Alessia Bolobanovic
il NUOVO
il diritto e l’economia
Terza edizione
uno
Le persone
Gli affari
L’ambiente
®
Estratto della pubblicazione
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l’editore è a disposizione degli aventi diritto. L’editore provvederà, altresì, alle
opportune correzioni nel caso di errori e/o omissioni a seguito della segnalazione
degli interessati.
Prima edizione: marzo 2002
Terza edizione: febbraio 2008
S352
ISBN 978-88-244-7066-7
Ristampe
8 7 6 5
4
3
2
1
2008
2009
2010
2011
Questo volume è stato stampato presso
Legoprint Campania S.r.l.
Via Vicinale Murate, 1/B - Napoli
www.simonescuola.it
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Coordinamento redazionale a cura di Dario di Majo
L’aggiornamento del testo è di Chiara Palladino
I laboratori «Lavoriamo insieme» sono di Giovanna Marmo
Grafica e copertina:
premessa
I testi scolastici per i ragazzi tengono conto di due fattori principali: la disciplina
oggetto della trattazione, che viene sviluppata nel modo più completo, armonico ed
organico possibile; i programmi ministeriali, che forniscono indicazioni didattiche
nel rispetto dell’evoluzione e dello sviluppo della normativa in materia.
I buoni testi scolastici, oltre ad un’attenzione particolare ai primi due fattori, sono
sensibili ai più recenti sviluppi della didattica disciplinare, e, soprattutto nelle materie giuridiche ed economiche, alla costante evoluzione normativa che le riguarda.
Il saper coniugare in un insieme armonico questi due elementi fa di un testo scolastico
un buon testo. Un buon testo per i ragazzi deve essere aggiornato, moderno, esauriente
e chiaro, di agile consultazione. Deve saper trattare i concetti, anche i più difficili, con
completezza ma con semplicità, per essere compreso ed assimilato facilmente.
Tutti questi elementi fanno di un testo scolastico un buon testo per i ragazzi. Il nostro, però, non è solo un buon testo per i ragazzi, è un buon testo dei ragazzi.
L’autrice ci ha chiesto di lavorare insieme, per sviluppare gli argomenti in modo che
diventino parte della nostra vita, del nostro modo di pensare, del nostro modo di
essere. Ha chiesto collaborazione, aiuto, per capire il nostro mondo, i nostri bisogni,
i nostri desideri. E noi volentieri abbiamo dato una mano, perchè finalmente ci fosse
un testo scolastico che, oltre ad essere buono, fosse anche nostro.
Non vogliamo nozioni che ci arrivino dall’alto, in modo asettico e freddo. Vogliamo
capirle, condividere, per farle nostre, perché diventino parte della nostra vita quotidiana.
Vogliamo un libro che contribuisca a farci crescere, a farci diventare cittadini consapevoli.
Offriamo questa fatica a tutti i nostri «colleghi», e ci auguriamo che apprezzino questo sforzo, e comprendano che abbiamo voluto dare una mano per collegare con un
ponte virtuale il mondo dei grandi e il nostro mondo.
Questo libro è quel ponte, e ci aspettiamo che in tanti lo attraversino, in un senso e
nell’altro, per riuscire finalmente a capirci, a lavorare meglio insieme.
Marta, Carmen, Paolo, Giacomo
sommario
percorso uno le persone
lezione 1 società, diritto, economia
1 • Le organizzazioni sociali ...........................
2 • Il rispetto delle regole ................................
3 • Lo Stato .....................................................
Quando nasce lo Stato ...............................
Le caratteristiche degli Stati contemporanei
4 • Il diritto ......................................................
5 • L’ordinamento giuridico ............................
6 • Diritto soggettivo e diritto oggettivo .........
7 • L’economia ................................................
8 • I bisogni economici ...................................
La scala dei bisogni ...................................
La soggettività dei bisogni ........................
Le caratteristiche dei bisogni .....................
9 • Il legame tra diritto ed economia: la politica
esercizi di verifica .................................
lezione 3 soggetti, oggetti e rapporti nell’eco12
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lezione 2 soggetti, oggetti e rapporti nel diritto
1 • Le persone fisiche ......................................
L’interdizione ............................................
L’inabilitazione ..........................................
2 • Le persone giuridiche ................................
Gli enti pubblici .........................................
Le persone giuridiche private ....................
3 • I beni giuridici ...........................................
Beni privati e pubblici, beni demaniali e patrimoniali ...................................................
Beni immobili e beni mobili ......................
4 • I rapporti giuridici .....................................
Le posizioni attive .....................................
Le posizioni passive ..................................
Il contratto .................................................
esercizi di verifica .................................
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nomia
1 • I soggetti economici ..................................
Le famiglie ................................................
Le imprese .................................................
Lo Stato .....................................................
Il Resto del mondo ....................................
2 • Le scelte dei soggetti economici ...............
3 • Gli oggetti dell’economia ..........................
I beni ..........................................................
Le caratteristiche dei beni .........................
La classificazione dei beni ........................
I servizi ......................................................
4 • I rapporti economici ..................................
5 • Scelte e relazioni economiche ...................
6 • Il circuito economico .................................
Circuito reale famiglie-imprese .................
Circuito monetario famiglie-imprese ........
Circuito reale famiglie-imprese-Stato .......
Circuito monetario famiglie-imprese-Stato
Circuito famiglie-imprese-Stato-Resto del
mondo ........................................................
esercizi di verifica .................................
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lezione 4 il sistema giuridico
1 • Le norme giuridiche ..................................
Le caratteristiche delle norme giuridiche ..
Gli elementi delle norme giuridiche ..........
2 • Le fonti del diritto .....................................
3 • L’efficacia delle norme giuridiche .............
4 • L’irretroattività delle norme giuridiche .....
5 • L’interpretazione delle norme giuridiche ..
L’interpretazione autentica ........................
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sommario
L’interpretazione giurisprudenziale ...........
L’interpretazione dottrinale .......................
Criteri per interpretare le norme ................
6 • Diritto naturale e diritto positivo ...............
esercizi di verifica .................................
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lezione 8 i diritti e le libertà della persona e del
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lezione 5 il sistema economico
1 • Che cos’è un sistema economico ..............
2 • Tipologie di sistemi economici .................
Sistemi di tipo capitalistico .......................
Sistemi di tipo collettivistico .....................
Sistemi ad economia mista ........................
3 • Le leggi economiche .................................
4 • Comportamento economico e giustizia
sociale ........................................................
5 • La storia del pensiero economico ..............
Il mercantilismo .........................................
La fisiocrazia .............................................
La scuola classica ......................................
Socialismo utopistico e scientifico ............
La scuola neoclassica ................................
La teoria keynesiana ..................................
esercizi di verifica .................................
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lezione 6 lo stato
1 • Che cos’è lo Stato ......................................
Diversi significati della parola Stato .........
Gli elementi costitutivi dello Stato ............
2 • Il popolo ....................................................
Come si diventa cittadini italiani ...............
La cittadinanza europea .............................
La differenza tra popolo, popolazione e nazione ..........................................................
Cittadini e stranieri ....................................
3 • Il territorio .................................................
4 • La sovranità ...............................................
5 • L’evoluzione dello Stato ............................
Lo Stato assoluto .......................................
Lo Stato liberale ........................................
Lo Stato contemporaneo ............................
Lo Stato socialista .....................................
Lo Stato autoritario ....................................
esercizi di verifica .................................
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lezione 7 la costituzione italiana
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•
Che cos’è una Costituzione .......................
Lo Statuto albertino ...................................
Il colpo di stato fascista .............................
Dall’Assemblea costituente alla Costituzione
La struttura della Costituzione ..................
I caratteri della Costituzione .....................
esercizi di verifica .................................
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cittadino
1 • L’evoluzione storica dei diritti umani ........
Le prime dichiarazioni dei diritti ...............
Le rivoluzioni settecentesche ....................
2 • La tutela internazionale dei diritti dell’uomo .
La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo .......................................................
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo
Le altre Convenzioni dell’ONU sui diritti
umani .........................................................
Il Tribunale penale internazionale .............
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea .................................................
Il rispetto dei diritti umani oggi .................
3 • I principi fondamentali della Costituzione
italiana .......................................................
