Fondamenti di Automatica Elementi di Teoria dei Sistemi Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: [email protected] pag. 1 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Elementi di Teoria dei Sistemi DEFINIZIONI pag. 2 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali SISTEMA (o PROCESSO): oggetto o dispositivo o fenomeno il cui comportamento si manifesta attraverso la variazioni nel tempo di un certo numero di attributi misurabili Sistema VARIABILI MISURABILI: caratteristiche di un sistema che si possono esprimere con uno o più numeri (interi, reali o complessi) pag. 3 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 1 MODELLO MATEMATICO: relazioni che intercorrono tra le variabili misurabili di un sistema SISTEMA ORIENTATO: sistema le cui variabili misurabili si distinguono in: – Cause, o stimoli, o INGRESSI – Effetti, o risposte, o USCITE u1 u2 ur u1 u2 … ur pag. 4 Sistema Orientato = u(t): INGRESSO y1 y2 ym y1 y2 … ym = y(t): USCITA Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 1a NOTA: non sempre la suddivisione tra Cause o INGRESSI ed Effetti o USCITE è univoca… Es.: INGRESSO: tensione.. o corrente? Es.: Motore.. o generatore? pag. 5 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 2 SISTEMA ORIENTATO: rappresentazione grafica con segnali vettoriali (N.B.: il tempo è continuo) u(t) u1 u2 … ur Sistema Orientato = u(t): VETTORE DI INGRESSO (o VETTORE DEGLI INGRESSI) y1 y2 … ym pag. 6 y(t) = y(t): VETTORE DI USCITA (o VETTORE DELLE USCITE) Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 3 SEGNALI ANALOGICI: rappresentati da numeri reali associati ad un istante del tempo (il tempo è variabile in modo continuo) pag. 7 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 3 SEGNALI DISCRETI: rappresentati ancora da numeri reali, ma associati ad una successione di istanti di numeri interi, rappresentativi del tempo pag. 8 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 4 SEGNALI DIGITALI: segnali discreti ed inoltre rappresentati da numeri interi, così da poter essere memorizzati in stringhe di bit (digit) digitale pag. 9 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 5 SISTEMA DISCRETO: i segnali misurabili sono associati ad una successione di numeri interi detti PASSI, generalmente (ma non necessariamente) rappresentativi di istanti di tempo multipli di un intervallo fissato, detto periodo di campionamento: u(tk) Sistema Orientato y(tk) u(tk) (o semplicemente u(k)): VETTORE DI INGRESSO y(tk) (o semplicemente y(k)): VETTORE DI USCITA pag. 10 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi e Segnali - 6 NOTAZIONE: – Derivata di un segnale rispetto al tempo: – Ove necessario, per semplificare si userà anche: – Integrazione di un segnale rispetto al tempo (x(t0)=0): pag. 11 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Teoria dei Sistemi Disciplina complementare ai Controlli Automatici, che studia i modelli matematici dei sistemi e le loro proprietà: – deduzione del modello matematico: • modellistica (applicazione di leggi fisiche, biologiche, ecc.) • identificazione (applicazione di algoritmi numerici data-driven) – utilizzo del modello matematico: • analisi della risposta • analisi di controllabilità e osservabilità • analisi di stabilità Controlli Automatici: – utilizzo del modello matematico: • sintesi di una funzione di ingresso (catena aperta) • sintesi di un controllore in catena chiusa pag. 12 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi Dinamici (a tempo continuo) La risposta y(t) di un sistema ad un certo istante è o non è univocamente determinata dall’ingresso u(t) allo stesso istante di tempo? NO? Il sistema è un SISTEMA DINAMICO pag. 13 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi Dinamici (a tempo discreto) La risposta y(k) di un sistema ad un passo è o non è univocamente determinata dall’ingresso u(k) allo stesso passo? NO? Il sistema è un SISTEMA DINAMICO pag. 14 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi Dinamici (e non..) E quando la risposta ai quesiti precedenti è SÌ? Il sistema viene detto privo di memoria o puramente algebrico (o combinatorio, nel caso digitale) Esempio 1: Resistenza elettrica (N.B.: ingresso? uscita?) Esempio 2: Le spese dell’anno k sono proporzionali al reddito dello stesso anno.. pag. 15 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi Dinamici (e non..) - 1 Se invece il sistema è dinamico, viene detto dotato di memoria (appunto), perché la sua risposta dipende anche dall’andamento degli ingressi agli istanti precedenti Esempio 1: Esempio 2: Le scorte di magazzino del mese k dipendono da