TERMODINAMICA Lo studio delle proprietà e della trasmissione del calore CALORE • Il CALORE è una forma di energia e – come tale – può trasformarsi in altre forme di energia; si misura mis ra in calorie (cal) o in joule (J); 1 cal = 4,18 J • Troviamo il calore sotto due forme: – Calore nei corpi (solidi o fluidi), legato all’agitazione termica delle molecole che li costituiscono – Calore “raggiante”, “raggiante” che viene emesso e assorbito dai corpi (sia solidi che fluidi, cioè liquidi o gassosi) e si propaga nello spazio circostante, anche nel vuoto, sotto forma di onde elettromagnetiche (raggi infrarossi) TEMPERATURA • La TEMPERATURA è una misura della quantità di calore presente in unn corpo in relazione rela ione alla “capacità termica” del corpo stesso. Dal punto di vista microscopico, la temperatura di un corpo p è direttamente pproporzionale p all’energia g cinetica media delle molecole che lo costituiscono (che vibrano attorno a una posizione fissa nei solidi, mentre traslano nei fluidi): Eave 3 = kT 2 Con E = en.cinetica media delle molecole; T = temperatura assoluta (°K); k = cost. di Boltzmann (k=1,38·10-23 J/°K) TRASMISSIONE DEL CALORE • Il calore si trasmette in tre modi: – Per CONDUZIONE, per contatto tra corpi solidi o fluidi, senza p di materia calda,, ma trasmettendo energia g cinetica trasporto microscopica dalle molecole di un corpo a quelle dell’altro, fluendo naturalmente dai corpi più caldi (temperatura maggiore) a quelli più freddi (temperatura minore) – Per CONVEZIONE, nei soli corpi fluidi, per spostamento di materia calda (a causa della variazione di densità della materia con il suo riscaldamento e conseguente “galleggiamento” riscaldamento, galleggiamento della materia calda su quella fredda). Es.: i movimenti di acqua dal basso in alto e viceversa in una pentola sul fuoco – Per IRRAGGIAMENTO, AGG A O per emissione i i di raggii infrarossi i f i da d qualunque corpo, proporzionalmente alla quarta potenza della temperatura assoluta del corpo stesso e alla sua superficie (legge di St f B lt Stefan-Boltzmann) ) Capacità termica e calore specifico • La CAPACITA’ TERMICA di un corpo è data dal rapporto tra il calore assorbito e il conseguente innalzamento di temperatura: maggiore i è la l capacità ità termica t i e meno il corpo risente, i t in i termini di temperatura, dell’immissione di calore in esso. Un pparallelo logico g ppuò essere stabilito con l’idraulica: la qquantità di calore corrisponde alla quantità di liquido in un recipiente; la temperatura al livello raggiunto dal liquido nel recipiente e la capacità termica alla capacità idraulica del recipiente stesso. stesso • La capacità termica è legata sia alla sostanza di cui il corpo è (quantità di materia capace p di fatto che alla sua massa (q “immagazzinare” il calore): C = m·c in cui C = capacità termica (in J/°K opp. cal/°K), m = massa del corpo (in kg); c = calore specifico del corpo (in J/ J/°K·kg K kg opp. opp in cal/ cal/°K·kg) K kg) PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Il primo principio della termodinamica costituisce una legge di conservazione dell’energia dell energia, estesa all all’energia energia termica. termica In formule esso può essere espresso come: L Q = L + ∆U in cui: Q è il calore scambiato da un sistema (es : il calore comunicato da una fiamma al (es.: gas contenuto in un cilindro con pistone), L è il lavoro meccanico svolto da quel sistema ( (es.: per sollevare ll il pistone i mentre il gas riscaldato si espande) e ∆U è l’aumento di energia interna del sistema (es: aumento della temperatura del gas) ∆U Q SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Essenzialmente il secondo principio della termodinamica sancisce ll’impossibilità impossibilità di produrre lavoro fisico avendo a disposizione una sola fonte di energia (es.: un’unica regione posta tutta a una stessa temperatura). Infatti, intuitivamente, Infatti intuitivamente per poter far “fluire” l’energia e “captarne una frazione (= rendimento) trasformabile in lavoro, servono due livelli energetici a disposizione, g fluisce ((“sorgente”) g ) e un altro in uno da cui l’energia cui l’energia refluisce (“pozzo”). Ad esempio, per una macchina a vapore, la fiamma è la sorgente e l’ambiente circostante (avente temperatura inferiore rispetto i tt alla ll fiamma fi e verso cuii il calore l non utilizzato tili t rifluisce) è il pozzo. Tradotto in figura, Q1 è sempre non nullo. Q2 L Q1