La democrazia ...........................................
Tutela della persona, pluralismo e solidarietà.
Uguaglianza formale e uguaglianza sostanziale ...........................................................
Il principio lavorista ..................................
Il principio autonomista ............................
La laicità dello Stato ..................................
La tutela della cultura, della ricerca e del paesaggio ........................................................
L’apertura alla Comunità internazionale ...
La bandiera italiana ...................................
4 • I diritti di libertà ........................................
La libertà personale ...................................
La libertà di domicilio ...............................
La libertà di comunicazione ......................
La libertà di circolazione e soggiorno .......
La libertà di riunione e di associazione .....
La libertà di religione ................................
La libertà di manifestazione del pensiero ..
esercizi di verifica .................................
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lezione 9 la partecipazione alla vita della comunità
1 • I diritti sociali ............................................
La famiglia ................................................
L’istruzione e l’educazione dei figli ..........
La protezione della maternità e dell’infanzia .
La salute ....................................................
L’istruzione ................................................
2 • I diritti economici ......................................
Il diritto al lavoro .......................................
Il diritto all’organizzazione sindacale .......
Il diritto di sciopero ...................................
La libertà di iniziativa economica .............
Il diritto di proprietà ..................................
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5
Estratto della pubblicazione
sommario
3 • I diritti politici ...........................................
Il diritto di associarsi in partiti ..................
Il diritto di voto..........................................
4 • Gli istituti di democrazia diretta ................
Il referendum .............................................
L’iniziativa legislativa popolare .................
La petizione ...............................................
5 • I doveri ......................................................
Il dovere di difendere la patria ..................
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Il dovere di fedeltà alla Repubblica ...........
Il dovere di versare i tributi .......................
6 • I nuovi diritti..............................................
Il diritto alla salute nell’ambiente di lavoro ..
La tutela dell’ambiente ..............................
I diritti dei consumatori .............................
La protezione dei dati personali ................
esercizi di verifica .................................
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201
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202
Cooperative ................................................
Il concetto di posizione dominante ............
La concentrazione di imprese ....................
7 • L’Autorità garante della concorrenza e del
mercato ......................................................
esercizi di verifica .................................
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250
percorso due gli affari
lezione 1 il funzionamento del mercato
1 • Che cos’è il mercato ..................................
Mercato e mercati ......................................
La formazione dei prezzi ...........................
2 • Mercato e divisione del lavoro ..................
La teoria dei costi comparati .....................
La nuova divisione internazionale del lavoro
3 • La domanda ...............................................
L’elasticità della domanda .........................
Le scelte del consumatore .........................
4 • L’offerta .....................................................
5 • Forme di mercato.......................................
La concorrenza ..........................................
Il monopolio ..............................................
L’oligopolio ...............................................
6 • L’evoluzione storica del mercato ...............
Smith e il mercato .....................................
Keynes e il mercato ...................................
Il mercato contemporaneo .........................
Economia della solidarietà e Terzo settore
7 • Stato e mercato ..........................................
L’intervento dello Stato nel mercato .........
Le imprese pubbliche ................................
esercizi di verifica .................................
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lezione 2 l’impresa
1 • L’imprenditore ...........................................
2 • La produzione ............................................
Beni di produzione e beni di consumo ......
I settori produttivi ......................................
Terziarizzazione dell’economia .................
3 • I fattori della produzione ...........................
4 • La retribuzione dei fattori produttivi .........
5 • Valore della produzione e produttività ......
6 • La struttura dell’impresa ...........................
Società di persone ......................................
Società di capitali ......................................
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lezione 3 le scelte dell’imprenditore
1 • I beni dell’impresa .....................................
Ditta, insegna e marchio ............................
Le tecnologie .............................................
2 • Il marketing ...............................................
3 • La pubblicità ..............................................
Caratteri della pubblicità ...........................
4 • Costi di produzione e utile ........................
Costi fissi e costi variabili .........................
Utile dell’impresa ......................................
esercizi di verifica .................................
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lezione 4 la moneta, il consumo e il risparmio
1 • Dal baratto alla moneta .............................
2 • Moneta d’acquisto e moneta di prestito ....
3 • L’inflazione ...............................................
Le cause dell’inflazione ............................
I rimedi all’inflazione ................................
Come si misura l’inflazione ......................
4 • Il Sistema statistico nazionale ...................
5 • Consumo e consumi ..................................
La tutela del consumatore .........................
Le associazioni dei consumatori e degli utenti
I consumi sostenibili ..................................
6 • La tutela del risparmio ...............................
7 • Le banche ..................................................
La Banca d’Italia .......................................
La Banca centrale europea ........................
Il Sistema europeo di banche centrali .......
esercizi di verifica .................................
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Estratto della pubblicazione
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sommario
percorso tre
l’ambiente
lezione 1 la persona e l’ambiente
lezione 3 le associazioni e l’ambiente
1 • Che cos’è l’ambiente .................................
2 • Che cos’è l’educazione ambientale ...........
3 • S.O.S. ambiente .........................................
Ecomafia e reati ambientali .......................
La minaccia nucleare .................................
Le minacce atmosferiche e gli incendi ......
4 • La biodiversità ...........................................
5 • Lo sviluppo sostenibile ..............................
esercizi di verifica .................................
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lezione 2 lo stato italiano e l’ambiente
1 • Dalla tutela del paesaggio alla tutela dell’ambiente .........................................................
Le prime disposizioni sull’ambiente .........
La svolta degli anni ottanta .......................
Il Codice dell’ambiente .............................
2 • Il Ministero dell’ambiente .........................
3 • Politiche per l’ambiente ............................
Le città .......................................................
I trasporti ...................................................
La tutela delle acque ..................................
Il recupero dei rifiuti ..................................
4 • Industrie e inquinamento ...........................
Dalla repressione alla collaborazione ........
La condivisione delle responsabilità .........
La legge sullo sviluppo sostenibile ...........
La certificazione ambientale .....................
5 • Le aree protette ..........................................
I parchi nazionali .......................................
I parchi regionali .......................................
Le riserve marine .......................................
6 • Autonomie locali e ambiente .....................
esercizi di verifica .................................
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1 • L’ENEA .....................................................
2 • Le associazioni ambientaliste ....................
Greenpeace ................................................
Il Fondo mondiale per la natura (WWF) ...
Legambiente ..............................................
Il Fondo per l’ambiente italiano (FAI) ......
esercizi di verifica .................................
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lezione 4 la strada e l’ambiente
1 • La sicurezza nella strada ...........................
L’inquinamento acustico ...........................
L’educazione stradale ................................
Leggi e circolazione ..................................
Pedoni e traffico ........................................
2 • Presupposti per guidare .............................
Documenti .................................................
Assicurazione e responsabilità ..................
3 • Le regole della sicurezza ...........................
L’arresto del veicolo ..................................
La distanza di sicurezza .............................
Le precedenze ............................................
Codice dei colori e forme dei segnali ........
I dispositivi di sicurezza ............................
Sicurezza a due ruote .................................
4 • Pericoli per chi guida .................................
Guidare quando piove ...............................
Guidare di notte .........................................
Incidenti stradali ........................................
5 • Guida e assunzione di sostanze pericolose
L’alcol ........................................................
I farmaci ....................................................
Le droghe ...................................................
esercizi di verifica .................................
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Estratto della pubblicazione
noi 1
il diritto e
l’economia
percorso
uno
le persone
lezione
lezione
lezione
lezione
lezione
lezione
lezione
lezione
lezione
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9
società, diritto, economia
soggetti, oggetti e rapporti nel diritto
soggetti, oggetti e rapporti nell’economia
il sistema giuridico
il sistema economico
lo stato
la costituzione italiana
i diritti e le libertà della persona e del cittadino
la partecipazione alla vita della comunità
persone
L’essere umano, per sua natura, ha bisogno di organizzarsi con i propri simili
per raggiungere determinati fini, ha necessità di vivere in armonia con gli
altri pur conservando la sua autonomia.
Nelle lezioni che seguono conosceremo il significato di «società» nella sua
accezione attuale e le molteplici realtà che tale termine può connotare.
