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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Classica Oggi
Punto e contrappunto
Un progetto di ClassicaViva®
©ClassicaViva 2015
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Che cos'è ClassicaViva
L'Associazione Classica Viva nasce nel 2001 da un gruppo di musicisti classici,
professori di Conservatorio, ri conosciutisi nel progetto culturale di ClassicaViva,
realizzato grazie al sostegno di appassionati di musica classica e al supporto di
professionisti informatici, con l'obiettivo di:
1' Scoprire e valorizzare giovani talenti musicali : solisti, cantanti, gruppi da
camera e orchestrali, compositori, direttori d'orchestra, per dar loro
un'opportunità di lavoro e di lancio professionale.
1' Produrre, promuovere e diffondere la "m usica classica" con tutti i mezzi
oggi disponibili : concerti dal vivo, registrazioni in studio, e grazie alle
nuove tecnologie di Internet, e-commerce e streaming. L'azienda
informatica "New Problem Solving s.r.l.", ha dato quindi vita, nel 2005, a
una propria divisione ed itoriale e discografica, con il marchio
Classica Viva®.
1' Lo staff è costituito da esperti del settore musicale, editoriale,
informatico, e di organizzazione e gestione aziendale.
1' Il portale http://www.classicaviva.com e i siti collegati documentano
l'attività.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Perché questo Convegno
fl Saranno presenti 7 relatori, scelti tra i personaggi più esperti, importanti ed
autorevoli nel settore della musica classica.
fl Condurrà Ines Angelino, ideatrice del progetto.
fl Il Convegno ha l'obiettivo di portare alla ribalta e proporre con forza alla
pubblica discussione le criticità e le problematiche relative al mondo della
grande musica, perché se ne parli e ci si metta fattivamente al lavoro per
risolverle.
fl Verrà poi present ato e pubblicato via WEB un Libro bianco con tutte le relazioni
(video ed ebook) con la massima diffusione ed efficacia possibili.
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©ClassicaViva 2015
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Perché questo Convegno
1' Argomento : Analisi e discussione sullo stato della Musica Classica nel nostro
paese.
1' Verranno affrontati vari temi, quali:
1' La crisi della produzione musicale e dell'industria discografica: il crollo delle
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vendite e la musica "liquida". Problemi e prospettive.
Situazione e problemi della formazione musicale (con particolare riguardo ai
Conservatori e allo st at o della Riforma 598/99). Il riconoscimento all'estero
dei nostri Diplomi di I e li livello.
Conservatori: l'impossibilità per i giovani musicisti dell'accesso
all' insegnamento nei Conservatori, a causa della mancanza di Concorsi e
dell'attuale normativa.
Le principali criticità che affliggono il mondo della musica e dei musicisti (SIAE,
previdenza, normative su llo spettacolo dal vivo).
Situazione dei giovani musicisti, con la loro estrema precarietà e
sottooccupazione: la forte spinta all'emigrazione dei musicisti.
Situazione del FUS in generale e dei contributi statali, regionali, provinciali e
comu nali (praticamente bloccati dalla Legge di stabilità)
Situazione di grave crisi degli Enti Lirici e delle Orchestre italiani
Prospettive, idee e proposte per uscire da questa situazione.
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1' Per
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©ClassicaViva 2015
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Introduzione di Carlo Gaeta:
Buon pomeriggio a tutti, grazie della vostra presenza, abbiamo avuto un prologo assolutamente
d'eccezione prima di entrare in questa parte che sarà magari un pochino più noiosa, rispetto alla
musica che abbiamo ascoltato prima, in modo assolutamente stupendo.
Ma è altrettanto importante analizzare alcune problematiche che investono il mondo della musica
classica, il mondo della musica in generale, e i giovani musicisti nel particolare.
Certo è, e lo dobbiamo dire, che quella di ClassicaViva, è una bella sfida all'interno della Fiera
Internazionale della Musica. E' una sfida perché?
Perché portare la classica in questo grande contenitore, in alcuni momenti anche abbastanza
movimentato, fin troppo sonoro, con le note che si accavallano, non è semplice, perché qui si parla
di musica classica, con degli ascolti uditivi sono ben diversi.
