Osservatorio Astronomico di Bologna Museo della Specola Conferenze alla Specola 6 Novembre 2003 Gisella Clementini INAF Osservatorio Astronomico di Bologna La misura delle distanze stellari La misura della distanza dei corpi celesti è un problema che ha affascinato gli uomini fin dall'antichità. I primi tentativi di misura del Sistema Solare risalgono ad Aristarco da Samo (III a.C.). Il suo contemporaneo Eratostene fu il primo a tentare la misura del raggio terrestre. Ma quanto sono grandi le distanze con cui dobbiamo cimentarci? Senza quasi allontanarci da casa le distanze sono già grandissime e le unità di misura della vita quotidiana divengono inadeguate: Distanza media Terra-Luna = 384.400 km, Distanza media Terra-Sole = 149.597.870 km = 1 Unità Astronomica (U.A.). L'U.A. può essere usata per misurare distanze all'interno del Sistema Solare, ma per uscirne occorrono nuove unità di misura : l'Anno Luce (a.l.) = la distanza percorsa dalla luce in un anno viaggiando a 300,000,000 km/sec, ed il Parsec (pc) = la distanza di una stella che ha una parallasse di 1 secondo d'arco. 1 a.l.=63.240,6 UA= 9.460.800.000 km 1 pc = 3,26 a.l. = 206.265 U.A. =30.860 miliardi di km. Su tutto il cielo si possono osservare ad occhio nudo circa 6.000 stelle. La stella a noi più vicina (alpha Centauri) è a più di 4 anni luce di distanza. La nostra galassia è una spirale il cui disco ha un diametro di circa 100.000 a.l. (circa 30 Kpc). Il sole si trova a circa 7-8 kpc (ovvero circa 25.000 a.l.) dal centro della galassia. Il nucleo centrale della galassia è uno sferoide di diametro circa 3000 a.l. Gli ammassi aperti (agglomerati debolmente concentrati formati da 100-10.000 stelle) si trovano prevalentemente sul disco della galassia a distanze tipiche dai 40 ai 7000 pc (da 150 a 23.000 a.l.). Gli ammassi globulari (ammassi di 100.000- 1 milione di stelle) popolano invece l'alone galattico e sono disposti in simmetria sferica rispetto al centro della galassia con distanze tipiche dai 3.000 al 10.000 pc (da 10.000 a 33.000 luce). La galassia irregolare a noi più vicina è la Grande Nube di Magellano a circa 51 Kpc (circa 164.000 a.l.). La galassia spirale a noi più vicina è la galassia di Andromeda (M31) a 2.2 milioni di anni luce. La nostra Galassia con Andromeda e un'altra quarantina di galassie di dimensioni minori formano il Gruppo Locale, una struttura il cui raggio è circa 1 Mpc (circa 3.3 milioni di anni luce). Il Gruppo Locale non è che uno degli ammassi di galassie presenti nell'Universo, e i suoi vicini gli ammassi di M81 e di Sculptor, sono a circa 6-10 milioni di a.l., mentre uno degli ammassi più lontani, l'ammasso di Coma, si trova a 300 milioni di a.l.. Dato il grande intervallo dinamico delle distanze astronomiche, la scala delle distanze è fatta da indiGrande nube di Magellano catori di distanza che si sovrappongono, a partire da quelli che possiamo calibrare direttamente perché sono vicini. Le misure astronomiche entro la distanza di circa 100 parsec vengono fatte in modo diretto attraverso la misura della parallasse astronomica, lo spostamento angolare subito da una stella che venga osservata dai due estremi dell'orbita della Terra intorno al Sole. Un contributo sostanziale alla misura delle parallassi astronomiche, che sono comunque quantità angolari piccolissime sempre inferiori ad 1", è stato fornito dal satellite Hipparcos, lanciato dall'Agenzia Spaziale Europea nel 1990, il quale ha misurato la parallasse di 118.000 stelle con precisione fino a 0.001". Gaia il satellite astrometrico che verrà lanciato dall'ESA nel 2010 porterà questa precisione a 0.000001". La distanza degli oggetti al di fuori della nostra Galassia viene stimata attraverso delle tecniche di misura "indirette" che si basano sulla identificazione di oggetti o classi di oggetti celesti che vengono utilizzati come "candele standard". Queste "candele standard" devono essere però accuratamente "calibrate", cioè se ne deve determinare con grande precisione la luminosità intrinseca, ad esempio attraverso la misura della parallasse trigonometrica di quelli a noi più vicini. Gli "indicatori di distanza" si dividono in "primari", secondari" e "terziari". I primari sono gli indicatori più robusti perché calibrati in modo diretto all'interno della nostra Galassia. Gli indicatori "secondari" e "terziari" consentono di stimare la distanza di oggetti via via più lontani, ma con accuratezza via via minore, perché la loro "calibrazione" dipende dalla accuratezza con cui sono calibrati gli indicatori primari sui cui essi si basano. I principali tipi di indicatori primari sono: le stelle variabili (Cefeidi, RR Lyrae, Mira, Binarie ad eclisse, Novae e Supernovae), le stelle e le fasi evolutive a luminosità costante I satelliti Hipparcos e Gaia (l'estremità luminosa del Ramo delle Giganti Rosse; le stelle del Braccio Orizzontale Rosso), il Fit della Sequenza Principale degli ammassi aperti e globulari.Le Cefeidi Classiche sono gli indicatori di distanza primari più usati perché sono oggetti molto brillanti, visibili anche in galassie a distanze di diversi Mpc e perché seguono una ben definita relazione Periodo/Luminosità scoperta da Hanrietta Lievit nel 1912. Il telescopio spaziale Hubble ha osservato le Cefeidi Classiche di una trentina di galassie misurandone le distanze da 700 kpc fino a 20 Mpc. La Grande Nube di Magellano (LMC) è la galassia irregolare a noi più vicina e quindi rappresenta il primo gradino nella scala delle distanza extragalattiche. Hertzsprung nel 1913 riteneva che la LMC e la sua compagna, la Piccola Nube di Magellano (SMC), fossero delle galassie poste all'interno della nostra Via Lattea. Molti passi sono stati fatti da queste prime stime di distanza, tuttavia fino a qualche anno fa la distanza della LMC costituiva ancora un grosso problema per gli astronomi,in quanto i diversi "indicatori primari" in essa contenuti (variabili Cefeidi, RR Lyrae, Mira, stelle di clump, binarie ad eclisse ecc.) davano distanze discordanti tra di loro e sostanzialmente due misure diverse: una distanza lunga (~52.000 pc) ed una distanza corta (~ 44.000 pc) che in pratica differivano tra di loro di una quantità pari alla distanza del sistema Solare dal centro della Galassia (~25.000 a.l.). Nell'ultimo paio di anni tuttavia il miglioramento delle tecniche di misura e delle "calibrazioni degli indicatori di distanza" ha consentito di comporre questo disaccordo, ed attualmente il valore di 50.500 +/- 2.000 pc (~164.500 a.l.) sembra una stima ragionevolmente sicura della distanza della LMC.