TEMA 1 UN'AREA F A La ad em a tr Es 2381 La Sagra ir uiv dalq P N E Cadice O A Se gu Murcia ra g rdi N Mulhacén Sierra evada Almería Costa del Gibilterra (R.U.) Ceuta (Spagna) Sol 50 100 150 200 km 8 M E D I Barcellona Tarragona Centrale. A sud di quest’ultimo si estende la Meseta meridionale, delimitata a sua volta dalla Sierra Morena e dalla cordigliera Betica, che culmina nella Sierra Nevada. Le coste mediterranee alternano tratti alti e rocciosi a lunghe spiagge sabbiose, alle cui spalle si aprono strette pianure costiere. Le coste atlantiche sono invece alte e rocciose, perché qui le montagne arrivano fino al mare. L’idrografia Le mesete raccolgono le acque che scendono dai monti circostanti. Quella settentrionale è il bacino idrografico del Duero, che si dirige a ovest, verso l’oceano Atlantico. Nella Meseta meridionale si raccolgono le acque della Guadiana e del Tago, anch’essi diretti verso il Portogallo e l’Atlantico. La meseta spagnola si presenta come un immenso altopiano, ondulato da lievi colline e suddiviso in innumerevoli appezzamenti agricoli di vaste dimensioni. B e al ri e a Minorca40 Palma Maiorca Formentera T E A R M A R L R G A E O N E R I A Isole Canarie La Palma Tenerife 0 M A R O Due altri fiumi importanti percorrono, invece, fertili pianure che essi stessi hanno contribuito a formare: il Guadalquivir, che attraversa l’Andalusia e va a sfociare nell’Atlantico; l’Ebro, che dopo aver raccolto le acque dei Pirenei e del Sistema Iberico attraversa la pianura Aragonese, per poi sfociare nel Mediterraneo. Il clima e la vegetazione naturale 36 4 Lanzarote Fuerteventura Gran Las Palmas Canaria M A R O C C O 4 Costa Brava n a g ca an Bl Melilla (Spagna) 0 i Ibiza Cartagena Granada l i3478 Co e l o t a Valencia n d a l u s i a ra e Málaga n Golfo di Valencia a 44 E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola Stretto di Gibilterra nc Mancia a R O r a S i e r Córdoba Siviglia ue l eC a s t i g l i a ic L A G O iona n a M o r e GuaA N et O L L A T T id Mer e t a ua dian G O G Toledo 1279 Mes 1839 A Golfo del Leone o A go Ta a C ic MADRID C P Aragona er a n e a De 2592 ur Golfo di Cadice A m ía S i s t e m a e I 3404 C. du Perthus ANDORRA 1577 3355 r ro s t Moncayo Saragozza e 2313 ran C i Eb e al tr Salamanca C Pico de Aneto Ib D S 36 Si Duero ro ou Huelva C 2228 S er 40 P. di Roncisvalle Monte Perdido P 1057 Navarra Burgos Castiglia Valladolid L e o n N l Meseta Settentrionale o 2124 Miñ o h Min Peña Negra A San Sebastián Province Basche Co sta 2154 Galizia R B O C I Vigo Bilbao tabrici ti Can M o nCañada Cantabria Santiago de Compostela N T Gijón Picos de A s t u r i e Europa 2648 La Coruña La morfologia Il territorio della Spagna è prevalentemente collinare, formato da vasti altopiani ondulati (mesetas) che si mantengono a 500-1.000 metri sul livello del mare. Se le pianure si limitano a qualche zona costiera e ai maggiori bacini fluviali, più estese sono le catene montuose, che in più punti si elevano dagli altopiani. A nord, due catene si allungano senza interruzione: i Pirenei e i monti Cantabrici. I primi corrono per 350 km lungo il confine con la Francia, ma, pur superando raramente i 3.000 metri, sono aspri e difficili da valicare. I monti Cantabrici digradano a nord nell’oceano Atlantico, ostacolando l’ingresso dei venti umidi; a sud si abbassano sulla Meseta settentrionale, chiusa sugli altri lati dal Sistema Iberico e dal Sistema B i s c a g l i a 44 o d i 4 Is G o l f o Con i suoi 500 mila km , pari a una volta e mezzo l’Italia, la Spagna occupa i cinque sesti della penisola Iberica. Appartengono al paese anche l’arcipelago delle Baleari, nel mar Mediterraneo, e le isole Canarie, di fronte alle coste atlantiche del Marocco. Confina a ovest con il Portogallo e a nord-est con la Francia. La bagnano due mari: a nord e a sud-ovest l’oceano Atlantico; a est e a sudest il Mediterraneo. I pochi chilometri dello stretto di Gibilterra la separano dall’Africa. 