Coordinamento intersindacale della specialistica ambulatoriale accreditatata ABS, AIPA, AMSA, ANISAP, ARDIS-FKT, CROAT,CSSP/ANDIAR, CITDS, FEDERLAB, SBV Facendo seguito all’incontro tenutosi giorno 22 maggio u.s. nei locali della Presidenza della Regione Siciliana fra il Presidente, On. Raffaele Lombardo e l’Assessore Regionale alla Sanità, Dott. Massimo Russo con lo scrivente Coordinamento Intersindacale, come convenuto, si inoltra, di seguito, una proposta per l’attuazione di un progetto di competenza delle strutture ambulatoriali accreditate esterne contrattualizzate, da attuare nel campo della prevenzione: Obiettivi Potenziamento della prevenzione primaria, secondaria terziaria nei confronti delle più frequenti patologie cronico degenerative, alle quali sono connessi alti costi assistenziali e socio-sanitari. Ambito di applicazione Popolazione siciliana assistita dal S.S.R. che fruisce di prestazioni specialistiche ambulatoriali atte ad individuare precocemente patologie di rilievo e ad essere inquadrate in studi di monitoraggio a scopo di prevenzione, definite come di seguito: Modalità operativa Erogazione delle prestazioni clinico diagnostiche e riabilitative ai soggetti a rischio nell’ambito della popolazione che risponde agli obiettivi proposti, a cura delle Strutture Specialistiche Ambulatoriali Accreditate Esterne, titolari di contratto con il SSR. Metodologia di acquisizione dei dati Raccolta dei dati anamnestici e dei risultati clinico diagnostici e riabilitativi, in uno a specifici indicatori economico-sociali, realizzata delle strutture di specialistica ambulatoriale accreditata presenti sul territorio della Regione Siciliana. Approntamento di uno specifico protocollo telematico a partire dal flusso M, trasmissione dei dati raccolti e prodotti, loro elaborazione statistica, interpretazione e individuazione dei migliori indicatori predittivi di complicanze e loro uso ottimale a fini preventivi. Risultati attesi Valutazione dell’incidenza e della prevalenza delle complicanze nei soggetti a rischio effettuata attraverso adeguati indicatori clinico diagnostici e riabilitativi. Stime del rapporto costo/efficacia e costo/beneficio dei predetti indicatori, utili a scopo valutativo sia in termini di miglioramento della performance delle azioni e dei programmi volti sia al potenziamento dell’attività di prevenzione primaria e secondaria, sia a fornire risposte a quesiti scientifici ancora aperti nell'ambito dello screening di popolazione. Risorse necessarie Umane: staff composto da soggetti con adeguate competenze specifiche (Osservatorio epidemiologico regionale) Finanziarie: euro 40 milioni da assegnare in ragione del 10% delle risorse destinate alla Prevenzione Metodologia applicativa Le prescrizioni riportanti le patologie previste nei successivi allegati e le prestazioni correlate, saranno rendicontate separatamente dalla Struttura Accreditata e contrattualizzata e remunerate con i fondi derivanti dalla risorsa di cui al presente atto. Sarà cura delle Aziende USL ripartire il fondo prevenzione riservato ai sensi del presente decreto alle singole strutture, con i criteri da esso previsti Metodologia di ripartizione del fondo L’Assessorato Regionale alla Sanità provvederà alla ripartizione del fondo in base ai seguenti criteri: anno di riferimento : fatturato, al netto del ticket, rendicontato dalle strutture nell’ anno 2007 1) riferimento prestazioni : rendicontate, al netto del ticket dalla struttura nell’anno di riferimento 2) ripartizione alle AUSL : proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo medio prestazione 3) ripartizione per branca x singola AUSL : proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo medio prestazione all’interno di ciascuna branca 4) assegnazione alle strutture all’interno : proporzionale alle prestazioni rendicontate per costo medio prestazione da parte della struttura della branca Nel caso in cui, a qualsiasi titolo, dalle branche specialistiche fossero venute meno strutture, il fatturato, al netto del ticket, rendicontato alla AUSL da queste nell’anno 2007, andrà ad incrementare il sub aggregato. Eventuali economie saranno ridistribuite dapprima all’interno della branca che le ha prodotte, successivamente, all’interno dell’ aggregato provinciale ALLEGATO 1 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI TUMORI DEL POLMONE PREVENZIONE PRIMARIA IMAGING TARGET: RX DEL TORACE, TAC DEL TORACE SENZA MDC. ACCESSO AI SERVIZI Il soggetto con sintomi che possono indurre il sospetto di neoplasia polmonare può accedere al servizio sanitario secondo modalità diverse, dettate soprattutto dalla gravità percepita dei sintomi, dalle capacità di utilizzo dei servizi sanitari, dalla fiducia riposta nel proprio medico di famiglia (MdF). La maggior parte dei pazienti si rivolge, comunque, per la sintomatologia d'esordio, al proprio MdF. In questi casi un approccio corretto da parte del MdF prevede l'anamnesi (con particolare attenzione alle abitudini fumatorie ed alle altre esposizioni che possono aumentare il rischio di un carcinoma polmonare), l'esame obiettivo e l'esecuzione del radiogramma toracico con il confronto con eventuali radiogrammi precedentemente effettuati. Al fine di minimizzare i ritardi diagnostici, il MdF deve fare riferimento ai seguenti criteri per l'invio ad accertamenti specialistici tempestivi: in presenza di: emoftoe/ emottisi segni e sintomi non spiegabili in altro modo o persistenti, quali: comparsa di tosse o modificazioni delle caratteristiche di tosse preesistente dolore al torace/spalla perdita di peso dispnea disfonia la radiografia e la TC del torace permettono una diagnosi presuntiva abbastanza accurata e forniscono elementi anche sul possibile tipo istologico. Prescrizione urgente di esame radiografico del torace (con esecuzione entro 0- 5 giorni dalla prescrizione) in caso di positività dell’esame radiografico prosecuzione dell’iter diagnostico con esame Tac del Torace. Allo stato attuale nessuno dei numerosi marcatori sierici proposti (quali ad es. CEA,TPA ed altri) ha sensibilità e specificità tali da poter essere utilmente impiegato nello screening e nella diagnosi iniziale di carcinoma polmonare [ATS/ERS1997;Sturgeon 2002]. PREVENZIONE SECONDARIA IMAGING TARGET: TAC DELL’ENCEFALO DEL TORACE DELL’ADDOME SUPERIORE CON MDC, PET, SCINTIGRAFIA OSSEA. Tomografia assiale computerizzata La valutazione dei fattori T, N e, per alcune sedi, M (con eventuali esami complementari) sono possibili con l'impiego della tomografia assiale computerizzata (TC). La TC deve essere eseguita con l'impiego di mezzo di contrasto e dovrebbe includere, oltre al torace, l'addome superiore e l’encefalo, così da verificare nella stessa seduta anche l'eventuale interessamento secondario del fegato e dei surreni e del parenchima cerebrale. L'estensione dell'esame all'addome superiore e dell’encefalo nella stessa seduta aggiunge una spesa modesta ma può identificare le metastasi nel 10% circa dei pazienti. Tuttavia la frequenza elevata (intorno al 50%) di immagini TC falsamente positive (dovute per lo più ad ademoni surrenalici o a cisti epatiche) richiede un accertamento istologico prima di escludere un trattamento chirurgico in casi altrimenti operabili. Nella definizione della neoplasia (T) la TC incontra dei limiti soprattutto nella distinzione fra T3 e T4, quando l'invasione riguardi la parete toracica o le strutture mediastiniche. Per quanto riguarda l'accuratezza della TC nella definizione del coinvolgimento linfonodale mediastinico, una revisione sistematica degli studi pubblicati negli ultimi 10 anni ha stimato una sensibilità complessiva del 57%, una specificità dell'82% con una prevalenza di pazienti con N2 o N3 del 28% [Toloza 2003]. La maggior parte degli studi inclusi in questa revisione consideravano come termine per l'anormalità un diametro linfonodale superiore ad 1 cm nell'asse breve. I casi con valutazione TC falsamente negativa sono rappresentati soprattutto dalle micrometastasi in linfonodi di dimensioni normali, mentre immagini TC falsamente positive sono spesso dovute a processi infiammatori in corso o comunque recenti; inoltre adenopatie reattive sono particolarmente frequenti nelle lesioni centrali con associata atelettasia. Tomografia ad emissione di positroni (PET) La sensibilità della PET nella valutazione dei linfonodi mediastinici è intorno all' 85% (contro un 60% circa della TC); la sua specificità è circa il 90% (contro l'82% della TC) [Gould 2003; Toloza 2003]. È importante sottolineare che questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto il corpo e la ricerca di eventuali metastasi a distanza (tranne quelle del tessuto nervoso). Il suo utilizzo appropriato potrebbe ridurre la necessità di manovre invasive (mediastinoscopia e mediastinotomia) e di interventi chirurgici inutili in una quota di pazienti affetti da NSCLC [Van Tinteren 2002]. La PETcostituisce un'indagine di livello superiore, secondo l'algoritmo proposto essa dovrebbe essere utilizzata dopo l'esecuzione di una TC con esito negativo o dubbio, come alternativa a metodiche invasive (es. mediastinoscopia). Scintigrafia ossea La sensibilità e la specificità della scintigrafia ossea nella valutazione delle metastasi ossee è di circa il 90%. È importante sottolineare che anche questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto l’apparato scheletrico per la valutazione di eventuali metastasi osse a distanza. QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME NOMENCLATORE REGIONE SICILIA RX TORACE 87.44.1 € 19,63 TC TORACE SENZA MDC 87.41 € 86,25 TC ENCEFALO CON MDC 87.03.1 € 157,00 TC TORACE CON MDC 87.41.1 € 172,50 TC ADDOME SUPERIORE CON MDC 88.01.2 € 174,56 TOMOGRAFIA PET 92.18.6 € 1.071,65 SCINTIGRAFIA OSSEA 92.18.2 € 139,44 TUMORI DELLA MAMMELLA PREVENZIONE PRIMARIA IMAGING TARGET: MAMMOGRAFIA, ECOGRAFIA MAMMARIA ACCESSO AI SERVIZI Una parte preponderante della diagnostica oncologica mammaria è attualmente di tipo preventivo e si basa sull’effettuazione periodica della mammografia su tutta la popolazione femminile (screening), entro determinate fasce di età, secondo protocolli internazionali, recepiti dalla Commissione Oncologica Nazionale e già realizzati da alcune regioni italiane. Una volta identificata con un esame preventivo una possibile o sospetta lesione neoplastica, il processo diagnostico che ne consegue si sovrappone come modalità a quello previsto per la valutazione di alterazioni sintomatiche. Pertanto, le considerazioni che seguono si applicano alla gestione di problemi diagnostici originati da sintomi o segni clinici, come pure da esami preventivi con esito positivo. Un processo diagnostico prolungato nel tempo costituisce un rischio per la paziente e un inutile carico emotivo. La diagnosi dovrebbe, quindi, essere posta rapidamente e possibilmente presso una stessa unità dedicata in grado di effettuare tutte le procedure diagnostiche necessarie. E’ di fondamentale importanza affermare che la tempestività della diagnosi di tumore della mammella e direttamente proporzionale al fattore prognostico favorevole a cinque-sette anni ed è altrettanto importante ribadire l’abbattimento dei costi per il S.R.R. evitando l’esecuzione di ulteriori provvedimenti diagnostico-terapeutici, innescati da un ritardo di diagnosi. L’esame di riferimento per la diagnostica per immagini in senologia è la mammografia, che ha valore sia di esame per la diagnosi preventiva in pazienti asintomatiche, sia di studio in pazientisintomatiche [GISMa 2001]. E' dimostrato da prove convincenti, derivanti anche da trial randomizzati, che il trattamento precoce dei casi identificati mediante screening mammografico sia efficace nel diminuire la mortalità per cancro della mammella (Working Group dell’International Agency for Research on Cancer, WHO, 5-12 Marzo 2002). La mammografia è la tecnica morfologica che permette l’esplorazione delle mammelle in tutta la loro completezza ed è l’esame più affidabile per lesioni di diametro inferiore a 2 cm; nelle lesioni palpabili la sensibilità scende all’82% soprattutto se la paziente è in premenopausa; la sua accuratezza si riduce anche quando la componente adiposa è poco rappresentata: in questi casi può risultare particolarmente utile l’integrazione con l’esame clinico e l’esecuzione di ecografia. Per una corretta valutazione dei risultati è opportuno che le conclusioni diagnostiche della mammografia siano classificate in 5 classi secondo le indicazioni internazionali [European Guidelines 2001; BI-RADS 1998; FONCaM 2001]. La mammografia andrebbe eseguita nei casi di sospetta neoplasia anche quando gli altri test forniscono una diagnosi pressoché sicura, per la possibilità di definire meglio l’estensione della lesione e la eventuale presenza di lesioni satelliti o concomitanti in altri quadranti o controlateralmente. L’ecografia, in particolare nelle donne sopra i 40 anni, non può essere utilizzata come unico esame, tanto meno in contesti di tipo preventivo (donna asintomatica), mentre ha un ruolo centrale in tutte le situazioni di approfondimento mirato. Nelle pazienti sotto i 40 anni di età l’ecografia può sostituire la mammografia nella maggior parte dei casi. Sull’utilizzo di altre metodiche di diagnosi per immagini le prove scientifiche sono scarse. Per quanto riguarda i marker tumorali sierologici (CEA, CA15.3, MCA, etc.), nessuno di quelli attualmente disponibili si è dimostrato sufficientemente accurato, essendo basse sia la sensibilità, sia la specificità. PREVENZIONE SECONDARIA IMAGING TARGET: MAMMOGRAFIA, TAC DELL’ENCEFALO DEL TORACE DELL’ADDOME COMPLETO CON MDC, PET, SCINTIGRAFIA OSSEA. Tutte le pazienti trattate per cancro mammario devono essere sottoposte a controllo periodico clinico e di diagnostica per immagini. Mammografia Il follow-up mammografico delle pazienti operate è consigliato con cadenza annuale. Tomografia assiale computerizzata La TC deve essere eseguita, ragionevolmente con cadenza annuale per almeno i primi cinque anni e con l'impiego di mezzo di contrasto e dovrebbe includere, oltre al torace, l'addome completo e l’encefalo, così da verificare nella stessa seduta anche l'eventuale interessamento secondario del fegato e dei surreni, degli organi annessiali pelvici e del parenchima cerebrale. Scintigrafia ossea Eseguita con cadenza annuale per almeno i primi cinque anni; la sensibilità e la specificità della scintigrafia ossea nella valutazione delle metastasi ossee è di circa il 90%. È importante sottolineare che anche questa metodica consente, inoltre, la visualizzazione di tutto l’apparato scheletrico per la valutazione di eventuali metastasi osse a distanza; frequenti nella patologia neoplastica tumorale. Nei casi di negatività degli esami precedenti, ma di positività dei markers bioumorali (CEA, CA15.3 etc.) o di entuali rilievi clinici positivi, utile l’integrazione con esame di Tomografia ad emissione di positroni (PET). QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME NOMENCLATORE REGIONE SICILIA MAMMOGRAFIA BILATERALE ECOGRAFIA MAMMARIA BIL. TC ENCEFALO CON MDC TC TORACE CON MDC TC ADDOME COMPLETO CON MDC TOMOGRAFIA PET SCINTIGRAFIA OSSEA 87.37.1 