Coordinamento intersindacale della specialistica ambulatoriale accreditatata
ABS, AIPA, AMSA, ANISAP, ARDIS-FKT, CROAT,CSSP/ANDIAR, CITDS, FEDERLAB, SBV
Facendo seguito all’incontro tenutosi giorno 22 maggio u.s. nei locali della Presidenza della Regione
Siciliana fra il Presidente, On. Raffaele Lombardo e l’Assessore Regionale alla Sanità, Dott. Massimo
Russo con lo scrivente Coordinamento Intersindacale, come convenuto, si inoltra, di seguito, una
proposta per l’attuazione di un progetto di competenza delle strutture ambulatoriali accreditate esterne
contrattualizzate, da attuare nel campo della prevenzione:
Obiettivi
Potenziamento della prevenzione primaria, secondaria terziaria nei confronti delle più frequenti
patologie cronico degenerative, alle quali sono connessi alti costi assistenziali e socio-sanitari.
Ambito di applicazione
Popolazione siciliana assistita dal S.S.R. che fruisce di prestazioni specialistiche ambulatoriali atte ad
individuare precocemente patologie di rilievo e ad essere inquadrate in studi di monitoraggio a scopo di
prevenzione, definite come di seguito:
Modalità operativa
Erogazione delle prestazioni clinico diagnostiche e riabilitative ai soggetti a rischio nell’ambito della
popolazione che risponde agli obiettivi proposti, a cura delle Strutture Specialistiche Ambulatoriali
Accreditate Esterne, titolari di contratto con il SSR.
Metodologia di acquisizione dei dati
Raccolta dei dati anamnestici e dei risultati clinico diagnostici e riabilitativi, in uno a specifici
indicatori economico-sociali, realizzata delle strutture di specialistica ambulatoriale accreditata presenti
sul territorio della Regione Siciliana.
Approntamento di uno specifico protocollo telematico a partire dal flusso M, trasmissione dei dati
raccolti e prodotti, loro elaborazione statistica, interpretazione e individuazione dei migliori indicatori
predittivi di complicanze e loro uso ottimale a fini preventivi.
Risultati attesi
Valutazione dell’incidenza e della prevalenza delle complicanze nei soggetti a rischio effettuata
attraverso adeguati indicatori clinico diagnostici e riabilitativi.
Stime del rapporto costo/efficacia e costo/beneficio dei predetti indicatori, utili a scopo valutativo sia in
termini di miglioramento della performance delle azioni e dei programmi volti sia al potenziamento
dell’attività di prevenzione primaria e secondaria, sia a fornire risposte a quesiti scientifici ancora aperti
nell'ambito dello screening di popolazione.
Risorse necessarie
Umane: staff composto da soggetti con adeguate competenze specifiche (Osservatorio epidemiologico
regionale)
Finanziarie: euro 40 milioni da assegnare in ragione del 10% delle risorse destinate alla Prevenzione
Metodologia applicativa
Le prescrizioni riportanti le patologie previste nei successivi allegati e le prestazioni correlate, saranno
rendicontate separatamente dalla Struttura Accreditata e contrattualizzata e remunerate con i fondi
derivanti dalla risorsa di cui al presente atto.
Sarà cura delle Aziende USL ripartire il fondo prevenzione riservato ai sensi del presente decreto alle
singole strutture, con i criteri da esso previsti
Metodologia di ripartizione del fondo
L’Assessorato Regionale alla Sanità provvederà alla ripartizione del fondo in base ai seguenti criteri:
anno di riferimento
:
fatturato, al netto del ticket, rendicontato dalle
strutture nell’ anno 2007
1) riferimento prestazioni
:
rendicontate, al netto del ticket dalla struttura nell’anno di
riferimento
2) ripartizione alle AUSL
:
proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo
medio prestazione
3) ripartizione per branca
x singola AUSL
:
proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo
medio prestazione all’interno di ciascuna branca
4) assegnazione alle
strutture all’interno
:
proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo
medio prestazione da parte della struttura
della branca
Nel caso in cui, a qualsiasi titolo, dalle branche specialistiche fossero venute meno strutture, il
fatturato, al netto del ticket, rendicontato alla AUSL da queste nell’anno 2007, andrà ad incrementare il
sub aggregato.
Eventuali economie saranno ridistribuite dapprima all’interno della branca che le ha prodotte,
successivamente, all’interno dell’ aggregato provinciale
ALLEGATO 1
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
TUMORI DEL POLMONE
PREVENZIONE PRIMARIA
IMAGING TARGET:
RX DEL TORACE, TAC DEL TORACE SENZA MDC.
ACCESSO AI SERVIZI
Il soggetto con sintomi che possono indurre il sospetto di neoplasia polmonare può accedere al servizio
sanitario secondo modalità diverse, dettate soprattutto dalla gravità percepita dei sintomi, dalle capacità
di utilizzo dei servizi sanitari, dalla fiducia riposta nel proprio medico di famiglia (MdF).
La maggior parte dei pazienti si rivolge, comunque, per la sintomatologia d'esordio, al proprio MdF.
In questi casi un approccio corretto da parte del MdF prevede l'anamnesi (con particolare attenzione
alle abitudini fumatorie ed alle altre esposizioni che possono aumentare il rischio di un carcinoma
polmonare), l'esame obiettivo e l'esecuzione del radiogramma toracico con il confronto con eventuali
radiogrammi precedentemente
effettuati.
Al fine di minimizzare i ritardi diagnostici, il MdF deve fare riferimento ai seguenti criteri per l'invio
ad accertamenti specialistici tempestivi:
in presenza di:
emoftoe/ emottisi
segni e sintomi non spiegabili in altro modo o persistenti, quali:
comparsa di tosse o modificazioni delle caratteristiche di tosse preesistente
dolore al torace/spalla
perdita di peso
dispnea
disfonia
la radiografia e la TC del torace permettono una diagnosi presuntiva abbastanza accurata e forniscono
elementi anche sul possibile tipo istologico.
Prescrizione urgente di esame radiografico del torace (con esecuzione entro 0- 5 giorni dalla
prescrizione) in caso di positività dell’esame radiografico prosecuzione dell’iter diagnostico con
esame Tac del Torace.
Allo stato attuale nessuno dei numerosi marcatori sierici proposti (quali ad es. CEA,TPA ed altri) ha
sensibilità e specificità tali da poter essere utilmente impiegato nello screening e nella diagnosi iniziale
di carcinoma polmonare [ATS/ERS1997;Sturgeon 2002].
PREVENZIONE SECONDARIA
IMAGING TARGET:
TAC DELL’ENCEFALO DEL TORACE DELL’ADDOME SUPERIORE CON
MDC, PET, SCINTIGRAFIA OSSEA.
Tomografia assiale computerizzata
La valutazione dei fattori T, N e, per alcune sedi, M (con eventuali esami complementari) sono
possibili con l'impiego della tomografia assiale computerizzata (TC).
La TC deve essere eseguita con l'impiego di mezzo di contrasto e dovrebbe includere, oltre al torace,
l'addome superiore e l’encefalo, così da verificare nella stessa seduta anche l'eventuale interessamento
secondario del fegato e dei surreni e del parenchima cerebrale.
L'estensione dell'esame all'addome superiore e dell’encefalo nella stessa seduta aggiunge una spesa
modesta ma può identificare le metastasi nel 10% circa dei pazienti. Tuttavia la frequenza elevata
(intorno al 50%) di immagini TC falsamente positive (dovute per lo più ad ademoni surrenalici o a cisti
epatiche) richiede un accertamento istologico prima di escludere un trattamento chirurgico in casi
altrimenti operabili.
Nella definizione della neoplasia (T) la TC incontra dei limiti soprattutto nella distinzione fra T3 e T4,
quando l'invasione riguardi la parete toracica o le strutture mediastiniche.
Per quanto riguarda l'accuratezza della TC nella definizione del coinvolgimento linfonodale
mediastinico, una revisione sistematica degli studi pubblicati negli ultimi 10 anni ha stimato una
sensibilità complessiva del 57%, una specificità dell'82% con una prevalenza di pazienti con N2 o N3
del 28% [Toloza 2003]. La maggior parte degli studi inclusi in questa revisione consideravano come
termine per l'anormalità un diametro linfonodale superiore ad 1 cm nell'asse breve. I casi con
valutazione TC falsamente negativa sono rappresentati soprattutto dalle micrometastasi in linfonodi di
dimensioni normali, mentre immagini TC falsamente positive sono spesso dovute a processi
infiammatori in corso o comunque recenti; inoltre adenopatie reattive sono particolarmente frequenti
nelle lesioni centrali con associata atelettasia.
Tomografia ad emissione di positroni (PET)
La sensibilità della PET nella valutazione dei linfonodi mediastinici è intorno all' 85% (contro un 60%
circa della TC); la sua specificità è circa il 90% (contro l'82% della TC) [Gould 2003; Toloza 2003]. È
importante sottolineare che questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto il corpo e la
ricerca di eventuali metastasi a distanza (tranne quelle del tessuto nervoso).
Il suo utilizzo appropriato potrebbe ridurre la necessità di manovre invasive (mediastinoscopia e
mediastinotomia) e di interventi chirurgici inutili in una quota di pazienti affetti da NSCLC [Van
Tinteren 2002]. La PETcostituisce un'indagine di livello superiore, secondo l'algoritmo proposto essa
dovrebbe essere utilizzata dopo l'esecuzione di una TC con esito negativo o dubbio, come alternativa a
metodiche invasive (es. mediastinoscopia).
Scintigrafia ossea
La sensibilità e la specificità della scintigrafia ossea nella valutazione delle metastasi ossee è di circa il
90%. È importante sottolineare che anche questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto
l’apparato scheletrico per la valutazione di eventuali metastasi osse a distanza.
QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME
NOMENCLATORE REGIONE SICILIA
RX TORACE
87.44.1
€ 19,63
TC TORACE SENZA MDC
87.41
€ 86,25
TC ENCEFALO CON MDC
87.03.1
€ 157,00
TC TORACE CON MDC
87.41.1
€ 172,50
TC ADDOME SUPERIORE CON MDC
88.01.2
€ 174,56
TOMOGRAFIA PET
92.18.6
€ 1.071,65
SCINTIGRAFIA OSSEA
92.18.2
€ 139,44
TUMORI DELLA MAMMELLA
PREVENZIONE PRIMARIA
IMAGING TARGET:
MAMMOGRAFIA, ECOGRAFIA MAMMARIA
ACCESSO AI SERVIZI
Una parte preponderante della diagnostica oncologica mammaria è attualmente di tipo preventivo e si
basa sull’effettuazione periodica della mammografia su tutta la popolazione femminile (screening),
entro determinate fasce di età, secondo protocolli internazionali, recepiti dalla Commissione
Oncologica Nazionale e già realizzati da alcune regioni italiane.
Una volta identificata con un esame preventivo una possibile o sospetta lesione neoplastica, il processo
diagnostico che ne consegue si sovrappone come modalità a quello previsto per la valutazione di
alterazioni sintomatiche. Pertanto, le considerazioni che seguono si applicano alla gestione di problemi
diagnostici originati da sintomi o segni clinici, come pure da esami preventivi con esito positivo.
Un processo diagnostico prolungato nel tempo costituisce un rischio per la paziente e un inutile carico
emotivo. La diagnosi dovrebbe, quindi, essere posta rapidamente e possibilmente presso una stessa
unità dedicata in grado di effettuare tutte le procedure diagnostiche necessarie.
E’ di fondamentale importanza affermare che la tempestività della diagnosi di tumore della mammella
e direttamente proporzionale al fattore prognostico favorevole a cinque-sette anni ed è altrettanto
importante ribadire l’abbattimento dei costi per il S.R.R. evitando l’esecuzione di ulteriori
provvedimenti diagnostico-terapeutici, innescati da un ritardo di diagnosi.
L’esame di riferimento per la diagnostica per immagini in senologia è la mammografia, che ha
valore sia di esame per la diagnosi preventiva in pazienti asintomatiche, sia di studio in
pazientisintomatiche [GISMa 2001]. E' dimostrato da prove convincenti, derivanti anche da trial
randomizzati, che il trattamento precoce dei casi identificati mediante screening mammografico sia
efficace nel diminuire la mortalità per cancro della mammella (Working Group dell’International
Agency for Research on Cancer, WHO, 5-12 Marzo 2002). La mammografia è la tecnica morfologica
che permette l’esplorazione delle mammelle in tutta la loro completezza ed è l’esame più affidabile per
lesioni di diametro inferiore a 2 cm; nelle lesioni palpabili la sensibilità scende all’82% soprattutto se la
paziente è in premenopausa; la sua accuratezza si riduce anche quando la componente adiposa è poco
rappresentata: in questi casi può risultare particolarmente utile l’integrazione con l’esame clinico e
l’esecuzione di ecografia.
Per una corretta valutazione dei risultati è opportuno che le conclusioni diagnostiche della
mammografia siano classificate in 5 classi secondo le indicazioni internazionali [European Guidelines
2001; BI-RADS 1998; FONCaM 2001].
La mammografia andrebbe eseguita nei casi di sospetta neoplasia anche quando gli altri test forniscono
una diagnosi pressoché sicura, per la possibilità di definire meglio l’estensione della lesione e la
eventuale presenza di lesioni satelliti o concomitanti in altri quadranti o controlateralmente.
L’ecografia, in particolare nelle donne sopra i 40 anni, non può essere utilizzata come unico esame,
tanto meno in contesti di tipo preventivo (donna asintomatica), mentre ha un ruolo centrale in tutte le
situazioni di approfondimento mirato.
Nelle pazienti sotto i 40 anni di età l’ecografia può sostituire la mammografia nella maggior parte
dei casi.
Sull’utilizzo di altre metodiche di diagnosi per immagini le prove scientifiche sono scarse.
Per quanto riguarda i marker tumorali sierologici (CEA, CA15.3, MCA, etc.), nessuno di quelli
attualmente disponibili si è dimostrato sufficientemente accurato, essendo basse sia la sensibilità, sia la
specificità.
PREVENZIONE SECONDARIA
IMAGING TARGET:
MAMMOGRAFIA, TAC DELL’ENCEFALO DEL TORACE DELL’ADDOME
COMPLETO CON MDC, PET, SCINTIGRAFIA OSSEA.
Tutte le pazienti trattate per cancro mammario devono essere sottoposte a controllo periodico clinico e
di diagnostica per immagini.
Mammografia
Il follow-up mammografico delle pazienti operate è consigliato con cadenza annuale.
Tomografia assiale computerizzata
La TC deve essere eseguita, ragionevolmente con cadenza annuale per almeno i primi cinque anni e
con l'impiego di mezzo di contrasto e dovrebbe includere, oltre al torace, l'addome completo e
l’encefalo, così da verificare nella stessa seduta anche l'eventuale interessamento secondario del fegato
e dei surreni, degli organi annessiali pelvici e del parenchima cerebrale.
Scintigrafia ossea
Eseguita con cadenza annuale per almeno i primi cinque anni; la sensibilità e la specificità della
scintigrafia ossea nella valutazione delle metastasi ossee è di circa il 90%. È importante sottolineare
che anche questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto l’apparato scheletrico per la
valutazione di eventuali metastasi osse a distanza; frequenti nella patologia neoplastica tumorale.