0 4 8 2 STATI SIGNIFICATIVI Spagna Scheda La posizione e le dimensioni • LEZIONE 3 ALCUNI IN CERCA DI UNITÀ Nella Spagna nord-occidentale prevale il clima atlantico, con estati fresche e temperature invernali che non scendono mai sotto lo zero. Il paesaggio verdeggiante, ricco di CC O TEMA 1 UN'AREA IN CERCA DI UNITÀ • LEZIONE 3 ALCUNI STATI SIGNIFICATIVI Negli ultimi anni è stata fortemente ampliata la rete autostradale, che ormai supera i 12.000 km. Meno efficiente si presenta la rete ferroviaria, che però comprende una linea ad alta velocità che unisce Madrid a Siviglia. La Spagna dispone, infine, di numerosi porti affacciati su tutte le coste, fra i quali spiccano quelli di Bilbao, Algeciras, Tarragona e Barcellona. E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola La spiaggia di Lloret de Mar, nota stazione balneare della Costa Brava. Come si può notare, anche in Spagna l’edificazione lungo le coste è stata realizzata penalizzando il paesaggio. foreste di latifoglie, denota che le precipitazioni sono abbondanti. Tipicamente mediterraneo è invece il clima delle coste orientali, con temperature che aumentano verso sud, dove la Spagna guarda ormai all’Africa. Qui la vegetazione si compone di olivi, querce e della tipica macchia arbustiva. Le mesete risentono di un clima semicontinentale, perché non vi penetrano le masse d’aria umida provenienti dai mari: sono perciò aride e dotate di forti differenze di temperatura fra estate e inverno. L’ambiente in esse prevalente è pertanto la steppa. Le attività primarie L’agricoltura della Spagna presenta due volti distinti. Lungo le coste e i fondovalle prevalgono le colture irrigue, che sapienti sistemi di irrigazione hanno reso redditizia, nonostante le modeste dimensioni delle aziende. In questi minifondi, chiamati huertas (orti), si coltivano ortaggi, agrumi, olivi, alberi da frutto, viti, tabacco, riso, foraggi per i bovini da latte e da carne. Di agrumi, vino e olio, la Spagna è uno dei principali produttori mondiali. Le aride regioni interne sono invece il regno dei cereali, delle barbabietole da zucchero e delle patate, tutte colture che hanno bisogno di poca acqua. Qui prevalgono i latifondi, aziende di vaste dimensioni ma poco produttive. Per quanto riguarda l’allevamento, domina quello degli ovini, che non necessitano di pascoli erbosi. Un altro settore importante è la pesca, che alimenta una fiorente industria conserviera. La Spagna possiede una notevole flotta peschereccia, che fa capo soprattutto ai porti della costa atlantica. Le attività industriali Le aree industriali sono localizzate prevalentemente lungo le coste e nelle località dotate di materie prime, acqua ed energia. Lo sfruttamento delle risorse minerarie iniziò al tempo dei romani e dei cartaginesi. Da allora non si è mai interrotto, e anche se molti giacimenti vanno esaurendosi, la Spagna resta uno fra i paesi europei più ricchi di minerali. I maggiori introiti vengono dall’estrazione di zinco, argento, piombo, rame e mercurio. Per il suo fabbisogno energetico, la Spagna ricorre all’energia prodotta negli impianti idroelettrici dei Pirenei, nelle centrali nucleari e in quelle termoelettriche. Le miniere di ferro e di carbone del Nord hanno dato impulso alla siderurgia (acciaio e ghisa) e alle industrie meccaniche (automobili, vetture ferroviarie, camion, macchine agricole) e cantieristiche, concentrate soprattutto nelle Asturie, nei Paesi Baschi e a Barcellona, mentre un’altra materia prima, la pirite, ha consolidato l’industria chimica (acido solforico). Il petrolio di importazione ha favorito, nei pressi di Barcellona, Valencia e