copertina Socco - Comune di Reggio Emilia

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Comune di Reggio Emilia
Servizio Compatibilità ambientale
S.I.S.Te.R.
Sistema di indicatori per la sostenibilità del Territorio reggiano
Josep Bofill
VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ AMBIENTALE DELLO SPAZIO RESIDENZIALE
IN UN’AREA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
Progetto S.I.S.Te.R.*
“Sistema di Indicatori per la Sostenibilità del Territorio Reggiano”
Responsabile del progetto e coordinamento generale:
Laura Montanari – Servizio Compatibilità Ambientale - Assessorato Ambiente - Comune di Reggio Emilia
Responsabile tecnico e coordinamento:
Susanna Ferrari - Servizio Compatibilità Ambientale - Assessorato Ambiente - Comune di Reggio Emilia
Valutazione della qualità ambientale dello spazio residenziale in un’area del Comune di Reggio Emilia
Assistenza esterna:
ARPA – Sezione Provinciale di Reggio Emilia
Responsabile: Fabrizia Capuano
Elaborazioni cartografiche: Sabina Bellodi
Osservatorio Città Sostenibili - Dipartimento Interateneo Territorio
Politecnico e Università di Torino
Progettazione dell’indice e stesura delle linee guida: Carlo Socco
Algoritmo matematico: Mauro Montrucchio
Applicazione: Marco Bonandini, Antonio Cittadino
Progetto grafico: Benja com.
*Cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente con il Bando “Agenda 21 locale” (Decreto Ministeriale del 18.12.2000)
VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ AMBIENTALE DELLO SPAZIO RESIDENZIALE
IN UN’AREA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
Documento redatto a cura di :
OSSERVATORIO CITTÀ SOSTENIBILI - DIPARTIMENTO INTERATENEO TERRITORIO
POLITECNICO E UNIVERSITÀ DI TORINO
Carlo Socco: responsabile scientifico
Mauro Montrucchio: algoritmo matematico
Marco Bonandini, Antonio Cittadino: applicazioni
ARPA – SEZIONE PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA
Fabrizia Capuano: applicazione dell’indice “Il caso – studio del Comune di Reggio Emilia”
Sabina Bellodi: elaborazioni cartografiche
SERVIZIO COMPATIBILITA’ AMBIENTALE – COMUNE DI REGGIO EMILIA
Susanna Ferrari applicazione dell’indice “Il caso – studio del Comune di Reggio Emilia”
[ Capitolo primo ]
[ Capitolo secondo ]
La teoria
Il caso studio
Indice
del Comune di Reggio Emilia
L’area del quartiere Canalina
[ Capitolo terzo ]
Linee guida
Allegati
Presentazione
PRESENTAZIONE
Viene qui presentata una prima sperimentazione nel Comune di Reggio Emilia di un indice per la
quantificazione del grado di qualità ambientale dello spazio residenziale urbano, intendendo, per tale,
lo spazio costituito dalle abitazioni e dai servizi di base. L’indice è stato predisposto dal prof. Carlo
Socco nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Osservatorio Città Sostenibili del Dipartimento Interateneo
Territorio del Politecnico e dell’Università di Torino.
Essendo lo spazio residenziale quello a più diretto servizio delle famiglie e costituendo gran parte del
territorio urbanizzato, si può affermare che un indice della sua qualità è sufficientemente rappresentativo
del livello qualitativo dell’ambiente urbano che ospita la vita quotidiana della popolazione.
La ricerca di un’elevata qualità ambientale dello spazio residenziale è sempre stata uno dei terreni di
maggiore impegno dell’urbanistica moderna e dovrebbe continuare ad essere un tema centrale per una
politica urbanistica a valenza sociale. Si potrebbe sostenere che, indipendentemente dalle particolarità
che distinguono i vari piani urbanistici, questi non dovrebbero venir meno al compito di analizzare
sistematicamente le condizioni ambientali dello spazio residenziale e di proporre un quadro organico
d’interventi per il suo miglioramento.
È dunque a livello del piano urbanistico comunale che questo tema può essere affrontato in modo
adeguato, ed è con riferimento a questo tema che la valutazione ambientale strategica del piano
urbanistico deve cercare di misurarsi, individuando indicatori ed indici appropriati, costruendo sistemi di
monitoraggio e impegnandosi in un’attività di reporting mirata ad informare la popolazione sulle
condizioni dell’ambiente in cui vive e a rendere più consapevoli le scelte dell’amministrazione locale.
L’indice che qui viene presentato è uno strumento tecnico per compiere questa analisi e per valutare gli
effetti degli interventi di pianificazione urbanistica.
Il lavoro compiuto ha teso a mettere a punto uno strumento che risultasse d’uso agevole e applicabile
nella normale attività di formazione dei piani urbanistici, e qui si avrà cura di presentarlo in modo
semplice e accessibile anche ai non esperti di metodi quantitativi di valutazione ambientale.
Come si vedrà, l’applicazione dell’indice è prevista alla scala 1:2.000 e richiede la formazione di un
database che ha, come unità spaziale di riferimento, la singola unità fondiaria, poiché è ad essa che
vengono riferiti i valori di qualità ambientale dello spazio residenziale.
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Baltazar Torres
Capitolo 1
La teoria
La teoria
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1 Le considerazioni contenute
nel presente paragrafo sono
tratte in larga parte da: C.
Socco (2000) “Città,
ambiente, paesaggio.
Lineamenti di progettazione
urbanistica”, Utet libreria,
Torino.
LO SPAZIO DELLA QUOTIDIANITA’
1
La città, prima di tutto, è un luogo dove si abita, un luogo dove le famiglie e le singole persone trascorrono la
normale vita di tutti i giorni, costituita da attività che si svolgono nell’abitazione e all’esterno di essa, ma ad essa
strettamente collegate, come sono appunto i servizi pubblici di uso quotidiano, le attività commerciali, le attività
che i cittadini svolgono durante il tempo libero e che riguardano le funzioni ricreative, culturali, sportive e di libera
associazione. La città diventa un luogo dove è piacevole vivere, nel momento in cui il complesso delle attività
afferenti alla residenza può essere svolto con efficienza, sicurezza e in un ambiente non inquinato ed
esteticamente gradevole: una buona fetta del welfare è qui.
La città, evidentemente, non è solo questo, essa è anche il luogo dove si lavora: il lavoro e la mobilità, che esso
induce per gli spostamenti casa-lavoro, costituiscono le altre funzioni fondamentali del quotidiano e che
meriterebbero altrettanta considerazione da parte di chi è interessato a valutare la qualità dell’ambiente della vita
dei cittadini. Ciò non toglie che lo spazio residenziale rimanga tema d’importanza centrale e forse, occupandosi
di città sostenibile, è opportuno iniziare da qui.
Se non si ha una chiara visione del livello di qualità dell’abitare in città e di come questo sia diversamente
ripartito tra le varie parti della città e tra i vari ceti sociali, non è agevole praticare un’urbanistica sociale.
La mappa della ripartizione spaziale della qualità residenziale fornisce anche un quadro delle priorità
d’intervento, tenendo conto delle situazioni più gravi: l’urbanistica non può non avere nell’equità uno dei suoi
principi irrinunciabili.
Questa mappa consentirebbe anche di individuare i diversi motivi che, da zona a zona, sono causa dei bassi
livelli di qualità e, di conseguenza, permetterebbe di individuare i diversi tipi d’intervento da porre in opera nello
spazio della città.
Quali sono gli indicatori che dovrebbero essere presi in considerazione per disegnare la mappa della qualità
ambientale dello spazio residenziale di una città? Forse è intorno ai problemi, che si devono affrontare per
costruire una siffatta mappa, che l’urbanistica misura la sua capacità di discutere della città con i cittadini,
invitandoli a parlare dei loro problemi. Perché mai i cittadini dovrebbero interessarsi all’urbanistica se questa non
si occupa dei problemi che quotidianamente la vita in città pone a chi vi abita?
Certo, i problemi del quotidiano sono, singolarmente presi, dei piccoli problemi rispetto, ad esempio, a quelli che
s’incontrano nei nodi delle nuove stazioni ferroviarie o di nuovi centri direzionali, ma in realtà è l’accumulo di
questi piccoli problemi e la loro pervasività a tutto, o quasi, lo spazio urbano che fa del loro insieme il più
complesso tra i problemi della riqualificazione ambientale delle nostre città. Un problema complesso che non può
essere risolto con interventi episodici e occasionali, ma solamente con un piano organico, con nuove politiche
urbane a ciò mirate e con progetti di sistema generalizzati all’intero spazio urbano.
Dietro la costruzione di uno strumento, all’apparenza solo tecnico, come un indice di qualità dell’ambiente
urbano, si celano questioni di fondo, quali il modo di intendere la città e cosa si ritiene di chiedere alla città in
8
La teoria
quanto teatro della nostra esistenza ed espressione sociale della nostra identità culturale.
Quali sono, dunque, i requisiti della qualità dello spazio residenziale della quotidianità e quali i criteri che
dovrebbero ispirare il disegno di tale spazio?
Il luogo centrale dello spazio residenziale, così come esso è vissuto, è l’abitazione: ciascuna abitazione si pone
come centro da cui l’abitante percepisce l’ambiente e il paesaggio circostanti; l’abitazione e il suo contesto
percepibile costituiscono lo spazio abitativo vero e proprio. L’abitazione è anche il luogo da cui si dipartono gli
spazi lineari, che la connettono con i centri dei servizi di uso quotidiano. Lo spazio residenziale è costituito da
questo insieme di spazi centrali e di spazi lineari che li connettono.
Nel porsi il problema della qualità dello spazio abitativo sorgono alcuni quesiti. Ci si può, ad esempio, chiedere
quanto incida sulla qualità dell’abitazione il fatto che essa sia assolutamente priva di un qualche affaccio su di
una porzione di natura. Per quanto si ami il costruito, il fatto di poter scorgere degli alberi dalla finestra della
propria camera è pur sempre una garanzia di qualità ambientale. Ci si può chiedere quanto incida sulla qualità
dell’abitazione il fatto che essa prospetti su una strada di traffico; o quanto vi incida il fatto di disporre di un
proprio giardino; e se sia meglio abitare al piano terreno, con un proprio giardino prospettante su una strada
statale nel tipico insediamento arteriale della città diffusa, o al decimo piano di una casa collocata in mezzo agli
alberi in un quartiere razionalmente disegnato.
Nella valutazione della qualità dello spazio abitativo, non dovrebbero essere presi in esame solo quegli aspetti
che derivano dal considerare l’abitazione come centro di uno spazio percettivo, ma anche quelli per i quali
l’abitazione si prospetta come meta del ritorno a casa. Qui, sembra del tutto umano pretendere che la propria
casa di abitazione non appaia, per chi vi si approssima, come un alveare. Vi è una dimensione dell’edificio, oltre
la quale, l’abitazione singola è irriconoscibile come "abitazione propria"; tant’è che, con grande trasparenza
semantica, gli architetti usano spesso parlare di "cellule abitative" quando non addirittura di "celle". Il tessuto
edilizio della città scade di qualità quando si risolve nella ripetitiva serialità del "modulo" prefabbricato. Se lo
sviluppo urbano senza progetto urbanistico è stato fonte di guai, non meno deprecabile sarebbe stato realizzare
certi progetti ispirati ad un’ideologia della produzione industriale di serie.
Il tessuto, dunque, ha bisogno di un disegno unitario, ma dotato di un’interna varietà di luoghi, in modo che
ciascun abitante possa dire: "il luogo della mia abitazione è unico e inconfondibile". Deve essere inconfondibile
visto dall’abitazione e lo deve essere altrettanto arrivando all’abitazione e, soprattutto, deve dare il senso di
"casa" e non, appunto, di anonima cella di un alveare. Qui si pone un problema che è cruciale per la qualità del
paesaggio residenziale, ed è quella ricerca del giusto equilibrio tra le differenze dei singoli episodi edilizi e
l’unitarietà dell’insieme.
Non meno complesso è il tema del progetto degli spazi lineari dei percorsi, che collegano l’abitazione ai servizi
di quartiere: come misurare la qualità ambientale di questo reticolo di spazi? Si potrebbe prendere a prestito
dall’ecologia un criterio, che viene spesso adottato per misurare la qualità biologica degli ecosistemi: il criterio si
basa sulla scelta di un cosiddetto "indicatore biologico", costituito da una specie, animale o vegetale, più
9
La teoria
sensibile delle altre; il principio è che se essa è presente e prospera, le altre specie dell’ecosistema vivono meglio;
un esempio è quello del gambero d’acqua dolce, usato come indicatore della qualità idrobiologica dei corsi
d’acqua (tant’è che nei nostri fiumi è diventato rarissimo).
Poiché i servizi alle abitazioni sono soprattutto costituiti da quegli spazi verdi o edificati o attrezzati, che devono
servire all’istruzione, alla socializzazione e alle attività ludiche delle classi più giovani della popolazione, sono
proprio gli appartenenti a queste classi gli indicatori più sensibili, quelli che più risentono, nella loro formazione,
sia della carenza dei servizi, sia della loro inadeguata accessibilità.
La valutazione della qualità ambientale deve verificare non solo il rispetto degli standard urbanistici, cioè di
un’adeguata offerta quantitativa e qualitativa dei servizi sociali di base, ma anche che la rete dei percorsi casaservizi sia di qualità adeguata al buon vivere dell’abitante più sensibile (o, come si suole dire, dei "soggetti
deboli"). Il che significa che i genitori devono poter lasciar andare a scuola i loro figli, a piedi o in bicicletta,
senza eccessive preoccupazioni, sia per la lunghezza del percorso che per la sua sicurezza, soprattutto rispetto ai
rischi rappresentati dal traffico veicolare.
Nella relazione tra l’abitazione e la scuola dell’obbligo si trova uno dei più sensibili percorsi del tessuto
residenziale. E poiché la giovane età è quella su cui è particolarmente importante favorire il formarsi di una
cultura e di una sensibilità verso le cose belle, non sarebbe male se questo percorso, che cadenza la quotidianità
degli anni dell’infanzia, fosse anche paesaggisticamente interessante.
Un altro degli spazi di relazione fondamentali del tessuto residenziale è quello che connette l’abitazione con i
luoghi di libera relazione e soprattutto con gli spazi verdi. Avendo ancora a riferimento le esigenze delle classi
giovani della popolazione, si deve riconoscere che di spazi di socializzazione esterni all’abitazione ve ne
devono essere a diversi livelli gerarchici e con diverse funzioni.
Vi deve essere, innanzitutto, uno spazio a diretto contatto visivo o di voce con l’abitazione, anche di modeste
dimensioni purché adeguatamente protetto, per i bambini più piccoli; senza contare l’utilità che un simile spazio
viene ad assumere in una società dove il numero di anziani con handicap (altro indicatore socio-ecologico da
non trascurare) è in forte crescita.
Vi deve, inoltre, essere uno spazio verde attrezzato per le libere attività ludiche dei ragazzi e non dovrebbe
mancare un parco, che costituisca il polmone verde del quartiere, collegato con i servizi, dalle scuole dell’obbligo
alle attrezzature sportive, alle biblioteche e ai centri culturali. Il tutto dovrebbe essere il più possibile integrato in un
sistema di percorsi pedonali e ciclabili sicuri.
Questa integrazione tra abitazione e servizi genera lo spazio vissuto della residenzialità e tale spazio risulta di
qualità solo se le interferenze con il traffico veicolare sono sopportabili; il che vuol dire che sia gli impatti
ambientali sulle funzioni abitative e di servizio, sia i rischi, derivanti dall’interferenza tra percorsi pedonali e
percorsi veicolari, devono essere contenuti entro margini di accettabilità.
Sulla base di queste considerazioni si può cercare di mettere a punto un indice della qualità ambientale dello
spazio residenziale, che si basi su una sistematica analisi di tutti quei fattori dai quali si ritiene che la qualità
dipenda.
