la protezione acustica dai rumori generati dai locali di pubblico

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Associazione Italiana di Acustica
38° Convegno Nazionale
Rimini, 08-10 giugno 2011
LA PROTEZIONE ACUSTICA DAI RUMORI GENERATI DAI
LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO: REQUISITI ACUSTICI
DEGLI EDIFICI E CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI
INTERNI
Simone Secchi (1), Lucia Busa (2), Gianfranco Cellai (1), Sergio Luzzi (2)
1) Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini”,
Università degli Studi di Firenze
2) VIE EN.RO.SE. Ingegneria S.r.l.
1. Sommario
Nella memoria sono evidenziate le principali problematiche progettuali connesse alla propagazione verso l’esterno dei rumori generati da locali di pubblico spettacolo, alla
propagazione verso altri locali interni ed alla riverberazione sonora.
Sono illustrati i metodi di calcolo disponibili secondo la normativa nazionale, evidenziandone anche la relativa affidabilità.
Vengono inoltre descritte le specifiche prestazionali necessarie per soddisfare, con
riferimento a casi tipici, le condizioni poste dalle normative sulla protezione acustica
degli ambienti esterni ed interni agli edifici.
Infine, sono trattati alcuni casi studio di correzione acustica di ambienti interni destinati alla ristorazione.
2. Inquadramento del problema
La progettazione e la gestione dei locali e della aree destinati all’esecuzione di spettacolo pone considerevoli problemi sotto il profilo delle emissioni sonore.
Infatti, si possono verificare, talvolta contemporaneamente, i seguenti tipi di problemi acustici:
- emissione di rumori molesti verso l’ambiente esterno o verso altri edifici prossimi a quello dove si svolge lo spettacolo;
- propagazione del rumore verso ricettori interni del medesimo edificio dove si
svolge lo spettacolo;
- disturbo all’esecuzione dello spettacolo per rumore proveniente dall’esterno
dell’edificio;
- eccessivo incremento del livello di pressione sonora nell’ambiente interno per
effetto della riverberazione sonora.
Si tratta, evidentemente di problemi di natura differente e che riguardano casistiche
diverse tra loro.
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38° Convegno Nazionale AIA
Il primo problema è quello solitamente più avvertito perché gli edifici dove si eseguono spettacoli sono spesso separati da altri, per cui la propagazione sonora avviene attraverso l’ambiente esterno. In questi casi si pone un problema di emissioni sonore sia
verso l’ambiente esterno che, soprattutto d’estate quando le finestre degli edifici vengono mantenute aperte, verso ambienti interni di edifici circostanti.
Qualora il locale dove si eseguono gli spettacoli confini invece con altri locali interni
che possano risultare disturbati dal rumore, questo problema assume rilevanza primaria,
poiché il suono si può propagare per via strutturale tra ambienti adiacenti del medesimo
edifici e talvolta anche verso ambienti non direttamente confinanti con quello dove si
esegue lo spettacolo.
Nel caso di locali adibiti all’esecuzione di spettacoli che richiedono una particolare
qualità nell’ascolto (come per il teatro o per la musica sinfonica), il problema può essere
costituito dall’immissione di rumori provenienti dall’esterno (rumore da traffico ecc.)
che risultano disturbanti per l’ascolto.
Infine, il problema della riverberazione sonora riguarda sia l’aspetto della qualità
nella percezione della musica o del parlato, sia l’aspetto dell’incremento del livello sonoro nell’ambiente interno, che può divenire fastidioso o persino dannoso. In particolare, il disturbo dovuto a condizioni di eccessiva riverberazione sonora del locale è tipico
di molti ambienti per la ristorazione dove l’elevato numero di persone comporta livelli
sonori che, se eccessivamente riverberati possono rendere difficoltosa la percezione del
parlato e fastidiosa la permanenza nel locale. Questo aspetto viene illustrato in dettaglio
nel caso studio descritto al paragrafo 4 della presente memoria
La natura del problema deve essere chiaramente individuata prima di procedere con
la progettazione del locale o con la sua correzione acustica.
3. I modelli previsionali disponibili
A seguire sono riportate le norme ed una loro breve sintesi utili per la valutazione
delle diverse problematiche sopra esposte.
