1515PDTA02_PDTA autismo - Azienda Usl 4 di Prato

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
2
3
Il presente PDTA è stato realizzato da:
1)
Armellini Marco, referente medico del PDTA, Direttore UOC Neuropsichiatria infantile
2)
Campanile Sara, referente medico del PDTA, UOC Neuropsichiatria infantile
3)
Succhielli Laura, referente medico del PDTA, UOC Neuropsichiatria infantile
4)
Raimondi Francesco, referente medico del PDTA, UOC Psichiatria
5)
Baldini Elisabetta, referente psicologo del PDTA, UOC Psicologia
6)
Paolieri Elena, referente psicologo del PDTA , UOSD Specialistica territoriale convenzionata
7)
Mazzetti Nadia, referente psicologo del PDTA , UOSD Specialistica territoriale convenzionata
8)
Corsano Antonietta, referente infermieristico del PDTA, UOC Neuropsichiatria infantile
9)
Ongaro Susanna, referente logopedista del PDTA, UOC Recupero e rieducazione funzionale
10) Banci Buonamici Cristina, referente NeuroPsicomotricista del PDTA, UOC Recupero e
rieducazione funzionale
11) Benelli Alessandro, medico di Medicina Generale, UOSD Cure primarie
12) Bettocchi Arianna, infermiere, UOC Neuropsichiatria infantile
13) Cadeddu Cristina, infermiere, UOC Neuropsichiatria infantile
14) Campanile Pasquale, pediatra di famiglia, UOSD Cure primarie
15) Chiovenda Marco, infermiere, Posizione Organizzativa Dipartimento coordinamento tecnico
Salute mentale e dipendenze
16) Lombardi Cecilia, assistente sociale, UOC Assistenza Sociale
17) Mascii Marco, educatore, UOC Psichiatria
18) Missio Giuliana, psicologo, Direttore UOC Psicologia
19) Parretti Alessandra, medico, UOC Pediatria
20) Pieraccioli Luciana, OSS, UOC Psichiatria
21) Romano Orazio, infermiere, UOC Psichiatria.
Il Referente Aziendale dei PTDA, Simona Stefanelli, infermiere esperto, ha svolto le funzioni di
supporto metodologico, ha coordinato il raccordo tra le fasi e tra i vari gruppi di lavoro.
LISTA DI DISTRIBUZIONE
L’originale del presente documento è depositato presso l’UOSD Governo clinico e liste d’attesa.
Il presente documento è diffuso con email a tutti con disponibilità sull’intranet al link PDTA.
Generalità
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
SOMMARIO
1. Generalità..................................................................................................................................4
1.1
Proposito-Osservazione-Revisione-Criteri Generali dei PDTA-Criteri di riferimento dei
PDTA-Obiettivi del presente PDTA-Campo di applicazione del presente PDTA – Applicazione dei
PDTA vedi 5. Monitoraggio ed indicatori..........................................................................................4
1.2
Riferimenti ............................................................................................................................5
1.3
Definizioni / Abbreviazioni ..................................................................................................6
2. Premessa ...................................................................................................................................6
2.1
Definizione............................................................................................................................6
2.2
Epidemiologia .......................................................................................................................8
3. Percorso Assistenziale: Management .........................................................................................9
4. Rappresentazione del Percorso Assistenziale nei Settings ........................................................11
4.1 Età 0-18 anni Setting Territorio UOC Neuropsichiatria infantile, UOC Psicologia- UOC
Assistenza Sociale- Team autismo - Pediatra di famiglia- UOC Psichiatria .......................................11
4.2 Età 0-18 anni Valutazione clinico-biologica Setting Territorio UOC Neuropsichiatria infantile.14
4.3 Età 0-18 anni Setting Territorio UOC Psicologia Psicologo ......................................................16
4.4 Età >18 anni Setting Territorio UOC Neuropsichiatria infantile- UOC Psichiatria- UOC
Psicologia- UOC Assistenza Sociale Team Autismo - Medico di Medicina Generale .......................17
4.5 Team Autismo UOC Assistenza Sociale.....................................................................................18
5. Monitoraggio ed indicatori.......................................................................................................18
6. Registrazioni e Allegati ............................................................................................................18
Generalità
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
1.
GENERALITÀ
1.1 PROPOSITO-OSSERVAZIONE-REVISIONE-CRITERI GENERALI DEI PDTA-CRITERI DI
RIFERIMENTO DEI PDTA-OBIETTIVI DEL PRESENTE PDTA-CAMPO DI APPLICAZIONE DEL
PRESENTE PDTA – APPLICAZIONE DEI PDTA VEDI 5. MONITORAGGIO ED INDICATORI
Proposito
Il presente documento ha lo scopo di tracciare il PDTA contestualizzando le linee guida
e le buone pratiche (EBM -Evidence Based Medicine - ed EBN- Evidence Based
Nursing), considera gli aspetti organizzativi e gestionali per un percorso sicuro, semplice,
efficace, sostenibile, ottimizzante le risorse, senza fasi inutili con responsabilità definite
(chi fa, che cosa) per l’integrazione della continuità delle cure.
Osservazione
L’osservazione:
- delle indicazioni Cliniche e Terapeutiche si configura come “indicazione” e non è
necessariamente obbligatoria in quanto le stesse non rappresentano le uniche opzioni
disponibili; i redattori del presente documento riconoscono l’importanza del giudizio del
singolo professionista nell’inquadramento e trattamento (clinico/assistenziale) di ciascuna
situazione specifica in relazione anche alle necessità individuali dei pazienti e delle nuove
acquisizioni culturali
- del percorso Organizzativo dovrà essere sempre garantita, fatte salve le situazioni nelle
quali sussistano cause di manifesta impossibilità.
Revisione
Il presente documento verrà revisionato ogni volta che intervengano sostanziali
modifiche organizzative o eventuali variazioni nella normativa cogente o di altri
documenti ufficiali presi a riferimento e comunque entro 3 anni dalla data di
applicazione.