88.73.1 87.03.1 87.41.1 88.01.6 92.18.6 92.18.2 € 35,12 € 43,90 € 157,00 € 172,50 € 201,42 € 1.071,65 € 139,44 TUMORI DEL COLON-RETTO PREVENZIONE PRIMARIA IMAGING TARGET: RX CLISMA DEL COLON DOPPIO CONTRASTO Il tumore del colon retto rappresenta una delle principali patologie oncologiche, sia in termini di rilevanza epidemiologica, sia d’impatto sui servizi sanitari ospedalieri e territoriali. Dall’età di cinquanta ani è consigliato lo screening preventivo. La gestione della patologia richiede competenze diversificate e vi sono evidenze, che i malati possano beneficiare di un approccio multidisciplinare che consenta di ridurre la variabilità diagnosticoterapeutica e il tasso di interventi inappropriati. Nel sospetto di neoplasia colorettale i pazienti devono essere indagati con colonscopia totale; qualora la colonscopia non sia stata completata, ovvero i tempi di attesa superino le quattro settimane previste dalle linee guida, eseguire un Rx clisma a doppio contrasto. I pazienti con sospetta patologia oncologica colorettale (come da linee guida) devono concludere l’iter diagnostico entro 4 settimane. Nella stadiazione dei tumori del colon retto non devono essere eseguiti marker diversi dal CEA. Altri marker in particolare il TPA e il CA19.9 (o GICA), non dovrebbero essere prescritti, in quanto scarsamente sensibili e specifici e ininfluenti rispetto alle decisioni cliniche. PREVENZIONE SECONDARIA IMAGING TARGET: ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE, TAC TORACE ADDOME COMPLETO CON MDC, PET. Ecografia dell’addome superiore E’ la metodica da utilizzare in prima istanza per la ricerca delle metastasi epatiche. Tomografia assiale computerizzata Fornisce informazioni sulle dimensioni della formazione neoplastica, sui suoi rapporti con le strutture vicine e sull’interessamento dei linfonodi; permette inoltre di valutare le sedi più frequenti di metastasi (fegato, linfonodi retroperitoneali, polmone). Tomografia ad emissione di positroni (PET) La metodica, specie in caso di eco e tac negative, ma in evidenza di movimenti bioumorali e/o evidenza clinica, consente, la visualizzazione di tutto il corpo e la ricerca di eventuali metastasi a distanza (tranne quelle del tessuto nervoso). Il suo utilizzo appropriato potrebbe ridurre la necessità di manovre invasive (mediastinoscopia e mediastinotomia) e di interventi chirurgici. Si ribadisce che la PET costituisce un'indagine di livello superiore, secondo l'algoritmo proposto essa dovrebbe essere utilizzata dopo l'esecuzione di una TC con esito negativo o dubbio, come alternativa a metodiche invasive (es. mediastinoscopia). QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME NOMENCLATORE REGIONE SICILIA ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE 88.74.1 € 59,88 TC ENCEFALO CON MDC 87.03.1 € 157,00 TC TORACE CON MDC 87.41.1 € 172,50 TC ADDOME COMPLETO CON MDC 88.01.6 € 201,42 TOMOGRAFIA PET 92.18.6 € 1.071,65 DENSITOMETRIA OSSEA IMAGING TARGET: Mineralometria ossea (MOC) con tecnica DXA ACCESSO AI SERVIZI Identificare i soggetti ad elevato rischio di frattura. • Menopausa precoce (prima dei 45 anni) • Terapie croniche (attuate o previste) • Donne in postmenopausa con anamnesi familiare materna positiva per fratture non dovute a traumi efficienti* e verificatesi <75 anni • Donne in postmenopausa con indice di massa corporea <19 Kg/m² • Riscontro radiologico o ultrasonografico di osteoporosi • Condizioni riconosciute come possibile causa di osteoporosi secondaria • Per le donne in menopausa presenza di 3 o più fattori di rischio minori • Per gli uomini di età superiore o uguale ai 70 anni oppure di età superiore ai 60 anni ed in presenza di 3 o più fattori di rischio minori • Precedenti fratture non dovute a traumi efficienti* o riscontro radiologico di fratture vertebrali La Mineralometria ossea (MOC) con tecnica DXA Generalmente è più indicato eseguire la DXA a livello lombare nei pazienti di età < 65 anni ed a livello femorale nei pazienti di età ≥ 65. Per ottemperare alla Nota AIFA 79 nei pazienti d’età < 65 anni con valori lombari particolarmente compromessi e nel contempo con indicazione al trattamento farmacologico si deve eseguire anche una BMD femorale. La Mineralometria ossea (MOC) con TAC La mineralometria ossea può essere eseguita anche con TAC a livello Lombare. Patologie a rischio di osteoporosi - amenorrea primaria non trattata, amenorrea secondaria per oltre un anno, - ipogonadismi, iperparatiroidismo, ipertiroidismo, sindrome di Cushing, acromegalia, - deficit di GH, iperprolattinemia, diabete mellito tipo 1. Ø Rachitismi/Osteomalacia; Celiachia e sindromi da malassorbimento; Ø Sindromi da denutrizione, compresa l'anoressia nervosa e le sindromi correlate; Ø BPCO; Malattie infiammatorie intestinali croniche severe; Epatopatie croniche colestatiche; Fibrosi cistica; Ø Insuff. renale cronica, S. nefrosica, Nefrotubulopatie croniche e ipercalciuria idiopatica; Ø Emopatie con rilevante coinvolgimento osseo (mieloma, linfoma, leucemia, thalassemia, drepanocitosi, mastocitosi); Ø Artrite reumatoide (incluso Morbo di Still), spondilite anchilosante, artropatia psoriasica, connettiviti sistemiche; Ø Patologie genetiche con alterazioni metaboliche e displasiche dell'apparato scheletrico; trapianto d'organo; Allettamento e immobilizzazioni prolungate (> 3mesi); Ø Età superiore a 65 anni; Ø Anamnesi familiare per severa osteoporosi; Ø Periodi superiori a 6 mesi di amenorrea premenopausale; Ø Inadeguato apporto di calcio (< 1200mmg/die); Ø Fumo > 20 sigarette/die; Ø Abuso alcolico (> 60 g/die di alcool). Ø Anamnesi familiare per severa osteoporosi; Ø Magrezza (indice di massa corporea a 19 Kg/m2; Ø Inadeguato apporto di calcio (< 1200 mmg/die); Ø Fumo >20 sigarette/die; Ø Abuso alcolico (> 60 g/die di alcool). QUADRO SINOTTICO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER ESAME NOMENCLATORE REGIONE SICILIA DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A 88.99.2 RAGGI X DENSITOMETRIA OSSEA CON TC (LOMBARE) 88.99.4 € 21,17 € 78,26 ALLEGATO 2 BRANCHE A VISITA PROPOSTA PROGETTO PROGRAMMAZIONE LINEE GUIDA PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA PREMESSA Considerando che siamo quasi nel mese di giugno, si ritiene che, in questa prima fase, le risorse debbano essere indirizzate principalmente nella PREVENZIONE SECONDARIA, rimandando la Prevenzione Primaria, con apposti Protocolli condivisi, al prossimo anno. PROPOSTA INDIVIDUAZIONE PRESTAZIONI PER LA PREVENZIONE SECONDARIA RELATIVA A TUTTE LE BRANCHE A VISITA Per ciò che attiene le Branche a Visita, individuare le prestazioni relative alla Prevenzione Secondaria è di facile determinazione stante il Decreto 329 che specifica, con appositi codici, le patologie che rientrano nelle esenzioni. Per prevenzione secondaria si intendono, nel nostro caso, tutte quelle indagini eseguite al fine di evitare o rallentare le complicanze di una malattia. Dato che queste sono già state accertate con l’individuazione di apposito codice di patologia già rilasciato dalla AUSL, come ad esempio 0A02 (malattie cardiache), 013 (malattia diabetica), 0031 (malattia ipertensiva) ecc.; si ritiene che i soggetti che abbiano già una esenzione per patologia, possano beneficiare ulteriormente ad eseguire le prestazioni individuate, per codice di patologia, dal predetto DM 329 (si rimanda ad esso per una completa consultazione). Nel particolare: PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI FATTORI DI RISCHIO La prevenzione delle malattie cardiovascolari rappresenta un’urgenza per i Paesi industrializzati sia per la loro diffusione, in continua crescita, che per la mortalità ad esse associata (gli Europei muoiono più per le malattie cardiovascolari che per i tumori). Le malattie cardiovascolari si possono prevenire. Le strategie preventive si basano sul cambiamento di particolari abitudini comportamentali e sulla correzione di condizioni patologiche che possono predisporre all’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Lo scopo di questa sezione è quello di fornire le informazioni necessarie per conoscere il proprio rischio di avere una malattia cardiovascolare e per prevenirle CHE COS’É LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI? Le malattie cardiovascolari sono estremamente diffuse nella popolazione. Rappresentano la prima causa di morte nei Paesi industrializzati, tra cui l'Italia, e sono in aumento. Sono causa non solo di numerosi decessi ma anche di una riduzione della qualità di vita di chi ne è colpito in maniera non letale. Le malattie cardiovascolari si possono, almeno in parte prevenire. Ciò è possibile mettendo in atto una serie di misure di tipo comportamentale (smettere di fumare, modificare le abitudini alimentari, fare attività fisica) e di tipo terapeutico (ridurre la pressione alta, il colesterolo alto, controllare il diabete). Adottare questi consigli significa fare prevenzione. La prevenzione è senza dubbio la migliore strategia da adottare per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari! Un valido programma di prevenzione può essere effettuato solo dopo aver identificato cosa è necessario modificare. In altre parole, è importante riconoscere l’esistenza di fattori che predispongono un singolo soggetto ad andare incontro ad una malattia cardiovascolare o la presenza della malattia ancora asintomatica Le malattie cardiovascolari sono le patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni. Il danno provocato da queste malattie può far si che, in determinati distretti, non giunga una quantità di sangue adeguata alle esigenze. L’insufficiente afflusso di sangue in un distretto fa sì che le cellule che lo costituiscono vadano rapidamente incontro a carenza di ossigeno. Questa carenza di ossigeno è l’ischemia. Se l’ischemia si prolunga nel tempo, può causare la morte di una parte dell'organo (infarto). L'ictus cerebrale e l'infarto del miocardio sono le più gravi malattie cardiovascolari. Nel primo caso la malattia determina una riduzione di sangue a livello di una zona del cervello; nel secondo caso si ha una riduzione del flusso di sangue a livello di una delle coronarie, i vasi deputati a portare il sangue al muscolo cardiaco (miocardio). Il danno provocato al cuore dall'infarto rende più difficile il lavoro di pompa di quest'organo e questo può determinare problemi circolatori anche in altri distretti corporei. (Fonte S.I.C. Società Italiana di Cardiologia) PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA (in base a segni e sintomi) La nostra Regione con un Gruppo di Lavoro ha elaborato già delle Linee Guida che possono indirizzare alla esecuzione degli esami pertinenti le Patologie Cardio-Vacolari relativamente a segni e sintomi relativi alla Prevenzione sia Primaria che Secondaria. Le linee guida suggeriscono, sulla base dell'evidenza clinica o del consenso generale, qual è il grado di appropriatezza della relativa indicazione secondo la seguente classificazione: - classe I: condizioni o pazienti per i quali c'è un'evidenza clinica o un accordo generale sul fatto che l'indagine sia appropriata; - classe II: condizioni o pazienti per i quali l'indagine è utile per la completa definizione del quadro clinico o per il monitoraggio, anche se in alcuni casi non c'è un accordo generale sul suo appropriato utilizzo; - classe III: condizioni o pazienti per i quali c'è evidenza clinica o accordo generale sul fatto che l'indagine non sia appropriata. SEGNI E SINTOMI Per una corretta prescrizione di indagini cardio-vascolari: (fonte GURS n. 4/2002) SOGGETTI SENZA CARDIOPATIA NOTA PREVENZIONE PRIMARIA Indicazione alla visita cardiologica, all’ECG , all’Holter ECG , al Monitoraggio Pressorio(punti indicati nei successivi paragrafi da a) ad e)) e ad eventuale ecocordiogramma-color-doppler. Per quanto riguarda l’ecocardiogramma-color-doppler l'indicazione viene posta dopo una completa valutazione clinica comprensiva di elettrocardiogramma (ECG), sulla base dei sintomi o comunque della probabilità che l'ecocardiogramma sia in grado di svelare una cardiopatia in una popolazione a rischio aumentato. a) Screeining nella popolazione asintomatica L'ecocardiogramma non è un esame di screening da effettuare nella popolazione asintomatica non selezionata. In assenza di particolari sospetti diagnostici poche sono le situazioni in cui può essere raccomandabile l'esecuzione dell'esame. Nei soggetti giovani che svolgono attività sportiva a livello agonistico si ritiene utile l'utilizzo dell'ecocardiografia nella valutazione di tali soggetti, al fine di identificare quelli con malformazioni o patologie che, pur essendo completamente asintomatiche e non limitando la tolleranza allo sfor zo, possono essere accompagnate da un rischio di complicanze anche severe durante la pratica sportiva. Classe I Storia familiare di malattia cardiovascolare trasmessa geneticamente (cardiomiopatia ipertrofica, sindrome di Marfan, altre pa tologie trasmesse geneticamente). Pazienti candidati o in corso di chemioterapia o comunque esposti ad agenti cardiotossici. Blocco di branca sinistra o blocco atrioventricolare di II e III grado. Soggetti potenziali donatori per il trapianto. Atleti a livello agonistico. Classe II Pazienti con malattia sistemica che può interessare il cuore. Soggetti asintomatici con blocco di branca destra o con blocchi fascicolati. Classe III Popolazione generale. b) Dolore toracico L'ecocardiogramma fa parte dell'iter diagnostico del paziente con dolore toracico sia per completare la ricerca di una possibile causa nei pazienti senza definizione diagnostica, sia per fornire ulteriori elementi per la definizione prognostica nei pazienti con angina pectoris. Classe I In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettro-cardiografici e/o radiologici) di cardiopatia ischemica, valvolare, del mu scolo cardiaco o del pericardio. Classe II Nessuna indicazione. Classe III Quando il dolore toraciso è di documentata eziologia non cardiovascolare. c) Dispnea, edemi declivi Classe I In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettrocardiografici e/o radiologici) di cardiopatia ischemica, valvolare del muscolo cardiaco o del pericardio. Classe II Nessuna indicazione. Classe III Quando la dispnea o gli edemi sono di documentata eziologia non cardiovascolare. d) Palpitazioni Nel paziente con palpitazioni di verosimile o accertata natura aritmica l'ecocardiogramma appare essenziale per definire la presenza di una cardiopatia sottostante che può influenzare in maniera determinante prognosi e trattamento. Classe I In presenza di fondato sospetto (segni clinici, elettro-cardiografici e/o radiologici) di cardiopatia ischemica, valvolare, del mu scolo cardiaco o del pericardio. In caso di aritmie maggiori sospette o documentate (fibrillazione atriale ance parossistica, flutter atriale anche parossistico, aritmie ventricolari "life-threatening"). In soggetti con storia familiare di cardiopatia trasmessa geneticamente con aumentato rischio di morte improvvisa (cardiomiopatia ipertrofica, ecc.). Classe II In presenza di qualsiasi aritmia in cui venga posta indicazione ad un trattamento farmacologico. Classe III Palpitazioni