10
La teoria
12
GLI INDICATORI DELLA QUALITA’ AMBIENTALE DELLO SPAZIO RESIDENZIALE
Come si è visto, lo "spazio residenziale" può essere scomposto nei seguenti spazi:
l’ambito dell’abitazione, costituito dall’unità edilizia e dalla sua pertinenza
il contesto ambientale percepibile dall’abitazione
i servizi di base riferibili all’unità di quartiere e il loro contesto ambientale
la rete dei percorsi casa-servizi di base
La qualità ambientale dello spazio residenziale dipende dalla qualità di questi quattro tipi di spazio; dove, i primi
due costituiscono lo spazio dell’abitazione, e i secondi due lo spazio dei servizi sociali di base. Per cui la
struttura dell’indice può essere così rappresentata:
QSR
QSA
QA
QSS
QC
QS
dove:
QSR
QSA
QSS
QA
QC
QS
QP
indice di qualità dello spazio residenziale
indice di qualità dello spazio abitativo
indice di qualità dello spazio di servizio
indice di qualità dell’abitazione
indice di qualità del contesto ambientale percepibile dall’abitazione
indice di qualità dei servizi sociali di base
indice di qualità dei percorsi casa - servizi sociali di base
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QP
La teoria
Si definisce indice di qualità dell’abitazione (QA) la seguente sommatoria ponderata: QA = f(Ao, At, Aa, Ap)
dove:
Aa
Ap
Ao stato di obsolescenza dell’edificio
At tipo edilizio
valore architettonico dell’edificio
qualità e fruibilità dello spazio pertinenziale
I suddetti indicatori vengono graduati secondo i seguenti criteri di valutazione:
Buono
Insufficiente
Pessimo
edificio in buono stato di conservazione con abitazioni funzionali
presenza di dissesti superficiali e/o con abitazioni funzionalmente obsolete
presenza diffusa di dissesti
Ottimo
Buono
Medio
Insufficiente
casa uni-bifamiliare
palazzina con, al massimo, tre piani fuori terra e sei unità abitative
edificio plurifamiliare di media dimensione
grande complesso edilizio o edificio a manica semplice
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
edificio di valore artistico o comunque di riconosciuta qualità estetica
edificio di qualità architettonica buona
edificio di qualità architettonica scadente anche se di modesto rilievo contestuale
edificio di cattiva qualità architettonica con effetti deturpanti sul paesaggio del contesto
Ottimo
Buono
presenza di giardini e cortili di elevata qualità
Ao
At
Aa
Ap
Insufficiente
presenza di giardini e cortili modesti, ma fruibili in particolare da parte dei bambini
assenza di verde, cortili non fruibili se non per autorimessa o per attività lavorative
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La teoria
Si definisce indice di qualità del contesto ambientale percepibile dall’abitazione (QC) la seguente sommatoria
ponderata: QC = f(Ci, Cr, Cc, Cp, Ce) dove:
Ci inquinamento e intrusività del traffico veicolare
Cr presenza di attività a rischio o di attività arrecanti disturbo
Cc qualità del paesaggio percepibile dall’abitazione
Cp
Ce
grado di privacy
esposizione solare
I suddetti indicatori vengono graduati secondo i seguenti criteri di valutazione:
Ci
Cr
Cc
Cp
Buono
abitazioni con buoni distacchi dagli edifici prospettanti e/o con buona protezione visiva rispetto
allo spazio pubblico
Insufficiente
abitazioni con scarsi distacchi dagli edifici prospettanti e/o con scarsa protezione visiva rispetto
allo spazio pubblico
Pessimo
abitazioni altamente esposte alla vista e al disturbo proveniente da proprietà confinanti e/o dallo
spazio pubblico
Ce
Buono
Insufficiente
Pessimo
basso livello di traffico e strade con pochi veicoli in sosta
medio livello di traffico e strade con elevata domanda di sosta
elevati livelli di traffico con inquinamento acustico fuori norma
Buono
Insufficiente
Pessimo
assenza di attività a rischio o arrecanti disturbo
presenza di attività a rischio limitato o arrecanti disturbo
presenza di attività ad alto rischio
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
contesto di alta valenza architettonica o naturalistica
contesto architettonico omogeneo e mediamente di buona qualità
contesto architettonico disgregato e mediamente di bassa qualità
contesto architettonico altamente disgregato e di scadente qualità
Buono
Insufficiente
Pessimo
abitazioni con buona illuminazione solare diretta
abitazioni con scarsa illuminazione solare diretta
abitazioni prive di illuminazione solare diretta
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La teoria
Si definisce indice di qualità dei servizi sociali di base (QS) la seguente sommatoria ponderata:QS = f(Sb, Sv, Sm, So, Sc),
dove:
Sb
Sv
Sm
verde di vicinato per gioco bimbi
verde e sport di quartiere
scuola materna
So
Sc
scuola dell’obbligo
attrezzature culturali
I servizi Sb, Sv ed Sc verranno considerati esistenti solo nella misura in cui risulteranno contenuti nel raggio di
accessibilità accettabile, come di seguito definito:
raggio massimo accettabile per Sb = 50 m
raggio massimo accettabile per Sv ed Sc = 400 m
I suddetti indicatori vengono graduati secondo i seguenti criteri di valutazione:
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Pessimo
spazi-gioco con buona dotazione di attrezzature, protetti e ben mantenuti
spazi-gioco di bassa qualità, protezione e manutenzione
spazi-gioco di scarsa qualità in un raggio tra 50 e 150 metri
spazi-gioco assenti entro il raggio massimo di accessibilità
Buono
Insufficiente
Pessimo
aree verdi di buona qualità e consistenza in contesti di qualità accettabile
aree verdi di modesta qualità e consistenza o in contesti di scadente qualità
aree verdi assenti entro il raggio massimo di accessibilità
Sb
Sv
Sm
Ottimo
Buono
Insufficiente
So
Sc
edificio di buona qualità, con buona dotazione di verde e contesto di buona qualità
edificio collocato in contesto soggetto ad inquinamento e/o di scadente qualità
edificio di scadente qualità, privo di spazi verdi o in contesto di scadente qualità
Ottimo
Buono
Insufficiente
edificio di buona qualità, con buona dotazione di verde e contesto di buona qualità
Buono
Insufficiente
Pessimo
attrezzature culturali di buona qualità in contesti accettabili
attrezzature culturali modeste e/o in contesti di scadente qualità
attrezzature culturali assenti entro il raggio massimo di accessibilità
edificio collocato in contesto soggetto a inquinamento e/o di scadente qualità
edifico di scadente qualità, privo di spazi verdi o in contesto di scadente qualità
14
La teoria
Si definisce indice di qualità dei percorsi casa-servizi sociali di base (QP) la seguente sommatoria ponderata:
QP = f(Pm, Po, Pv, Ph, Pp), dove:
Pm lunghezza e sicurezza dei percorsi pedonali casa-scuola materna
Po lunghezza e sicurezza dei percorsi ciclabili casa-scuola dell’obbligo
Pv sicurezza dei percorsi ciclabili casa-aree a verde e sport
Ph
percorribilità dei percorsi casa-scuola dell’obbligo da
parte di persone con handicap
Pp qualità ambientale e paesaggistica dei percorsi ca
scuola dell’obbligo
I suddetti indicatori vengono graduati secondo i seguenti criteri di valutazione:
Pm
Po
Pv
Ph
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
accessibilità compresa nel raggio di 200 m su percorsi pedonali adeguatamente protetti
accessibilità compresa nel raggio di 200 m su percorsi pedonali insufficientemente protetti
accessibilità su percorsi pedonali insufficientemente protetti e/o compresa tra i 200 e i 400 m
accessibilità superiore a 400 m
Buono
Insufficiente
Pessimo
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi pedonali o ciclabili adeguatamente protetti
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi pedonali o ciclabili insufficientemente protetti
accessibilità superiore a 400 m
Buono
Insufficiente
Pessimo
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi pedonali o ciclabili adeguatamente protetti
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi pedonali o ciclabili insufficientemente protetti
accessibilità superiore a 400 m
Buono
Insufficiente
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi privi di barriere architettoniche
Pp
Pessimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
accessibilità compresa nel raggio di 400 m su percorsi che presentano punti o tratti di qualche
difficoltà per un percorso agevole
accessibilità impedita dalla presenza di ostacoli e barriere architettoniche
paesaggio di buona qualità e ambiente accettabile per livelli di inquinamento da traffico
paesaggio di scadente qualità o con presenza di apprezzabili livelli di inquinamento da traffico
paesaggio di scadente qualità o con ambiente fortemente inquinato dal traffico
15
La teoria
Si definisce indice di qualità dello spazio abitativo (QSA) la seguente sommatoria ponderata:
QSA = f (QA, QC)
Si definisce indice di qualità dello spazio di servizio (QSS) la seguente sommatoria ponderata:
QSS = f (QS, QP)
Si definisce indice di qualità dello spazio residenziale (QSR) la seguente sommatoria ponderata:
QSR = f(QSA, QSS)
La struttura generale dell’indice è schematizzata nello schema ad albero di fig. 1.
16
La teoria
qualità ambientale e paesaggistica dei percorsi casa - scuola dell’obbligo
lunghezza e sicurezza dei percorsi pedonali casa-scuola materna
scuola materna
scuola dell’obbligo
attrezzature culturali
tipo edilizio
valore architettonico dell’edificio
qualità e fruibilità dello spazio pertinenziale
esposizione solare
grado di privacy
presenza di attività a rischio o di attività arrecanti disturbo
qualità del paesaggio percepibile dall’abitazione
inquinamento e intrusività del traffico veicolare
verde di vicinato per gioco bambini
verde e sport di quartiere
percorribilità dei percorsi casa-scuola dell’obbligo da parte di persone con handicap
sicurezza dei percorsi ciclabili casa-aree a verde e sport
lunghezza e sicurezza dei percorsi pedonali casa-scuola dell’obbligo
Pp Ph Pv Po Pm
stato di obsolescenza dell’edificio
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Sc So Sm Sv Sb
Ce Cp Cc Cr Ci
Ap
At
Aa
Ao
Qualità dei percorsi
casa servizi sociali
QP
Qualità dei servizi
sociali di base
QS
Qualità del contesto
dell’abitazione
QC
Qualità dell’abitazione
QA
Struttura dell’indice di
qualità ambientale dello
spazio residenziale: dagli
indicatori agli indici
parziali e all’indice
sintetico.
Qualità dello spazio di servizio
QSS
Qualità dello spazio abitativo
QSA
Fig. 1
Qualità dello spazio residenziale
QSR
La teoria
13
PONDERAZIONE DEGLI INDICATORI E FORMULAZIONE DELL’INDICE
La costruzione di un indice di qualità ambientale segue alcune fasi logiche, che possono essere così descritte:
in primo luogo occorre individuare i fattori da cui si ritiene dipenda la qualità ambientale;
poiché i fattori sono delle variabili le cui variazioni di stato determinano cambiamenti della qualità ambientale,
occorre individuare, per ciascun fattore, le condizioni di stato in corrispondenza delle quali si producono
cambiamenti nella qualità ambientale;
con la fase precedente si esaurisce la descrizione qualitativa dell’indice alla quale deve seguire la fase di
quantificazione.
Le prime due fasi corrispondono a quanto presentato nel paragrafo precedente. Così, ad esempio, l’indice QA
(indice di qualità dell’abitazione) è stato fatto dipendere dai fattori Ao, At, Aa ed Ap, per i quali sono stati
individuati gli stati in corrispondenza dei quali si produce un cambiamento di qualità ambientale, espresso sotto
forma di giudizio qualitativo del tipo: ottimo, buono, medio, insufficiente, pessimo.
La fase successiva è appunto quella della pesatura di tali indicatori. Per compiere tale operazione, si è qui
utilizzata la tecnica del confronto a coppie. Tale tecnica consente di verificare il grado di coerenza e di coesione
della struttura di ponderazione. In termini molto elementari, la tecnica consiste nel confrontare a due a due i vari
indicatori. In questo confronto a coppie, si dispone di 100 punti, che devono essere divisi tra gli elementi della
coppia (80/20; 60/40; ecc.).
Questo esercizio viene materialmente compiuto compilando la cosiddetta “matrice del confronto a coppie”: sulle
righe e sulle colonne di una matrice, si dispongono, nell’ordine, gli indicatori corrispondenti ai diversi livelli di
qualità; quindi si compila la matrice con i confronti a coppie. Lungo la diagonale principale il valore è 50 e i
valori al di sopra della diagonale principale sono i complementari a 100 dei valori simmetrici al di sotto della
diagonale stessa: come nell’esempio riportato in fig. 2, dove viene preso in esame l’indicatore “Pm = lunghezza e
sicurezza dei percorsi pedonali casa-scuola materna”.
Nel confronto a coppie, si fornisce un’informazione ridondante per stabilire la distanza di un livello da tutti gli
altri. Questa ridondanza consente appunto di controllare indirettamente il grado di coerenza e di coesione con
cui si esprime il giudizio. A partire dai pesi assegnati nella matrice si possono calcolare i valori assegnati ai vari
livelli, riportandoli su di una scala normalizzata da 0 a 10 (più frequentemente da 0 ad 1).
Nell’allegato A al presente scritto, vengono fornite le procedure di calcolo delle matrici dei confronti a coppie e i
relativi valori numerici degli indici.
18
La teoria
Pm
Ottimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Buono
50
30
10
1
Insufficiente
70
50
20
5
Pessimo
90
80
50
10
Fig. 2
99
95
90
50
APPLICAZIONE DELL’INDICE
Matrice del confronto a
coppie per la ponderazione
dell’indicatore
“Pm = lunghezza e sicurezza
dei percorsi pedonali casascuola materna”.
14
L’indice, come si può vedere dalla precedente fig. 1, è in realtà formato da diciannove indicatori e da sette
indici, derivati tramite aggregazioni successive: QA, QC, QS e QP, che costituiscono gli indici di base, QSA e
QSS, derivanti dall’aggregazione a coppie dei primi, e QSR, che costituisce l’indice sintetico.
Le informazioni di ciascun indice vengono riferite ad ogni singola unità di analisi costituita dall’unità fondiaria,
cioè dall’edificio di abitazione con la propria pertinenza. Questa scelta non è a caso; infatti l’indice vuol essere
un mezzo per dialogare con il singolo abitante in ordine alla posizione che esso occupa nello spazio residenziale
della città: è il cittadino l’interlocutore di un’azione mirata al miglioramento della qualità dello spazio residenziale
e, dunque, è alla sua abitazione che vanno riferite le informazioni, non solo per quei fattori che dipendono
dall’unità fondiaria, ma anche per quelli che dipendono dal contesto urbano, in cui l’unità è inserita, e dall’offerta
e dall’accessibilità dei servizi sociali, effettivamente fruiti dal cittadino.
In tal modo, il singolo abitante è anche in grado di valutare l’efficacia degli interventi proposti, confrontando il
valore dell’indice dell’alternativa ‘zero’ (non fare alcun intervento) con quello dell’alternativa, o delle alternative, di
progetto. L’indice viene applicato, innanzitutto, allo stato attuale, per determinare l’alternativa ‘zero’;
successivamente viene applicato alle alternative di progetto. Nel primo caso, l’applicazione comporta un’indagine
sullo stato di fatto, da attuarsi in sede di formazione del piano urbanistico comunale. A seguito dei risultati di
quest’indagine e dell’applicazione dell’indice, il piano urbanistico è nelle condizioni di individuare le aree
d’intervento e la tipologia degli interventi. Successivamente si può procedere alla progettazione urbanistica per
aree d’intervento e alla valutazione dei cambiamenti indotti dal progetto, riapplicando l’indice alla configurazione
di progetto. Le alternative di progetto si devono basare su una progettazione urbanistica esecutiva che consenta
di valutare, con sufficiente approssimazione, i costi degli interventi. Le alternative potranno così essere formulate in
termini prestazionali misurandone l’efficacia (effetto di miglioramento della qualità ambientale) e l’efficienza (costo
dell’intervento rapportato all’efficacia).