Criteri
Sono:
Generali dei - il miglioramento continuo dell’assistenza
PDTA
- la definizione di una pratica clinica e assistenziale rispondente ai criteri di
appropriatezza ed efficacia e di efficienza dell’uso delle risorse e sicurezza del paziente
- la standardizzazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale del paziente al
fine di assicurare equità nella presa in carico
- la modalità di lavoro di gruppo, in quanto ogni singola professionalità deve concorrere
con le proprie competenze e conoscenze ad individuare una risposta sinergica e adeguata
al problema di salute in oggetto
- la definizione dei bisogni organizzativi e tecnologici
- la definizione dei bisogni formativi e di sviluppo professionale
- la valorizzazione dei professionisti e dell’Azienda
- la possibilità di effettuare valutazione sulle risorse economiche assorbite (contabilità
economica per PDTA)
- il supporto da strumenti informativi di registrazione-controllo-monitoraggio PDTA e
relativa pianificazione assistenziale
- l’applicazione del PDTA collegata con gli obiettivi di Budget
- la garanzia della continuità assistenziale Ospedale-Territorio (MMG- UOSD
Specialistica territoriale convenzionata- UOSD Emergenza Territoriale- Centrale
Operativa 118 Firenze-Prato- UOC Assistenza Sociale)
- la valorizzazione del ruolo attivo ed informato del paziente attraverso la corretta
informazione, il supporto educativo, il self management e anche l’ascolto attivo del
paziente esperto.
Generalità
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
Criteri
di Sono:
riferimento
- la gestione del rischio clinico (minimizzazione) con contributi di esperienza
dei PDTA
professionale
- la rispondenza ai requisiti di Accreditamento (M17 = La continuità assistenziale è
garantita con protocolli terapeutici e/o percorsi assistenziali integrati e condivisi con le
macrostrutture organizzative interne)
- l’efficienza dell’uso delle risorse strutturali e di personale.
Obiettivi del Nello specifico, l’applicazione del PDTA si propone di ottenere i seguenti risultatipresente
obiettivi:
PDTA
- migliorare i tempi di attesa dell’appropriato iter diagnostico-terapeutico, fissando degli
standard aziendali
- ottimizzare e monitorare i livelli di qualità delle cure prestate, attraverso l’identificazione
di indicatori di processo e di esito e la messa a punto di un sistema di raccolta e analisi dei
dati
- individuare in modo precoce DSA attraverso gli screening e il percorso prioritario per i
fratelli/le sorelle dell’autistico (con informazione ai genitori per l’alto rischio)
- formulare una diagnosi precoce ed un intervento precoce (uno degli elementi più
significativi a livello prognostico per incidere sulla traiettoria evolutiva del disturbo)
- coinvolgere in modo attivo la famiglia per migliorare l’interazione sociale dei pazienti,
fornire sostegno e trasferire le competenze ai genitori
- migliorare l'inserimento nella vita sociale (famiglia-scuola) e se progetti disponibili
promuovere l’inserimento nel lavoro degli adulti valorizzando le capacità
- promuovere esperienze di autonomia abitativa, sociale e lavorativa.
Campo
di Il presente documento rappresenta un percorso assistenziale da applicare ai soggetti
applicazione
adulti e non adulti affetti dai disturbi dello spettro autistico (DSA) che accedono in
del presente questo Presidio Ospedaliero/Azienda USL, e indirizzato a tutte le professioni coinvolte
PDTA
nella diagnosi, trattamento e assistenza, relativamente ad ogni specifico setting.
Applicazione
Strumenti di valutazione
dei
PDTA - Sistema di monitoraggio sul livello di applicazione/applicabilità del PDTA nei vari
vedi
5. setting nel periodo di riferimento.
Monitoraggio - Incontri (briefing periodici, audit, mortality e morbidity review, etc) tra i referenti del
ed indicatori
PDTA ed il rispettivo gruppo professionale per l’esame dei risultati e delle criticità
emerse.
I referenti del PDTA effettueranno periodicamente la revisione del presente documento
alla luce dei risultati e di eventuali nuovi bisogni.
1.2 RIFERIMENTI
1) Legge Regionale 5 agosto 2009 n.51 “Norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture
sanitarie: procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento”e s.m.i.
2) Gestione del Rischio Clinico (sulla intranet)
3) Delibera della Giunta della Regione Toscana n.1066 del 15 Dicembre 2008 “Linee di indirizzo per
la diagnosi precoce e la presa in carico multiprofessionale dei disturbi dello spettro autistico”
4) Delibera della Giunta della Regione Toscana n. 699 del 3 Agosto 2009 “Screening per la
valutazione dello sviluppo della comunicazione e della relazione”
5) Percorso assistenziale Follow up del bambino da 0 – 12 mesi codice aziendale 51004PTC01
6) “La diagnosi precoce di autismo” Una guida pratica per i pediatri , Regione Toscana, Settembre
2009
7) “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità della qualità e
dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con
particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico” del 2012, Documento approvato come
Accordo in Conferenza unificata il 22 novembre 2012, Ministero della salute
Generalità
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autistico (DSA)
8) “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” Sistema
nazionale per le linee guida, linea guida 21, data di pubblicazione ottobre 2011, data di
aggiornamento ottobre 2015, Ministero della salute
9) Legge 18 Agosto 2015 n. 134 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle
persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”
10) Linee Guida SINPIA (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza), ISS
(Istituto superiore di sanità)
11) Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate (GU n.39 del 17-2-1992 - Suppl. Ordinario n. 30)
12) Legge 30 marzo 1971, n. 118 Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5, e
nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili (GU n.82 del 2-4-1971 )
13) Raccomandazione ministeriale n. 15, Febbraio 2013 “Morte o grave danno conseguente a non
corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all’interno del Pronto
soccorso”.
1.3 DEFINIZIONI / ABBREVIAZIONI
DSM: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
ICD: dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical
Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death, è la classificazione internazionale delle
malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO)
MMG: medico di Medicina Generale
Pz.:paziente.
