generi in costruzione

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N*02
Foto Alessandro Burzigotti
generi in costruzione
un viaggio tra le identita' e le differenze
editoriale
di Elena Fortuna Di Bella Manca
I
n questo numero parliamo di differenze di genere partendo dal passato: da quando
l’Istituto degli Innocenti di Firenze accoglieva i bambini abbandonati e li divideva a
seconda del genere (da notare la diversità dei cortili a cui venivano destinati: corinzio
per i maschi, ionico per le femmine).
E affrontiamo l’argomento proseguendo con il presente, chiedendo ad alcuni ragazzi cosa
significa per loro appartenere a un genere piuttosto che ad un altro. E le difficoltà che si
incontrano nel proprio percorso.
Dare una risposta unica a un argomento così spinoso e ancora in evolversi è difficile.
Perché, in fondo, cosa vuol dire essere uomo oggi?
Possiamo rispondere con la canzone di Caparezza che sostiene che un “vero uomo
dovrebbe lavare i piatti?”
Ed essere una donna oggi?
Cosa è cambiato rispetto al passato, oltre all’aumento di marche di detersivo?
Ciò che sappiamo è che l’uomo e la donna si differenziano per caratteristiche biologiche, a
livello di cromosomi. Ma non è finita qui. La stessa natura ci inganna, come leggerete più
avanti nell’intervista alla psicologa Barbara Santoni.
La società ci insegna la dicotomia: uomo/donna, alto/basso, magro/grasso, cane/gatto,
burro/marmellata. Ma non lasciatevi influenzare: oltre al nero e al bianco esiste anche il
grigio topo.
Ed è da qui che vogliamo partire: dalle sfumature di significato, dalle mezze verità non
svelate, da un modo di sentirsi donna o uomo che è nostro e di nessun altro.
vignetta di Zoe Guerrini
sommario
Verso l'equilibrio
la parola ai giovani
C'era una volta... L'uomo e la donna
femmina, maschio... o neutro?
Lucia Dattolo
Elena Fortuna di Bella Manca
LE 10 COSE CHE...
generi (in generale)
Lorenzo Rosini
contributors
Agnese
Duccio
20 anni, studia Antropologia, Religioni
e Civilta' Orientali a Bologna. Ama il
pattinaggio artistico, la fotografia e la
moda, anche se non si direbbe. Aspirante
pasticcera, le piace sorprendere gli altri
con dolci che lei non mangia quasi mai.
Sogna l'India e intanto conta i giorni che la
separano dal prossimo viaggio
22 anni, frequenta la facolta' di Scienze
Politiche. e' appassionato di musica,
fumetti, giochi di ruolo, libri, tecnologia,
fotografia e social media
Alice
Elena
20 anni, studia Scienze Turistiche. Ama
viaggiare e scoprire sempre qualcosa di
nuovo perche' spinta da un'irrefrenabile
curiosita'
21 anni, studia Scienze Politiche. Le piace
scrivere, fare fotografie e ballare la salsa.
Tra pagine scritte e interviste rubate
sogna di fare la giornalista e raccontare
quello che vede senza filtri ne' invenzioni
Bernardo
Francesco
20 anni, studia Medicina. Nel tempo
libero legge e coltiva la passione per
la fotografia, che pratica a livello
amatoriale. In passato ha giocato a
basket, anche se con scarsi risultati. Fuma
la pipa e gli piace vedere le cose in
maniera positiva
21 anni, studia Scienze della
Comunicazione a Bologna. Appassionato
di comunicazione, marketing, social media
e politica. Ama viaggiare ed e' innamorato
pazzo della Palestina
Giacomo
Noemi
21 anni, studia Giurisprudenza al
Polo Sociale di Novoli, si interessa
di giornalismo, politica, e soprattutto
nullafacenza, cosa in cui applica la gran
parte della propria scienza
20 anni, studentessa di Sviluppo
Economico e Cooperazione
Internazionale. Le piace scrivere, leggere
ed ascoltare, ma soprattutto tirare fuori
cio' che c'e' dentro ognuno e metterlo
per scritto. La passione momentanea piu'
intensa e' la salsa! Gioca a pallavolo e
adora il giallo delle foglie autunnali
Lorenzo
Zoe
21 anni. Studente di Scienze Politiche
a Firenze, e' un amante dei gatti e fan
di Frank Zappa, nonche' degli stregoni
messicani. Spesso inventa parole senza
senso, alle quali gli amici cercano di
trovare nuovi significati. Crede che per
fare politica ci si debba infilare dentro ai
partiti, ed il suo sogno e' quello di riuscire
un giorno a trovarne uno decente
20 anni, studia Sviluppo Economico e
Cooperazione Internazionale a Firenze.