Nei casi di negatività degli esami precedenti, ma di positività dei markers bioumorali (CEA, CA15.3
etc.) o di entuali rilievi clinici positivi, utile l’integrazione con esame di Tomografia ad emissione di
positroni (PET).
QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME
NOMENCLATORE REGIONE SICILIA
MAMMOGRAFIA BILATERALE
ECOGRAFIA MAMMARIA BIL.
TC ENCEFALO CON MDC
TC TORACE CON MDC
TC ADDOME COMPLETO CON MDC
TOMOGRAFIA PET
SCINTIGRAFIA OSSEA
87.37.1
88.73.1
87.03.1
87.41.1
88.01.6
92.18.6
92.18.2
€ 35,12
€ 43,90
€ 157,00
€ 172,50
€ 201,42
€ 1.071,65
€ 139,44
TUMORI DEL COLON-RETTO
PREVENZIONE PRIMARIA
IMAGING TARGET:
RX CLISMA DEL COLON DOPPIO CONTRASTO
Il tumore del colon retto rappresenta una delle principali patologie oncologiche, sia in termini di
rilevanza epidemiologica, sia d’impatto sui servizi sanitari ospedalieri e territoriali.
Dall’età di cinquanta ani è consigliato lo screening preventivo.
La gestione della patologia richiede competenze diversificate e vi sono evidenze, che i malati possano
beneficiare di un approccio multidisciplinare che consenta di ridurre la variabilità diagnosticoterapeutica e il tasso di interventi inappropriati.
Nel sospetto di neoplasia colorettale i pazienti devono essere indagati con colonscopia totale; qualora la
colonscopia non sia stata completata, ovvero i tempi di attesa superino le quattro settimane previste
dalle linee guida, eseguire un Rx clisma a doppio contrasto.
I pazienti con sospetta patologia oncologica colorettale (come da linee guida) devono concludere l’iter
diagnostico entro 4 settimane.
Nella stadiazione dei tumori del colon retto non devono essere eseguiti marker diversi dal CEA. Altri
marker in particolare il TPA e il CA19.9 (o GICA), non dovrebbero essere prescritti, in quanto
scarsamente sensibili e specifici e ininfluenti rispetto alle decisioni cliniche.
PREVENZIONE SECONDARIA
IMAGING TARGET:
ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE, TAC TORACE ADDOME COMPLETO
CON MDC, PET.
Ecografia dell’addome superiore
E’ la metodica da utilizzare in prima istanza per la ricerca delle metastasi epatiche.
Tomografia assiale computerizzata
Fornisce informazioni sulle dimensioni della formazione neoplastica, sui suoi rapporti con le strutture
vicine e sull’interessamento dei linfonodi; permette inoltre di valutare le sedi più frequenti di metastasi
(fegato, linfonodi retroperitoneali, polmone).
Tomografia ad emissione di positroni (PET)
La metodica, specie in caso di eco e tac negative, ma in evidenza di movimenti bioumorali e/o
evidenza clinica, consente, la visualizzazione di tutto il corpo e la ricerca di eventuali metastasi a
distanza (tranne quelle del tessuto nervoso).
Il suo utilizzo appropriato potrebbe ridurre la necessità di manovre invasive (mediastinoscopia e
mediastinotomia) e di interventi chirurgici. Si ribadisce che la PET costituisce un'indagine di livello
superiore, secondo l'algoritmo proposto essa dovrebbe essere utilizzata dopo l'esecuzione di una TC
con esito negativo o dubbio, come alternativa a metodiche invasive (es. mediastinoscopia).
QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME
NOMENCLATORE REGIONE SICILIA
ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE
88.74.1
€ 59,88
TC ENCEFALO CON MDC
87.03.1
€ 157,00
TC TORACE CON MDC
87.41.1
€ 172,50
TC ADDOME COMPLETO CON MDC
88.01.6
€ 201,42
TOMOGRAFIA PET
92.18.6
€ 1.071,65
DENSITOMETRIA OSSEA
IMAGING TARGET:
Mineralometria ossea (MOC) con tecnica DXA
ACCESSO AI SERVIZI
Identificare i soggetti ad elevato rischio di frattura.
• Menopausa precoce (prima dei 45 anni)
• Terapie croniche (attuate o previste)
• Donne in postmenopausa con anamnesi familiare materna positiva per fratture non dovute
a traumi efficienti* e verificatesi <75 anni
• Donne in postmenopausa con indice di massa corporea <19 Kg/m²
• Riscontro radiologico o ultrasonografico di osteoporosi
• Condizioni riconosciute come possibile causa di osteoporosi secondaria
• Per le donne in menopausa presenza di 3 o più fattori di rischio minori
• Per gli uomini di età superiore o uguale ai 70 anni oppure di età superiore ai 60 anni ed in
presenza di 3 o più fattori di rischio minori
• Precedenti fratture non dovute a traumi efficienti* o riscontro radiologico di fratture
vertebrali
La Mineralometria ossea (MOC) con tecnica DXA
Generalmente è più indicato eseguire la DXA a livello lombare nei pazienti di età < 65 anni ed a livello
femorale nei pazienti di età ≥ 65. Per ottemperare alla Nota AIFA 79 nei pazienti d’età < 65 anni con
valori lombari particolarmente compromessi e nel contempo con indicazione al trattamento
farmacologico si deve eseguire anche una BMD femorale.
La Mineralometria ossea (MOC) con TAC
La mineralometria ossea può essere eseguita anche con TAC a livello Lombare.
Patologie a rischio di osteoporosi
- amenorrea primaria non trattata, amenorrea secondaria per oltre un anno,
- ipogonadismi, iperparatiroidismo, ipertiroidismo, sindrome di Cushing, acromegalia,
- deficit di GH, iperprolattinemia, diabete mellito tipo 1.
Ø Rachitismi/Osteomalacia; Celiachia e sindromi da malassorbimento;
Ø Sindromi da denutrizione, compresa l'anoressia nervosa e le sindromi correlate;
Ø BPCO; Malattie infiammatorie intestinali croniche severe; Epatopatie croniche
colestatiche; Fibrosi cistica;
Ø Insuff. renale cronica, S. nefrosica, Nefrotubulopatie croniche e ipercalciuria
idiopatica;
Ø Emopatie con rilevante coinvolgimento osseo (mieloma, linfoma, leucemia, thalassemia,
drepanocitosi, mastocitosi);
Ø Artrite reumatoide (incluso Morbo di Still), spondilite anchilosante, artropatia
psoriasica, connettiviti sistemiche;
Ø Patologie genetiche con alterazioni metaboliche e displasiche dell'apparato
scheletrico; trapianto d'organo; Allettamento e immobilizzazioni prolungate (> 3mesi);
Ø Età superiore a 65 anni;
Ø Anamnesi familiare per severa osteoporosi;
Ø Periodi superiori a 6 mesi di amenorrea premenopausale;
Ø Inadeguato apporto di calcio (< 1200mmg/die);
Ø Fumo > 20 sigarette/die;
Ø Abuso alcolico (> 60 g/die di alcool).
Ø Anamnesi familiare per severa osteoporosi;
Ø Magrezza (indice di massa corporea a 19 Kg/m2;
Ø Inadeguato apporto di calcio (< 1200 mmg/die);
Ø Fumo >20 sigarette/die;
Ø Abuso alcolico (> 60 g/die di alcool).
QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME
NOMENCLATORE REGIONE SICILIA
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A 88.99.2
RAGGI X
DENSITOMETRIA OSSEA CON TC (LOMBARE)
88.99.4
€ 21,17
€ 78,26
ALLEGATO 2
BRANCHE A VISITA
PROPOSTA PROGETTO PROGRAMMAZIONE
LINEE GUIDA
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
PREMESSA
Considerando che siamo quasi nel mese di giugno, si ritiene che, in questa prima fase, le
risorse debbano essere indirizzate principalmente nella PREVENZIONE
SECONDARIA, rimandando la Prevenzione Primaria, con apposti Protocolli condivisi,
al prossimo anno.
PROPOSTA INDIVIDUAZIONE PRESTAZIONI PER LA PREVENZIONE
SECONDARIA RELATIVA A TUTTE LE BRANCHE A VISITA
Per ciò che attiene le Branche a Visita, individuare le prestazioni relative alla
Prevenzione Secondaria è di facile determinazione stante il Decreto 329 che specifica,
con appositi codici, le patologie che rientrano nelle esenzioni.
Per prevenzione secondaria si intendono, nel nostro caso, tutte quelle indagini eseguite
al fine di evitare o rallentare le complicanze di una malattia.
Dato che queste sono già state accertate con l’individuazione di apposito codice di
patologia già rilasciato dalla AUSL, come ad esempio 0A02 (malattie cardiache), 013
(malattia diabetica), 0031 (malattia ipertensiva) ecc.; si ritiene che i soggetti che abbiano
già una esenzione per patologia, possano beneficiare ulteriormente ad eseguire le
prestazioni individuate, per codice di patologia, dal predetto DM 329 (si rimanda ad esso
per una completa consultazione).
Nel particolare:
PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
FATTORI DI RISCHIO
La prevenzione delle malattie cardiovascolari rappresenta un’urgenza per i Paesi industrializzati sia per
la loro diffusione, in continua crescita, che per la mortalità ad esse associata (gli Europei muoiono più
per le malattie cardiovascolari che per i tumori).
Le malattie cardiovascolari si possono prevenire. Le strategie preventive si basano sul cambiamento di
particolari abitudini comportamentali e sulla correzione di condizioni patologiche che possono
predisporre all’insorgenza delle malattie cardiovascolari.
Lo scopo di questa sezione è quello di fornire le informazioni necessarie per conoscere il proprio
rischio di avere una malattia cardiovascolare e per prevenirle
CHE COS’É LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI?
Le malattie cardiovascolari sono estremamente diffuse nella popolazione. Rappresentano la prima
causa di morte nei Paesi industrializzati, tra cui l'Italia, e sono in aumento. Sono causa non solo di
numerosi decessi ma anche di una riduzione della qualità di vita di chi ne è colpito in maniera non
letale. Le malattie cardiovascolari si possono, almeno in parte prevenire. Ciò è possibile mettendo in
atto una serie di misure di tipo comportamentale (smettere di fumare, modificare le abitudini
alimentari, fare attività fisica) e di tipo terapeutico (ridurre la pressione alta, il colesterolo alto,
controllare il diabete). Adottare questi consigli significa fare prevenzione. La prevenzione è senza
dubbio la migliore strategia da adottare per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari!
Un valido programma di prevenzione può essere effettuato solo dopo aver identificato cosa è
necessario modificare. In altre parole, è importante riconoscere l’esistenza di fattori che predispongono
un singolo soggetto ad andare incontro ad una malattia cardiovascolare o la presenza della malattia
ancora asintomatica
Le malattie cardiovascolari sono le patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni. Il danno
provocato da queste malattie può far si che, in determinati distretti, non giunga una quantità di sangue
adeguata alle esigenze. L’insufficiente afflusso di sangue in un distretto fa sì che le cellule che lo
costituiscono vadano rapidamente incontro a carenza di ossigeno. Questa carenza di ossigeno è
l’ischemia. Se l’ischemia si prolunga nel tempo, può causare la morte di una parte dell'organo (infarto).
L'ictus cerebrale e l'infarto del miocardio sono le più gravi malattie cardiovascolari. Nel primo caso la
malattia determina una riduzione di sangue a livello di una zona del cervello; nel secondo caso si ha
una riduzione del flusso di sangue a livello di una delle coronarie, i vasi deputati a portare il sangue al
muscolo cardiaco (miocardio). Il danno provocato al cuore dall'infarto rende più difficile il lavoro di
pompa di quest'organo e questo può determinare problemi circolatori anche in altri distretti corporei.
(Fonte S.I.C. Società Italiana di Cardiologia)
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
(in base a segni e sintomi)
La nostra Regione con un Gruppo di Lavoro ha elaborato già delle Linee Guida che
possono indirizzare alla esecuzione degli esami pertinenti le Patologie Cardio-Vacolari
relativamente a segni e sintomi relativi alla Prevenzione sia Primaria che Secondaria.
Le linee guida suggeriscono, sulla base dell'evidenza clinica o del consenso generale, qual è il grado di
appropriatezza della relativa indicazione secondo la seguente classificazione:
- classe I: condizioni o pazienti per i quali c'è un'evidenza clinica o un accordo generale sul fatto che
l'indagine sia appropriata;
- classe II: condizioni o pazienti per i quali l'indagine è utile per la completa definizione del quadro
clinico o per il monitoraggio, anche se in alcuni casi non c'è un accordo generale sul suo appropriato
utilizzo;
- classe III: condizioni o pazienti per i quali c'è evidenza clinica o accordo generale sul fatto che
l'indagine non sia appropriata.
SEGNI E SINTOMI
Per una corretta prescrizione di indagini cardio-vascolari:
(fonte GURS n. 4/2002)
SOGGETTI SENZA CARDIOPATIA NOTA
PREVENZIONE PRIMARIA
Indicazione alla visita cardiologica, all’ECG , all’Holter ECG , al Monitoraggio Pressorio(punti indicati
nei successivi paragrafi da a) ad e)) e ad eventuale ecocordiogramma-color-doppler.
Per quanto riguarda l’ecocardiogramma-color-doppler l'indicazione viene posta dopo una completa
valutazione clinica comprensiva di elettrocardiogramma (ECG), sulla base dei sintomi o comunque
della probabilità che l'ecocardiogramma sia in grado di svelare una cardiopatia in una popolazione a
rischio aumentato.
a) Screeining nella popolazione asintomatica
L'ecocardiogramma non è un esame di screening da effettuare nella popolazione asintomatica non
selezionata. In assenza di particolari sospetti diagnostici poche sono le situazioni in cui può essere
raccomandabile l'esecuzione dell'esame. Nei soggetti giovani che svolgono attività sportiva a livello
agonistico si ritiene utile l'utilizzo dell'ecocardiografia nella valutazione di tali soggetti, al fine di
identificare quelli con malformazioni o patologie che, pur essendo completamente asintomatiche e non
limitando la tolleranza allo sfor zo, possono essere accompagnate da un rischio di complicanze anche
severe durante la pratica sportiva.
Classe I
Storia familiare di malattia cardiovascolare trasmessa geneticamente (cardiomiopatia ipertrofica,
sindrome di Marfan, altre pa tologie trasmesse geneticamente).
Pazienti candidati o in corso di chemioterapia o comunque esposti ad agenti cardiotossici.
Blocco di branca sinistra o blocco atrioventricolare di II e III grado.
Soggetti potenziali donatori per il trapianto.
Atleti a livello agonistico.
Classe II
Pazienti con malattia sistemica che può interessare il cuore.
Soggetti asintomatici con blocco di branca destra o con blocchi fascicolati.