In generale, le norme di riferimento per la valutazione delle prestazioni acustiche
degli edifici sono quelle della serie UNI EN 12354 [1, 2, 3, 4, 5], integrate dal rapporto
tecnico nazionale UNI TR 11175 [6].
3.1 La propagazione sonora verso l’esterno o verso edifici circostanti
La valutazione della propagazione sonora da un locale interno di un edificio verso
l’ambiente esterno o verso altri edifici circostanti è probabilmente quella più difficile da
trattare poiché comporta di valutare modalità di trasmissione sonora per via sia strutturale che aerea. Inoltre, gli ambienti interessati da questo percorso di propagazione sonora sono sia interni, quindi caratterizzati da campo sonoro riverberante, sia esterni, quindi
caratterizzati da campo sonoro libero o semi riverberante. Le teorie che si applicano per
studiare la propagazione sonora in presenza di campo sonoro riverberante (o diffuso) e
di campo sonoro libero sono sostanzialmente diverse e comportano di valutare in maniera differente le caratteristiche degli ambienti interessati. Nella diffusione sonora in
ambienti chiusi, infatti, sono molto importanti le proprietà dei materiali rispetto alla riflessione acustica, mentre in ambiente aperto assumono spesso maggiore rilevanza le
forme di attenuazione sonora dovute ad esempio alla diffrazione sopra ostacoli,
all’effetto del vento o dei gradienti termici dell’aria ecc.
La metodologia di calcolo che può essere impiegata è quella descritta dalla norma
UNI EN 12354-4 [4], eventualmente integrata, per distanze relativamente elevate tra edificio disturbante ed edificio circostanti, con la norma UNI ISO 9613-2 [7].
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In sostanza ed in termini molto sintetici, per determinare le emissioni sonore verso
l’ambiente esterno e verso edifici circostanti è necessario possedere dati in merito a:
1. spettro di emissione sonora della sorgente (ad esempio la potenza sonora dei diffusori acustici ed il livello tipico di amplificazione);
2. caratteristiche dell’ambiente interno in termini di forma, dimensioni e coefficiente
di assorbimento acustico delle superfici di involucro1
3. caratteristiche delle strutture di involucro di termini di isolamento acustico (serramenti, murature e coperture, eventuali prese d’aria ecc.);
4. caratteristiche dell’ambiente esterno (distanze, presenza di ostacoli come barriere e
loro caratteristiche, vegetazione, superfici riflettenti ecc.);
5. se la valutazione deve essere riferita ad ambienti interni di edifici circostanti, oltre
alle distanze ed all’orientamento di questi rispetto al edificio dove si svolge lo spettacolo, è necessario conoscere anche le caratteristiche delle loro strutture
d’involucro.
A quest’ultimo riguardo è importante sottolineare che le valutazioni sono spesso volte a
garantire il rispetto del criterio differenziale sui livelli sonori immessi in ambiente esterno in prossimità dei ricettori (solitamente residenze) sulla base di quanto previsto
dall’art. 4 del DPCM 14/11/97 [8]. Poiché per l’applicabilità del criterio differenziale
devono essere superati certi valori di soglia del livello sonoro nell’ambiente disturbato
(50 dBA di giorno e 40 dBA di notte, a finestre aperte), può essere sufficiente valutare il
livello di pressione sonora immesso dall’attività disturbante in prossimità degli edifici
più vicini (ad esempio ad un metro dalla facciata) e quindi stimare il livello immesso
nell’ambiente disturbato in presenza di finestre aperte. A questo riguardo può essere utile il riferimento alla norma UNI 11296 [9].
Il metodo di calcolo descritto dalla norma citata [4] si fonda sulla definizione di alcune
sorgenti sonore ipotetiche di facciata a cui si riconduce la propagazione sonora da dentro l’edificio verso l’esterno [10]. Tale sorgenti sonore sono caratterizzate con un livello
di potenza sonora che è funzione delle caratteristiche dell’involucro e del campo sonoro
presente all’interno dell’edificio. L’affidabilità del modello di calcolo è funzione della
correttezza delle ipotesi assunte e della validità dei dati di input usati (caratteristiche acustiche dell’involucro e delle sorgenti sonore interne ecc.). In generale, conviene assumere ipotesi di tipo cautelativo per far fronte alla complessità del calcolo che può, in
molti casi, rendere difficile la corretta interpretazione delle variabili e quindi ridurre
l’affidabilità del risultato.
