L’UNITA’ del TEMA “La Famiglia: il lavoro e la festa” La famiglia e le sue connessioni dirette con il lavoro e la festa sono inscritte nella pagina iniziale della Bibbia: Genesi 1,26-2,3. Il testo di Genesi 1,26 afferma: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Nella luce del Nuovo Testamento questo plurale (“facciamo”) rimanda al mistero trinitario e dunque al mistero di Dio che è relazione. Gli stessi nomi divini Padre e Figlio sono già nomi che indicano un legame. Lui che è relazione in se stesso, costituisce una realtà che gli sia simile: una relazione. Più precisamente la relazione tra il maschile e il femminile: “…maschio e femmina li creò…” (Gn 1,27). L’umanità dunque è sempre o al maschile o al femminile. Somiglianza vuol dire anche dissomiglianza, ma certo la relazione maschilefemminile rimanda al mistero stesso di Dio, soprattutto quando si sviluppa e matura come legame di comunione e di comunicazione vera. Dio dunque realizza una separazione nella realtà affinché poi ci sia una ricongiunzione nella comunione tra i due generi. Dio è relazione di comunione perfetta e la relazione della coppia maschile-femminile manifesta il suo essere a immagine e somiglianza quando si sviluppa come legame di comunione, seppure fragile e imperfetta. A questa chiamata segue immediatamente quella alla fecondità (“Siate fecondi e moltiplicatevi”) e dunque alla generazione del figlio: come Dio crea dal nulla, così il maschile e femminile insieme (mai separatamente) sono chiamati a generare. Generare un figlio è dunque anch’esso un atto espressione dell’essere a immagine e somiglianza di Dio creatore. Il cerchio però si allarga a un terzo livello che porta la famiglia ad aprirsi decisamente sul mondo e sulla storia: la chiamata a dominare e soggiogare la terra (Gn 1,28). Ecco allora la dimensione del lavoro, che si realizza poi attraverso la tecnica, nelle strade dell’economia come della politica. Come Dio è il Signore della storia, l’uomo ne è per così dire il luogotenente, il plenipotenziario terreno (Gn 2,15 direbbe il custode). Non finisce qui. Il testo parla anche di interruzione del lavoro, di ogni lavoro, e di contemplazione di tutto il lavoro compiuto. Non basta solo il non avere un lavoro da fare – il tempo libero – ma diventa necessario poterne gustare il senso, contemplare le grandi opere di Dio e ritrovare il senso delle proprie relazioni e del tempo. Questa è esattamente la festa, specie nel Giorno del Signore. Come Dio contempla e gusta le sue opere come il maschile sono a sua immagine e somiglianza nell’anelito e nella capacità di ritrovare il senso e il gusto delle opere di Dio, delle proprie relazione, del legame con la Natura. In altre parole: nella pagina che è il portale della Sacra Scrittura (questo aspetto è decisivo), famiglia, lavoro e festa sono inseparabili ed originari nell’esprimere il senso della nostra vicenda umana. Famiglia (coppia e figli), lavoro e festa sono le dimensioni del nostro essere a immagine e somiglianza di Dio. Dunque dicono in profondità chi siamo noi, ma dicono anche chi è Dio. Anzi per essere più precisi: famiglia, lavoro e festa dicono il nostro essere a immagine e somiglianza del Figlio (Rm 8,29). Per capire chi siamo dobbiamo passare da queste dimensioni nella luce del mistero di Dio, ma è anche vero che per accedere al mistero stesso di Cristo e manifestarlo al mondo siamo chiamati a passare da famiglia, lavoro e festa. “La Famiglia: il lavoro e la festa” non è dunque un titolo come un altro, ma è così unitario che porta ci direttamente nel cuore della nostra umanità e del mistero di Dio/Signore Gesù. Consente cioè di esprimere aspetti decisi del mistero di Dio e della nostra antropologia, strettamente correlati tra loro. Semplificando un po’, sintetizziamo i livelli di immagine e somiglianza: DIO/SIGNORE GESU’ Relazione di Comunione perfetta Creatore Signore del Mondo Contemplatore delle Sue opere MASCHIO/FEMMINA Possibile relazione di intimità e condivisione Capaci di generare Custodi del mondo Celebrazione e gusto del senso delle opere di Dio e del proprio tempo Don Luca Violoni Segretario Generale Milano, 12 settembre 2011