Classe III
Popolazione generale.
b) Dolore toracico
L'ecocardiogramma fa parte dell'iter diagnostico del paziente con dolore toracico sia per completare la
ricerca di una possibile causa nei pazienti senza definizione diagnostica, sia per fornire ulteriori
elementi per la definizione prognostica nei pazienti con angina pectoris.
Classe I
In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettro-cardiografici e/o radiologici) di cardiopatia
ischemica, valvolare, del mu scolo cardiaco o del pericardio.
Classe II
Nessuna indicazione.
Classe III
Quando il dolore toraciso è di documentata eziologia non cardiovascolare.
c) Dispnea, edemi declivi
Classe I
In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettrocardiografici e/o radiologici) di cardiopatia
ischemica, valvolare del muscolo cardiaco o del pericardio.
Classe II
Nessuna indicazione.
Classe III
Quando la dispnea o gli edemi sono di documentata eziologia non cardiovascolare.
d) Palpitazioni
Nel paziente con palpitazioni di verosimile o accertata natura aritmica l'ecocardiogramma appare
essenziale per definire la presenza di una cardiopatia sottostante che può influenzare in maniera
determinante prognosi e trattamento.
Classe I
In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettro-cardiografici e/o radiologici) di cardiopatia
ischemica, valvolare, del mu scolo cardiaco o del pericardio.
In caso di aritmie maggiori sospette o documentate (fibrillazione atriale ance parossistica, flutter atriale
anche parossistico, aritmie ventricolari "life-threatening").
In soggetti con storia familiare di cardiopatia trasmessa geneticamente con aumentato rischio di morte
improvvisa (cardiomiopatia ipertrofica, ecc.).
Classe II
In presenza di qualsiasi aritmia in cui venga posta indicazione ad un trattamento farmacologico.
Classe III
Palpitazioni specifiche.
e) Soffio cardiaco
L'identificazione di un soffio cardiaco all'esame obiettivo, indipendentemente dalle caratteristiche del
soffio e dalla valutazione cli nico-anamnestica effettuata, dovrebbe sempre completarsi con un ecocardiogramma finalizzato non solo alla conferma del sospetto diagnostico, ma anche alla definizione di
altri parametri che possono condizionare il trattamento e possono costituire un riferimento nella
gestione del paziente durante il follow-up.
Classe I
Soffio di probabile origine organica.
Classe II
Soffio non sicuramente "innocente".
Classe III
Soffio innocente.
SOGGETTI CON CARDIOPATIA NOTA O SOSPETTA
PREVENZIONE SECONDARIA
Ribadendo l’importanza della visita, dell’ECG, dell’Holter ECG e del Monitoraggio pressorio , di
seguito si specificherà meglio l'indicazione per eseguire l’ecocardiogramma con color doppler:
- definire meglio il quadro anatomico e funzionale in soggetti in cui la diagnosi è già stata sospettata o
accertata con la valutazione clinico-elettrocardiografica o con altri esami;
- identificare modificazioni nel caso in cui siano comparsi nuovi sintomi o segni clinici;
- monitorare le cardiopatie nel follow-up.
a) Valvulopatie
L'ecocardiogramma costituisce il gold standard per la valutazione delle valvulopatie e quindi le
raccomandazioni rientrano per la maggior parte nella classe I. Controversa è la cadenza con cui
effettuare i controlli che deve tenere soprattutto conto della gravità del quadro clinico-ecocardiografico
basale e della tendenza all'evoluzione della valvulopatia stessa. I controlli nella maggior parte dei casi
dovrebbero essere effettuati con cadenza annuale, fatta eccezione per situazioni particolari ad
evoluzione potenzialmente rapida (per esempio la stenosi aortica degenerativa dell'anziano) in cui
possono essere previsti dei controlli anche più frequenti. In particolare si raccomanda un attento e
frequente monitoraggio nei pazienti con valvulopatia moderato-severa al fine di stabilire correttamente
il "timing" dell'intervento chirurgico.
Malgrado le indicazioni all'uso dell'ecocardiogramma transesofageo non rientrino tra le finalità delle
presenti linee guida, è necessario ricordare che in alcune particolari situazioni, prima tra tutte nella
valutazione dell'insufficienza mitralica acuta, questo esame costituisce un importante ausilio
all'ecocardiografia transtoracica.
Classe I
Definizione diagnostica: sempre.
Monitoraggio del decorso clinico:
- in tutti i casi in cui si verifichi una variazione rilevante del quadro clinico;
- ogni 6 mesi, 1 anno nelle valvulopatie a stenosi prevalente in cui l'indicazione chirurgica è prossima
o in cui è prevedibile un'evoluzione rapida (ad esempio stenosi aortica dell'anziano) e nelle cardiopatie
congenite;
- ogni anno dopo valvuloplastica mitralica percutanea;
- nelle valvulopatie a insufficienza prevalente medio-grave (ogni anno);
- nei portatori di protesi valvolare dopo 3 mesi dall'intervento e nel sospetto di un malfunzionamento.
Classe II
Monitoraggio del decorso clinico: nelle valvulopatie lievi, moderate e nei portatori di protesi valvolari
senza dilatazione o disfunzione ventricolare e senza modificazioni significative del quadro clinico (ogni
1-2 anni).
Classe III
Nessuna indicazione.
b) Cardiopatia ischemica acuta e cronica
Nell'ambito della valutazione della cardiopatia ischemica cronica l'ecocardiogramma fornisce elementi
essenziali riguardo alle dimensioni e alla funzione sistolica e diastolica del ventricolo sinistro e
permette di valutare e monitorare nel tempo il fenomeno del rimodellamento ventricolare.
Inoltre l'ecocardiogramma consente di diagnosticare e di monitorare altre eventuali complicazioni della
cardiopatia ischemica come insufficienza mitralica sottovalvolare, versamento pericardico, aneurisma
ventricolare sinistro, trombosi endo-ventricolare. Nella cardiopatia ischemica in fase acuta, in
particolare nell'infarto miocardico, l'ecocardiogramma consente di monitorare le dimensioni dell'infarto
miocardico, la funzione sistolica globale e segmentaria e la comparsa di eventuali complicazioni
(insufficienza mitralica, versamento pericardico, aneurisma ventricolare, trombosi ventricolare, rottura
del setto interventricolare, rottura della parete libera del ventricolo sinistro).
Classe I
Definizione diagnostica:
- in tutti i casi dopo la diagnosi clinico-elettrocardiografica di cardiopatia ischemica;
- in tutti i casi entro i primi 3 mesi dopo infarto miocardico acuto, angioplastica coronarica o bypass
aorto-coronarico.
Monitoraggio del decorso clinico:
- almeno 1 volta l'anno nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile e disfunzione ventricolare
sinistra;
- in tutti i casi quando si verifica una modificazione significativa del quadro clinico;
- ogni 6 mesi i pazienti con dilatazione ventricolare sinistra e/o con segni iniziali di disfunzione
ventricolare.
Classe II
Cardiopatia ischemica stabile senza disfunzione ventricolare si nistra.
Classe III
Nessuna indicazione.
c) Cardiomiopatie primitive e secondarie
In tutti i casi di cardiomiopatie l'ecocardiogramma è essenzale sia ai fini diagnostici, sia nel
monitoraggio dell'evoluzione della patologia nel tempo. Anche in questo caso le raccomandazioni sono
quasi totalmente raggruppate nelle classi I e II.
Classe I
Definizione diagnostica: sempre.
Monitoraggio del decorso clinico: in tutte le cardiomiopatie è da effettuare ogni 6 mesi - 1 anno, nelle
forme tossiche da trattamenti chemioterapici o da etilismo cronico sono consigliabili controlli più
ravvicinati.
Classe II
Cardiomiopatia possibile.
Malattie sistemiche a possibile coinvolgimento cardiaco.
Anamnesi familiare di cardiomiopatia.
Classe III
Malattia sistemica a raro coinvolgimento cardiaco.
d) Malattie del pericardio
Nel caso di versamento pericardico l'ecocardiogramma consente di fare diagnosi e di monitorare nel
tempo la sua evoluzione, permettendo, quando necessario, di guidare la pericardiocen tesi. Nel caso del
tamponamento cardiaco l'ecocardiogramma può consentire una diagnosi precoce nelle fasi
immediatamente precedenti o nelle fasi iniziali permettendo un trattamento tempestivo. Infine nella
pericardite costrittiva le informazioni fornite dall'ecocardiogramma sono essenziali per il successivo
iter.
Classe I
Definizione diagnostica: sempre.
Monitoraggio del decorso clinico: in rapporto all'esigenze diagnostico terapeutiche in presenza di
versamento; almeno 1 volta l'anno nei pazienti in cui dopo una patologia pericardica sono presenti
segni di "cronicizzazione".
Classe II
Pazienti con pregressa patologia pericardica, senza esiti.
Classe III
Nessuna indicazione.
e) Ipertensione arteriosa
Nell'ambito dell'ipertensione arteriosa l'cocardiogramma è l'esame più sensibile per stimare "il danno
d'organo" a livello miocardico. L'ecocardiogramma consente con alta specificità di rilevare la
disfunzione diastolica del ventricolo sinistro, l'indice di massa corporea e l'ipertrofia ventricolare
sinistra, parametri prognostici indipendenti e che possono regredire durante un trattamento
farmacologico.
Classe I
Monitoraggio del decorso clinico:
- ipertensione sisto-diastolica moderata o severa;
- in caso di danno d'organo o alterazioni elettrocardio grafiche;
- in caso di insorgenza di sintomi a carico dell'apparato cardiovascolare.
Classe II
Ipertensione stabile senza segni clinici o strumentali di danno d'organo o con altri fattori di rischio
associati.
Classe III
Ipertensione borderline di recente accertamento.
3) SOGGETTI CON MALATTIE EXTRACARDIACHE
In questi casi l'indicazione viene posta in soggetti senza cardiopatia nota, ma in cui la malattia
extracardiaca può determinare delle conseguenze a livello cardiaco.
a) Malattie polmonari
Nel paziente pneumopatico spesso l'esecuzione dell'ecocardiografia ha importanti limiti tecnici dovuti
alla ridotta conduzione degli ultrasuoni in presenza di bronchite cronica o enfisema polmonare. La
diagnosi di cuore polmonare acuto o cronico può essere fornita dalle informazioni ricavabili dall'analisi
del cuore destro e, in presenza di insufficienza tricuspidalica, è possibile stimare la pressione arteriosa
sistolica polmonare.
Classe I
Sospetta ipertensione polmonare.
Sospetto cuore polmonare.
Classe II
Pregressa embolia polmonare.
Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Classe III
Nessuna indicazione.
b) Ischemia cerebrale
Nei pazienti con attacco ischemico celebrale transitorio o stroke, in circa un terzo dei casi la causa è
cardioembolica. In questi pazienti l'ecocardiografia ha un ruolo essenziale nella fase di definizione
diagnostica. E' necessario ricordare che un contributo molto importante è fornito dall'ecocardiografia
transesofagea che consente di evidenziare strutture come l'auricola sinistra o l'aorta ascendente, che
possono essere frequentemente sedi di lesioni ad alto potenziale embolico e che non sono visualizzabili
all'ecocardiografia transtoracica.
Classe I
Definizione diagnostica:
- sospetta ischemia cerebrale cardioembolica;
- ischemia cerebrale recente, età<45 anni;
- ischemia cerebrale recente, assenza di patologia carotidea, età>45 anni.
Classe II
Monitoraggio del decorso clinico: nel soggetto con pregressa ischemia cerebrale cardioembolica (vedi
indicazioni in base alla cardiopatia accertata).
Classe III
Ischemia cerebrale di eziologia non cardiaca.
c) Sincope
Il significato dell'ecocardiografia nell'iter diagnostico della sincope è controverso. Probabilmente
l'ecocardiografia può fornire un importante contributo in casi selenzionati in cui il sospetto di una
patologia cardiaca, sulla base della valutazione clinico-anamnestica, è fondato. Negli altri casi il cuo
ruolo è probabilmente mar ginale.
Classe I
Sospetta cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, stenosi aortica o mitralica importante.
Sincopi ripetute in pazienti con occupazioni ad alto rischio.
Classe II
Nessuna indicazione.
Classe III
Eziologia accertata non cardiovascolare.
d) Malattia dell'aorta e dei grandi vasi
L'ecocardiogramma può visualizzare la radice aortica e l'arco aortico e come tale trova una sua
indicazione nelle patologie aortiche acute o croniche, ma il suo ruolo è sempre stato ancillare rispetto
ad altre tecniche di imaging capaci di visualizzare l'intera aorta toracica e addominale. Il ruolo
dell'ecografia è cambianto radicalmente con l'avvento dell'ecocardiografia transesofagea che,
permettendo di visualizzare tutta l'aorta toracica, con un'ottima sensibilità e specificità nella diagnosi
della dissezione aortica, degli ematomi aortici e delle lesioni traumatiche, costituisce oggi l'esame di
primo impiego nella definizione di queste condizioni patolo giche.
Classe I
Definizione diagnostica:
- sospetta dissezione aortica;
- parenti di I grado di pazienti affetti da malattia connettivale a trasmissione genetica (sindrome di
Marfan, ecc.).
Classe II
Monitoraggio del decorso clinico: pazienti con dilatazione dell'aorta ascendente.
Classe III
Nessuna indicazione.
ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA DEI TRONCHI SOVRAORTICI
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
La patologia carotidea risulta la condizione che più frequentemente conduce all'esecuzione di un esame
eco color doppler. La malattia, infatti, rimane clinicamente silente a lungo per manifestarsi, talora in
maniera drammatica (ictus), solo nelle fasi più avanzate (stenosi serrata, occlusione).
Da quanto detto si comprende l'importanza di un corretto inquadramento clinico per identificare i
pazienti a rischio di eventi ischemici cerebrali da sottoporre ad eco color doppler di base e dopo prove
fisiche.
Analogamente uno screening eco color doppler trova indicazione nei pazienti con aterosclerosi
polidistrettuale accertata in previsione di un intervento di chirurgia maggiore (interventi
cardiochirurgici, interventi di chirurgia addominale maggiore) e in pazienti con cardiopatia ischemica,
diabete, dislipidemia, al fine di prevenire eventuali complicanze ischemiche cerebrali.
L'esame deve essere eseguito nei soggetti già trattati mediante tromboendoarterectomia o angioplastica
carotidea al fine di monitorare il risultato ottenuto durante il follow-up. Inoltre è esame essenziale di
screening per i soggetti che devono essere sottoposti a test ergometrico se di età superiore a 45 anni.
a)Indicazioni in base ai segni clinici
Classe I
- emiparesi;
- soffio carotideo;
- differenza significativa della pressione arteriosa nei due arti (>20 mmHg);
- tumefazione pulsante in regione latero-cervicale.
Classe II
- nistagmo.
Classe III
- ptosi palpebrale.
b)Indicazioni in base ai sintomi
Classe I
- deficit di forza;
- amaurosi transitoria;
- ipoestesie di un arto;
- parestesie focali;
- drop attacks;
- disartria;
- afasia.
Classe II
- diplopia;
- sincope, lipotimia;
- vertigini soggettive;
- amnesia globale transitoria.
