didattica attiva approfondimento > Misura del tempo SCIENZE DELLA VITA Come si può misurare il tempo trascorso da un evento? La risposta è semplice: basta che qualcuno presente allo svolgimento dell’evento ne abbia preso nota e ci abbia trasmesso la sua registrazione. Questa condizione favorevole si verifica, però, solo per eventi piuttosto vicini a noi, risalenti al massimo a poche migliaia di anni fa. E per gli eventi più antichi, avvenuti quando l’uomo non c’era? figura 1 Il decadimento radioattivo permette di stabilire l’età di una roccia. Il metodo di datazione si basa sui tempi impiegati da certe quantità note di atomi radioattivi a trasformarsi in atomi stabili. Maggiore è la proporzione degli atomi prodotti dal decadimento rispetto a quelli originari, più lungo è il tempo trascorso. Atomi radioattivi instabili (uranio, potassio, carbonio 14) Tempo di trasformazione Atomi stabili (piombo, argo, azoto 14) C Se al momento in cui l’evento si è verificato scattasse un meccanismo segnatempo, la consultazione oggi di questa sorta di cronometro ci fornirebbe la collocazione cronologica dell’evento, cioè la sua datazione. Quello del cronometro può sembrare un paragone forzato, ma in realtà gli scienziati hanno individuato un processo che assomiglia molto da vicino al funzionamento di un orologio. Si tratta di un fenomeno noto come decadimento radioattivo. Al momento della formazione di certe rocce, in particolare quelle originate dalla solidificazione dei magmi, alcuni atomi, chiamati genitori, iniziano a trasformarsi spontaneamente in altri atomi, chiamati figli, originariamente non presenti in quella roccia. Il tempo necessario per queste trasformazioni, che non è influenzato dalle condizioni fisiche in cui si trova la roccia, può essere determinato sperimentalmente in laboratorio. Se in un campione di roccia si misurano le quantità di atomi genitori e atomi figli oggi presenti e se si conosce la velocità con la quale avviene la trasformazione, può essere effettuata la datazione della roccia. Lo scorrere del tempo è segnato dall’aumento della quantità di atomi figli rispetto agli atomi genitori (figura 1). I fossili sono tracce di organismi vissuti in epoche passate. Se riusciamo a determinare l’età del fossile, sapremo in quale periodo visse quel particolare sistema vivente. I fossili, però, si formano normalmente nelle rocce sedimentarie, non nelle magmatiche che possono essere datate. Tuttavia le rocce sedimentarie sono spesso comprese tra formazioni di origine magmatica. Benché rimanga un certo limite di imprecisione, il fossile può essere assegnato a un’età compresa fra quella della roccia magmatica immediatamente più giovane dello strato in cui si trova e quella della roccia magmatica immediatamente più antica (figura 2). A B figura 2 Uno strato di roccia sedimentaria contenente fossili (A), si trova interposto tra due strati di rocce magmatiche (B e C). L’età dello strato A, e quindi dei fossili in esso contenuti, è compresa tra quella dello strato B e dello strato C, facilmente databili con gli elementi radioattivi. Fabio Fantini, Simona Monesi, Stefano Piazzini - Progetto scienze naturali • Italo Bovolenta editore - 2011 1