2.
PREMESSA
2.1 DEFINIZIONE
Le conoscenze in merito al disturbo autistico (sindrome da alterazione globale dello sviluppo
psicologico, secondo l’ICD-10, International statistical classification of diseases and related health
problems, cioè la classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione
mondiale della sanità nel 1992) sono in continuo sviluppo e se ne aggiungono di nuove
incessantemente, grazie al lavoro di numerosi gruppi di ricerca presenti in tutto il mondo. Tuttavia, a
oltre 60 anni dalla sua individuazione da parte di Leo Kanner (1943), persistono ancora notevoli
incertezze in termini di eziologia, di elementi caratterizzanti il quadro clinico, di confini nosografici
con sindromi simili, di diagnosi, di presa in carico e di evoluzione a lungo termine.
Definizione e caratteristiche del disturbo L’autismo è una sindrome comportamentale causata da
un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita. Le aree
prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale,
alla interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico. In termini più semplici e
descrittivi, i bambini con autismo:
- hanno compromissioni qualitative del linguaggio anche molto gravi fino a una totale
assenza dello stesso
- manifestano incapacità o importanti difficoltà a sviluppare una reciprocità emotiva, sia con
gli adulti sia con i coetanei, che si evidenzia attraverso comportamenti, atteggiamenti e
modalità comunicative anche non verbali non adeguate all’età, al contesto o allo sviluppo
mentale raggiunto
- presentano interessi ristretti e comportamenti stereotipi e ripetitivi.
Tutti questi aspetti possono accompagnarsi anche a ritardo mentale, che si può presentare
in forma lieve, moderata o grave. Esistono quadri atipici di autismo con un interessamento più
Premessa
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autistico (DSA)
disomogeneo delle aree caratteristicamente coinvolte o con sintomi comportamentali meno gravi o
variabili, a volte accompagnati da uno sviluppo intellettivo normale.
La più recente revisione dell’inquadramento diagnostico dei disturbi mentali DSM 5 (2014) colloca
l’autismo nei Disturbi del neurosviluppo e li definisce globalmente Disturbi dello Spettro Autistico
con livello di gravità 1-2-3 in relazione al livello di supporto richiesto dal soggetto.
Conseguenza comune è comunque la disabilità che ne deriva e che si manifesta durante tutto l’arco
della vita, anche se con gravità variabile da soggetto a soggetto.
Eziopatogenesi Le cause dell’autismo sono a tutt’oggi sconosciute. La natura del disturbo, infatti,
coinvolgendo i complessi rapporti mente-cervello, non rende possibile il riferimento al modello
sequenziale eziopatogenetico, comunemente adottato nelle discipline mediche:
eziologia → anatomia patologica →patogenesi→sintomatologia.
Va inoltre considerato che l’autismo, quale sindrome definita in termini esclusivamente
comportamentali, si configura come la via finale comune di situazioni patologiche di svariata natura e
probabilmente con diversa eziologia. In base alle attuali conoscenze, l’autismo è una patologia
psichiatrica con un elevato tasso di ereditabilità e con una significativa concordanza nei
gemelli monozigoti: il rischio di avere un altro bambino con autismo è 20 volte più elevato
rispetto alla popolazione generale se si è già avuto un figlio affetto.
Nonostante queste prove, non si conosce ancora quale sia il percorso eziopatogenetico che conduce
allo sviluppo dei quadri di autismo; la ricerca si è orientata maggiormente a indagare il ruolo dei
fattori genetici, mentre una relativamente minore attenzione è stata posta sui fattori ambientali o sulla
interazione gene-ambiente, e si è focalizzata, specie negli ultimi anni, sullo studio del cervello,
soprattutto attraverso le tecniche di neuroimaging, sia strutturale sia funzionale.
I dati finora prodotti dalla ricerca hanno evidenziato una forte eterogeneità e complessità nella
eziologia genetica e anche l’identificazione di pathways cellulari o molecolari, possibile grazie alle
nuove tecnologie, consente di avanzare solo ipotesi sull’origine del disturbo e nell’insieme non
fornisce al momento elementi di certezza sulle cause, che restano sconosciute8).
Associazione L'autismo si trova a volte associato a sindromi o malattie rare a base genetica che
compromettono la normale funzionalità del Sistema Nervoso Centrale, quali la sclerosi tuberosa, la
sindrome di Rett, la sindrome di Down, la sindrome di Landau-Kleffner, la fenilchetonuria, la
sindrome dell'X fragile. Questi casi vengono spesso chiamati Autismo sindromico la loro
classificazione avviene sulla base della sindrome specifica, ciò non toglie che i loro bisogni speciali in
genere coincidano con quelli degli altri soggetti autistici7).
Prognosi II bambino con diagnosi certa di autismo cresce con il suo disturbo, anche se nuove
competenze sono acquisite con il tempo. Tali competenze, tuttavia, sono “modellate” da e sul
disturbo nucleare e avranno comunque una qualità “autistica”. Ogni intervento deve avere come
obiettivo quello di favorire il massimo sviluppo possibile delle diverse competenze compromesse nel
disturbo: analogamente a quanto già dimostrato nella riabilitazione di disabilità acquisite nell'adulto,
dove la tempestività e la specificità dell'intervento sono elementi determinanti, e in sintonia con la
prassi della riabilitazione di disabilità neuromotorie del bambino, dove la precocità dell’intervento
riabilitativo è diventata una buona prassi consolidata, anche gli interventi sugli aspetti funzionali e
mentali potrebbero giovarsi di metodologie specifiche, applicate precocemente. Nel complesso la
particolare pervasività della triade sintomatologica e l’andamento cronico del quadro patologico
determinano condizioni di disabilità, con gravi limitazioni nelle autonomie e nella vita sociale
che persistono anche nell'età adulta modificato 8).
Premessa
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autistico (DSA)
2.2 EPIDEMIOLOGIA
L’autismo non sembra presentare prevalenze geografiche e/o etniche, in quanto è stato descritto in
tutte le popolazioni del mondo, di ogni razza o ambiente sociale; presenta, viceversa, una prevalenza
di sesso, in quanto colpisce i maschi in misura da 3 a 4 volte superiore rispetto alle femmine.