specifiche. e) Soffio cardiaco L'identificazione di un soffio cardiaco all'esame obiettivo, indipendentemente dalle caratteristiche del soffio e dalla valutazione cli nico-anamnestica effettuata, dovrebbe sempre completarsi con un ecocardiogramma finalizzato non solo alla conferma del sospetto diagnostico, ma anche alla definizione di altri parametri che possono condizionare il trattamento e possono costituire un riferimento nella gestione del paziente durante il follow-up. Classe I Soffio di probabile origine organica. Classe II Soffio non sicuramente "innocente". Classe III Soffio innocente. SOGGETTI CON CARDIOPATIA NOTA O SOSPETTA PREVENZIONE SECONDARIA Ribadendo l’importanza della visita, dell’ECG, dell’Holter ECG e del Monitoraggio pressorio , di seguito si specificherà meglio l'indicazione per eseguire l’ecocardiogramma con color doppler: - definire meglio il quadro anatomico e funzionale in soggetti in cui la diagnosi è già stata sospettata o accertata con la valutazione clinico-elettrocardiografica o con altri esami; - identificare modificazioni nel caso in cui siano comparsi nuovi sintomi o segni clinici; - monitorare le cardiopatie nel follow-up. a) Valvulopatie L'ecocardiogramma costituisce il gold standard per la valutazione delle valvulopatie e quindi le raccomandazioni rientrano per la maggior parte nella classe I. Controversa è la cadenza con cui effettuare i controlli che deve tenere soprattutto conto della gravità del quadro clinico-ecocardiografico basale e della tendenza all'evoluzione della valvulopatia stessa. I controlli nella maggior parte dei casi dovrebbero essere effettuati con cadenza annuale, fatta eccezione per situazioni particolari ad evoluzione potenzialmente rapida (per esempio la stenosi aortica degenerativa dell'anziano) in cui possono essere previsti dei controlli anche più frequenti. In particolare si raccomanda un attento e frequente monitoraggio nei pazienti con valvulopatia moderato-severa al fine di stabilire correttamente il "timing" dell'intervento chirurgico. Malgrado le indicazioni all'uso dell'ecocardiogramma transesofageo non rientrino tra le finalità delle presenti linee guida, è necessario ricordare che in alcune particolari situazioni, prima tra tutte nella valutazione dell'insufficienza mitralica acuta, questo esame costituisce un importante ausilio all'ecocardiografia transtoracica. Classe I Definizione diagnostica: sempre. Monitoraggio del decorso clinico: - in tutti i casi in cui si verifichi una variazione rilevante del quadro clinico; - ogni 6 mesi, 1 anno nelle valvulopatie a stenosi prevalente in cui l'indicazione chirurgica è prossima o in cui è prevedibile un'evoluzione rapida (ad esempio stenosi aortica dell'anziano) e nelle cardiopatie congenite; - ogni anno dopo valvuloplastica mitralica percutanea; - nelle valvulopatie a insufficienza prevalente medio-grave (ogni anno); - nei portatori di protesi valvolare dopo 3 mesi dall'intervento e nel sospetto di un malfunzionamento. Classe II Monitoraggio del decorso clinico: nelle valvulopatie lievi, moderate e nei portatori di protesi valvolari senza dilatazione o disfunzione ventricolare e senza modificazioni significative del quadro clinico (ogni 1-2 anni). Classe III Nessuna indicazione. b) Cardiopatia ischemica acuta e cronica Nell'ambito della valutazione della cardiopatia ischemica cronica l'ecocardiogramma fornisce elementi essenziali riguardo alle dimensioni e alla funzione sistolica e diastolica del ventricolo sinistro e permette di valutare e monitorare nel tempo il fenomeno del rimodellamento ventricolare. Inoltre l'ecocardiogramma consente di diagnosticare e di monitorare altre eventuali complicazioni della cardiopatia ischemica come insufficienza mitralica sottovalvolare, versamento pericardico, aneurisma ventricolare sinistro, trombosi endo-ventricolare. Nella cardiopatia ischemica in fase acuta, in particolare nell'infarto miocardico, l'ecocardiogramma consente di monitorare le dimensioni dell'infarto miocardico, la funzione sistolica globale e segmentaria e la comparsa di eventuali complicazioni (insufficienza mitralica, versamento pericardico, aneurisma ventricolare, trombosi ventricolare, rottura del setto interventricolare, rottura della parete libera del ventricolo sinistro). Classe I Definizione diagnostica: - in tutti i casi dopo la diagnosi clinico-elettrocardiografica di cardiopatia ischemica; - in tutti i casi entro i primi 3 mesi dopo infarto miocardico acuto, angioplastica coronarica o bypass aorto-coronarico. Monitoraggio del decorso clinico: - almeno 1 volta l'anno nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile e disfunzione ventricolare sinistra; - in tutti i casi quando si verifica una modificazione significativa del quadro clinico; - ogni 6 mesi i pazienti con dilatazione ventricolare sinistra e/o con segni iniziali di disfunzione ventricolare. Classe II Cardiopatia ischemica stabile senza disfunzione ventricolare si nistra. Classe III Nessuna indicazione. c) Cardiomiopatie primitive e secondarie In tutti i casi di cardiomiopatie l'ecocardiogramma è essenzale sia ai fini diagnostici, sia nel monitoraggio dell'evoluzione della patologia nel tempo. Anche in questo caso le raccomandazioni sono quasi totalmente raggruppate nelle classi I e II. Classe I Definizione diagnostica: sempre. Monitoraggio del decorso clinico: in tutte le cardiomiopatie è da effettuare ogni 6 mesi - 1 anno, nelle forme tossiche da trattamenti chemioterapici o da etilismo cronico sono consigliabili controlli più ravvicinati. Classe II Cardiomiopatia possibile. Malattie sistemiche a possibile coinvolgimento cardiaco. Anamnesi familiare di cardiomiopatia. Classe III Malattia sistemica a raro coinvolgimento cardiaco. d) Malattie del pericardio Nel caso di versamento pericardico l'ecocardiogramma consente di fare diagnosi e di monitorare nel tempo la sua evoluzione, permettendo, quando necessario, di guidare la pericardiocen tesi. Nel caso del tamponamento cardiaco l'ecocardiogramma può consentire una diagnosi precoce nelle fasi immediatamente precedenti o nelle fasi iniziali permettendo un trattamento tempestivo. Infine nella pericardite costrittiva le informazioni fornite dall'ecocardiogramma sono essenziali per il successivo iter. Classe I Definizione diagnostica: sempre. Monitoraggio del decorso clinico: in rapporto all'esigenze diagnostico terapeutiche in presenza di versamento; almeno 1 volta l'anno nei pazienti in cui dopo una patologia pericardica sono presenti segni di "cronicizzazione". Classe II Pazienti con pregressa patologia pericardica, senza esiti. Classe III Nessuna indicazione. e) Ipertensione arteriosa Nell'ambito dell'ipertensione arteriosa l'cocardiogramma è l'esame più sensibile per stimare "il danno d'organo" a livello miocardico. L'ecocardiogramma consente con alta specificità di rilevare la disfunzione diastolica del ventricolo sinistro, l'indice di massa corporea e l'ipertrofia ventricolare sinistra, parametri prognostici indipendenti e che possono regredire durante un trattamento farmacologico. Classe I Monitoraggio del decorso clinico: - ipertensione sisto-diastolica moderata o severa; - in caso di danno d'organo o alterazioni elettrocardio grafiche; - in caso di insorgenza di sintomi a carico dell'apparato cardiovascolare. Classe II Ipertensione stabile senza segni clinici o strumentali di danno d'organo o con altri fattori di rischio associati. Classe III Ipertensione borderline di recente accertamento. 3) SOGGETTI CON MALATTIE EXTRACARDIACHE In questi casi l'indicazione viene posta in soggetti senza cardiopatia nota, ma in cui la malattia extracardiaca può determinare delle conseguenze a livello cardiaco. a) Malattie polmonari Nel paziente pneumopatico spesso l'esecuzione dell'ecocardiografia ha importanti limiti tecnici dovuti alla ridotta conduzione degli ultrasuoni in presenza di bronchite cronica o enfisema polmonare. La diagnosi di cuore polmonare acuto o cronico può essere fornita dalle informazioni ricavabili dall'analisi del cuore destro e, in presenza di insufficienza tricuspidalica, è possibile stimare la pressione arteriosa sistolica polmonare. Classe I Sospetta ipertensione polmonare. Sospetto cuore polmonare. Classe II Pregressa embolia polmonare. Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Classe III Nessuna indicazione. b) Ischemia cerebrale Nei pazienti con attacco ischemico celebrale transitorio o stroke, in circa un terzo dei casi la causa è cardioembolica. In questi pazienti l'ecocardiografia ha un ruolo essenziale nella fase di definizione diagnostica. E' necessario ricordare che un contributo molto importante è fornito dall'ecocardiografia transesofagea che consente di evidenziare strutture come l'auricola sinistra o l'aorta ascendente, che possono essere frequentemente sedi di lesioni ad alto potenziale embolico e che non sono visualizzabili all'ecocardiografia transtoracica. Classe I Definizione diagnostica: - sospetta ischemia cerebrale cardioembolica; - ischemia cerebrale recente, età<45 anni; - ischemia cerebrale recente, assenza di patologia carotidea, età>45 anni. Classe II Monitoraggio del decorso clinico: nel soggetto con pregressa ischemia cerebrale cardioembolica (vedi indicazioni in base alla cardiopatia accertata). Classe III Ischemia cerebrale di eziologia non cardiaca. c) Sincope Il significato dell'ecocardiografia nell'iter diagnostico della sincope è controverso. Probabilmente l'ecocardiografia può fornire un importante contributo in casi selenzionati in cui il sospetto di una patologia cardiaca, sulla base della valutazione clinico-anamnestica, è fondato. Negli altri casi il cuo ruolo è probabilmente mar ginale. Classe I Sospetta cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, stenosi aortica o mitralica importante. Sincopi ripetute in pazienti con occupazioni ad alto rischio. Classe II Nessuna indicazione. Classe III Eziologia accertata non cardiovascolare. d) Malattia dell'aorta e dei grandi vasi L'ecocardiogramma può visualizzare la radice aortica e l'arco aortico e come tale trova una sua indicazione nelle patologie aortiche acute o croniche, ma il suo ruolo è sempre stato ancillare rispetto ad altre tecniche di imaging capaci di visualizzare l'intera aorta toracica e addominale. Il ruolo dell'ecografia è cambianto radicalmente con l'avvento dell'ecocardiografia transesofagea che, permettendo di visualizzare tutta l'aorta toracica, con un'ottima sensibilità e specificità nella diagnosi della dissezione aortica, degli ematomi aortici e delle lesioni traumatiche, costituisce oggi l'esame di primo impiego nella definizione di queste condizioni patolo giche. Classe I Definizione diagnostica: - sospetta dissezione aortica; - parenti di I grado di pazienti affetti da malattia connettivale a trasmissione genetica (sindrome di Marfan, ecc.). Classe II Monitoraggio del decorso clinico: pazienti con dilatazione dell'aorta ascendente. Classe III Nessuna indicazione. ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA DEI TRONCHI SOVRAORTICI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA La patologia carotidea risulta la condizione che più frequentemente conduce all'esecuzione di un esame eco color doppler. La malattia, infatti, rimane clinicamente silente a lungo per manifestarsi, talora in maniera drammatica (ictus), solo nelle fasi più avanzate (stenosi serrata, occlusione). Da quanto detto si comprende l'importanza di un corretto inquadramento clinico per identificare i pazienti a rischio di eventi ischemici cerebrali da sottoporre ad eco color doppler di base e dopo prove fisiche. Analogamente uno screening eco color doppler trova indicazione nei pazienti con aterosclerosi polidistrettuale accertata in previsione di un intervento di chirurgia maggiore (interventi cardiochirurgici, interventi di chirurgia addominale maggiore) e in pazienti con cardiopatia ischemica, diabete, dislipidemia, al fine di prevenire eventuali complicanze ischemiche cerebrali. L'esame deve essere eseguito nei soggetti già trattati mediante tromboendoarterectomia o angioplastica carotidea al fine di monitorare il risultato ottenuto durante il follow-up. Inoltre è esame essenziale di screening per i soggetti che devono essere sottoposti a test ergometrico se di età superiore a 45 anni. a)Indicazioni in base ai segni clinici Classe I - emiparesi; - soffio carotideo; - differenza significativa della pressione arteriosa nei due arti (>20 mmHg); - tumefazione pulsante in regione latero-cervicale. Classe II - nistagmo. Classe III - ptosi palpebrale. b)Indicazioni in base ai sintomi Classe I - deficit di forza; - amaurosi transitoria; - ipoestesie di un arto; - parestesie focali; - drop attacks; - disartria; - afasia. Classe II - diplopia; - sincope, lipotimia; - vertigini soggettive; - amnesia globale transitoria. Classe III - parestesie aspecifiche. c)Screening Classe I - pazienti con aterosclerosi polidistrettuale accertata; - pazienti con aterosclerosi accertata in altri distretti; - pazienti diabetici o dislipidemici; - pazienti di età superiore a 45 anni in preparazione a test ergometrico. Classe II - pazienti asintomatici che presentano almeno due fattori di rischio per aterosclerosi escluso diabete o dislipidemia; - pazienti con cardiopatia ischemica accertata. Classe III - pazienti asintomatici che presentano un solo fattore di rischio per aterosclerosi escluso diabete o dislipidemia. d) Monitoraggio del decorso clinico Classe I - pazienti con pregressa endoarterectomia o angiopla-stica carotidea; - pazienti con patologia stenotico e/o ostruttiva dei vasi cerebro-afferenti; - pazienti con patologia del circolo del willis. Classi II e III Nessuna indicazione. ECOGRAFIA COLOR DOPPLER DELL'AORTA ADDOMINALE PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA Il sospetto clinico di patologia aneurismatica è indubbiamente la condizione che più frequentemente conduce all'esecuzione di un'ecografia color doppler dell'aorta addominale. L'aneurisma dell'aorta addominale presenta infatti decorso subdolo dando segno di sé solo in fase avanzata o addirittura dopo fissurazione o rottura (condizione con prognosi grave). Da quanto detto si comprende quanto sia importante la diagnosi precoce di aneurisma dell'aorta addominale che nella maggior parte dei casi si avvale dell'eco-grafia color doppler. L'esecuzione di un'ecografia color doppler dovrà sempre essere presa in considerazione in pazienti con pulsatilità o soffio in regione addominale. Bisogna tuttavia considerare che tali reperti possono essere assenti, specie in pazienti obesi. L'esecuzione di uno screening ecografico può essere utile in pazienti con fattori di rischio per arteriopatia, specie se ipertesi e con familiarità positiva per aneurisma dell'aorta addominale. A tal proposito bisogna sottolineare come lo studio dell'aorta addominale, a differenza di quello delle carotidi, delle arterie e delle vene degli arti inferiori, sia di esecuzione rapida anche se vengono utilizzate sonde non dedicate (ad esempio cardiologiche). a) Indicazione sulla base dei segni clinici Classe I - massa pulsante addominale; - soffio addominale in regione paraombelicale o lungo il decorso dell'aorta addominale e sue diramazioni. Classe II e III Nessuna indicazione. b) Screening Classe I - pazienti in presenza di vasculopatia periferica o accessi ischemici cerebrali e/o coronarici; - familiarità per aneurisma dell'aorta addominale, età maggiore di 55 anni; Classe II - presenza di vasculopatia periferica; - pazienti con almeno due fattori di rischio maggiori ed età >55 anni. Classe III Nessuna indicazione. c) Monitoraggio del decorso clinico Classe I - pazienti con aneurisma dell'aorta addominale noto, non ancora in fase chirurgica; - pazienti con estasia dell'aorta addominale; - pazienti sottoposti a precedente intervento di aneurismectomia. Classi II e III Nessuna indicazione. ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA ARTERIOSA DEGLI ARTI INFERIORI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA L'arteriopatia degli arti inferiori è una condizione relativamente frequente nella popolazione generale. La sua evoluzione, se prontamente riconosciuta e trattata, è nella maggior parte dei casi benigna con stabilizzazione o addirittura miglioramento dei sintomi. E' quindi importante il precoce riconoscimento della malattia e la sua caratterizzazione anatomo-funzionale al fine di stabilire l'approccio terapeutico più adeguato. Una corretta indicazione all'esecuzione di un eco color doppler degli arti inferiori di base e con prove fisiche deve derivare dal riscontro di segni quali iposfigmia, ipotermia, lesioni trofiche, soffi, fremiti o di sintomi quali claudicatio, dolore tipico a riposo. Analogamente uno screening eco color doppler di base e con prove fisiche trova indicazione nei pazienti con gravi alterazione atero-sclerotiche polidistrettuali al fine di identificare un eventuale coinvolgimento del distretto arterioso degli arti inferiori. Infine il follow-up ecografico deve essere consigliato nei pazienti affetti da claudicatio intermittens (classe IIa di Fontaine) senza indicazione alla rivascolarizzazione (chirurgica o interventistica) ed in quelli sottoposti a procedure interventistiche e/o chirurgiche per monitorare il risultato nel follow-up. a) Indicazioni in base ai segni clinici Classe I - iposfigmia, asfigmia; - ipotermia; - soffio o fremito; - tumefazione pulsante in regione femorale o poplitea; - lesioni trofiche. Classi II e III Nessuna indicazione. b) Indicazioni in base ai sintomi Classe I - claudicatio intermittens; - dolore tipico a riposo. Classe II - ricerca di lesioni vascolari nella patologia traumatica; - parestesie. Classe III - dolore di natura non vascolare. c) Screening Classe I - pazienti con aterosclerosi polidistrettuale; - diabetici o dislipidemici; - cardiopatia ischemica. Classe II - pazienti asintomatici che presentano almeno due fattori di rischio maggiori per aterosclerosi (escluso diabete e dislipidemia); Classe III - pazienti asintomatici che presentano un solo fattore di rischio per aterosclerosi (escluso diabete e dislipidemia); d) Monitoraggio del decorso clinico Classe I - pazienti affetti da claudicatio intermittens (classe IIa di fontaine) senza indicazione alla rivascolarizzazione (chirurgica o interventistica); - pazienti con pregresso intervento di rivascolarizzazione o angioplastica sulle arterie degli arti inferiori. Classe II e III Nessuna indicazione. ECOCOLOR DOPPLERGRAFIA VENOSA DEGLI ARTI INFERIORI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA La patologia venosa risulta fondamentale costituita dalla trombosi venosa profonda e dall'insufficienza venosa cronica. Nella diagnosi di trombosi venosa profonda l'ecografia sta acquistando un ruolo fondamentale come dimostra anche il ricorso sempre più limitato ad indagini flebografiche. L'eco color doppler di base e con prove fisiche deve essere eseguito in tutti i pazienti con segni clinici (edema ad esordio improvviso, dolore provocato dalla palpazione dei muscoli della gamba, cianosi) o sintomi (dolore spontaneo o provocato) di trombosi venosa profonda al fine di individuare la presenza e l'estensione della malattia (trombosi venosa profonda sotto e sovrapoplitea), dati indispensabili per la scelta del trattamento. Devono inoltre essere sottoposti a screening eco color doppler di base e con prove fisiche tutti i pazienti portatori di deficit accertati dei fattori antitrombotici (antitrombina III, fattore V di Leiden, proteina C, proteina S) e della fibrinolisi specie se con pregressa embolia polmonare o candidati ad interventi di chirurgia maggiore (chirurgia ortopedica, grossi interventi di chirurgia addominale). L'eco color doppler di base e con prove fisiche rappresenta, in fine, la metodica di scelta nella caratterizzazione del paziente con insufficienza venosa cronica. Consente in fatti uno studio accurato della continenza valvolare a livello del circolo venoso profondo e superficiale permettendo di scegliere il trattamento più adeguato. L'esame trova quindi indicazione in tutti i pazienti con segni (sindrome varicosa, edema cronico agli arti inferiori, discromie cutanee, ulcere) o sintomi (pesantezza serotina, crampi notturni) di insufficienza venosa cronica e nella stasi venosa in gravidanza. a) Indicazioni in base ai segni Classe I - varici; - edema venoso; - discromie cutanee; - cianosi di origine venosa; - ulcere venose; - ulcere miste (venose ed arteriose). Classe II - ulcere arteriose; - ulcera linfatica. Classe III Nessuna indicazione. b) Indicazioni in base ai sintomi Classe I - dolore spontaneo o provocato (segno di Homans e di Bauer); Classe II - pesantezza serotina; - parestesie; - crampi notturni; - prurito cutaneo. Classe III Nessuna indicazione. c) Screening Classe I - pazienti con pregressa embolia polmonare; - pazienti con accertato deficit dell'antitrombina III, del fattore V di Leiden, carenza di proteina C e S e deficit della fibrinolisi; - fistole artero-venose. Classe II - monitoraggio dopo flebectomia-stripping della safena; - monitoraggio dopo tromboflebiti, varicoflebiti, trombosi venose profonde; - valutazione in soggetti in attesa di bypass aortocoronarico; - gravidanza con fattori di rischio per la trombosi venosa profonda; - pazienti candidati ad interventi chirurgici ortopedici maggiori; Classe III - edema di origine cardiaca; - edema di origine linfatica. ALLEGATO 3 Oculistica La prevenzione primaria riguarda: 1) la prevenzione delle ambliopie infantili legate ad ametropie congenite e/o turbe della motilità oculare. L’ OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda un controllo oculistico completo con esame della motilità oculare ed esame ortottico a tutti i bimbi prima di iniziare il percorso scolastico ( 5 anni circa). 2) la diagnosi del glaucoma: circa un terzo dei ciechi civili, in Italia, sono conseguenza della malattia glaucomatosa, che , nella sua forma più comune (glaucoma cronico semplice), inizia come ipertono non complicato intorno ai 40 anni, e per decenni rimane silente ed asintomatico. Un controllo tonometrico e pachimetrico routinario nella fascia di popolazione di età compresa tra i 40 e 45 anni, come raccomandato dalla suddetta OMS, porterebbe alla diagnosi e terapia di questa prima fase asintomatica della malattia, scongiurando la perdita del campo visivo e del visus dei glaucomi conclamati diagnosticati tardivamente. Prevenzione secondaria: Branca di Oculistica Tutte le patologia per le quali è prevista l’esenzione necessitano di controlli periodici sia strumentali (FAG, C.V., Pachimetria ecc), sia clinici , per scongiurare la progressione della malattia con perdita di visus ed invalidità anche importanti. Branca di Chirurgia Ambulatoriale della Cataratta Prevenzione secondaria della progressione del glaucoma cronico semplice: l’intervento di asportazione del cristallino catarattoso con impianto di IOL è ormai considerato l’intervento di prima scelta per bloccare la progressione della malattia glaucoma tosa, quando essa non risponde, o risponde solo parzialmente, alla terapia medica. Inoltre il suddetto intervento è indicato come terapia di prima scelta in forma di glaucoma fa colitico, facoanafilattico, e con pseudoesfoliatio, dove l’asportazione del cristallino, da solo, ha un effetto terapeutico definitivo. ALLEGATO 4 OTORINOLARINGOIATRIA PREVENZIONE PRIMARIA LINEE GUIDA NELLA PATOLOGIA NEOPLASTICA Neoplasie della laringe. La corretta programmazione dell’iter diagnostico e terapeutico non può prescindere da un’approfondita conoscenza della storia naturale di una neoplasia. La storia naturale dei carcinomi squamocellulari della laringe è caratterizzata dalla crescita locale e dalla diffusione regionale e negli stadi avanzati, a distanza. I carcinomi della laringe che si sviluppano nel piano glottico inizialmente si presentano, nella maggior parte dei casi, come lesioni leucoplasiche e/o eritroplasiche ed hanno un sviluppo superficiale, seguendo le barriere anatomiche. Naturalmente anche lesioni pre-neoplastiche ed aree di cheratosi senza displasia possono manifestarsi clinicamente con aree leucoplasiche e/o eritroplasiche che differiscono chiaramente per il loro pattern di crescita. Iter Diagnostico Anamnesi. Eventuale presenza di neoplasie (specificando sede ed istologia) nei consanguinei (nonni, genitori, zii, fratelli, figli). Eventuali pregresse neoplasie e precancerosi e loro sede, epoca di diagnosi e trattamento. Abitudini voluttuarie, con particolare riferimento al consumo di tabacco ed alcool (tipo, quantità, data di inizio, eventuale data di cessazione dell’abitudine). Attività lavorative, durata dell’attività ed eventuale contatto con sostanze nocive (segnalare anche eventuale esposizione a fumo passivo). Esame obiettivo loco-regionale: in particolare vanno segnalate l’estensione della neoplasia, le eventuali limitazioni funzionali (alterazione della motilità laringea, della deglutizione) ad essa correlate, le sedi e sottosedi interessate, il numero, il livello, le dimensioni e le caratteristiche dei linfonodi. Fibroscopia faringo-laringea è un esame indispensabile e routinario: deve essere eseguito in tutti i pazienti. I tumori glottici vanno possibilmente valutati anche con laringostroboscopia. Neoplasie di: Cavo orale Faringe Laringe Ghiandole salivari Le lesioni precancerose del cavo orale e del piano glottico si possono presentare clinicamente come lesioni mucose superficiali, non infiltranti, non ulcerate, di colorito bianco (leucoplachia) o, meno frequentemente, rosso (eritroplasia). Dal 10%-15% (leucoplachie) dei casi fino all’80% (eritroplasie) esse sono associate a quadri istologici di displasia, carcinoma in situ o microinvasivo che rappresentano spesso una sorpresa istologica a fronte di un quadro clinico di benignità. Le forme istologicamente premaligne (acantosi e/o iper-para-cheratosi con eventuale displasia) possono trasformarsi in maligne (fino al 15%-20% dei casi) nell’arco di 20 anni dalla diagnosi. Percorsi diagnostici • Esame clinico e palpazione del cavo orale e del collo, fibroscopia faringo-laringea; • ricerca di eventuali fattori favorenti (fumo, alcol, scarsa igiene orale, denti taglienti, monconi, protesi inadeguate, epatopatie); Carcinomi spinocellulari (SCC) delle mucose della cavità orale, orofaringe, ipofaringe, e laringe (VADS: vie aereo-digestive superiori) Distretto ORL � Esame Obiettivo Locale e Regionale; in particolare vanno segnalate l’estensione della neoplasia, le eventuali limitazioni funzionali (della motilità linguale, del velo del palato, della deglutizione, della motilità cordale, deficit dei principali nervi cranici: movimenti oculari, riflesso corneale, dolore) ad essa correlate, le sedi e sottosedi interessate, il numero, il livello, le dimensioni e le caratteristiche (consistenza, forma, mobilità) dei linfonodi. � Fibroscopia faringo-laringea è un esame indispensabile e routinario: deve essere eseguito in tutti i pazienti Cavo orale Sedi anatomiche Labbro inferiore; Labbro superiore; Pavimento orale; Lingua mobile; Gengiva inferiore; Gengiva superiore; Mucosa geniena; Trigono retromolare; Palato molle Orofaringe Sedi anatomiche Anteriore (Base lingua, Vallecula, Faccia linguale dell’epiglottide) Laterale (Loggia tonsillare, Solco amigdalo-glosso) Posteriore Superiore (Velo pendulo, Palato molle) Ipofaringe Sedi anatomiche Giunzione faringo-esofagea (area postcricoidea) Seno piriforme Parete faringea posteriore Laringe Sedi anatomiche Glottide (Commissura laringea anteriore e posteriore, Corde vocali) Sopraglottide (Epiglottide sopra- e sotto-ioidea, Plica ariepiglottica – versante laringeo, Aritenoide, False corde) Sottoglottide Rinofaringe (carcinoma indifferenziato) Il carcinoma indifferenziato è la più frequente neoplasia maligna della rinofaringe: ha una quadro patologico peculiare, una stretta relazione con il virus di Epstein-Barr – il cui genoma è riscontrabile nel DNA delle cellule tumorali. Valutazione clinica generale Anamnesi tumorale con particolare attenzione a infezioni da EBV Performance status, valutazione cardiologia con EC; altri esami a giudizio medico Valutazione Loco-regionale Esame clinico e fibroscopico del distretto cervico-facciale, e ricerca di segni clinici quali: trisma, deficit funzionali dei nervi cranici II, III, IV, VI Ghiandole salivari I tumori delle ghiandole salivari si possono manifestare nelle ghiandole salivari maggiori (parotide: 80%; sottomandibolare: 9%; sottolinguale:1%) ed in quelle minori (10%) distribuite nella sottomucosa delle VADS (cavo orale, orofaringe, cavità nasali e paranasali, laringe, trachea). Percorsi diagnostici Valutazione clinica generale Anamnesi tumorale con particolare attenzione a carcinomi della cute del volto e del cuoio capelluto, (Diagnosi differenziale con adenopatie metastatiche); Performance status, valutazione cardiologia con ECG; valutazione di fisiopatologia respiratoria ed altri esami a giudizio medico Valutazione Loco-regionale Visita completa del distretto cervico-facciale, compresa valutazione endoscopica, ricerca di segni clinici quali: trisma, deficit funzionali del nervo facciale o del nervo ipoglosso, parestesia, ipoestesia/anestesia della cute del volto o della lingua, dolore trafittivo. PREVENZIONE SECONDARIA La storia naturale degli SCC delle VADS è caratterizzata dalle frequenti ricadute loco-regionali, che nel 95% circa dei casi si verificano entro 24 mesi dall’inizio della terapia, con due picchi rispettivamente a 6 e 15 mesi e dalla comparsa di seconde neoplasie, prevalentemente nel distretto orofaringo-laringo-esofageo e nel polmone, che insorgono con un tasso annuo costante del 4% circa. La programmazione dei controlli successivi alla terapia deve essere modulata in modo da consentire una diagnosi precoce delle eventuali ricadute e delle nuove neoplasie, così che possano essere efficacemente trattabili. Suggeriamo controlli clinici e fibroscopici del distretto almeno trimestrali nel primo biennio, quindi semestrali ed una valutazione radiografica del torace annuale. PREVENZIONE ORECCHIO, NASO E SENI PARANASALI Attualmente non sono segnalate linee guida dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria nella prevenzione primaria e secondaria della patologia dell' orecchio, del naso e dei seni paranasali. Otiti: la prevenzione delle patologie flogistiche dell' orecchio medio si avvale della otoscopia periodica nell' infanzia, al fine di trattare le sordità rinogene, associata a frequenti controlli audiometrici ed impedenzometrici che rappresentando anche la prevenzione secondaria, consentono di evitare la stabilizzazione della flogosi con esiti irreversibili in eta' adulta e/o l' evoluzione verso le forme croniche, caratterizzate da importanti complicanze. Naso e Seni paranasali: anche in questo distretto sia per la prevenzione primaria che secondaria, sono importanti visite periodiche e controlli endoscopici mirati nei riguardi delle patologie infiammatorie che per quelle iperreattive (allergiche e non). Si segnala inoltre che condizioni patologiche come la roncopatia e la malattia da reflusso gastro- esofageo (malattie del benessere!), ormai di competenza prettamente otorinolaringoiatrica, nelle svariate espresioni sintomatologiche a carico delle prime vie aeree, possono essere anche prevenute nelle loro manifestazioni evolutive piu' gravi (prevenzione primaria e secondaria), avvalendosi delle metodiche fibroendoscopiche. ALLEGATO 5 ODONTOIATRIA Coordinamento intersindacale della specialistica ambulatoriale accreditata Obiettivi: potenziamento della prevenzione primaria e secondaria nei confronti delle più frequenti patologie dento-parodontali e dell’apparato stomatognatico connesse alla popolazione generale e ai gruppi affetti da patologie croniche quali: malattie cardiovascolari, diabete, lesioni precancerose e carcinoma orale. Avere un buono stato di salute orale è molto più che avere denti sani: si tratta infatti di una condizione che influenza tutto lo stato di salute e benessere di una persona. L’odontoiatria moderna, come tutta la medicina, si fonda sull’assioma che “ prevenire è meglio che curare”. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità , i cambiamenti rapidi dello stile di vita, che hanno portato in molti paesi la diffusione di diete ricchi di zuccheri e alti consumi di alcool e tabacco, sono all’origine di molte condizioni di patologie croniche. Due sono i livelli di prevenzione della salute orale: La prevenzione primaria: mira al controllo delle cause per far si che la malattia non si presenti, attraverso visita, esami radiografici endorali , ablazione tartaro, cure gengivali. La prevenzione secondaria: consiste nell’intercettare il danno precocemente e nell’intervenire, tanto da renderlo reversibile o comunque limitandolo (terapia delle carie non penetranti, ricostruzioni a tre superfici, levigatura radici). PERTANTO SI INTERCETTANO LE SEGUENTI PRESTAZIONI CONNESSE CON IL PROGRAMMA DI PREVENZIONE SOPRA ESPOSTO: Cod Ausl Prestazione Prevenzione primaria Prevenzione secondaria Cardiopatia, diabete,lesioni precancerose del cavo orale carcinoma orale Cardiopatia, diabete,lesioni precancerose del cavo orale carcinoma orale Cardiopatia, diabete,lesioni precancerose del cavo orale carcinoma orale Cardiopatia, diabete,lesioni precancerose del cavo orale carcinoma orale Perdita precoce degli elementi dentari e conseguenti malocclusioni Perdita precoce degli elementi dentari e conseguenti malocclusioni Cardiopatia, diabete,lesioni precancerose del cavo orale carcinoma orale 89.7 Visita specialistica Popolazione generale 87.12.2 Radiografia endorale Popolazione generale 96.54.1 Ablazione tartaro Popolazione generale 96.54.3 Cura gengivite Popolazione generale 23.20.1 Carie non penetrante Pazienti inferiori ai 12 aa 23.20.2 Ricostruzioni a tre o più superfici Pazienti inferiori ai 12 aa Pazienti superiori ai 18 aa 24.39.1 Levigatura radici Nei bambini (ovvero pazienti di età inferiore ai 12 aa) la prevenzione mira a contrastare lo sviluppo della carie dentale, un processo distruttivo dei tessuti duri del dente che colpisce tutta la popolazione ma è particolarmente frequente nelle prime fasi della vita. Le metodiche di prevenzione sono : -insegnamento e attuazione dell’igiene orale il più precocemente possibile (trattamento contestuale all’ablazione tartaro). -intercettazioni e terapia delle carie iniziali (carie non penetranti, ricostruzioni atre superfici). Negli adulti la prevenzione si concentra principalmente nel preservare la salute dento-parodontale. La fase iniziale consiste nell’eliminazione dei depositi di placca batterica e tartaro dalle superfici radicolari sopra gengivali (ablazione tartaro) sottogengivali (levigature radici): -visita -radiografie endorali -ablazione tartaro -levigature radici ALLEGATO 6 neurologia. Visita neurologica La visita neurologica è indicata in prevenzione secondaria in pazienti anziani, vasculopatici, dopo traumi cranici, dopo interventi chirurgici (in particolare cardiologici), in pazienti con storia clinica di abuso di sostanze, lipotimie, malattie dismetaboliche, cardiopatie, familiarità per patologia neuromuscolare, sindromi extrapiramidali (M. di Parkinson e parkinsonismi), cefalee. Elettromiografia e Velocità di conduzione (motoria e sensitiva) Le tecniche neurofisiologiche costituiscono un importante ausilio in prevenzione primaria e secondaria in Neurologia. L'Elettromiografia e l'Elettroneurografia (studio delle Velocità di conduzione) rappresentano il più importante mezzo di esplorazione funzionale del Sistema nervoso periferico e integrano in certi casi l'esplorazione funzionale del sistema nervoso centrale. I Potenziali Evocati Somatosensoriali, Uditivi, Visivi e Motori sono un importante mezzo di esplorazione funzionale del sistema nervoso centrale. Una delle principali caratteristiche di queste tecniche è quella di essere assolutamente oggettive, chiaramente codificate, ripetibili. I risultati possono essere memorizzati, post-elaborati, e confrontati con standard di riferimento. L'alta affidabilità di queste tecniche ne ha determinato un uso crescente. Il grado di appropriatezza delle singole metodiche, in riferimento alle principali situazioni cliniche, è riconosciuto con consenso generale dalle apposite Società Scientifiche, e ben evidenziato nella letteratura. Nella maggior parte delle condizioni richiamate in questo documento, le tecniche neurofisiologiche possono essere classificate come di Classe I (ovvero impiegate in condizioni o pazienti per i quali c'è un'evidenza clinica o un accordo generale sul fatto che l'indagine sia appropriata) o di Classe II (ovvero impiegate condizioni o pazienti per i quali l'indagine è utile per la completa definizione del quadro clinico o per il monitoraggio). L'Elettromiografia analizza l'attività elettrica delle fibre muscolari, evidenziando direttamente una patologia del muscolo ed indirettamente una patologia dell'Unità motoria, ossia del motoneurone, delle fibre nervose, e della giunzione neuromuscolare. L'Elettroneurografia analizza la conduzione nervosa lungo le fibre motorie, sensitive e del sistema vegetativo, evidenziando la presenza di alterazioni della conduzione o interruzioni anatomiche. Elettromiografia e Velocità di conduzione talora vengono associate ad altre indagini neurofisiologiche, quali ad esempio i Potenziali Evocati ed i test per il sistema nervoso vegetativo. In una parte dei casi l'Esame Elettromiografico è quello decisivo per l'inquadramento diagnostico o la decisione terapeutica; in altri casi rappresenta una tappa di un processo diagnostico più ampio; in altri ancora serve a monitorare condizioni cliniche note. Le tecniche neurofisiologiche vengono usate soprattutto per: - conferma del sospetto diagnostico in pazienti con sospetta patologia del sistema nervoso periferico - diagnosi differenziale in soggetti con evidenza di patologia del sistema nervoso periferico (ad esempio diagnosi differenziale fra mononeuropatia, multineuropatia, polineuropatia; - diagnosi differenziale fra le varie sedi di intrappolamento dei principali nervi periferici; - diagnosi differenziale fra intrappolamento dei nervi periferici, neuropatie e radicolopatie). L’Elettromiografia e lo studio delle Velocità di conduzione sono fondamentali nella prevenzione primaria nell’ambito di patologie che comportano un interessamento secondario del sistema nervoso periferico; in particolare quelle multisistemiche, metaboliche, iatrogene. - screening delle neuropatie dismetaboliche (diabetica e uremica) in fase asintomatica; - screening in soggetti con familiarità per malattie del sistema nervoso periferico; Nel caso di patologia neurologica di tipo genetico, sia nel caso delle neuropatie eredo-familiari che delle miopatie, l’Elettromiografia e le Velocità di conduzione sono indispensabili per riconoscere precocemente i soggetti affetti, in fase preclinica, onde programmare gli opportuni trattamenti riabilitatici ed il counseling genetico. Le neuropatie da intrappolamento sono il motivo più frequente di esame neurofisiologico, particolarmente importante nell’ambito lavorativo, laddove il riconoscimento di un interessamento precoce subclinico dei nervi orienta il riposizionamento dei lavoratori all’interno dei cicli lavorativi. La prevenzione secondaria con Elettromiografia e lo studio delle Velocità di conduzione è importante innanzitutto in soggetti con già nota neuropatia o miopatia genetica, quale supporto alle scelte neuroriabilitative. L’uso più frequente è nel monitoraggio del decorso clinico in molte condizioni nurologiche, ortopediche ed internistiche: - caratterizzazione dello stato funzionale in soggetti per i quali è indicato un trattamento riabilitativo; - diagnostica rapida delle neuropatie traumatiche (per decidere se procedere a decompressione, neurolisi, o neurorrafia); - successivo monitoraggio postoperatorio; - supporto alla decisione conservativa/chirurgica in soggetti con radicolopatia compressiva; - prevenzione e monitoraggio delle complicanze nelle neuropatie infiammatorie (Sindrone di GuillainBarrè; neuropatie con tendenza alla compressione; - prevenzione dei danni strutturali e funzionali nelle amiotrofie neurogene infiammatorie, quale la Sindrome di Parsonage e Turner - identificazione e monitoraggio dei disturbi della trasmissione neuromuscolare. - nelle paralisi ostetriche, l’elettromiografia permette di valutare precocemente il danno e dunque decidere fra trattamento solo riabilitativo o anche trattamento chirurgico riparativo. Altre condizioni cliniche neurologiche in cui le tecniche neurofisiologiche sono utili alla prevenzione delle complicanze sono le cerebropatie congenite ed acquisite e le extrapiramidopatie, nelle quali servono a valutare il tono muscolare ed a eseguire un più accurato bilancio muscolare. Potenziali Evocati Somato-sensoriali, Visivi, Acustici, Uditivi e Motori I Potenziali Evocati (Somato-sensoriali, Visivi, Acustici e Motori) sono indispensabili nel monitoraggio di alcune patologie del sistema nervoso centrale, prima fra tutte la Sclerosi Multipla, in quanto capaci di evidenziare la comparsa di nuovi focolai perfino non rilevabili con tecniche di neuroimaging. Permettono inoltre una accurata valutazione dell’andamento delle anomalie funzionali del sistema nervoso centrale sia spontanee che in corso di terapia, quale importante ausilio alla definizione del protocollo diagnostico. Nel caso di patologie genetiche, permettono una valutazione delle vie nervose del nevrasse, ed un accurato monitoraggio nel tempo del loro degrado funzionale. I Potenziali Evocati Acustici sono fondamentali nello screening della sordità nel neonato e nel giudizio di maturità del sistema nervoso centrale. La prevenzione primaria con Potenziali Evocati Somato-sensoriali - Emiplegia nel bambino - Malformazioni spinali e spino-vertebrali (in particolare mielomeningocele, spina bifida, scoliosi e preparazione ad interventi per scoliosi - Malattie degenerative del sistema nervoso centrale (adrenoleucodistrofia, leicodistrofia metacromatica, sfingomielinosi, lipofuscinosi etc..) - Malattie degenerative del sistema nervoso periferico e centrale (atassie spino-cerebellari, neuropatia ereditarie sensitivo-motorie - Encefalopatie metaboliche acute (sindrome di Reye) o croniche - Encefalopatie genetiche: trisomia 21 - Neuropatie metaboliche, associate a mieloma - Dismetabolismi dell’adulto e forme affini (deficit di vitamina B12; diabete, insufficienza renale cronica - Sindromi compressive estrinseche del midollo spinale (tumori primitivi e metastasi tumorali, empatie e disglobulinemie maligne, tumori primitivi delle vertebre, malattia di Paget, Morbo di Pott, ernie discali, cervicoartrosi, stenosi spinale, meningiomi, neurinomi - Siringomielia. Malformazne di Arnold Chiari. - Mielpatie vascolari (ischemia midollare, angiomi, ematomielia) - Mielopatia post-radioterapia - Amiotrofie spinali - Instabilità dell’articolazione atlanto-occipitale e patologia del dente dell’epistrofeo Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Somato-sensoriali: - Lesioni del plesso brachiale (s. dell’ingresso toracico, sclerosi da terapia radiante, lesioni traumatiche, paralisi ostetrica, infiltrazioni neoplastiche - Lesioni traumatiche vertebromidollari - Radicolopatie con prevalente interessamento sensitivo - Polinevriti (S. di Guillaume-Barrè, polinevrite alcolica, plinevrite diabetica, polinevriti carenziali, polinevriti paraneoplastiche - Sclerosi multipla - Vasculopatie cerebrali - Corea di Huntington - Epilessia (i particolare le forme miocloniche) - Dolore neuropatico (nevralgia trigeminale) - Disturbi dell’erezione; vescica neurogena - Demenze e decadimento delle funzioni corticali superiori - Nevralgia del trigemino; neuropatie iatrogene del trigemino (da causa odontoiatrica) Prevenzione primaria con Potenziali Evocati Acustici e Uditivi: - Maturazione della via acustica in neonati prematuri o dimaturi - Sordità e ipoacusia congenite o acquisite - Encefalopatia ischemica-anossica neonatale - Sofferenza perinatale - Encefalopatia dismetaboliche congenite o acquisite - Leucoencefalite sclerosante subacuta - Degenerazione spinocerebellare - Neuropatie ereditarie sensitivo-motorie - Neurinoma dell’acustico - Sindromi dismetaboliche (deficit di vitamina B12, alcoolismo, insufficienza renale cronica) - Ritardo mentale - Sindrome di Down Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Acustici e Uditivi: - Meningiti batteriche - Encefaliti congenite (citomegalovirus, herpes virus,, toxoplasmosi, rosolia) - Sclerosi multipla - Sindrome post-trauma cerebrale - Neoplasie cerebrali con interessamento (primitivo o secondario) del tronco cerebrale - Malformazioni vascolari in fossa cranica posteriore (aneurismi, angiomi) Patologia vascolare del tronco cerebrale (ischemia, ipoperfusione) Sindrome da ipertensione endocranica Sindromi oto-vestibolari Prevenzione primaria con Potenziali Evocati Motori: - Emiplegia nel bambino - Malformazioni spinali e spino-vertebrali (in particolare mielomeningocele, spina bifida, scoliosi e preparazione ad interventi per scoliosi - Malattie degenerative del sistema nervoso periferico e centrale (atassie spino-cerebellari, neuropatia ereditarie sensitivo-motorie - Neuropatie metaboliche, associate a mieloma - Dismetabolismi dell’adulto e forme affini (deficit di vitamina B12; diabete, insufficienza renale cronica - Instabilità dell’articolazione