Bene, è una grande sfida, che però noi vogliamo portare all'esterno, tant'è che tutto il dibattito
verrà registrato, e quindi verrà ovviamente portato all'esterno, con una sorta di libro bianco che,
attraverso il portale ClassicaViva, verrà poi reso disponibile al grande pubblico.
Bene, io direi che dopo questa presentazione, dò la parola a Ines per presentare un po'
ClassicaViva, ma soprattutto introdurre questo dibattito odierno.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Prof. Ines Angelino
Editore di CassicaViva E CEO di New Problem Solving S.r.l.
Ringrazio Carlo Gaeta, che, da giornalista, ci sta aiutando a organizzare questo convegno.
Non è stata una cosa semplice, anche perché l'idea era di riprendere tutto alla grande. Speriamo di
riuscire a tirare fuori del materiale utilizzabile su internet.
Noi siamo una Internet Company in realtà, e ClassicaViva è la parte musicale ed editoriale, è un
network che appartiene a un'azienda informatica, la New Problem Solving S.r.l., e abbiamo deciso
di mettere l'informatica al servizio della grande musica, che ne ha tanto bisogno. Perché è in crisi,
come tutti sappiamo. Io ho portato dei numeri per spiegare meglio questa crisi, e cercare di
trovare con i nostri esperti il modo di farci venire delle idee, per uscire da questo momento che è
sempre più difficile; ma non tanto, vedrete che ho dei numeri abbastanza interessanti che vanno
un po' in controtendenza.
Vi presento velocissimamente i nostri ospiti: alla mia destra Vittorio Di Menno di Bucchianico
(pseudonimo da musicista Victor Solaris); Vittorio ha fondato un'associazione che si chiama "SOS
Musicisti" che si occupa di tutti i problemi gravi che i musicisti affrontano quotidianamente. Tutti i
musicisti.
Quindi si occupa di previdenza, si occupa della Siae, di leggi che ci ostacolano, di cos'è la vita
quotidiana di chi tenta di vivere di musica e di organizzarla.
Sarà molto interessante, purtroppo il nostro tempo è limitato, così abbiamo cercato di mettere giù
una carrellata di temi, di cose interessanti da dire in modo da metterle sul tappeto e cominciare
almeno a dire che ci sono questi problemi.
Alla mia sinistra troviamo Luca Ciammarughi, carissimo amico, ed è pianista, giornalista
radiofonico, scrive su tante riviste, è un musicologo, giovanissimo ed è una persona che io ammiro
moltissimo, ed è anche abbastanza famoso.
Lui ci parla dei problemi dei giovani musicisti nel tentare di vivere di musica. Un piccolo tema facile
facile…
Poi abbiamo ancora alla mia sinistra Luigi Pestalozza, un grande storico della musica, molto
conosciuto, ha scritto tantissimi bei libri, ed è anche un grandissimo esperto di musica
contemporanea, che è uno dei temi scottanti e difficili da affrontare, e ci racconterà un po' com'è
la situazione, quali sono le prospettive.
Poi abbiamo Bruno Bertone, docente del conservatorio di Genova; ma è anche uno dei massimi
esperti in Italia di riforma dei conservatori, la riforma Afam che riguarda l'alta formazione artistica
e musicale. E' stato un membro del Cnam per molti anni, (che ora hanno eliminato): era un
organismo democratico a cura del Ministero che serviva a mettere un rappresentante per ogni
componente del mondo della musica e della formazione, e a discutere di quali erano le soluzioni; le
proposte. Dopo ci racconterà cosa sta succedendo nel mondo dell'alta formazione musicale.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Infine Danilo Lorenzini, altro docente del Conservatorio di Milano, docente di composizione, ma
soprattutto ottimo pianista e compositore nonché Direttore artistico della nostra Webradio.
Bene, possiamo dare ora fuoco alle polveri. Mezza parola su ClassicaViva: noi abbiamo messo
l'informatica al servizio della musica, nel senso che cavalchiamo le grandi tecnologie internet,
quindi facciamo siti, social networking, produciamo musica digitale, e soprattutto pensate che mi
ero inventata la vendita degli Mp3 online nel 2000 - prima di Itunes avevamo già il nostro catalogo
di musica digitale, poi è arrivato Itunes e insomma ci siamo ancora… però onestamente si vende
un po' di più su Itunes…
Adesso mettiamo la nostra musica sui grandi store musicali mondiali poi vi racconterò meglio
problemi quali sono i problemi.