Una prevalenza di 10-13 casi per 10.000 sembra la stima più attendibile per le forme classiche di
autismo, mentre se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza arriva a 40-50
casi per 10.000. Vanno comunque condotti ulteriori studi in relazione agli aumenti di prevalenza
delle patologie autistiche che in questi ultimi tempi sono stati segnalati soprattutto dai paesi anglofoni
e che porterebbero la prevalenza dei disturbi dello spettro autistico a 90/10.000. Questi dati devono
essere confrontati con quelli che si possono ricavare dai sistemi informativi delle regioni Piemonte ed
Emilia-Romagna, che indicano una presa in carico ai Servizi di neuropsichiatria infantile di minori
con diagnosi di autismo rispettivamente di 25/10.000 e 20/10.000 modificato 8).
Nell’Azienda USL 4 di Prato (che comprende Prato e tutti i comuni della provincia) nella fascia
d’età 0-18 anni il numero di casi con Disturbo Autistico si era stabilizzato da circa dieci anni sui 90100 casi in carico nei servizi. Negli ultimi 3 anni si è avuto un aumento delle richieste per prime
valutazioni (passando dalle 20 richieste annuali, alle 28 del 2014, alle 36 nel 2015) e un aumento dei
pazienti diagnosticati che attualmente sono 130; i nuovi casi diagnosticati sono passati dai 5-6
casi degli anni precedenti, ai 7-8 negli ultimi 3 anni, agli attuali 12 casi l’anno (dati 2014-2015).
I pazienti di età > 18 anni in carico all’UOC Psichiatria sono 49.
Premessa
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autistico (DSA)
3.
PERCORSO ASSISTENZIALE: MANAGEMENT
Screening Pediatra di famiglia
-18-21 mesi nel bilancio di salute
intervista M-CHAT RF Allegato 1
Sospetto Score ≥ 2
Pediatra di famiglia
consegna al genitore
- copia M-CHAT RF
- richiesta visita per “sospetto disturbo delle
competenze di comunicazione e interazione
sociale” assegnata al Neuropsichiatra infantile
Team Autismo, UOC Neuropsichiatria
infantile
Screening
UOC PediatriaUOC
Neuropsichiatria
infantile
Pretermine/
sofferenza neonatale
(ittero, ph, asfissia)
Percorso assistenziale
Follow up del
bambino 0-12 mesi
cod. az. 51004PTC01
Pediatra di famiglia
1) invia email a [email protected]
oggetto PDTA DSA
Dati (Cognome,nome,contatti famiglia) + M-CHAT RF
2) informa il genitore di prenotare la visita per autismo
telefonando 0574 807879 UOC Neuropsichiatria infantile
Accesso
diretto
UOC Neuropsichiatria infantile
-Infermiere compila Scheda Primo Accesso
della Cartella Ambulatoriale per 1a visita
↓
1a Visita Neuropsichiatra infantile valuta:
- se profilo di sviluppo con deficit
d’interazione sociale
- se forte sospetto autistico: ADOS 2 con
ADI-R (intervista ai genitori)
UOC Neuropsichiatria infantile
- se non prenotata visita contatta famiglia per visita entro 20 giorni
- invia e-mail data 1° visita al Pediatra di famiglia
0-18 anni
UOC Neuropsichiatria infantile UOC Psicologia
UOC Assistenza Sociale Team autismo
Valutazione e Diagnosi
Trattamento Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
Monitoraggio (processo ed esito)
Continuità/Integrazione con Pediatra di famiglia/UOC Psichiatria
Salute Partecipata
Incontri/Contatti telefonici-email
con Associazioni
Screening
Informazione ai
genitori dei
bambini autistici
per alto rischio
del
fratello/sorella
Percorso
prioritario
UOC
Neuropsichiatria
infantile
DSA Sì
Disturbo
di
sviluppo
DSA No
Al momento
senza elementi di
dubbio
↓
↓
Presa in
carico
per il
caso
Controllo
a 24 mesi
dall’UOC
Neuropsichiatria
infantile
> 18 anni
UOC Psichiatria UOC Psicologia UOC Assistenza Sociale
Accertamento e Valutazione
Trattamento Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
Inserimento lavorativo se progetto
Monitoraggio (processo ed esito)
Continuità/Integrazione con Medico di Medicina Generale
DSA in Pronto Soccorso UOC Emergenza e accettazione DEU
Infermiere di Triage considera la condizione di fragilità/disabilità
13)
- attribuisce il codice di Triage e rivaluta il pz
- con il Medico garantisce il percorso preferenziale per ridurre disagio-stress correlati all’attesa/ambiente
Percorso Assistenziale: Management
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
Nel percorso assistenziale management:
1) fornire le informazioni gli aggiornamenti sulla situazione dello stato di salute/trattamenti ai
genitori/caregiver/tutore;
2) considerare che questo pz non riesce sempre a comunicare la presenza di una sintomatologia
dolorosa, per cui è necessario collaborare con i genitori/caregivers , importanti fonti di informazioni
per esempio per comprendere che alcuni disturbi emozionali potrebbero essere legati alla presenza di
dolore e per comprendere la localizzazione del dolore;
3) garantire intervento sanitario tempestivo, rispettoso dei tempi del pz. che consideri il disagio
psicologico legato all’ambiente non familiare, alla manipolazione da parte di altre persone, (alcuni pz
rifuggono il contatto fisico che vivono come una vera violenza);
un semplice prelievo venoso può essere vissuto come una violenza, è quindi necessario un ambiente
idoneo, non avere fretta e cercare di spiegare la procedura in collaborazione con i genitori/caregivers
per farla diventare “più familiare”;
4) se ricovero, garantire la presenza 24 ore su 24 di un familiare/caregiver che conosca nei dettagli le
esigenze del pz, svolge da tramite per comunicare con il pz e per conoscerne l’ emozioni e l’esigenze
al fine di ridurre il disagio e l’accentuazione dei disturbi comportamentali.