quelle del mese k-1, dalla quantità di merce prodotta e dalla quantità venduta.. pag. 16 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Variabili di Stato Sono la memoria del sistema dinamico, cioè le informazioni da conoscere in t0 per determinare in relazione a Rappresentano l’effetto della storia passata, cioè precedente a t0, sul comportamento futuro La dimensione n del vettore delle variabili di stato viene definita ordine del sistema x1 x2 … xn pag. 17 = x(t): VETTORE DI STATO Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi dinamici a dimensione infinita CASO PIU’ GENERALE (ma non trattato nel seguito): lo stato non è un vettore di n elementi, ma una funzione dipendente da una o più variabili Esempio: diffusione del calore in una barra isolata riscaldata ad un estremo Î stato = T(z,t) N.B.: se si considerassero solo le temperature in n punti equidistanti lungo l’asse z, sarebbe un sistema a dim. finita pag. 18 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti Modello matematico di un sistema dinamico: – – – – – insieme dei tempi T insieme degli ingressi U insieme delle funzioni di ingresso Uf insieme degli stati X insieme delle uscite Y Per sistemi a tempo continuo (T ) si usano equazioni differenziali, in generale NONLINEARI: x(t), u(t) e y(t) sono vettori e f(.) e g(.) sono vettori di funzioni nonlineari. f() è detta funzione di velocità di transizione dello stato g() è detta funzione di uscita pag. 19 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli differenziali vettoriali pag. 20 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli differenziali vettoriali - 1 I vettori sono, rispettivamente, i vettori di • Stato: x(t) X, X=Rn • Ingresso: u(t) U, U=Rr • Uscita: y(t) Y, Y=Rm all’ istante t ∈ T=R pag. 21 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti - 1 Per sistemi a tempo discreto (T alle differenze finite: ) si usano equazioni x(k), u(k) e y(k) sono vettori e f(.) e g(.) sono vettori di funzioni nonlineari. f() è detta funzione dello stato futuro g() è detta funzione di uscita Sistemi puramente algebrici (senza stato): o Sistemi puramente dinamici: o pag. 22 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti - 1a Proprietà di separazione: Parte dinamica Parte algebrica x(t) u(t) y(t) u(t) MANCA nei sistemi puramente dinamici Parte dinamica: permette di riassumere la storia passata del sistema tramite le sue variabili di stato ad un certo istante t Parte algebrica del sistema: esprime l’uscita del sistema utilizzando tutte le informazioni note all’istante t pag. 23 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti - 2 Sistemi dinamici stazionari (o tempo-invarianti): le funzioni di stato / uscita non dipendono esplicitamente dal tempo o Sistemi dinamici lineari: U, Uf, X, Y, sono spazi vettoriali definiti sullo stesso campo (es. ) e le funzioni f() e g() sono lineari in x e u per ogni t o pag. 24 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti - 3 Matrici caratteristiche dei sistemi lineari: Í N.B.: quadrata Sistemi dinamici lineari e stazionari (o lineari tempoinvarianti, LTI): o pag. 25 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Alcune definizioni importanti - 4 Sistemi Multi-Ingresso Multi-Uscita (o Multi-Output, MIMO) m>1er>1 Sistemi Singolo-Ingresso Multi-Uscita (SIMO) m>1er=1 Sistemi Multi-Ingresso Singola-Uscita (MISO) m=1er>1 Sistemi Singolo-Ingresso Singola-Uscita (SISO) m=1er=1 pag. 26 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Riassumendo: classificazione dei modelli Î o Lineare Tempo-Invariante (LTI) pag. 27 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Riassumendo: classe di modelli più apprezzata D = 0 nei sistemi puramente dinamici pag. 28 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Risposta di un sistema dinamico (a tempo continuo) La soluzione dell’equazione differenziale: che si suppone esista e sia unica, è del tipo: e si definisce funzione di transizione dello stato Tale funzione ha le seguenti proprietà: – Orientamento nel tempo: è definita per , non necessariamente per Implica – Causalità: – Consistenza: pag. 29 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Risposta di un sistema dinamico - 1 Proprietà della funzione di transizione dello stato (cont.): – Composizione: (congruenza tra due transizioni successive) se Î pag. 30 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Risposta di un sistema dinamico - 2 Sostituendo la funzione di transizione dello stato nella funzione di uscita: si ottiene la funzione di risposta: e si passa dal modello differenziale ingresso-stato-uscita al modello ingresso-stato-uscita