Questo è il motivo per il quale abbiamo fatto il convegno, io spero di ricavare materiale sufficiente
da fare chiasso e conservarlo su internet a disposizione per il futuro.
Allora questi sono gli argomenti, vediamo se ho dimenticato qualcosa - mi pare di no -, se
riusciamo a farlo avremo anche un collegamento via skype con l'Ex Ministro Bray il quale ci onora
di un collegamento con una intervista via telefono - se riusciamo a farla - intorno alle 16.00; e gli
chiederemo qual è la situazione del "Fus".
Quindi quali sono i fondi erogati dal ministero a sostegno di tutte le attività culturali, tra cui quella
nostra della musica.
Ho portato diverse slide che se dovessero servire a questo proposito; ma sarà meglio ascoltare
dalla sua viva voce da lui cosa sta succedendo.
Il titolo che io darei a questo argomento è "Con la cultura si mangia o si perde?"
Noi sosteniamo che con la cultura si produce, si guadagna, che non è un costo ma è un
investimento e lo sosteniamo in controtendenza con quello che è stato detto negli anni
passati, che ha portato pesanti decurtazioni fino ad affamare diverse realtà, e a far scomparire
diverse associazioni musicali.
Con tutto ciò sul territorio ci sono delle sacche di resistenza che tentano di produrre musica anche
a condizioni proibitive.
Bene, vediamo un po', parto dal mio argomento: mi sono riservata di parlare della crisi della
produzione musicale dell'industria discografica. Quindi vi porterò anche dei numeri sul crollo delle
vendite e la musica cosi detta "liquida" che identifichiamo con la musica in mp3, video su youtube,
ecc, che praticamente può essere fruito in digitale, ma soprattutto non solo dal proprio computer
in locale, anche il cd è un supporto digitale - se vogliamo - la registrazione digitale ecc., ma oggi la
musica liquida è soprattutto “scaricare” da internet quindi acquistare quello che è acquistabile e
invece ascoltare gratis, che è la grande moda del momento che ha preoccupato tantissime case
discografiche (qualcuna è fallita) e non solo, se io posso trovare su internet gratis qualunque
musica mi venga in mente difficilmente la acquisterò.
Ci sono appelli contro la pirateria, ma qui non si tratta più di pirateria, si tratta di grande diffusione
di musica a portata di un click che ha chiaramente messo in crisi chi la produce per venderla
perché produrre costa come sa chiunque del settore.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
I musicisti hanno perso la possibilità di guadagnare vendendo dischi e bisogna trovare un modo di
fare sopravvivere i musicisti, altrimenti qui tra un po' non avremo più nessuno che suona dal vivo
se non per passione, dilettantismo, soprattutto i giovani lo fanno ancora. Però se uno deve vivere
e farsi una famiglia, voi capite che non si vende niente, e la situazione è affidata ai concerti dal
vivo, che però nel campo della classica non è che sia così florida.
Soprattutto è invalsa la moda che i concerti dal vivo vengono organizzati a costi sempre più bassi
per chi non è una star.
La star Lang Lang la pagano bene, Allevi lo pagano ancora bene, forse un po' meno, però,
insomma, chi riesce a sfondare il muro mediatico e a farsi notare guadagna. Gli altri si arrabattano.
Tra l'altro c'era un mercato musicale abbastanza buono in Italia, nelle piccole realtà, i comuni, le
province, le regioni sovvenzionavano dei concerti: non cifre grandi, però qualcosina c'era.
Con la legge di stabilità man mano e la spending review “si risparmia, si risparmia, si risparmia”, e
così vai con tagli ai comuni, tagli alle province, tagli alle regioni, con il risultato che dove hanno
tagliato, secondo voi? sulla cultura. In base a questo assioma che “con la cultura non si
mangia”, come diceva il ministro Brunetta.
Con Luca abbiamo fatto tante trasmissioni su "Radio Classica" dedicandoci a questo tema insieme,
e molto arrabbiati! magari gli chiederò di raccontarci l'esperienza di Lione a cui lui è molto vicino.
Perché a Lione stanno investendo alla grande sulla musica e sul loro teatro con dei riscontri
stupendi. Per ogni euro investito, mi pare che abbiano calcolato che ne entrino alla città tre.