Classe III
- parestesie aspecifiche.
c)Screening
Classe I
- pazienti con aterosclerosi polidistrettuale accertata;
- pazienti con aterosclerosi accertata in altri distretti;
- pazienti diabetici o dislipidemici;
- pazienti di età superiore a 45 anni in preparazione a test ergometrico.
Classe II
- pazienti asintomatici che presentano almeno due fattori di rischio per aterosclerosi escluso diabete o
dislipidemia;
- pazienti con cardiopatia ischemica accertata.
Classe III
- pazienti asintomatici che presentano un solo fattore di rischio per aterosclerosi escluso diabete o
dislipidemia.
d) Monitoraggio del decorso clinico
Classe I
- pazienti con pregressa endoarterectomia o angiopla-stica carotidea;
- pazienti con patologia stenotico e/o ostruttiva dei vasi cerebro-afferenti;
- pazienti con patologia del circolo del willis.
Classi II e III
Nessuna indicazione.
ECOGRAFIA COLOR DOPPLER DELL'AORTA ADDOMINALE
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
Il sospetto clinico di patologia aneurismatica è indubbiamente la condizione che più frequentemente
conduce all'esecuzione di un'ecografia color doppler dell'aorta addominale. L'aneurisma dell'aorta
addominale presenta infatti decorso subdolo dando segno di sé solo in fase avanzata o addirittura dopo
fissurazione o rottura (condizione con prognosi grave).
Da quanto detto si comprende quanto sia importante la diagnosi precoce di aneurisma dell'aorta
addominale che nella maggior parte dei casi si avvale dell'eco-grafia color doppler. L'esecuzione di
un'ecografia color doppler dovrà sempre essere presa in considerazione in pazienti con pulsatilità o
soffio in regione addominale. Bisogna tuttavia considerare che tali reperti possono essere assenti,
specie in pazienti obesi. L'esecuzione di uno screening ecografico può essere utile in pazienti con
fattori di rischio per arteriopatia, specie se ipertesi e con familiarità positiva per aneurisma dell'aorta
addominale. A tal proposito bisogna sottolineare come lo studio dell'aorta addominale, a differenza di
quello delle carotidi, delle arterie e delle vene degli arti inferiori, sia di esecuzione rapida anche se
vengono utilizzate sonde non dedicate (ad esempio cardiologiche).
a) Indicazione sulla base dei segni clinici
Classe I
- massa pulsante addominale;
- soffio addominale in regione paraombelicale o lungo il decorso dell'aorta addominale e sue
diramazioni.
Classe II e III
Nessuna indicazione.
b) Screening
Classe I
- pazienti in presenza di vasculopatia periferica o accessi ischemici cerebrali e/o coronarici;
- familiarità per aneurisma dell'aorta addominale, età maggiore di 55 anni;
Classe II
- presenza di vasculopatia periferica;
- pazienti con almeno due fattori di rischio maggiori ed età >55 anni.
Classe III
Nessuna indicazione.
c) Monitoraggio del decorso clinico
Classe I
- pazienti con aneurisma dell'aorta addominale noto, non ancora in fase chirurgica;
- pazienti con estasia dell'aorta addominale;
- pazienti sottoposti a precedente intervento di aneurismectomia.
Classi II e III
Nessuna indicazione.
ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA ARTERIOSA DEGLI ARTI INFERIORI
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
L'arteriopatia degli arti inferiori è una condizione relativamente frequente nella popolazione generale.
La sua evoluzione, se prontamente riconosciuta e trattata, è nella maggior parte dei casi benigna con
stabilizzazione o addirittura miglioramento dei sintomi. E' quindi importante il precoce riconoscimento
della malattia e la sua caratterizzazione anatomo-funzionale al fine di stabilire l'approccio terapeutico
più adeguato. Una corretta indicazione all'esecuzione di un eco color doppler degli arti inferiori di base
e con prove fisiche deve derivare dal riscontro di segni quali iposfigmia, ipotermia, lesioni trofiche,
soffi, fremiti o di sintomi quali claudicatio, dolore tipico a riposo.
Analogamente uno screening eco color doppler di base e con prove fisiche trova indicazione nei
pazienti con gravi alterazione atero-sclerotiche polidistrettuali al fine di identificare un eventuale
coinvolgimento del distretto arterioso degli arti inferiori.
Infine il follow-up ecografico deve essere consigliato nei pazienti affetti da claudicatio intermittens
(classe IIa di Fontaine) senza indicazione alla rivascolarizzazione (chirurgica o interventistica) ed in
quelli sottoposti a procedure interventistiche e/o chirurgiche per monitorare il risultato nel follow-up.
a) Indicazioni in base ai segni clinici
Classe I
- iposfigmia, asfigmia;
- ipotermia;
- soffio o fremito;
- tumefazione pulsante in regione femorale o poplitea;
- lesioni trofiche.
Classi II e III
Nessuna indicazione.
b) Indicazioni in base ai sintomi
Classe I
- claudicatio intermittens;
- dolore tipico a riposo.
Classe II
- ricerca di lesioni vascolari nella patologia traumatica;
- parestesie.
Classe III
- dolore di natura non vascolare.
c) Screening
Classe I
- pazienti con aterosclerosi polidistrettuale;
- diabetici o dislipidemici;
- cardiopatia ischemica.
Classe II
- pazienti asintomatici che presentano almeno due fattori di rischio maggiori per aterosclerosi (escluso
diabete e dislipidemia);
Classe III
- pazienti asintomatici che presentano un solo fattore di rischio per aterosclerosi (escluso diabete e
dislipidemia);
d) Monitoraggio del decorso clinico
Classe I
- pazienti affetti da claudicatio intermittens (classe IIa di fontaine) senza indicazione alla
rivascolarizzazione (chirurgica o interventistica);
- pazienti con pregresso intervento di rivascolarizzazione o angioplastica sulle arterie degli arti
inferiori.
Classe II e III
Nessuna indicazione.
ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA VENOSA DEGLI ARTI INFERIORI
PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA
La patologia venosa risulta fondamentale costituita dalla trombosi venosa profonda e dall'insufficienza
venosa cronica. Nella diagnosi di trombosi venosa profonda l'ecografia sta acquistando un ruolo
fondamentale come dimostra anche il ricorso sempre più limitato ad indagini flebografiche.
L'eco color doppler di base e con prove fisiche deve essere eseguito in tutti i pazienti con segni clinici
(edema ad esordio improvviso, dolore provocato dalla palpazione dei muscoli della gamba, cianosi) o
sintomi (dolore spontaneo o provocato) di trombosi venosa profonda al fine di individuare la presenza e
l'estensione della malattia (trombosi venosa profonda sotto e sovrapoplitea), dati indispensabili per la
scelta del trattamento.
Devono inoltre essere sottoposti a screening eco color doppler di base e con prove fisiche tutti i
pazienti portatori di deficit accertati dei fattori antitrombotici (antitrombina III, fattore V di Leiden,
proteina C, proteina S) e della fibrinolisi specie se con pregressa embolia polmonare o candidati ad
interventi di chirurgia maggiore (chirurgia ortopedica, grossi interventi di chirurgia addominale).
L'eco color doppler di base e con prove fisiche rappresenta, in fine, la metodica di scelta nella
caratterizzazione del paziente con insufficienza venosa cronica. Consente in fatti uno studio accurato
della continenza valvolare a livello del circolo venoso profondo e superficiale permettendo di scegliere
il trattamento più adeguato.
L'esame trova quindi indicazione in tutti i pazienti con segni (sindrome varicosa, edema cronico agli
arti inferiori, discromie cutanee, ulcere) o sintomi (pesantezza serotina, crampi notturni) di
insufficienza venosa cronica e nella stasi venosa in gravidanza.
a) Indicazioni in base ai segni
Classe I
- varici;
- edema venoso;
- discromie cutanee;
- cianosi di origine venosa;
- ulcere venose;
- ulcere miste (venose ed arteriose).
Classe II
- ulcere arteriose;
- ulcera linfatica.
Classe III
Nessuna indicazione.
b) Indicazioni in base ai sintomi
Classe I
- dolore spontaneo o provocato (segno di Homans e di Bauer);
Classe II
- pesantezza serotina;
- parestesie;
- crampi notturni;
- prurito cutaneo.
Classe III
Nessuna indicazione.
c) Screening
Classe I
- pazienti con pregressa embolia polmonare;
- pazienti con accertato deficit dell'antitrombina III, del fattore V di Leiden, carenza di proteina C e S e
deficit della fibrinolisi;
- fistole artero-venose.
Classe II
- monitoraggio dopo flebectomia-stripping della safena;
- monitoraggio dopo tromboflebiti, varicoflebiti, trombosi venose profonde;
- valutazione in soggetti in attesa di bypass aortocoronarico;
- gravidanza con fattori di rischio per la trombosi venosa profonda;
- pazienti candidati ad interventi chirurgici ortopedici maggiori;
Classe III
- edema di origine cardiaca;
- edema di origine linfatica.
ALLEGATO 3
Oculistica
La prevenzione primaria riguarda:
1) la prevenzione delle ambliopie infantili legate ad ametropie congenite e/o turbe della motilità
oculare.
L’ OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda un controllo oculistico completo
con esame della motilità oculare ed esame ortottico a tutti i bimbi prima di iniziare il percorso
scolastico ( 5 anni circa).
2) la diagnosi del glaucoma: circa un terzo dei ciechi civili, in Italia, sono conseguenza della
malattia glaucomatosa, che , nella sua forma più comune (glaucoma cronico semplice), inizia
come ipertono non complicato intorno ai 40 anni, e per decenni rimane silente ed asintomatico.
Un controllo tonometrico e pachimetrico routinario nella fascia di popolazione di età compresa
tra i 40 e 45 anni, come raccomandato dalla suddetta OMS, porterebbe alla diagnosi e terapia di
questa prima fase asintomatica della malattia, scongiurando la perdita del campo visivo e del
visus dei glaucomi conclamati diagnosticati tardivamente.
Prevenzione secondaria:
Branca di Oculistica
Tutte le patologia per le quali è prevista l’esenzione necessitano di controlli periodici sia
strumentali (FAG, C.V., Pachimetria ecc), sia clinici , per scongiurare la progressione della
malattia con perdita di visus ed invalidità anche importanti.
Branca di Chirurgia Ambulatoriale della Cataratta
Prevenzione secondaria della progressione del glaucoma cronico semplice:
l’intervento di asportazione del cristallino catarattoso con impianto di IOL è ormai considerato
l’intervento di prima scelta per bloccare la progressione della malattia glaucoma tosa, quando
essa non risponde, o risponde solo parzialmente, alla terapia medica.
Inoltre il suddetto intervento è indicato come terapia di prima scelta in forma di glaucoma fa
colitico, facoanafilattico, e con pseudoesfoliatio, dove l’asportazione del cristallino, da solo, ha
un effetto terapeutico definitivo.
ALLEGATO 4
OTORINOLARINGOIATRIA
PREVENZIONE PRIMARIA LINEE GUIDA NELLA PATOLOGIA NEOPLASTICA
Neoplasie della laringe.
La corretta programmazione dell’iter diagnostico e terapeutico non può prescindere da un’approfondita
conoscenza della storia naturale di una neoplasia. La storia naturale dei carcinomi squamocellulari della
laringe è caratterizzata dalla crescita locale e dalla diffusione regionale e negli stadi avanzati, a
distanza. I
carcinomi della laringe che si sviluppano nel piano glottico inizialmente si presentano, nella maggior
parte
dei casi, come lesioni leucoplasiche e/o eritroplasiche ed hanno un sviluppo superficiale, seguendo le
barriere anatomiche. Naturalmente anche lesioni pre-neoplastiche ed aree di cheratosi senza displasia
possono manifestarsi clinicamente con aree leucoplasiche e/o eritroplasiche che differiscono
chiaramente per
il loro pattern di crescita.
Iter Diagnostico
Anamnesi.
Eventuale presenza di neoplasie (specificando sede ed istologia) nei consanguinei (nonni, genitori, zii,
fratelli, figli).
Eventuali pregresse neoplasie e precancerosi e loro sede, epoca di diagnosi e trattamento.
Abitudini voluttuarie, con particolare riferimento al consumo di tabacco ed alcool (tipo, quantità, data
di
inizio, eventuale data di cessazione dell’abitudine).
Attività lavorative, durata dell’attività ed eventuale contatto con sostanze nocive (segnalare anche
eventuale
esposizione a fumo passivo).
Esame obiettivo loco-regionale:
in particolare vanno segnalate l’estensione della neoplasia, le eventuali limitazioni funzionali
(alterazione della motilità laringea, della deglutizione) ad essa correlate, le sedi e sottosedi interessate,
il numero, il livello, le dimensioni e le caratteristiche dei linfonodi.
Fibroscopia faringo-laringea è un esame indispensabile e routinario: deve essere eseguito in tutti i
pazienti.
I tumori glottici vanno possibilmente valutati anche con laringostroboscopia.
Neoplasie di:
Cavo orale
Faringe
Laringe
Ghiandole salivari
Le lesioni precancerose del cavo orale e del piano glottico si possono presentare clinicamente come
lesioni mucose superficiali, non infiltranti, non ulcerate, di colorito bianco (leucoplachia) o, meno
frequentemente, rosso (eritroplasia). Dal 10%-15% (leucoplachie) dei casi fino all’80% (eritroplasie)
esse sono associate a quadri istologici di displasia, carcinoma in situ o microinvasivo che rappresentano
spesso una sorpresa istologica a fronte di un quadro clinico di benignità. Le forme istologicamente
premaligne (acantosi e/o iper-para-cheratosi con eventuale displasia) possono trasformarsi in maligne
(fino al 15%-20% dei casi) nell’arco di 20 anni dalla diagnosi.
Percorsi diagnostici
• Esame clinico e palpazione del cavo orale e del collo, fibroscopia faringo-laringea;
• ricerca di eventuali fattori favorenti (fumo, alcol, scarsa igiene orale, denti taglienti, monconi,
protesi inadeguate, epatopatie);
Carcinomi spinocellulari (SCC) delle mucose della cavità orale,
orofaringe, ipofaringe, e laringe (VADS: vie aereo-digestive superiori)
Distretto ORL
� Esame Obiettivo Locale e Regionale; in particolare vanno segnalate l’estensione della
neoplasia, le eventuali limitazioni funzionali (della motilità linguale, del velo del palato,
della deglutizione, della motilità cordale, deficit dei principali nervi cranici: movimenti
oculari, riflesso corneale, dolore) ad essa correlate, le sedi e sottosedi interessate, il
numero, il livello, le dimensioni e le caratteristiche (consistenza, forma, mobilità) dei
linfonodi.
