Progettazione annuale di Caerano

UN MARE …
D’ AMORE
SCUOLA DELL’INFANZIA
PARITARIA PARROCCHIALE “SACRO CUORE”
CAERANO DI SAN MARCO
Anno scolastico 2014/2015
La nostra scuola cristiana ispira la sua azione educativa alla figura di Maddalena di Canossa, il
cui mandato è quello di far conoscere e amare Gesù Cristo con la testimonianza della vita e
con l’annuncio esplicito, in umile servizio di carità evangelica provvedendo ai bisogni dei
bambini.
Alla fine dell’ anno scolastico, a giugno, tenendo conto anche delle indicazioni fornite
dai relatori al termine del secondo anno IRC, noi insegnanti ci siamo incontrate per un
momento di verifica finale, nel quale sono state messe in evidenza sia le nostre riflessioni
relative ai lati positivi e alle difficoltà emerse durante l’anno, sia le necessità dei bambini.
Confrontandoci su questi aspetti, i bisogni che a nostro parere emergevano come
priorità erano:
-il bisogno di ascolto per sentirsi in relazione vera con l’altro, una modalità che apre la strada
all’accoglienza, al confronto, alla condivisione, alla fiducia e al riconoscimento dell’altro e di se
stessi come persone uniche
-il bisogno di attenzione per sviluppare un ascolto attivo della propria interiorità (emozioni e
sentimenti)
-il bisogno di tempi distesi per poter assaporare il silenzio, lo stupore, la semplicità, la
gratuità, i gesti d’amore quotidiani.
L’anno scorso, dopo esserci “MERAVIGLIATI DELLE MERAVIGLIE DEL CREATO”, abbiamo
scoperto insieme ai bambini che l’opera più bella di Dio è l’uomo, speciale perché creato a Sua
immagine e somiglianza.
Guidati dal nostro parroco Don Paolo, abbiamo pensato di continuare questo percorso
accompagnando i bambini in un viaggio, alla scoperta di quel “pezzo” di infinita bellezza di Dio
che è dentro in ciascuno di noi, per poi poter godere di una vita piena.
Per questo abbiamo pensato di far riferimento:
-al brano del vangelo di Matteo 4,18-22:
LA CHIAMATA DEI PRIMI QUATTRO DISCEPOLI
-al brano del vangelo di Marco 4,35-41: LA TEMPESTA SEDATA
-al brano del vangelo di Luca 5,1-11: LA PESCA MIRACOLOSA
-alle Indicazioni Nazionali del 2012: “… vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio
io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri
in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona
unica e irripetibile.”
“… avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, esprimere sentimenti ed emozioni.”
“ giocare, muoversi, domandare, imparare a riflettere, ascoltare … ”
-alle indicazioni del corso IRC (lavori svolti da Maddalena Zilio).
FINALITA’: Aiutare i bambini ad esprimere il meglio di quello che sono, trovando la gioia vera
nell’amico Gesù (ascoltandolo, fidandosi e affidandosi a Lui).
O.S.A.: Scoprire la persona di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come
viene celebrata nelle feste cristiane
Questa programmazione è un percorso condiviso non solo tra i bambini, ma con tutta la
comunità educante (insegnanti, personale non docente, genitori, parrocchia …) per raggiungere
insieme questa significativa finalità.
Tutti nella vita vogliamo essere felici, il nostro sogno più grande è proprio quello di trovare la
VERA GIOIA, quel “Qualcosa” di prezioso che dia senso alla nostra vita.
Per questo pensiamo sia importante coinvolgere tutti, perché chi meglio dei bambini riesce a
raccontare con semplicità e naturalezza “quel qualcosa di Dio” che gli adulti hanno
dimenticato?
Come dice Papa Francesco “quello che Dio cerca con l’uomo è un rapporto di papà-bambino. Lo
accarezza e gli dice: io sono con te”.
Nel proporre un cammino scolastico di crescita in cui questo “proposito” possa trovare la
giusta collocazione, abbiamo scelto delle parole chiave associandole ad alcuni elementi del
mare:
-L’ASCOLTO: LA CONCHIGLIA
-LA LUCE: UN PEZZO DI VETRO
-LA FIDUCIA: L’ANCORA
-L’AMORE: L’AGO E IL FILO PER RICUCIRE LE VELE
A questo punto, dopo aver cercato quei brani del Vangelo che potevano sostenere il nostro
percorso, li abbiamo letti insieme e abbiamo lasciato risuonare dentro di noi il testo.