Le soluzioni adottabili in questi casi sono molteplici e spesso si basano
sull’interposizione di schermi fonoisolanti (barriere acustiche) da collocare
nell’ambiente esterno lungo il percorso di propagazione sonora, in prossimità della sorgente o dei ricettori.
3.2 La propagazione sonora verso altri ambienti interni dell’edificio
La valutazione del rumore immesso verso altri locali interni è relativamente semplice quando si tratti di locali immediatamente adiacenti a quello dove si svolge lo spettacolo, poiché richiede l’applicazione degli usuali metodi di calcolo dell’acustica edilizia.
Tali metodi sono descritti dalle parti 1 e 2 della norma UNI EN 12354 [1, 2] e dal rapporto tecnico UNI TR 11175 [6].
1
in alternativa a questi primi due dati è possibile conoscere e ipotizzare il livello medio di pressione
sonora nell’ambiente interno dove si svolge lo spettacolo
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Nel caso in cui il disturbo sia recato verso locali dell’edificio non immediatamente
adiacenti a quello oggetto di studio, la valutazione è più complessa. In questi casi si deve determinare se il principale percorso di propagazione sonora è di tipo aereo o strutturale. Nel primo caso il percorso di propagazione può essere costituito da cavedi, canali
di ventilazione ma anche da corti interne che mettono in comunicazione due parti del
medesimo edificio. In questi casi, ferma restando la complessità della valutazione,
l’intervento consiste generalmente nell’interposizione di schermi lungo i percorsi di
propagazione sonora (serrande, silenziatori, barriere ecc.)
Nel caso invece di trasmissione di tipo strutturale, le soluzioni devono essere attentamente valutate perché spesso è difficile riuscire ad intervenire su tutti i possibili percorsi di propagazione sonora. In molti casi è preferibile rivestire con prodotti fonoassorbenti (come contropareti, controsoffitti) tutte le strutture di involucro dell’ambiente disturbante, in modo da ridurre all’origine la potenza sonora trasmessa. È comunque impossibile definire una soluzione o una tipologia di soluzioni adottabile in tutti i casi,
poiché questo richiede una valutazione analitica dei percorsi di propagazione sonora da
svolgere caso per caso.
3.3 La propagazione sonora dall’esterno
Questo caso, che interessa le situazioni in cui l’esecuzione musicale o l’ascolto del
parlato richiede una particolare protezione dai rumori provenienti dall’esterno, si affronta normalmente mediante la progettazione acustica dell’involucro edilizio, da effettuarsi
in base alla metodologia descritta dalle norme UNI EN 12354-3 [3]e UNI TR 11175 [6].
In generale si può affermare che, tranne casi particolari in cui si richieda un livello
di protezione molto elevato o si abbiano strutture opache di involucro molto poco performanti (come strutture leggere), la soluzione del problema richiede di studiare le prestazioni fonoisolanti dei serramenti (porte, finestre, lucernari) e di eventuali prese d’aria
o canali di ventilazione che comunicano con l’esterno. Si può fare riferimento a questo
riguardo alle classi di qualità acustica definite dal prospetto 1 della norma UNI 113672
[11] o ai valori limite definiti dal DPCM 5/12/97 [12].
3.4 La riverberazione sonora
L’eccesso di riverberazione sonora nell’ambiente oggetto di attività si traduce in difficoltà nella comprensione del messaggio audio ascoltato e in incremento del livello di
pressione sonora. Il primo problema è particolarmente rilevante nel caso in cui la qualità
dell’ascolto sia di fondamentale importanza per la fruizione dello spazio, come nei teatri, nelle sale concerto, ma anche nelle aule scolastiche ed universitarie.
Il secondo problema è invece maggiormente rilevante laddove la concentrazione delle persone e la loro attività crei un livello sonoro significativamente alto, come nei locali
per la ristorazione o nelle palestre.