nel quale sono fissate le condizioni iniziali su x(t0) Î pag. 31 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Elementi di Teoria dei Sistemi MODELLAZIONE DI SISTEMI INGEGNERISTICI pag. 32 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici I sistemi ingegneristici sono costituiti da elementi fisici, possibilmente di natura eterogenea ed interagenti. In base alla natura del (sotto-)sistema si applicano le basi teoriche di specifiche discipline: – Circuiti elettrici ed elettronici Î Elettronica/Elettrotecnica – Strutture meccaniche Î Meccanica – Fluidi e trasferimenti termici Î Termo-fluidodinamica I modelli matematici si ottengono applicando le leggi della fisica ed opportune ipotesi semplificative: – Caratteristiche fisiche (resistenze elettriche, masse, elasticità, ecc) concentrate in uno o pochi punti, anziché distribuite – Relazioni di proporzionalità (lineari) anziché nonlineari Î Modelli lineari a parametri concentrati pag. 33 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi ingegneristici: dai modelli alla progettazione pag. 34 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: le leggi di Kirchhoff La somma delle tensioni in una maglia è nulla La somma delle correnti in un nodo è nulla v2 i2 v1 v3 v1= v2 + v3 + v4 pag. 35 v4 i1 i3 i4 i1 + i2 + i3 +i4 = 0 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base Resistenze elettriche: legge di Ohm Teoricamente: – Resistenza pura (relazione V-I lineare) – Resistenza costante pag. 36 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 1 Realmente: – Resistenze nonlineari – Capacità/induttanze parassite di collegamento – Resistenze variabili (es. effetti termici) Pin Through-Hole (PTH) pag. 37 Surface-Mount Device (SMD) Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 2 Codici di classificazione resistenze per colore pag. 38 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 3 Condensatori: accumulatori di carica elettrica Tensione ai capi del condensatore (teorica): pag. 39 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 4 Condensatori, realmente: – Capacità nonlineari – Resistenze/induttanze parassite di collegamento Pin Through-Hole (PTH) Surface-Mount Device (SMD) pag. 40 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 5 Induttori, legge di Faraday: tale f.e.m. si oppone alla variazione di flusso magnetico nel circuito. Si definisce (auto-)induttanza: Supponendo L costante: e la tensione indotta opposta alla f.e.m.: pag. 41 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 6 Induttori, realmente: qualsiasi circuito elettrico nel quale ci siano avvolgimenti di filo… Motore elettrico Trasformatori, Relè,… Bobine di filtraggio pag. 42 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 7 Trasformatore di energia elettrica Idealmente (N1 = spire primario, N2 = spire secondario) pag. 43 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 8 Sorgenti ideali di tensione e corrente: pag. 44 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di circuiti elettrici: elementi di base - 9 Le unità di misura delle grandezze elettriche nel Sistema Internazionale (SI) sono: Variabili: – [v] = V, Volt; – [i] = A, Ampere; – [Q] = C, Coulomb; – [ ] = Wb, Weber; Parametri: – [R] = , – [L] = H, – [C] = F, Ohm; Henry; Farad; pag. 45 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici Circuito RC serie (vC(t0)=0) Kirchhoff alla maglia vi = vR + vC vi(t) i(t) R vR C vc(t) Modello matematico differenziale (u=vi, y=x=vC): pag. 46 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 1 Circuito RC parallelo (v(t0)=0) Kirchhoff al nodo A i = i R + iC A i(t) iR iC R C ingresso v(t) uscita Modello matematico differenziale (u=i, y=x=v): pag. 47 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 2 Circuito RLC serie (Condizioni iniziali nulle) Modello matematico differenziale: pag. 48 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 3 Circuito RLC serie: modello in forma matriciale con u=vi, y=vC, x1=i, x2=vC (quindi y=x2) . x(t) A x(t) C B NOTA: D = 0 Î sistema puramente dinamico D pag. 49 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 4 A Circuito RLC parallelo (Condizioni iniziali nulle) Kirchhoff al nodo A i = iL+ iR + iC pag. 50 i(t) iL iR L R ingresso iC C vc(t) uscita Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 5 Circuito RLC: modello in forma matriciale con u=i, y=vC, x1=vC, x2=iL, (quindi y=x1) . x(t) A C pag. 51 x(t) D B NOTA: D = 0 Î sistema puramente dinamico Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 6 Circuito complesso: pag. 52 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione dei circuiti elettrici - 7 Circuito complesso: modello matriciale B A C pag. 53 NOTA: D ≠ 0 Î sistema dinamico, non puramente Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche Nei modelli matematici dei circuiti elettrici, le variabili di stato sono sempre associate alla presenza di condensatori e induttori Tali elementi immagazzinano energia tramite, rispettivamente, accumulo di cariche elettriche e induzione di flusso magnetico. STATO ÍÎ ENERGIA Un condensatore carico ha una certa energia potenziale (liberata quando il condensatore si scarica) La corrente in un induttore ha una certa energia cinetica (cariche elettriche in movimento) pag. 54 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 1 Energia (E): quantità di lavoro che un certo sistema (particella di massa/carica) può svolgere Lavoro (W): forza applicata (meccanica o elettrica) per spostamento (di particelle di massa o cariche elettriche), o anche variazione di energia cinetica (di masse o cariche) Potenza (P): lavoro per unità di tempo (dW/dt) In ogni contesto fisico, esistono sempre due variabili il cui prodotto esprime la potenza in un certo istante (es. P = v i, P = F v, …) pag. 55 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 2 Nelle resistenze NON c’è accumulo di energia, ma dissipazione di potenza, in quanto: P=vi Î P = i2 R = v 2 / R Nella pratica, la potenza dissipata si trasforma in calore emesso dal circuito elettrico e aumento di temperatura delle resistenze (che potrebbe determinare anche una variazione di R) Se l’obiettivo del modello è SOLO il circuito elettrico, tale potenza è genericamente dispersa all’esterno del sistema considerato (e non più considerata…) pag. 56 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 3 Nel condensatore: Î Nell’induttore: Î N.B.: Nell’induttore, ricordando si può esprimere l’energia anche come: Questa formulazione più generica si applica anche in altri casi di variazione del flusso.. pag. 57 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 4 Le variabili da scegliere preferibilmente, dal punto di vista fisico, come stato sarebbero la carica nei condensatori e il flusso negli induttori Con ipotesi di linearità e per pratica ingegneristica (misure!), è più intuitivo utilizzare la tensione ai capi dei condensatori e la corrente negli induttori La scelta delle variabili di stato è arbitraria! Come vedremo, tale scelta non influisce sulle proprietà strutturali del modello matematico, ma solo sull’espressione delle sue equazioni pag. 58 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: riassumendo Resistenze: pag. 59 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: riassumendo - 1 Condensatori: pag. 60 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: riassumendo - 2 Induttori: pag. 61 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica Circuito LC puro (idealmente senza effetti resistivi) Se il condensatore ha inizialmente una Vc(0) ≠ 0, esso si scarica con una certa corrente verso l’induttanza Nell’induttanza però, la corrente non si annulla quando il condensatore è scarico, quindi quest’ultimo verrà ricaricato, MA con tensione di segno opposto (fino a -Vc(0)!) Solo a questo punto, la corrente nell’induttanza diventa nulla e il ciclo si ripete con tutte le variabili di segno opposto… pag. 62 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 1 NOTA: andamento sinusoidale della tensione, andamento cosinusoidale della corrente.. pag. 63 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 2 Graficando l’energia dei due elementi: 1.4 x 10 -6 NOTA: l’energia totale è perfettamente costante, MA rimbalza tra il condensatore e la induttanza! 1.2 energy (J) 1 0.8 0.6 0.4 Inductor energy Capacitor energy Total energy 0.2 0 pag. 64 0 1 2 3 time (s) 4 5 6 x 10 -4 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 3 Introducendo un elemento resistivo… La tensione dei due elementi accumulatori di energia non è più istantaneamente identica e la differenza è tanto maggiore quanto più è elevata la corrente sulla resistenza La resistenza dissipa l’energia conservata inizialmente nel condensatore, per cui il campo magnetico generatosi nell’induttanza non riuscirà a ricaricare completamente il condensatore con carica opposta a quella iniziale.. pag. 65 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 4 L’andamento di tensione e corrente non è più puramente sinusoidale, ma tende a 0 per t Æ ∞ 5 Inductor current * 500 (A) Capacitor voltage (V) 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 0 0.2 0.4 0.6 time (s) pag. 66 0.8 1 x 10 -3 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 5 L’energia totale del