Successivamente ne abbiamo condiviso le impressioni e, aiutati da don Paolo, ne abbiamo
cercato le chiavi di lettura per ”entrare” nel brano biblico.
E’ stata un’ esperienza nuova come collegio docenti, ma sicuramente un’ occasione importante
di crescita personale e di incontro e di scambio tra colleghe.
La difficoltà maggiore è stata sicuramente il fatto di doversi mettere per prime in gioco,
anche se eravamo consapevoli e concordi nell’ affermare che Dio non si spiega né si dimostra,
ma si “comunica” per contagio.
Dobbiamo noi per prime aprire il nostro cuore e lasciare che Dio pervada la nostra vita, il
nostro modo di guardare il mondo e di vivere le relazioni.
Il passo successivo è stata la stesura della mappa progettuale che ha delineato le varie unità
del percorso.
MAPPA PROGETTUALE
TITOLO: “UN MARE D’AMORE”
1 ° U. D. A. “TUTTI A BORDO”
(Settembre – ottobre)
2° U. D. A. “SEGUIAMO LA STELLA”
(novembre – dicembre)
3° U. D. A. “PASSIAMO ALL’ALTRA RIVA”
(gennaio – marzo)
4° U. D. A. “PESCHI-AMO CON IL CUORE”
(aprile – maggio)
Siamo pronti?! Sì, siamo pronti per questa nuova avventura che ci ha insegnato a “pescare”
con il cuore e a trovare quindi la vera felicità.
Nella 1^ u.d.a. con i bambini abbiamo trovato in mare una grande conchiglia che ci ha permesso
di ascoltare la voce del nostro personaggio guida: il pescatore Martino che ci ha chiamati per
nome e ci ha chiesto di salire sulla sua barca.
Ognuno di noi ha portato la sua storia, il suo vissuto, i suoi affetti e ha incontrato i compagni
di viaggio.
Nella 2^ u.d.a. durante il nostro viaggio (vita), abbiamo trovato in mare un pezzo di vetro che
rifletteva la luce della stella cometa che ci ha guidato nel tempo di Avvento a trovare la vera
Luce del Natale: Gesù Bambino.
Nella 3^ u.d.a. siamo stati sorpresi da una tempesta in mare che ha suscitato in noi una serie
di emozioni e paure. Ma Gesù, risvegliato dal nostro grido ha placato questi mari in tempesta
dentro di noi e ci ha accolto nel suo caldo abbraccio.
E noi, fidandoci nuovamente di Gesù, siamo diventati capaci di attraversare le nostre paure e
di passare quindi all’altra riva.
A questo punto con la 4^u.d.a. abbiamo imparato a pescare in modo nuovo: lo abbiamo fatto
con il cuore.
Abbiamo aiutato i bambini ad andare in profondità e a capire che le cose che contano
veramente nella vita sono aiutare con un sorriso o una carezza chi sta annegando nel mare
della tristezza, con un abbraccio chi si sente solo e con un gesto di incoraggiamento chi ha
paura. In questo modo abbiamo risposto alla chiamata di Gesù di diventare pescatori di uomini
e abbiamo scoperto la vera felicità.
Così alla fine del nostro viaggio abbiamo fatto una grande festa tutti insieme condividendo le
nostre “scoperte” con la comunità (festa di fine anno).
1^U.D.A.TUTTI A BORDO
ACCOGLIENZA (settembre-ottobre)
Nella prima unità di apprendimento il nostro compito è stato quello di accogliere i bambini con
i loro diversi vissuti.
In questo primo periodo i bambini si sono sentiti più volte chiamati per nome e hanno scoperto
nomi nuovi, che pian piano hanno preso un volto, una connotazione emotiva.
Chiamare per nome ha un significato ben preciso: significa definire la vera personalità, ciò
che ci rende autentici, che dà senso e valore alla nostra esistenza, al nostro essere, che è
importante, unico e irripetibile.
FINALITA’: aiutare i bambini a diventare consapevoli del fatto che tutti noi abbiamo una
storia personale, voluta e concepita da Dio e per questo siamo stati chiamati per nome ad
esistere.