E' piena di voglia di vivere e non sta un
minuto ferma. Guidata dalla sua curiosita'
e' interessata ad approfondire il mondo
dell'informazione attraverso i media. Le
piace sempre sperimentare nuove strade
e guardare il mondo da prospettive
diverse
Lucia
21 anni, e' una cantante amatoriale e
frequenta Giurisprudenza, a Firenze.
Adora le canzoni senza senso, i bucatini
e gli anni Venti e, qualsiasi cosa le
succeda ha bisogno di raccontarla a piu'
persone possibile e nei minimi dettagli.
Disordinata e ritardataria fino al midollo,
e' appassionata di gialli della Christie
e libri di Andrea De Carlo e sogna di
riuscire a scrivere qualcosa di simile,
prima o poi!
N*02 _ maggio2013
Coordinamento LAMA dca
Progetto grafico EDA Servizi
Realizzato nell'ambito del progetto
Crescere che avventura con il contributo di
Fondazione Telecom Italia
FONDAZIONE
C'era
una volta...
L'uomo e la
donna
di Noemi Stella
fotografia di Alessandro Burzigotti
www.alessandroburzigotti.com
Q
uello è già deciso dal momento in cui veniamo al mondo, senza se e senza
ma, non si scappa. Possiamo decidere di viverlo come una maglia calzante
che accarezza le nostre forme, o come un paio di pantaloni troppo stretti
che ci lascia un segno rossastro sul ventre.
Possiamo andare fieri del nostro sesso, nasconderlo con abiti e atteggiamenti opposti,
renderlo complice dei nostri desideri più profondi, adattarlo ai nostri gusti sessuali con
In un mondo di
infinite possibilità, in
cui la volontà fa da
giudice, non si può
discutere sulla scelta
del genere sessuale...
ritocchi chirurgici e ormoni…
È un argomento delicato perché diamante dalle mille sfaccettature che si aprono a
ventaglio, che parte da una base definita e solida per perdersi tra le ramificazioni della
mente, dell’identificazione sociale, dell’educazione, dell’appagamento sessuale.
Nascere maschio o femmina non ha un risvolto esclusivamente biologico, ma
anche di natura sociale: si cade in una serie di ruoli, di aspettative e di “norme”
comportamentali da seguire. La figura femminile è da sempre stata, rispetto all’uomo,
più soggetta a questo tipo di imposizioni e calchi mentali, caratterizzati da una lista
specifica di cose che una donna può o non può fare. Basti pensare al passato e gli
esempi arrivano numerosissimi. Fa riflettere, per esempio, come venivano archiviati
donne è uno spazio rettangolare molto più ridotto, con
colonne ioniche e sottili che fanno pensare all’eleganza
ma anche ad una certa delicatezza e instabilità.
Ma attenzione: i pesanti dogmi introiettati non
penalizzano solo fanciulle e signore ma anche l’altra parte
della popolazione, quella “con le palle”. Infatti vediamo
un uomo che insegue uno stereotipo machista e vigoroso
senza riuscire mai a raggiungerlo e a sentirselo proprio.
Un uomo evirato della sua parte più sensibile e intuitiva
perché considerata troppo femminile.
I processi che stanno dietro al genere sessuale sono in
continuo movimento e, come un flusso, si trasformano
con il passare del tempo ridefinendo le regole e le loro
applicazioni. Lentamente cominciamo a distinguere il
nel registro contabile, i bambini che venivano lasciati all’Ospedale degli Innocenti
di Firenze (brefotrofio dalla prima metà del 1400 al ventesimo secolo), infatti le
balie scrivevano “figli di madre incognita”; il che è assolutamente innegabile come,
d’altronde, dovrebbe apparire altrettanto chiaro che ad essere incognita non era
solo la figura materna, ma soprattutto quella del padre. E invece, quando si parla di
moralità, questa tocca solo l’universo femminile, come se le donne necessitassero di
un’educazione specifica per immobilizzarle in una categoria e giudicarle nell’esatto
sesso biologico dall’identità di genere, ci domandiamo
se non sia giusto che l’uomo possa decidere di prendere
la “paternità” e rimanere a casa ad accudire il figlio
neonato “al posto” della madre… ricerchiamo una
certa dose, sempre più elevata, di libertà nel definire chi
siamo. Indipendentemente dal sesso. È come se avessimo
fame di scegliere da soli, senza spinte o negazioni, cosa
istante in cui provano a muoversi da lì o tentano di conquistarsi qualche libertà in più.
vogliamo essere.