circuito tende anch’essa a 0 1.4 x 10 -6 Inductor energy Capacitor energy Total energy 1.2 energy (J) 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 0 0.2 0.4 0.6 0.8 time (s) 1 x 10 pag. 67 -3 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Circuiti elettrici: esempio e analisi energetica - 6 Cosa è successo? Ovviamente l’energia mancante si disperde nella resistenza (dissipazione termica, non visibile dalle variabili elettriche) 0.012 Nota: tende al valore iniziale dell’energia immagazzinata nel condensatore! Power dissipated by R power (W) 0.01 0.008 1.4 0.006 1.2 -6 Energy dissipated by R 1 energy (J) 0.004 0.002 0 x 10 0 0.2 0.4 0.6 time (s) 0.8 0.8 0.6 1 x 10 -3 0.4 0.2 Facendo l’integrale rispetto al tempo pag. 68 0 0 0.2 0.4 0.6 time (s) 0.8 1 x 10 -3 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analisi energetica e stabilità Il comportamento del circuito LC puro si può definire stabile, poiché non c’è una divergenza verso l’infinito delle variabili considerate Nel circuito RLC la stabilità è ancora più interessante, perché tutte le variabili tendono ad un valore ben definito (zero!) per t Æ ∞ Formalmente, il circuito LC si dice semplicemente stabile, quello RLC asintoticamente stabile La stabilità asintotica è ottenuta grazie agli effetti dissipativi della resistenza Qualunque sia il numero di elementi di un circuito elettrico, la presenza di resistenze è sempre necessaria per garantire la stabilità asintotica! pag. 69 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici Si considerano masse in movimento traslatorio e rotatorio nello spazio, per effetto di forze applicate Le rotazioni sono provocate da una forza applicata a certa distanza dall’asse di rotazione (forza per distanza = momento della forza, anche detto impropriamente coppia) La somma vettoriale delle forze applicate ad un corpo ne determina l’accelerazione (legge di Newton) f4 f5 f1 f2 pag. 70 Î Free Body Diagram (FBD) f f3 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici - 1 La legge di Newton , definendo forza inerziale, è analoga alle leggi di Kirchhoff! (somma delle forze = 0) Spostamenti traslazionali sono sempre relativi ad un riferimento fisso, evidenziabile con schema circuitale: pag. 71 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base Masse: Teoricamente: – Relazione lineare – Massa costante e concentrata in un punto pag. 72 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 1 Molle: Teoricamente: – Molla pura (senza massa o effetti di smorzamento) – Relazione lineare – Elasticità (K) costante pag. 73 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 2 Realmente: – La molla ha massa e smorzamento – K non è lineare rispetto allo spostamento Forza Rottura della molla Spostamento Compressione totale della molla pag. 74 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 3 Smorzatore (damper): simbologia e relazione matematica, nell’ipotesi di smorzamento viscoso, cioè dovuto all’attrito (proporzionale alla velocità) pag. 75 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 4 Smorzatore (damper) realmente: – Il pistone ha una certa massa non trascurabile – Il fluido introduce effetti elastici pag. 76 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 5 Analogamente per sistemi in moto rotatorio: – Forze Coppie – Masse Momenti di inerzia (o Inerzie) c(t), ω(t) J c(t), θ1(t) c(t), ω1(t) pag. 77 K B c(t), θ2(t) c(t), ω2(t) Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 6 Trasmissione del moto (trasformatori…) Riduttore c1(t), ω1(t) c2(t), ω2(t) In un riduttore ideale (senza perdite per attrito e con accoppiamento perfetto tra gli ingranaggi), la velocità viene ridotta del fattore kr Poiché in questo meccanismo la potenza entrante deve essere uguale a quella uscente la coppia risulta amplificata. pag. 78 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 7 Trasmissione del moto (trasformatori…) Altri elementi: Cinghia/puleggia Camma pag. 79 Vite a ricircolazione di sfere Biella/manovella Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modelli di sistemi meccanici: elementi di base - 8 Le unità di misura delle grandezze meccaniche nel sistema SI sono: Variabili: [f] = N, Newton; [x] = m, metri; = m/sec, velocità; = m/sec2, accelerazione. Variabili (caso rotatorio): [c] = N m; [ ] = rad; = rad/sec; = rad/sec2. Parametri: [M] = kg, chilogrammi; [K] = N/m, coefficiente di rigidezza; [B] = N sec/m, coefficiente di attrito viscoso. Parametri (caso rotatorio): [J] = kg m2; [K] = Nm /rad, coefficiente di rigidezza torsionale; [B] = Nm sec/rad, coefficiente di attrito torsionale. N.B.: più precisamente, i radianti