I risultati dell’applicazione dell’indice possono essere rappresentati tramite mappe. Le quattro mappe, relative agli
indici di base, consentono d’identificare la tipologia degli interventi necessari per migliorare la qualità ambientale.
19
La teoria
Più precisamente:
per migliorare QA, si rende necessario ricorrere ai seguenti tipi d’intervento:
interventi volti ad eliminare l’obsolescenza fisica e funzionale degli edifici di abitazione;
interventi di demolizione di edifici aventi grave impatto sul paesaggio urbano;
interventi di riqualificazione degli spazi pertinenziali;
b) per migliorare QC, si rende necessario ricorrere ai seguenti tipi di intervento:
mitigazione degli impatti da traffico veicolare nelle strade residenziali;
miglioramento della qualità paesaggistica dello spazio pubblico;
rilocalizzazione di attività a rischio o arrecanti disturbo;
demolizioni di edifici in aree di eccessiva densità;
costruzione di autorimesse private;
c) per migliorare QS, si rende necessario ricorrere ai seguenti tipi di intervento:
realizzazione o miglioramento di spazi gioco a servizio diretto delle abitazioni;
realizzazione o miglioramento di aree a verde e sport di quartiere;
miglioramento dei complessi scolastici, della loro localizzazione o del loro contesto ambientale;
miglioramento o potenziamento delle strutture culturali di quartiere;
d) per migliorare QP, si rende necessario ricorrere ai seguenti tipi di intervento:
misure di moderazione del traffico veicolare;
realizzazione di una rete sicura e continua di percorsi pedonali e ciclabili con eliminazione sistematica delle
barriere architettoniche;
miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica delle strade.
Come si vede, vi sono diverse categorie d’interventi: quelli al punto a) e parte di quelli al punto b) riguardano la
proprietà privata; mentre quelli al punto c), d) e in parte b) riguardano la proprietà pubblica. Di questi ultimi,
quelli al punto c) concernono il potenziamento e il miglioramento dei servizi e del loro contesto, mentre quelli ai
punti b) e d) riguardano lo spazio della mobilità.
20
La teoria
Nella progettazione urbanistica si possono configurare tre distinti scenari d’intervento vieppiù impegnativi:
1 il primo limitato al solo spazio della mobilità;
2 il secondo riguardante anche il miglioramento dei servizi esistenti;
3 il terzo esteso anche al miglioramento delle aree di proprietà privata e all’eventuale potenziamento dei servizi,
che da esso può derivare.
I tre scenari variano sia come efficacia che come costi e complessità dell’intervento, la quale è massima nel caso
3, dove si tratta di coordinare interventi pubblici e privati, creando le condizioni di convenienza per l’investimento
privato attraverso un opportuno quadro d’incentivi.
VALUTAZIONE DELLO STATO DI FATTO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
Come si è accennato nel paragrafo precedente, l’indice proposto, essendo uno strumento per valutare la
compatibilità ambientale di piani e progetti urbanistici, comporta due tipi di applicazioni: il primo allo stato di fatto
che, nell’ipotesi che la situazione non muti, si configura come l’alternativa zero; il secondo al progetto, valutandone
le diverse alternative. Questi due tipi d’applicazioni comportano differenze in sede operativa.
Nella valutazione dello stato di fatto, occorre rilevare le informazioni richieste dall’indice, riferendole ad ogni unità
fondiaria. Ciò comporta la preliminare formazione di un database georeferenziato, dove siano individuate le diverse
unità fondiarie e che consenta la successiva elaborazione in automatico. L’identificazione dell’unità fondiaria avviene
tramite il recapito costituito dalla via e dal numero civico. La raccolta delle informazioni avviene tramite schede di
rilevamento che riportano le voci degli indicatori e dei loro livelli di qualità.
Chi abbia esperienza di formazione di piani urbanistici, può agevolmente constatare che le informazioni necessarie
per calcolare l’indice non sono molte di più di quelle normalmente richieste dall’usuale documentazione, che fa parte
degli allegati tecnici del piano. Se vi sono informazioni in più, queste concernono solo gli aspetti ambientali,
normalmente trascurati nella pianificazione urbanistica tradizionale – ma che non possono esserlo in una
pianificazione a valenza ambientale – quali: l’inquinamento e il rischio connesso al traffico veicolare o ad attività
pericolose, la qualità ambientale e paesaggistica dei contesti sia delle abitazioni che dei servizi, la qualità delle
abitazioni e dei servizi stessi. A differenza però dell’informazione normalmente allegata ai piani urbanistici, che
rimane il più delle volte a livello di semplice dato non elaborato, l’uso dell’indice consente di utilizzare l’informazione
per valutare lo stato dell’ambiente e per prendere decisioni di pianificazione e di progettazione urbanistica.
Diverso è il procedimento che si deve compiere quando si passa a valutare il progetto urbanistico. In questo caso
non ci si trova di fronte ad una realtà ma a dei disegni e questi, per essere valutati nella loro potenziale efficacia
ambientale, devono contenere tutte le informazioni che sono necessarie per poter applicare, in modo non arbitrario,
21
15
La teoria
l’indice. Ciò comporta la definizione di uno standard tecnico di qualità del progetto urbanistico, in modo da evitare
formulazioni progettuali informativamente generiche o insufficienti: è anche questa una delle conseguenze positive,
che i metodi quantitativi di valutazione inducono sulla qualità tecnica di piani e di progetti.
Dalle sperimentazioni fatte, risulta che l’indice è di agevole applicabilità, a condizione che si proceda alla
formazione del database georeferenziato. D’altra parte, i comuni stanno ormai andando verso uno standard tecnico
del piano urbanistico, che prevede una gestione informatizzata del medesimo. Dunque, anche da questo punto di
vista, l’applicazione dell’indice non fa che inserirsi nello standard tecnico della normale professione, consentendo
però di gettare le basi di un database necessario per un monitoraggio dell’evoluzione dello stato dell’ambiente
urbano e per la valutazione dell’efficacia ambientale delle politiche urbanistiche. Non si può parlare di
pianificazione e di progettazione ambientale senza indicatori ed indici quantitativi e non si può parlare di questi
senza parlare di sistemi di monitoraggio, che sono appunto gli strumenti che consentono di valutare l’efficacia che
i piani e i progetti sono in grado di esercitare sulla qualità ambientale. Si può ancora aggiungere che la bontà degli
indicatori e degli indici va ricercata non solo a livello teorico, cioè della loro formulazione concettuale, ma anche
a livello della loro effettiva applicabilità e questa dipende sostanzialmente dal costo del loro sistema di
monitoraggio.
Esaminando più dettagliatamente l’informazione richiesta dall’indice, si può constatare come essa sia suddivisibile
nei seguenti tipi.
Le informazioni relative all’indice QA (qualità dell’abitazione) richiedono un rilievo sul campo; l’impegno
maggiore è qui rappresentato dalle informazioni relative all’indicatore Ao (stato di obsolescenza dell’edificio),
tuttavia, essendo questo un problema che si pone soprattutto nelle aree del centro storico per il quale il piano
urbanistico deve comunque fornire un quadro dello stato di obsolescenza del patrimonio edilizio, l’informazione
per l’indice può essere tratta indirettamente dalle indagini sulle aree storiche.
Le informazioni relative all’indice QC (qualità del contesto ambientale percepibile dall’abitazione) richiedono
anch’esse un rilievo sul campo. In questo caso l’informazione più complessa è quella relativa all’indicatore
Ci (inquinamento e intrusività del traffico veicolare); va però osservato che, per i comuni obbligati alla formazione
del piano urbano del traffico (cioè con popolazione superiore a 30.000 abitanti), queste informazioni possono
essere tratte indirettamente dalle indagini e dai dati che fanno parte del normale contenuto informativo di tale
piano. Anche per i comuni minori, comunque, il piano urbanistico non può evitare di formare un quadro
informativo sullo stato del traffico veicolare, quadro più che sufficiente per disporre delle informazioni richieste
dall’indice.
Le informazioni relative all’indice QS (qualità dei servizi sociali di base) richiedono una preliminare indagine
sulla localizzazione, sulla consistenza e sulla qualità dei servizi sociali di base; ma queste sono appunto le
normali indagini che il piano urbanistico deve compiere per una corretta determinazione del fabbisogno di servizi
connessi al soddisfacimento degli standard urbanistici. Ciò che, per l’applicazione dell’indice, si richiede in più
rispetto alla normale documentazione, è di riferire tale informazione ad ogni singola unità fondiaria che fruisce di
22
La teoria
tali servizi. Ma questo è appunto il pregio dell’indice, che consente al singolo cittadino di valutare la qualità del
servizio effettivamente utilizzato. Questo lavoro avviene a tavolino sulla base di una mappa della qualità del
servizio e delle sue aree d’influenza.
Le informazioni relative all’indice QP (qualità dei percorsi casa-servizi sociali di base) richiedono una
preliminare indagine sullo stato di qualità della viabilità, sui livelli di traffico, sulla sicurezza dei percorsi pedonali
e ciclabili, sulla percorribilità da parte di persone con handicap e sulla qualità ambientale del paesaggio della
strada. Alcune di queste informazioni sono ricavabili dal piano urbano del traffico, altre vanno ricavate tramite un
rilievo sul campo. Su tale mappa vengono individuati a tavolino i percorsi casa-servizi riferiti ad ogni unità
fondiaria e, sempre a tavolino, vengono ricavate le informazioni necessarie per il calcolo dell’indice.
L’operazione, all’apparenza complessa, si rivela, all’atto pratico, relativamente speditiva.
Conclusa la fase di raccolta delle informazioni, queste vengono caricate in un apposito database; dopo di che si
può procedere al calcolo dell’indice per ogni unità fondiaria e alla finale mappatura. Come si è detto nel paragrafo
precedente, sulla base dell’informazione fornita dall’indice, il piano urbanistico individua gli ambiti d’intervento,
tenendo conto dei vari scenari alternativi di progetto. A partire da queste indicazioni generali si può procedere alla
progettazione urbanistica esecutiva per ciascuno dei suddetti ambiti. A questo punto non rimane che riapplicare
l’indice tenendo conto dei cambiamenti apportati dal progetto: l’individuazione di tali cambiamenti viene così a far
parte integrante del lavoro di progetto, quale condizione per poter valutare i suoi effetti ambientali. Anche questo è
uno dei requisiti di qualità che il progetto urbanistico deve possedere.
FLESSIBILITÀ E ADATTABILITÀ DELL’INDICE
16
Ogni indice di qualità ambientale dello spazio urbano è un oggetto altamente discutibile nel senso che fa discutere
molto. Esso ci costringe a definire, con un certo grado di esattezza, ciò che noi vogliamo dalla nostra città. Nel
caso di un indice della qualità ambientale dello spazio residenziale, il discorso si fa ancora più circoscritto; perché
dobbiamo parlare di quella parte della città che effettivamente usiamo nelle attività che cadenzano il quotidiano: è
evidente che intorno a questo tema la discutibilità si fa altissima, perché ciascun cittadino è, in questo campo,
espertissimo.
È importante, dunque, che strumenti di questo tipo siano costruiti in modo da essere facilmente comprensibili e
adattabili a diversi modi di vedere la questione, a diversi stili di vita, a diverse strutture di preferenza. Tenendo conto
di ciò, l’indice è stato predisposto in modo da poterlo facilmente modificare.
Come si è visto, l’indice presenta una struttura ad albero che, partendo da diciannove indicatori, dà luogo a sette
indici: quattro di base, due per aggregazione di questi e uno finale. Questa struttura di indici, vieppiù aggregati, è
l’elemento qualificante dell’indice: il suo radicale cambiamento conduce verso indici di un’altra famiglia. L’altro
23
La teoria
elemento qualificante è il fatto che tutta l’informazione è riferita alla singola unità fondiaria; i motivi di questa scelta
sono stati spiegati e ogni cambiamento di questa caratteristica comporta un cambiamento sostanziale dell’indice.
Mantenendo immutati questi requisiti di base, si possono apportare delle modifiche, che però generano indici della
stessa famiglia. Si possono così modificare indicatori e criteri per la classificazione dei loro livelli di qualità, così
come si possono apportare modifiche nella struttura dei pesi, agendo sui confronti a coppie.
Si ha ragione di ritenere che la versione qui proposta configuri uno standard sufficientemente complesso dell’indice.
Sembra dunque sensato suggerire che ulteriori versioni puntino verso una sua semplificazione, piuttosto che verso
una ulteriore complessificazione. In proposito va ricordato che, oltre un certo livello d’informazione, ogni ulteriore
aggiunta d’informazione, modifica di poco il risultato finale. Non va mai trascurato il requisito dell’efficienza, che
questi strumenti devono cercare di possedere, per cui l’indice ottimale è quello che con il minimo di dati consente
di ottenere il massimo d’informazione utile.
17
DALLO STANDARD URBANISTICO ALL’INDICE DI QUALITÀ AMBIENTALE
Il rispetto degli standard urbanistici, cioè di una soglia minima di offerta dei servizi pubblici, è una delle condizioni
fondamentali per assicurare una buona qualità ambientale dello spazio urbano e, in particolare, dello spazio
residenziale. D’altra parte sappiamo che il rispetto degli standard urbanistici è condizione necessaria ma non
sufficiente per assicurare la qualità ambientale. Per altro, nella normale carenza di servizi, che caratterizza le nostre
città, il fatto che il piano urbanistico individui aree a servizi in misura sufficiente per rispettare gli standard urbanistici,
non è affatto garanzia che ciò avvenga realmente.
L’unica concreta possibilità di rispettare gli standard urbanistici è quella di cominciare progressivamente a migliorare
la situazione reale, basandosi su requisiti di qualità, che non si esauriscano nella pur necessaria offerta di superficie
destinata a servizi. Da questo punto di vista, l’indice proposto è uno strumento utile, sia per verificare lo stato qualiquantitativo dello standard urbanistico, inteso come insieme di requisiti di qualità ambientale, sia per valutare
l’effettiva possibilità di un suo miglioramento.
24
Baltazar Torres
Capitolo 2
Il caso
studio
del Comune di Reggio Emilia
L’ a r e a d e l q u a r t i e r e
Canalina
Il caso studio
21
INTRODUZIONE
La scelta dell’area nella quale sperimentare operativamente nella città di Reggio Emilia la metodologia proposta è
ricaduta su un quartiere periferico al centro urbano, situato nella zona sud della città in sinistra orografica del
torrente Crostolo.
L’area di studio (di estensione pari a circa 973.000 m2) si estende lungo via della Canalina ed è racchiusa tra
due principali direttrici viarie di accesso alla città:
- ad est il nuovo asse attrezzato di via Francia – che collega la zona sud della città al sistema di tangenziali
poste a nord ed ai sistemi di accesso al centro;
- ad ovest la SS n. 63 - che mette in comunicazione direttamente la grande viabilità provinciale ai viali di
circonvallazione attraverso l’asse viario “storico” di accesso da sud alla città di Reggio.
Si vedano le figure 1A e 1B di inquadramento territoriale dell’area di studio.
Fig. 1A
Inquadramento territoriale
dell’area di studio.
C.T.R. (scala 1:25.000)
26
L’area del quartiere Canalina
Fig. 1B
Inquadramento territoriale
dell’area di studio.
Foto aerea.
La scelta dell’area di sperimentazione è stata dettata dalle seguenti considerazioni.
Volendo sperimentare solo su un’area limitata un indice il cui significato ruota intorno alle parole chiave “spazio
residenziale”, si è partiti dalla semplice considerazione che l’area di studio dovesse corrispondere ad un quartiere
dove le funzioni e le destinazioni urbanistiche residenziali fossero prevalenti.
Nello stesso tempo l’area di studio doveva risultare policentrica rispetto al sistema di servizi di base del
quartiere in cui essa è situata, per poter valutare l’accessibilità agli stessi.