La valutazione delle caratteristiche acustiche degli ambienti interni è oggetto di numerosissimi studi e di teorie molto accurate. In questa sede è impossibile trattare anche
in maniera sommaria tali aspetti. È importante sottolineare però che la verifica acustica
di un locale, in cui debba essere particolarmente curata la qualità dell’ascolto, influenza
necessariamente anche le fasi preliminari della progettazione; infatti, in molti casi un intervento postumo, che sia limitato alla sola caratterizzazione dei materiali di involucro
2
La norma specifica comunque che per i locali adibiti ad attività ricreative in cui la qualità acustica
sia una caratteristica fondamentale (come per le sale da concerto) i valori limite definiti dal prospetto 1
non sono pertinenti poiché è necessario uno studio ad hoc.
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dell’ambiente, non può essere sufficiente a risolvere tutte le problematiche acustiche che
possono presentarsi.
A livello normativo, il documento di riferimento per le verifiche progettuali è la UNI
EN 12354-6 [5]. Valori di riferimento per la risposta acustica delle sale si trovano invece nell’appendice C della UNI 11367 [10].
4. Il primo caso studio: Pizza Express a Richmond (Londra)
Nell’ambito delle esperienze di progettazione acustica degli spazi aperti al pubblico,
le pizzerie presentano particolari criticità dovute soprattutto alla elevata riverberazione
sonora che generalmente determina condizioni di discomfort acustico.
Il caso studio in oggetto riguarda la ristrutturazione di uno dei ristoranti della catena
di pizzerie Pizza Express di Richmond a Londra, condotto insieme allo studio di progettazione londinese AB ROGERS DESIGN. Nel ristorante di Richmond, utilizzato come
concept site per studiare e testare le soluzioni da mutuare nelle altre pizzerie, l’acustica
è stata uno dei temi principali, ed è stata integrata con le altre discipline fin dalle prime
fasi del progetto (v. figura 1).
Figura 1 – Vedute dell’esterno e dell’interno del locale in esame nella sua configurazione ante-operam
Il progetto di ristrutturazione prevede la collocazione di 190 coperti destinati ad accogliere principalmente famiglie.
Il principale obiettivo del progetto acustico è stato quello di creare un ambiente acusticamente confortevole e differenziato nella fruizione, attraverso la creazione di soluzioni differenti in grado di garantire per ciascuna zona caratteristica del locale una resa
acustica diversa: pannelli fonoassorbenti sospesi al soffitto, alcuni dei quali resi attivi
attraverso l’inserimento di altoparlanti, elementi sospesi attivi (Dome), specchi sospesi
con rivestimento posteriore fonoassorbente, ecc. Tutte le soluzioni acustiche sono state
progettate inoltre nell’ottica di rendere l’ambiente innovativo ed esteticamente accattivante.
La prima fase del lavoro ha riguardato lo studio di un elemento sospeso attivo (Dome) a copertura di alcuni tavoli al fine di ricreare in corrispondenza di questi un microcosmo sonoro differenziato. Il Dome è dotato di un altoparlante direttivo posizionato,
insieme al sistema di illuminazione, nella parte centrale del rivestimento interno, che
può essere utilizzato per riprodurre musica di sottofondo oppure musica scelta dal cliente attraverso il collegamento del proprio lettore mp3. Sono stati fatti studi sulla forma e
sui materiali di rivestimento del Dome attraverso costruzioni geometriche dei raggi e
simulazioni acustiche con il software Ramsete (v. figura 2) ed, infine, sono state fatte
misure acustiche su un prototipo al fine di verificare che la distribuzione dei livelli so-
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nori in corrispondenza dell’attivazione dell’altoparlante (rumore rosa) fosse omogenea
su tutte le sedute (v. figura 3).
SPHERE AND PARABOLA
SPHERE
Sound waves
are uniformly
reflected only on
the area under
the DOME
Reflected sound
waves create a
focal point of
sound on the
table (possible
shift of the
image of source
and more
reflections off
the DOME area)
Figura 2– Studio geometrico ed analitico condotto sul DOME
Figura 3 – Misure acustiche effettuate in corrispondenza delle sedute sotto il DOME
Con riferimento al locale è stato misurato il tempo di riverbero nella condizione ante-operam con la tecnica del rumore impulsivo (v. figura 4).
