N*02 Foto Alessandro Burzigotti generi in costruzione un viaggio tra le identita' e le differenze editoriale di Elena Fortuna Di Bella Manca I n questo numero parliamo di differenze di genere partendo dal passato: da quando l’Istituto degli Innocenti di Firenze accoglieva i bambini abbandonati e li divideva a seconda del genere (da notare la diversità dei cortili a cui venivano destinati: corinzio per i maschi, ionico per le femmine). E affrontiamo l’argomento proseguendo con il presente, chiedendo ad alcuni ragazzi cosa significa per loro appartenere a un genere piuttosto che ad un altro. E le difficoltà che si incontrano nel proprio percorso. Dare una risposta unica a un argomento così spinoso e ancora in evolversi è difficile. Perché, in fondo, cosa vuol dire essere uomo oggi? Possiamo rispondere con la canzone di Caparezza che sostiene che un “vero uomo dovrebbe lavare i piatti?” Ed essere una donna oggi? Cosa è cambiato rispetto al passato, oltre all’aumento di marche di detersivo? Ciò che sappiamo è che l’uomo e la donna si differenziano per caratteristiche biologiche, a livello di cromosomi. Ma non è finita qui. La stessa natura ci inganna, come leggerete più avanti nell’intervista alla psicologa Barbara Santoni. La società ci insegna la dicotomia: uomo/donna, alto/basso, magro/grasso, cane/gatto, burro/marmellata. Ma non lasciatevi influenzare: oltre al nero e al bianco esiste anche il grigio topo. Ed è da qui che vogliamo partire: dalle sfumature di significato, dalle mezze verità non svelate, da un modo di sentirsi donna o uomo che è nostro e di nessun altro. vignetta di Zoe Guerrini sommario Verso l'equilibrio la parola ai giovani C'era una volta... L'uomo e la donna femmina, maschio... o neutro? Lucia Dattolo Elena Fortuna di Bella Manca LE 10 COSE CHE... generi (in generale) Lorenzo Rosini contributors Agnese Duccio 20 anni, studia Antropologia, Religioni e Civilta' Orientali a Bologna. Ama il pattinaggio artistico, la fotografia e la moda, anche se non si direbbe. Aspirante pasticcera, le piace sorprendere gli altri con dolci che lei non mangia quasi mai. Sogna l'India e intanto conta i giorni che la separano dal prossimo viaggio 22 anni, frequenta la facolta' di Scienze Politiche. e' appassionato di musica, fumetti, giochi di ruolo, libri, tecnologia, fotografia e social media Alice Elena 20 anni, studia Scienze Turistiche. Ama viaggiare e scoprire sempre qualcosa di nuovo perche' spinta da un'irrefrenabile curiosita' 21 anni, studia Scienze Politiche. Le piace scrivere, fare fotografie e ballare la salsa. Tra pagine scritte e interviste rubate sogna di fare la giornalista e raccontare quello che vede senza filtri ne' invenzioni Bernardo Francesco 20 anni, studia Medicina. Nel tempo libero legge e coltiva la passione per la fotografia, che pratica a livello amatoriale. In passato ha giocato a basket, anche se con scarsi risultati. Fuma la pipa e gli piace vedere le cose in maniera positiva 21 anni, studia Scienze della Comunicazione a Bologna. Appassionato di comunicazione, marketing, social media e politica. Ama viaggiare ed e' innamorato pazzo della Palestina Giacomo Noemi 21 anni, studia Giurisprudenza al Polo Sociale di Novoli, si interessa di giornalismo, politica, e soprattutto nullafacenza, cosa in cui applica la gran parte della propria scienza 20 anni, studentessa di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale. Le piace scrivere, leggere ed ascoltare, ma soprattutto tirare fuori cio' che c'e' dentro ognuno e metterlo per scritto. La passione momentanea piu' intensa e' la salsa! Gioca a pallavolo e adora il giallo delle foglie autunnali Lorenzo Zoe 21 anni. Studente di Scienze Politiche a Firenze, e' un amante dei gatti e fan di Frank Zappa, nonche' degli stregoni messicani. Spesso inventa parole senza senso, alle quali gli amici cercano di trovare nuovi significati. Crede che per fare politica ci si debba infilare dentro ai partiti, ed il suo sogno e' quello di riuscire un giorno a trovarne uno decente 20 anni, studia Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale a Firenze. E' piena di voglia di vivere e non sta un minuto ferma. Guidata dalla sua curiosita' e' interessata ad approfondire il mondo dell'informazione attraverso i media. Le piace sempre sperimentare nuove strade e guardare il mondo da prospettive diverse Lucia 21 anni, e' una cantante amatoriale e frequenta Giurisprudenza, a Firenze. Adora le canzoni senza senso, i bucatini e gli anni Venti e, qualsiasi cosa le succeda ha bisogno di raccontarla a piu' persone possibile e nei minimi dettagli. Disordinata e ritardataria fino al midollo, e' appassionata di gialli della Christie e libri di Andrea De Carlo e sogna di riuscire a scrivere qualcosa di simile, prima o poi! N*02 _ maggio2013 Coordinamento LAMA dca Progetto grafico EDA Servizi Realizzato nell'ambito del progetto Crescere che avventura con il contributo di Fondazione Telecom Italia FONDAZIONE C'era una volta... L'uomo e la donna di Noemi Stella fotografia di Alessandro Burzigotti www.alessandroburzigotti.com Q uello è già deciso dal momento in cui veniamo al mondo, senza se e senza ma, non si scappa. Possiamo decidere di viverlo come una maglia calzante che accarezza le nostre forme, o come un paio di pantaloni troppo stretti che ci lascia un segno rossastro sul ventre. Possiamo andare fieri del nostro sesso, nasconderlo con abiti e atteggiamenti opposti, renderlo complice dei nostri desideri più profondi, adattarlo ai nostri gusti sessuali con In un mondo di infinite possibilità, in cui la volontà fa da giudice, non si può discutere sulla scelta del genere sessuale... ritocchi chirurgici e ormoni… È un argomento delicato perché diamante dalle mille sfaccettature che si aprono a ventaglio, che parte da una base definita e solida per perdersi tra le ramificazioni della mente, dell’identificazione sociale, dell’educazione, dell’appagamento sessuale. Nascere maschio o femmina non ha un risvolto esclusivamente biologico, ma anche di natura sociale: si cade in una serie di ruoli, di aspettative e di “norme” comportamentali da seguire. La figura femminile è da sempre stata, rispetto all’uomo, più soggetta a questo tipo di imposizioni e calchi mentali, caratterizzati da una lista specifica di cose che una donna può o non può fare. Basti pensare al passato e gli esempi arrivano numerosissimi. Fa riflettere, per esempio, come venivano archiviati donne è uno spazio rettangolare molto più ridotto, con colonne ioniche e sottili che fanno pensare all’eleganza ma anche ad una certa delicatezza e instabilità. Ma attenzione: i pesanti dogmi introiettati non penalizzano solo fanciulle e signore ma anche l’altra parte della popolazione, quella “con le palle”. Infatti vediamo un uomo che insegue uno stereotipo machista e vigoroso senza riuscire mai a raggiungerlo e a sentirselo proprio. Un uomo evirato della sua parte più sensibile e intuitiva perché considerata troppo femminile. I processi che stanno dietro al genere sessuale sono in continuo movimento e, come un flusso, si trasformano con il passare del tempo ridefinendo le regole e le loro applicazioni. Lentamente cominciamo a distinguere il nel registro contabile, i bambini che venivano lasciati all’Ospedale degli Innocenti di Firenze (brefotrofio dalla prima metà del 1400 al ventesimo secolo), infatti le balie scrivevano “figli di madre incognita”; il che è assolutamente innegabile come, d’altronde, dovrebbe apparire altrettanto chiaro che ad essere incognita non era solo la figura materna, ma soprattutto quella del padre. E invece, quando si parla di moralità, questa tocca solo l’universo femminile, come se le donne necessitassero di un’educazione specifica per immobilizzarle in una categoria e giudicarle nell’esatto sesso biologico dall’identità di genere, ci domandiamo se non sia giusto che l’uomo possa decidere di prendere la “paternità” e rimanere a casa ad accudire il figlio neonato “al posto” della madre… ricerchiamo una certa dose, sempre più elevata, di libertà nel definire chi siamo. Indipendentemente dal sesso. È come se avessimo fame di scegliere da soli, senza