Poiché l’indice, negli obiettivi della sua redazione, voleva essere anche uno strumento tecnico da utilizzare a
livello di pianificazione urbanistica (sia programmatoria che attuativa) per analizzare sistematicamente la qualità
ambientale e la vivibilità dello spazio residenziale e proporre un quadro organico d’interventi per il suo
miglioramento, si è scelta un’area di studio che comprendesse al suo interno un quartiere in cui era già avviato
uno specifico Programma di Riqualificazione Urbana (PRU). La scelta è ricaduta quindi su un quartire INA casa
degli anni ’60 denominato “Quartiere Compagnoni – Fenulli”, collocato nella zona nord-est dell’area di studio
(fig. 2).
27
Il caso studio
Secondo l’analisi del nuovo PRG del Comune di Reggio Emilia, il Quartire Compagnoni – Fenulli, è un’ area
particolarmente degradata dal punto di vista ambientale, urbanistico e sociale, per cui risultava necessario un
intervento di ristrutturazione urbanistica e di ridefinizione morfologica ed ambientale degli insediamenti, di
razionalizzazione del sistema dell’accessibilità, di recupero della dotazione dei servizi e della struttura sociale.
Su tale quartiere alla data di inizio della sperimentazione (ottobre 2001) era già avviata la programmazione di
interventi di riqualificazione attraverso la definizione di incarichi volti alla nuova progettazione.
Fig. 2
Estratto del PRG con
l’individuazione dell’area di
studio (perimetro blu).
28
L’area del quartiere Canalina
LA METODOLOGIA DI LAVORO
22
Nella sperimentazione operativa dell’indice sull’area scelta, la procedura seguita per l’implementazione dei diversi
indicatori è avvenuta prevalentemente per via indiretta, tramite consultazione di documenti esistenti presso il
Comune e grazie all’approfondita conoscenza del territorio da parte dei tecnici che hanno lavorato al presente
progetto.
Inoltre, presentando l’area in esame forti omogeneità per gruppi di isolati in termini di caratteristiche insediative, si
è potuta effettuare la quantificazione dei singoli indicatori per blocchi omogenei di unità fondiarie.
In pratica nella rilevazione dei dati non si è partiti dalla singola unità fondiaria sulla quale rilevare tutti gli
indicatori (utilizzando la scheda di rilevazione predisposta originariamente per singola unità fondiaria) ma,
viceversa, si è partiti dai singoli indicatori, dando valori agli stessi sulla base di aree formate da più unità
fondiarie con caratteristiche omogenee.
A supporto di tali valutazioni si sono utilizzate:
foto aeree dell’area in esame (in grado di evidenziare la conformazione abitativa dei diversi isolati e di
conseguenza delle singole unità fondiarie);
carta della dotazione dei servizi scolastici, sociali e culturali;
carta delle aree verdi ad uso pubblico e sportivo;
carta delle infrastrutture con classificazione delle strade in base ai flussi di traffico, secondo quanto indicato dal
PUT del Comune.
Quindi, sovrapponendo i diversi layer, si sono potuti assegnare i giudizi (e di conseguenza i punteggi) alle
singole unità fondiarie a tavolino, procedendo con sopralluogo solo per i casi più incerti e in particolare relativi
alla “qualità e tipologia edilizia” dell’abitazione.
In questo modo la prima fase di rilevazione si è molto semplificata in termini di tempo e di risorse e si sono ridotte
le uscite sul campo, che hanno assunto per lo più il significato di verifica diretta.
LA BASE CARTOGRAFICA
221
Il Comune di Reggio Emilia ha fornito la cartografia di base dell’area in esame in formato “dwg” di AutoCAD
con la riproduzione delle unità fondiarie le cui polilinee di delimitazione sono state opportunamente chiuse. Ad
ogni unità fondiaria informatizzata e georeferenziata è stato associato un codice numerico di identificazione.
La mappa ottenuta è stata convertita in formato “shp” di ArcView, al fine di effettuare una serie di elaborazioni.
29
Il caso studio
La mappa delle unità fondiarie richiamata come Tema nella Vista di ArcView rappresenta un primo layer di lavoro.
Ad essa è associato, sulla base del codice numerico di identificazione delle singole unità fondiarie, un database:
se si apre il database come tabella di ArcView e si seleziona un numero nella colonna “unità di indagine”, nella
mappa, l’unita fondiaria corrispondente risulta evidenziata.
Nella stessa Vista, sulla base delle informazioni desunte dallo stralcio del Piano Regolatore Generale e da analisi
territoriali dirette sono stati creati altri temi relativi ai servizi sociali di base, alle aree adibite a verde pubblico e di
vicinato, alle strade, ai percorsi ciclabili e pedonali.
La mappa delle unità fondiarie, univocamente definite e codificate, rappresenta la cartografia di base a partire
dalla quale, utilizzando la funzione Join di ArcView, è stato possibile creare le mappe colorate relative ai sette
indici in cui è scorporato l’indice di qualità ambientale dello spazio residenziale
Nella seguente fig.3 sono rappresentate le unità fondiarie definite e delimitate sulle quali è stato applicato l’indice
nell’area di studio.
Sono ovviamente escluse tutte le aree che non hanno funzione residenziale, comprendenti, le unità con funzioni
prevalenti di servizi (scolastici, sportivi, culturali, commerciali, ricreativi, ecc.) nonché le strutture viabilistiche.
222
IL DATABASE
Come si è descritto in precedenza, la procedura seguita per l’implementazione degli indici è avvenuta
prevalentemente per via indiretta cui è seguito il lavoro di inserimento dei giudizi assegnati agli stessi.
L’inserimento dei giudizi degli indici per singola scheda, ossia per singola unità fondiaria, è stata effettuata
mediante un programma che prevede il calcolo in automatico degli indici. Al termine dell’operazione di
inserimento, il programma permette l’esportazione di un database in formato “dbf” costituito da otto colonne; la
1° colonna riporta la codificazione numerica delle unità fondiarie, mentre le altre riportano i giudizi relativi agli
indici calcolati dal programma per singola unità fondiaria.
Il database ottenuto è stato inserito come tabella nel progetto di ArcView contenente la Vista del Tema delle unità
fondiarie e per mezzo della funzione Join è stata effettuata la sua unione con la tabella delle unità fondiarie della
cartografia di base.
Effettuata l’operazione di unione dei due database, tutte le informazioni del database degli indici, ossia i valori
calcolati dal programma sulla base dei giudizi assegnati agli indicatori, risultano essere associati univocamente
alle singole unità fondiarie.
Mediante Arcview, una volta assegnato ad ogni valore dell’indice un corrispondente colore, scelto su una gamma
cromatica continua che va dai blu, per i valori migliori, ai rossi per i valori peggiori, è possibile creare e
visualizzare carte tematiche relative ai sette indici.
30
L’area del quartiere Canalina
Fig. 3
Individuazione delle unità
fondiarie “con funzione
residenziale”
nell’area di studio.
Area di studio
Unità di indagine
31
Il caso studio
23
231
INQUADRAMENTO DELL’AREA DI STUDIO
LA DOTAZIONE DEI “SERVIZI SOCIALI DI BASE”
Nella strutturazione dell’indice di qualità dello spazio residenziale particolare rilevanza assume l’offerta qualitativa
e quantitativa delle strutture sociali di base a servizio del quartiere e la loro accessibilità.
Nell’idea “ispiratrice” dell’indice, tale offerta non deve farsi irrigidire dal mero rispetto dello standard urbanistico,
ma deve avere cura sia della qualità ambientale dei servizi sia della qualità e della sicurezza della la rete dei
percorsi casa-servizi, che deve essere adeguata al “buon vivere“ ed alla fruibilità dei soggetti più deboli.
Nella strutturazione dell’indice i “servizi alle abitazioni” sono soprattutto costituiti da quegli spazi verdi o edificati
o attrezzati, che devono servire all’istruzione, alla socializzazione e alle attività ludiche delle classi più giovani
della popolazione, in quanto sono proprio gli appartenenti a queste classi gli indicatori più sensibili, quelli che
più risentono, nella loro formazione, sia della carenza dei servizi, sia della loro inadeguata accessibilità. Va da
sé che, nella misura in cui si soddisfa in modo adeguato la domanda di qualità e sicurezza dello spazio pubblico
proveniente dai bambini, si soddisfa anche la domanda proveniente dagli adulti e dagli anziani.
Nella seguente fig.4 sono rappresentate, per la zona di studio, tutte le aree che non avendo funzione residenziale
non sono state comprese nel calcolo dell’indice. Esse comprendono sia le unità con funzioni prevalenti di “servizi”
(scolastici, sportivi, culturali, aree verdi, aree commerciali) sia “spazi con funzioni viabilistiche” ( strade, parcheggi
distributori, ecc.) individuate e classificate in fig.4.
In particolare, per l’applicazione sperimentale dell’indice alla zona studio sono stati compresi tra i “servizi sociali
di base a servizio alle abitazioni” le seguenti strutture.
Servizi
Servizi
Servizi
Servizi
scolastici di base: Scuole materne e asili nido, Scuole dell’obbligo (elementari, medie inferiori)
a verde: Parchi di quartiere, Verde di vicinato per giochi bimbi
culturali: Attrezzature culturali, Biblioteche, Cinema, Teatri
Sportivi: Attrezzature sportive all’aperto, Palestre coperte pubbliche
I Servizi scolastici di base presenti nell’area di studio sono costituiti dalle seguenti strutture
Scuole Elementari: “Don Milani”, “San Giovanni Bosco;
Scuole Medie Inferiori: “Carlo Alberto Dalla Chiesa”;
Scuole materne e Scuole dell’Infanzia: “Linus”, “Don Milani 2”, “8 Marzo”, “Peter Pan”.
Le altre strutture per l’infanzia (“Linus”, “Don Milani 2”) sono collocate all’interno degli edifici che ospitano la
Scuola Media “Dalla Chiesa” e la Scuola Elementare “Don Milani”.
32
L’area del quartiere Canalina
Il quartiere risulta, quindi, ottimamente servito come quantità di strutture scolastiche di base. Inoltre la “qualità”
delle stesse sia come stato e tipologia edilizia, sia per la dotazione di verde e qualità ambientale del contesto è
sempre di buon livello.
Scarsa è, invece, la presenza di Servizi culturali. Nell’area in esame è stata classificata in questa categoria solo
la Biblioteca decentrata di “S. Pellegrino”, situata a fianco della scuola media Dalla Chiesa.
Per ciò che concerne i “Servizi a verde”, dalla Fig. 4 si può chiaramente osservare come la dotazione di aree
verdi pubbliche sia elevata. Parte di queste risultano strutturate a “Parco di quartiere” e, come tali, dotate non
solo di giochi per bambini, ma anche di attrezzature sportive accessibili gratuitamente e servite da piste pedonali
e ciclabili. Altre invece, più piccole e inserite nel tessuto edilizio, sono state classificate come “verde di vicinato”.
Anche tali aree, seppure più ridotte come dimensioni, sono altamente fruibili e dotate sempre di giochi per
bambini. In particolare i “Parchi di quartiere” presenti nell’area di studio sono tre.
Parco “I Bagolari”: Il parco, situato nel settore meridionale dell’area, è stato realizzato negli anni ‘80 con
caratteristiche di parco europeo (grandi macchie d’alberi ed ampie radure a prato). Inserito nel direzionale S.
Pellegrino, tramite percorsi pedonali-ciclabili collega aree a servizi (scuole, chiesa) con le abitazioni. All’interno è
inserito un parco privato di notevole pregio circostante una villa storica.
Parco “I Platani”: Realizzato su aree interessate da interventi di edilizia convenzionata compresi tra via
Compagnoni e Via Fenulli, è costituito da grandi e medie aree, collegate tra loro da un sistema di percorsi
ciclabili e pedonali. La tipologia prevede un alternarsi di grandi e medie macchie di alberi ed ampie radure a
prato.
Parco di via Rosselli: E’ situato nella zona nord dell’area di studio in adiacenza ai servizi assistenziali e ai servizi
religiosi di via Rosselli. E’ dotato di numerose aree sportive e ricreative all’aperto fruibili gratuitamente, quali il
campo da calcio e le piste polivalenti. Anch’esso è dotato di una rete di percorsi ciclo-pedonali di collegamento
tra via Compagnoni e via Rosselli.
Tra i “servizi a verde” ha rilevanza un’area (nota come “Birdgarden”) situata all’interno di un’area scolastica. Tale
area pur essendo inserita in un conteso scolastico, ha rilevanza per il quartiere e la città e come tale risulta
altamente fruita. Il “Birdgarden” è un piccolo giardino realizzato nel 1998 nell’area scolastica della Scuola
Elementare “SG Bosco” con finalità didattiche e naturalistiche, realizzato per favorire l’approccio all’educazione
ambientale attraverso l’osservazione e lo studio della flora e della fauna.
Nell’area di studio numerose sono anche le aree “verdi” minori non strutturate come parchi di quartiere di
rilevanza urbana. Tali aree, che risultano comunque attrezzate ed altamente accessibili per usi ricreativi,
presentano un tipologia (piccole dimensioni, interconnessione nei tessuti residenziali), che configura una fruibilità
prevalentemente “di vicinato” (Parchi di vicinato).
La fig. 4 individua, inoltre, con la dicitura “verde pubblico generico” le aree destinate a verde pubblico (Vp) dal
PRG non ricadenti in una delle precedenti categorie (parchi di quartiere o parchi di vicinato). Tali aree non
risultano in genere fruibili per usi ricreativi e come tali non considerate nella valutazione dell’indice.
33
Il caso studio
Numerose sono le attrezzature sportive all’aperto, presenti sia nei parchi sia in aree verdi fruibili gratuitamente
(in prevalenza campi da calcio e piste polivalenti) a cui si aggiunge una palestra coperta situata nella zona sud
esterna ai contesti scolastici.
La cartografia riporta inoltre il centro sociale per anziani situato lungo via Fratelli Rosselli, le principali aree
commerciali e la sede dei vigili del fuoco. In cartografia, inoltre, è indicata una “previsione” del PRG di servizi
religiosi non ancora attuata.
Fig. 4
Individuazione dei servizi del
quartiere.
34
L’area del quartiere Canalina
LA CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E INDIVIDUAZIONE DEI PERCORSI CASA-SERVIZI SOCIALI DI BASE
232
La Fig.5 rappresenta le strade all’interno dell’area di studio classificandole come strade ad “alto traffico” e a
“medio traffico” in base al carico totale in termini di flussi di veicoli, tratti dal Piano Urbano del Traffico (PUT)
predisposto dal Comune.
Le strade classificate ad “alto traffico”, presentano flussi massimi superiori alle 1.000 auto/h. In tale categoria
sono inserite le seguenti strade poste all’interno o a margine dell’area di studio:
Via Martiri della Bettola che risulta essere interessata complessivamente, considerando i 2 sensi di marcia, da
un carico che oscilla da 600 a 3.000 auto/h;
Via della Canalina, dall’incrocio con via Rivoluzione d’Ottobre sino all’incrocio con via F.lli Rosselli, sulla quale
gravita in totale un carico che oscilla da 500 a 2.000 auto/h;2
Via Rivoluzione d’Ottobre, dall’incrocio con via Martiri della Bettola e Via della Canalina, interessata
complessivamente da un carico che oscilla da 200 a oltre 1.000 auto/h;
Via F.lli Rosselli, dall’incrocio con Via Compagnoni sino all’incrocio con Via Fenulli, interessata da una carico
massimo di oltre 1.000 auto/h;
Le strade classificate a “medio traffico” sono state selezionate come tali in quanto presentano flussi totali che
complessivamente oscillano, tra 100 e 1.000 auto/h, senza mai superare il tetto massimo delle 1.000 auto/h.
Tra queste si citano Via Bismantova con un flusso totale massimo dell’ordine delle 200 auto/h, la parte sud di Via
della Canalina con un flusso totale massimo dell’ordine delle 1.000 auto/h e Via F.lli Rosselli dall’incrocio con
Via Compagnoni sino all’incrocio con Via della Canalina, con un flusso totale massimo di 1.000 auto/h.