Però voglio dire che questi euro spesi non sono un buco nelle casse, sono una risorsa. Invece da
noi si pensa sempre che, quando si investe nella cultura, ci sono cose più urgenti, ed è l'ultima che
deve essere sovvenzionata.
Ora il discorso è - secondo me - che come Italia noi dobbiamo diventare la Disneyland d’Europa.
Siamo unici come bellezze naturali, bellezze artistiche, quantità di artisti a diposizione, voci,
musicisti meravigliosi ecc. ecc. , dobbiamo far venire turisti e vivere di questo, molto più
riccamente che investendo sull'ilva o sulle acciaierie. No?
Potrebbe essere un modello che non può essere affidato esclusivamente ai privati - con mille
sacrifici, usando l'intelligenza italiana che è tanta, - però il miracolo di fare le nozze con i fichi
secchi a cui siamo abituati sta diventando sempre più difficile.
Questo è il grande tema che io propongo: lanciare l'idea che la cultura sia una
grandissima risorsa per l'Italia e non un costo.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Qui ho qualche cifra; queste sono tabelle tratte dal sito del Mibac relative al 2013 perché il 2014
ancora non c'è, e ci dice quanto è stato erogato, quanto gli spettatori hanno pagato per lo
spettacolo dal vivo in Italia; su una spesa al botteghino di milioni di euro, quelli per i concerti
classici sono 42 milioni e rotti spesi al botteghino da parte del pubblico per i concerti di musica
classica. La lirica mi pare sia separata e dovrebbe essere 97 milioni e qualcosa di Euro.
I problemi sono diversi chiaramente, dalla lirica alla classica, anche dal punto di vista delle
sovvenzioni statali, che in gran parte vanno alla lirica rispetto ai concerti di musica classica.
Poi c'è la "leggera" che riesce a incassare più denari ai concerti; e siamo a 234 milioni di euro che
il pubblico paga per i concerti di musica leggera. A guardare questa Fiera si capisce la realtà: al
pubblico piace questa musica leggera, quindi la preferisce, ma devo dire che siamo anche
circondati da musica leggera; le radio, le televisioni, gli stessi pochissimi spettacoli in cui investono
i comuni sono spesso di musica leggera, perché? Ma perché da anni e decenni abbiamo smesso di
investire sulla cultura musicale nelle scuole, ma – correggetemi se sbaglio - dai bambini a cui
molta poca musica si fa ascoltare, ci sono stati tentativi di eliminarla quasi del tutto.
L'educazione musicale di base nel nostro paese è in discesa, non la si apprezza, e quindi è chiaro
che un bambino, o un adolescente che esce da un liceo – io ne ho visti - e non hanno mai neanche
sentito nominare Beethoven, non dico ascoltarlo, forse non hanno un orecchio pronto ad ascoltare
questa musica che un po' di impegno lo richiede, un minimo di educazione all'ascolto.
E questo è uno dei motivi per cui secondo noi c'è una disaffezione del pubblico verso questa
musica. Tra l'altro è più facile fare musica con delle casse che sparano centinaia di decibel che
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
confondono un po' le acque piuttosto che con la raffinatezza che richiede la musica classica con
strumenti non amplificati, voci non amplificate, ecc. che forse fa un po' meno scena tra i giovani.
Poi ci sono molte altre cose da dire a questo proposito, ma non mi voglio mangiare tutti gli
argomenti, tutti i miei colleghi qui avranno da dire la loro sull'argomento. ("Beati gli ultimi"!).
Questo è il sostegno statale ai vari enti, in particolare il grosso (la barra qui sopra) viene dato alle
fondazioni lirico – sinfoniche, che si pappano una bella fetta.
In blu sono le sovvenzioni del 2013, in azzurro sono quelle del 2012. La tendenza è a scendere. Io
ho tirato giù un sacco di statistiche e le pubblicheremo tutte su internet, e adesso ci parlerà il
ministro Bray di questa cosa, ma quello che è stato chiesto alle fondazioni lirico – sinfoniche, ossia
di diventare più produttive, di lavorare secondo certi parametri, ecc., va nel senso di dire “non
sprecate i pochi denari che riusciamo a darvi, e siate più efficienti”. Però di fatto la linea di
pensiero è questi contributi devono scomparire, la musica dovrebbe sopravvivere con le sue sole
forze, con gli sponsor e gli sforzi dei privati, attirando il pubblico.