atlanto-occipitale e patologia del dente dell’epistrofeo Prevenzione secondaria con Potenziali Evocati Motori: - Lesioni del plesso brachiale (s. dell’ingresso toracico, sclerosi da terapia radiante, lesioni traumatiche, paralisi ostetrica, infiltrazioni neoplastiche - Lesioni traumatiche vertebromidollari - Radicolopatie con prevalente interessamento motorio - Polinevriti (S. di Guillaume-Barrè, polinevrite alcolica, plinevrite diabetica, polinevriti carenziali, polinevriti paraneoplastiche - Sclerosi multipla - Sindromi compressive estrinseche del midollo spinale (tumori primitivi e metastasi tumorali, empatie e disglobulinemie maligne, tumori primitivi delle vertebre, malattia di Paget, Morbo di Pott, ernie discali, cervicoartrosi, stenosi spinale, meningiomi, neurinomi - Siringomielia. Malformazione di Arnold Chiari. - Mielpatie vascolari (ischemia midollare, angiomi, ematomielia) - Mielopatia post-radioterapia - Amiotrofie spinali Elettroencefalografia L’Elettroencefalografia permette di registrare segnali elettrici dalla superficie del cranio in relazione a variazioni di potenziale di varie strutture del’encefalo. Il tracciato mostra delle anomalie nel caso di patologia primitive o secondarie che modificano l’attività funzionale dell’encefalo Quale prevenzione primaria l’Esame Elettroencefalografico è indicato nelle seguenti condizioni: - Valutazione dell’idoneità ad attività agonistiche (boxe, automobilismo, paracadutismo) - Idoneità alla guida - Esclusione di complicanze dei Trauni cranici (traumi cerebrali commotivi e non commotivi, fratture craniche, ematomi cerebrali, ferite cerebrali lacero-contuse, extradurali, sottodurali) - Screening dopo parto distocico - Malattie degenerative - Alterazioni metaboliche (alcoolismo) Quale prevenzione secondaria l’Esame Elettroencefalografico è indicato nelle seguenti condizioni: - Epilessia in tutte le sue forme - Perdite acute di coscienza, sincopi - Disturbi della vigilanza, dell’orientamento, della memoria, sindromi confusionali - Lesioni encefaliche tumorali - Lesioni encefaliche su base circolatoria arteriosclerosi cerebrale, ictus cerebrale, insufficienza vertebro-basilare) - Alcoolismo - Intossicazioni medicamentose (cortisone, antidepressivi,etc) e da agenti chimici (ossido di carbonio, bromuro di metile, solfuro di carbonio, etc..) - Encefalite. Meningite. Ascesso cerebrale - Malattie infettive acute con risentimento encefalico - Squilibri idroelettrolitici - Esiti di coma - Sindromi narcolettiche, sonnolenza diurna, sindroi apnoiche (apnee ostruttive, etc…) - Ipersonnie (post-traumatice, ipertensione endocrsanica, disturbi metabolici, ipercapnia, patologia imfiammatoria del tronco encefalico, ...) - Disturbi del ciclo sonno-veglia - Enuresi - Risposta terapeutica a farmaci attivi sul sistema nervoso centrale - Cefalee - Malattia di Parkinson - Sindromi coreiche - Malattia di Wilson - Tumori cerebrali - Sindrome da ipertemsione endocranica - Demenze organiche (Alzheimer, Pick, demenza senile, demenza arteriosclerotica) - Idrocefalo congenito o acquisito - Encefalopatia perinatali o pstnatali (diplega spastica, emilegia cerebrale infantile - Manifestazioni nervose di malattie di altri organi ed apparati (panarterite nodosa, Lupus eritematoso disseminato, ipotiroidismo, insufficienza epatica, insufficienza renale, emopatie, disglobulinemie maligne, sindromi paraneoplastiche Esame Color-Doppler e Studio Doppler transcranico L’ Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico permettono lo studio funzionale della vascolarizzazione intracranica. Sono particolarmente utili per valutazioni ripetute nel tempo. In prevenzione primaria l’Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico sono indicati nelle seguenti condizioni: - screening di malformazioni vascolari e di anomalie di decorso e morfologia dei vasi intracerebrali; - monitoraggio di patologie a rischio cerebro-vascolare (diabete, uremia, ipertensione, cardiopatie, etc..); In prevenzione secondaria l’Esame Color-Doppler e lo Studio Doppler transcranico sono indicati nelle seguenti condizioni: - monitoraggio dell’evoluzione di lesioni stenotiche e di anomalie di flusso; - emicrania; - sindromi post trauma cerebrale; - parkinsonismi vascolari. ALLEGATO 7 ACROMEGALIA E GIGANTISMO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.35.1 ORMONE SOMATOTROPO (GH) [P/U] 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 89.03 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE COMPLESSIVE Visita radioterapica pretrattamento PRESTAZIONI RADIOTERAPICHE DEFINITE DALLO SPECIFICO PIANO DI TRATTAMENTO AFFEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO(Escluso: .453.0 Sindrome di Budd-Chiari) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.72.3 ECOCOLORDOPPLERGRAFIA CARDIACA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 89.43 TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1) 89.50 ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO Dispositivi analogici (Holter) 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 88.73.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 88.74.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI 88.76.2 ECOGRAFIA DI GROSSI VASI ADDOMINALI Aorta addominale, grossi vasi addominali e linfonodi paravasali 88.77.2 ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 90.75.4 TEMPO DI PROTROMBINA (PT) 90.76.1 TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO ANEMIA EMOLITICA ACQUISITA DA AUTOIMMUNIZZAZIONE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.09.1 APTOGLOBINA 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.22.3 FERRITINA [P/(Sg)Er] 90.22.5 FERRO (S) 90.42.5 TRANSFERRINA [S] 90.58.2 AUTOANTICORPI ANTIERITROCITI [Test di Coombs diretto] 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.74.5 RETICOLOCITI (Conteggio) [(Sg)] 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) ANORESSIA NERVOSA, BULIMIA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico 94.12.1 VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO Visita neuropsichiatrica infantile di controllo 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.22.5 FERRO (S) 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 94.3 PSICOTERAPIA INDIVIDUALE 94.42 PSICOTERAPIA FAMILIARE Per seduta 94.44 PSICOTERAPIA DI GRUPPO Per seduta e per partecipante ARTRITE REUMATOIDE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.22.3 FERRITINA [P/(Sg)Er] 90.22.5 FERRO [S] 90.42.5 TRANSFERRINA [S] 90.44.2 URINE CONTA DI ADDIS 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.60.2 COMPLEMENTO: C1Q, C3, C3 ATT., C4 (Ciascuno) 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.64.2 FATTORE REUMATOIDE 90.72.3 PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa) 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) SEGMENTARIA DEL/I DISTRETTO/I INTERESSATO/I 92.14.1 SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE SEGMENTARIA 81.91 ARTROCENTESI Aspirazione articolare Escluso: quella per: biopsia delle strutture articolari (80.30), iniezione di farmaci (81.92), artrografia (88.32) 93.03 VALUTAZIONE PROTESICA 93.11.2 RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO GRAVE SEMPLICE Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.11.4 RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO SEGMENTALE SEMPLICE Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.22 TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.31.2 ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA Per seduta di gruppo di 30 minuti max 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute) 93.39.1 MASSOTERAPIA DISTRETTUALE-RIFLESSOGENA Per seduta di 10 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.39.5 ELETTROTERAPIA ANTALGICA Elettroanalgesia transcutanea (TENS, alto voltaggio) Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) ASMA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.68.1 IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: QUANTITATIVO (Per pannello, fino a 12 allergeni) 90.68.2 IgE SPECIFICHE ALLERGOLOGICHE: SCREENING MULTIALLERGENICO QUALITATIVO 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 91.90.6 TEST PERCUTANEI E INTRACUTANEI A LETTURA IMMEDIATA (Fino a 12 allergeni) 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 89.37.2 SPIROMETRIA GLOBALE 89.37.4 TEST DI BRONCODILATAZIONE FARMACOLOGICA Spirometria basale e dopo somministrazione di farmaco 93.18.1 ESERCIZI RESPIRATORI Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) 93.99 ALTRE PROCEDURE RESPIRATORIE Drenaggio posturale Per seduta (Ciclo di dieci sedute) CIRROSI EPATICA, CIRROSI BILIARE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.05.5 ALFA 1 FETOPROTEINA [S/La/Alb] 90.07.5 AMMONIO [P] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.22.3 FERRITINA [P/(Sg)Er] 90.22.5 FERRO [S] 90.23.5 FOSFATASI ALCALINA 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.29.2 LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F] 90.30.2 LIPASI [S] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.42.4 TRANSFERRINA (Capacità ferrolegante) 90.43.2 TRIGLICERIDI 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.75.4 TEMPO DI PROTROMBINA (PT) 90.76.1 TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 45.13 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] Endoscopia dell' intestino tenue Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16) COLITE ULCEROSA E MALATTIA DI CROHN Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.22.5 FERRO [S] 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.72.3 PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa) 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.65.2 CLISMA con doppio contrasto 87.65.3 CLISMA DEL TENUE CON DOPPIO CONTRASTO 88.76.1 ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO 45.13 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] Endoscopia dell' intestino tenue Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16) 45.23 COLONSCOPIA CON ENDOSCOPIO FLESSIBILE Escluso: Colonscopia transaddominale o attraverso stoma artificiale, Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile (45.24), Proctosigmoidoscopia con endoscopio rigido (48.23), Endoscopia transaddominale dell' intestino crasso 45.14 BIOPSIA ENDOSCOPICA DELL'INTESTINO TENUE Brushing o washing per prelievo di campione Escluso: Esofagogastroduodenoscopia[EGD] con biopsia (45.16) 45.25 BIOPSIA [ENDOSCOPICA] DELL' INTESTINO CRASSO Biopsia di sedi intestinali aspecifiche Brushing o washing per prelievo di campione Colonscopia con biopsia Escluso: Proctosigmoidoscopia con biopsia (48.24) 48.24 BIOPSIA [ENDOSCOPICA] DEL RETTO Brushing o washing per raccolta di campione Proctosigmoidoscopia con biopsia 91.41.4 ES. ISTOCITOPATOLOGICO APP. DIGERENTE: Biopsia endoscopica (Sedi multiple) DEMENZE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata,Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.83.1 TERAPIA OCCUPAZIONALE Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 93.89.2 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.89.3 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 88.91.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO Incluso: relativo distretto vascolare 90.03.4 ACIDO VALPROICO 90.07.4 AMITRIPTILINA 90.09.3 BARBITURICI 90.09.4 BENZODIAZEPINE 90.12.3 CARBAMAZEPINA 90.17.4 DESIPRAMINA 90.28.3 IMIPRAMINA 90.32.2 LITIO [P] 90.34.3 NORTRIPTILINA 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 94.12.1 VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO DIABETE INSIPIDO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.1 ADIURETINA (ADH) 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO DIABETE MELLITO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.11.2 C PEPTIDE: Dosaggi seriati dopo test di stimolo ( 5 ) 90.14.1 COLESTEROLO HDL 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.28.1 Hb - EMOGLOBINA GLICATA 90.33.4 MICROALBUMINURIA 90.43.2 TRIGLICERIDI 90.43.5 URATO (S/U/dU) 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.94.2 ESAME COLTURALE DELL' URINA [URINOCOLTURA] Ricerca completa microrganismi e lieviti patogeni. Incluso: conta batterica 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.73.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 88.77.2 ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 93.08.1 ELETTROMIOGRAFIA SEMPLICE [EMG] Analisi qualitativa o quantitativa per muscolo Escluso: EMG dell' occhio (95.25), EMG dello sfintere uretrale (89.23), quello con polisonnogramma (89.17) 95.09.1 ESAME DEL FUNDUS OCULI 95.05 STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica 95.06 STUDIO DELLA SENSIBILITA' AL COLORE Test di acuità visiva e di discriminazione cromatica 95.26 TONOGRAFIA, TEST DI PROVOCAZIONE E ALTRI TEST PER IL GLAUCOMA 95.12 ANGIOGRAFIA CON FLUORESCEINA O ANGIOSCOPIA OCULARE 14.33 RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE CON XENON (LASER) 14.34 oppure RIPARAZIONE DI LACERAZIONE DELLA RETINA MEDIANTE FOTOCOAGULAZIONE CON ARGON (LASER) 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 89.39.3 VALUTAZIONE DELLA SOGLIA DI SENSIBILITA' VIBRATORIA 89.59.1 TEST CARDIOVASCOLARI PER VALUTAZIONE DI NEUROPATIA AUTONOMICA DIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI, PSICOTROPE E DA ALCOOL LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA PATOLOGIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI EPATITE CRONICA (ATTIVA) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.22.5 FERRO [S] 90.23.5 FOSFATASI ALCALINA 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.29.2 LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.39.4 RAME [S/U] 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.69.4 IMMUNOGLOBULINE IgA, IgG o IgM (Ciascuna) 91.17.3 VIRUS EPATITE B [HBV] ACIDI NUCLEICI IBRIDAZIONE (Previa reazione polimerasica a catena) 91.17.4 VIRUS EPATITE B [HBV] ACIDI NUCLEICI IBRIDAZIONE DIRETTA 91.17.5 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBcAg 91.18.2 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBeAg 91.18.3 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBsAg 91.18.4 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBeAg 91.18.5 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBsAg 91.19.3 VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUALITATIVA DI HCV RNA 91.19.4 VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUANTITATIVA DI HCV RNA 91.19.5 VIRUS EPATITE C [HCV] ANTICORPI 91.20.3 VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTICORPI 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO EPATITE CRONICA (ATTIVA) Prestazioni: 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 50.11 BIOPSIA [PERCUTANEA] [AGOBIOPSIA] DEL FEGATO 91.41.2 ES. ISTOCITOPATOLOGICO APP. DIGERENTE: AGOBIOPSIA EPATICA 90.05.4 ALFA 1 ANTITRIPSINA [S] 90.12.5 CERULOPLASMINA 90.22.3 FERRITINA [P/(Sg)Er] 90.42.1 TIREOTROPINA (TSH) 90.42.3 TIROXINA LIBERA (FT4) 90.43.3 TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3) 90.47.3 ANTICORPI ANTI ANTIGENI NUCLEARI ESTRAIBILI (ENA) 90.51.5 ANTICORPI ANTI MICROSOMI EPATICI E RENALI (LKMA) 90.52.1 ANTICORPI ANTI MITOCONDRI (AMA) 90.52.2 ANTICORPI ANTI MUSCOLO LISCIO (ASMA) 90.52.3 ANTICORPI ANTI MUSCOLO STRIATO (Cuore) 90.52.4 ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA) 90.52.5 ANTICORPI ANTI ORGANO 90.54.4 ANTICORPI ANTI TIREOGLOBULINA (AbTg) Aspirazione diagnostica del fegato EPILESSIA (Escluso: Sindrome di Lennox-Gastaut) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.03.4 ACIDO VALPROICO 90.09.3 BARBITURICI 90.09.4 BENZODIAZEPINE 90.12.3 CARBAMAZEPINA 90.20.2 ETOSUCCIMIDE 90.22.1 FENITOINA 90.37.5 PRIMIDONE 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.75.4 TEMPO DI PROTROMBINA (PT) 90.76.1 TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE (PTT) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 89.14 ELETTROENCEFALOGRAMMA Elettroencefalogramma standard e con sensibilizzazione (stimolazione luminosa intermittente, iperpnea) Escluso: EEG con polisonnogramma (89.17) 89.14.1 ELETTROENCEFALOGRAMMA CON SONNO FARMACOLOGICO 89.14.2 ELETTROENCEFALOGRAMMA CON PRIVAZIONE DEL SONNO 89.14.3 ELETTROENCEFALOGRAMMA DINAMICO 24 Ore 89.14.4 ELETTROENCEFALOGRAMMA DINAMICO 12 Ore 89.14.5 ELETTROENCEFALOGRAMMA CON ANALISI SPETTRALE Con mappaggio 89.19.1 ELETTROENCEFALOGRAMMA CON VIDEOREGISTRAZIONE 89.17 POLISONNOGRAMMA Diurno o notturno e con metodi speciali 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 88.91.