Da segnalare la presenza di due rotatorie: una in corrispondenza dell’immissione di Via Rivoluzione d’Ottobre in
Via della Canalina e l’altra in prossimità dell’intersezione di Via Rivoluzione d’Ottobre con Via Vasco de Gama,
costruite per favorire la fluidità del traffico sulle vie stesse, che rappresentano le direttrici tramite cui si accede al
centro storico.
La Fig.6 individua le piste ciclabili e i percorsi pedonali fruibili nell’area di studio.
L’unica pista ciclo-pedonale esterna alle “aree verdi” è presente nella parte sud di via della Canalina fino
all’altezza di via Bismantova in corrispondenza della quale si interrompe. Numerosi sono, inoltre, i percorsi
pedonali-ciclabili situati all’interno delle aree a parco.
Come si può facilmente osservare le piste e i percorsi, seppure in numero rilevante nell’area di studio, risultano
altamente frammentati e non strutturati in una “rete”. Tale situazione riduce la possibilità ottimale del loro utilizzo
per l’accesso ai servizi di base (ad eccezione di fruibilità in brevi raggi). Inoltre, dall’analisi territoriale sono state
evidenziate alcune “criticità”, legate agli attraversamenti non protetti delle vie principali per accedere dalle piste
ai servizi di base che limitano fortemente la garanzia della sicurezza dei percorsi casa-scuola-servizi.
L’individuazione dei percorsi casa – servizi sociali di base dei vari isolati omogenei sono stati identificati in base
35
2 I flussi di traffico sono stati
stimati mediante il modello di
simulazione per il Comune di
Reggio Emilia costituito da più
di 1.900 nodi e 2.400 archi a
partire dai dati di traffico censiti
in entrata- uscita per singola
zona censuaria del Comune
nell’ora di punta (7,30-8,30).
Il caso studio
alle indicazioni dell’indice relativo considerando raggi di 100, 200, 400 m, così come indicato nelle schede del
capitolo primo.
Fig. 5
Classificazione delle strade
all’interno dell’area di studio.
Strada ad alto traffico
Strada a medio traffico
Area di studio
Unità di indagine
36
L’area del quartiere Canalina
Fig. 6
individuazione delle piste
ciclabili e dei percorsi pedonali
nell’area di studio.
Piste Pedonali
Piste Ciclabili
Area di studio
Unità di indagine
37
Il caso studio
24
I RISULTATI OTTENUTI
Dall’elaborazione dei dati rilevati si sono ottenute le mappe relative ai singoli indici e successivamente la mappa
dell’indice complessivo della qualità ambientale dello spazio residenziale.
241
L’INDICE DI QUALITÀ DELLO SPAZIO RESIDENZIALE (QSR)
La fig.7 rappresenta la situazione dell’area in esame rispetto all’indice complessivo QSR (indice di qualità dello
spazio residenziale).
Come si può notare l’area di studio presenta una realtà complessivamente “positiva” corrispondente a valori medi
e medio-alti dell’indice QSR (colorazioni verde/giallo).
La cartografia evidenzia anche alcune “criticità” (colorazioni arancio/rosso) in corrispondenza alle abitazioni
prospicienti Via della Canalina, Via Bismantova e parte di Via della Bettola. I valori dell’indice più bassi si
registrano in corrispondenza delle unità abitative situate lungo Via Compagnoni, all’interno del quartiere oggetto
di specifico programma di riqualificazione urbana.
Da segnalare, inoltre, gli elevati valori di QSR registrati non solo in corrispondenza delle unità fondiarie
corrispondenti di ville storiche, ma anche in tutto il settore sud dell’area di studio compreso tra via della Canalina
ad est, via Gozzi a sud e via Fenulli a nord (corrispondente al quartiere “architetti” caratterizzato da tipologie
edilizie unifamiliari ed elevata qualità degli spazi pertinenziali) ed agli edifici a “torre” poste all’interno del Parco
della Pace.
Per individuare le problematicità più significative che portano ad assegnare alle diverse unità fondiarie tali valori
dell’indice QSR è necessario analizzare le diverse mappe relative ai singoli aspetti che compongono l’indice
complessivo: lo spazio dell’abitazione (QSA) e lo spazio dei servizi sociali (QSS).
38
L’area del quartiere Canalina
Fig. 7
Indice di qualità dello spazio
residenziale (QSR).
39
Il caso studio
242
L’INDICE DI QUALITÀ DELLO SPAZIO DELL’ABITAZIONE (QSA)
Come indicato nel precedente capitolo, lo spazio dell’abitazione (QSA) è il risultato della sovrapposizione pesata
di altri due indici: l’indice della qualità dell’abitazione (QA) e l’indice del contesto ambientale percepito
dall’abitazione (QC) di seguito riportati.
Dalle mappe di rappresentazione di tali indici, riportate a seguito, si possono avanzare le seguenti
considerazioni.
L’indice complessivo della “qualità dello spazio abitativo” QSA (fig.8) evidenzia “criticità” consistenti per le
abitazioni prospicienti Via Compagnoni, Via della Canalina ,Via Bismantova e parte di Via della Bettola, una
situazione “buona o ottima” per il “quartiere architetti” - compreso tra Via della Canalina e Via Ruzzante - e le ville
storiche presenti nell’area, mentre una situazione intermedia si registra per il resto delle unità fondiarie.
La fig.9 mostra i risultati ottenuti dall’analisi della condizione delle abitazioni (indice della “qualità
dell’abitazione” QA ). In particolare valutando lo stato di obsolescenza degli edifici, la tipologia edilizia, il
valore architettonico e la fruibilità dello spazio pertinenziale, si ottiene un valore relativamente basso per grande
parte dell’area di studio, ad esclusione della zona compresa tra Via della Canalina e Via Ruzzante (quartiere
degli “architetti”). Ad elevare il dato finale di qualità delle abitazioni è la presenza in questo quartiere di
insediamenti residenziali unifamiliari dotati di giardini e cortili altamente fruibili.
I bassi valori dell’indice per le abitazioni uni o bi-familiari poste nella zona nord dell’area di studio , vicino alla
caserma dei Vigili del Fuoco, e nei piccoli condomini anni 50-60 del quartiere di via Bismantova, sono da
ricondurre, invece, alla mancanza di fruibilità degli spazi pertinenziali (visto l’elevato utilizzo per autorimessa
esterna).
Per l’area del Quartiere Compagnoni Fenulli (oggetto di Programma di Riqualificazione Urbana) la bassa fruibilità
si abbina alla tipologia edilizia e per alcuni edifici allo stato di obsolescenza degli stessi.
Da notare come ovviamente le ville storiche registrano valori prossimi all’unità in quanto al valore architettonico si
abbina l’alta qualità e fruibilità dei parchi circostanti.
La fig.10 mostra i risultati dell’analisi del contesto percepibile dalle abitazioni (l’indice del “contesto ambientale
percepito dall’abitazione” QC), valutando l’inquinamento e l’intrusività del traffico veicolare, la qualità del
paesaggio, il grado di privacy e l’esposizione solare.
Rispetto a tali fattori, la mappa evidenzia valori “medio-alti” (colorazioni azzurro/verde prevalenti) per grande
parte delle aree residenziali in studio.
Situazioni di “criticità” vengono evidenziate in prossimità delle residenze prospicienti le strade ad alto traffico (Via
Compagnoni, Via della Canalina, Via della Bettola), in aggiunta spesso alla densità e alla distribuzione spaziale
dei volumi edilizi.
40
L’area del quartiere Canalina
Fig. 8
Indice della qualità dello
spazio dell’abitazione (QSA).
41
Il caso studio
Fig. 9
Indice della qualità
dell’abitazione (QA).
42
L’area del quartiere Canalina
Fig. 10
Indice del contesto ambientale
percepito dall’abitazione (QC).
43
Il caso studio
243
L’INDICE DELLA QUALITÀ DELLO SPAZIO DEI “SERVIZI SOCIALI” DI BASE (QSS)
La “qualità dello spazio dei servizi sociali di base” QSS è composto dalla sovrapposizione pesata dell’’indice
della “qualità dei servizi stessi” QS e dell’indice della “qualità dei percorsi casa – servizi sociali di base” QP.
Dalle mappe si evidenzia quanto segue.
La mappa di fig.11 mostra complessivamente una situazione per l’indice della “qualità dello spazio dei servizi”
(QSS) “medio e medio-alta” (colorazioni verde/giallo), quale risultato mediato tra la ottima dotazione di servizi
nell’area e di una situazione più critica rispetto alla qualità dei percorsi casa- servizi.
La mappa dell’ indice di “qualità dei servizi sociali di base” (QS) (fig.12) evidenzia, per gran parte dell’area di
studio, una situazione “buona o eccellente”, con valori prossimi all’unità, dovuta all’elevata presenza e diffusione
dei servizi sociali di base (in particolare, scuole di ogni ordine e grado e verde e sport di quartiere) e della loro
“qualità”: edifici con buona dotazione di verde, con spazi–gioco fruibili e con attrezzature protette e ben
mantenute, poste in zone fruibili entro un raggio di azione massimo accettabile.
Questa alta dotazione del servizio scolastico ha attenuato l’effetto negativo dovuto alla scarsità delle altre
attrezzature culturali di quartiere.
Le criticità emergono a causa dell’indice della “qualità dei percorsi casa–servizi sociali di base” (QP) (fig.13)
dove la colorazione prevalentemente rosso/arancione della mappa dipende soprattutto dalla sicurezza dei
percorsi pedonali e ciclabili per raggiungere sia le scuole che le aree verdi dedicate allo sport e tempo libero,
oltre che dalla qualità paesaggistica e ambientale dei percorsi stessi.
Nella rilevazione del dato negativo ha pesato in modo particolare la discontinuità delle ciclabili e la bassa
sicurezza degli attraversamenti pedonali delle strade (ben evidenziabile in fig. 6).
Il disegno tradizionale delle intersezioni stradali, lontano dagli standard di sicurezza oggi riscontrabili in molte
realtà europee, riduce di molto la possibilità ottimale di accesso ai servizi di base da parte delle categorie più
deboli. In particolare vanno segnalati numerosi attraversamenti non adeguatamente protetti delle vie a traffico
elevato.
Da sottolineare, inoltre, la scarsa o nulla percorribilità di tali percorsi da parte dei disabili a causa della elevata
frequenza delle barriere architettoniche.
L’individuazione dei percorsi casa–servizi sociali di base dei vari isolati omogenei, sono stati identificati in base
alle indicazioni dell’indice relativo considerando raggi di 100, 200, 400 m, così come indicato nelle schede del
capitolo primo.
44
L’area del quartiere Canalina
Fig. 11
Indice della qualità dello
spazio dei servizi (QSS).
45
Il caso studio
Fig. 12
Indice di qualità dei servizi
sociali di base (QS).
46
L’area del quartiere Canalina
Fig. 13
Indice della qualità dei
percorsi casa–servizi sociali di
base (QP).
47
Il caso studio
25
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: LE AZIONI MIGLIORATIVE
In sintesi possiamo delineare il quadro complessivo della qualità ambientale dell’area esaminata, fornendo prime
indicazioni di possibili interventi migliorativi.
Come si è visto, l’indice generale di qualità segnala che ci troviamo di fronte ad un quartiere che
complessivamente è di qualità ambientale relativamente elevata: sarebbe interessante poter confrontare gli altri
quartieri della nostra città alla luce dello stesso indice, allo scopo di avere un quadro comparativo tra i medesimi.
Ciò ci consentirebbe di avere un’idea più precisa relativamente al grado di equità con cui si distribuisce la qualità
ambientale nell’intera città.
La qualità generale buona dell’area esaminata è dovuta soprattutto all’elevata dotazione dei servizi di base.
Tuttavia – come ci ricorda l’indice – l’offerta dei servizi di base non dipende solo dal livello dello standard
urbanistico, ma dipende molto dalla loro accessibilità. Ed in effetti, è proprio la qualità dell’accessibilità che
gioca sfavorevolmente sulla qualità dell’offerta dei servizi: è dunque su questo aspetto che bisogna concentrare
con priorità le azioni volte a migliorare la qualità ambientale dello spazio residenziale del quartiere. Rimuovendo
questo fattore di pressione si determinerebbe un sensibile innalzamento del valore complessivo dell’indice di
qualità.
Bisogna tener presente che una accessibilità sicura ai servizi scolastici e agli spazi verdi da parte dei bambini e
dei disabili è considerata da tutte le Agenzie internazionali l’indicatore più significativo della vivibilità dello spazio
pubblico urbano.
Il quartiere è tagliato da strade di traffico elevato e da flussi veicolari di attraversamento: ciò, oltre a comportare
impatto ambientale da inquinamento acustico ed atmosferico, costituisce il più grave fattore di rischio presente
nello spazio pubblico dell’area.
Pertanto si raccomanda di:
valutare la possibilità di evitare o comunque ridurre sensibilmente il traffico di attraversamento deviandolo su
arterie esterne;
predisporre un progetto organico di istituzione di una zona a traffico moderato (zona 30) adottando quelle
misure che possono favorire la limitazione del traffico in strade a spiccata valenza residenziale (ad esempio, via
Compagnoni e via Bismantova);
mettere in sicurezza tutte le intersezioni stradali, dando continuità al reticolo dei marciapiedi e delle piste
ciclabili (oggi, al contrario, sono le carreggiate veicolari che hanno continuità, vista la comprovata scarsa
efficacia delle strisce pedonali);
48
L’area del quartiere Canalina
introdurre, dove possibile, le piattaforme pedonali protette di fronte alle scuole (ad esempio in via della
Canalina davanti alla Scuola Don Milani);
completare la rete delle piste ciclabili;
eliminare sistematicamente le barriere architettoniche in tutto lo spazio pubblico;
riqualificare il disegno delle strade migliorandone l’estetica, rendendo vari, interessanti e confortevoli i percorsi
cominciando dalle situazioni più significative tramite progetti pilota (ad esempio in via Compagnoni, via della
Canalina e via Martiri della Bettola);
sfruttare tutte le opportunità di ampliamento della superficie pedonale introducendo, dove possibile, strade del
tipo “woonerf”, cioè strade corte dove il veicolo sia indotto a non superare la velocità dei 10 km/h e dove si
possa dedicare spazio ad attrezzature di gioco per i bambini;
eliminare sistematicamente i semafori e gli stop adottando le rotatorie alla francese, in modo da fluidificare il
traffico e da rendere sicure le intersezioni alla confluenza delle strade a più elevato flusso;
ridurre lo spazio dedicato alla sosta dei veicoli, incentivando la costruzione di autorimesse private, in modo da
recuperare lo spazio stradale ad altre funzioni (spazi pedonali, spazi gioco, piste ciclabili, verde).
Rimanendo in tema di miglioramento della qualità dell’offerta dei servizi, va segnalata la relativa carenza di
strutture culturali (è presente solo la biblioteca), la cui presenza contribuirebbe in modo significativo a
completare la gamma dei servizi sociali.
Pertanto si raccomanda di:
potenziare le strutture culturali di quartiere.
Un altro elemento che, nel quartiere in esame incide negativamente – anche se nell’indice ha un peso inferiore a
quello in precedenza esaminato – è costituito dai fattori che concorrono a determinare la qualità dell’abitazione.
A differenza del precedente fattore, che costituisce un tratto diffuso e generalizzato del quartiere, nel caso in
esame ci troviamo di fronte ad un fattore che riguarda in modo particolare alcuni casi circoscritti (l’obsolescenza
fisica e funzionale di alcuni edifici e la loro eccessiva densità nel quartiere Compagnoni Fenulli, peraltro già
oggetto di specifico programma di riqualificazione urbana PRU) e, in modo più diffuso, la necessità di interventi di
riqualificazione degli spazi pertinenziali scarsamente fruibili per attività di gioco bimbi (gli spazi pertinenziali sono
il luogo ideale per gli spazi gioco dei bambini), a causa della intrusività dei parcheggi e delle autorimesse.
Sulla qualità del contesto dell’abitazione gioca l’impatto del traffico, soprattutto là dove le abitazioni prospettano
su strade ad elevati flussi.