Percorso Assistenziale: Management
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
4.
RAPPRESENTAZIONE DEL PERCORSO ASSISTENZIALE NEI SETTINGS
4.1 ETÀ 0-18 ANNI SETTING TERRITORIO UOC NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, UOC
PSICOLOGIA- UOC ASSISTENZA SOCIALE- TEAM AUTISMO - PEDIATRA DI FAMIGLIA- UOC
PSICHIATRIA
(Neuropsichiatra infantile,Psicologo vedi 4.3,Logopedista,Terapista della neuropsicomotricità,
Infermiere,Assistente Sociale vedi 4.5 )
Applica le recenti indicazioni delle Linee Guida (SINPIA; ISS), in particolare:
1.intervento precoce (uno degli elementi più significativi a livello prognostico per incidere sulla traiettoria evolutiva del
disturbo)
2.coinvolgimento attivo della famiglia nelle varie fasi: progettazione, attuazione e verifica
3.intervento multidisciplinare e multimodale (il disturbo autistico coinvolge le varie aree di sviluppo che necessitano
di supporto integrato)
4.enfasi sugli interventi naturalistici (la ricerca ha dimostrato che gli interventi naturalistici nei contesti sociali dei
bambini hanno la massima efficacia nel potenziare la regolazione e le abilità sociali e comunicative, favorendo quindi
l’inclusione scolastica)
5.necessità di stabilire gli obbiettivi, verificare l’efficacia dell’intervento, programmare gli obbiettivi e gli
interventi in relazione alle problematiche emergenti e all’età
Valutazione e Diagnosi possibile day service
Valutazione:
-Clinico-biologica (vedi 4.2) e Diagnostico multi assiale con ADOS 2 e ADI-R (intervista ai genitori)
-Funzionale con BECS, PEP 3 -Area comunicazione con test linguaggio e valutazione CAA
-Area neuro psicomotoria con test specifici delle abilità psicomotorie
-Area cognitiva con WISC III e IV, Leiter-r
-Area delle autonomie personali e sociali con PEDI e VINELAND
-Valutazione completata con l’osservazione del bambino in ambito naturalistico o seminaturalistico, in
particolare del comportamento spontaneo di gioco con i familiari/gli operatori e in ambito scolastico (asilo
nido o scuola dell’infanzia). Al termine della valutazione compila la relazione sanitaria e nell’incontro con i
genitori, effettua la definizione diagnostica e la richiesta per legge 10411) e legge 11812) , attiva esenzione, in
condivisione con i familiari compila il piano di trattamento con gli obiettivi →Progetto Terapeutico
Riabilitativo Individualizzato
Trattamento → applicazione Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
Prima infanzia: 18 mesi-6 anni
Seconda infanzia: 6-18 anni
1.percorso di accompagnamento ai genitori dopo la
1.trattamenti individuali riabilitativi ambulatoriali
diagnosi: terapia genitori/bambino 5 incontri a cadenza psicoeducativi
settimanale; incontri di sostegno alla genitorialità almeno 2.eventuale prescrizione farmacologica
10 incontri a cadenza quindicinale
3.trattamenti di gruppo per l’autonomia sociale
2.eventuale prescrizione farmacologica
4.trattamenti riabilitativi semiresidenziali
3.trattamento individuale del bambino:TED,
5.consulenza alla scuola
psicomotricità, logopedia
6.interventi di sostegno alla genitorialità
4.trattamenti di gruppo di tipo psicoeducativo
7.parent training (8 incontri a cadenza quindicinale)
5. intervento in ambito scolastico (scuola infanzia e asilo 8.coordinamento degli interventi sul bambino svolti
nido secondo il modello ESDM)
all’interno del servizio e in ambiti sociali
6.consulenza alla scuola
9.attività medico legale [in particolare relazioni per
7.coordinamento degli interventi sul bambino svolti
attivare/rinnovare richieste per legge 10411) e legge
all’interno del servizio e in ambiti sociali
11812)]
8.attività medico legale vedi punto 9.
Monitoraggio (processo ed esito)
incontro/visita pz al bisogno e almeno una volta
all’anno con eventuale ridefinizione del Progetto
Terapeutico Riabilitativo Individualizzato e gestione
delle eventuali emergenze cliniche
Continuità/Integrazione
- Pediatra di famiglia con la relazione scritta
consegnata ai genitori e/o con contatto telefonico
- UOC Psichiatria con Progetto Terapeutico
Riabilitativo Individualizzato
Rappresentazione del Percorso Assistenziale nei Settings
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
In ordine alfabetico.
ADI-R: Autism Diagnostic Interview-Revised complementare all’ADOS. Intervista semistrutturata
per genitori, con domande relative ai comportamenti appartenenti alla triade sintomatologica e al
tipo di gioco.
ADOS 2: Autism Diagnostic Observation Schedule, utilizzo a partire dai 2 anni (anche per bambini
non verbali), fino all’età adulta. L’ADOS è basata sull’osservazione diretta.
BECS: Batterie d'Evaluation Cognitif et Socio-emotionelle, batteria per la valutazione cognitiva e
sociale messa a punto dall’equipe della Professoressa Barthèlemy presso l’ospedale di Tours.
CAA: Comunicazione Aumentativa e Alternativa è ogni forma di comunicazione che sostituisce,
integra, aumenta il linguaggio verbale orale. La CAA è un settore della pratica clinica che si pone
come obiettivo la compensazione di una disabilità (temporanea o permanente) del linguaggio
espressivo; vengono infatti create le condizioni affinché il disabile abbia l’opportunità di comunicare
in modo efficace, di tradurre il proprio pensiero in una serie di segni intelligibili per l’interlocutore.