spinte o negazioni, cosa istante in cui provano a muoversi da lì o tentano di conquistarsi qualche libertà in più. vogliamo essere. Nonostante siano le donne a procreare, a dare alla luce nuove vite e, nella maggioranza Forse, dopo secoli in cui ci siamo sentiti costretti nel delle culture, anche quelle destinate a prendersene cura durante la crescita, sono nostro genere perché la sua definizione condizionava sempre state ritenute un gradino sotto o, almeno, figure fragili, secondarie rispetto al anche le altre sfere della nostra esistenza, abbiamo maschio. bisogno di metterlo completamente in dubbio, di Nello stesso Istituto degli Innocenti, possiamo notare come il cortile dei maschi sia di ripensarlo, di ritoccare le sue basi. forma quadrata (figura geometrica nobile), molto ampio, con lavoratissime colonne Cosa vuol dire e cosa comporta, veramente, avere la corinzie e arricchito con le preziose opere dei Della Robbia; mentre quello destinato alle barba o i fianchi larghi? video Verso l'equilibrio Interviste di Noemi Stella Riprese di Elena Fortuna Di Bella Manca Montaggio di Agnese Macerini e Francesco Romano intervista femmina, maschio.. o neutro? di Elena Fortuna Di Bella Manca ...ha collaborato per alcuni anni presso l'associazione queer "Ireos" di Firenze e dopo aver vinto un concorso pubblico ha iniziato a lavorare presso l'Asl di Pontassieve occupandosi di minori (infanzia e adolescenza). Ha contribuito a curare il libro "L'identita' sessuale a scuola. Educare alla diversita' e prevenire l'omofobia" Barbara Santoni psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale intervista È stato all’università che con il prof. Dettore, che insegna mi trucco, non porto orecchini. Questo a volte ha colpito gli “psicologia del comportamento sessuale”, mi sono interessata altri in modo strano, però è strano pensare che tutte le donne all’omosessualità. Ho fatto con lui una tesi sulle conseguenze debbano avere gli stessi gusti. che ha il pregiudizio sulle persone omosessuali a livello I pregiudizi sull’omosessualità da una parte sono superati, psicologico e da lì sono rimasta curiosa sull’argomento. perché l’omosessualità è molto più visibile, anche sui media, A livello personale mi sono approcciata al tema perché e tra i ragazzi è più conosciuta rispetto a come ci si immagina conosco persone omosessuali da sempre, alcune delle quali sono state vicinissime a me. Quando stavo per diventare psicologa mi chiedevo la “causa” dell’omosessualità. Approfondendo per capire meglio questi temi, mi sono resa conto che le cose da studiare erano altre. Sono passata dal modello della malattia che molti di noi hanno, senza rendersene conto (quale è la causa, cosa c’è che non va), a studiare il pregiudizio e lo stigma sociale. L’omofobia come pregiudizio e come serie di atteggiamenti è molto legata al maschilismo, agli stereotipi di genere e alle idee semplificate, che la nostra società ha, su come dovrebbero essere i maschi e le femmine (per esempio dovremmo essere: maschi, virili ed eterosessuali!) Queste questioni riguardano non solo gli omosessuali ma tutti. Il lavoro che facevo con i ragazzi nelle scuole era proprio questo: aiutarli a riflettere sugli stereotipi che sono molto diffusi nella nostra società, soprattutto nei media, e a capire come questo ci condizioni nel fatto di non essere più noi stessi. Ci adeguiamo a questi modelli senza accorgercene e per stare bene diventiamo tutti un po’ stereotipati! Gli stereotipi che gli studenti descrivevano erano per alcuni È vero comunque che i maschi hanno tendenzialmente alcune caratteristiche in più o diverse dalle donne, sarebbe assurdo negarlo, il problema è che queste differenze sono state elaborate in un modo molto schematico e applicate a tutti in modo indifferenziato. Io sono stata una bambina mandata a danza ed ero un disastro. Invece giocavo a calcio di continuo per conto mio. Ai miei genitori, che sono persone molto aperte e molto attente, non è venuto in mente di iscrivermi a calcio, forse perché 20 anni fa era davvero strano che una