Ora, attirare il pubblico quando si è circondati dalla Rai - per esempio - ma anche dagli altri canali
televisivi generalisti che mandano in onda ininterrottamente musica leggera è difficile per noi.
E' una concorrenza veramente impegnativa. La tendenza è questa e io spero che riusciamo a
spezzare una lancia perché questa tendenza venga cambiata.
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Qui ci sono delle slide sugli istituti di formazione artistica e musicale, ho messo una freccia rossa a
indicare i conservatori di musica italiani che sono 58 - poi Bruno magari mi corregge - con 42000
di iscritti (sempre nel 2013) adesso forse sono leggermente calati.
C'è stato un grosso tentativo negli anni scorsi di far chiudere i Conservatori o comunque di
diminuirli tantissimo; perché considerati inutili tutti questi Conservatori sul territorio.
Discorso molto grosso, di fatto la formazione in Italia è affidata ai conservatori e a poche scuole
private che però le scuole private annegano nei problemi, fanno molta fatica a sopravvivere perché
l'insegnamento musicale è un insegnamento che presuppone il "faccia a faccia", quindi la lezione
individuale, quindi costa, costano gli strumenti ecc., perciò, teniamoci cari i conservatori che finora
hanno fatto un egregio lavoro nel fare tutto ciò che era possibile fare per conservare una
tradizione musicale nel nostro paese.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Questo invece che vedete è il fatturato della musica registrata. Entriamo nel mio settore della
discografia. Come vedete c'è una grossa caduta del fatturato fisico (cd, video registrati) che sta
crollando.
E invece il digitale - che è la barra azzurra - dice chi stiamo aumentando il fatturato delle vendite
digitali; sarebbe Itunes, Amazon, Spotify.
Spotify però lui guadagnerà, ma chi gli mette la musica - Luca: "Si che guadagnano le case
discografiche, guadagnano ad ogni click".
Le case discografiche guadagnano qualcosa, poi citerò dei pareri degli esperti della Sony per
esempio, però di sicuro non è comparabile quello che si guadagna oggi dalla musica digitale
rispetto a quello che si guadagnava dai cd. La linea di tendenza è in leggero aumento.
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DIRITTO D'AUTORE
Registro pubblico generale delle opere pratette
• 548.134 opere d'ingegno protette dalla legge su diritto d'autore
dal 1946. d1 Cli 6.383 depositate nel 2013. 6 468 nel 2012
Opere d'ingegno registrate per tipologia !2012-2013)
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Diritti d'autore su opere musicali !20121
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• 76.080 aventi d1nttx> nella sola sez10ne Misica
Origine dei diritti !2011 ·2012 /in millOll ci aro)
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Questi invece sono dati sul diritto d'autore, altro problema delicato perché, se non si fa musica dal
vivo e non si fanno dischi, i diritti d'autore per i compositori sono sempre minori.
Per non parlare del fatto che nei concerti dal vivo - almeno nel nostro settore - purtroppo
l'incidenza del costo di pagare la Siae per gli organizzatori dei concerti fa sì che si organizzino
pochi concerti contenenti musica contemporanea.
Mi sono spesso sentita dire "ah no, però non ci metta niente per cui dobbiamo pagare la Siae se
no non facciamo il concerto". Io organizzo spesso concerti, ed è una tristezza se ci pensate, e poi è
come un gatto che si morde la coda, perché meno la programmi, questa musica, meno la si fa,
meno la si capisce, e così la musica muore se non gli dai aria e spazio. Bisogna trovare un modo di
uscire da questa enpasse.
Questi sono gli incassi dei diritti d'autore e anch'essi sono abbastanza statici, però la situazione è
di sofferenza. Mi dicevano esperti Siae che agli autori di musica contemporanea colta in realtà è
riconosciuta una buona provvigione (300%). Però, siccome se ne ascolta e se ne produce poca…
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Qui c'è un dato carino: gli italiani, nel 2013 – quelli che hanno più di sei anni - hanno letto un libro
per il 43% delle persone (un libro all'anno).
Però su dati in discesa. Siamo partiti da 47% nel 2010 e si va in costante calo; quindi si legge
sempre meno.