OBIETTIVI:
-i bambini scoprono l’importanza di avere un nome
-i bambini scoprono la loro unicità e il posto singolare che ognuno ha nel cuore di Dio
-i bambini sviluppano consapevolezza nelle loro potenzialità favorendo la loro autostima
-i bambini fanno esperienza che la diversità che ci caratterizza è una grande ricchezza per
tutti.
CHI ABBIAMO COINVOLTO?
-
-
Il parroco durante la programmazione con noi insegnanti e nell’ incontro di
presentazione con i genitori
I genitori, ai quali, durante l’incontro formativo, è stato chiesto di creare in famiglia il
proprio “pezzetto” di mare con diversi tipi di materiali. A scuola poi tutti i “pezzetti”,
uniti insieme, hanno formato il grande ed unico mare dentro il quale è iniziata la nostra
speciale avventura.
La comunità parrocchiale durante la messa “delle famiglie” che si celebra una volta al
mese. Durante l’offertorio i bambini hanno portato all’altare un cartellone che ha
riassunto il percorso svolto in questa prima U.D.A.
Il BRANO DEL VANGELO che ci ha guidato alla partenza del nostro viaggio è stato il brano
di Mt 4,18-22: Gesù chiama gli apostoli.
Con questo brano i bambini si sono sentiti a loro volta chiamati per nome e a vivere questa
esperienza di chiamata.
Un essere chiamati per distinguersi dagli altri e così relazionarsi, spinti dal desiderio di
conoscersi, misurarsi, provarsi nei primi approcci o per chi già si conosceva per approfondire
rapporti e amicizie.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO:
Verso la metà di settembre noi insegnanti abbiamo drammatizzato il brano del Vangelo di
Matteo, nel salone in presenza di tutti i bambini.
Abbiamo scelto questo brano perché parla della prima chiamata che Gesù fa agli apostoli e la
prima chiamata che noi abbiamo ricevuto è stata proprio quella di esistere.
Ma per rispondere ad una chiamata è necessario mettersi in
ASCOLTO con tutto il corpo, soprattutto con il cuore …
Per questo, dopo essere riuscite a creare un clima di attesa,
di predisposizione all’ascolto e di stupore, abbiamo coinvolto
anche i bambini (divisi per fasce d’età) a vivere in prima
persona “la chiamata” e a viverla in modo pieno.
Tenendo presente che uno dei nostri obiettivi era quello
di far assaporare a tutti i bambini ogni singolo momento
di questa attività, in modo sereno e tranquillo, ogni
bambino ha avuto la possibilità di drammatizzare il brano
del Vangelo immedesimandosi sia a livello fisico che
emotivo in tutti i personaggi (Gesù e pescatori).
Questo però ha richiesto tempi molto lunghi visto anche il
numero dei bambini, ma ciò non ci ha sconfortato, anzi …
le soddisfazioni le abbiamo avute poi nel momento di
conversazione.
Per creare un clima più raccolto e di ascolto profondo, abbiamo pensato di svolgere questa
attività nella chiesetta della nostra scuola
I bambini erano particolarmente coinvolti emotivamente e infatti ci hanno sorpreso molto le
loro parole quando abbiamo chiesto cosa avevano provato nell’esperienza della
drammatizzazione.
PESCATORI:
“Mi sono sentita sorpresa quando Gesù mi ha chiamato per nome”
“Ho capito che chiamava proprio me … ero felice e importante”
GESU’:
“Li ho chiamati per nome perché gli volevo bene”
“Mi sono sentita benissimo … avevano dei nomi bellissimi”
Abbiamo concluso questo momento chiedendo ai bambini di aprire il loro cuore a Gesù e loro
con molta naturalezza:
“Grazie Gesù del nome bello che mi hai dato”
“Grazie Dio di essere mio Padre”
“Grazie Gesù che mi sei vicino e mi vuoi bene”
“Ciao Gesù ti mando tanti bacini”
Il lavoro
successivo è stata
la riproduzione
grafica di quanto
avevano
drammatizzato.
A rendere il viaggio più emozionante e ricco di attese è stato l’arrivo di Martino il pescatore
(interpretato dall’ insegnante) con la sua barca.