ragazzina giocasse a calcio; ora invece ci sono un po’ di squadre femminili. Non è una cosa di cui ho sofferto, mi è venuto in mente dopo, ripensando a questi argomenti, anche perché i miei genitori non erano rigidi e quando hanno visto che non mi piaceva la danza non hanno insistito e sono stati serenissimi. Ma non se ne sono accorti! Vittime di stereotipi lo siamo sempre perché si dà per scontato che siccome sei femmina non ti piacciano certe cose: lo sport ecc., e che al contrario ti debba curare tanto. Io ho i capelli corti, non mi importa tanto dell’abbigliamento, non aspetti anche quelli classici: l’uomo virile, macho, forte; la veline. Per altri versi descrivevano anche stereotipi nuovi: l’idea dell’uomo vanitoso, dell’uomo che cura il suo corpo e della donna in carriera, efficiente. sono davvero duri da estirpare. Soprattutto quello classico dell’omosessuale effeminato oppure dell’omosessuale che è così perché ha problemi psicologici: questi sono ancora abbastanza diffusi. Riguardo le questioni sui transessuali esiste un filone di ricerche che si interroga sugli stereotipi sessuali che fanno pressioni per eseguire l’intervento medico. Se un maschio sente di avere delle caratteristiche che secondo la società sono considerate femminili potrebbe pensare che l’unico modo per esprimersi è diventare femmina. Secondo queste teorie, se la nostra società fosse più elastica su cosa vuol dire essere maschio/femmina, alcune persone, non tutte, non sentirebbero questa necessità ed esigenza di cambiare sesso per stare bene, perché potrebbero esprimersi liberamente al di là del sesso biologico. Il messaggio che io cercavo di dare nelle scuole dove andavo era di sforzarci a riconoscere la pressione sociale che c’è ad omologarsi. Se ognuno di noi riuscisse a sviluppare un atteggiamento riflessivo-critico su questa pressione, si accorgerebbe di un milione di cose, di come l’omofobia viene insegnata, per esempio. Dovremmo cominciare un percorso donna bella e curata, con un peggioramento per quanto riguarda proprio la donna nell’era berlusconiana a causa delle che fosse 30 anni fa, per esempio. Dall’altra alcuni stereotipi verso la ricerca dell’autenticità e mettere in discussione quelle se la nostra societa' fosse piu' elastica su cosa vuol dire essere maschio/ femmina, alcune persone, non tutte, non sentirebbero questa necessita' ed esigenza di cambiare sesso per stare bene, perche' potrebbero esprimersi liberamente al di la' del sesso biologico che sono le cose su cui subiamo una pressione forte: non solo l’omofobia, ma tutte le mode e i gusti. Se riuscissimo ad accorgerci di come veniamo continuamente indirizzati, magari diventeremmo più capaci di guardarci dentro, di liberarci di questi condizionamenti e di scoprirci un po’. intervista Per saperne di piu' "lgbt" la sigla completa e' "glbtqi" Queer si intendono tutte le "diversita'". E' un termine ombrello che racchiude tutte le persone che vivono la propria sessualita' in un modo "diverso" da quello convenzionale Alcuni aggiornamenti Transessualismo secondo la definizione medica (anche se e' argomento in continua evoluzione) sono persone che sentono di appartenere all'altro sesso e percio' fanno un iter medico per cambiare sesso In Australia da circa due anni hanno introdotto nei documenti una terza casella "neutro", per chi non si sente ne' maschio ne' femmina. Transgender sono le persone meno conosciute, quelle che nascono con una differenza a livello biologico, con diversita' cromosomiche. C'e' un tabu' molto forte per cui rimangono invisibili, nascosti. C'e' una pratica diffusa in molti paesi per intervenire in modo medico per correggerle, per fare in modo che la loro sessualita' sia piu' vicina a quella "normale" Da quando e' possibile il cambiamento di sesso la nostra societa' ha stabilito delle regole e dei limiti. Questo per ovvie ragioni di regolazione giuridica. Ci sono dei protocolli con delle linee guida internazionali per cui una persona che voglia cambiare sesso deve fare un determinato iter e ha bisogno di una diagnosi e di una