sono numeri puri (rapporto tra lunghezza di un arco e lunghezza del raggio di tale arco), quindi senza unità di misura… Nel SI sono definiti unità di misura derivata (o ausiliaria) pag. 80 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione di sistemi meccanici Gruppo massa-molla-smorzatore (verticale): Free Body Diagram pag. 81 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione di sistemi meccanici - 1 Gruppo massa-molla-smorzatore (verticale, Ponendo x1 = z, x2 = v, u=F e y = z pag. 82 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi ): Esempi di modellazione di sistemi meccanici - 2 Gruppo massa-molla-smorzatore (verticale), modello matriciale: B A C D N.B.: l’ingresso (la forza F) nel caso considerato sarà sempre diverso da zero, per via della forza peso F = M g, dovuta all’accelerazione di gravità g… pag. 83 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione di sistemi meccanici - 3 Sospensione di un autoveicolo: F.B.D. pag. 84 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione di sistemi meccanici - 4 Sospensione di un autoveicolo: . . Ponendo x1 = z1, x2 = z1, x3 = z2, x4 = z2 e y = [z1 z2]T pag. 85 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Esempi di modellazione di sistemi meccanici - 5 Sospensione di un autoveicolo, modello B A matriciale: NOTA: D = 0 Î sistema puramente dinamico C pag. 86 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche Nei modelli matematici dei sistemi meccanici, la legge di Newton impone equazioni differenziali di secondo grado, dalle quali si determinano posizioni e velocità come variabili di stato Anche nei sistemi meccanici, vi sono elementi che immagazzinano energia: le masse in movimento (energia cinetica) e le molle compresse (energia potenziale) In questo contesto, la potenza è espressa dal prodotto tra forza (coppia) applicata e velocità: P=Fv oP= pag. 87 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 1 Negli smorzatori (ideali) NON c’è accumulo di energia, ma dissipazione di potenza, in quanto: P = F v = B v2 L’elemento è analogo ad una resistenza elettrica, in questo caso la dissipazione di potenza determina un riscaldamento del fluido nello smorzatore Per masse e molle, le analogie sono determinate dal tipo di energia immagazzinata: Energia cinetica ( pag. 88 : quantità di moto) Energia potenziale Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Considerazioni modellistiche ed energetiche - 2 Dall’analogia tra il tipo di energia accumulata, le masse sono analoghe agli induttori e le molle ai condensatori (nonostante le similitudini tra i simboli grafici possano fare pensare diversamente! Es. smorzatore Æ condensatore..) Anche nel caso meccanico, esiste una scelta alternativa per rappresentare lo stato di una massa, cioè la quantità di moto Questa scelta faciliterebbe la modellazione nei casi in cui la massa non fosse costante (che però avrebbero modelli matematici nonlineari) pag. 89 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: riassumendo Masse/Inerzie: pag. 90 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: riassumendo - 1 Molle: pag. 91 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: riassumendo - 2 Smorzatori: pag. 92 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica Sistema massa-molla puro (idealmente senza attriti e senza gravità) Se la molla è inizialmente compressa (o estesa), la forza elastica imprime una accelerazione alla massa Quando la molla arriva alla sua lunghezza di riposo, la velocità della massa non si annulla, quindi quest’ultima si muoverà fino alla posizione pari a quella di compressione (o estensione) iniziale della molla, MA di segno opposto Il ciclo si ripete con tutte le variabili di segno opposto… pag. 93 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - a pag. 94 http://www.upscale.utoronto.ca/GeneralInterest/Harrison/Flash/ Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - 1 Andamento sinusoidale/cosinusoidale di posizione e velocità della massa 1 Mass velocity (m/s) Mass position (m) 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 -0.4 -0.6 -0.8 -1 0 0.5 1 time (s) 1.5 pag. 95 2 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - 2 Andamento di energia cinetica della massa ed energia potenziale della molla NOTA: l’energia totale è perfettamente costante, MA rimbalza tra la massa e la molla! 