Apprenderemo le regole che sono alla base di una pacifica convivenza tra gli
uomini. Alcune di esse le osserviamo spontaneamente, sono le norme sociali, altre ci vengono imposte da un’autorità riconosciuta, hanno un carattere
obbligatorio e sono denominate norme giuridiche.
Impareremo il significato di diritto e di economia, sapremo a cosa serve lo
studio di tali discipline, conosceremo la «certezza» che caratterizza l’uno,
l’«incertezza» che contraddistingue l’altra.
Apprenderemo che tutte le volte che acquistiamo un CD, un libro o un biglietto
del cinema instauriamo un rapporto giuridico, compiamo una scelta economica, soddisfiamo un bisogno con un bene accessibile e per noi utile, alimentando un circuito produttivo e influenzando la realtà economica del nostro Paese.
Impareremo, inoltre, perché si vive e si agisce all’interno di un’organizzazione che si definisce Stato e i molteplici significati che tale termine racchiude.
Lo studio della prima parte della nostra Costituzione ci permetterà di comprendere l’importanza dei principi di uguaglianza e di solidarietà, di pluralismo e di libertà su cui si basa lo Stato italiano.
uno
percorso
le persone
lezione 1
società, diritto, economia
Diritto ed economia non sono nuovi. Alle medie ho studiato «educazione alla convivenza civile». Sembrava interessante
Io non ne so niente. Ho fatto
di tutto per adeguarmi ai vostri programmi, ma non me
la ricordo
La Prof ci parlava di come
comportarci, di diritti, di doveri, ma non ricordo niente
Convivenza? Mai sentito, non seguivo molto le lezioni. Non credo che la scuola serva
a molto
Vedremo. Intanto oggi conosceremo dei Prof nuovi, speriamo siano
simpatici
E che siano comprensivi con
chi, come me, a volte non capisce il significato di una frase
Mi auguro che sappiano
capirci e stimolarci a
studiare
Tranquilla, ci siamo noi
a darti una mano
Obiettivi formativi generali
• Sviluppare lo spirito di appartenenza alla società
• Aumentare la consapevolezza della necessaria collaborazione fra tutti i componenti della società
• Gestire l’appartenenza alla classe come microcosmo che rispecchia il macrocosmo sociale
Obiettivi formativi specifici della lezione
• Conoscere il significato di società e delineare il percorso che ha condotto alla distinzione tra Stato e
società
• Comprendere che in ogni società la convivenza è garantita dal rispetto e dalla condivisione delle
regole
• Definire il concetto di diritto e individuare le differenze tra diritto soggettivo e diritto oggettivo
• Spiegare il concetto di economia e illustrare le caratteristiche dei bisogni economici
L’unica materia interessante è l’informatica. Internet è una gran cosa: ti
mette in contatto col mondo
Anche la storia ti mette a contatto
con un mondo: quello passato! è
molto affascinante
Non ne so niente, ma non vi sembra che diritto ed economia siano
cose del tutto inutili?
Forse hai ragione, ma se devo studiare tutte
queste materie, quando posso sentire la musica o navigare?
Potresti provare ad ascoltare i Prof,
invece di stare sempre con l’iPod
Io non ascolto musica, ma se un
argomento non mi interessa, penso ai fatti miei
Sei superficiale: per tuo padre che fa l’avvocato, il diritto è vita quotidiana. Prima di giudicare una materia, impara a conoscerla
Secondo me, dobbiamo ascoltare senza pregiudizi, cercare di
capire, e poi decideremo se una
materia ci interessa o no
percorso uno
le persone
1 • Le organizzazioni sociali
Gli esseri umani sono spinti dalla propria natura a organizzarsi in gruppi, a creare
legami stabili e durevoli con i propri simili per poter sopravvivere.
Non c’è solo il bisogno di riprodursi, mangiare, ripararsi
dal freddo o difendersi dai nemici alla base delle relazioni tra gli individui, ma anche il desiderio di scambiarsi
Che differenza c’è tra cultura e soopinioni, di divertirsi, di condividere la paura dell’ignoto,
cietà?
di esplorare territori sconosciuti.
Convivere vuol dire cooperare, offrire un contributo utile
per il raggiungimento di una pluralità di interessi comuni
e di varia natura.
Anche altre creature viventi, come api, formiche, termiti, vivono in gruppo, collaborano tra loro, si dividono i compiti, sono cioè dotate di un’organizzazione. Ma, a
differenza degli esseri umani, gli animali nascono già provvisti di modelli di comportamento che ne assicurano la sopravvivenza: le informazioni necessarie ad adattarsi
all’ambiente sono registrate nel loro codice genetico, sono
dettate dall’istinto. Gli uomini, al contrario, devono apCodice genetico: l’insieme delle informazioni
prendere i criteri con cui soddisfare i propri bisogni dalle
che servono a ciascuna cellula di un corpo vivente per sopravvivere e per svolgere le progenerazioni precedenti e tramandarli, a loro volta, alle geprie funzioni.
nerazioni future.
Le risposte che l’essere umano, nel corso della sua storia,
ha dato alle necessità di sopravvivenza e ai problemi che scaturivano dalla cooperazione con i suoi simili per farvi fronte,
sono state accumulate, modificate e trasmesse di generazione
in generazione. L’apprendimento dell’insieme di tali conoscenze – che costituisce ciò che i sociologi chiamano cultura
– avviene insieme agli altri, all’interno della comunità cui si
appartiene.
La cultura è dunque il contesto entro cui le persone si muovono, i criteri che orientano i loro pensieri, la maniera di esprimere i sentimenti, di rapportarsi alla natura, ed è anche l’insieme delle modalità con cui tutte queste cose vengono comunicate: la cultura è il modo di vivere di un gruppo sociale. Di
conseguenza, la società non è un’aggregazione indistinta di
individui, ma un insieme di persone che interagiscono costantemente e che si riconoscono in un’identità comune.
Per società si intende una collettività stabile e organizzata, i cui membri condividono
da tempo una medesima cultura e sono consapevoli della loro identità.
Analizziamo la definizione di società per comprenderne il reale significato e conoscerne i caratteri distintivi:
• collettività stabile indica un insieme di persone che appartiene al gruppo sociale
non saltuariamente ma in maniera consolidata nel tempo. L’insediamento su un
territorio non è un elemento essenziale per distinguere una collettività sociale:
possono, infatti, esistere anche gruppi sociali nomadi;
12
lezione 1 società, diritto, economia
• organizzazione significa un insieme di strutture cui è affidato il compito di garantire il benessere del gruppo;
• medesima cultura vuol dire che le radici culturali del gruppo sono le stesse. I consociati hanno generalmente la stessa lingua, le stesse tradizioni, le stesse usanze;
• consapevolezza significa che la società non è un insieme casuale di persone, al
contrario tutti i componenti sono coscienti di appartenere al gruppo e vi si identificano.
Uno sguardo sul mondo
Il bisogno di conoscere gli altri
L’uomo ha sempre avuto chiara la coscienza di non essere il solo sulla superficie della Terra. E,
probabilmente, da quando ha iniziato a ragionare, ha dimostrato interesse verso i propri simili.
Interesse mischiato a paura, spesso mascherato da sentimenti di superiorità verso gli altri, ma
comunque interesse.
Dai maori australiani agli inuit eschimesi, dai
bantu
ai cheyenne, ai cinesi, è significativo
Maori: popolazione della Nuova Zelanda.
come numerose popolazioni abbiano conserInuit: popolazione eschimese stanziata in Canada e
vato, nella propria lingua originale, un vocain Groenlandia.
bolo con cui indicano se stessi che significa
Bantu: viene così denominata circa un terzo della
«gli uomini». Questo ha portato allo sviluppo
popolazione nera africana distribuita nella parte cendi regole diverse all’interno delle comunità e
trale dell’Africa.
all’esterno: ciò che era permesso, e addiritCheyenne: popolazione indiana del Nord America.
tura incoraggiato fra «gli uomini», era sconsigliato e talvolta proibito a chi veniva da fuori.
Ancora oggi, in Europa, nei piccoli paesi, nessuno ruba e si lasciano le automobili aperte: il controllo sociale è fortissimo perché essere disonesti «coi paesani» sarebbe fortemente condannato.