Mentre per i casi più gravi, ma anche più circoscritti dell’obsolescenza fisica e funzionale, gli interventi di
miglioramento si possono facilmente configurare e addirittura si stanno già programmando, più complesso si
configura un intervento volto a migliorare in modo diffuso gli spazi pertinenziali.
49
Il caso studio
In proposito si raccomanda:
di accelerare per quanto possibile l’attuazione del PRU per l’area del Quartiere Compagnoni Fenulli, valutando
anche la possibilità di eventuali demolizioni di edifici mirate a ridurre l’eccessiva densità;
varare uno studio di fattibilità per valutare le misure più efficaci da adottare per migliorare la fruibilità degli
spazi pertinenziali, abbinando tali misure alle eventuali nuove costruzioni o ricostruzioni di autorimesse.
Il miglioramento della qualità ambientale dello spazio residenziale tocca in modo diretto lo spazio che i cittadini
conoscono meglio perché lo sperimentano quotidianamente. Per questo i cittadini devono essere protagonisti attivi
del suo continuo miglioramento. L’azione di miglioramento deve costituire una significativa esperienza di
progettazione partecipata. Essa deve essere un terreno dove applicare le “buone pratiche” della governance:
per questo essa si presta ad essere affrontata secondo le procedure di coinvolgimento attivo tipiche di Agenda
21 Locale.
I risultati della sperimentazione di questo indice devono costituire l’occasione di ulteriore applicazione del
processo di Agenda 21, gia avviato da oltre due anni a Reggio Emilia.
Essi offrono un quadro conoscitivo che deve far discutere. L’indicatore che abbiamo proposto non è altro che un
filtro, attraverso cui ordinare in modo più sistematico la lettura critica della città; esso è un codice interpretativo
della realtà che ha lo scopo di cambiare il punto di vista da cui solitamente e abitudinariamente (e spesso
distrattamente) osserviamo il paesaggio della quotidianità.
Esso, prima ancora di costituire uno strumento tecnico per gli urbanisti, si propone come un mezzo per tentare di
innalzare il livello di consapevolezza che la comunità locale ha dei problemi della propria città. Troppo spesso
l’abitudine attutisce la voglia di cambiamento: ci si accorge che certe parti della città non funzionano come si
vorrebbe, non hanno la qualità desiderata, ma ci si rassegna perché la città è troppo complicata.
I criteri di qualità che abbiamo posto alla base dell’indice offrono un aiuto ad una lettura più attenta, più esigente,
ma anche fanno intravedere la possibilità concreta del miglioramento: un indicatore della qualità ambientale dello
spazio urbano deve incorporare un modello culturale di città, deve aiutare la collettività locale ad imprimere nel
proprio immaginario collettivo una città più desiderabile e possibile e il confronto deve darle la spinta per farsi
protagonista del cambiamento.
Per questo l’indicatore qui presentato è criticabile perché esso descrive un modello culturale, si fa portatore di
valori che riguardano lo stile della convivenza civile; per questo esso è discutibile, ma questo è appunto il suo
scopo principale: far discutere sulla città che tutti insieme dobbiamo cercare di trasformare, senza porre limiti al
meglio.
Per questo si raccomanda di:
attivare un percorso di Agenda 21 Locale a scala di quartiere, lanciando una campagna per il miglioramento
della qualità ambientale dello spazio residenziale nell’area oggetto di studio;
50
L’area del quartiere Canalina
produrre materiale divulgativo per il lancio della suddetta campagna rivolto agli abitanti, alle scuole, alle
associazioni del volontariato, alle categorie economiche;
attivare un percorso di progettazione partecipata congiunta con le scuole e con i quartieri;
attivare un corso di educazione alle tematiche della moderazione del traffico guardando alle esperienze di
punta europee (ad esempio Chambery);
attuare con gradualità e in forma sperimentale alcuni interventi pilota dotati di elevato carattere di dimostratività;
attivare partenariati partecipativi per il coinvolgimento attivo dei soggetti portatori di interessi sociali.
51
Baltazar Torres
Capitolo 3
Linee guida
per l’applicazione dell’indice
Linee guida per l’applicazione dell’indice
IL QUADRO DELLE FASI OPERATIVE
31
Si forniscono, di seguito, le linee guida per l’applicazione dell’indice presentato nella prima parte. Come si è
detto, l’indice è congegnato in modo da presentare margini di flessibilità tali da consentire:
di modificare gli indicatori di cui è composto
di modificare le strutture di ponderazione degli indicatori
di applicarlo anche solo per parti, ottenendo indici relativi ai diversi caratteri, che concorrono a determinare la
qualità ambientale dello spazio residenziale
di adattarlo facilmente a diverse realtà locali, tenendo conto dell’informazione e delle risorse disponibili per la
sua applicazione.
Data la flessibilità dell’indice, non ha senso accompagnare la sua descrizione teorica con un manuale
rigidamente ed operativamente definito per la sua applicazione.
Ciò che si può ed ha senso fare è di fornire delle linee guida, contenenti i criteri per l’esecuzione delle
operazioni, che costituiscono il procedimento logico da seguire in sede applicativa e che rimane inalterato, pur
nelle diverse varianti che ciascun utente ritenga di adottare: l’esperienza applicativa di Reggio Emilia sta anche a
dimostrare come si possa deviare dalle linee guida qui suggerite (ad esempio, non passare attraverso il
rilevamento diretto tramite questionari riferiti alla singola unità fondiaria) e come ciò dipenda dalla situazione
specifica, dalle caratteristiche dell’area, dal quadro delle conoscenze già disponibili. Per questo le presenti linee
guida hanno un valore meramente orientativo, teso semplicemente a rendere evidenti le fasi logiche che
comunque occorre seguire per procedere all’applicazione dell’indice.
Si è anche visto che l’indice può essere applicato per la valutazione ambientale dello stato di fatto di aree
residenziali, oppure per la valutazione ambientale di piani o progetti urbanistici, che comportino cambiamenti in
zone residenziali esistenti o che prevedano nuove zone residenziali.
Nel caso in cui l’indice venga applicato per la valutazione ambientale dello stato di fatto, l’applicazione
dell’indice comporta tre fondamentali fasi:
1 il rilevamento delle informazioni
2 l’elaborazione delle informazioni
3 l’interpretazione dei risultati.
La fase del rilevamento delle informazioni può, a sua volta, suddividersi nelle seguenti sottofasi:
1.1 apprestamento della base cartografica e del database
1.2 reperimento delle fonti informative indirette
1.3 predisposizione del questionario e delle relative istruzioni per la compilazione
1.4 esecuzione del rilevamento e controllo di qualità delle informazioni rilevate
53
Linee guida per l’applicazione dell’indice
La fase di elaborazione delle informazioni può essere suddivisa secondo le seguenti sottofasi:
2.1 caricamento delle informazioni e costituzione del relativo database georeferenziato
2.2 elaborazione in automatico con apposito software
2.3 produzione di output cartografici
La fase d’interpretazione dei risultati può essere suddivisa nelle seguenti sottofasi:
3.1 suddivisione dell’area urbana secondo aree con caratteristiche omogenee di qualità ambientale
3.2 stesura del rapporto di valutazione ambientale secondo aree omogenee
3.3 comparazione tra le aree e ordinamento secondo livelli di qualità e di priorità d’intervento
3.4 individuazione delle azioni da porre in atto per ciascuna area ai fini del miglioramento ambientale
Nel caso in cui l’indice venga applicato per la valutazione ambientale di un progetto urbanistico di
riqualificazione ambientale di una data area (ad esempio, di un progetto di “zona 30” o di recupero urbano), si
dovranno confrontare i risultati dell’indice applicato allo stato di fatto, con quelli dell’indice applicato alle
previsioni di modificazione del progetto. In quest’ultimo caso l’unica operazione che subisce cambiamenti è il
rilevamento delle informazioni, le quali dovranno essere tratte dall’analisi del progetto.
Si esamineranno, di seguito, le varie fasi sopra elencate nella loro articolazione in sottofasi.
32
IL RILEVAMENTO DELLE INFORMAZIONI
Il rilevamento delle informazioni avviene secondo due modalità:
l’una diretta, tramite sopralluogo
l’altra indiretta, tramite consultazione di documenti esistenti presso il Comune.
Poiché i sopralluoghi sul campo rappresentano l’operazione più onerosa, occorre cercare di attingere la maggiore
quantità possibile d’informazione da fonti indirette.
Ovviamente, questa possibilità dipende dallo stato dell’informazione presente presso ciascun Comune.
54
Linee guida per l’applicazione dell’indice
APPRESTAMENTO DELLA BASE CARTOGRAFICA E DEL DATABASE
L’elaborazione avviene in automatico con output cartografici, occorre pertanto apprestare la base cartografica
vettoriale (in .shp file) per la georeferenziazione dei dati.
La scala della base cartografica dovrebbe essere 1: 2.000.
A tale scopo è necessario definire preventivamente l’unità spaziale d’indagine, la quale è costituita dall’unità
fondiaria afferente ad un numero civico.
Per unità fondiaria s’intende il lotto di proprietà comprendente l’unità edilizia (o edificio) con le relative pertinenze
(cortili, giardini, bassi fabbricati).
Nel caso in cui il lotto di proprietà sia accessibile da più di un numero civico, esso viene considerato come
un’unica unità fondiaria, solo nel caso in cui le unità edilizie afferenti ai diversi numeri civici prospettino sullo
stesso tipo di spazio pubblico. Nel caso in cui le unità edilizie prospettino su diversi tipi di spazio pubblico, le
medesime danno luogo a diverse unità d’indagine, le quali dovranno essere delimitate tramite opportuna
suddivisione del lotto di proprietà.
Ciascuna unità d’indagine dovrebbe essere identificata tramite un codice, riportato sulla carta, sulla quale
dovranno essere indicati i numeri civici e la toponomastica stradale, onde agevolare le operazioni di
identificazione dell’unità di analisi da parte del rilevatore che conduce l’indagine sul campo.
Inoltre, è utile la conoscenza del numero di piani delle singole unità edilizie, onde consentire di calcolare la
consistenza volumetrica, che costituisce un dato di base per la normalizzazione dei dati e per la comparabilità
delle diverse aree urbane.
L’onerosità dell’operazione di formazione della base cartografica dipende dallo stato dell’informazione
cartografica presente presso il Comune.
Va comunque tenuto presente che una siffatta carta costituisce ormai la base tecnica ritenuta necessaria per gran
parte delle elaborazioni, che dovrebbero essere compiute in sede di piano urbanistico comunale.
Essa, infatti, consente di calcolare automaticamente, le superfici fondiarie, i volumi edificati (e i relativi indici di
densità fondiaria), le superfici coperte (e i relativi rapporti di copertura), che sono tutti dati costitutivi dei normali
parametri urbanistici. Pertanto, una base cartografica vettoriale, che individui le diverse unità fondiarie, dovrebbe
essere considerata ormai parte costitutiva essenziale dell’informazione urbanistica comunale.
Purtroppo, nella realtà, le cose non stanno del tutto in questi termini. Infatti, gran parte dei Comuni non richiedono
nei capitolati d’appalto per le cartografie, l’individuazione delle unità fondiarie tramite polilinee chiuse. Questo
difetto del database non consente di compiere in automatico tutte quelle elaborazioni di cui si diceva a proposito
del calcolo degli indici urbanistici. Peraltro, rimediare a questo difetto significherebbe anche porsi nelle condizioni
di avere un’informazione urbanistica correlata al catasto e alle unità censuarie e anagrafiche. Non è questa la
sede per affrontare questo tipo di problema, ma ancora una volta si conferma l’importanza di un buon database
georeferenziato per una buona gestione dell’informazione urbanistica comunale, anche quando si passa a trattare
di indicatori di sostenibilità.
Infatti, il discorso sugli indicatori di sostenibilità urbana è spesso inficiato dall’assenza di qualunque riferimento alla
55
321
Linee guida per l’applicazione dell’indice
scala di analisi alla quale si vuole che l’informazione sia significativa. In assenza di un riferimento di scala, cioè
di livello di definizione spaziale della significatività dell’indicatore, si rischia di ricorrere ad indicatori di scarsa
utilità operativa, in quanto troppo aggregati dal punto di vista spaziale, per le operazioni che sono richieste alla
pianificazione urbanistica. Bisogna sempre aver presente che la “grana” spaziale dell’informazione in ambiente
urbano è quella che consente di identificare le unità fondiarie e, quindi, di correlare l’informazione ambientale
con l’informazione sulla consistenza fisica del patrimonio edificato e sulla consistenza demografica, potendo, in
tal modo, correlare l’informazione ambientale con il dato di popolazione.
L’indice qui proposto presenta appunto queste caratteristiche, ed è per questo che può venire usato per valutare
operativamente lo stato di fatto, ma anche gli effetti che possono essere prodotti dalle trasformazioni urbanistiche
proposte in piani e progetti.
Ciò precisato, si può aggiungere che la costruzione della base cartografica vettoriale corrisponde
all’apprestamento del database delle unità d’indagine. Le modalità tecniche di tipo informatico di tale operazione
dipendono dal tipo di software utilizzato dal Comune; si tratta, comunque, di pratiche di carattere routinario,
previste nei comuni software in commercio.
322
REPERIMENTO DELLE FONTI INFORMATIVE INDIRETTE
Come si è detto, la raccolta di dati da fonti informative indirette riduce l’onere dell’indagine, accelerando le
operazioni di rilievo sul campo.
Vi sono due strumenti basilari, che risultano particolarmente utili allo scopo: il piano urbanistico comunale e
l’eventuale piano urbano del traffico o della mobilità.
Il primo dei due strumenti può risultare utile nella misura in cui fornisce informazioni sull’attuale uso del suolo, sui
bacini d’influenza delle scuole, sulla dotazione di servizi di base e, in generale, sul livello degli standard
urbanistici delle varie zone residenziali, oltre ad informazioni che servano per qualificare lo stato del patrimonio
edilizio.
Il secondo dei due strumenti risulta utile nella misura in cui contiene dati sui flussi di traffico e sulla domanda di
sosta veicolare relativamente ai vari archi del grafo della viabilità. Nel caso in cui si disponga di piani urbani del
traffico eseguiti con attenzione agli aspetti ambientali, si dovrebbero poter reperire informazioni relative ai livelli
d’inquinamento acustico e atmosferico e allo stato dell’incidentalità nei vari tratti e nodi della rete.
La conoscenza, derivante dal quadro informativo del piano urbanistico e del piano del traffico, risulta di grande
utilità per definire alcuni indicatori relativi sia alla qualità dello spazio abitativo, sia a quella dei servizi, sia a
quella dei percorsi casa-servizi.
56
Linee guida per l’applicazione dell’indice
PREDISPOSIZIONE DEL QUESTIONARIO E DELLE RELATIVE ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE
323
Il questionario per il rilevamento delle informazioni si riferisce alla singola unità d’indagine.
Nell’allegato B viene proposto un questionario tipo. In esso sono state indicate tutte le informazioni previste
dall’indice. In tal caso si ipotizza che sia le informazioni rilevate tramite sopralluogo, sia quelle rilevate a tavolino
da fonte indiretta vengano raccolte tutte sul questionario. Secondo un’altra impostazione del lavoro, si potrebbe
prevedere che l’informazione ricavata a tavolino venga stralciata dal questionario, che verrebbe così utilizzato per
la sola indagine sul campo. L’informazione raccolta a tavolino potrebbe, infatti, essere direttamente imputata nel
database, senza l’intermediazione della compilazione del questionario. Al fine di agevolare il lavoro di
rilevamento sul campo, ciascun rilevatore deve essere dotato di una lista delle unità d’indagine, ordinata secondo
l’itinerario di rilevamento: un fac-simile di questa lista è contenuto nell’allegato C.
Poiché può frequentemente capitare che il rilevatore si trovi di fronte a sequenze di unità d’indagine simili, onde
evitare la perdita di tempo della compilazione del questionario per ciascuna di esse, è stata prevista una casella
dove il rilevatore può indicare i numeri civici delle unità successive a quella rilevata e ad essa simili.