Diagnosi multiassiale: nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), "Un sistema
multiassiale comporta la valutazione su diversi assi, ognuno dei quali si riferisce ad un diverso campo
di informazioni che può aiutare il clinico nel pianificare il trattamento e prevedere l'esito". L'uso del
sistema multiassiale facilita la valutazione ampia e sistematica dei vari disturbi mentali e condizioni
mediche generali, dei problemi ambientali e psicosociali e del livello di funzionamento, che
potrebbero essere trascurati se il centro dell'attenzione fosse rivolto alla valutazione di un singolo
problema in atto. Un sistema multiassiale fornisce un conveniente schema per organizzare e
comunicare l'informazione clinica, per cogliere la complessità delle situazioni cliniche, e per
descrivere l'eterogeneità degli individui che si presentano con la stessa diagnosi. Inoltre, il sistema
multiassiale favorisce l'applicazione del modello biopsicosociale negli ambienti clinici, didattici e di
ricerca. La classificazione multiassiale del DSM-IV comprende cinque assi di valutazione:
Asse I - Disturbi clinici - Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica
Asse II - Disturbi di Personalità - Ritardo Mentale
Asse III Condizioni Mediche Generali
Asse IV Problemi Psicosociali ed Ambientali
Asse V Valutazione Globale del Funzionamento.
Nel DSM, capitolo chiamato "Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica" e
che è così definito: "Questa sezione include altre condizioni o problemi che possono essere oggetto
di attenzione clinica". In questo capitolo nel paragrafo dei Problemi relazionali all'interno del quale
c'è il sotto-paragrafo chiamato Problema relazionale genitore-bambino, così definito: "Questa
categoria dovrebbe essere usata quando l'oggetto dell'attenzione clinica è una modalità di interazione
tra genitore e bambino (per es., comunicazione compromessa, iperprotezione, disciplina inadeguata)
che è associata con una compromissione clinicamente significativa del funzionamento dei singoli o
della famiglia, o con lo sviluppo di sintomi clinicamente significativi nel genitore o nel bambino".
ESDM: early start denver model. Un recente studio clinico randomizzato, pubblicato nel 2009 sulla
rivista Pediatrics, ha mostrato che è possibile ottenere un significativo miglioramento delle capacità
cognitive (QI), dei comportamento adattativi, e nella riduzione della gravità della diagnosi di autismo,
attraverso un intervento precoce compiuto su bambini in età prescolare. L'intervento, denominato
Early Start Denver Model (ESDM), prevede un percorso individualizzato e fortemente integrato,
ovvero coinvolge tutte le figure di riferimento del bambino (genitori in primo luogo, ma anche
l'ambiente scolastico). L'ESDM basa la sua efficacia sul principio che è necessario fare leva sulle
specifiche caratteristiche di ogni bambino e sulle sue preferenze di gioco o di attività. Tali preferenze
vengono utilizzate per programmare un percorso intensivo, ovvero che sfrutti tutti i momenti e le
attività della giornata, per incentivare lo sviluppo delle competenze sociali e imitative, oltre che di
quelle cognitive.
Rappresentazione del Percorso Assistenziale nei Settings
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
Leiter-r: è una scala completamente non verbale, che non richiede comunicazione verbale fra
esaminatore e soggetto, né che quest’ultimo legga o scriva qualcosa. È quindi particolarmente adatta
per bambini ed adolescenti con ritardo cognitivo e con disturbi verbali. Si somministra come un
gioco, cosa che la rende divertente per i bambini, e lo scoring è effettuato in modo semplice e veloce.
A differenza dei tradizionali test del QI, la Leiter-R pone l’accento sull’intelligenza fluida, che è la
misura più vera dell’intelligenza innata di un individuo; essa è quindi meno soggetta ad influenze
culturali, sociali od educative.
PEDI: Pediatric Evaluation of Disability Inventory, è una misura delle abilità funzionali e della
necessità di assistenza associate ai livelli di disabilità nei 3 domini: del self care, della mobilità e delle
funzioni sociali.
PEP-3: nuova versione del PEP-R, test che valuta la disomogeneità di apprendimento, i punti di
forza e di debolezza e le disabilità di sviluppo.
TED: la terapia TED (terapia di scambio e di sviluppo), favorisce lo sviluppo delle capacità
funzionali del bambino (funzioni psicofisiologiche) e viene realizzata in un ambiente ludico e
positivo e in un clima di Tranquillità, di Disponibilità e di Serenità (Barthelèmy, 1995).
VINELAND: misura i livelli di sviluppo, da 0 a 18 anni del comportamento adattivo in 4 scale:
1.Comunicazione, 2.Abilità quotidiane, 3.Socializzazione e 4.Abilità motorie
WISC III e IV: Wechsler Intelligence Scale for Children è uno strumento clinico e diagnostico per
la valutazione delle abilità intellettuali dei bambini dai 6 ai 16 anni e 11 mesi, non è necessario saper
leggere o scrivere per poterlo effettuare.
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
4.2 ETÀ 0-18 ANNI VALUTAZIONE
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
CLINICO-BIOLOGICA
UOC Neuropsichiatria infantile
Valutazione clinico-biologica
1) Visita
Neurologica
2) Esame
Audiometrico
o PEA
(potenziali
evocati
acustici)
3) Visita
Pediatrica
4) Visita
Oculistica
SETTING TERRITORIO UOC
Per tutti
6) Cariotipo Ricerca X Fragile
Servizio di Genetica Meyer Azienda Ospedaliero
Universitaria
5) Esami ematici
(≤6 anni UOC Pediatria)
↓
↓
Se alterazioni o
regressione
Amminoacidemia
Quantitativa
Acidi Organici Urinari
Se positivo o Negativo con RM e/o dismorfismi
Cariotipo FRAX Negativo
↓
Visita
Neuro-metabolica
Servizio malattie
neurometaboliche Meyer
No RM
No Dismorfismi
↓
Archivio
Cariotipo FRAX Positivo
Sì RM
Meyer
Sì Dismorfismi
Consulenza
Genetica
FISH,
Array-CGH
WGE, WEE
Specifici..Se..
