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ESPOSIZIONE A GASOLIO: RISCHI PER LA SALUTE
Il gasolio è classificato come segue:
SIMBOLI
FRASI R
FRASI S
Xn = Nocivo
R 40 Pericolo di effetti irreversibili. R 65 Nocivo. Può provocare danni ai polmoni in
caso di ingestione.
S 24 Evitare il contatto con la pelle. S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
S 62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il
medico e mostrargli l’etichetta.
Il gasolio per autotrazione è stato definito dall’International Agency for Research on
Cancer (IARC) come “Agente non classificabile per le proprietà cancerogene sull’uomo
per studi inadeguati” (Monografia IARC Vol. 45 – 1989). Nella stessa monografia si
segnala però che alcuni esperimenti su animali hanno rilevato una correlazione fra il
contatto con gasolio ed un maggior sviluppo di tumori della pelle. Si accenna inoltre alla
cancerogenicità cutanea di alcuni componenti del gasolio, come il kerosene straight-run,
i distillati leggeri ottenuti con procedimenti sotto vuoto e i distillati leggeri ottenuti con
procedimenti di cracked catalitico.
Il nesso fra contatto col gasolio e sviluppo di tumori alla pelle è stato studiato da Nessel,
dell’ Exxon Biomedical Sciences* . Nessel sostiene che l’azione cancerogena dei
carburanti a media distillazione sia dovuta non a un meccanismo mutageno (cioè in grado
di modificare il patrimonio genetico delle cellule), ma irritativo. L’ipotesi è la seguente:
l’irritazione della pelle causata dall’esposizione al carburante promuoverebbe processi
cancerogeni già in atto. In assenza di irritazione, il tumore non si sviluppa. (Fonte: Nessel
CS, “A comprehensive evaluation of the carcinogenic potential of middle distillate fuels”, su
Drug and Chemical Toxicology 1999 Feb;22(1):165-80).
Il Prof. Koschier FJ. riassume in un articolo i risultati di vari studi sulla nocività del gasolio
e dei suoi componenti: Una alta esposizione inalatoria può indurre depressione del
sistema nervoso centrale, caratterizzata da atassia (disturbo dell'equilibrio e della
coordinazione dei movimenti) , ipoattività e prostrazione. I carburanti a media distillazione
possono causare irritazioni e infiammazioni della pelle per esposizioni ripetute o acute, ma
sono debolmente irritanti per gli occhi e non provocano allergie cutanee. L’assorbimento
tramite la pelle è abbastanza veloce, ma limitato al 10-15 % della dose applicata in 24 ore.
I carburanti a media distillazione sono risultati generalmente inattivi nei test sulla tossicità
genetica , tranne che in uno studio sul kerosene straight run che ha evidenziato lo
sviluppo del linfoma nei topi per attivazione metabolica. Sono stati infine riportati effetti sul
sistema nervoso e riproduttivo nell’uomo e negli animali per esposizione inalatoria. (Fonte:
Koschier FJ., Toxicity of middle distillates from dermal exposure, su Drug and Chemical
Toxicology (1999 Feb; 22(1):155-64)
Il gasolio contiene anche tracce molto limitate di benzene, sostanza classificata dallo IARC
(monografia n. 29 - 1982) come cancerogena per l’uomo (leucemia). Il gasolio non è
classificato cancerogeno in base al suo contenuto in benzene, in quanto tale
classificazione scatta per percentuali di benzene maggiori o uguali allo 0,1% in peso, e i
gasoli commercializzati ne contengono quantità minori.
*Considerare la parzialità della fonte.
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Uno studio sugli impianti di distribuzione di carburante condotto dalla USL 20 e dalla
facoltà di Medicina di Verona, riporta concentrazioni di benzene nei gasoli per valori
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compresi tra 0.003 e 0.05 mg/m . Lo studio riporta come le concentrazioni di benzene
nell’aria vicino alle pompe di gasolio siano nettamente inferiori a quelle presenti presso le
pompe di benzina, ma non nulli. Nello stesso documento si riporta come l’assorbimento di
benzene (benzenemia nel sangue) sia maggiore per gli addetti fumatori rispetto ai non
fumatori. (Fonte: “Valutazione dell'esposizione a benzene di addetti all'erogazione di
benzina”, USL 20, Facoltà di Medicina di Verona).
E’ da ricordare, infine, la nocività per ingestione del gasolio, che per quanto poco probabile
va considerata. Un rischio specifico è legato infatti all’aspirazione del liquido nei polmoni,
che si può verificare direttamente in seguito all’ingestione, oppure successivamente in
caso di vomito, spontaneo o provocato. In tali evenienze può insorgere polmonite chimica,
una condizione che richiede trattamento medico immediato e può risultare fatale. (Fonte:
scheda di sicurezza).
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