� Fibroscopia faringo-laringea è un esame indispensabile e routinario: deve essere eseguito
in tutti i pazienti
Cavo orale
Sedi anatomiche
Labbro inferiore; Labbro superiore; Pavimento orale; Lingua mobile; Gengiva inferiore; Gengiva
superiore; Mucosa geniena; Trigono retromolare; Palato molle
Orofaringe
Sedi anatomiche
Anteriore (Base lingua, Vallecula, Faccia linguale dell’epiglottide)
Laterale (Loggia tonsillare, Solco amigdalo-glosso)
Posteriore
Superiore (Velo pendulo, Palato molle)
Ipofaringe
Sedi anatomiche
Giunzione faringo-esofagea (area postcricoidea)
Seno piriforme
Parete faringea posteriore
Laringe
Sedi anatomiche
Glottide (Commissura laringea anteriore e posteriore, Corde vocali)
Sopraglottide (Epiglottide sopra- e sotto-ioidea, Plica ariepiglottica – versante laringeo, Aritenoide,
False corde)
Sottoglottide
Rinofaringe (carcinoma indifferenziato)
Il carcinoma indifferenziato è la più frequente neoplasia maligna della rinofaringe: ha una quadro
patologico peculiare, una stretta relazione con il virus di Epstein-Barr – il cui genoma è riscontrabile
nel DNA delle cellule tumorali.
Valutazione clinica generale
Anamnesi tumorale con particolare attenzione a infezioni da EBV
Performance status, valutazione cardiologia con EC; altri esami a giudizio medico
Valutazione Loco-regionale
Esame clinico e fibroscopico del distretto cervico-facciale, e ricerca di segni clinici quali: trisma,
deficit funzionali dei nervi cranici II, III, IV, VI
Ghiandole salivari
I tumori delle ghiandole salivari si possono manifestare nelle ghiandole salivari maggiori (parotide:
80%; sottomandibolare: 9%; sottolinguale:1%) ed in quelle minori (10%) distribuite nella sottomucosa
delle VADS (cavo orale, orofaringe, cavità nasali e paranasali, laringe, trachea).
Percorsi diagnostici
Valutazione clinica generale
Anamnesi tumorale con particolare attenzione a carcinomi della cute del volto e del cuoio capelluto,
(Diagnosi differenziale con adenopatie metastatiche);
Performance status, valutazione cardiologia con ECG; valutazione di fisiopatologia respiratoria ed altri
esami a giudizio medico
Valutazione Loco-regionale
Visita completa del distretto cervico-facciale, compresa valutazione endoscopica, ricerca di segni
clinici quali: trisma, deficit funzionali del nervo facciale o del nervo ipoglosso, parestesia,
ipoestesia/anestesia della cute del volto o della lingua, dolore trafittivo.
PREVENZIONE SECONDARIA
La storia naturale degli SCC delle VADS è caratterizzata dalle frequenti ricadute loco-regionali, che
nel 95% circa dei casi si verificano entro 24 mesi dall’inizio della terapia, con due picchi
rispettivamente a 6 e 15 mesi e dalla comparsa di seconde neoplasie, prevalentemente nel distretto orofaringo-laringo-esofageo e nel polmone, che insorgono con un tasso annuo costante del 4% circa.
La programmazione dei controlli successivi alla terapia deve essere modulata in modo da consentire
una diagnosi precoce delle eventuali ricadute e delle nuove neoplasie, così che possano essere
efficacemente trattabili. Suggeriamo controlli clinici e fibroscopici del distretto almeno trimestrali nel
primo biennio, quindi semestrali ed una valutazione radiografica del torace annuale.
PREVENZIONE ORECCHIO, NASO E SENI PARANASALI
Attualmente non sono segnalate linee guida dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria nella
prevenzione primaria e secondaria della patologia dell' orecchio, del naso e dei seni paranasali.
Otiti: la prevenzione delle patologie flogistiche dell' orecchio medio si avvale della otoscopia periodica
nell' infanzia, al fine di trattare le sordità rinogene, associata a frequenti controlli audiometrici ed
impedenzometrici che rappresentando anche la prevenzione secondaria, consentono di evitare la
stabilizzazione della flogosi con esiti irreversibili in eta' adulta e/o l' evoluzione verso le forme
croniche, caratterizzate da importanti complicanze.
Naso e Seni paranasali: anche in questo distretto sia per la prevenzione primaria che secondaria, sono
importanti visite periodiche e controlli endoscopici mirati nei riguardi delle patologie infiammatorie
che per quelle iperreattive (allergiche e non).
Si segnala inoltre che condizioni patologiche come la roncopatia e la malattia da reflusso gastro-
esofageo (malattie del benessere!), ormai di competenza prettamente otorinolaringoiatrica, nelle
svariate espresioni sintomatologiche a carico delle prime vie aeree, possono essere anche prevenute
nelle loro manifestazioni evolutive piu' gravi (prevenzione primaria e secondaria), avvalendosi delle
metodiche fibroendoscopiche.
ALLEGATO 5
ODONTOIATRIA
Coordinamento intersindacale della specialistica ambulatoriale
accreditata
Obiettivi: potenziamento della prevenzione primaria e secondaria nei confronti delle più frequenti
patologie dento-parodontali e dell’apparato stomatognatico connesse alla popolazione generale e ai
gruppi affetti da patologie croniche quali: malattie cardiovascolari, diabete, lesioni precancerose e
carcinoma orale.
Avere un buono stato di salute orale è molto più che avere denti sani: si tratta infatti di una condizione
che influenza tutto lo stato di salute e benessere di una persona.
L’odontoiatria moderna, come tutta la medicina, si fonda sull’assioma che “ prevenire è meglio che
curare”.
Secondo l’organizzazione mondiale della sanità , i cambiamenti rapidi dello stile di vita, che hanno
portato in molti paesi la diffusione di diete ricchi di zuccheri e alti consumi di alcool e tabacco, sono
all’origine di molte condizioni di patologie croniche.
Due sono i livelli di prevenzione della salute orale:
La prevenzione primaria: mira al controllo delle cause per far si che la malattia non si presenti,
attraverso visita, esami radiografici endorali , ablazione tartaro, cure gengivali.
La prevenzione secondaria: consiste nell’intercettare il danno precocemente e nell’intervenire, tanto
da renderlo reversibile o comunque limitandolo (terapia delle carie non penetranti, ricostruzioni a tre
superfici, levigatura radici).
PERTANTO SI INTERCETTANO LE SEGUENTI PRESTAZIONI CONNESSE CON IL
PROGRAMMA DI PREVENZIONE SOPRA ESPOSTO:
Cod Ausl
Prestazione
Prevenzione primaria
Prevenzione secondaria
Cardiopatia, diabete,lesioni
precancerose del cavo orale
carcinoma orale
Cardiopatia, diabete,lesioni
precancerose del cavo orale
carcinoma orale
Cardiopatia, diabete,lesioni
precancerose del cavo orale
carcinoma orale
Cardiopatia, diabete,lesioni
precancerose del cavo orale
carcinoma orale
Perdita precoce degli
elementi dentari e conseguenti
malocclusioni
Perdita precoce degli
elementi dentari e conseguenti
malocclusioni
Cardiopatia, diabete,lesioni
precancerose del cavo orale
carcinoma orale
89.7
Visita specialistica
Popolazione generale
87.12.2
Radiografia endorale
Popolazione generale
96.54.1
Ablazione tartaro
Popolazione generale
96.54.3
Cura gengivite
Popolazione generale
23.20.1
Carie non penetrante
Pazienti inferiori ai 12 aa
23.20.2
Ricostruzioni a tre o più
superfici
Pazienti inferiori ai 12 aa
Pazienti superiori ai 18 aa
24.39.1
Levigatura radici
Nei bambini (ovvero pazienti di età inferiore ai 12 aa) la prevenzione mira a contrastare lo sviluppo
della carie dentale, un processo distruttivo dei tessuti duri del dente che colpisce tutta la popolazione
ma è particolarmente frequente nelle prime fasi della vita. Le metodiche di prevenzione sono :
-insegnamento e attuazione dell’igiene orale il più precocemente possibile (trattamento contestuale
all’ablazione tartaro).
-intercettazioni e terapia delle carie iniziali (carie non penetranti, ricostruzioni atre superfici).
Negli adulti la prevenzione si concentra principalmente nel preservare la salute dento-parodontale. La
fase iniziale consiste nell’eliminazione dei depositi di placca batterica e tartaro dalle superfici radicolari
sopra gengivali (ablazione tartaro) sottogengivali (levigature radici):
-visita
-radiografie endorali
-ablazione tartaro
-levigature radici
ALLEGATO 6
neurologia.
Visita neurologica
La visita neurologica è indicata in prevenzione secondaria in pazienti anziani, vasculopatici, dopo
traumi cranici, dopo interventi chirurgici (in particolare cardiologici), in pazienti con storia clinica di
abuso di sostanze, lipotimie, malattie dismetaboliche, cardiopatie, familiarità per patologia
neuromuscolare, sindromi extrapiramidali (M. di Parkinson e parkinsonismi), cefalee.
Elettromiografia e Velocità di conduzione
(motoria e sensitiva)
Le tecniche neurofisiologiche costituiscono un importante ausilio in prevenzione primaria e secondaria
in Neurologia.
L'Elettromiografia e l'Elettroneurografia (studio delle Velocità di conduzione) rappresentano il più
importante mezzo di esplorazione funzionale del Sistema nervoso periferico e integrano in certi casi
l'esplorazione funzionale del sistema nervoso centrale.
I Potenziali Evocati Somatosensoriali, Uditivi, Visivi e Motori sono un importante mezzo di
esplorazione funzionale del sistema nervoso centrale.
Una delle principali caratteristiche di queste tecniche è quella di essere assolutamente oggettive,
chiaramente codificate, ripetibili. I risultati possono essere memorizzati, post-elaborati, e confrontati
con standard di riferimento.
L'alta affidabilità di queste tecniche ne ha determinato un uso crescente. Il grado di appropriatezza
delle singole metodiche, in riferimento alle principali situazioni cliniche, è riconosciuto con consenso
generale dalle apposite Società Scientifiche, e ben evidenziato nella letteratura.
Nella maggior parte delle condizioni richiamate in questo documento, le tecniche neurofisiologiche
possono essere classificate come di Classe I (ovvero impiegate in condizioni o pazienti per i quali c'è
un'evidenza clinica o un accordo generale sul fatto che l'indagine sia appropriata) o di Classe II (ovvero
impiegate condizioni o pazienti per i quali l'indagine è utile per la completa definizione del quadro
clinico o per il monitoraggio).
L'Elettromiografia analizza l'attività elettrica delle fibre muscolari, evidenziando direttamente una
patologia del muscolo ed indirettamente una patologia dell'Unità motoria, ossia del motoneurone, delle
fibre nervose, e della giunzione neuromuscolare.
L'Elettroneurografia analizza la conduzione nervosa lungo le fibre motorie, sensitive e del sistema
vegetativo, evidenziando la presenza di alterazioni della conduzione o interruzioni anatomiche.
Elettromiografia e Velocità di conduzione talora vengono associate ad altre indagini neurofisiologiche,
quali ad esempio i Potenziali Evocati ed i test per il sistema nervoso vegetativo.
In una parte dei casi l'Esame Elettromiografico è quello decisivo per l'inquadramento diagnostico o la
decisione terapeutica; in altri casi rappresenta una tappa di un processo diagnostico più ampio; in altri
ancora serve a monitorare condizioni cliniche note.
Le tecniche neurofisiologiche vengono usate soprattutto per:
- conferma del sospetto diagnostico in pazienti con sospetta patologia del sistema nervoso periferico
- diagnosi differenziale in soggetti con evidenza di patologia del sistema nervoso periferico (ad
esempio diagnosi differenziale fra mononeuropatia, multineuropatia, polineuropatia;
- diagnosi differenziale fra le varie sedi di intrappolamento dei principali nervi periferici;
- diagnosi differenziale fra intrappolamento dei nervi periferici, neuropatie e radicolopatie).
L’Elettromiografia e lo studio delle Velocità di conduzione sono fondamentali nella prevenzione
primaria nell’ambito di patologie che comportano un interessamento secondario del sistema nervoso
periferico; in particolare quelle multisistemiche, metaboliche, iatrogene.
- screening delle neuropatie dismetaboliche (diabetica e uremica) in fase asintomatica;
- screening in soggetti con familiarità per malattie del sistema nervoso periferico;
Nel caso di patologia neurologica di tipo genetico, sia nel caso delle neuropatie eredo-familiari che
delle miopatie, l’Elettromiografia e le Velocità di conduzione sono indispensabili per riconoscere
precocemente i soggetti affetti, in fase preclinica, onde programmare gli opportuni trattamenti
riabilitatici ed il counseling genetico.
Le neuropatie da intrappolamento sono il motivo più frequente di esame neurofisiologico,
particolarmente importante nell’ambito lavorativo, laddove il riconoscimento di un interessamento
precoce subclinico dei nervi orienta il riposizionamento dei lavoratori all’interno dei cicli lavorativi.
La prevenzione secondaria con Elettromiografia e lo studio delle Velocità di conduzione è
importante innanzitutto in soggetti con già nota neuropatia o miopatia genetica, quale supporto alle
scelte neuroriabilitative.
L’uso più frequente è nel monitoraggio del decorso clinico in molte condizioni nurologiche,
ortopediche ed internistiche:
- caratterizzazione dello stato funzionale in soggetti per i quali è indicato un trattamento riabilitativo;
- diagnostica rapida delle neuropatie traumatiche (per decidere se procedere a decompressione,
neurolisi, o neurorrafia);
- successivo monitoraggio postoperatorio;
- supporto alla decisione conservativa/chirurgica in soggetti con radicolopatia compressiva;
- prevenzione e monitoraggio delle complicanze nelle neuropatie infiammatorie (Sindrone di GuillainBarrè; neuropatie con tendenza alla compressione;
- prevenzione dei danni strutturali e funzionali nelle amiotrofie neurogene infiammatorie, quale la
Sindrome di Parsonage e Turner
- identificazione e monitoraggio dei disturbi della trasmissione neuromuscolare.
- nelle paralisi ostetriche, l’elettromiografia permette di valutare precocemente il danno e dunque
decidere fra trattamento solo riabilitativo o anche trattamento chirurgico riparativo.
Altre condizioni cliniche neurologiche in cui le tecniche neurofisiologiche sono utili alla prevenzione
delle complicanze sono le cerebropatie congenite ed acquisite e le extrapiramidopatie, nelle quali
servono a valutare il tono muscolare ed a eseguire un più accurato bilancio muscolare.
Potenziali Evocati Somato-sensoriali, Visivi, Acustici, Uditivi e Motori
I Potenziali Evocati (Somato-sensoriali, Visivi, Acustici e Motori) sono indispensabili nel
monitoraggio di alcune patologie del sistema nervoso centrale, prima fra tutte la Sclerosi Multipla, in
quanto capaci di evidenziare la comparsa di nuovi focolai perfino non rilevabili con tecniche di
neuroimaging. Permettono inoltre una accurata valutazione dell’andamento delle anomalie funzionali
del sistema nervoso centrale sia spontanee che in corso di terapia, quale importante ausilio alla
definizione del protocollo diagnostico.
Nel caso di patologie genetiche, permettono una valutazione delle vie nervose del nevrasse, ed un
accurato monitoraggio nel tempo del loro degrado funzionale.
I Potenziali Evocati Acustici sono fondamentali nello screening della sordità nel neonato e nel giudizio
di maturità del sistema nervoso centrale.