Femmina e con regressione
↓
Ricerca MECP2
Servizio di genetica Careggi
Regressione
Deficit di linguaggio in comprensione
Sospetto episodio Critico
Sofferenza Perinatale
Segni Neurologici
Se INDICAZIONI da EEG
↓
↓
EEG presso UOC Neurologia
RMN Meyer Azienda Ospedaliero
Universitaria
5) Esami ematici:
- emocromo (anemia)
- glicemia
- azotemia (importante valutare non solo se è alta, ma anche se è bassa)
- ammonio→ difetti ciclo dell’urea
- creatinina
- transaminasi (possono essere aumentate in tante malattie neuro metaboliche)
- acido urico (difetti purine, pirimidine. Iper e ipo uricemia. Valori di riferimento
dell’iperuricemia: nel bambino piccolo oltre 4, nel bambino grande oltre 7 mg/dl)
- colesterolo, in particolare se ci sono tratti dismorfici ad esempio sindattilia
- CPK e TSH
- accertamenti per celiachia
- esami metabolici (acido lattico, acido urico, emogasanalisi venosa, ammoniemia, aminoacidi).
Cariotipo FRAX, Cariotipo Ricerca X Fragile: la sindrome dell'X fragile (o sindrome di MartinBell o FRAX) è una malattia genetica umana causata dalla mutazione del gene FMR1 sul cromosoma
X, mutazione presente in un maschio su 4000 e in una femmina su 6000. Circa 1 su 256 donne sono
portatrici di X-Fragile e possono trasmetterlo ai loro figli. Circa 1 su 800 maschi sono affetti da
Sindrome dell'X-Fragile; le loro figlie saranno, a loro volta, portatrici del gene. Si contende con la
sindrome di Down il primato come causa genetica più comune di ritardo mentale (si hanno
comunque casi, anche in Italia, di soggetti affetti da X fragile che hanno frequentato l'università).
Array-CGH: Il cariotipo molecolare, noto anche come analisi array-CGH, è una metodica d’indagine
basata sull’ibridazione comparativa del genoma basata su array (array-based Comparative Genomic
Hybridization). Tale indagine ha il fine di identificare alterazioni del DNA note come variazioni del
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
numero di copie, che non sono rilevabili con altre tecniche di citogenetica convenzionale. Le
variazioni del numero di copie possono essere delezioni, cioè perdite di porzioni di genoma, o
duplicazioni/amplificazioni che consistono nella presenza di copie in eccesso di segmenti di DNA.
Queste anomalie del DNA possono essere la causa di diverse patologie costituzionali, come le
sindromi associate a ritardo mentale, le sindromi malformative, i disturbi neurologici (es. autismo ed
epilessia) e di diverse patologie tumorali (www.microgenomics.it/tecnologie/cariotipo-molecolarearray-cgh/).
FISH: Fluorescence In Situ Hybridation, ibridazione fluorescente in situ, è una tecnica citogenetica
che può essere utilizzata per rilevare e localizzare la presenza o l'assenza di specifiche sequenze di
DNA nei cromosomi.
MECP2: causa della sindrome di Rett, che è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico
che colpisce principalmente le bambine.
WGE, WEE: whole genome examination esame dell'intero genoma (WGE), e whole exome
examination, esame dell'intero esoma (WEE).
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
4.3 ETÀ 0-18 ANNI SETTING TERRITORIO UOC PSICOLOGIA PSICOLOGO
UOC Psicologia
Psicologo
Valutazione e Diagnosi
Diagnosi funzionale precoce con la Valutazione funzionale:
- contribuisce alla diagnosi clinica, è dinamica, è uno strumento volto a differenziare i soggetti con diagnosi di
autismo in una ottica di presa in carico multidisciplinare continuativa e coordinata
- individuale e specifica per quel soggetto e considera l’individuo per come funziona nei vari contesti
- mette in luce le potenzialità e non solo le aree di criticità del bambino e del sistema familiare
- parte dall’esigenza di dare risposta ai bisogni, individua modalità di intervento specifiche
- contribuisce alla definizione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
Trattamento → applicazione Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
Interventi di supporto alla famiglia
↓
1) Intervento precoce centrato sulla famiglia
(5 incontri) successivi alla diagnosi:
-fa raggiungere un adeguato livello di
conoscenza dell’autismo
-illustra il percorso terapeutico a breve e
lungo termine e sulle risorse territoriali
rendendo i genitori protagonisti attivi e
partecipi del percorso del proprio figlio
-permette ai genitori di ritornare su
argomenti già discussi per favorire una
metabolizzazione delle informazioni date
-fornisce uno spazio nel quale i genitori
possono esplicitare le loro richieste, le
difficoltà che incontrano nella gestione, nella
relazione e nella cura del figlio
- potenzia e supporta le risorse presenti nel
contesto familiare
2) Bilancio delle risorse familiari
-comprende i punti di forza/debolezza di
ciascun membro della famiglia
-attiva le risorse genitoriali nella relazione
quotidiana col bambino
- modifica il setting ambientale e le richieste
al bambino
- favorisce una riorganizzazione del sistema
familiare
Percorso di accompagnamento
genitori/bambino
↓
-consente ai genitori di aiutare il
proprio bambino a sviluppare
capacità di relazione, comunicazione e
pensiero in attesa e durante
l’attivazione di programmi terapeutici
-setting trattamento strutturato con
genitori, bambino (psicologo
+neuropsichiatra infantile /terapista
della neuro psicomotricità
/infermiere). Parte dagli interessi
spontanei del bambino, stimolandolo
a partecipare all’attività dove
l’elemento chiave è divertirsi insieme
(bambino e genitori).
Tale setting:
- favorisce le competenze
comunicative/socializzazione del
bambino nella relazione con i propri
genitori
- guida i genitori alla conoscenza del
proprio bambino
- incoraggia i genitori a scegliere in
modo autonomo strategie
comunicative nuove
- potenzia la relazione
Intervento di
sostegno alla
genitorialità nel
ciclo di vita
↓
Ogni fascia della
vita corrispondente
alla 1a infanzia e
all’adolescenza, ha
delle caratteristiche
precise e le famiglie
si trovano ad
affrontarle
costantemente
nell’intero ciclo di
vita.