E per quanto riguarda i concerti di musica classica e opera vedete dal 2010 al 2013 la percentuale
è la metà, dal 18% al 9%.
Quindi c'è una disaffezione triste verso la cultura. Io leggo così questi dati.
Anche la frequenza dei concerti della musica classica ha una leggerissima ripresa nel 2013, non ho
ancora i dati del 2014.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Questi sono altri dati tristi: internet. Ci si dice dobbiamo far circolare la musica su internet,
“internet ci salverà” - in America ci credono e anch’io ci credo, ci sto lavorando su - però se
guardiamo qua la percentuale di italiani che non usano assolutamente internet è del 43%, che non
è poco anche se sta aumentando - qui c'è una linea di salita costante nell'utilizzo.
Certo che le situazioni come quelle di oggi in cui non c'è la connessione internet in fiera e il
cellulare non ce la fa perché probabilmente siamo in troppi a cercare di utilizzare la linea internet,
ci dicono che abbiamo ancora infrastrutture insufficienti a garantire una crescita al nostro paese
fondata sulla banda larga.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Ma non voglio essere cosi pessimistica, ecco questa è la fruizione culturale di internet dedicata alla
musica classica e all'opera. Su 100 italiani 9.5 usufruiscono dei concerti di musica classica
operistica, è un po' pochino, potremmo sperare in qualche dato migliore, ma vediamo di farli
crescere.
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RISORSE PER LA CULTURA
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
• 1.563.128.722 euro nel bilancio di previsione 2015
- spese correnti 1.264.087.448 euro
- spese in conto capitale 241 .335.710 euro
- rimborso passività finanziarie circa 41 .905.555 euro
- oneri comuni di parte co1Tente 15.800.000 euro
Stato di previsione di spesa e consuntivo MiBACT
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• fondi lotto 2014: 22.570.339 euro
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Qui ci sono i dati degli investimenti per la cultura nel Mibac. Ho tantissime cifre, e le metterò tutte
online in modo che possiate - se volete – documentarvi, perché il lavoro che tendiamo di fare è
proprio questo.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Bene, questa è la dichiarazione del manager della Sony, Mario Marcarini, che dice che in realtà non
va poi così malaccio per i CD perché sono tenuti su dal pubblico over 50.
Il compratore medio di CD ha 54 anni – statistiche - e siccome hanno poca dimestichezza con le
nuove tecnologie allora preferiscono il cd.
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Inoltre una cosa che piace del cd è il fatto che è documentato: trovi un booklet, trovi una
descrizione, sai chi è l'artista, si parla del pezzo ecc. E poi qualcuno vuole anche un bell'oggetto da
tenere in salotto o da regalare. E' questo che tiene in piedi un po' il mercato, ma la dichiarazione
finale (con la freccia rossa) qua dice che “anche la discografia non può fare a meno di
inventarsi nuove strade perché il produrre e affidare a un sistema distributivo sempre
più in crisi, sempre meno capillare, affidare a questo mercato la propria produzione
non può che portare al fallimento. A fare cd e basta si chiude”.
Io ho studiato delle bellissime dichiarazioni degli americani che dicono che in realtà per la musica è
un bellissimo momento – loro ci credono, e in genere ci “beccano”. In effetti un mercato così
largo, così potente esteso alla Cina - tutti i paesi dell'estremo Oriente, all'India - sono mercati che
una volta non potevamo praticare, invece oggi con internet con un click chiunque ci può ascoltare.
Quindi si allarga enormemente la platea potenziale per diffondere musica (tra l'altro in Oriente
sono appassionatissimi di musica “classica” – uso questo termine retro, per capirci); quindi
sarebbero mercati da valorizzare, su cui andare con intelligenza. E' un lavoraccio, ma ci stiamo
provando e internet ci può aiutare enormemente. Indubbiamente. Nel frattempo cerchiamo di
sopravvivere, prima che arrivino milioni di cinesi - a comprare si spera - perché lo scaricare e basta
gratis su youtube non ci darà di sicuro da mangiare.
Io sono molto preoccupata come editore per i giovani musicisti perché sono quelli che se non
riescono ad avere una retribuzione per il loro lavoro, senza dubbio smetteranno di suonare.