0.5 energy (J) 0.4 0.3 0.2 Mass energy Spring energy Total energy 0.1 0 pag. 96 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 time (s) 1.2 1.4 1.6 1.8 2 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - 3 Introducendo un elemento dissipativo… Lo smorzatore riduce la forza impressa dalla molla e quindi l’accelerazione, in misura tanto maggiore quanto più è elevata la velocità della massa Pertanto, la massa non riuscirà ad estendere (o comprimere) la molla nella stessa misura in cui essa è compressa (o estesa) inizialmente pag. 97 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - 4 L’andamento di posizione e velocità tende a zero per t Æ ∞ 1 Mass velocity (m/s) Mass position (m) 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 -0.4 -0.6 -0.8 pag. 98 0 0.5 1 time (s) 1.5 2 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: esempio e analisi energetica - 5 L’energia totale nel sistema tende anch’essa a 0 0.5 Mass energy Spring energy Total energy 0.45 0.4 energy (J) 0.35 0.3 0.25 0.2 0.15 0.1 0.05 0 pag. 99 0 0.5 1 time (s) 1.5 2 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Sistemi meccanici: analisi energetica e stabilità Cosa è successo? Ovviamente l’energia mancante si disperde nello smorzatore, il cui attrito provoca dissipazione termica Come per i circuiti LC/RLC, possiamo dire: – massa-molla: semplicemente stabile – massa-molla-smorzatore: asintoticamente stabile In generale, la stabilità asintotica si ottiene grazie agli effetti dissipativi dell’attrito, senza i quali un sistema meccanico è al più semplicemente stabile L’instabilità di un sistema meccanico può essere causata dalla gravità (che infatti fa cadere gli aerei /) pag. 100 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogia circuito LC e sistema massa-molla pag. 101 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Elenco completo di analoghi elettrici / meccanici Forza ÍÎ Tensione Velocità ÍÎ Corrente Traslazioni/Rotazioni ÍÎ Carica elettrica Quantità di moto ÍÎ Flusso magnetico Smorzatori ÍÎ Resistenze Masse ÍÎ Induttori Molle ÍÎ Condensatori pag. 102 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogie tra modelli di sistemi fisici Struttura generale per la modellazione di circuiti elettrici: pag. 103 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogie tra modelli di sistemi fisici - 1 Struttura generale per la modellazione di sistemi meccanici: pag. 104 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogie tra modelli di sistemi fisici - 2 Le analogie e la struttura delle relazioni tra gli elementi di base di una certa tipologia di sistemi fisici, basate come detto su considerazioni energetiche, si estendono a qualunque contesto fisico (termodinamica, fluidodinamica,..) Ad esempio, nei sistemi fluidodinamici si evidenzia l’analogia tra: – Tensione (forza) Æ Pressione – Corrente (velocità) Æ Portata (o flusso) Il prodotto di queste due grandezze è ancora una potenza, esiste la resistenza fluidica e l’accumulo di pressione e portata (serbatoi) pag. 105 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogia tra circuiti elettrici ed idraulici pag. 106 http://www.upscale.utoronto.ca/GeneralInterest/Harrison/Flash/ Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Analogie tra modelli di sistemi fisici - 3 La metodologia di modellazione basata su tali analogie è supportata dalla notazione grafica detta Bond Graphs (qui non trattati, ma valida alternativa degli schemi a blocchi) Nei Bond Graphs, le interconnessioni tra gli elementi sono attraversate da due soli tipi di variabili, sempre accoppiate: – Effort (tensione, forza, pressione,…) – Flow (corrente, velocità, flusso,…) ed esistono solo tre elementi di base: – Dissipatori (tipo R: resistenze, smorzatori,…) – Accumulatori di flow (tipo C: condensatori, molle, …) – Accumulatori di effort (tipo I: induttori, masse,…) Tale metodologia di modellazione si estende anche oltre ai semplici casi di parametri concentrati e relazioni lineari… pag. 107 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici Oltre alle analogie, è noto che tramite motori e generatori elettrici è possibile lo scambio energetico tra i due contesti fisici: Circuito elettrico Potenza Elettrica Accoppiamento elettromagnetico Potenza Meccanica Sistema meccanico L’accoppiamento elettromagnetico avviene grazie alla presenza simultanea di cariche elettriche in movimento (corrente) e di un campo magnetico perpendicolare alla direzione di tale movimento pag. 108 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 1 Principio base di una macchina elettrica a corrente continua: pag. 109 http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/magnetic/motdc.html Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 2 Macchina a corrente continua ideale Î giratore Giratore: elemento simile a trasformatori/riduttori, ma che trasforma la potenza girando il rapporto tra