Questo personaggio è venuto a scuola e ha chiamato ogni bambino (per nome) a diventare suo
amico e ha chiesto l’aiuto di ognuno per personalizzare la barca prima di partire per il grande
viaggio.
Successivamente, dopo aver decorato
la barca con la nostra impronta,
Martino ci ha regalato una conchiglia
speciale: speciale perché ci ha aiutato
ad ascoltare il nostro cuore. All’ interno
di ogni conchiglia c’era un messaggio da
leggere a casa con i genitori: “ (nome
del bambino) apri il tuo cuore e ascolta
la mia voce. Vieni e seguimi. Firmato
Gesù”.
Abbiamo scelto la conchiglia come oggetto associato all’ascolto perché, istintivamente chi
trova una conchiglia di solito la porta all’orecchio per sentire la voce del mare.
Così anche noi nel Vangelo ascoltiamo la voce di Dio che ci chiama per nome e ci chiede di
mettere in mare le nostre barche per essere anche noi pescatori di uomini.
Siamo stati quindi pescati da Gesù e i nostri pesci con le foto di ciascuno sono stati appesi
nella grande rete della scuola.
Dopo questo incontro siamo saliti tutti a bordo e siamo partiti…
A questo punto si sono susseguite una serie di attività per preparare il bagaglio da portare in
viaggio: la nostra storia, la famiglia e gli amici.
MI ASCOLTO: Dopo aver ascoltato la storia
“della bambina senza nome”, i bambini hanno
parlato
di
se
stessi,
delle
proprie
caratteristiche fisiche e non solo.
Dopo aver letto il libro “Mi piace essere come
sono” ogni bambino ha costruito il proprio
libretto personalizzando la storia con la
propria sagoma. Si sono poi distesi sopra e
hanno ascoltato il proprio cuore.
Con semplici giochi, canti a tema e riflessioni
in circle-time, i bambini hanno compreso
l’importanza e la ricchezza di avere un nome e
di quando l’hanno ricevuto (battesimo).
Il lavoro sul battesimo è stato
particolarmente significativo e
coinvolgente: i bambini hanno
potuto vedere il fonte battesimale,
ascoltare il racconto del proprio
battesimo fatto da una compagna di 5 anni che lo aveva
vissuto l’anno precedente, hanno portato a scuola una foto
del proprio battesimo e poi lo hanno drammatizzato.
Sono stati momenti di forte interesse e stupore, i bambini
hanno manifestato molto entusiasmo nel rivivere il loro battesimo, tanto che a casa hanno
chiesto ai genitori di raccontare loro quel momento così bello e importante.
Altrettanto significativi sono stati: il gioco nel quale ogni bambino con il suo cuore è stato
pescato da Gesù e il momento in chiesa durante il quale ognuno ha incollato poi il proprio
cuoricino nel cuore grande di Dio.
C’è stata una forte emozione, soprattutto per noi insegnanti, nel vedere e nel sentire che per
i bambini era sì un momento particolare ma comunque “naturale” vedere il proprio nome
scritto nel cuore di Dio.
TI ASCOLTO: Attraverso una serie di attività ludiche, i bambini hanno posato lo sguardo
sulle persone importanti che sono vicine a loro, che vogliono loro bene e alle quali loro vogliono
bene.
Tutti hanno raccontato qualcosa di bello dei propri familiari, numerosi episodi di vita vissuta e
di affetti percepiti.
CI ASCOLTIAMO: Abbiamo concluso questo percorso con giochi, canti, conversazioni
sull’amicizia, sull’importanza del rispetto e della condivisione.
Alla fine abbiamo organizzato con i bambini la festa dell’amicizia durante la quale ogni sezione
ha condiviso con le altre dei dolcetti che avevano preparato precedentemente.
TEMPI:
 DRAMMATIZZAZIONE VANGELO INSEGNANTI: 1 ORA
 DRAMMATIZZAZIONE VANGELO BAMBINI: 5 ORE
 CIRCLE TIME IN CHIESA: 2 ORE
 DISEGNO DELLA CHIAMATA: 1 ORA
 ARRIVO DI MARTINO E DECORAZIONE BARCA: 2 ORE EMEZZA
 ATTIVITA’ MI ASCOLTO, TI ASCOLTO, CI ASCOLTIAMO: 2 ORE AL GIORNO PER
25 GIORNI
PUNTI FORTI:
- Noi insegnanti abbiamo “riscoperto” che il Vangelo si riscontra concretamente in ogni
aspetto della nostra quotidianità. Questo ha stimolato un confronto tra di noi e ha
contribuito alla nostra crescita spirituale.