Nel questionario allegato, la denominazione di ciascuna informazione è la stessa riportata nel testo di
presentazione teorica dell’indice. Dato il carattere di linee guida del presente documento, si è evitato di fornire
specificazioni operative ulteriori rispetto alle denominazioni di cui sopra. È tuttavia evidente che nelle singole
applicazioni e nei diversi adattamenti che si riterrà di dover apportare all’indice, sarà opportuno arricchire le
definizioni generali con un insieme d’istruzioni più operative, specie per quelle informazioni che possono lasciare
adito a dubbi interpretativi in sede di rilevamento. Peraltro, l’indagine richiede un minimo di training formativo dei
rilevatori, di cui il manuale d’istruzioni operative costituisce strumento indispensabile, anche se l’indagine non è, di
per sé, tra le più complesse.
ESECUZIONE DEL RILEVAMENTO E CONTROLLO DI QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI RILEVATE
Già si è detto delle due diverse modalità, diretta e indiretta, attraverso cui avviene il rilevamento e della possibilità
di scorporare dal questionario le informazioni rilevabili a tavolino tramite la modalità indiretta.
Per l’indagine diretta, il rilevatore dispone del questionario, delle istruzioni e della lista delle unità d’indagine
ordinata secondo predeterminati percorsi. In proposito si consiglia di adottare percorsi circolari d’isolato.
È anche opportuno che il rilevatore raccolga una documentazione fotografica, che potrà essere utilizzata in sede
di controllo dell’informazione rilevata. Si consiglia infatti, prima del caricamento delle informazioni, di sottoporre le
medesime ad un’operazione di collaudo; operazione che può appunto essere agevolata dalla disponibilità di una
documentazione fotografica. In tal caso è opportuno fornire al rilevatore indicazioni operative sulla scelta dei punti
di ripresa fotografica, al limite indicando i medesimi sulla cartografia di rilevamento.
Un rilevamento fotografico tramite macchina digitale, consentirebbe la creazione di una fototeca, che può
costituire una documentazione utile anche per scopi diversi da quelli legati alla presente indagine.
57
324
Linee guida per l’applicazione dell’indice
33
L’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI
L’elaborazione delle informazioni consiste in una fase di caricamento delle informazioni, raccolte tramite i
questionari, e in una successiva fase di trattamento automatico.
331
CARICAMENTO DELLE INFORMAZIONI E COSTITUZIONE DEL RELATIVO DATABASE GEOREFERENZIATO
Come si è detto, la costituzione di database georeferenziati tramite appositi software è ormai diventata
un’operazione routinaria, le cui modalità operative dipendono dal tipo di software disponibile.
Nelle esemplificazioni qui proposte si è utilizzato Excell per la gestione dei dati d’ingresso e ArcView per il
database georeferenziato.
332
ELABORAZIONE IN AUTOMATICO CON APPOSITO SOFTWARE
L’elaborazione consiste nel passaggio dall’informazione rilevata ai corrispondenti valori numerici dell’indice.
Si ricorda che il valore dei quattro indici di base, QA, QC, QS e QP, è ricavato per aggregazioni ponderate
delle informazioni rilevate con l’indagine e relative agli indicatori. Così, dall’aggregazione ponderata di QA e
QC si ricava l’indice di qualità dello spazio abitativo (QSA), da quella di QS e QP si ricava l’indice di qualità
dello spazio di servizio (QSS) e, infine, da quella di QSA e QSS si ricava QSR.
L’insieme di queste strutture di aggregazione ponderata è stato fornito in forma flessibile, cioè tale da poter
modificare le strutture di ponderazione.
Una volta però che l’indice sia stato definito nelle sue strutture di ponderazione, il calcolo dei valori dei vari indici
per ciascuna unità di analisi viene eseguito automaticamente, tramite apposito software.
333
PRODUZIONE DI OUTPUT CARTOGRAFICI
L’output dell’elaborazione è costituito da carte tematiche relative ai sette indicati indici.
Il programma assegna ad ogni valore dell’indice un corrispondente colore, scelto su una gamma cromatica
continua che va dai blu, per i valori migliori, alla gamma dei verdi, dei gialli, degli aranci, fino ai rossi per i
valori peggiori.
58
Linee guida per l’applicazione dell’indice
L’INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
34
La fase finale del lavoro di applicazione dell’indice è dedicata all’interpretazione dei risultati dell’elaborazione.
L’interpretazione è innanzitutto tesa ad individuare, area per area, i fattori che determinano bassi livelli di qualità
ambientale dello spazio residenziale.
L’interpretazione può, però, anche non fermarsi a questo stadio diagnostico, procedendo alla successiva
individuazione degli interventi che, area per area, si richiedono per migliorare la qualità ambientale.
SUDDIVISIONE DELL’AREA URBANA SECONDO AREE CON CARATTERISTICHE OMOGENEE DI QUALITÀ AMBIENTALE
341
L’applicazione dell’indice rivela la disomogenea distribuzione spaziale della qualità ambientale all’interno dello
spazio residenziale della città. Al tempo stesso rivela anche quali sono le cause principali che determinano bassi
livelli di qualità.
Tanto per fare un esempio, si possono avere aree dove gli indici QSA (qualità dello spazio abitativo) e QS
(qualità dei servizi) sono generalmente buoni, ma dove QSR non riesce a raggiungere livelli elevati a causa di un
basso valore di QP (qualità dei percorsi casa-servizi). O aree dove tutti gli indici sono generalmente al di sotto
della media urbana.
Quindi, uno dei primi elaborati che aiutano ad interpretare la situazione in atto può essere quello della
formazione di una mappa delle aree omogenee per problematiche ambientali.
STESURA DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE SECONDO AREE OMOGENEE
Per ciascuna area omogenea, in precedenza individuata, è opportuno compilare una scheda di valutazione
ambientale, dove vengono descritti i fattori di pressione che concorrono a determinare l’abbassamento della
qualità.
In proposito, può risultare utile ricordare quali sono i fattori che sono stati considerati nell’indice e sui quali si può,
qualora lo si ritenga opportuno, intervenire apportando le modifiche desiderate, senza che ciò comporti
cambiamenti nella struttura di calcolo dell’indice.
Per quanto concerne la qualità dell’abitazione, i fattori considerati sono:
stato di obsolescenza dell’edificio
tipo edilizio
valore architettonico dell’edificio
qualità e fruibilità dello spazio pertinenziale
59
342
Linee guida per l’applicazione dell’indice
Per quanto concerne la qualità del contesto ambientale percepibile dall’abitazione, i fattori sono:
inquinamento e intrusività del traffico veicolare
presenza di attività a rischio o di attività arrecanti disturbo
qualità del paesaggio percepibile dall’abitazione
grado di privacy
esposizione solare
Per quanto concerne la qualità dei servizi sociali di base, i fattori considerati sono:
verde di vicinato per gioco bimbi
verde e sport di quartiere
scuola materna
scuola dell’obbligo
attrezzature culturali
Infine, per quanto attiene alla qualità dei percorsi casa-servizi sociali di base, i fattori considerati sono:
lunghezza e sicurezza dei percorsi pedonali casa-scuola materna
lunghezza e sicurezza dei percorsi ciclabili casa-scuola dell’obbligo
sicurezza dei percorsi ciclabili casa-aree a verde e sport
agibilità dei percorsi casa-scuola dell’obbligo da parte di persone disabili
qualità ambientale e paesaggistica dei percorsi casa-scuola dell’obbligo
Come si vede gli indicatori di base sono diciannove; la scheda di valutazione ambientale per ciascuna area
omogenea potrà dunque tenere conto di tutti questi fattori. Inoltre l’indice, essendo sensibile a ciascuno di essi,
consentirà di valutare in quale misura gli interventi di progetto, che incidano su questi fattori di base, possano
modificare il grado di qualità ambientale: l’indice costituisce, in questo senso, uno strumento di valutazione, molto
analitica, dell’impatto ambientale dei progetti.
343
COMPARAZIONE TRA LE AREE E ORDINAMENTO SECONDO LIVELLI DI QUALITÀ E DI PRIORITÀ D’INTERVENTO
La mappa delle aree omogenee e il rapporto valutativo per area forniscono un quadro della disomogenea
distribuzione della qualità ambientale dello spazio residenziale nella città e consentono di individuare un
ordinamento delle varie aree secondo livelli di qualità.
Questo ordinamento ha in sé implicito un criterio di priorità d’intervento, essendo logico aspettarsi che si cominci
ad intervenire là dove la situazione è più degradata.
60
Linee guida per l’applicazione dell’indice
INDIVIDUAZIONE DELLE AZIONI DA PORRE IN ATTO PER CIASCUNA AREA AI FINI DEL MIGLIORAMENTO AMBIENTALE
Il passo finale può essere costituito da una prima ipotesi di quadro d’azione generale e specifico per ciascuna
area omogenea.
In sostanza, il quadro analitico e valutativo in precedenza delineato consente di individuare, area per area, i
diversi fattori di pressione ambientale a partire dai 19 indicatori di base e, di conseguenza, le risposte che
devono essere messe in atto.
Ad esempio, se il fattore principale del degrado è dovuto alla qualità dell’abitazione, occorrerà agire sulla leva
della riqualificazione del tessuto edilizio, mobilitando investimenti nell’edilizia pubblica, o incentivando forme di
consorziamento e di partenariato. Se il fattore di pressione è dovuto alle carenze nel sistema dei percorsi
pedonali e ciclabili, occorrerà avviare piani particolareggiati ed esecutivi di riassetto della viabilità. Se il fattore
dovesse dipendere dalla qualità di alcuni servizi sociali, occorrerà avviare politiche di miglioramento in tale
settore. E così via.
L’intera documentazione comprendente la carta delle aree omogenee, le schede valutative di area,
l’individuazione delle priorità d’intervento e una prima proposta di piano d’azione, dovrebbe essere presentata in
forma sintetica e in un linguaggio non tecnico, in modo da risultare di facile comprensione da parte del largo
pubblico.
L’indice messo a punto ha il non secondario pregio di parlare direttamente al cittadino, mostrandogli il livello di
qualità ambientale che riguarda la sua abitazione e i fattori da cui questa dipende. Si ha ragione di ritenere che
questo dialogo molto ravvicinato favorisca l’interesse e la partecipazione, ma anche una migliore presa di
coscienza di quali siano i fattori da cui dipende la qualità ambientale della città. Il fatto di sapere che le
emissioni di CO2 in città raggiungono certi livelli globali è sicuramente importante, ma forse poco coinvolgente.
Il fatto di sapere che la qualità della mia casa unifamiliare con giardino è abbassata da un sistema malamente
agibile e insicuro di percorsi casa-servizi di base, mi tocca più da vicino e m’induce, forse, a partecipare più
attivamente a quel processo di gestione urbanistica aperta e democratica che è alla base dei principi delle
politiche di sostenibilità locale.
61
344
Allegati
Allegato A
PROCEDURA PER LA COSTRUZIONE DELLE FUNZIONI DI VALORE NORMALIZZATE
63
Allegato B
PROCEDURA DI CALCOLO DELLE MATRICI DEI CONFRONTI A COPPIE
INDICE DI QUALITÀ DELL’ABITAZIONE Qa = (kAoAo + kAtAt + kAaAa + kApAp)
Ao Stato di obsolescenza dell’edificio
Edificio in buono stato
di conservazione con
abitazioni funzionali
Livello
Presenza di dissesti
Presenza diffusa di
superficiali e/o con dissesti anche strutturali
abitazioni
funzionalmente
obsolete
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
26
5
Pessimo
74
50
16
Ao
95
84
50
1,00
0,33
0,06
At Qualità tipologica dell’edificio
Casa uni-bifamiliare Palazzina con, al
Edificio
Grande complesso
massimo, tre piani plurifamiliare di edilizio o edifici a
fuori terra terra e media dimensione manica semplice
sei unità abitative
Livello
Ottimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Buono
50
40
20
1
Insufficiente
60
50
30
5
At
Pessimo
80
70
50
10
1,00
0,49
0,20
0,02
99
95
90
50
Aa Qualità architettonica dell’edificio
Edifici di valore Edifici di qualità Edifici di qualità Edifici di cattiva
artistico o
architettonica
architettonica
qualità
comunque di buona e con buona scadente anche se architettonica con
riconosciuta qualità
capacità
di modesto rilievo effetti deturpanti
estetica
d’inserimento
contestuale
sul paesaggio del
contestuale
contesto
Livello
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
Buono
50
30
5
1
Insufficiente
70
50
10
5
Pessimo
95
90
50
10
Aa
99
95
90
50
64
1,00
0,37
0,06
0,01
Allegato B
Ap Qualità dello spazio pertinenziale
Presenza di giardini e Presenza di giardini e Assenza di verde, cortili
cortili di elevata qualità cortili di qualità anche non fruibili se non per
modesta, ma fruibili
autorimessa o per
attività lavorative
Livello
Ottimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Buono
50
30
1
Insufficiente
70
50
20
99
80
50
Indice di qualità dell’abitazione Qa =
Indice
Ao
At
Aa
Ap
K
Ap
1,00
0,27
0,04
(kAoAo + kAtAt + kAaAa + kApAp)
Stato di obsolescenza
dell’edificio
Qualità tipologica
dell’edificio
Qualità architettonica
dell’edificio
Qualità dello spazio
pertinenziale
Ao
At
Aa
Ap
50
60
80
45
0,14
KAo
40
50
70
30
0,24
KAt
20
30
50
25
0,49
KAa
65
55
70
75
50
0,13
KAp
Allegato B
INDICE QUALITÀ CONTESTO AMBIENTALE PERCEPIBILE Qc = (kCiCi + kCrCr + kCcCc + kCpCp + kCeCe)
Ci Inquinamento e intrusività dei veicoli
Basso livello di traffico Medio livello di traffico Elevati livelli di traffico
e strade con pochi
e strade con elevata
con inquinamento
veicoli in sosta
domanda di sosta
acustico fuori norma
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Ci
99
95
50
1,00
0,23
0,01
Cr Presenza di attività a rischio o attività arrecanti disturbo
Assenza di attività a
rischio o arrecanti
disturbo
Livello
Presenza di attività a Presenza di attività ad
rischio limitato o
alto rischio
arrecanti disturbo
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Cr
99
95
50
1,00
0,23
0,01
Cc Qualità del paesaggio percepibile dell’abitazione
Contesto di alta
valenza
architettonica o
naturalistica
Livello
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
50
30
15
1
Contesto
architettonico
omogeneo e
mediamente di
buona qualità
Contesto
architettonico
disgregato e
mediamente di
bassa qualità
Contesto
architettonico
altamente
disgregato,
eterogeneo e di
scadente qualità
Buono
Insufficiente
Pessimo
70
50
20
5
85
80
50
10
Cc
99
95
90
50
66
1,00
0,41
0,13
0,02
Allegato B
Cp Grado di privacy
Abitazioni con buoni
distacchi degli edifici
prospettanti e/o con
buona protezione visiva
Livello
Abitazioni con scarsi Abit. altamente esposte
distacchi dagli edifici
a vista/disturbo
prospettanti e/o con proveniente da propr.