Nonostante siano le donne a procreare, a dare alla luce nuove vite e, nella maggioranza
Forse, dopo secoli in cui ci siamo sentiti costretti nel
delle culture, anche quelle destinate a prendersene cura durante la crescita, sono
nostro genere perché la sua definizione condizionava
sempre state ritenute un gradino sotto o, almeno, figure fragili, secondarie rispetto al
anche le altre sfere della nostra esistenza, abbiamo
maschio.
bisogno di metterlo completamente in dubbio, di
Nello stesso Istituto degli Innocenti, possiamo notare come il cortile dei maschi sia di
ripensarlo, di ritoccare le sue basi.
forma quadrata (figura geometrica nobile), molto ampio, con lavoratissime colonne
Cosa vuol dire e cosa comporta, veramente, avere la
corinzie e arricchito con le preziose opere dei Della Robbia; mentre quello destinato alle
barba o i fianchi larghi?
video
Verso l'equilibrio
Interviste di Noemi Stella
Riprese di Elena Fortuna Di Bella Manca
Montaggio di Agnese Macerini e Francesco Romano
intervista
femmina,
maschio..
o neutro?
di Elena Fortuna Di Bella Manca
...ha collaborato per alcuni anni presso l'associazione queer "Ireos"
di Firenze e dopo aver vinto un concorso pubblico ha iniziato a
lavorare presso l'Asl di Pontassieve occupandosi di minori (infanzia
e adolescenza). Ha contribuito a curare il libro "L'identita' sessuale
a scuola. Educare alla diversita' e prevenire l'omofobia"
Barbara Santoni
psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
intervista
È stato all’università che con il prof. Dettore, che insegna
mi trucco, non porto orecchini. Questo a volte ha colpito gli
“psicologia del comportamento sessuale”, mi sono interessata
altri in modo strano, però è strano pensare che tutte le donne
all’omosessualità. Ho fatto con lui una tesi sulle conseguenze
debbano avere gli stessi gusti.
che ha il pregiudizio sulle persone omosessuali a livello
I pregiudizi sull’omosessualità da una parte sono superati,
psicologico e da lì sono rimasta curiosa sull’argomento.
perché l’omosessualità è molto più visibile, anche sui media,
A livello personale mi sono approcciata al tema perché
e tra i ragazzi è più conosciuta rispetto a come ci si immagina
conosco persone omosessuali da sempre, alcune delle quali
sono state vicinissime a me.
Quando stavo per diventare psicologa mi chiedevo la “causa”
dell’omosessualità. Approfondendo per capire meglio questi
temi, mi sono resa conto che le cose da studiare erano altre.
Sono passata dal modello della malattia che molti di noi
hanno, senza rendersene conto (quale è la causa, cosa c’è che
non va), a studiare il pregiudizio e lo stigma sociale.
L’omofobia come pregiudizio e come serie di atteggiamenti
è molto legata al maschilismo, agli stereotipi di genere e
alle idee semplificate, che la nostra società ha, su come
dovrebbero essere i maschi e le femmine (per esempio
dovremmo essere: maschi, virili ed eterosessuali!)
Queste questioni riguardano non solo gli omosessuali ma tutti.
Il lavoro che facevo con i ragazzi nelle scuole era proprio
questo: aiutarli a riflettere sugli stereotipi che sono molto
diffusi nella nostra società, soprattutto nei media, e a capire
come questo ci condizioni nel fatto di non essere più noi
stessi. Ci adeguiamo a questi modelli senza accorgercene e per
stare bene diventiamo tutti un po’ stereotipati!
Gli stereotipi che gli studenti descrivevano erano per alcuni
È vero comunque che i maschi hanno tendenzialmente
alcune caratteristiche in più o diverse dalle donne, sarebbe
assurdo negarlo, il problema è che queste differenze sono state
elaborate in un modo molto schematico e applicate a tutti in
modo indifferenziato.