Ma imbrogliare sui prezzi i turisti è talvolta considerato titolo di merito, e la furbizia viene ritenuta
una qualità positiva. Questo atteggiamento può provocare meccanismi di esclusione e di giustificazione del rifiuto che possono portare fino alla guerra.
Nonostante la paura, però, quando ci si riunisce sotto le tende, attorno a un bivacco, al riparo di
un igloo, all’aperto vicino alle bestie, così come in salotto o in una cucina attorno al fuoco, e si
comincia a raccontare, le storie riguardano quasi sempre loro, gli altri: i diversi, che possono
essere gli spiriti dell’altro mondo, i morti, i santi, i demoni; ma che spesso e volentieri sono uomini
che vengono da lontano, che appartengono ad altre tribù. E così si parla di come vivono, delle
case in cui abitano, di quello che mangiano, dei vestiti che si mettono addosso, degli dei che
adorano, dei loro strani costumi matrimoniali e sessuali.
Il bisogno di conoscere, e di confrontarsi con gli altri, è tanto profondo nella specie umana, che
popolazioni molto isolate, prive di scrittura, hanno conservato attraverso la storia orale, il mito, la
leggenda eventi isolati ed eccezionali di incontro con genti di altre culture.
(da M. Zucca, Antropologia pratica e applicata.
La punizione di Dio: lo scandalo delle differenze, Ellissi, 2001)
13
Estratto della pubblicazione
percorso uno
le persone
2 • Il rispetto delle regole
L’essere umano non è fisiologicamente predisposto ad acquisire un tipo di cultura
piuttosto che un altro. È la comunità in cui si trova a vivere che stabilisce i modelli di
comportamento dei membri che ne fanno parte. Ciò spiega l’esistenza, nelle diverse
epoche storiche e nelle varie aree geografiche, di una pluralità di modi di vivere, di
alimentarsi, di vestirsi, di costruire edifici, di professare una fede religiosa.
Ma tutte le società, in ogni tempo e in qualsiasi situazione ambientale, hanno elaborato un complesso di regole, la cui esistenza e la cui osservanza hanno avuto, e hanno
tuttora, il compito di garantire la convivenza pacifica tra gli individui.
Se prendiamo in considerazione gli innumerevoli rapporti che intratteniamo nel corso di una giornata ci rendiamo subito conto che rispettiamo in maniera spontanea una
serie di regole.
Consideriamo la famiglia, che è sicuramente il gruppo sociale più semplice ma anche quello più completo. I membri del
gruppo hanno in comune abitudini e usi, che i genitori insegnano ai figli; ogni componente è consapevole di far parte del
gruppo e ne condivide i fini; il gruppo ha una propria struttura
e una propria organizzazione.
Non è pensabile, infatti, una famiglia assolutamente priva di
regole, quindi di organizzazione. Andare a letto a una certa
ora, alzarsi, lavarsi e prepararsi per la giornata, riunirsi per la
colazione: tutte queste azioni ci sembrano naturali e spontanee, in realtà sono frutto di regole formatesi nel tempo, differenti per ogni famiglia.
Vi sarà, infatti, un gruppo familiare in cui tutti i componenti si
alzano alle sette e si riuniscono per fare insieme la prima colazione. In un’altra famiglia, invece, ognuno si sveglia a un’ora
diversa e ci si riunisce solo a cena, dopo che tutti hanno svolto
i loro compiti: lavoro, studio, pulizia della casa, preparazione
dei cibi. Qualsiasi famiglia consideriamo, e qualsiasi organizzazione essa presenti, alla sua base vi sono delle regole, che non sono, o non sono
solo, abitudini.
In autobus, a volte, vediamo che un giovane cede il posto a una persona anziana: è
una regola che ha appreso dal suo gruppo familiare e che segue spontaneamente.
Anche la scuola è un gruppo sociale organizzato. In questo caso dalla definizione di
regole certe dipende il funzionamento dell’istituto, la sua efficienza, quindi anche le
conoscenze e le competenze che ogni studente potrà acquisire e che lo aiuteranno nel
suo cammino futuro.
Un elemento molto importante, all’interno di ogni gruppo sociale, è la condivisione delle regole. Condividere le regole vuol dire capirne il significato, comprendere
quali sono le finalità per le quali sono state definite, essere d’accordo con esse e
rispettarle. Ad esempio, a scuola non si può entrare in classe dopo l’inizio delle
lezioni. Innanzitutto è importante capire il motivo che ha spinto la società-scuola a
darsi questa regola: se ogni studente potesse entrare quando vuole disturberebbe in
continuazione la lezione, rendendo più difficile ai compagni la concentrazione e
l’apprendimento.
14
Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
Regola quindi vuol dire prima di tutto rispetto dell’altro, rispetto dei suoi diritti, in
quanto anche l’altro è parte del gruppo e della società.
Lavoriamo insieme
I diritti e i doveri della scuola
Dividetevi in gruppi di quattro o cinque. Procuratevi, presso la segreteria della vostra scuola, una copia
del regolamento di istituto. Avete 30 minuti per leggere, con il vostro gruppo, il documento e ampliare
o specificare, laddove necessario, le informazioni di seguito proposte sulle diverse assemblee che si
svolgono nella scuola.
Quindi, con la guida del docente, date inizio a un dibattito in classe. Alcuni dei punti principali sui quali
potreste soffermarvi sono: a chi è destinato il regolamento di istituto? A che cosa serve? Quali sono i
diritti e i doveri degli alunni? Le regole dei docenti sono… Le regole dei genitori sono… Da chi è
formato il personale non docente della scuola? Come sono regolamentati i ritardi, le entrate posticipate, le uscite anticipate, le giustificazioni?
Al termine del dibattito create una tabella (sulla lavagna oppure su un cartellone), nella quale scrivete
quali sono le regole più importanti che siete chiamati a rispettare in prima persona e quali sono le regole
che devono essere rispettate dalla classe intera.
Le regole da rispettare in quanto
singolo componente della classe
Le regole che la classe intera
deve rispettare
Tempo per il lavoro di gruppo: 30 minuti; tempo per il dibattito: 20 minuti; tempo per la compilazione
della tabella: 20 minuti.
Obiettivo formativo: creare la consapevolezza dell’importanza della regolamentazione delle attività all’interno dei gruppi sociali, in particolare della scuola.
L’Assemblea di classe
Cos’è? È la riunione di tutti
gli studenti di una stessa
classe.
A cosa serve? Ad affrontare
i problemi della classe e della
scuola, oppure a discutere di
attualità sociale, politica ecc.
Quando si riunisce? Nelle
ore di lezione e può durare al
massimo due ore; non è possibile richiedere più di un’Assemblea al mese (esclu-
dendo l’ultimo mese di lezione) e gli insegnanti non possono esimersi dal concederla.
Il Consiglio di classe
Cos’è? È un organismo costituito da: tutti gli insegnanti
della classe, due rappresentanti eletti dai genitori, due
studenti eletti dagli studenti; se in una scuola ci sono
25 classi, ci devono essere 25 Consigli di classe che
vengono eletti ogni anno.
A cosa serve? Discute questioni inerenti l’andamento
della classe (non i casi individuali), i viaggi scolastici, i
libri di testo ecc. Nei Consigli di classe gli studenti pos15
Estratto della pubblicazione
percorso uno
le persone
sono presentare le loro richieste e le loro proteste: per
questo sarebbe bene che prima di ogni Consiglio si
riunisse l’Assemblea di classe, di modo che i due rappresentanti degli studenti possano prendere nota delle
richieste.
Quando si riunisce? Di solito il preside convoca tutti i
Consigli di classe 4-6 volte l’anno. Si riuniscono fuori
dall’orario di lezione. Nulla impedisce che, su richiesta
di una componente (anche studentesca), venga convocato un Consiglio di classe «straordinario».
E gli scrutini? Gli scrutini, cioè le riunioni dove si decidono i voti, sono Consigli di classe ai quali, però, partecipano solo gli insegnanti.
Il Comitato studentesco
Cos’è? È un organismo che riunisce tutti i rappresentanti di classe degli studenti. In una scuola con 25 classi il Comitato studentesco dovrebbe essere costituito,
dunque, da 50 membri (due per ogni classe).