valutazione da parte dei medici. Questa e' una questione complessa perche' porta un sacco di problemi. Molte persone in questo percorso vengono valutate non idonee. Ha accesso alle cure mediche (e al supporto psicologico) solo chi e' un transessuale "puro" (restano fuori dal percorso per esempio i transgender). In generale si dice che le persone omofobe, hanno un'omofobia maggiore per il proprio sesso, i maschi sono piu' omofobi verso i gay, e le femmine verso le lesbiche. C'e' un disagio maggiore con l'omosessualita' che minaccia la propria identita' Sito dell'associazione Ireos di Firenze: www.ireos.org Presentazione del libro "L'identita' sessuale a scuola": http://www.youtube.com/watch?v=3ZbDb5g1DEI sono persone che hanno un corpo maschile e si sentono femminili, e viceversa, ma non vogliono cambiare sesso Intersex opinione generi (in generale) di Lorenzo Rosini foto di Alessandro Burzigotti Secondo la Bibbia, Dio prese una costola di Adamo e da quella, mediante tecniche di ingegneria genetica a noi ancora sconosciute, creò la donna (e la chiamò Eva per giunta) O ra, al di là del fatto che dopo di essa potremmo individuare almeno altre mille prime donne, come per esempio Lady Tatcher, Rosy Bindi, la Regina Elisabetta, Giovanna d’Arco, Xena... rendendo quindi Eva una sorta di “prima inter pares”, la cosa più significativa riguardo a tale signora è che... è un po’ come Babbo Natale o la Befana. Allo stesso modo, è giusto informare i lettori che le donne non provengono da una sorta di divina clonazione costolare, ma sono il frutto di una lenta evoluzione che le ha portate a diventare, da scimmie, a quello che sono (nessuno ancora sa cosa). E l’uomo? Idem, prima era scimmia (e tale è rimasto). Bene, fine delle battutine. La domanda importante è: che differenza c’è tra nascere uomo o donna? Beh, è evidente! Direte voi. Agli uomini piace l’azzurro e alle donne il rosa. Non è così semplice temo. In verità, è così poco semplice che degli scienziati si sono messi a studiare la cosa da vicino, e in particolare hanno scoperto che le differenze fra uomini e donne si dividono in due distinte categorie: sessuali e di genere. Le differenze sessuali sono di natura biologica e si acquisiscono dalla nascita. Sono quelle in pratica che permettono al dottore, con una veloce sbirciatina, di poter serenamente esclamare “Complimenti signora! E’ un bel maschietto/bella femminuccia!” opinione Inoltre, crescendo tali differenze si notano nel diverso sviluppo del corpo a seconda del sesso. E questo è quanto. Tutte le altre differenze, sono differenze di genere. Tutte! Facciamo un esempio: le bambine giocano con le bambole e si truccano quando sono un po’ più grandi, mentre i bambini giocano coi soldatini e le costruzioni. Perché le cose generalmente vanno in questo modo? Perché la nostra società ha creato un dato modello di uomo di donna, di bambino e di bambina. Questo vuol dire che bambini e bambine sono uguali? No. Vuol dire che in verità in un altro contesto sociale potrebbero fare le stesse cose o magari giocare con i giochi l’uno dell’altra? Certo che sì. E questo anche per gli adulti. Il fatto che la donna si occupi a casa dei bambini, mentre l’uomo lavora; il fatto che la donna faccia le faccende domestiche e cucini, mentre l’uomo guarda la partita; il fatto che la donna debba essere magra, con la pelle liscia, dolce e carina, e che guardi i più anziani, mentre l’uomo debba essere muscoloso, fiero, gretto quanto basta e debba andare in guerra. Tutte queste caratteristiche in effetti non sono naturali, ma del tutto artificiali, e sono la conseguenza di come è organizzata la nostra società. Ora, la cosa divertente è che questa verità, che a molti sembrerà forse una grande ovvietà, è una scoperta molto recente. Infatti, è il frutto del lavoro di molti sociologi, ma più che altro sociologhe, come Margaret Meadow, la quale ha voluto mostrare che in altre società, sebbene piccole, i ruoli per noi scontati sono invece ribaltati, o totalmente diversi. In alcune società indigene sono le donne a occuparsi della