Io sono stata una bambina mandata a danza ed ero un
disastro. Invece giocavo a calcio di continuo per conto mio. Ai
miei genitori, che sono persone molto aperte e molto attente,
non è venuto in mente di iscrivermi a calcio, forse perché 20
anni fa era davvero strano che una ragazzina giocasse a calcio;
ora invece ci sono un po’ di squadre femminili. Non è una
cosa di cui ho sofferto, mi è venuto in mente dopo, ripensando
a questi argomenti, anche perché i miei genitori non erano
rigidi e quando hanno visto che non mi piaceva la danza non
hanno insistito e sono stati serenissimi. Ma non se ne sono
accorti!
Vittime di stereotipi lo siamo sempre perché si dà per scontato
che siccome sei femmina non ti piacciano certe cose: lo
sport ecc., e che al contrario ti debba curare tanto. Io ho i
capelli corti, non mi importa tanto dell’abbigliamento, non
aspetti anche quelli classici: l’uomo virile, macho, forte; la
veline.
Per altri versi descrivevano anche stereotipi nuovi: l’idea
dell’uomo vanitoso, dell’uomo che cura il suo corpo e della
donna in carriera, efficiente.
sono davvero duri da estirpare. Soprattutto quello classico
dell’omosessuale effeminato oppure dell’omosessuale che
è così perché ha problemi psicologici: questi sono ancora
abbastanza diffusi.
Riguardo le questioni sui transessuali esiste un filone di
ricerche che si interroga sugli stereotipi sessuali che fanno
pressioni per eseguire l’intervento medico.
Se un maschio sente di avere delle caratteristiche che secondo
la società sono considerate femminili potrebbe pensare che
l’unico modo per esprimersi è diventare femmina. Secondo
queste teorie, se la nostra società fosse più elastica su cosa
vuol dire essere maschio/femmina, alcune persone, non tutte,
non sentirebbero questa necessità ed esigenza di cambiare
sesso per stare bene, perché potrebbero esprimersi liberamente
al di là del sesso biologico.
Il messaggio che io cercavo di dare nelle scuole dove andavo
era di sforzarci a riconoscere la pressione sociale che c’è
ad omologarsi. Se ognuno di noi riuscisse a sviluppare un
atteggiamento riflessivo-critico su questa pressione, si
accorgerebbe di un milione di cose, di come l’omofobia viene
insegnata, per esempio. Dovremmo cominciare un percorso
donna bella e curata, con un peggioramento per quanto
riguarda proprio la donna nell’era berlusconiana a causa delle
che fosse 30 anni fa, per esempio. Dall’altra alcuni stereotipi
verso la ricerca dell’autenticità e mettere in discussione quelle
se la nostra societa' fosse piu' elastica
su cosa vuol dire essere maschio/
femmina, alcune persone, non tutte, non
sentirebbero questa necessita' ed esigenza
di cambiare sesso per stare bene, perche'
potrebbero esprimersi liberamente al di la'
del sesso biologico
che sono le cose su cui subiamo una pressione forte: non
solo l’omofobia, ma tutte le mode e i gusti. Se riuscissimo ad
accorgerci di come veniamo continuamente indirizzati, magari
diventeremmo più capaci di guardarci dentro, di liberarci di
questi condizionamenti e di scoprirci un po’.
intervista
Per
saperne
di
piu'
"lgbt"
la sigla completa e' "glbtqi"
Queer
si intendono tutte le "diversita'". E' un termine ombrello che
racchiude tutte le persone che vivono la propria sessualita' in un
modo "diverso" da quello convenzionale
Alcuni
aggiornamenti
Transessualismo
secondo la definizione medica (anche se e' argomento in
continua evoluzione) sono persone che sentono di appartenere
all'altro sesso e percio' fanno un iter medico per cambiare sesso
In Australia da circa due anni hanno introdotto nei documenti
una terza casella "neutro", per chi non si sente ne' maschio ne'
femmina.
Transgender
sono le persone meno conosciute, quelle che nascono con una
differenza a livello biologico, con diversita' cromosomiche. C'e'
un tabu' molto forte per cui rimangono invisibili, nascosti. C'e'
una pratica diffusa in molti paesi per intervenire in modo medico
per correggerle, per fare in modo che la loro sessualita' sia piu'
vicina a quella "normale"
Da quando e' possibile il cambiamento di sesso la nostra societa'
ha stabilito delle regole e dei limiti. Questo per ovvie ragioni di
regolazione giuridica. Ci sono dei protocolli con delle linee guida
internazionali per cui una persona che voglia cambiare sesso
deve fare un determinato iter e ha bisogno di una diagnosi e di
una valutazione da parte dei medici. Questa e' una questione
complessa perche' porta un sacco di problemi. Molte persone in
questo percorso vengono valutate non idonee.
