sacre, la rielabora per coro ed orchestra, impreziosendola col testo della preghiera mariana per eccellenza. Panis Angelicus, di César Franck Cantano Michele Pio Antonacci e Gaetana Frasca Panis Angelicus [“Pane degli Angeli”] è il primo verso di una strofa dell’inno liturgico Sacris solemniis, composto da San Tommaso d’Aquino per la solennità del Corpus Domini. Siamo nel 1200. Diverse strofe di inni di San Tommaso sono state musicate; le più conosciute sono O salutaris Hostia, Pange lingua, Tantum ergo. Ascoltiamo la versione più famosa di Panis Angelicus, quella di César Franck, una delle figure musicali più importanti della Francia ottocentesca, che ne scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violoncello e contrabbasso, poi incorporandola nella sua Messa a tre voci. Ave Maria, di Franz Schubert Cantano Michele Pio Antonacci e Teresa Sampaolo Franz Schubert, compositore e pianista viennese di musica classico-romantica, regala all’umanità, nel 1825, il brano che conosciamo come Ave Maria (in forma di lied, il componimento vocale tipicamente tedesco). Esso fa parte di un gruppo di sette canzoni tratte dal poema epico dello scrittore scozzese Walter Scott, The Lady of the Lake, tradotto in tedesco. Dunque il testo latino dell’Ave Maria che viene frequentemente cantato sulla melodia di Schubert non è quello da lui musicato, ma proprio da questa melodia esso ne risulta particolarmente esaltato, facendolo uno dei più commoventi e universali omaggi alla Vergine. _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Äâ|z|A|tÇétÇÉSzÅt|ÄAvÉÅ _â|z| \tÇétÇÉ _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Fratello Sole sorella Luna, di Riz Ortolani Cantano Michele Pio Antonacci e Teresa Sampaolo Il Cantico di Frate Sole è considerato il testo poetico più antico della letteratura italiana, composto in volgare umbro del XIII secolo, con influssi toscani, francesismi e latinismi. L’autore è Francesco d’Assisi; è sicuramente suo, tra i pochi scritti a noi pervenuti, una lode all’Immagine del Creatore riflessa nella creazione. Una tradizione vuole che il testo sia stato fornito dallo stesso Francesco di accompagnamento musicale, oggi evidentemente perduto. È adattato – si presume da sempre – in molte versioni musicali; possiamo ricordare quelle del 1925 di Domenico Stella, del 1957 di Carl Orff, del 1981 di Paulicelli (Forza venite gente), del 2000 di Branduardi (L’infinitamente piccolo). Noi ascolteremo quella di Ortolani, Fratello Sole sorella Luna, colonna sonora dell’omonimo film di Zeffirelli del 1972, interpretata da Claudio Baglioni. La Vergine degli angeli, di Giuseppe Verdi Canta Gaetana Frasca La vergine degli angeli è l’inno religioso che chiude il finale del secondo atto de La forza del destino di Giuseppe Verdi. È intonato prima da un coro maschile, irrobustito da voci soliste e accompagnato da violoncelli, poi da un soprano accompagnato dall’arpa. Verdi si recava spesso a pregare nella Basilica S. Maria delle Grazie di Cortemaggiore (Piacenza), dove campeggia un enorme dipinto di Francesco Scaramuzza: la Vergine portata in cielo da una folta schiera di angeli; tradizione vuole che proprio questa immagine mariana abbia ispirato il compositore. Caro mio ben, di Giuseppe Giordani Canta Michele Pio Antonacci Giuseppe Giordani, detto Giordanello, è un compositore napoletano di fine Settecento che ha goduto di grande reputazione: i suoi lavori erano allestiti nei teatri italiani ed europei. Caro mio ben è una celebre aria che i più gli attribuiscono, ma la paternità è controversa. Non è facile ricostruire l’esuberante stagione musicale del tardo Settecento, dominata da artisti girovaghi non tutelati dal diritto d’autore. C’è chi la vorrebbe di Händel: e difatti la delicata melodia di Caro mio ben sembra una versione ridotta dell’Ombra mai fu. Ave Maria, di Giuseppe Verdi Canta Gaetana Frasca Anche Giuseppe Verdi compone un’Ave Maria, musicando un testo che qualcuno vuole di Dante. La fa cantare a Desdemona, nel quarto atto dell’Otello, l’opera ispirata dalla tragedia omonima di Shakespeare. Otello è un brillante generale della forza veneta che, accecato dalla gelosia, finisce per uccidere la moglie. Desdemona trascorre le ultime ore di vita in preda a tristi presentimenti che la spingono ad invocare la Vergine, in ginocchio, con questa struggente melodia. La morte violenta sopraggiunge per lei proprio quando sta terminando la preghiera, e Giuseppe Verdi lo sottolinea musicalmente, in modo quasi agghiacciante, incupendo quel “nell’ora della nostra morte amen”. Ave Maria, di Vladimir Vàvilov Cantano Michele Pio Antonacci e Gaetana Frasca Ma c’è un’Ave Maria contemporanea, dalla spiritualità profonda, che suscita emozioni nuove, inedite. Si tratta di una composizione del russo Vladimir Vàvilov, da lui voluta pubblicare nel 1972 come opera di Anonimo, fino a pochi anni fa erroneamente attribuita al compositore rinascimentale Giulio Caccini. Difatti questa stupenda aria è nota come Ave Maria di Caccini, ed è presente nel repertorio di moltissimi esecutori in tutto il mondo. _________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Äâ|z|A|tÇétÇÉSzÅt|ÄAvÉÅ