Psicologo svolge
cicli di incontri nei
momenti di crisi
individuale e/o
familiare delle varie
fasi del ciclo
evolutivo su
richiesta della
famiglia o su
indicazione
dell’equipè
multidisciplinare
Monitoraggio (processo ed esito) e Continuità/Integrazione vedi 4.1
Rappresentazione del Percorso Assistenziale nei Settings
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
4.4 ETÀ >18 ANNI SETTING TERRITORIO UOC NEUROPSICHIATRIA INFANTILE- UOC
PSICHIATRIA- UOC PSICOLOGIA- UOC ASSISTENZA SOCIALE TEAM AUTISMO - MEDICO DI
MEDICINA GENERALE
UOC Neuropsichiatria infantile Azienda USL 4
Medico di Medicina Generale
UOC Assistenza Sociale
Altra Azienda USL
UOC Psichiatria - UOC Psicologia
Team autismo
Accertamento e valutazione
(acquisizione documentazione sanitaria, valutazione clinica,
approfondimenti clinico-diagnostici, etc.)
Definizione Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
(che consideri il quadro clinico, le specificità individuali e ambientali, i bisogni)
UOC Psichiatria – UOC Psicologia
Territorio
applicazione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
1) Individuazione e gestione di attività
riabilitative finalizzate a promuovere
esperienze di autonomia sociale, lavorativa,
abitativa eventualmente in collaborazione
con UOC Assistenza Sociale vedi 4.5
Trattamento Territoriale
(gestito dall’equipe
territoriale
dell’UOC Psichiatria UOC Psicologia)
(dove sussistono le condizioni cliniche)
2) Gestione diretta degli aspetti clinici
(definizione terapia, monitoraggio clinico,
etc..)
3) Continuità/Integrazione con Medico
di Medicina Generale attraverso
-visite congiunte
-relazioni
-contatti telefonici
per la presa in carico sanitaria
del pz
Individuazione e inserimento
presso
strutture semi-residenziali
qualificate
oppure
residenziali qualificate
UOC Psichiatria - UOC Psicologia
Iniziativa di supporto alla Famiglia
da parte dell’equipe multidisciplinare curante
al bisogno e/o almeno 2 volte/anno per monitoraggio del
Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato e per
affrontare i bisogni del pz e dei familiari
UOC Psichiatria - UOC Psicologia
Monitoraggio
1) Processo
a) Valutazione clinica al bisogno (es. improvvisa modifica del quadro clinico) e comunque almeno
una volta/anno da parte delle strutture accreditate o dell’equipe territoriale
b) UOC Psichiatria → Gestione delle eventuali emergenze cliniche es. crisi agitazione psicomotoria
grave (anche in collaborazione con le strutture riabilitative accoglienti)
c) UOC Psicologia → previsti cicli di incontri nei momenti di necessità individuale e/o familiare su
richiesta dei medesimi o su indicazione dell’equipe curante
2) Esito dell’andamento del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione dei disturbi dello spettro
autistico (DSA)
4.5 TEAM AUTISMO UOC ASSISTENZA SOCIALE
L’Assistente sociale:
- è presente quale componente stabile nei due teams (0-18 anni, >18 anni) almeno una per ciascun team
- partecipa a tutte le fasi del percorso, con particolare riferimento alla fase conclusiva della
valutazione/diagnosi e definizione/attuazione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
UOC Assistenza Sociale Assistente sociale
Svolge in entrambi i teams autismo (0-18 anni, >18 anni) le funzioni di:
informazione, orientamento sull’accesso ai servizi e alle risorse del territorio
consulenza sull’accesso ai benefici specifici previsti dalle normative sociali o sociosanitarie
sostegno alla famiglia
sostegno ai processi di autonomia
facilitazione all’accesso ai percorsi sociali/scolastici/lavorativi
raccordo con altri operatori/servizi
partecipazione alla definizione del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
presa in carico diretta e/o in connessione con equipe territoriale
monitoraggio del processo/esito
continuità/integrazione con altro Team/altri servizi
Inoltre l’Assistente Sociale svolge funzioni specifiche nel
Team 0-18 Anni
1) sostegno alle competenze genitoriali ed
alla crescita del bambino
2) integrazione /consulenza nei contesti
scolastici/educativi
3) raccordo con servizi/interventi
socioeducativi in ambiti scolastici,
domiciliari , semiresidenziali
4) sostegno/consulenza a famiglie con
particolare fragilità sociale
5.
Team >18 Anni
1) sostegno alle competenze della persona/famiglia
2) attivazione/facilitazione percorsi sociali, formativi
lavorativi
3) sostegno all’autonomia abitativa e sociale
4) sostegno/consulenza alle persone-famiglie con
particolare fragilità sociale
5) partecipazione all’individuazione percorsi di
residenzialità/semiresidenzialità
6) raccordo con servizi/interventi di natura sociale
MONITORAGGIO ED INDICATORI
-UOC Neuropsichiatria infantile (processo ed esito)
a) incontro/visita pz al bisogno e almeno una volta all’anno con eventuale ridefinizione del
Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato
b) gestione delle eventuali emergenze cliniche
-UOC Psichiatria -UOC Psicologia
1) processo:
a) Valutazione clinica al bisogno (es. improvvisa modifica del quadro clinico) e comunque
almeno una volta/anno da parte delle strutture accreditate o dell’equipe territoriale
b) UOC Psichiatria →Gestione delle eventuali emergenze cliniche es. crisi agitazione
psicomotoria grave (anche in collaborazione con le strutture riabilitative accoglienti)
c) UOC Psicologia → previsti cicli di incontri nei momenti di necessità individuale e/o familiare
su richiesta dei medesimi o su indicazione dell’equipe curante
2) esito dell’andamento del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato.
6.
REGISTRAZIONI E ALLEGATI
Allegato 1 M-CHAT RF.
Monitoraggio ed indicatori
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