le variabili associate: NON tensione/forza (analogia al trasformatore elettrico tensione/tensione), MA tensione/velocità, ecc. Tensione Corrente Velocità MOTORE Tensione Corrente pag. 110 Forza/Coppia frenante Velocità GENERATORE Forza/Coppia frenante Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 3 Relazioni caratteristiche del giratore ideale (caso rotativo): ef : tensione contro-elettromotrice (Back ElectroMotive Force, BEMF) Cm : coppia meccanica del motore Il parametro km (per ip. costante) è detta indifferentemente costante di coppia o anche costante di BEMF pag. 111 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 4 Nel caso reale un motore elettrico a corrente contiene intrinsecamente un circuito elettrico (resistenza / induttanza) ed una struttura meccanica (inerzia ed attrito): pag. 112 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 5 Modello matematico completo del motore elettrico a corrente continua ( ): – – – – ef = BEMF e Cm = coppia motrice (giratore ideale) Ca = coppia di attrito (viscoso) Cr = coppia di carico (ingresso di disturbo) Applicando la legge di Kirchhoff alla maglia + il bilancio delle coppie all’albero meccanico: pag. 113 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Interconnessione tra sistemi elettrici e meccanici - 6 Modello matematico del motore elettrico a corrente continua in forma matriciale: x1=i, x2= , u=[v Cr]T A B Le uscite?? Generalmente sia velocità che corrente sono misurabili, quindi: pag. 114 C Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi a tempo discreto Si ottengono ad esempio (MA NON SOLO) quando un sistema fisico (a tempo continuo) viene accoppiato ad un sistema di controllo costituito da un elaboratore digitale pag. 115 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi a tempo discreto - 1 Discretizzazione (campionamento): si suppone che all’ingresso venga applicata una funzione costante a tratti e che l’uscita venga campionata negli stessi istanti kT in cui l’ingresso varia I valori di ad, bd, cd e dd, dipendono da quelli del sistema continuo (ma ovviamente non sono gli stessi) in base alla soluzione della corrispondente equazione differenziale, calcolata nel periodo T. pag. 116 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi a tempo discreto - 2 Nel caso MIMO: pag. 117 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi a tempo discreto - 3 Esistono anche sistemi discreti, generalmente di natura più astratta, per i quali NON esiste un corrispondente sistema a tempo continuo o NON è utile modellarlo Es. Variazione annuale della popolazione studentesca all’anno k: – x1(k), x2(k), x3(k): iscritti al primo, secondo, terzo anno – u(k), y(k): matricole e laureati – pi, ri: % di ammessi/non ammessi all’anno successivo pag. 118 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi a tempo discreto - 4 Es. Variazione annuale della popolazione studentesca all’anno k, modello matriciale pag. 119 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi discreti a stati finiti Le variabili di un sistema discreto, ottenuto per campionamento di un sistema continuo tramite calcolatore digitale, diventano a valori finiti se memorizzati tramite stringhe di bit (es: 8 bit Î 28 valori = 256) Per tali sistemi è comunque conveniente per fini di calcolo mantenere la rappresentazione matriciale Altri tipi sistemi discreti a stati finiti, generalmente ottenuti tramite modelli logici, richiedono altre tipologie di rappresentazione, come grafi o tabelle di transizione Es. Logica di funzionamento di un distributore di energy drink: il distributore accetta monete da 1 e 0,5 euro, la bibita costa 2,50 euro ed il resto erogabile è 0,5 euro. pag. 120 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi discreti a stati finiti - 1 Es. Logica di funzionamento di un distributore di energy drink: ingressi e uscite: U = {0,5; 1}, Y = {1; 2; 3} (1: richiede altre monete, 2: eroga bibita, 3: eroga bibita e resto) X = vedi grafo delle transizioni 1/1 0,5 / 1 X2 X3 0,5 / 1 X1 0,5 / 1 1/1 1/3 0,5 / 2 1/2 1/1 0,5 / 1 X5 pag. 121 X4 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi Modellazione di sistemi discreti a stati finiti - 2 Es. Logica di funzionamento di un distributore di energy drink: tabelle di transizioni ed uscite STATO U = 0,5 U=1 STATO U = 0,5 U=1 X1 X2 X3 X1 1 1 X2 X3 X4 X2 1 1 X3 X4 X5 X3 1 1 X4 X5 X1 X4 1 2 X5 X1 X1 X5 2 3 x(k+1) = f(x(k),u(k)) pag. 122 y(k) = g(x(k),u(k)) Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi ELEMENTI DI TEORIA DEI SISTEMI - Definizioni - Modelli di sistemi ingegneristici FINE pag. 123 Fondamenti di Automatica – 1.2 Sistemi