Ha accesso alle cure mediche (e al supporto psicologico) solo chi
e' un transessuale "puro" (restano fuori dal percorso per esempio
i transgender).
In generale si dice che le persone omofobe, hanno un'omofobia
maggiore per il proprio sesso, i maschi sono piu' omofobi verso i
gay, e le femmine verso le lesbiche. C'e' un disagio maggiore con
l'omosessualita' che minaccia la propria identita'
Sito dell'associazione Ireos di Firenze:
www.ireos.org
Presentazione del libro "L'identita' sessuale a scuola":
http://www.youtube.com/watch?v=3ZbDb5g1DEI
sono persone che hanno un corpo maschile e si sentono
femminili, e viceversa, ma non vogliono cambiare sesso
Intersex
opinione
generi
(in generale)
di Lorenzo Rosini
foto di Alessandro Burzigotti
Secondo la Bibbia, Dio
prese una costola di Adamo
e da quella, mediante
tecniche di ingegneria
genetica a noi ancora
sconosciute, creò la donna
(e la chiamò Eva per
giunta)
O
ra, al di là del fatto che dopo di essa potremmo individuare almeno altre
mille prime donne, come per esempio Lady Tatcher, Rosy Bindi, la Regina
Elisabetta, Giovanna d’Arco, Xena... rendendo quindi Eva una sorta di
“prima inter pares”, la cosa più significativa riguardo a tale signora è che... è un po’
come Babbo Natale o la Befana. Allo stesso modo, è giusto informare i lettori che le
donne non provengono da una sorta di divina clonazione costolare, ma sono il frutto
di una lenta evoluzione che le ha portate a diventare, da scimmie, a quello che sono
(nessuno ancora sa cosa). E l’uomo? Idem, prima era scimmia (e tale è rimasto).
Bene, fine delle battutine.
La domanda importante è:
che differenza c’è tra nascere uomo o donna?
Beh, è evidente! Direte voi. Agli uomini piace l’azzurro e alle donne il rosa.
Non è così semplice temo. In verità, è così poco semplice che degli scienziati si sono
messi a studiare la cosa da vicino, e in particolare hanno scoperto che le differenze
fra uomini e donne si dividono in due distinte categorie: sessuali e di genere.
Le differenze sessuali sono di natura biologica e si acquisiscono dalla nascita.
Sono quelle in pratica che permettono al dottore, con una veloce sbirciatina, di
poter serenamente esclamare “Complimenti signora! E’ un bel maschietto/bella
femminuccia!”
opinione
Inoltre, crescendo tali differenze si notano nel diverso sviluppo del corpo a
seconda del sesso. E questo è quanto.
Tutte le altre differenze, sono differenze di genere. Tutte!
Facciamo un esempio: le bambine giocano con le bambole e si truccano quando
sono un po’ più grandi, mentre i bambini giocano coi soldatini e le costruzioni.
Perché le cose generalmente vanno in questo modo?
Perché la nostra società ha creato un dato modello di uomo di donna, di
bambino e di bambina.
Questo vuol dire che bambini e bambine sono uguali? No.
Vuol dire che in verità in un altro contesto sociale potrebbero fare le stesse cose
o magari giocare con i giochi l’uno dell’altra? Certo che sì.
E questo anche per gli adulti. Il fatto che la donna si occupi a casa dei bambini,
mentre l’uomo lavora; il fatto che la donna faccia le faccende domestiche e
cucini, mentre l’uomo guarda la partita; il fatto che la donna debba essere
magra, con la pelle liscia, dolce e carina, e che guardi i più anziani, mentre l’uomo
debba essere muscoloso, fiero, gretto quanto basta e debba andare in guerra.
Tutte queste caratteristiche in effetti non sono naturali, ma del tutto artificiali, e
sono la conseguenza di come è organizzata la nostra società.
Ora, la cosa divertente è che questa verità, che a molti sembrerà forse una
grande ovvietà, è una scoperta molto recente. Infatti, è il frutto del lavoro di
molti sociologi, ma più che altro sociologhe, come Margaret Meadow, la quale
ha voluto mostrare che in altre società, sebbene piccole, i ruoli per noi scontati
sono invece ribaltati, o totalmente diversi. In alcune società indigene sono le
donne a occuparsi della difesa o a scegliere il compagno. Ricordate le Amazzoni?