A cosa serve? Si occupa di problemi o iniziative scolastiche. Può essere molto utile perché spesso le Assemblee di istituto sono caotiche, mentre il Comitato studentesco è un organismo più ristretto. Un’Assemblea
di istituto preceduta da una riunione del Comitato studentesco ha più possibilità di essere gestita bene. Il
Comitato studentesco, inoltre, può presentare proposte al Consiglio di istituto.
Quando si riunisce? La legge non garantisce il diritto
di riunione del Comitato studentesco nelle ore di lezione. I presidi tuttavia, se vogliono, possono autorizzare
le riunioni nelle ore scolastiche. Dunque non si tratta di
un diritto, ma di una possibilità.
Il Consiglio di istituto
Cos’è? È un organismo composto dal preside, dai rappresentanti degli insegnanti, del personale non docente, dei genitori e degli alunni. Le sedute del Consiglio di
istituto sono pubbliche.
A cosa serve? È l’organo cui compete il governo economico-finanziario della scuola e quindi prende tutte le
decisioni più importanti; per esempio, l’acquisizione di
attrezzature tecnico-scientifiche, la partecipazione ad
attività culturali e sportive.
Come e quando viene eletto? Ogni tre anni. Alle elezioni della rappresentanza studentesca concorrono varie
liste, ognuna delle quali propone da uno a otto candidati.
L’Assemblea di istituto
Cos’è? È la riunione di tutti gli studenti di uno stesso
istituto.
A cosa serve? A discutere dei problemi interni alla scuola o di questioni di attualità.
Quante se ne possono chiedere? Una al mese, ma
non l’ultimo mese di lezioni. Dunque da settembre (compreso) a maggio (compreso): nove assemblee.
Quanto dura? Di solito due ore. Ma in realtà la legge
stabilisce che la durata stia nel limite delle ore di lezione
di una giornata, quindi può durare anche una intera
mattina.
Chi la richiede? Il 10% degli studenti o il Comitato studentesco. Quindi, in una scuola di 900 allievi, occorrono 90 firme, oppure le firme della maggioranza dei rappresentanti di classe. La richiesta con data, ora e ordine del giorno deve essere presentata al preside.
Chi gestisce l’Assemblea? La gestione è a carico degli
studenti. Gli insegnanti possono assistere. Il preside ha
il diritto di intervenire e anche di interrompere l’Assemblea se non si riesce a garantire l’ordine. L’Assemblea
è presieduta dai rappresentanti designati dal Comitato
studentesco, oppure da un presidente eletto dall’Assemblea.
Durante le Assemblee le lezioni devono essere sospese? Non c’è questo obbligo, ma gli insegnanti non
possono fare alcuna pressione sugli studenti perché
questi rimangano in classe.
3 • Lo Stato
La storia dell’umanità ha conosciuto diversi tipi di società, che, in generale, sono
diventate sempre più complesse col trascorrere del tempo. Le società di caccia e raccolta, ad esempio, che sono esistite per molte migliaia di
anni, rappresentano la forma di organizzazione sociale più
semplice. Composte da un numero ristretto di piccoli gruppi, ognuno dei quali non superava i cinquanta membri,
Stato e società sono due termini
equivalenti?
provvedevano al proprio sostentamento cogliendo frutti
spontanei e cacciando animali selvatici, spostandosi continuamente da un territorio a un altro non appena si esau16
Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
rivano le risorse offerte dalla natura. I frequenti spostamenti e la facile deperibilità
dei cibi impedivano di accumulare beni di qualsiasi tipo: non c’erano dunque individui più ricchi o più potenti di altri, le decisioni erano in genere prese da tutti i membri
del gruppo, un «capo», anche quando esisteva, aveva ben poco da comandare.
Non è difficile comprendere che con l’evoluzione della società si è imposta l’esigenza di disciplinarne le attività con un complesso di regole che permettessero ai membri
della collettività di vivere in un contesto organizzato. I numerosi rapporti che ogni
individuo intrattiene con i suoi simili generano situazioni competitive e conflittuali:
all’interno della società un soggetto, cui viene riconosciuto il potere di creare le regole e di garantirne il rispetto, ha il compito di preservare la pacifica convivenza della
comunità da qualsiasi minaccia, che provenga dall’interno del gruppo o dall’esterno.
Nelle società odierne, indipendentemente dall’attività economica prevalente o dai valori in
cui ci si riconosce, si vive e si agisce all’interno di un’organizzazione che si definisce Stato.
• Quando nasce lo Stato
Lo Stato è un organismo che entro un determinato territorio
e su un determinato popolo impone il rispetto delle regole.
È un’organizzazione che dirige tutta la società, avvalendosi, quando necessario, dell’uso della forza, anzi, è l’unico
soggetto a esercitare il monopolio della forza, vale a dire
Lo Stato è sempre esistito?
che la sua capacità di farsi obbedire da tutti i membri della
collettività è superiore a quella di qualsiasi altro soggetto o
struttura presente nella società. Non basta, infatti, che in
una comunità ci sia qualcuno che comandi e abbia il potere
di prendere decisioni perché si possa parlare di Stato.
La maggior parte degli studiosi ritiene che lo Stato, inteso nel
Monopolio: in senso figurato, il termine indica
senso appena descritto, si sia affermato in un’epoca relativaun diritto esclusivo, riservato. In senso economente recente. Infatti, generalmente, si usa l’espressione Stamico, si riferisce a un mercato in cui esiste un
solo venditore, che decide liberamente la quanto moderno per indicare una particolare forma di organizzatità di merce da offrire e il suo prezzo.
zione politica diversa da quelle che hanno caratterizzato l’età
antica (come l’impero egizio o le città greche).
Lo Stato moderno nasce in Europa tra il Quattrocento e il Seicento, si diffonde in seguito in America, mentre in molti Paesi africani e asiatici sorge nel corso del Novecento.
È il processo di disgregazione della società feudale a dare origine, in Europa, allo Stato
moderno. Durante il feudalesimo, infatti, non esiste un unico centro di potere in grado
di imporre regole uniformi a tutta la società, ma tanti poteri locali che fanno capo ai
feudatari, alcuni dei quali, pur essendo in teoria subordinati all’imperatore, sono molto
potenti e governano sulle terre loro affidate con ampi margini di autonomia.
A
llarghiamo gli orizzonti
La società feudale
Latifondo: grande estensione di terreno appartenente a un unico proprietario.
Per comprendere lo spirito del feudalesimo si deve tener
presente la struttura della curtis, nella quale vi è una comunità rurale autonoma, posta sotto la tutela di un signore – il proprietario del latifondo – ed esistono vincoli personali tra comunità e signore non limitati alle attività pro17
Estratto della pubblicazione
percorso uno
le persone
duttive, ma estesi a tutti gli aspetti della vita comune, compresi quelli giuridici e
militari.
Il vincolo fondamentale del sistema feudale è il patto di fedeltà che lega il signore al suo
vassallo. Il re assegna terre (feudi) ai conti, che sono i suoi diretti vassalli, cioè uomini di
sua fiducia. Questi gli devono il privilegio di amministrare, in suo nome, enormi estensioni di terra e in forma di sostanziale autonomia. In cambio sono tenuti a sostenerlo in
guerra, con armi, uomini e mezzi economici. Uguale vincolo lega i vassalli minori ai conti
e i servi ai loro signori.
Il cuore di tutto questo sistema è perciò la villa o curtis. I
contadini (il nome viene da contado, cioè «dominio del conManso: piccolo podere familiare.
te») si mettono sotto la protezione militare del signore e gli
cedono i propri mansi.
I villaggi rurali, formati da un insieme di mansi, sono spesso fortificati; la difesa è comunque assicurata dal signore delle terre. Del resto, il carattere militare della villa è ben
evidenziato dalla casa padronale, spesso un castello munito di opere difensive.
Il signore amministra la giustizia in tutti i suoi domini e gode di particolari privilegi. In
primo luogo esercita il diritto di banno, obbliga cioè chi vive nelle sue terre a servirsi dei
suoi mulini, dei suoi forni, dei pressatoi, delle acque, dei campi, a fronte di una spesa
esigua; vieta ad altri di installare attrezzature simili; esige tributi in lavoro dai coloni e
impone tasse su tutte le attività economiche. Questo è l’enorme potere che il re concede al feudatario, in cambio di assistenza militare.