S01-P01
REVERBERATION T IME
S01-P02
2.5
S01-P03
SOURCES POSITION
P6
S2
P2
P7
P12
P11
P10
S4
P4
Reverberation time (s)
P5
S02-P04
2
RECEIVERS POSITION
S02-P05
S02-P06
1.5
S03-P07
1
S03-P08
S03-O09
0.5
S04-P11
S3
Frequancy
40
00
25
00
16
00
63
0
10
00
10
0
40
0
0
P9
25
0
S1
S04-P10
16
0
P3
P1
P8
TR ROOM
Increased
TR ROOM
Figura 4 – Postazioni della sorgente e dei microfoni per la misura del tempo di riverbero (a sinistra) e risultati della misura (a destra)
6
38° Convegno Nazionale AIA
I risultati di tali misurazioni, opportunamente incrementati per tenere conto della
presenza di materiali di costruzione al momento delle misure, sono stati poi utilizzati
per tarare il modello tridimensionale di progetto.
A partire dal modello tarato, con l’ausilio del software Ramsete, è stato possibile valutare differenti ipotesi progettuali. La configurazione ottimale di progetto è risultata
quella caratterizzata dai seguenti elementi (v. figura 5):
- n. 80 pannelli fonoassorbenti circolari sospesi al soffitto Armostrong Canopy,
di diametro 120 cm e spessore 2.2 cm (in 30 dei quali sono stati installati dei
piccoli altoparlanti non direttivi per la riproduzione di musica di sottofondo);
- n. 15 specchi sospesi al soffitto di diametro 80 cm rivestiti sul lato superiore
con materiale fonoassorbente (Echopanel spessore 1.2 cm);
- n. 15 specchi sospesi al soffitto di diametro 60 cm rivestiti sul lato superiore
con materiale fonoassorbente (Echopanel spessore 1.2 cm);
- n. 7 DOME rivestiti con materiale acrilico sul lato esterno e internamente con
materiale fonoassorbente (Echopanel spessore 2.2 cm);
- Pavimento in listelli di legno;
- Pareti e soffitto intonacati;
- Tavoli e sedie in legno laminato.
Figura 5 – Posizionamento degli elementi di progetto
A partire dalla configurazione di progetto prima descritta è stata effettuata una simulazione acustica con il software Ramsete) in cui è stata posizionata una sorgente omnidirezionale nella zona centrale del locale (h=1.5 m) e due ricevitori posti all’altezza
dell’orecchio umano di una persona seduta (h=1.15 m).
I risultati del calcolo del tempo di riverbero in corrispondenza della configurazione
del progetto ottimale sono riportati in forma grafica nella figura 6 unitamente al tempo
di riverbero ottimale e al risultato delle misure nella configurazione ante-operam. Come
si può osservare nella suddetta figura, con l’introduzione degli elementi fonoassorbenti
prima descritti, si ha una riduzione del tempo di riverbero che risulta così al di sotto della curva ottimale a tutte le frequenze.
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Comparison between Optimal, M easured and Simulated
Reverberation T ime
Reverberation Time (s)
2.50
2.00
1.50
Optimal Reverberation Time
Measured Reverberation Time
1.00
Simulated Reverberation Time
0.50
0.00
125
250
500
1000
2000
4000
Frequency (Hz)
Figura 6 – Risultati della simulazione del tempo di riverbero per la configurazione
ottimale di progetto e confronto con il tempo di riverbero misurato e
ottimale
Figura 7 – Vedute dell’interno della pizzeria dopo la fine dei lavori di ristrutturazione
Figura 8 - Vedute dell’interno della pizzeria dopo la fine dei lavori di ristrutturazione
8
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5. Il secondo caso studio: lounge bar Slowly a Firenze
Il secondo caso studio riguarda la progettazione acustica di una serie di interventi
per la bonifica delle immissioni di rumore negli ambienti abitativi confinanti lateralmente e superiormente con un locale situato nel centro di Firenze, situato all’interno di
un condominio abitativo e con peculiarità.
Tali interventi si inquadrano in un più generale piano di ottimizzazione acustica degli spazi di pertinenza del locale e hanno come obiettivo di qualità il raggiungimento di
un contributo specifico massimo dell’attività del locale alle immissioni di rumore nei citati ambienti abitativi, pari a 25 dB(A), limite di applicabilità del criterio differenziale
nel tempo di riferimento notturno.
Secondo la metodologia proposta, si è proceduto alla rilevazione delle immissioni da
sorgenti campione e standard ante operam e, successivamente, post operam in una postazione ricettore che fosse acusticamente vicina all’ambiente sorgente e rappresentativa
delle immissioni in tutti gli altri ambienti riceventi.