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO Incluso: relativo distretto vascolare FIBROSI CISTICA LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA MALATTIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI GLAUCOMA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 95.26 TONOGRAFIA, TEST DI PROVOCAZIONE E ALTRI TEST PER IL GLAUCOMA 95.05 STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica 95.09.1 ESAME DEL FUNDUS OCULI 95.13 ECOGRAFIA OCULARE Ecografia Ecobiometria INFEZIONE DA HIV LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA CONDIZIONE E PER LA PREVENZIONE DELLE EVENTUALI COMPLICANZE INSUFFICIENZA CARDIACA (N.Y.H.A. classe III e IV) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.05.1 ALBUMINA [S/U/dU] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.21.1 FARMACI DIGITALICI 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 89.41 TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON PEDANA MOBILE Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1) oppure 89.43 TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1) 93.36 RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALE CRONICA (MORBO DI ADDISON) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.05.3 ALDOSTERONE [S/U] 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.15.2 CORTICOTROPINA (ACTH) [P] 90.15.3 CORTISOLO [S/U] 90.24.5 FOSFORO 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO INSUFFICIENZA RENALE CRONICA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.05.1 ALBUMINA [S/U/dU] 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.14.1 COLESTEROLO HDL 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.22.3 FERRITINA [P/(Sg)Er] 90.22.5 FERRO [S] 90.24.5 FOSFORO 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.32.5 MAGNESIO TOTALE [S/U/dU/(Sg)Er] 90.35.5 PARATORMONE (PTH) [S] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (continua) Prestazioni: 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.39.1 PROTEINE URINARIE (ELETTROFORESI DELLE) Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.42.5 TRANSFERRINA [S] 90.43.2 TRIGLICERIDI 90.43.5 URATO [S/U/dU] 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 91.49.1 PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 89.65.1 EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.74.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI 45.13 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] Endoscopia dell' intestino tenue Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16) 91.17.5 VIRUS EPATITE B (HBV) ANTICORPI HBcAg 91.18.2 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTICORPI HBeAg 91.18.3 VIRUS EPATITE B (HBV) ANTICORPI HBsAg 91.18.4 VIRUS EPATITE B [HBV] ANTIGENE HBeAg 91.18.5 VIRUS EPATITE B (HBV) ANTIGENE HBsAg 91.19.2 VIRUS EPATITE B [HBV] DNA-POLIMERASI 91.19.3 VIRUS EPATITE C [HCV] ANALISI QUALITATIVA DI HCV RNA 91.19.5 VIRUS EPATITE C (HCV) ANTICORPI 91.20.1 VIRUS EPATITE C [HCV] IMMUNOBLOTTING (Saggio di conferma) 91.20.3 VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTICORPI 91.20.5 VIRUS EPATITE DELTA [HDV] ANTIGENE HDVAg LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CRONICA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.41.2 TEOFILLINA 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 89.65.1 EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso 91.48.5 PRELIEVO DI SANGUE ARTERIOSO 91.49.1 PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 93.18.1 ESERCIZI RESPIRATORI Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) 93.99 ALTRE PROCEDURE RESPIRATORIE Drenaggio posturale Per seduta (Ciclo di dieci sedute) IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE ETEROZIGOTE TIPO IIA E IIB; IPERCOLESTEROLEMIA PRIMITIVA POLIGENICA; IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE COMBINATA; IPERLIPOPROTEINEMIA DI TIPO III Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.14.1 COLESTEROLO HDL 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.30.3 LIPOPROTEINA (a) 90.43.2 TRIGLICERIDI 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.41 TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON PEDANA MOBILE Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1) oppure 89.43 TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO Escluso: Prova da sforzo cardiorespiratorio (89.44.1) 88.73.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 88.76.2 ECOGRAFIA DI GROSSI VASI ADDOMINALI Aorta addominale, grossi vasi addominali e linfonodi paravasali 88.77.2 ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.29.2 LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F] 90.15.4 CREATINCHINASI (CPK o CK) 99.71 PLASMAFERESI TERAPEUTICA (LDL AFERESI SELETTIVA) IPERPARATIROIDISMO, IPOPARATIROIDISMO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.24.5 FOSFORO 90.35.5 PARATORMONE (PTH) [S] 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) SEGMENTARIA OSSEA DEL/I DISTRETTO/I INTERESSATO/I 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo IPOTIROIDISMO CONGENITO, IPOTIROIDISMO ACQUISITO (GRAVE) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.15.2 CORTICOTROPINA (ACTH) [P] 90.42.1 TIREOTROPINA (TSH) 90.42.3 TIROXINA LIBERA (FT4) 90.43.3 TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.71.4 DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO Ecografia di: ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.44.2 URINE CONTA DI ADDIS 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.48.3 ANTICORPI ANTI DNA NATIVO 90.52.4 ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA) 90.60.2 COMPLEMENTO: C1Q, C3, C3 ATT., C4 (Ciascuno) 90.61.1 CRIOGLOBULINE RICERCA 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.64.2 FATTORE REUMATOIDE 90.72.3 PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa) 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.99.1 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A FOTONE SINGOLO O DOPPIO Polso o caviglia oppure 88.99.2 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Lombare, femorale, ultradistale 88.99.3 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Total body 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo MALATTIA DI ALZHEIMER Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata,Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.83.1 TERAPIA OCCUPAZIONALE Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 93.89.2 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.89.3 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo oppure 88.91.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO Incluso: relativo distretto vascolare EVENTUALI ULTERIORI PRESTAZIONI SPECIALISTICHE INDICATE PER PATOLOGIE ASSOCIATE E CONSEGUENTI 90.03.4 ACIDO VALPROICO 90.07.4 AMITRIPTILINA 90.09.3 BARBITURICI 90.09.4 BENZODIAZEPINE 90.12.3 CARBAMAZEPINA 90.17.4 DESIPRAMINA 90.28.3 IMIPRAMINA 90.32.2 LITIO [P] 90.34.3 NORTRIPTILINA 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 94.12.1 VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO MALATTIA DI SJOGREN Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.05.1 ALBUMINA [S/U/dU] 90.06.5 ALFA AMILASI ISOENZIMI (Frazione pancreatica) 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.29.2 LATTATO DEIDROGENASI (LDH) [S/F] 90.44.1 UREA [S/P/U/dU] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.52.1 ANTICORPI ANTI MITOCONDRI (AMA) 90.52.4 ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA) 90.61.1 CRIOGLOBULINE RICERCA 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.69.4 IMMUNOGLOBULINE IgA, IgG o IgM (Ciascuna) 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DISTRETTO INTERESSATO 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo IPERTENSIONE ARTERIOSA Prestazioni: 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 89.61.1 MONITORAGGIO CONTINUO [24 Ore] DELLA PRESSIONE ARTERIOSA 95.09.1 ESAME DEL FUNDUS OCULI 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.14.1 COLESTEROLO HDL 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.43.2 TRIGLICERIDI 90.43.5 URATO (S/U/dU) 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.65.1 FIBRINOGENO FUNZIONALE 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.50 ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO Dispositivi analogici (Holter) MALATTIA O SINDROME DI CUSHING Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.01.2 17 ALFA IDROSSIPROGESTERONE (17 OH-P) 90.01.3 17 CHETOSTEROIDI [dU] 90.01.4 17 IDROSSICORTICOIDI [dU] 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.13.3 CLORURO [S/U/dU] 90.15.2 CORTICOTROPINA (ACTH) [P] 90.15.3 CORTISOLO [S/U] 90.19.2 ESTRADIOLO (E2) [S/U] 90.24.5 FOSFORO 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.37.4 POTASSIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.40.4 SODIO [S/U/dU/(Sg)Er] 90.41.3 TESTOSTERONE [P/U] 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.29 RADIOGRAFIA COMPLETA DELLA COLONNA (2 proiezioni) Radiografia completa della colonna e del bacino sotto carico 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 95.05 STUDIO DEL CAMPO VISIVO Campimetria, perimetria statica/cinetica MIASTENIA GRAVE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 93.08.2 ELETTROMIOGRAFIA SINGOLA FIBRA 88.99.1 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A FOTONE SINGOLO O DOPPIO Polso o caviglia oppure 88.99.2 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Lombare, femorale, ultradistale 88.99.3 DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X Total body 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo 99.71 PLASMAFERESI TERAPEUTICA MORBO DI BASEDOW, ALTRE FORME DI IPERTIROIDISMO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.42.1 TIREOTROPINA (TSH) 90.42.3 TIROXINA LIBERA (FT4) 90.43.3 TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.44.1 RADIOGRAFIA DEL TORACE DI ROUTINE, NAS Radiografia standard del torace [Teleradiografia, Telecuore] (2 proiezioni) 88.72.1 ECOGRAFIA CARDIACA Ecocardiografia 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 92.01.2 SCINTIGRAFIA TIROIDEA CON CAPTAZIONE, CON O SENZA PROVE FARMACOLOGICHE 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo 95.09.2 ESOFTALMOMETRIA 95.13 ECOGRAFIA OCULARE Ecografia Ecobiometria 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 89.03 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE COMPLESSIVE Visita radioterapica pretrattamento PRESTAZIONI RADIOTERAPICHE DEFINITE DALLO SPECIFICO PIANO DI TRATTAMENTO MORBO DI BUERGER Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 88.48 ARTERIOGRAFIA DELL' ARTO INFERIORE 88.77.2 ECO(COLOR)DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 93.03 VALUTAZIONE PROTESICA TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.33.1 GINNASTICA VASCOLARE IN ACQUA Per seduta individuale di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) MORBO DI PAGET Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.24.1 FOSFATASI ALCALINA ISOENZIMA OSSEO 90.24.5 FOSFORO 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) OSSEA DEL DISTRETTO INTERESSATO 92.18.2 SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo MORBO DI PARKINSON E ALTRE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima Esame psicodiagnostico 90.30.1 LEVODOPA 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.83.1 TERAPIA OCCUPAZIONALE Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 93.89.2 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.89.3 TRAINING PER DISTURBI COGNITIVI Riabilitazione funzioni mnesiche, gnosiche e prassiche Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 93.03 VALUTAZIONE PROTESICA 93.11.2 RIEDUCAZIONE MOTORIA INDIVIDUALE IN MOTULESO GRAVE SEMPLICE Incluso: Biofeedback Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.11.5 RIEDUCAZIONE MOTORIA IN GRUPPO Per seduta di 30 minuti max. 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute) 93.22 TRAINING DEAMBULATORI E DEL PASSO Incluso: Addestramento all' uso di protesi, ortesi, ausili e/o istruzione dei familiari Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.31.1 ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA Per seduta individuale di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 88.91.1 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DEL CERVELLO E DEL TRONCO ENCEFALICO Incluso: relativo distretto vascolare NANISMO IPOFISARIO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.35.1 ORMONE SOMATOTROPO (GH) [P/U] 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 87.03.