Qui risiede anche il punto critico del sistema, poiché, nonostante i principi di fedeltà,
spesso tanta autonomia spinge il signore a opporsi al monarca e ne aumenta il potere.
Il re, creando vassalli, cede volontariamente una parte non trascurabile della sua autorità e non sempre l’impegno d’onore è sufficiente a garantire la saldezza della corona.
La società feudale, gradualmente e con modalità differenti tra i vari Paesi, viene soppiantata dalle monarchie
assolute. Tra il 1400 e il 1600, nella maggior parte dei
Paesi europei, i diversi poteri locali vengono sostituiti dal
Lo Stato nasce con il potere assopotere centrale di un re, che impone il proprio dominio
luto del re?
sugli altri feudatari. Il re può esercitare la sua supremazia
perché dispone di strutture organizzative indispensabili
per mettere fine alle fragili alleanze con i signori feudali.
Si costituiscono così eserciti permanenti, formati da militari scelti e pagati dallo Stato, si crea un’efficiente burocrazia, composta di funzionari al servizio del sovrano in
grado di far valere le sue decisioni su tutti i membri della collettività, si affida ai
giudici il compito di applicare la legge in modo uniforme su tutto il territorio.
Lo Stato moderno si afferma dunque come Stato assoluto, nel quale il sovrano accentra tutti
i poteri, per poi sviluppare, nel corso della sua storia, altre tipologie, basate su una sempre
maggiore partecipazione alla vita politica e sociale di tutti i componenti della società.
Gli Stati
uguali?
• Le caratteristiche degli Stati contemporanei
Esistono oggi diversi tipi di Stati, che differiscono tra loro
per molti aspetti, ma per poter essere definiti tali devono
necessariamente possedere determinati requisiti, gli stescontemporanei sono tutti
si che hanno contrassegnato lo Stato moderno.
Ogni Stato deve essere costituito da un insieme di individui che risiedono stabilmente su un territorio e sono sottoposti a un potere sovrano.
18
Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
Tre sono dunque gli elementi che caratterizzano e definiscono lo Stato:
• il popolo, che è la componente fisica dello Stato, vale a dire l’insieme di tutti gli
individui ad esso legati da un particolare rapporto, che conferisce loro diritti e
doveri e si definisce «cittadinanza»;
• il territorio, cioè la sede su cui è organizzata la comunità statale ed entro la quale lo Stato fa valere la sua
Monopolio legittimo della forza: la forza per
imporre le regole di governo è legittima quanautorità;
do deriva dall’esercizio di un potere che gode
• la sovranità, ciò che i latini chiamavano «ius excludel consenso dei cittadini. L’uso di tale forza è
dendi alios», ossia il diritto di escludere dal proprio
esclusivo, vale a dire che nessun’altra organizterritorio ingerenze altrui. Consiste nel potere di farzazione può «legittimamente» utilizzarla per otsi rispettare dagli altri Stati e, allo stesso tempo, nel
tenere obbedienza. Le organizzazioni criminapotere di definire regole interne che tutti i consociati
li, ad esempio, fanno un uso illegittimo della forza, poiché la loro azione non si basa sul consono tenuti a rispettare. In altre parole la sovranità
senso dei cittadini.
consente allo Stato di avere il monopolio legittimo
della forza.
4 • Il diritto
A
La società statale si fonda su determinate regole, chiamate norme giuridiche, che,
considerate nel loro insieme, formano il diritto.
Il diritto è una scienza sociale, in quanto si occupa dei rapporti che intercorrono fra i
soggetti all’interno di un gruppo organizzato (Stato) e delle regole (norme giuridiche) che, coordinandone il funzionamento, permettono la pacifica convivenza al suo
interno.
Il diritto è la scienza che studia l’insieme delle norme giuridiche che regolano la vita
organizzata all’interno della società statale.
llarghiamo gli orizzonti
Le prime raccolte di norme
Le norme giuridiche che regolano le attuali forme di società sono certamente molto
diverse da quelle che disciplinavano la vita dei popoli antichi.
Nelle tribù primitive il compito di risolvere le controversie tra i componenti del gruppo è generalmente affidato al membro più anziano o al capotribù, i quali spesso ricorrono all’interpretazione
di «segni divini» per stabilire le ragioni e i torti. Le regole di convivenza non sono scritte ma
vengono trasmesse oralmente e i comportamenti ripetuti nel tempo dai membri della comunità assumono un carattere di obbliHammurabi: sovrano babilonese vissuto tra il
gatorietà. La vita delle prime forme di organizzazione sociale è
1792 e il 1750 a.C. Il suo nome è legato allo
dunque regolata da norme consuetudinarie.
sviluppo della città di Babilonia che con lui diMano
a mano che la vita sociale diventa più complessa e
venne capitale religiosa e intellettuale della Mearticolata si impone la necessità di conoscere con precisiosopotamia. Il codice di Hammurabi è costituito
ne i comportamenti vietati e quelli tollerati, si avverte il bisoda 282 articoli riguardanti diversi aspetti del diritto penale, civile e commerciale. La stele su cui
gno di norme scritte.
sono incise tali disposizioni, ritrovata nel 1902, è
Il primo esempio a tale riguardo risale al XVIII secolo a.C. ed è
conservata al Museo del Louvre di Parigi.
costituito dal codice di Hammurabi, la più antica raccolta di
19
Estratto della pubblicazione
percorso uno
le persone
norme di convivenza civile che sia pervenuta integralmente fino a noi. Il principio ispiratore di
questa serie di norme, tese a disciplinare i rapporti di lavoro, i salari, i matrimoni e in generale
relative all’organizzazione sociale, è la legge del taglione, in base alla quale il colpevole di
un reato è sottoposto a una pena equivalente al danno prodotto con il suo comportamento
vietato («se un uomo rompe un dente ad un altro suo pari, anche a lui romperanno un
dente»). La pena è, inoltre, diversa a seconda del ceto sociale a cui appartiene il colpevole:
un uomo libero viene punito diversamente da uno schiavo, pur avendo commesso lo stesso
reato di quest’ultimo. Ciononostante il codice di Hammurabi contiene un importante principio, tuttora osservato, quello della personalizzazione della pena, in base al quale viene
punito chi realmente ha commesso il reato e non un membro della sua famiglia.
Gli studiosi del diritto, i giuristi, partono dall’osservazione della realtà per analizzare le norme che regolano la
vita della collettività. Osservano, inoltre, il funzionamenPerché si studia il diritto? Qual è il
to degli organi e delle strutture preposte ad attuare tali
compito dei giuristi?
norme. E, talvolta, li confrontano con quelli di altri Stati
per coglierne analogie e differenze, acquisendo elementi
che consentano di apportare eventuali miglioramenti all’organizzazione della società.
Lo studio del diritto permette la conoscenza e la comprensione della realtà. Questa può
essere analizzata sia da un punto di vista storico, così da ricostruire l’evoluzione subita
dal gruppo sociale oggetto di osservazione, sia da una diversa angolazione, che, partendo dalla situazione contingente di un Paese, ne colga e ne analizzi le prospettive future.
A
llarghiamo gli orizzonti
La certezza del diritto
I destinatari delle norme giuridiche devono poter conoscere con sicurezza ciò che è
permesso o vietato, per adeguare il loro comportamento alle prescrizioni. Per tale motivo il nostro ordinamento prevede espressamente quali sono gli organi competenti a
produrre le norme (in primo luogo il Parlamento) e quale autorità punisce chi non le
osserva (i giudici). È, questo, il principio della certezza del diritto.
Il diritto opera nella società statale, che, come abbiamo visto, è intesa come gruppo di
individui che obbediscono a regole comuni, finalizzate al raggiungimento di determinati scopi. Ogni settore della vita sociale, economica, culturale, lavorativa, sportiva,
ricreativa è retto da regole che ne disciplinano l’organizzazione.