La configurazione dello scenario di propagazione è rappresentata nella figura 9.
Figura 9 – Scenario di propagazione del rumore
La progettazione degli interventi e la verifica dell’efficacia degli stessi ha previsto le
seguenti fasi:
- analisi acustica dello scenario e scelta della parete di riferimento;
- simulazione dell’emissione antropica mediante sorgente campione e scelta di 5 brani
musicali standard per le misure fonometriche di immissione da sorgente campione
- misura fonometrica ante operam, in ambiente ricevente, dei livelli di immissione
generati da emissioni campione dall’impianto elettroacustico in configurazione e limitazione fissata: in particolare, si è verificata la trasmissione di rumore rosa a larga banda, rumore rosa filtrato in bande di ottava e di terzi d’ottava e brani musicali
standard, rappresentativi delle scelte musicali tipiche del locale;
- misura e calcolo dei tempi di riverberazione dell’ambiente sorgente;
- stesura di una relazione tecnica di progetto descrittiva delle diverse soluzioni proposte e messe in opera;
- misura fonometrica post operam in ambiente ricevente nelle identiche condizioni di
emissione campione misurate ante operam;
- verifica di efficacia delle bonifiche e valutazione del contributo specifico alle immissioni per confronto.
Le condizioni di emissione sono state definite dal settaggio della catena di amplificazione dall’impianto elettroacustico. Si è momentaneamente rimosso il sistema di limi-
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38° Convegno Nazionale AIA
tazione presente nella catena e fissate le regolazioni dei volumi a un livello tale da produrre all’interno del locale nella postazione di massima emissione un livello misurato
pari a quello massimo consentito dalla regolazione certificata del sistema stesso, aumentato di 2 dB. Ciò per rendere più leggibile ed evidente lo studio della trasmissione acustica nei seguenti punti:
- nella postazione di emissione massima, rappresentata dal punto di convergenza delle
emissioni prodotte dai diffusori dell’impianto elettroacustico collocato altresì
nell’area di massimo stazionamento degli avventori;
- nella postazione di immissione massima, rappresentativa del maggior disturbo, individuata nell’appartamento situato al piano primo del condominio abitativo di cui fa
parte al piano terreno e ammezzato, il locale sorgente: è qui che si sono riscontrate
le immissioni di rumore più elevate, anche in virtù del confine diretto mediante parete verticale e orizzontale con l’ambiente sorgente.
Tale configurazione è rappresentata nella figura 10, ove è mostrata anche la collocazione dell’altro appartamento ricevente e la sua uguale o maggiore distanza acustica
dall’ambiente sorgente.
La progettazione ha previsto il rivestimento completo delle pareti di confine tra sorgente e ricettori con pannelli multistrato aventi caratteristiche fonoisolanti selezionate in
base a quanto risultante dall’analisi qualitativa e quantitativa delle misure ante operam.
In figura 10 sono riportate alcune istantanee della cantierizzazione con la relativa stratigrafia di progetto.
BONIFICA DELLE PARETI
Cartongesso da 15mm
Lana di roccia
Bilamina + piombo
Muratura
7cm
Figura 10 – Bonifica acustica della propagazione strutturale- stratigrafia pareti e
istantanee cantiere
Per le due campagne di misura, svolte prima dell’inizio dei lavori di bonifica e al
termine della messa in opera di tutti gli interventi progettati, si è previsto un sistema di
sorgenti campione e brani standard che sono stati utilizzati con identica regolazione
dell’impianto elettroacustico in occasione delle due campagne di misura. L’impianto è
stato portato a un livello di regolazione dei volume che portava a misure stabili in postazione sorgente con input Rumore Rosa pari a 87.0 dB(A). Poi, mantenendo fisso il
volume, per ciascuna delle sorgenti si sono effettuate misure contemporanee in postazione sorgente e postazione ricettore, verificando il livello di attenuazione sorgente–
ricettore. Questa sequenza di misura è stata effettuata prima e dopo l’intervento di bonifica, dando origine ai risultati riportati sinteticamente nei grafici di figura 11, dove si
10
38° Convegno Nazionale AIA
sono sovrapposti gli andamenti dei livelli relativi alle misure in contemporanea sorgente-ricettore, per mostrare i livelli di abbattimento ante operam e post operam.