Madrid, la nascita di raffinerie e di stabilimenti petrolchimici, da cui si ottengono fibre artificiali e materie plastiche. Altri settori forti sono l’industria alimentare, tessile (lana e cotone) e l’editoria. Il turismo e le vie di comunicazione Un punto di forza dell’economia è rappresentato dal turismo, che richiama milioni di stranieri interessati alle numerose città d’arte e alle bellezze naturali e paesaggistiche, sia della penisola sia delle isole Baleari e Canarie. Ciò spiega il forte traffico di molti aeroporti spagnoli. La popolazione e la rete urbana La popolazione della Spagna è di circa 43 milioni di persone, con una densità media relativamente bassa: 85 ab./km2. La morfologia accidentata e il clima semicontinentale hanno sempre scoraggiato gli insediamenti nell’interno e favorito il popolamento delle coste, dove la temperatura è più mite e i terreni sono meno aridi. Notevole è anche l’accentramento della popolazione nelle aree urbane: 18 città hanno oltre 250.000 abitanti e solo due di esse superano il milione. Madrid (3,2 milioni, 5,1 con l’agglomerato urbano), oltre a essere la capitale politica, è anche un importante centro industriale, terziario e turistico. Barcellona (1,6 milioni di abitanti) è il capoluogo della Catalogna e il cuore economico e finanziario della Spagna. Un mosaico di etnie e di lingue In Spagna convivono diverse etnie, ma tre sono i gruppi che maggiormente rivendicano la propria identità culturale: i catalani, i galiziani e i baschi. In Catalogna, in Galizia e nelle Province Basche vige pertanto il bilinguismo, cioè si parla sia il castigliano (spagnolo), che è la lingua ufficiale, sia rispettivamente il catalano, il gallego e il basco. Le prime due sono lingue neolatine, il basco è invece una lingua molto antica, estranea al ceppo indoeuropeo. La popolazione basca rivendica una maggiore autonomia dal governo centrale in nome delle sue differenze etniche, culturali e linguistiche. Una minoranza si è addirittura organizzata in un movimento separatista, l’Eta, che per raggiungere il suo obiettivo di indipendenza ha spesso fatto ricorso ad attentati terroristici. Attualmente sono in corso trattative con il governo centrale per giungere a una soluzione del conflitto. TEMA 1 UN'AREA L’ordinamento istituzionale Nel 1975, dopo una dittatura durata quarant’anni, la Spagna tornò a essere un paese democratico guidato da una monarchia parlamentare. Il re svolge il ruolo di capo dello stato e di comandante delle forze armate. Inoltre ha la facoltà di nominare, in base all’esito delle elezioni, il capo del governo, cui spetta il potere esecutivo. Il potere legislativo è affidato alle Cortes, il parlamento centrale, mentre localmente operano i parlamenti regionali delle 17 comunità autonome. Dal 1986 la Spagna è entrata a far parte dell’Unione Europea. Le condizioni economico-sociali Madrid fu scelta come capitale da Filippo II nel Cinquecento, quando la Spagna era al culmine della sua potenza, per la sua posizione centrale. Nella foto, la Plaza Mayor. • LEZIONE 3 ALCUNI lenta crescita demografica del dopoguerra. Nell’ultimo ventennio una parte degli emigranti è rientrata, avviando piccole attività produttive, e oggi la ripresa economica prosegue a ritmi sostenuti. La popolazione, però, cresce molto lentamente, perché il tasso di fecondità è diventato uno dei più bassi d’Europa. La Spagna nella storia La lunga dominazione araba Fin dall’antichità in Spagna si avvicendarono diversi popoli. Agli originari iberi si mescolarono i celti, provenienti dalla Francia, da cui i celtiberi. Fu poi la volta dei greci e dei cartaginesi, che si stanziarono lungo le coste mediterranee della penisola, fondando diverse città. Nel 130 a.C. la Spagna divenne provincia romana; un segno di questa dominazione è rimasto nella