Gli antichi affermavano «ubi societas ibi ius», cioè «dove vi è una società vi è il
diritto», volendo significare che non può esistere una società priva di regole. Il diritto
permette ai membri di una comunità di vivere in un ambito organizzato, impedendo
che il caos e l’anarchia regnino incontrastati, evitando il ricorso alla forza nella regolazione delle controversie e facendo sì che i più forti non prevarichino i più deboli.
Il diritto, pur offrendo delle garanzie in questo senso, non riesce sempre ad assicurare la pacifica convivenza. Ponendosi in una prospettiva storica è facile rilevare come, troppo spesso, non
sia riuscito ad assolvere in modo soddisfacente tali compiti, anche perché il potere di emanare
le norme è stato (e, in qualche caso, ancora è) in mano a singoli o a gruppi che non lo hanno
utilizzato per il benessere comune, ma per scopi personali o settoriali. Sono numerosi i Paesi in
20
Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
A
cui gli uomini di governo pensano o hanno pensato fino a pochi anni fa soltanto ad arricchirsi,
a spese di una popolazione che oggi patisce fame e miseria. Non hanno esitato ad imporre
norme che ostacolassero l’accesso delle donne all’istruzione e al lavoro, alimentando in tal
modo il circuito della povertà. Nella storia recente di molti Paesi africani, ad esempio, vi sono
stati casi di dirigenti estremamente corrotti, artefici di gravi violazioni dei diritti umani più
elementari e di un ricorso frequente alla forza e alla violenza per conservare il comando. Anche
l’America latina conosce una povertà sconvolgente, che vede persone vivere in vere e proprie
discariche e un pugno di individui possedere enormi distese di terra.
A cosa serve dunque il diritto? A stabilire delle regole certe che non siano facilmente
aggirabili da chi si trova al vertice della società ma, al contrario, impongano determinati
comportamenti a tutti coloro che si avvicendano a governare una qualsiasi comunità.
llarghiamo gli orizzonti
I rami del diritto
diritto costituzionale: regola
l’ordinamento dello Stato e i
diritti e doveri dei consociati
diritto amministrativo: regola
l’attività dello Stato volta al perseguimento concreto dei fini
pubblici
diritto ecclesiastico: regola i
rapporti dello Stato con le diverse confessioni religiose
diritto penale: regola la definizione e la repressione di reati
Diritto pubblico:
complesso delle norme relative
all’organizzazione e al funzionamento dei pubblici poteri e
ai rapporti fra Stato e cittadini,
quando in tali rapporti lo Stato
interviene in posizione di supremazia
diritto tributario: regola i rapporti fra contribuente e fisco
diritto del lavoro: ha natura
mista, pubblica e privata, e ha
per oggetto la disciplina del
lavoro subordinato
diritto civile: regola i
rapporti fra privati
diritto della navigazione: ha
natura mista, pubblica e privata,
e regola i rapporti relativi alla
navigazione marittima, interna
e aerea
Diritto privato:
insieme delle norme che regolano i rapporti fra soggetti privati
o fra Stato e privati, quando
operano in posizione di parità
diritto internazionale pubblico:
regola i rapporti fra gli Stati e con
le organizzazioni internazionali
diritto processuale: regola lo svolgimento dei processi penali, civili e amministrativi
diritto internazionale privato: regola i rapporti fra
cittadini di diversi Stati
diritto commerciale: regola l’attività
svolta dalle imprese commerciali
21
Estratto della pubblicazione
percorso uno
le persone
5 • L’ordinamento giuridico
Unione europea: organizzazione istituita dal
Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) che raggruppa le tre Comunità europee già esistenti
(CE, CECA, Euratom). Con tale trattato la Comunità europea persegue anche una maggiore cooperazione tra gli Stati aderenti in materia
di politica estera, sicurezza internazionale, giustizia, ambiente, tutela del lavoro.
Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU): organismo internazionale, nato nel 1945, che attua
politiche finalizzate al mantenimento della pace
nel mondo e alla tutela dei diritti di tutti i popoli.
Non è detto che l’insieme delle norme giuridiche che formano il diritto di uno Stato, per esempio dell’Italia, sia uguale
a quello della Francia, della Germania o della Spagna.
Ad esempio vi sono Paesi che, per la loro struttura, le loro
abitudini, la loro religione, non prevedono che le donne
possano circolare a viso scoperto. In altri è normale condannare il colpevole di particolari reati alla pena di morte,
altri ancora in cui si va in carcere per atti o comportamenti
altrove puniti con una semplice multa.
Ogni Stato presenta particolarità diverse e, quindi, viene
organizzato da un insieme di regole giuridiche diverse, cui
si dà il nome di ordinamento giuridico.
L’ordinamento giuridico è il complesso delle norme che organizzano la struttura di
uno Stato e i rapporti tra i consociati.
Accanto agli Stati operano anche organismi internazionali: l’Unione europea, l’Organizzazione delle Nazioni
Unite, l’Organizzazione mondiale del commercio ne
sono degli esempi. Anche queste comunità poggiano su
strutture articolate simili a quelle degli Stati e sono rette
da norme giuridiche particolari.
Quindi, accanto agli ordinamenti giuridici statali, sono operanti anche altri ordinamenti
giuridici, che hanno carattere internazionale e regolano le comunità internazionali.
Organizzazione mondiale del commercio
(WTO): è un’organizzazione internazionale che ha
il compito di regolare, tramite accordi tra i Paesi
che ne fanno parte, il commercio mondiale.
A
llarghiamo gli orizzonti
Il diritto romano
A Roma per lungo tempo non esistono leggi scritte la cui mancanza consente ai patrizi,
la nobiltà romana, di esercitare la giustizia in modo parziale e arbitrario.
Nel V secolo a.C. i plebei (essenzialmente agricoltori, piccoli proprietari terrieri, commercianti ecc.), già da tempo in lotta per conquistare l’uguaglianza civile e politica, rivendicano con forza che le norme siano redatte in forma scritta, così da limitare il potere dei
magistrati che interpretano le leggi sempre a sfavore dei soggetti meno protetti.
La richiesta viene accolta nel 451 a.C., quando si affida a un
collegio di dieci magistrati (decemviri) l’incarico di raccoglieForo: il centro commerciale, amministrativo e
re in un codice le leggi penali e civili.
culturale dell’antica Roma. Successivamente
con tale termine si è indicato il luogo in cui i
Le norme vengono incise su dodici tavole di bronzo, da
magistrati amministravano la giustizia e, tuttocui il nome di leggi delle XII tavole, ed esposte nel foro,
ra, si indica la sede in cui il giudice svolge la
così che tutti possano conoscerle. Questo primo codice
sua attività.
rappresenta un vero e proprio progresso per il mondo romano, perché mette fine all’arbitrio dei magistrati patrizi e
pone le basi di un importante principio: l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla
legge.
C’è da dire, però, che regolando solo alcune materie fondamentali, in alcuni campi
continuano a prevalere le antiche consuetudini e le antiche disuguaglianze.
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Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
Le leggi delle epoche successive consentono gradualmente di ridurre il divario tra patrizi
e plebei, mentre gli schiavi sono a lungo esclusi dal godimento dei diritti fondamentali.
Occorre comunque attendere diversi secoli prima di poter
rinvenire nel mondo romano dei veri e propri codici. Nel V
Codici: raccolte di norme giuridiche o di leggi,
secolo
d.C. compare il codice di Teodosio (438 d.C.) e nel
organizzate in maniera sistematica, al fine di
VI secolo quello di Giustiniano, meglio conosciuto come Cordisciplinare determinate materie. Il codice civipus Iuris Civilis (528-534 d.C.). L’opera di Giustiniano, in
le, ad esempio, contiene le norme riguardanti i
particolare, ha avuto il merito di raccogliere in maniera sisterapporti familiari ed economici tra le persone.
matica tutte le norme di diritto pubblico e privato elaborate
nel corso di diversi secoli, eliminando contraddizioni e incoerenze che si erano venute a formare tra vecchie regole e nuove problematiche sociali.
