Laser - Università del Salento

Sicurezza nel Laboratorio:
Radiazioni Ottiche Artificiali
Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo pertanto il file contiene sia
pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l’obiettivo
di migliorare la comprensione delle problematiche presentate.
a cura del:
Dr. Manuel Fernández
Servizio Prevenzione e Protezione
a.a. 2012-2013
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
Pagina di approfondimento
Titolo VIII, Capo V del D. Lgs. 81/2008
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI (ROA):
AGENTI FISICI
“Protezione dei lavoratori dai rischi di
esposizione a radiazioni ottiche artificiali”
ROA – sono quelle con lunghezza d’onda compresa tra 100 nm
ed 1 mm e che rispettano le leggi dell’ottica geometrica
(e quindi non solo i laser).
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LASER
Light Amplification by Stimulated Emission of
Radiation
Amplificazione di Luce tramite Emissione
Stimolata di Radiazione
Proprietà:



Monocromaticità (emette su una banda molto stretta di
lunghezze d’onda);
Collimazione (ovvero molto direzionale);
Coerenza (i fotoni sono in fase tra di loro).
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Classificazione dei LASER
I laser possono essere classificati tenendo in
conto:
 Il tipo di funzionamento (continuo o impulsato);
 La lunghezza d’onda emessa:




Ultravioletta (140 – 400 nm) – Radiazione non visibile!;
Visibile (400 – 700 nm);
Infrarossa (700 – 300 mm) - Radiazione non visibile!.
La potenza del fascio (è il fattore + importante).
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Classificazione secondo norma
La norma CEI EN 60125 suddivide i laser in 7 classi:

Classe 1 – Laser esente:


Il fascio laser è considerato sicuro in qualsiasi condizione
d'uso. Questo perché la radiazione emessa è sempre
inferiore alla massima esposizione permessa, oppure perché il
fascio è sempre confinato. Utilizzando laser di classe 1 non
sono necessari interventi di protezione aggiuntivi.
Classe 1M – Laser esente con ottiche di focalizzazione:

È equivalente al laser di classe 1, ma all’interno del dispositivo
sono presenti delle ottiche di focalizzazione (ad es. lenti).
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Classificazione secondo norma

Classe 2 – Laser di bassa potenza, emissione nel visibile,
funzionamento in corrente continua :




Laser ad emissione continua e nel visibile, (400-700 nm) con
potenza  1 mW.
La radiazione emessa da questi laser può essere pericolosa, tuttavia
la loro potenza è sufficientemente bassa da consentire, con
un'azione di riflesso incondizionato, di evitare esposizioni inattese.
Questo non esclude la possibilità di riportare danni nel caso di
esposizione prolungata (> 0.25 s, tempo entro il quale si ha il
riflesso incondizionato).
Classe 2M – Laser di bassa potenza con ottiche di
focalizzazione:

È equivalente al laser di classe 2, ma all’interno del dispositivo sono
presenti delle ottiche di focalizzazione (ad es. lenti).
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Classificazione secondo norma

Classe 3R – Laser di potenza medio-bassa:





Laser e sistemi laser operanti nel visibile con potenza ottica fino a 5 mW.
Può essere pericolosa l’osservazione del fascio laser con l’ausilio di ottiche
di amplificazione quali binocoli e telescopi.
L’osservazione accidentale ad occhio nudo non risulta dannosa grazie al
riflesso palpebrale.
Include anche laser che emettono nell’UV e nell’IR.
Classe 3B - Laser di potenza medio-alta:



In generale appartengono a questa classe i laser con potenza ottica fino a
500 mW.
È sempre pericolosa l’osservazione diretta del fascio laser.
La visione di radiazione diffusa non è normalmente pericolosa; nel visibile la
visione riflessa/rifratta non è normalmente a rischio purché la distanza
minima di visione non sia inferiore a 13 cm e il tempo di visione non
superiore a 10 s.
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Classificazione secondo norma

Classe 4 – Laser di alta potenza:




A questa classe appartengono tutti i laser e sistemi laser che
superano i limiti della Classe 3B, che hanno quindi in generale una
potenza ottica superiore a 500 mW.
Sono i laser di potenza tale da causare seri danni ad occhi e pelle
anche per esposizione al fascio diffuso.
Possono anche costituire un potenziale rischio d'incendio.
Inoltre, in molti casi le tensioni e le correnti di alimentazione o di
scarica sono molto elevate.
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Requisiti di sicurezza

Classe 2/2M:



Il fascio laser non deve mai essere diretto verso gli occhi di una
persona.
Sul laser deve essere posto un cartello di pericolo, in bene
evidenza, con la scritta: “ATTENZIONE! NON STAZIONARE IN
PROSSIMITA’ DEL FASCIO LASER”.
Tutti gli ingressi e gli schermi di osservazione inclusi come parte
del laser, nonché l’ottica collegata (lenti, microscopi, etc.) utilizzata
come punto di osservazione, dovranno incorporare connessioni,
filtri, attenuatori od altri dispositivi atti a mantenere l’intensità
della radiazione entro i livelli di sicurezza durante tutte le
situazioni di utilizzo e di manutenzione.
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Requisiti di sicurezza

Classe 3R:



Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe
2/2M.
Bisogna evitare di fissare il fascio ad occhio nudo.
Per esposizioni dirette e continuative è obbligatorio l’uso di appositi
filtri di protezione per gli occhi.
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Requisiti di sicurezza

Classe 3B:






Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe 3R.
Il fascio deve essere bloccato alla fine del suo percorso utile da
un materiale di colore tale da permetterne il posizionamento con
una riflessione minima.
I laser devono essere utilizzati in luoghi ad accesso controllato.
Sono necessarie protezioni per gli occhi se è possibile che l’occhio
possa intercettare accidentalmente il fascio.
È richiesta la sorveglianza medica per prevenire od evidenziare
eventuali danni agli occhi.
Tutte le parti dell’alloggiamento che durante le operazioni di
manutenzione vengono rimosse, consentendo così l’accesso alla
radiazione, devono essere fornite di connessioni di sicurezza, per
impedire l’accesso all’interno durante il funzionamento.
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
Classe 4:




Requisiti di sicurezza
Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe 3B.
Il laser deve essere utilizzato in un’area ad accesso controllato;
devono essere previste chiusure di sicurezza per evitare l’ingresso
di persone non autorizzate nell’area di funzionamento del laser;
l’accesso deve essere limitato a persone che indossino dispositivi di
protezione individuali (DPI) per la protezione degli occhi quando il
laser è in funzione.
Per laser impulsati tali connessioni devono impedire la focalizzazione del fascio, scaricando l’energia immagazzinata; nei laser in
continua i sistemi di sicurezza dovranno essere tali da spegnere il
laser o da interrompere il fascio.
devono essere forniti di una chiave di sicurezza o di un dispositivo
di accensione e spegnimento; la chiave deve essere custodita da
persona autorizzata.
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Requisiti di sicurezza

Classe 4 (segue):




I laser devono essere forniti di un sistema di bloccaggio o
attenuazione del fascio.
Durante l’attivazione e la procedura di avviamento devono essere
utilizzati sistemi di allarme, luci di segnalazione e comando di
conto alla rovescia; questo sistema di segnalazione va attivato
prima che si abbia l’emissione laser, in modo da consentire ai
presenti di prendere le misure appropriate per evitare l’esposizione
al fascio.
devono essere disponibili procedure scritte per l’allineamento del
fascio, il suo utilizzo e la manutenzione.
il personale addetto deve essere sottoposto a sorveglianza medica
per prevenire o evidenziare eventuali danni agli occhi.
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Riferimenti
1.
2.
3.
D. Lgs. 81/2008 “Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto
2007, n° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro – Titolo VIII – Capo V”
D. Lgs. 106/2009 “Disposizioni integrative e correttive del
decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Norme e regolamento di sicurezza per l’uso di LASER”,
Servizio Prevenzione e Protezione, Università degli Studi di
Lecce, 1998.