scarsa protezione visiva confinanti e/o spazio
pubblico
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
Pessimo
Cp
50
30
10
70
50
15
90
85
50
Abitazioni con buona
illuminazione solare
diretta
Abitazioni con scarsa
illuminazione solare
diretta
Abitazioni prive di
illuminazione solare
diretta
Ottimo
Buono
Insufficiente
1,00
0,49
0,10
Ce Esposizione solare
Livello
Ottimo
Buono
Insufficiente
50
40
5
60
50
10
Ce
95
90
50
Indice di qualità contesto ambientale percepibile Qc =
Inquinamento e Presenza di attività
intrusività dei a rischio arrecanti
veicoli
disturbo
Indice
Ci
Cr
Cc
Cp
Ce
K
Ci
Cr
50
40
30
20
20
0,40
KCi
Qualità del
paesaggio
percepibile
dall’abitazione
(kCiCi + kCrCr + kCcCc + kCpCp + kCeCe)
Grado di privacy Esposizione solare
Cc
60
50
40
30
25
0,25
KCr
1,00
0,60
0,06
Ce
Cp
70
60
50
40
30
0,17
KCc
80
70
60
50
40
0,11
KCp
67
80
75
70
60
50
0,08
KCe
Allegato B
INDICE DI QUALITÀ DEI SERVIZI SOCIALI DI BASE Qs = (kSbSb + kSvSv + kSmSm + kSoSo + kScSc)
Sb Verde di vicinato per gioco bambini
Spazi gioco con
Spazi gioco
Spazi gioco in un Spazi gioco al di
buona dotazione di malamente fruibili raggio tra 50 e fuori del raggio di
attrezzature, per scarsa qualità,
150 metri
150 metri
protetti e ben
protezione e
mantenuti
manutenzione
Livello
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Pessimo
Buono
Sufficiente
50
20
18
1
Insufficiente
80
50
20
5
Pessimo
82
80
50
10
Sb
99
95
90
50
1,00
0,34
0,14
0,01
Sv Verde e sport di quartiere
Aree verdi di buona Aree verdi di modesta Aree verdi assenti entro
qualità e consistenza in qualità e consistenza o il raggio massimo di
contesti ambientali di in contesti ambientali di
accessibilità
qualità accettabile
scadente qualità
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
1
Sv
99
99
50
1,00
0,43
0,01
Sm Scuola materna
Edificio di buona
Edificio collocato in
Edificio di scadente
qualità, con buona
contesto ambientale qualità, privo di spazi
dotazione di verde e
soggetto ad
verdi e in contesto
contesto ambientale di inquinamento e/o di ambientale di scadente
qualità
scadente qualità
qualità
Livello
Buono
Insufficiente
Pessimo
Buono
Insufficiente
50
30
10
Pessimo
70
50
20
Sm
90
80
50
68
1,00
0,43
0,11
Allegato B
So Scuola dell’obbligo
Edificio di buona
Edificio collocato in
Edificio di scadente
qualità, con buona
contesto ambientale qualità, privo di spazi
dotazione di verde e
soggetto ad
verdi e in contesto
contesto ambientale di inquinamento e/o di ambientale di scadente
qualità
scadente qualità
qualità
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
30
10
Pessimo
70
50
15
So
90
85
50
1,00
0,49
0,10
Sc Attrezzature culturali
Attrezzature culturali di Attrezzature culturali Attrezzature culturali
buona qualità in
modeste e/o in
assenti entro il raggio
contesti ambientali contesti ambientali di massimo di accessibilità
accettabili
scadente qualità
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
30
1
Pessimo
70
50
5
99
95
50
Indice di qualità servizi sociali di base Qs =
Verde di vicinato
per gioco bambini
Indice
Sb
Sv
Sm
So
Sc
K
Sb
Verde e sport di
quartiere
Sv
50
30
60
60
20
0,23
KSb
40
40
50
50
30
0,27
KSo
69
Attrezzature
culturali
Sc
So
40
40
50
50
30
0,27
KSm
1,00
0,34
0,01
(kSbSb + kSvSv + kSmSm + kSoSo + kScSc)
Scuola materna Scuola dell’obbligo
Sm
70
50
60
60
40
0,15
KSv
Sc
80
60
70
70
50
0,09
KSc
Allegato B
INDICE DI QUALITÀ PERCORSI CASA-SERVIZI PRIMARI Qp = (kPmPm + kPoPo + kPvPv + kPhPh + kPpPp)
Pm Lunghezza e sicurezza dei percorsi pedonali per accedere alla scuola materna
Accessibilità
Accessibilità
Accessibilità su
Accessibilità su
compresa nel
compresa nel
percorsi pedonali percorsi pedonali
raggio di 200 metri raggio di 200 metri insufficientemente insufficientemente
su percorsi pedonali su percorsi pedonali protetti e/o
protetti e superiori
adeguatamente insufficientemente compresa tra i 200 a 400 metri
protetti
protetti
e i 400 metri
Livello
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
Buono
50
30
10
1
Insufficiente
70
50
20
5
Pessimo
90
80
50
10
Pm
99
95
90
50
1,00
0,36
0,10
0,01
Po Lunghezza/sicurezza percorsi pedonali/ciclabili alla scuola dell’obbligo
Accessibilità compresa Accessibilità compresa Accessibilità superiore a
nel raggio di 400 metri nel raggio di 400 metri 400 metri su percorsi
su percorsi pedonali o su percorsi ped. o cicl.
ped. o cicl.
ciclabili adeguatamente insufficientemente
insufficientemente
protetti
protetti
protetti
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Po
99
95
50
1,00
0,23
0,01
Pv Sicurezza percorsi pedonali/ciclabili per accedere alle aree di verde e sport
Accessibilità compresa
nel raggio di 400 metri
su percorsi pedonali o
ciclabili adeguatamente
protetti
Livello
Buono
Insufficiente
Pessimo
Buono
Accessibilità compresa Accessibilità superiore a
nel raggio di 400 metri 400 metri su percorsi
su percorsi pedonali o pedonali o ciclabili
cilcabili insuf. protetti insufficientemente
protetti
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Pv
99
95
50
70
1,00
0,23
0,01
Allegato B
Ph Percorribilità percorsi casa-scuola da parte di persone con handicap
Accessibilità compresa Accessibilità compresa Accessibilità impedita
nel raggio di 400 metri nel raggio di 400 metri dalla presenza di
su percorsi privi di
su percorsi con
ostacoli e barriere
barriere architettoniche punti/tratti difficili per
architettoniche
un percorso agevole
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Ph
99
95
50
1,00
0,23
0,01
Pp Qualità ambientale e paesaggistica dei percorsi casa-scuola dell’obbligo
Paesaggio di buona Paesaggio di scadente Paesaggio di scadente
qualità e ambiente qualità o con presenza qualità o con ambiente
accettabile per livelli di di apprezzabili livelli di fortemente inquinato
inquinamento da
inquinamento da
dal traffico
traffico
traffico
Livello
Buono
Buono
Insufficiente
Pessimo
Insufficiente
50
20
1
Pessimo
80
50
5
Pp
99
95
50
Indice di qualità percorsi casa-servizi primari Qp =
1,00
0,23
0,01
(kPmPm + kPoPo + kPvPv + kPhPh + kPpPp)
Lunghezza e
Lunghezza e
Sicurezza dei
Percorribilità dei Qualità ambientale
sicurezza dei
sicurezza dei percorsi pedonali e percorsi casa-scuola e paesaggistica dei
percorsi pedonali percorsi pedonali e
ciclabili per
dell’obbligo da percorsi casa-scuola
per accedere alla
ciclabili per
accedere alle aree parte di persone
dell’obbligo
scuola materna
accedere alla
di verde e sport
con handicap
scuola dell’obbligo
Indice
Pm
Po
Pv
Ph
Pp
K
Pm
Po
50
80
70
80
40
0,08
KPm
Pv
20
50
40
60
30
0,28
KPo
Pp
Ph
30
60
50
70
20
0,18
KPv
20
40
30
50
20
0,38
KPh
71
60
70
80
80
50
0,08
Kpp
Allegato B
INDICE DI QUALITÀ DELLO SPAZIO RESIDENZIALE QSR = (kQAAQAA + kQOSQOS)
Indice di qualità dell’ambiente abitativo QAA = (k Qa + k Qc)
Qa
Qc
Indice di qualità Indice di qualità del
dell’abitazione
contesto
ambientale
percepibile
dell’abitazione
Indice
Qa
Qc
K
Qa
Qc
50
40
0,60
KQa
60
50
0,40
KQc
Indice di qualità dell’offerta di servizi QOS = (k Qs + k Qp)
Qs
Qp
Indice di qualità dei Indice di qualità dei
servizi sociali di percorsi casa-servizi
base
primari
Indice
Qs
Qs
Qp
K
Qp
50
40
0,60
KQs
60
50
0,40
KQp
Indice di qualità
dell’ambiente
abitativo
Indice di qualità
dell’offerta di
servizi
QAA
QOS
Indice di qualità dello spazio residenziale QSR = (k
QAA
Indice
QAA
QOS
K
50
40
0,60
KQAA
60
50
0,40
KQOS
72
QAA + kQOSQOS)
Allegato C
ESEMPIO DI QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE
Comune
Via / Corso / Piazza
Unità di indagine simili (indicare n° civico)
Qa
Indice di qualità dell’abitazione (Qa)
Ottimo
Ao Stato di obsolescenza dell’edificio
At Tipo edilizio
Aa Valore architettonico dell’edificio
Ap Qualità e fruibilità dello spazio pertinenziale
Qc
Indice di qualità del contesto ambientale percepibile
dall’abitazione (Qc)
Ci Inquinamento ed intrusività del traffico veicolare
Cr Presenza di attività a rischio o arrecante disturbo
Cc Qualità del paesaggio percepibile dall’abitazione
Cp Grado di privacy
Ce Esposizione solare
Qs
Indice di qualità dei servizi sociali di base (Qs)
Sb Verde di vicinato per gioco bambini
Sv Verde e sport di quartiere
Sm Scuola materna
So Scuola dell’obbligo
Sc Attrezzature culturali
Qp
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Ottimo
Buono
Insufficiente
Pessimo
Indice di qualità dei percorsi casa-servizi sociali di base
(Qp)
Data
Buono
Pm Lung. e sic. dei percorsi ped. casa-scuola materna
Po Lung. e sic. dei percorsi cicl. casa-scuola dell’obbligo
Pv Sic. dei percorsi ciclabili casa-aree a verde e sport
Ph Percorribilità dei percorsi casa-scuola dell’obb.
da parte di persone con handicap
Pp Qualità ambientale e paesaggistica dei percorsi
casa-scuola dell’obb.
Rilevatore
73
Allegato C
RETRO: ISTRUZIONI
Ac
At
Qa
Aa
Ap
Ci
Cr
Qc
Cc
Cp
Ce
Edificio in buono stato di conservazione con abitazioni funzionali
Presenza di dissesti superficiali e/o con abitazioni funzionalmente obsolete
Presenza diffusa di dissesti anche strutturali
Casa uni-bifamiliare
Palazzina con, al massimo, tre piani fuori terra e sei unità abitative
Edificio plurifamiliare di media dimensione
Grande complesso edilizio o edifici a manica semplice
Edifici di valore artistico o comunque di riconosciuta qualità estetica
Edifici di qualità architettonica buona e con buona capacità d’inserimento contestuale
Edifici di qualità architettonica scadente anche se di modesto rilievo contestuale
Edifici di cattiva qualità architettonica con effetti deturpanti sul paesaggio del contesto
Presenza di giardini e cortili di elevata qualità
Presenza di giardini e cortili di qualità anche modesta, ma fruibili in particolare da parte dei bambini
Assenza di verde, cortili non fruibili se non per autorimessa o per attività lavorative
Basso livello di traffico e strade con pochi veicoli in sosta
Medio livello di traffico e strade con elevata domanda di sosta
Elevati livelli di traffico con inquinamento acustico fuori norma
Assenza di attività a rischio o arrecanti disturbo
Presenza di attività a rischio limitato o arrecanti disturbo
Presenza di attività ad alto rischio
Contesto di alta valenza architettonica o naturalistica
Contesto architettonico omogeneo e mediamente di buona qualità
Contesto architettonico disgregato e mediamente di bassa qualità
Contesto architettonico altamente disgregato, eterogeneo e di scadente qualità
Abitazioni con buoni distacchi degli edifici prospettanti e/o con buona protezione visiva
Abitazioni con scarsi distacchi dagli edifici prospettanti e/o con scarsa protezione visiva
Abit. altamente esposte a vista/disturbo proveniente da propr. confinanti e/o spazio pubblico
Abitazioni con buona illuminazione solare diretta
Abitazioni con scarsa illuminazione solare diretta
Abitazioni prive di illuminazione solare diretta
74
Allegato C
Sb
Qs
Sv
Sm
So
Sc
Pm
Qp
Po
Pv
Ph
Pp
Spazi gioco con buona dotazione di attrezzature, protetti e ben mantenuti
Spazi gioco malamente fruibili per scarsa qualità, protezione e manutenzione
Spazi gioco in un raggio tra 50 e 150 metri
Spazi gioco al di fuori del raggio di 150 metri
Aree verdi di buona qualità e consistenza in contesti di qualità accettabile
Aree verdi di modesta qualità e consistenza o in contesti di scadente qualità
Aree verdi assenti entro il raggio massimo di accessibilità
Edificio di buona qualità, con buona dotazione di verde e contesto ambientale di buona qualità
Edificio collocato in contesto ambientale soggetto ad inquinamento e/o di scadente qualità
Edificio di scadente qualità, privo di spazi verdi o in contesto ambientale di scadente qualità
Edificio di buona qualità, con buona dotazione di verde e contesto ambientale di buona qualità
Edificio collocato in contesto ambientale soggetto ad inquinamento e/o di scadente qualità
Edificio di scadente qualità, privo di spazi verdi o in contesto ambientale di scadente qualità
Attrezzature culturali di buona qualità in contesti ambientali accettabili
Attrezzature culturali modeste e/o in contesti ambientali di scadente qualità
Attrezzature culturali assenti entro il raggio massimo di accessibilità
Accessibilità compresa nel raggio di 200 metri su percorsi pedonali adeguatamente protetti
Accessibilità compresa nel raggio di 200 metri su percorsi pedonali insufficientemente protetti
Accessibilità su percorsi pedonali insufficientemente protetti e/o compresa tra i 200 e i 400 metri
Accessibilità su percorsi pedonali insufficientemente protetti e superiori a 400 metri
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi pedonali o ciclabili adeguatamente protetti
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi ped. o cicl. insufficientemente protetti
Accessibilità superiore a 400 metri su percorsi ped. o cicl. insufficientemente protetti
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi pedonali o ciclabili adeguatamente protetti
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi pedonali o cilcabili insuf. protetti
Accessibilità superiore a 400 metri su percorsi pedonali o ciclabili insufficientemente protetti
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi privi di barriere architettoniche
Accessibilità compresa nel raggio di 400 metri su percorsi con punti/tratti difficili per un percorso agevole
Accessibilità impedita dalla presenza di ostacoli e barriere architettoniche
Paesaggio di buona qualità e ambiente accettabile per livelli di inquinamento da traffico
Paesaggio di scadente qualità o con presenza di apprezzabili livelli di inquinamento da traffico
Paesaggio di scadente qualità o con ambiente fortemente inquinato dal traffico
75
Allegato D
FAC-SIMILE DELLA LISTA DELLE UNITÀ DI INDAGINE
Unità indagine
Via - Corso - Piazza
Num. civico
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
341
342
343
344
345
346
347
348
349
350
351
Via D. Marchelli
Via G. Gozzi
Via G. Gozzi
Via G. Gozzi
Via G. Gozzi
Via G. Gozzi
Via G. Gozzi
Via E. A. Poe
Via E. A. Poe
Via E. A. Poe
Via E. A. Poe
Via E. A. Poe
Via E. A. Poe
Via D. Marchelli
Via L. R. Alberti
Via L. R. Alberti
Via G. Gozzi
Via L. R. Alberti
Via L. R. Alberti
Via E. A. Poe
Via L. Bolognini
Via A. Tarabusi
Via A. Tarabusi
Via A. Tarabusi
Via M. K. Gandhi
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via A. Tarabusi
Via A. Tarabusi
Via A. Tarabusi
Via A. Tarabusi
ia A. Tarabusi
Via Vasco de Gama
Via Vasco de Gama
Via Vasco de Gama
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
Via Rivoluzione d’Ottobre
13
1
3
3
5
7
11
8
12
14
1
3
22
11
4
8
15
13
11
26
3
2
2
4
12
4
23
15
3
5
1
4
6
8
21
17
15
17
11
5
3
15
Note
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