Non sono uno scherzo di natura, ma uno dei possibili sviluppi che avrebbe
potuto avere, o che potrebbe avere, la nostra società.
Donne che vanno in guerra. Why not? E’ plausibile, assolutamente “naturale”
(ovvero artificiale).
E qui veniamo al punto focale: a chi ha fatto comodo che fino ad ora fosse
considerato naturale, e quindi giusto, che le donne svolgessero la quasi totalità
dei lavori domestici e di cura della famiglia, senza quasi mai poter ricoprire ruoli
di responsabilità politica o di altro genere? Ovviamente agli uomini, i quali
in buona parte, così come molte donne, non accettano tutt’ora la scoperta
dei sociologi e si ostinano a considerare questo stato di cose come naturale e
inevitabile.
Che non sia naturale, come abbiamo visto, ce lo dice la ricerca scientifica,
storica e sociale, la quale dimostra incontrovertibilmente l’origine sociale delle
differenze di genere.
Che non sia inevitabile, ce lo dicono le statistiche.
Infatti, ormai in Italia il numero delle laureate ha superato quello dei laureati,
sebbene ancora le donne siano peggio pagate e trovino più difficilmente lavoro
rispetto alla controparte maschile. Inoltre, il numero di uomini che cucina
sta aumentando e in generale la cultura del maschio nulla facente in casa è
destinata a decadere, in virtù del fatto che aumenterà l’occupazione femminile,
grazie anche al maggior grado d’istruzione.
Tutto questo l’ho scritto per dire una cosa: se volete basare la vostra vita su
qualcosa, non fatelo sul fatto di essere donne o uomini, perché per quanto
riguarda ciò che si è in grado di fare è ininfluente.
Quindi, la libertà di scegliere come vivere è totale e giustificata dalla scienza.
Non preoccupiamoci del colore delle tutine dei bambini o sui fiocchi sulle porte
per i neonati. Pensiamo a sradicare l’ignoranza su queste tematiche e diamoci
una grossa mano facendo le cose assieme, donne e uomini.
E soprattutto, facciamo figlioli, perchè l’Italia è un paese vecchio e la nave sta
per affondare.
Se invece di fare figli proprio non vi va,
vedete bene di organizzarvi con gli anticoncezionali, che ci sono in quantità
e copulate in libertà.
Amen
10
cose
che..
di Bernardo Bozza
1. Cari giovani, sorridete e sperate nel futuro. In tre casi su quattro troverete lavoro. Se siete
uomini non importa a nessuno che siate belli o brutti, se siete donne avete una possibilita' su due
di rimanere disoccupate.
Triste ma, purtroppo, vero
2. Fatemi capire: se una donna ha i tacchi, non va bene, perche' sembra ridicola quando ci
cammina. Se non li ha, tuttavia, e' peggio, perche' mancante di sensualita'.
Forse che noi uomini abbiamo un paio di scarpe al posto del cervello?
3. Non ci sono piu' gli uomini di una volta. Prima quando vedevano una bella ragazza ci avrebbero
fantasticato sopra,
ora la vorrebbero candidare in politica
4. Donne gioite! L'otto marzo mi hanno regalato un ramo di mimosa, nonostante abbia la barba.
Ora e' ufficiale: siamo tutti uguali
5. L'entrata gratuita per le pulzelle in discoteca non e' cortesia, men che meno galanteria
e' sessismo mascherato da affarismo
6. Il maschilista prototipico: "sai, io e mia moglie abbiamo proprio un bel rapporto, parliamo di
tutto. E' proprio una donna intelligente.
Difatti, non le faccio mai aprire bocca"
7. Ragionando su Firenze vedremo che tutti gli artisti che hanno lasciato un segno sono uomini.
Pero', c'e' un pero'
la creativita' e' femmina. Meditate gente, meditate
8. Perche' una donna col passare dell'eta' invecchia, mentre un uomo, semplicemente, matura?
Non sapevo che ci fosse una correlazione tra il genere femminile e i liquori
9. Litigare con uomo e' come fare a cazzotti. Discutere con una donna e' come giocare una partita
a scacchi contro Dio.
Provare per credere
vignetta di Zoe Guerrini
10. Se siete arrivati a leggere fino a questo punto allora fermatevi. Guardate la prima persona che
passa ed odiatela: non sbaglierete mai perche' e' diversa da voi.
Mi raccomando fatelo e avrete la chiave per il successo
www.ripplemarks.net
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