Il diritto nel Medioevo
Nel Medioevo i rapporti sociali sono nuovamente regolati per via consuetudinaria. Ciò è
in particolare dovuto al frazionamento dell’impero romano e al conseguente indebolimento del potere del sovrano. L’istituzione dei feudi porta di fatto alla creazione di tanti
poteri locali e, di conseguenza, di tanti diritti locali: coloro che vivono nello stesso
luogo si trovano di fronte a necessità e interessi simili, cosicché la ripetizione degli stessi
atti nelle stesse circostanze acquista prima un valore sociale e poi giuridico. Dopo l’anno mille, la vita chiusa del feudo lascia mano a mano il campo alla vivacità delle città, la
cui rinascita economica e commerciale dà vita a una nuova forma di governo: i Comuni.
Le consuetudini sono gradualmente redatte in forma scritta e raccolte negli statuti.
Il diritto moderno
Con la fine del feudalesimo e l’affermazione degli Stati assoluti, il diritto diventa espressione dell’autorità del sovrano, il quale concentra nella sua persona tutti i poteri e si
considera svincolato (absolutus) dalle leggi. Il culmine dell’assolutismo monarchico,
manifestazione del potere illimitato del re, si ha in Francia a partire dalla seconda metà
del XVII secolo.
Nel corso del XVIII secolo molti Stati europei, sotto la spinta delle idee illuministiche,
promuovono alcune riforme sociali tese a migliorare la vita dei sudditi. Ma sono la rivoluzione americana del 1776 e quella francese del 1789 a dare inizio allo Stato e al diritto
moderno.
I principi contenuti nella Dichiarazione di indipendenza americana (1776), nella Costituzione federale del 1787, che istituisce gli Stati Uniti d’America, e nella Dichiarazione dei
diritti dell’uomo e del cittadino, documento che riassume i principi della rivoluzione francese, costituiranno le basi giuridiche dello Stato fino ai nostri giorni.
In tale periodo si afferma l’idea di Costituzione come insieme di regole cui devono
attenersi i governanti di uno Stato. La sua conquista è ritenuta indispensabile per dar
vita a un nuovo assetto giuridico-politico, per sanzionare il crollo di un precedente regime e per affidare a un documento solenne, redatto per iscritto, la garanzia di determinati diritti. Con la nascita dello Stato costituzionale si verifica la progressiva abolizione della
consuetudine e si afferma definitivamente il principio della statalizzazione del diritto: le
norme sono prodotte in forma scritta e sono imposte dall’autorità statale.
Tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento si verifica un importante fenomeno: la codificazione delle norme, vale a dire la raccolta in codici di tutte le norme riguardanti una determinata materia. I codici si rivolgono a tutti i cittadini e non solo a determinate categorie di persone: la legge è – finalmente – uguale per tutti. La codificazione ha inizio
in Francia nel 1804 con il Code Civil napoleonico, ispirato ai principi dei rivoluzionari francesi. In Europa, tra l’Ottocento e il Novecento, si diffondono le Costituzioni scritte, con le
quali sono regolati i diritti dei cittadini di fronte allo Stato e lo Stato stesso viene assoggettato alle norme giuridiche: è questo il principio-cardine dello Stato di diritto.
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percorso uno
le persone
6 • Diritto soggettivo e diritto oggettivo
Quando consideriamo l’insieme delle regole che organizzano la vita dello Stato, facciamo riferimento alla dimensione oggettiva del diritto.
Il diritto oggettivo è l’insieme delle norme che disciplinano la vita di una collettività
organizzata.
In questo senso diritto oggettivo equivale a ordinamento giuridico.
Formano il diritto oggettivo la Costituzione, le leggi, i regolamenti e, più in generale, tutte le disposizioni che preRegolamenti: termine generico per indicare vari
scrivono ai soggetti un determinato comportamento. Così
tipi di atti normativi. I regolamenti più importanti sono quelli dell’Unione europea, che prevalquando diciamo «il diritto obbliga al risarcimento colui
gono sulle leggi nazionali dei Paesi membri, e
che arreca ad altri un danno ingiusto», ci riferiamo al diritquelli del Governo, che sono invece subordito oggettivo.
nati alla legge.
Quando invece diciamo «ho prestato il mio computer, quindi ho il diritto di riaverlo», ci riferiamo a un nostro potere
visto nella sua dimensione soggettiva.
Il diritto soggettivo prende in considerazione uno o più interessi del singolo tutelati
dall’ordinamento.
A
Quindi il diritto soggettivo e il diritto oggettivo sono complementari, l’uno non può
esistere senza l’altro. Sono semplicemente due modi di osservare la realtà giuridica:
sotto la prospettiva oggettiva, consideriamo il diritto come un insieme di norme, di
regole poste dallo Stato; sotto il profilo soggettivo analizziamo come i soggetti possano utilizzare le norme per perseguire in modo legittimo i propri interessi.
llarghiamo gli orizzonti
Diritto naturale e diritto positivo
Il diritto oggettivo, detto anche positivo in quanto imposto dallo Stato ai cittadini tenuti a
osservarne le norme che lo compongono, viene distinto dal diritto naturale.
Il diritto naturale è l’insieme delle norme che rispondono al fondamentale bisogno di
libertà e di giustizia di tutti gli uomini, di tutti i Paesi e di tutti i tempi (diritto alla vita,
rispetto della persona umana, godimento dei propri beni ecc.). Le norme del diritto
naturale però acquistano concreto valore solo a condizione che siano fatte proprie dallo
Stato e siano tradotte in norme giuridiche.
Il diritto positivo è, invece, l’insieme delle norme giuridiche che in un dato momento
storico sono in vigore in un determinato Paese. Rientrano nel diritto positivo anche le
norme emanate da un altro Stato, dalla Chiesa, dalla Comunità internazionale, purché
siano riconosciute valide dallo Stato stesso.
Il diritto positivo è tanto più progredito quanto più si ispira al diritto naturale, facendo
propri e tutelando i valori di pace, libertà, giustizia e solidarietà.
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Estratto della pubblicazione
lezione 1 società, diritto, economia
7 • L’economia
Qual è la differenza tra diritto ed
economia?
L’economia è una scienza che ha molti punti in comune
con il diritto. Come il diritto, anche l’economia non è una
scienza naturale né universale, ma una scienza sociale,
che studia i comportamenti relativi alla produzione e alla
distribuzione della ricchezza all’interno della comunità.
Il suo campo di indagine è costituito dalle attività che i
soggetti svolgono per procurarsi le risorse atte a soddisfare bisogni individuali e collettivi.
L’economia è la scienza che studia l’organizzazione e la distribuzione delle risorse
all’interno della comunità sociale.
A
Gli economisti partono dall’osservazione della realtà, analizzano dove si trovano le risorse, come si producono, come si
scambiano; rielaborano i dati relativi alle relazioni economiche, agli operatori e alle strutture, li confrontano, per cogliere
ed evidenziare i punti in comune e le differenze, in maniera
tale da indicare eventuali miglioramenti da apportare all’organizzazione economica nel suo complesso.
L’economia, come il diritto, può essere studiata sia in una prospettiva storica, che tiene conto dell’evoluzione del gruppo al
quale si riferisce, sia analizzando la realtà contingente di un
gruppo, di un Paese o degli Stati nel loro insieme, al fine di
acquisire elementi che permettano di individuare le possibilità di sviluppo dell’organizzazione economica presa in considerazione.
L’economia opera in ogni settore e segmento della vita organizzata. All’interno di ogni gruppo sociale (famiglia, scuola, associazioni) si definiscono scelte che, direttamente o indirettamente, hanno un risvolto di carattere economico e riguardano la produzione, lo scambio di risorse e la distribuzione della ricchezza prodotta.
llarghiamo gli orizzonti
L’incertezza dell’economia
L’attività degli economisti, se da una parte fornisce gli strumenti per comprendere e
approfondire aspetti rilevanti della realtà sociale, dall’altra non offre certezze in riferimento all’evoluzione futura dei fenomeni. Le previsioni economiche, infatti, si fondano sulle
reazioni umane, che sono imprevedibili e delle quali si può fornire solo un’ipotesi di
tendenza, il cui verificarsi dipende da un insieme di cause che non sempre è possibile
individuare con sicurezza.
Resto del mondo: tutti gli Stati con i quali un
determinato Paese instaura rapporti economici.
L’esame del comportamento dei diversi operatori economici (famiglie, imprese, Stato, Resto del mondo)
permette di comprendere i fenomeni economici, posi25
Estratto della pubblicazione