EMISS IO N E – B R AN I S TAN D A R D
Brano 1
B rano 2
Brano 3
Brano 4
B rano 5
dB
120
110
100
90
80
70
60
50
40
16.54.00
16.56.00
LAeq
C ursore: 23/09/2004 17.03.50 - 17.03.51 LAeq=45,3 dB
30
16.58.00
17.00.00
17.02.00
20
10
16.44.00
16.46.00
LAeq
C ursore: 23/09/2004 16.43.40 - 16.43.41 LAeq=29,0 dB
16.48.00
16.50.00
16.52.00
16.54.00
Figura 11 – Livelli di emissione prodotti da sorgente campione (Rumore Rosa,
filtrato in terzi d’ottava) e da brani standard - Confronto Ante Operam
Post Operam
Dall’analisi dei risultati e dei confronti di questo caso studio, si evidenzia come
l’intervento di bonifica ha portato a un incremento dell’attenuazione tra i livelli sonori
in ambiente sorgente e ricevente pari a 14,1 dB(A) per il rumore rosa a banda larga e a
valori comunque significativi in tutte le bande considerate, quali, ad esempio:
- 11,1 dB(A) per il rumore rosa filtrato fra 250-630 Hz,
- 14,6 dB(A) per il rumore rosa filtrato fra 800-2000 Hz,
- 9,1 dB(A) per il rumore rosa filtrato fra 2500-6300 Hz,
così come per le diverse tipologie di brani musicali riprodotti, quali ad esempio:
- 7,3 dB(A) per il rumore originato dalla riproduzione di un brano di musica rock
- 6,8 dB(A) per il rumore originato dalla riproduzione di un brano di musica fusion
- 7,8 dB(A) per il rumore originato dalla riproduzione di un brano di musica funky
- 10,4 dB(A) per il rumore originato dalla riproduzione di un brano jazz melodico.
Un ulteriore confema è data dall’incremento di attenuazione pari a 7,2 dB(A) per il rumore originato dalla riproduzione di un brano di test della Sheffield Acoustic, utilizzato
per le prove di stress degli impianti elettroacustici e dei limitatori.
Considerando i livelli misurati ante-operam, si deduce che l’intervento progettato determina un livello di immissione in ambiente abitativo non superiore a 25 dB(A).
6. Conclusioni
Il controllo del rumore generato nei locali da spettacoli o da attività umane può
comportare problematiche di natura molto differenziata.
La trattazione ed i casi studio riportati evidenziano come, a fronte di un quadro normativo e legislativo esauriente, la soluzione del problema richieda sempre una valutazione dei singoli casi e la necessaria interazione tra tecnico acustico e progettista
dell’intervento.
11
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7. Bibliografia
[1] UNI EN 12354-1:2002, Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento dal rumore per via
aerea tra ambienti
[2] UNI EN 12354-2:2002, Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico al calpestio
tra ambienti
[3] UNI EN 12354-3:2002, Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico contro il
rumore proveniente dall'esterno per via aerea
[4] UNI EN 12354-4:2003, Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Trasmissione del rumore interno all'esterno
[5] UNI EN 12354-6:2006, Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Assorbimento acustico in ambienti chiusi
[6] UNI TR 11175:2005, Acustica in edilizia - Guida alle norme serie UNI EN 12354
per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici - Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale
[7] UNI ISO 9613-2:2006 , Acustica - Attenuazione sonora nella propagazione
all’aperto - Metodo generale di calcolo
[8] DPCM 14 novembre 1997 (in G.U. s. g. n° 280 del 1/12/97), Determinazione dei
valori limite delle sorgenti sonore
[9] UNI 11296:2009, Acustica - Linee guida per la progettazione, la selezione,
l’installazione e il collaudo dei sistemi per la mitigazione ai ricettori del rumore originato da infrastrutture di trasporto
[10] Fausti P., Secchi S., “Acustica edilizia: requisiti degli edifici destinati ad insediamenti produttivi: le normative, le soluzioni”, in atti del convegno dBA, Modena,
settembre 2002;
[11] UNI 11367:2010, Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Procedura di valutazione e verifica in opera
[12] DPCM 5/12/97, Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
12
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