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Inoltre la situazione mi dice che i posti di insegnamento nei conservatori per la musica sono
sempre di meno, è tutto bloccato e si cerca di chiudere le cattedre di chi va in pensione. Non si
fanno concorsi dal 1994.| Oggi, chi vuole entrare in un conservatorio come insegnante, fa una
domanda per ogni conservatorio in cui tenta di entrare dove (lo dico per esperienza) viene
valorizzato molto il servizio già prestato, quindi se hai già insegnato qualcosa fa tanti punti, se hai
sei, sette diplomi di massimo grado, meravigliosi voti, concerti, documentazione artistica, vai in
fondo alla graduatoria. Ovvero non insegnerai mai. E questo scoraggia molto i giovani. Bisogna far
qualcosa, altrimenti non avremo più musicisti.
Discorsi complessi, discorsi enormi, io li butto sul tappeto perché ho un po' il ruolo di provocare su
questo ambiente, di divulgare e di cercare di smuovere le acque.
Ecco un dato in controtendenza: si stanno un po' muovendo i concerti classici, c'è stato qualche
dato favorevole: 0,45% in più per i concerti di classica nel 2013, i concerti di leggera sono
aumentati del 30% - guarda un po’ e vanno male i concerti jazz che sono -7%. Però un pochino
stiamo resistendo.
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Report SIAE 2013
C1 . I Concerti classici
1. Il numero di sp ettacoll (Tavola 4)
Il settore ha fatto registrare 14.706 Spettacoli. l 'offerta di concerti classici (Numero di spettacolij ha
un andamento abbastanza omogeneo nel corso dell'anno (Tavola 17) . Il valore più rilevante si registra nel
mesi di maggio (1.491 eventi). Il valore più contenuto nel mese di giugno (982 eventij.
2. Gll Ingressi (Tavol~
L'aggregato ha conseguito 3,1 milioni di ingressi, con un'incidenza pari al 26.03% del totale del com.
parto. Gli Ingressi evidenziano una flessione abbastanza vistosa durante i mesi estivi (Tavola 17).
Le regioni col maggior numero di Ingressi (Tavola 48) sono la Lombardia (655 mila) e il Lazio (441 mila).
3. Le Presenze (Tavola 4)
Nel settore sono state rilevate 88 mila Presenze, pari al 4,95% del totale del comparto. La maggiore
concentrazione di Presenze (Tavola 17) si registra n,el mese di giugno (15.733 unità).
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CONVEGNO “Classica Oggi: Punto e contrappunto” Fiera di Genova, 17 maggio 2015
Report SIAE 2013
• 4. La Spesa al botteghino (Tavolo 4)
La Spesa al botteghino ammonta a 42,6 milioni di euro; il costo medio d'ingresso (Spesa al botteghino/ Ingresso è pari a 13,76 euro.
Il valore mensile più elevato (Tavola 17) si registra nei mesi di settembre ed ottobre (entrambi 5,6 milioni di euro): il risultato è conseguenza, senza dubbio, della sottoscrizione, in quel periodo, delle campagne abbonamenti.
• 5. La Spesa del pubbllco (Tavola 4)
Complessivamente il pubblico ha speso 46,5 milioni di euro. Considerando il livello della Spesa al botteghino, si desume che la Spesa del pubblico è composta per il 91,69% dalle somme destinate all'acquisto di biglietti ed abbonamenti e per il restante 8,31% dagli altri importi spesi dal pubblico.
La Spesa del pubblico più elevata (Tavola 48) si registra nel Veneto (8,6 milioni di euro), segue il Lazio
(8.3 milioni di euro).
6. Il Volume d'affari (Tavola 4)
Il Volume d'affari è di 55,4 milioni di
euro,
equivalente al 15,41% del totale del macroaggregato. Il
Volume d'affari più elevato (Tavola 17) è stato registrat o nel
Calcolando il differenziale tra Volume d'affari
mese
di
settembre (7
milioni di euro).
e Spesa del pubblico, rileviamo che il 16,17% degli introiti
del settore è generato dai proventi di non partecipanti (sponsorizzazioni, pubblicità, contributi pubblici e
privati, ecc.).
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Sul volume d'affari dei concerti troviamo un 2,76% dei classici in più. Insomma non stiamo ancora
scomparendo, non siamo ancora all'estinzione, ma bisogna darsi da fare.
Ora facciamo una pausa e proviamo a contattare il ministro Bray.
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