La Comunità Masci Milazzo 1 Stella Cometa Agorà sull’educazione La bellezza educherà il mondo di Jorge Mario Bergoglio/ Francesco ( Il creato e l’educazione degli adulti) L’educazione è la più grande sfida che tutti noi abbiamo davanti. L’emergenza educativa, gli eterni adolescenti, una generazione disperata che avanza, quel misterioso torpore… E ’come se non ci fosse più nessuna evidenza reale se non la moda, perché la moda è uno strumento e un progetto del potere. C’è come un’incapacità a stare con noi stessi, per un momento di silenzio come affettivamente scarichi. Gli appelli etici si sono dimostrati inefficaci, non riescono a ridestare l’interesse dell’io. Da dove ripartire allora? Malgrado tutto nell’uomo rimane quel punto infiammato dell’animo…. Lo ha colto molto bene Papa Francesco: “l’uomo è un essere “in cammino”, il mettersi in cammino è dovuto a un’inquietudine interiore che spinge l’uomo a uscire da se’ e a compiere il cammino. Questa inquietudine è il punto infiammato del cuore. I sistemi mondani cercano di acquietare l’uomo, di anestetizzarne il desiderio con proposte di possesso e di consumo, in questo modo l’uomo è alienato dalla possibilità di riconoscere e ascoltare il più profondo desiderio del cuore. Gola, lussuria, ira , tristezza etc. sono scappatoie che servono da rifugio alla “ paura dalla libertà”. La persona si protegge dalla crisi in cambio di un quietismo esistenziale. In questo contesto Papa Bergoglio afferma che non bisogna ridurre il desiderio. Il desiderio non può essere schiacciato sulla mera soddisfazione dei bisogni ma deve essere animato da una trascendenza che lo apre all’inedito. Diceva don Giussani ogni capacità umana deve essere provocata, sollecitata per mettersi in azione. Educare è introdurci alla realtà totale creato… Diceva Einstein: “ Chi non ammette l’insondabile mistero del creato non può essere neanche uno scienziato. Pensavamo che la realtà creato potesse continuare ad essere attraente senza significato, ridotta solo alla trasmissione di conoscenze e di dati, ma questo non è bastato per continuare a interessare giovani e adulti. La realtà creato desta un interesse per l’attrattiva della bellezza. La grande sfida per un educatore è: come risvegliare il desiderio? Come cercare la verità? Come educare alla libertà? La missione educativa è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene, il senso del bello. Questo avviene attraverso il cammino(strada). Il creato suscita domanda. Racconta Papa Francesco:” Ricordo ancora dopo tanti anni l’impressione che mi ha fatto l’avere portato i miei studenti di liceo al planetario di Madrid. Dopo la visita siamo tornati a scuola e ho cominciato a domandare che cosa li avesse impressionati di più di tutte le cose viste, le stelle, le galassie etc. Nessuno era colpito dal numero di stelle, oppure domandava quante galassie ci sono, ma tutti entusiasmati da quello che avevano visto, hanno riempito la lavagna di domande come questa: ma chi ha fatto tutto questo? Siamo noi i padroni di questo? Qual’ è il senso di tutto questo? Quale ne è lo scopo? A noi è stato regalato il giocattolo più bello della vita, tutto il creato, ma non siamo venuti al mondo con le istruzioni per l’uso sotto il braccio: per questo ci domandiamo come si vive, come si impara a godere la vita, come si impara ad affrontare adeguatamente la realtà, affinché la vita sia veramente la vita intensamente vissuta, affascinante da vivere. Educare alla verità esige uno sforzo di armonizzazione tra contenuti, abitudini valutazioni e non sono sufficienti spiegazioni o informazioni. Bisogna offrire una sintesi vitale di essi…. Entriamo così in una delle dimensioni più profonde e belle dell’educazione: la testimonianza. L’educatore testimone è compagno di strada nella ricerca della verità. Il testimone con il suo esempio ci sfida e rianima, ci accompagna, ci lascia camminare, sbagliare e anche ripetere l’errore affinché cresciamo. EDUCARE esigerà dagli educatori sapere rendere ragione non solo con spiegazioni concettuali e contenuti isolati, ma con comportamenti incarnati. Così si risveglia la sana inquietudine nel cuore degli uomini e, dei ragazzi soprattutto. La vita necessita della presenza dell’altro. Altrimenti appare come vita senza senso. Cari educatori vi auguro che l’inquietudine, immagine del desiderio che muove tutta l’esistenza dell’uomo, apra il vostro cuore e vi indirizzi verso la speranza che non tradisce e che come educatori vi trasformiate in testimoni autentici, vicini nella prossimità a tutti. I ragazzi sono attratti dagli adulti che hanno un pensiero aperto incompiuto, che cercano “un di più “ e così contagiano questo atteggiamento ai ragazzi. Da qui nasce la nostra responsabilità. Se non saremo in grado di testimoniare il coraggio di sognare e l’entusiasmo di raggiungere orizzonti più ampi avremo fallito come educatori. L’augurio e che i ragazzi e anche gli adulti possano apprendere dalla nostra testimonianza, poiché si insegna più con l’esempio che con le parole la feconda cultura della vita . Non solo le droghe uccidono, lo fanno anche l’egoismo del cuore di tutti noi, le nostre chiusure, il disinteresse con cui passiamo accanto alle meraviglie del creato e a qualcuno o rimasto bloccato sul bordo della vita senza insegnargli con la testimonianza a uscire dalla sua immobilità per avvicinarsi alla bellezza del creato e della vita.