difesa o a scegliere il compagno. Ricordate le Amazzoni? Non sono uno scherzo di natura, ma uno dei possibili sviluppi che avrebbe potuto avere, o che potrebbe avere, la nostra società. Donne che vanno in guerra. Why not? E’ plausibile, assolutamente “naturale” (ovvero artificiale). E qui veniamo al punto focale: a chi ha fatto comodo che fino ad ora fosse considerato naturale, e quindi giusto, che le donne svolgessero la quasi totalità dei lavori domestici e di cura della famiglia, senza quasi mai poter ricoprire ruoli di responsabilità politica o di altro genere? Ovviamente agli uomini, i quali in buona parte, così come molte donne, non accettano tutt’ora la scoperta dei sociologi e si ostinano a considerare questo stato di cose come naturale e inevitabile. Che non sia naturale, come abbiamo visto, ce lo dice la ricerca scientifica, storica e sociale, la quale dimostra incontrovertibilmente l’origine sociale delle differenze di genere. Che non sia inevitabile, ce lo dicono le statistiche. Infatti, ormai in Italia il numero delle laureate ha superato quello dei laureati, sebbene ancora le donne siano peggio pagate e trovino più difficilmente lavoro rispetto alla controparte maschile. Inoltre, il numero di uomini che cucina sta aumentando e in generale la cultura del maschio nulla facente in casa è destinata a decadere, in virtù del fatto che aumenterà l’occupazione femminile, grazie anche al maggior grado d’istruzione. Tutto questo l’ho scritto per dire una cosa: se volete basare la vostra vita su qualcosa, non fatelo sul fatto di essere donne o uomini, perché per quanto riguarda ciò che si è in grado di fare è ininfluente. Quindi, la libertà di scegliere come vivere è totale e giustificata dalla scienza. Non preoccupiamoci del colore delle tutine dei bambini o sui fiocchi sulle porte per i neonati. Pensiamo a sradicare l’ignoranza su queste tematiche e diamoci una grossa mano facendo le cose assieme, donne e uomini. E soprattutto, facciamo figlioli, perchè l’Italia è un paese vecchio e la nave sta per affondare. Se invece di fare figli proprio non vi va, vedete bene di organizzarvi con gli anticoncezionali, che ci sono in quantità e copulate in libertà. Amen 10 cose che.. di Bernardo Bozza 1. Cari giovani, sorridete e sperate nel futuro. In tre casi su quattro troverete lavoro. Se siete uomini non importa a nessuno che siate belli o brutti, se siete donne avete una possibilita' su due di rimanere disoccupate. Triste ma, purtroppo, vero 2. Fatemi capire: se una donna ha i tacchi, non va bene, perche' sembra ridicola quando ci cammina. Se non li ha, tuttavia, e' peggio, perche' mancante di sensualita'. Forse che noi uomini abbiamo un paio di scarpe al posto del cervello? 3. Non ci sono piu' gli uomini di una volta. Prima quando vedevano una bella ragazza ci avrebbero fantasticato sopra, ora la vorrebbero candidare in politica 4. Donne gioite! L'otto marzo mi hanno regalato un ramo di mimosa, nonostante abbia la barba. Ora e' ufficiale: siamo tutti uguali 5. L'entrata gratuita per le pulzelle in discoteca non e' cortesia, men che meno galanteria e' sessismo mascherato da affarismo 6. Il maschilista prototipico: "sai, io e mia moglie abbiamo proprio un bel rapporto, parliamo di tutto. E' proprio una donna intelligente. Difatti, non le faccio mai aprire bocca" 7. Ragionando su Firenze vedremo che tutti gli artisti che hanno lasciato un segno sono uomini. Pero', c'e' un pero' la creativita' e' femmina. Meditate gente, meditate 8. Perche' una donna col passare dell'eta' invecchia, mentre un uomo, semplicemente, matura? Non sapevo che ci fosse una correlazione tra il genere femminile e i liquori 9. Litigare con uomo e' come fare a cazzotti. Discutere con una donna e' come giocare una partita a scacchi contro Dio. Provare per credere vignetta di Zoe Guerrini 10. Se siete arrivati a leggere fino a questo punto allora fermatevi. Guardate la prima persona che passa ed odiatela: non sbaglierete mai perche' e' diversa da voi. Mi raccomando fatelo e avrete la chiave per il successo www.ripplemarks.net