La prevenzione primaria con Potenziali Evocati Somato-sensoriali
- Emiplegia nel bambino
- Malformazioni spinali e spino-vertebrali (in particolare mielomeningocele, spina bifida, scoliosi e
preparazione ad interventi per scoliosi
- Malattie degenerative del sistema nervoso centrale (adrenoleucodistrofia, leicodistrofia
metacromatica, sfingomielinosi, lipofuscinosi etc..)
- Malattie degenerative del sistema nervoso periferico e centrale (atassie spino-cerebellari, neuropatia
ereditarie sensitivo-motorie
- Encefalopatie metaboliche acute (sindrome di Reye) o croniche
- Encefalopatie genetiche: trisomia 21
- Neuropatie metaboliche, associate a mieloma
- Dismetabolismi dell’adulto e forme affini (deficit di vitamina B12; diabete, insufficienza renale
cronica
- Sindromi compressive estrinseche del midollo spinale (tumori primitivi e metastasi tumorali, empatie
e disglobulinemie maligne, tumori primitivi delle vertebre, malattia di Paget, Morbo di Pott, ernie
discali, cervicoartrosi, stenosi spinale, meningiomi, neurinomi
- Siringomielia. Malformazne di Arnold Chiari.
- Mielpatie vascolari (ischemia midollare, angiomi, ematomielia)
- Mielopatia post-radioterapia
- Amiotrofie spinali
- Instabilità dell’articolazione atlanto-occipitale e patologia del dente dell’epistrofeo
Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Somato-sensoriali:
- Lesioni del plesso brachiale (s. dell’ingresso toracico, sclerosi da terapia radiante, lesioni
traumatiche, paralisi ostetrica, infiltrazioni neoplastiche
- Lesioni traumatiche vertebromidollari
- Radicolopatie con prevalente interessamento sensitivo
- Polinevriti (S. di Guillaume-Barrè, polinevrite alcolica, plinevrite diabetica, polinevriti carenziali,
polinevriti paraneoplastiche
- Sclerosi multipla
- Vasculopatie cerebrali
- Corea di Huntington
- Epilessia (i particolare le forme miocloniche)
- Dolore neuropatico (nevralgia trigeminale)
- Disturbi dell’erezione; vescica neurogena
- Demenze e decadimento delle funzioni corticali superiori
- Nevralgia del trigemino; neuropatie iatrogene del trigemino (da causa odontoiatrica)
Prevenzione primaria con Potenziali Evocati Acustici e Uditivi:
- Maturazione della via acustica in neonati prematuri o dimaturi
- Sordità e ipoacusia congenite o acquisite
- Encefalopatia ischemica-anossica neonatale
- Sofferenza perinatale
- Encefalopatia dismetaboliche congenite o acquisite
- Leucoencefalite sclerosante subacuta
- Degenerazione spinocerebellare
- Neuropatie ereditarie sensitivo-motorie
- Neurinoma dell’acustico
- Sindromi dismetaboliche (deficit di vitamina B12, alcoolismo, insufficienza renale cronica)
- Ritardo mentale
- Sindrome di Down
Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Acustici e Uditivi:
- Meningiti batteriche
- Encefaliti congenite (citomegalovirus, herpes virus,, toxoplasmosi, rosolia)
- Sclerosi multipla
- Sindrome post-trauma cerebrale
- Neoplasie cerebrali con interessamento (primitivo o secondario) del tronco cerebrale
-
Malformazioni vascolari in fossa cranica posteriore (aneurismi, angiomi)
Patologia vascolare del tronco cerebrale (ischemia, ipoperfusione)
Sindrome da ipertensione endocranica
Sindromi oto-vestibolari
Prevenzione primaria con Potenziali Evocati Motori:
- Emiplegia nel bambino
- Malformazioni spinali e spino-vertebrali (in particolare mielomeningocele, spina bifida, scoliosi e
preparazione ad interventi per scoliosi
- Malattie degenerative del sistema nervoso periferico e centrale (atassie spino-cerebellari, neuropatia
ereditarie sensitivo-motorie
- Neuropatie metaboliche, associate a mieloma
- Dismetabolismi dell’adulto e forme affini (deficit di vitamina B12; diabete, insufficienza renale
cronica
- Instabilità dell’articolazione atlanto-occipitale e patologia del dente dell’epistrofeo
Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Motori:
- Lesioni del plesso brachiale (s. dell’ingresso toracico, sclerosi da terapia radiante, lesioni
traumatiche, paralisi ostetrica, infiltrazioni neoplastiche
- Lesioni traumatiche vertebromidollari
- Radicolopatie con prevalente interessamento motorio
- Polinevriti (S. di Guillaume-Barrè, polinevrite alcolica, plinevrite diabetica, polinevriti carenziali,
polinevriti paraneoplastiche
- Sclerosi multipla
- Sindromi compressive estrinseche del midollo spinale (tumori primitivi e metastasi tumorali, empatie
e disglobulinemie maligne, tumori primitivi delle vertebre, malattia di Paget, Morbo di Pott, ernie
discali, cervicoartrosi, stenosi spinale, meningiomi, neurinomi
- Siringomielia. Malformazione di Arnold Chiari.
- Mielpatie vascolari (ischemia midollare, angiomi, ematomielia)
- Mielopatia post-radioterapia
- Amiotrofie spinali
Elettroencefalografia
L’Elettroencefalografia permette di registrare segnali elettrici dalla superficie del cranio in relazione a
variazioni di potenziale di varie strutture del’encefalo. Il tracciato mostra delle anomalie nel caso di
patologia primitive o secondarie che modificano l’attività funzionale dell’encefalo
Quale prevenzione primaria l’Esame Elettroencefalografico è indicato nelle seguenti condizioni:
- Valutazione dell’idoneità ad attività agonistiche (boxe, automobilismo, paracadutismo)
- Idoneità alla guida
- Esclusione di complicanze dei Trauni cranici (traumi cerebrali commotivi e non commotivi, fratture
craniche, ematomi cerebrali, ferite cerebrali lacero-contuse, extradurali, sottodurali)
- Screening dopo parto distocico
- Malattie degenerative
- Alterazioni metaboliche (alcoolismo)
Quale prevenzione secondaria l’Esame Elettroencefalografico è indicato nelle seguenti condizioni:
- Epilessia in tutte le sue forme
- Perdite acute di coscienza, sincopi
- Disturbi della vigilanza, dell’orientamento, della memoria, sindromi confusionali
- Lesioni encefaliche tumorali
- Lesioni encefaliche su base circolatoria arteriosclerosi cerebrale, ictus cerebrale, insufficienza
vertebro-basilare)
- Alcoolismo
- Intossicazioni medicamentose (cortisone, antidepressivi,etc) e da agenti chimici (ossido di carbonio,
bromuro di metile, solfuro di carbonio, etc..)
- Encefalite. Meningite. Ascesso cerebrale
- Malattie infettive acute con risentimento encefalico
- Squilibri idroelettrolitici
- Esiti di coma
- Sindromi narcolettiche, sonnolenza diurna, sindroi apnoiche (apnee ostruttive, etc…)
- Ipersonnie (post-traumatice, ipertensione endocrsanica, disturbi metabolici, ipercapnia, patologia
imfiammatoria del tronco encefalico, ...)
- Disturbi del ciclo sonno-veglia
- Enuresi
- Risposta terapeutica a farmaci attivi sul sistema nervoso centrale
- Cefalee
- Malattia di Parkinson
- Sindromi coreiche
- Malattia di Wilson
- Tumori cerebrali
- Sindrome da ipertemsione endocranica
- Demenze organiche (Alzheimer, Pick, demenza senile, demenza arteriosclerotica)
- Idrocefalo congenito o acquisito
- Encefalopatia perinatali o pstnatali (diplega spastica, emilegia cerebrale infantile
- Manifestazioni nervose di malattie di altri organi ed apparati (panarterite nodosa, Lupus eritematoso
disseminato, ipotiroidismo, insufficienza epatica, insufficienza renale, emopatie, disglobulinemie
maligne, sindromi paraneoplastiche
Esame Color-Doppler e Studio Doppler transcranico
L’ Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico permettono lo studio funzionale della
vascolarizzazione intracranica. Sono particolarmente utili per valutazioni ripetute nel tempo.
In prevenzione primaria l’Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico sono indicati
nelle seguenti condizioni:
- screening di malformazioni vascolari e di anomalie di decorso e morfologia dei vasi intracerebrali;
- monitoraggio di patologie a rischio cerebro-vascolare (diabete, uremia, ipertensione, cardiopatie,
etc..);
In prevenzione secondaria l’Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico sono indicati
nelle seguenti condizioni:
- monitoraggio dell’evoluzione di lesioni stenotiche e di anomalie di flusso;
- emicrania;
- sindromi post trauma cerebrale;
- parkinsonismi vascolari.
ALLEGATO 7
ACROMEGALIA E GIGANTISMO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.35.1
ORMONE SOMATOTROPO (GH) [P/U]
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
89.03
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE COMPLESSIVE
Visita radioterapica pretrattamento
PRESTAZIONI RADIOTERAPICHE DEFINITE DALLO SPECIFICO PIANO DI TRATTAMENTO
AFFEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO(Escluso: .453.0 Sindrome di Budd-Chiari)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.72.3
ECOCOLORDOPPLERGRAFIA CARDIACA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
89.43
TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO
Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1)
89.50
ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO
Dispositivi analogici (Holter)
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
88.73.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
88.74.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI
88.76.2
ECOGRAFIA DI GROSSI VASI ADDOMINALI
Aorta addominale, grossi vasi addominali e linfonodi paravasali
88.77.2
ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
90.75.4
TEMPO DI PROTROMBINA (PT)
90.76.1
TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
ANEMIA EMOLITICA ACQUISITA DA AUTOIMMUNIZZAZIONE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.09.1
APTOGLOBINA
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.22.3
FERRITINA [P/(Sg)Er]
90.22.5
FERRO (S)
90.42.5
TRANSFERRINA [S]
90.58.2
AUTOANTICORPI ANTIERITROCITI [Test di Coombs diretto]
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.74.5
RETICOLOCITI (Conteggio) [(Sg)]
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
ANORESSIA NERVOSA, BULIMIA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico
94.12.1
VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO
Visita neuropsichiatrica infantile di controllo
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.22.5
FERRO (S)
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
94.3
PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
94.42
PSICOTERAPIA FAMILIARE Per seduta
94.44
PSICOTERAPIA DI GRUPPO Per seduta e per partecipante
ARTRITE REUMATOIDE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.22.3
FERRITINA [P/(Sg)Er]
90.22.5
FERRO [S]
90.42.5
TRANSFERRINA [S]
90.44.2
URINE CONTA DI ADDIS
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.60.2
COMPLEMENTO: C1Q, C3, C3 ATT., C4 (Ciascuno)
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.64.2
FATTORE REUMATOIDE
90.72.3
PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa)
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) SEGMENTARIA DEL/I DISTRETTO/I INTERESSATO/I
92.14.1
SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE SEGMENTARIA
81.91
ARTROCENTESI
Aspirazione articolare
Escluso: quella per: biopsia delle strutture articolari (80.30), iniezione di farmaci (81.92), artrografia (88.32)
93.03
VALUTAZIONE PROTESICA
93.11.2
RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO GRAVE SEMPLICE
Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.11.4
RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO SEGMENTALE SEMPLICE
Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.22
TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO
Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.31.2
ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA
Per seduta di gruppo di 30 minuti max 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute)
93.39.1
MASSOTERAPIA DISTRETTUALE-RIFLESSOGENA
Per seduta di 10 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.39.5
ELETTROTERAPIA ANTALGICA
Elettroanalgesia transcutanea (TENS, alto voltaggio) Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana
Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
ASMA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.68.1
IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: QUANTITATIVO (Per pannello, fino a 12 allergeni)
90.68.2
IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: SCREENING MULTIALLERGENICO QUALITATIVO
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
91.90.6
TEST PERCUTANEI E INTRACUTANEI A LETTURA IMMEDIATA (Fino a 12 allergeni)
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
89.37.2
SPIROMETRIA GLOBALE
89.37.4
TEST DI BRONCODILATAZIONE FARMACOLOGICA
Spirometria basale e dopo somministrazione di farmaco
93.18.1
ESERCIZI RESPIRATORI
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
93.99
ALTRE PROCEDURE RESPIRATORIE
Drenaggio posturale Per seduta (Ciclo di dieci sedute)
CIRROSI EPATICA, CIRROSI BILIARE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.05.5
ALFA 1 FETOPROTEINA [S/La/Alb]
90.07.5
AMMONIO [P]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.22.3
FERRITINA [P/(Sg)Er]
90.22.5
FERRO [S]
90.23.5
FOSFATASI ALCALINA
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.29.2
LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F]
90.30.2
LIPASI [S]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.42.4
TRANSFERRINA (Capacità ferrolegante)
90.43.2
TRIGLICERIDI
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.75.4
TEMPO DI PROTROMBINA (PT)
90.76.1
TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
45.13
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD]
Endoscopia dell' intestino tenue
Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16)
COLITE ULCEROSA E MALATTIA DI CROHN
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.22.5
FERRO [S]
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.72.3
PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa)
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.65.2
CLISMA con doppio contrasto
87.65.3
CLISMA DEL TENUE CON DOPPIO CONTRASTO
88.76.1
ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO
45.13
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD]
Endoscopia dell' intestino tenue
Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16)
45.23
COLONSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE
Escluso: Colonscopia transaddominale o attraverso stoma artificiale,
Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile (45.24),
Proctosigmoidoscopia con endoscopio rigido (48.23),
Endoscopia transaddominale dell' intestino crasso
45.14
BIOPSIA ENDOSCOPICA DELL'INTESTINO TENUE
Brushing o washing per prelievo di campione
Escluso: Esofagogastroduodenoscopia[EGD] con biopsia (45.16)
45.25
BIOPSIA [ENDOSCOPICA] DELL' INTESTINO CRASSO
Biopsia di sedi intestinali aspecifiche Brushing o washing per prelievo di campione Colonscopia con biopsia
Escluso: Proctosigmoidoscopia con biopsia (48.24)
48.24
BIOPSIA [ENDOSCOPICA] DEL RETTO
Brushing o washing per raccolta di campione Proctosigmoidoscopia con biopsia
91.41.4
ES. ISTOCITOPATOLOGICO APP. DIGERENTE: Biopsia endoscopica (Sedi multiple)
DEMENZE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata,Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci
sedute)
oppure
93.83.1
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
93.89.2
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
oppure
93.89.3
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
88.91.1
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO
Incluso: relativo distretto vascolare
90.03.4
ACIDO VALPROICO
90.07.4
AMITRIPTILINA
90.09.3
BARBITURICI
90.09.4
BENZODIAZEPINE
90.12.3
CARBAMAZEPINA
90.17.4
DESIPRAMINA
90.28.3
IMIPRAMINA
90.32.2
LITIO [P]
90.34.3
NORTRIPTILINA
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
94.12.1
VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO
DIABETE INSIPIDO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.1
ADIURETINA (ADH)
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
DIABETE MELLITO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.11.2
C PEPTIDE: Dosaggi seriati dopo test di stimolo ( 5 )
90.14.1
COLESTEROLO HDL
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.28.1
Hb - EMOGLOBINA GLICATA
90.33.4
MICROALBUMINURIA
90.43.2
TRIGLICERIDI
90.43.5
URATO (S/U/dU)
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.94.2
ESAME COLTURALE DELL' URINA [URINOCOLTURA] Ricerca completa microrganismi e lieviti patogeni. Incluso: conta batterica
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
88.73.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
88.77.2
ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
93.08.1
ELETTROMIOGRAFIA SEMPLICE [EMG]
Analisi qualitativa o quantitativa per muscolo
Escluso: EMG dell' occhio (95.25), EMG dello sfintere uretrale (89.23), quello con polisonnogramma (89.17)
95.09.1
ESAME DEL FUNDUS OCULI
95.05
STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica
95.06
STUDIO DELLA SENSIBILITA' AL COLORE Test di acuità visiva e di discriminazione cromatica
95.26
TONOGRAFIA, TEST DI PROVOCAZIONE E ALTRI TEST PER IL GLAUCOMA
95.12
ANGIOGRAFIA CON FLUORESCEINA O ANGIOSCOPIA OCULARE
14.33
RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE CON XENON (LASER)
14.34
oppure
RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE CON ARGON (LASER)
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
89.39.3
VALUTAZIONE DELLA SOGLIA DI SENSIBILITA' VIBRATORIA
89.59.1
TEST CARDIOVASCOLARI PER VALUTAZIONE DI NEUROPATIA AUTONOMICA
DIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI, PSICOTROPE E DA ALCOOL
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA PATOLOGIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER
LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
EPATITE CRONICA (ATTIVA)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.22.5
FERRO [S]
90.23.5
FOSFATASI ALCALINA
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.29.2
LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.39.4
RAME [S/U]
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.69.4
IMMUNOGLOBULINE IgA, IgG o IgM (Ciascuna)
91.17.3
VIRUS EPATITE B [HBV] ACIDI NUCLEICI IBRIDAZIONE (Previa reazione polimerasica a catena)
91.17.4
VIRUS EPATITE B [HBV] ACIDI NUCLEICI IBRIDAZIONE DIRETTA
91.17.5
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBcAg
91.18.2
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBeAg
91.18.3
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBsAg
91.18.4
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBeAg
91.18.5
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBsAg
91.19.3
VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUALITATIVA DI HCV RNA
91.19.4
VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUANTITATIVA DI HCV RNA
91.19.5
VIRUS EPATITE C [HCV] ANTICORPI
91.20.3
VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTICORPI
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
EPATITE CRONICA (ATTIVA)
Prestazioni:
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
50.11
BIOPSIA [PERCUTANEA] [AGOBIOPSIA] DEL FEGATO
91.41.2
ES. ISTOCITOPATOLOGICO APP. DIGERENTE: AGOBIOPSIA EPATICA
90.05.4
ALFA 1 ANTITRIPSINA [S]
90.12.5
CERULOPLASMINA
90.22.3
FERRITINA [P/(Sg)Er]
90.42.1
TIREOTROPINA (TSH)
90.42.3
TIROXINA LIBERA (FT4)
90.43.3
TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3)
90.47.3
ANTICORPI ANTI ANTIGENI NUCLEARI ESTRAIBILI (ENA)
90.51.5
ANTICORPI ANTI MICROSOMI EPATICI E RENALI (LKMA)
90.52.1
ANTICORPI ANTI MITOCONDRI (AMA)
90.52.2
ANTICORPI ANTI MUSCOLO LISCIO (ASMA)
90.52.3
ANTICORPI ANTI MUSCOLO STRIATO (Cuore)
90.52.4
ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA)
90.52.5
ANTICORPI ANTI ORGANO
90.54.4
ANTICORPI ANTI TIREOGLOBULINA (AbTg)
Aspirazione diagnostica del fegato
EPILESSIA (Escluso: Sindrome di Lennox-Gastaut)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.03.4
ACIDO VALPROICO
90.09.3
BARBITURICI
90.09.4
BENZODIAZEPINE
90.12.3
CARBAMAZEPINA
90.20.2
ETOSUCCIMIDE
90.22.1
FENITOINA
90.37.5
PRIMIDONE
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.75.4
TEMPO DI PROTROMBINA (PT)
90.76.1
TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
89.14
ELETTROENCEFALOGRAMMA
Elettroencefalogramma standard e con sensibilizzazione (stimolazione luminosa intermittente, iperpnea)
Escluso: EEG con polisonnogramma (89.17)
89.14.1
ELETTROENCEFALOGRAMMA CON SONNO FARMACOLOGICO
89.14.2
ELETTROENCEFALOGRAMMA CON PRIVAZIONE DEL SONNO
89.14.3
ELETTROENCEFALOGRAMMA DINAMICO 24 Ore
89.14.4
ELETTROENCEFALOGRAMMA DINAMICO 12 Ore
89.14.5
ELETTROENCEFALOGRAMMA CON ANALISI SPETTRALE Con mappaggio
89.19.1
ELETTROENCEFALOGRAMMA CON VIDEOREGISTRAZIONE
89.17
POLISONNOGRAMMA Diurno o notturno e con metodi speciali
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
88.91.1
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO
Incluso: relativo distretto vascolare
FIBROSI CISTICA
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA MALATTIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER LA
PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
GLAUCOMA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
95.26
TONOGRAFIA, TEST DI PROVOCAZIONE E ALTRI TEST PER IL GLAUCOMA
95.05
STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica
95.09.1
ESAME DEL FUNDUS OCULI
95.13
ECOGRAFIA OCULARE Ecografia Ecobiometria
INFEZIONE DA HIV
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA CONDIZIONE E PER LA PREVENZIONE DELLE
EVENTUALI COMPLICANZE
INSUFFICIENZA CARDIACA (N.Y.H.A. classe III e IV)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.05.1
ALBUMINA [S/U/dU]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.21.1
FARMACI DIGITALICI
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
89.41
TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON PEDANA MOBILE
Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1)
oppure
89.43
TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO
Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1)
93.36
RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA
INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALE CRONICA (MORBO DI ADDISON)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.05.3
ALDOSTERONE [S/U]
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.15.2
CORTICOTROPINA (ACTH) [P]
90.15.3
CORTISOLO [S/U]
90.24.5
FOSFORO
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.05.1
ALBUMINA [S/U/dU]
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.14.1
COLESTEROLO HDL
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.22.3
FERRITINA [P/(Sg)Er]
90.22.5
FERRO [S]
90.24.5
FOSFORO
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.32.5
MAGNESIO TOTALE [S/U/dU/(Sg)Er]
90.35.5
PARATORMONE (PTH) [S]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
(continua)
Prestazioni:
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.39.1
PROTEINE URINARIE (ELETTROFORESI DELLE) Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.42.5
TRANSFERRINA [S]
90.43.2
TRIGLICERIDI
90.43.5
URATO [S/U/dU]
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
91.49.1
PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
89.65.1
EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
88.74.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI
45.13
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD]
Endoscopia dell' intestino tenue
Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16)
91.17.5
VIRUS EPATITE B (HBV) ANTICORPI HBcAg
91.18.2
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBeAg
91.18.3
VIRUS EPATITE B (HBV) ANTICORPI HBsAg
91.18.4
VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBeAg
91.18.5
VIRUS EPATITE B (HBV) ANTIGENE HBsAg
91.19.2
VIRUS EPATITE B [HBV] DNA-POLIMERASI
91.19.3
VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUALITATIVA DI HCV RNA
91.19.5
VIRUS EPATITE C (HCV) ANTICORPI
91.20.1
VIRUS EPATITE C [HCV] IMMUNOBLOTTING (Saggio di conferma)
91.20.3
VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTICORPI
91.20.5
VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTIGENE HDVAg
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CRONICA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.41.2
TEOFILLINA
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
89.65.1
EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso
91.48.5
PRELIEVO DI SANGUE ARTERIOSO
91.49.1
PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
93.18.1
ESERCIZI RESPIRATORI
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
93.99
ALTRE PROCEDURE RESPIRATORIE
Drenaggio posturale Per seduta (Ciclo di dieci sedute)
IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE ETEROZIGOTE TIPO IIA E IIB; IPERCOLESTEROLEMIA PRIMITIVA POLIGENICA;
IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE COMBINATA; IPERLIPOPROTEINEMIA DI TIPO III
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.14.1
COLESTEROLO HDL
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.30.3
LIPOPROTEINA (a)
90.43.2
TRIGLICERIDI
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.41
TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON PEDANA MOBILE
Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1)
oppure
89.43
TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO
Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1)
88.73.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
88.76.2
ECOGRAFIA DI GROSSI VASI ADDOMINALI
Aorta addominale, grossi vasi addominali e linfonodi paravasali
88.77.2
ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.29.2
LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F]
90.15.4
CREATINCHINASI (CPK o CK)
99.71
PLASMAFERESI TERAPEUTICA (LDL AFERESI SELETTIVA)
IPERPARATIROIDISMO, IPOPARATIROIDISMO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.24.5
FOSFORO
90.35.5
PARATORMONE (PTH) [S]
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) SEGMENTARIA OSSEA DEL/I DISTRETTO/I INTERESSATO/I
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
IPOTIROIDISMO CONGENITO, IPOTIROIDISMO ACQUISITO (GRAVE)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.15.2
CORTICOTROPINA (ACTH) [P]
90.42.1
TIREOTROPINA (TSH)
90.42.3
TIROXINA LIBERA (FT4)
90.43.3
TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.71.4
DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO
Ecografia di: ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.44.2
URINE CONTA DI ADDIS
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.48.3
ANTICORPI ANTI DNA NATIVO
90.52.4
ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA)
90.60.2
COMPLEMENTO: C1Q, C3, C3 ATT., C4 (Ciascuno)
90.61.1
CRIOGLOBULINE RICERCA
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.64.2
FATTORE REUMATOIDE
90.72.3
PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa)
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
88.99.1
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A FOTONE SINGOLO O DOPPIO Polso o caviglia
oppure
88.99.2
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Lombare, femorale, ultradistale
88.99.3
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Total body
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
MALATTIA DI ALZHEIMER
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata,Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci
sedute)
oppure
93.83.1
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
93.89.2
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
oppure
93.89.3
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
oppure
88.91.1
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO
Incluso: relativo distretto vascolare
EVENTUALI ULTERIORI PRESTAZIONI SPECIALISTICHE INDICATE PER PATOLOGIE ASSOCIATE E CONSEGUENTI
90.03.4
ACIDO VALPROICO
90.07.4
AMITRIPTILINA
90.09.3
BARBITURICI
90.09.4
BENZODIAZEPINE
90.12.3
CARBAMAZEPINA
90.17.4
DESIPRAMINA
90.28.3
IMIPRAMINA
90.32.2
LITIO [P]
90.34.3
NORTRIPTILINA
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
94.12.1
VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO
MALATTIA DI SJOGREN
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.05.1
ALBUMINA [S/U/dU]
90.06.5
ALFA AMILASI ISOENZIMI (Frazione pancreatica)
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.29.2
LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F]
90.44.1
UREA [S/P/U/dU]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.52.1
ANTICORPI ANTI MITOCONDRI (AMA)
90.52.4
ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA)
90.61.1
CRIOGLOBULINE RICERCA
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.69.4
IMMUNOGLOBULINE IgA, IgG o IgM (Ciascuna)
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DISTRETTO INTERESSATO
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
IPERTENSIONE ARTERIOSA
Prestazioni:
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
89.61.1
MONITORAGGIO CONTINUO [24 Ore] DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
95.09.1
ESAME DEL FUNDUS OCULI
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.14.1
COLESTEROLO HDL
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.43.2
TRIGLICERIDI
90.43.5
URATO (S/U/dU)
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.65.1
FIBRINOGENO FUNZIONALE
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.50
ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO Dispositivi analogici (Holter)
MALATTIA O SINDROME DI CUSHING
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.01.2
17 ALFA IDROSSIPROGESTERONE (17 OH-P)
90.01.3
17 CHETOSTEROIDI [dU]
90.01.4
17 IDROSSICORTICOIDI [dU]
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.13.3
CLORURO [S/U/dU]
90.15.2
CORTICOTROPINA (ACTH) [P]
90.15.3
CORTISOLO [S/U]
90.19.2
ESTRADIOLO (E2) [S/U]
90.24.5
FOSFORO
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.37.4
POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.40.4
SODIO [S/U/dU/(Sg)Er]
90.41.3
TESTOSTERONE [P/U]
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.29
RADIOGRAFIA COMPLETA DELLA COLONNA
(2 proiezioni) Radiografia completa della colonna e del bacino sotto carico
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
95.05
STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica
MIASTENIA GRAVE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
93.08.2
ELETTROMIOGRAFIA SINGOLA FIBRA
88.99.1
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A FOTONE SINGOLO O DOPPIO Polso o caviglia
oppure
88.99.2
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Lombare, femorale, ultradistale
88.99.3
DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Total body
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
99.71
PLASMAFERESI TERAPEUTICA
MORBO DI BASEDOW, ALTRE FORME DI IPERTIROIDISMO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.42.1
TIREOTROPINA (TSH)
90.42.3
TIROXINA LIBERA (FT4)
90.43.3
TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.44.1
RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS
Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni)
88.72.1
ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
92.01.2
SCINTIGRAFIA TIROIDEA CON CAPTAZIONE, CON O SENZA PROVE FARMACOLOGICHE
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
95.09.2
ESOFTALMOMETRIA
95.13
ECOGRAFIA OCULARE Ecografia Ecobiometria
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
89.03
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE COMPLESSIVE
Visita radioterapica pretrattamento
PRESTAZIONI RADIOTERAPICHE DEFINITE DALLO SPECIFICO PIANO DI TRATTAMENTO
MORBO DI BUERGER
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
88.48
ARTERIOGRAFIA DELL' ARTO INFERIORE
88.77.2
ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
93.03
VALUTAZIONE PROTESICA
TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO
Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari
Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.33.1
GINNASTICA VASCOLARE IN ACQUA
Per seduta individuale di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
MORBO DI PAGET
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.24.1
FOSFATASI ALCALINA ISOENZIMA OSSEO
90.24.5
FOSFORO
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) OSSEA DEL DISTRETTO INTERESSATO
92.18.2
SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
MORBO DI PARKINSON E ALTRE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico
90.30.1
LEVODOPA
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78)
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
oppure
93.83.1
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
93.89.2
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
oppure
93.89.3
TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI
Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
93.03
VALUTAZIONE PROTESICA
93.11.2
RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO GRAVE SEMPLICE
Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.11.5
RIEDUCAZIONE MOTORIA IN GRUPPO
Per seduta di 30 minuti max. 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute)
93.22
TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO
Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari
Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.31.1
ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA
Per seduta individuale di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
88.91.1
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO
Incluso: relativo distretto vascolare
NANISMO IPOFISARIO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.35.1
ORMONE SOMATOTROPO (GH) [P/U]