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO, SENZA E CON CONTRASTO TC del cranio [sella turcica, orbite] TC dell' encefalo 88.33.1 STUDIO DELL' ETA' OSSEA (1 proiezione) polso-mano o ginocchia NEONATI PREMATURI, IMMATURI, A TERMINE CON RICOVERO IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI NEUROMIELITE OTTICA LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA MALATTIA, DELLE SUE COMPLICANZE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI PANCREATITE CRONICA Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.06.4 ALFA AMILASI [S/U] 90.06.5 ALFA AMILASI ISOENZIMI (Frazione pancreatica) 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.11.4 CALCIO TOTALE [S/U/dU] 90.14.3 COLESTEROLO TOTALE 90.23.5 FOSFATASI ALCALINA 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.27.1 GLUCOSIO [S/P/U/dU/La] 90.30.2 LIPASI [S] 90.43.2 TRIGLICERIDI 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 88.74.1 ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo (88.76.1) 88.01.2 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL' ADDOME SUPERIORE, SENZA E CON CONTRASTO Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, retroperitoneo, stomaco, duodeno, tenue, grandi vasi addominali, reni e surreni PSICOSI Prestazioni: 94.12.1 VISITA PSICHIATRICA DI CONTROLLO Visita neuropsichiatrica infantile di controllo 90.03.4 ACIDO VALPROICO 90.07.4 AMITRIPTILINA 90.09.3 BARBITURICI 90.09.4 BENZODIAZEPINE 90.12.3 CARBAMAZEPINA 90.17.4 DESIPRAMINA 90.28.3 IMIPRAMINA 90.32.2 LITIO [P] 90.34.3 NORTRIPTILINA 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 94.3 PSICOTERAPIA INDIVIDUALE 94.42 PSICOTERAPIA FAMILIARE Per seduta 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) oppure 93.83.1 TERAPIA OCCUPAZIONALE Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 94.19.1 COLLOQUIO PSICHIATRICO 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.16.4 CREATININA CLEARANCE 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.42.1 TIREOTROPINA (TSH) 90.42.3 TIROXINA LIBERA (FT4) 90.43.3 TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3) PSORIASI (ARTROPATICA, PUSTOLOSA GRAVE, ERITRODERMICA) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 99.82 TERAPIA A LUCE ULTRAVIOLETTA Attinoterapia Fototerapia selettiva UV (UVA, UVB) Per ciclo di sei sedute 90.43.5 URATO [S/U/dU] RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DEL DISTRETTO INTERESSATO SCLEROSI MULTIPLA LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA PATOLOGIA E DELLE RELATIVE COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SCLEROSI SISTEMICA (PROGRESSIVA) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.16.3 CREATININA [S/U/dU/La] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: dosaggio proteine totali 90.44.3 URINE ESAME CHIMICO FISICO E MICROSCOPICO 90.46.5 ANTICOAGULANTE LUPUS-LIKE (LAC) 90.47.3 ANTICORPI ANTI ANTIGENI NUCLEARI ESTRAIBILI (ENA) 90.52.4 ANTICORPI ANTI NUCLEO (ANA) 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.72.3 PROTEINA C REATTIVA (Quantitativa) 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.48.5 PRELIEVO DI SANGUE ARTERIOSO 91.49.1 PRELIEVO DI SANGUE CAPILLARE 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 89.38.3 DIFFUSIONE ALVEOLO-CAPILLARE DEL CO 89.65.1 EMOGASANALISI ARTERIOSA SISTEMICA Emogasanalisi di sangue capillare o arterioso 87.61 RADIOGRAFIA COMPLETA DEL TUBO DIGERENTE Pasto baritato (9 radiogrammi) Incluso: Radiografia dell' esofago RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DEL DISTRETTO INTERESSATO 87.41.1 TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL TORACE, SENZA E CON CONTRASTO TC del torace [polmoni, aorta toracica, trachea, esofago, sterno, coste, mediastino] 89.37.2 SPIROMETRIA GLOBALE 89.50 ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO Dispositivi analogici (Holter) 88.72.2 ECODOPPLERGRAFIA CARDIACA A riposo o dopo prova fisica o farmacologica 88.74.5 ECO(COLOR)DOPPLER DEI RENI E DEI SURRENI 38.22 ANGIOSCOPIA PERCUTANEA Capillaroscopia Escluso: Angioscopia dell' occhio (95.12) 93.18.1 ESERCIZI RESPIRATORI Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) 93.39.1 MASSOTERAPIA DISTRETTUALE-RIFLESSOGENA Per seduta di 10 minuti (Ciclo di dieci sedute) 45.13 ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA [EGD] Endoscopia dell' intestino tenue Escluso: Endoscopia con biopsia (45.14-45.16) 99.71 PLASMAFERESI TERAPEUTICA SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE NEOPLASTICHE MALIGNE E DA TUMORI DI COMPORTAMENTO INCERTO LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SOGGETTI AFFETTI DA PLURIPATOLOGIE CHE ABBIANO DETERMINATO GRAVE ED IRREVERSIBILE COMPROMISSIONE DI PIU' ORGANI E/O APPARATI E RIDUZIONE DELL'AUTONOMIA PERSONALE CORRELATA ALL'ETA' RISULTANTE DALL'APPLICAZIONE DI CONVALIDATE SCALE DI VALUTAZIONE DELLE CAPACITA' FUNZIONALI LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SOGGETTI IN ATTESA DI TRAPIANTO ( RENE, CUORE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, CORNEA, MIDOLLO) LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SOGGETTI NATI CON CONDIZIONI DI GRAVI DEFICIT FISICI, SENSORIALI E NEUROPSICHICI LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO ( RENE, CUORE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, MIDOLLO) LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLE PATOLOGIE DI CUI SONO AFFETTI E DELLE LORO COMPLICANZE, PER LA RIABILITAZIONE E PER LA PREVENZIONE DEGLI ULTERIORI AGGRAVAMENTI SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CORNEA LE PRESTAZIONI SANITARIE APPROPRIATE PER IL MONITORAGGIO DELLA LORO CONDIZIONE E PER LA PREVENZIONE DELLE EVENTUALI COMPLICANZE SPONDILITE ANCHILOSANTE Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 88.26 RADIOGRAFIA DI PELVI E ANCA Radiografia del bacino, Radiografia dell' anca 87.29 RADIOGRAFIA COMPLETA DELLA COLONNA (2 proiezioni) Radiografia completa della colonna e del bacino sotto carico 92.18.2 SCINTIGRAFIA OSSEA O ARTICOLARE 95.02 ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO Visita oculistica, esame dell'occhio comprendente tutti gli aspetti del sistema visivo 89.52 ELETTROCARDIOGRAMMA 93.15 MOBILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE Manipolazione della colonna vertebrale per seduta Escluso: Manipolazione di articolazione temporo-mandibolare 93.16 MOBILIZZAZIONE DI ALTRE ARTICOLAZIONI Manipolazione incruenta di rigidità di piccole articolazioni Escluso: Manipolazione di articolazione temporo-mandibolare 93.18.1 ESERCIZI RESPIRATORI Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) 93.18.2 ESERCIZI RESPIRATORI Per seduta collettiva (Ciclo di dieci sedute) 93.19.1 ESERCIZI POSTURALI - PROPRIOCETTIVI Per seduta individuale di 60 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.19.2 ESERCIZI POSTURALI - PROPRIOCETTIVI Per seduta collettiva di 60 minuti max. 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute) 93.31.2 ESERCIZIO ASSISTITO IN ACQUA Per seduta di gruppo di 30 minuti max 5 pazienti (Ciclo di dieci sedute) 93.39.5 ELETTROTERAPIA ANTALGICA Elettroanalgesia transcutanea (TENS, alto voltaggio) Per seduta di 30 minuti (Ciclo di dieci sedute) 93.83 TERAPIA OCCUPAZIONALE Terapia delle attività della vita quotidiana Escluso: Training in attività di vita quotidiana per ciechi (93.78) Per seduta individuale (Ciclo di dieci sedute) TUBERCOLOSI (ATTIVA BACILLIFERA) Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.10.5 BILIRUBINA TOTALE E FRAZIONATA 90.25.5 GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (gamma GT) [S/U] 90.38.4 PROTEINE (ELETTROFORESI DELLE) [S] Incluso: Dosaggio Proteine totali 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. DERIV., F. L. 90.82.5 VELOCITA' DI SEDIMENTAZIONE DELLE EMAZIE (VES) 91.02.2 MICOBATTERI IN CAMPIONI BIOLOGICI DIVERSI ESAME COLTURALE (Met. radiometrico) 91.02.4 MICOBATTERI IN CAMPIONI BIOLOGICI RICERCA MICROSCOPICA (Ziehl-Neelsen, Kinyiun) 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 91.49.3 PRELIEVO MICROBIOLOGICO RADIOGRAFIA CONVENZIONALE (RX) DELL'ORGANO O DISTRETTO INTERESSATO TIROIDITE DI HASHIMOTO Prestazioni: 89.01 ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima 90.04.5 ALANINA AMINOTRANSFERASI (ALT) (GPT) [S/U] 90.09.2 ASPARTATO AMINOTRANSFERASI (AST) (GOT) [S] 90.42.1 TIREOTROPINA (TSH) 90.42.3 TIROXINA LIBERA (FT4) 90.43.3 TRIODOTIRONINA LIBERA (FT3) 90.62.2 EMOCROMO: Hb, GR, GB, HCT, PLT, IND. D ERIV., F. L. 91.49.2 PRELIEVO DI SANGUE VENOSO 88.71.4 DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO Ecografia di: ghiandole salivari, collo per linfonodi, tiroide-paratiroidi ALLEGATO 8 BRANCA : FKT PREVENZIONE In riabilitazione la prevenzione e' un elemento essenziale nell' anticipare l'insorgenza di una patologia o limitarne i suoi effetti. Oggi consapevoli della complessità e del notevole impatto economico , che l’intervento terapeutico necessita , la medicina , ha posto maggiormente l’attenzione sullo studio dei fattori di rischio, con lo scopo di poter costruire un’efficace campagna di prevenzione che va intesa globalmente , come un insieme di comportamenti integrati tra loro, per il raggiungimento di un unico traguardo finale, ovvero la costruzione di un protocollo terapeutico e preventivo efficace. La prevenzione si suddivide in tre fasi: prevenzione primaria : comportamenti che cercano di evitare/ridurre l’insorgenza/sviluppo di una patologia. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono misure di prevenzione primaria, in quanto riducono i fattori di rischio che potrebbero aumentare l’insorgenza di quella patologia. Prevenzione secondaria : punta alla diagnosi precoce di una patologia nascente,permettendo così di intervenire sulla stessa precocemente e aumentando le opportunità di intervento per prevenirne la progressione e ridurre gli effetti negativi. Prevenzione terziaria : riduce l’impatto negativo di una patologia avviata, ripristinando le funzioni, riducendo le complicanze e le probabilità di recidive. L’intervento riabilitativo, quindi, è da ritenersi utile nell’ambito della prevenzione, non solo per la “persona “ ma anche per il SSR , prevenire non è solo “meglio che curare “, ma soprattutto meno dispendioso per il malato e per il sistema e permette agli operatori una disponibilità di maggiori risorse per affrontare patologie gravi e complesse diminuendo le complicanze e quindi la morbilità. A tal proposito elemento imprescindibile risulta essere il rapido accesso del paziente ai Presidi Ambulatoriali di FKT per una presa in carico precoce e la redazione di un progetto riabilitativo adeguato;non sempre questo può avvenire specie se come avvenuto nel recente passato le limitate risorse finanziarie di cui ha potuto disporre la Regione Siciliana hanno portato ad una contrazione delle prestazioni con conseguente inevitabile ricorso da parte dei Presidi Ambulatoriali di FKT alle liste di attesa. Prendere in carico in ritardo un paziente affetto da postumi di un intervento chirurgico,o dagli esiti invalidanti di una patologia neurologica,oncologica,cardiologica,infiammatoria,traumatologica degenerativa,comporta un aumento della morbilita' della patologia del paziente stesso con costi sociali spesso elevatissimi, ricoveri ospedalieri impropri,interventi chirurgici che potrebbero essere evitati, terapia farmacologica, necessita' di assistenza,perdita di giornate di lavoro etc.Questi costi possono essere evitati se come detto sopra si attivasse una campagna di PREVENZIONE che deve avere come prerogativa imprescindibile il rapido e tempestivo accesso degli utenti presso i Presidi di FKT accreditati esterni. A tal proposito è utile ricordare come in Sicilia il legislatore ha voluto con l’articolo 123 della legge n 2 del 2002 nell’ambito della riabilitazione un modello di efficienza e organizzazione che rappresentassero un “superamento de facto” del nomenclatore tariffario; infatti i Piani Riabilitativi rappresentano una innovazione che altre regioni d' Italia hanno preso a modello proprio perchè viene per la prima volta considerato un percorso in base alla patologia dell’utente che è posto al centro del progetto di cura in costante monitoraggio da parte del fisiatra e dell’equipe polidisciplinare che ha in carico il paziente. Giova ancora ricordare che l’aspetto relativo alla prevenzione costituisce uno dei concetti cardine che la commissione di esperti che ha ideato i piani riabilitativi ha voluto all’interno di ognuno dei nove percorsi riabilitativi; per cui uno degli aspetti più innovativi sarebbe proprio quello di avere a disposizione delle risorse finanziarie aggiuntive per poter permettere al cittadino di accedere in tempi brevi alle Strutture Sanitarie Accreditate Esterne. CORRELAZIONE TRA I PERCORSI TERAPEUTICI DI ATTIVITA' AMBULATORIALI DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE E LA PREVENZIONE Nel PR1 e PR2 piani riabilitativi di pazienti con affezioni del sistema nervoso centrale, esiti di ictus,emorragie cerebrali,sclerosi multipla, sclerosi a placche,sclerosi laterale amiotrofica,distrofia muscolare,morbo di Parkinson,atassie cerebellari, paralisi cerebrali infantili, sindromi coreo atetosiche,malattie demielinizzanti,sindrome di Guillan Barrè,sono patologie i cui pazienti necessitano di una costante ed efficace terapia riabilitativa al fine di prevenire la disabilità conseguente alla patologia ed alla insorgenza delle inevitabili complicanze nel caso che non si intervenga con rapidità Nel PR3 e PR4 piani riabilitativi di pazienti con affezioni del sistema nervoso periferico, paresi facciali,paralisi ostetriche,sindromi radicolari compressive, cervicobrachialgie, lombosciatalgie da ernia del disco, sindrome del tunnel carpale,neuropatie diabetiche dismetaboliche e non, necessitano dell’immediato intervento riabilitativo al fine di scongiurare gli esiti invalidanti permanenti conseguenti ai deficit neurologici rappresentati, Nel PR 5 piani riabilitativi di pazienti con affezioni di tipo traumatico e,o infiammatorio, fratture,traumi distorsivi articolari e alla colonna vertebrale, patologie infiammatorie articolari e alla colonna vertebrale necessitano di un immediato e tempestivo trattamento riabilitativo al fine di prevenire rigidità articolari,aderenze articolari,ematomi,fibrosi, miositi ossificanti, che se non trattate potranno portare a sequele invalidanti. Nel PR 6 piani riabilitativi di pazienti con affezioni di carattere degenerativo a carico dell’apparato articolare, osteoporosi,artropatie , patologie reumatologiche, sono malattie ad alto impatto sociale sia per la quantità di popolazione che ne è colpita ,sia perché si manifestano dalla quarta decade di vita per conclamarsi in tarda età . Prevenire l’osteoporosi significa prevenire il rischio di crolli vertebrali,fratture di femore patologiche, prevenire l’artrosi significa dare una corretta risposta in termini di terapie a basso costo in ragione di costi che invece lieviterebbero se questi pazienti fossero sottoposti ad interventi chirurgici di protesizzazione o di sintesi di fratture per cadute accidentali dovute alla diminuita mobilità a causa dell’artrosi. Nel PR7 piani riabilitativi di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici e’ evidente come sia impossibile fare attendere chi è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici che necessitano di un tempestivo progetto riabilitativo ,elemento imprescindibile per una buona ripresa funzionale . Nel PR 8 piani riabilitativi di pazienti con affezioni cardiologiche respiratorie,urologiche,angiologiche è evidente come non possono aspettare patologie internistiche legate a malattie di organi vitali. Nel PR 9 piani riabilitativi di pazienti affetti da patologie dell’apparato locomotore in età evolutiva,scoliosi,cifosi,ginocchia valghe,piedi piatti ,piede torto congenito, etc sono solo alcune dei dismorfismi e paramorfismi delle affezioni in età evolutiva ,e fare attività di screening con visite fisiatriche anche su soggetti asintomatici è molto importante al fine di indagare su patologie che in maniera subdola si instaurano. Alla luce di quanto descritto un progetto legato alla prevenzione in ambito riabilitativo è auspicabile specie se si riuscirà ad avviare un cospicuo numero di cittadini a visite specialistiche fisiatriche preventive che potranno mettere in evidenza stati patologici silenti che se diagnosticate per tempo evitano l'instaurarsi di disabilità transitorie o permanenti che comporterebbero al SSR costi sicuramente maggiori .