lingua ufficiale, il castigliano, e nel catalano, parlato in Catalogna, entrambe di origine neolatina. Dopo il crollo dell’impero romano, la Spagna fu occupata dai visigoti. Ma la dominazione più importante nella storia di questo paese fu quella degli arabi, che si protrasse per secoli. Essi diedero vita a una civiltà molto raffinata, che vide fiorire gli studi, l’arte, i commerci. Città come Granada, Cordova, Toledo divennero punti di riferimento per il mondo culturale del Medioevo. Gli arabi introdussero inoltre importanti tecnologie e nuove colture, che migliorarono la vita materiale: i mulini a vento per produrre energia; la canalizzazione delle acque per consentire l’irrigazione di orti e giardini; le coltivazioni degli agrumi, del STATI SIGNIFICATIVI gelso, degli olivi, degli ortaggi. Gli arabi erano anche molto tolleranti nei confronti delle altre religioni. Presso di loro si rifugiarono gli ebrei, perseguitati altrove, che diedero vita a una nutrita comunità. Fuori dal dominio dei musulmani erano rimasti alcuni territori cristiani situati nel Nord della penisola e nelle Asturie. Ingranditisi a spese dei territori musulmani e diventati dei regni (di Navarra, d’Aragona, di Leon e Castiglia), all’inizio dell’XI secolo diedero il via alla “Riconquista”, cioè alla cacciata degli arabi dalla penisola. Occorsero quattro secoli perché questa si completasse. L’ultimo a capitolare fu il regno di Granada, nel 1492. L’impero coloniale Quello stesso anno Cristoforo Colombo scopriva l’America, e per la Spagna, riunificata sotto la corona dei sovrani d’Aragona e di Castiglia, fu l’inizio di una nuova fase, che la portò nel corso del Cinquecento a estendere i suoi domini in Europa e nell’America centro-meridionale. Ben presto, però, decadde, sopraffatta dalla più potente Inghilterra. Nell’Ottocento perse gran parte delle sue colonie, mentre la nazione impoveriva, oppressa da una nobiltà che disdegnava le attività produttive e viveva delle rendite dei latifondi. La guerra civile e la dittatura Nel 1931 vinsero le elezioni i partiti popolari favorevoli alla repubblica e il re fu costretto ad abdicare. Ma dal 1936 al 1939 il paese fu dilaniato da una sanguinosa guerra civile fra repubblicani e monarchici, questi ultimi ap- E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola La Spagna si colloca fra i primi 15 paesi al mondo per prodotto interno lordo, ma il PIL pro capite non è ancora fra i più elevati: nel 2005 era pari a circa 27.200 $ annui, contro i 29.600 dell’Italia. Negli ultimi anni lo Stato ha investito molto nella modernizzazione delle infrastrutture (vie di comunicazione, informatizzazione, telecomunicazioni), ma restano ancora molti problemi da risolvere, come il divario fra regioni ricche – soprattutto Catalogna, Province Basche, Asturie e area madrilena – e regioni arretrate, in particolare quelle agricole dell’interno. Grave rimane anche il problema della disoccupazione, che nel 2005 ammontava a quasi l’8% della forza lavoro. Fra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, 2,5 milioni di spagnoli emigrarono in cerca di lavoro, contribuendo non poco alla IN CERCA DI UNITÀ TEMA 1 UN'AREA E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola poggiati dalla Chiesa ufficiale, dai militari e dai governi fascisti e nazisti d’Italia e Germania. I repubblicani furono sconfitti e nel paese venne instaurata la dittatura del generale Francisco Franco, durata fino al 1975. Le città dell’Andalusia sono quelle che più conservano le tracce della dominazione araba, cui si devono monumenti di insuperabile bellezza, come l’Alcazar (fortezza) di Siviglia; l’Alhambra di Granada (nella foto); la moschea di Cordova, i cui lavori iniziarono sin dall’VIII secolo d.C. IN CERCA DI UNITÀ • LEZIONE 3 ALCUNI STATI SIGNIFICATIVI