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
87.03.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO
TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo
88.33.1
STUDIO DELL' ETA' OSSEA (1 proiezione) polso-mano o ginocchia
NEONATI PREMATURI, IMMATURI, A TERMINE CON RICOVERO IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
NEUROMIELITE OTTICA
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA MALATTIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER LA
PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
PANCREATITE CRONICA
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.06.4
ALFA AMILASI [S/U]
90.06.5
ALFA AMILASI ISOENZIMI (Frazione pancreatica)
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.11.4
CALCIO TOTALE [S/U/dU]
90.14.3
COLESTEROLO TOTALE
90.23.5
FOSFATASI ALCALINA
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.27.1
GLUCOSIO [S/P/U/dU/La]
90.30.2
LIPASI [S]
90.43.2
TRIGLICERIDI
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
88.74.1
ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo
Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1)
88.01.2
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO
Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, grandi vasi addominali, reni e surreni
PSICOSI
Prestazioni:
94.12.1
VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO
Visita neuropsichiatrica infantile di controllo
90.03.4
ACIDO VALPROICO
90.07.4
AMITRIPTILINA
90.09.3
BARBITURICI
90.09.4
BENZODIAZEPINE
90.12.3
CARBAMAZEPINA
90.17.4
DESIPRAMINA
90.28.3
IMIPRAMINA
90.32.2
LITIO [P]
90.34.3
NORTRIPTILINA
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
94.3
PSICOTERAPIA INDIVIDUALE
94.42
PSICOTERAPIA FAMILIARE Per seduta
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78)
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
oppure
93.83.1
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
94.19.1
COLLOQUIO PSICHIATRICO
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.16.4
CREATININA CLEARANCE
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.42.1
TIREOTROPINA (TSH)
90.42.3
TIROXINA LIBERA (FT4)
90.43.3
TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3)
PSORIASI (ARTROPATICA, PUSTOLOSA GRAVE, ERITRODERMICA)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
99.82
TERAPIA A LUCE ULTRAVIOLETTA
Attinoterapia Fototerapia selettiva UV (UVA, UVB)
Per ciclo di sei sedute
90.43.5
URATO [S/U/dU]
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DEL DISTRETTO INTERESSATO
SCLEROSI MULTIPLA
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA PATOLOGIA E DELLE RELATIVE COMPLICANZE,
PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SCLEROSI SISTEMICA (PROGRESSIVA)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.16.3
CREATININA [S/U/dU/La]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: dosaggio proteine totali
90.44.3
URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO
90.46.5
ANTICOAGULANTE LUPUS-LIKE (LAC)
90.47.3
ANTICORPI ANTI ANTIGENI NUCLEARI ESTRAIBILI (ENA)
90.52.4
ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA)
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.72.3
PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa)
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.48.5
PRELIEVO DI SANGUE ARTERIOSO
91.49.1
PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
89.38.3
DIFFUSIONE ALVEOLO-CAPILLARE DEL CO
89.65.1
EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso
87.61
RADIOGRAFIA COMPLETA DEL TUBO DIGERENTE
Pasto baritato (9 radiogrammi) Incluso: Radiografia dell' esofago
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DEL DISTRETTO INTERESSATO
87.41.1
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO
TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino]
89.37.2
SPIROMETRIA GLOBALE
89.50
ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO
Dispositivi analogici (Holter)
88.72.2
ECODOPPLERGRAFIA CARDIACA
A riposo o dopo prova fisica o farmacologica
88.74.5
ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI
38.22
ANGIOSCOPIA PERCUTANEA
Capillaroscopia Escluso: Angioscopia dell' occhio (95.12)
93.18.1
ESERCIZI RESPIRATORI
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
93.39.1
MASSOTERAPIA DISTRETTUALE-RIFLESSOGENA
Per seduta di 10 minuti (Ciclo di dieci sedute)
45.13
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD]
Endoscopia dell' intestino tenue
Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16)
99.71
PLASMAFERESI TERAPEUTICA
SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE NEOPLASTICHE MALIGNE E DA TUMORI DI COMPORTAMENTO INCERTO
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SOGGETTI AFFETTI DA PLURIPATOLOGIE CHE ABBIANO DETERMINATO GRAVE ED IRREVERSIBILE
COMPROMISSIONE DI PIU' ORGANI E/O APPARATI E RIDUZIONE DELL'AUTONOMIA PERSONALE CORRELATA
ALL'ETA' RISULTANTE DALL'APPLICAZIONE DI CONVALIDATE SCALE DI VALUTAZIONE DELLE CAPACITA'
FUNZIONALI
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SOGGETTI IN ATTESA DI TRAPIANTO ( RENE, CUORE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, CORNEA, MIDOLLO)
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SOGGETTI NATI CON CONDIZIONI DI GRAVI DEFICIT FISICI, SENSORIALI E NEUROPSICHICI
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO ( RENE, CUORE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, MIDOLLO)
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO
COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI
SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CORNEA
LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA LORO CONDIZIONE E PER LA PREVENZIONE
DELLE EVENTUALI COMPLICANZE
SPONDILITE ANCHILOSANTE
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
88.26
RADIOGRAFIA DI PELVI E ANCA
Radiografia del bacino, Radiografia dell' anca
87.29
RADIOGRAFIA COMPLETA DELLA COLONNA
(2 proiezioni) Radiografia completa della colonna e del bacino sotto carico
92.18.2
SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE
95.02
ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO
Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo
89.52
ELETTROCARDIOGRAMMA
93.15
MOBILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Manipolazione della colonna vertebrale per seduta
Escluso: Manipolazione di articolazione temporo-mandibolare
93.16
MOBILIZZAZIONE DI ALTRE ARTICOLAZIONI
Manipolazione incruenta di rigidità di piccole articolazioni
Escluso: Manipolazione di articolazione temporo-mandibolare
93.18.1
ESERCIZI RESPIRATORI
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
93.18.2
ESERCIZI RESPIRATORI
Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute)
93.19.1
ESERCIZI POSTURALI - PROPRIOCETTIVI
Per seduta individuale di 60 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.19.2
ESERCIZI POSTURALI - PROPRIOCETTIVI
Per seduta collettiva di 60 minuti max. 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute)
93.31.2
ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA
Per seduta di gruppo di 30 minuti max 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute)
93.39.5
ELETTROTERAPIA ANTALGICA
Elettroanalgesia transcutanea (TENS, alto voltaggio) Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute)
93.83
TERAPIA OCCUPAZIONALE
Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78)
Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute)
TUBERCOLOSI (ATTIVA BACILLIFERA)
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.10.5
BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA
90.25.5
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U]
90.38.4
PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L.
90.82.5
VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES)
91.02.2
MICOBATTERI IN CAMPIONI BIOLOGICI DIVERSI ESAME COLTURALE (Met. radiometrico)
91.02.4
MICOBATTERI IN CAMPIONI BIOLOGICI RICERCA MICROSCOPICA (Ziehl-Neelsen, Kinyiun)
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
91.49.3
PRELIEVO MICROBIOLOGICO
RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DELL'ORGANO O DISTRETTO INTERESSATO
TIROIDITE DI HASHIMOTO
Prestazioni:
89.01
ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI
Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima
90.04.5
ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U]
90.09.2
ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S]
90.42.1
TIREOTROPINA (TSH)
90.42.3
TIROXINA LIBERA (FT4)
90.43.3
TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3)
90.62.2
EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. D ERIV., F. L.
91.49.2
PRELIEVO DI SANGUE VENOSO
88.71.4
DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO
Ecografia di: ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi
ALLEGATO 8
BRANCA : FKT
PREVENZIONE
In riabilitazione la prevenzione e' un elemento essenziale nell' anticipare l'insorgenza di una patologia o
limitarne i suoi effetti. Oggi consapevoli della complessità e del notevole impatto economico , che
l’intervento terapeutico necessita , la medicina , ha posto maggiormente l’attenzione sullo studio dei
fattori di rischio, con lo scopo di poter costruire un’efficace campagna di prevenzione che va intesa
globalmente , come un insieme di comportamenti integrati tra loro, per il raggiungimento di un unico
traguardo finale, ovvero la costruzione di un protocollo terapeutico e preventivo efficace.
La prevenzione si suddivide in tre fasi:
prevenzione primaria : comportamenti che cercano di evitare/ridurre l’insorgenza/sviluppo di una
patologia. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono misure
di prevenzione primaria, in quanto riducono i fattori di rischio che potrebbero aumentare l’insorgenza
di quella patologia.
Prevenzione secondaria : punta alla diagnosi precoce di una patologia nascente,permettendo così di
intervenire sulla stessa precocemente e aumentando le opportunità di intervento per prevenirne la
progressione e ridurre gli effetti negativi.
Prevenzione terziaria : riduce l’impatto negativo di una patologia avviata, ripristinando le funzioni,
riducendo le complicanze e le probabilità di recidive.
L’intervento riabilitativo, quindi, è da ritenersi utile nell’ambito della prevenzione, non solo per la
“persona “ ma anche per il SSR , prevenire non è solo “meglio che curare “, ma soprattutto meno
dispendioso per il malato e per il sistema e permette agli operatori una disponibilità di maggiori risorse
per affrontare patologie gravi e complesse diminuendo le complicanze e quindi la morbilità.
A tal proposito elemento imprescindibile risulta essere il rapido accesso del paziente ai Presidi
Ambulatoriali di FKT per una presa in carico precoce e la redazione di un progetto riabilitativo
adeguato;non sempre questo può avvenire specie se come avvenuto nel recente passato le limitate
risorse finanziarie di cui ha potuto disporre la Regione Siciliana hanno portato ad una contrazione delle
prestazioni con conseguente inevitabile ricorso da parte dei Presidi Ambulatoriali di FKT alle liste di
attesa.
Prendere in carico in ritardo un paziente affetto da postumi di un intervento chirurgico,o dagli esiti
invalidanti di una patologia neurologica,oncologica,cardiologica,infiammatoria,traumatologica
degenerativa,comporta un aumento della morbilita' della patologia del paziente stesso con costi sociali
spesso elevatissimi, ricoveri ospedalieri impropri,interventi chirurgici che potrebbero essere evitati,
terapia farmacologica, necessita' di assistenza,perdita di giornate di lavoro etc.Questi costi possono
essere evitati se come detto sopra si attivasse una campagna di PREVENZIONE che deve avere
come prerogativa imprescindibile il rapido e tempestivo accesso degli utenti presso i Presidi di FKT
accreditati esterni. A tal proposito è utile ricordare come in Sicilia il legislatore ha voluto con
l’articolo 123 della legge n 2 del 2002 nell’ambito della riabilitazione un modello di efficienza e
organizzazione che rappresentassero un “superamento de facto” del nomenclatore tariffario; infatti i
Piani Riabilitativi rappresentano una innovazione che altre regioni d' Italia hanno preso a modello
proprio perchè viene per la prima volta considerato un percorso in base alla patologia dell’utente che è
posto al centro del progetto di cura in costante monitoraggio da parte del fisiatra e dell’equipe
polidisciplinare che ha in carico il paziente. Giova ancora ricordare che l’aspetto relativo alla
prevenzione costituisce uno dei concetti cardine che la commissione di esperti che ha ideato i piani
riabilitativi ha voluto all’interno di ognuno dei nove percorsi riabilitativi; per cui uno degli aspetti più
innovativi sarebbe proprio quello di avere a disposizione delle risorse finanziarie aggiuntive per poter
permettere al cittadino di accedere in tempi brevi alle Strutture Sanitarie Accreditate Esterne.
CORRELAZIONE TRA I PERCORSI TERAPEUTICI DI ATTIVITA' AMBULATORIALI DI
MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE E LA PREVENZIONE
Nel PR1 e PR2 piani riabilitativi di pazienti con affezioni del sistema nervoso centrale, esiti di
ictus,emorragie cerebrali,sclerosi multipla, sclerosi a placche,sclerosi laterale amiotrofica,distrofia
muscolare,morbo di Parkinson,atassie cerebellari, paralisi cerebrali infantili, sindromi coreo
atetosiche,malattie demielinizzanti,sindrome di Guillan Barrè,sono patologie i cui pazienti necessitano
di una costante ed efficace terapia riabilitativa al fine di prevenire la disabilità conseguente alla
patologia ed alla insorgenza delle inevitabili complicanze nel caso che non si intervenga con rapidità
Nel PR3 e PR4 piani riabilitativi di pazienti con affezioni del sistema nervoso periferico, paresi
facciali,paralisi ostetriche,sindromi radicolari compressive, cervicobrachialgie, lombosciatalgie da
ernia del disco, sindrome del tunnel carpale,neuropatie diabetiche dismetaboliche e non, necessitano
dell’immediato intervento riabilitativo al fine di scongiurare gli esiti invalidanti permanenti
conseguenti ai deficit neurologici rappresentati,
Nel PR 5 piani riabilitativi di pazienti con affezioni di tipo traumatico e,o infiammatorio,
fratture,traumi distorsivi articolari e alla colonna vertebrale, patologie infiammatorie articolari e alla
colonna vertebrale necessitano di un immediato e tempestivo trattamento riabilitativo al fine di
prevenire rigidità articolari,aderenze articolari,ematomi,fibrosi, miositi ossificanti, che se non trattate
potranno portare a sequele invalidanti.
Nel PR 6 piani riabilitativi di pazienti con affezioni di carattere degenerativo a carico
dell’apparato articolare, osteoporosi,artropatie , patologie reumatologiche, sono malattie ad alto
impatto sociale sia per la quantità di popolazione che ne è colpita ,sia perché si manifestano dalla
quarta decade di vita per conclamarsi in tarda età . Prevenire l’osteoporosi significa prevenire il rischio
di crolli vertebrali,fratture di femore patologiche, prevenire l’artrosi significa dare una corretta risposta
in termini di terapie a basso costo in ragione di costi che invece lieviterebbero se questi pazienti fossero
sottoposti ad interventi chirurgici di protesizzazione o di sintesi di fratture per cadute accidentali dovute
alla diminuita mobilità a causa dell’artrosi.
Nel PR7 piani riabilitativi di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici e’ evidente come sia
impossibile fare attendere chi è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici che necessitano di un
tempestivo progetto riabilitativo ,elemento imprescindibile per una buona ripresa funzionale .
Nel PR 8 piani riabilitativi di pazienti con affezioni cardiologiche
respiratorie,urologiche,angiologiche è evidente come non possono aspettare patologie internistiche
legate a malattie di organi vitali.
Nel PR 9 piani riabilitativi di pazienti affetti da patologie dell’apparato locomotore in età
evolutiva,scoliosi,cifosi,ginocchia valghe,piedi piatti ,piede torto congenito, etc sono solo alcune dei
dismorfismi e paramorfismi delle affezioni in età evolutiva ,e fare attività di screening con visite
fisiatriche anche su soggetti asintomatici è molto importante al fine di indagare su patologie che in
maniera subdola si instaurano.
Alla luce di quanto descritto un progetto legato alla prevenzione in ambito riabilitativo è auspicabile
specie se si riuscirà ad avviare un cospicuo numero di cittadini a visite specialistiche fisiatriche
preventive che potranno mettere in evidenza stati patologici silenti che se diagnosticate per tempo
evitano l'instaurarsi di disabilità transitorie o permanenti che comporterebbero al SSR costi sicuramente
maggiori .