- Il nostro entusiasmo ha permesso di coinvolgere maggiormente i genitori nel seguirci
con interesse in questo percorso insieme ai loro figli, nonostante un gruppo di alunni
non sia di religione cattolica.
- I bambini hanno dimostrato una particolare partecipazione ed emozione nelle varie
attività da noi proposte. Abbiamo costatato che il messaggio da noi veicolato era stato
interiorizzato perché durante i momenti liberi emergeva nei loro discorsi e nel gioco.
- La consegna del libretto personale costruito durante la 1^ UDA è stata apprezzata sia
dai genitori che dai bambini, i quali si sono sentiti protagonisti nel raccontare alla
propria famiglia ciò che avevano vissuto.
PUNTI DEBOLI:
- La difficoltà nel lavorare tutti insieme in salone, dovuta sia al grande numero di bambini
che ai diversi tempi di attenzione dei piccoli, dei medi e dei grandi.
- La difficoltà nello svolgere il circle-time, in sezione omogenea di piccoli (25 bambini).
2^ U.D.A. SEGUIAMO LA STELLA
NATALE (dicembre)
Non si può vivere senza una stella! Questo è quello che
abbiamo scoperto in questa seconda Unità
d’Apprendimento. Come i re magi e i pastori con
fiducia hanno seguito la stella cometa senza sapere
dove questa li portasse, anche noi ci siamo fidati e la stella cometa ci ha portato a scoprire
che ciò che conta veramente è la luce di Gesù. È lui la Stella che guida e illumina la nostra
vita.
FINALITA’: Il bambino scopre che il dono più grande a Natale è la nascita di Gesù Bambino: è
Lui la Luce che illumina e riscalda la nostra vita e ci ricorda che siamo frutto dell’amore di
Dio.
OBIETTIVI:
 Scoprire che Gesù è il più bel dono di Dio ed è lui il vero senso del Natale.
 Vivere il periodo dell’Avvento preparando il cuore affinchè il Signore vi trovi davvero
posto.
CHI ABBIAMO COINVOLTO?
- Le famiglie, consegnando loro una stella in cui scrivere un messaggio augurale di luce da
condividere e scambiare durante la recita di Natale. Inoltre i genitori sono stati
coinvolti durante la Festa con un momento di preghiera insieme.
- La comunità parrocchiale durante la messa “delle famiglie”. Durante l’offertorio i
bambini hanno portato all’altare una stella cometa che ha riassunto il percorso svolto in
questa seconda u.d.a.
Il BRANO DEL VANGELO che ci ha guidato durante il Santo Natale è il brano di Mt 2,1-12:
la nascita di Gesù e la visita dei Magi.
Attraverso questo brano i bambini si sono immedesimati nei Re magi e hanno seguito con
fiducia la stella, la Stella dell’amore (Gesù) che nasce per dirci che Dio, nostro Padre, ci vuole
bene e per insegnarci a vivere insieme nella gioia.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO:
Il primo dicembre il pescatore Martino è ritornato a farci visita raccontando di aver trovato
in mare un pezzo di vetro che rifletteva una luce speciale: la luce della stella cometa. Coinvolti
dal suo racconto, i bambini hanno subito associato la sua esperienza con quella dei re magi.
Invitati da Martino anche i bambini si sono messi in viaggio per scoprire dove li avrebbe
condotti la stella cometa.
Tutti i bambini hanno drammatizzato il brano del Vangelo scelto, scoprendo gli atteggiamenti
che i re magi hanno vissuto durante il loro viaggio.
I bambini si sono dimostrati entusiasti durante la drammatizzazione. Infatti nel circle-time è
emerso:
“E’ stato faticoso questo viaggio però ho avuto coraggio a superare gli ostacoli (gioco con
percorso ad ostacoli)”,
“Sono felice di aver portato i regali a Gesù”.
Il percorso didattico si è poi concretizzato con la costruzione del calendario dell’Avvento da
completare a casa: ad ogni settimana corrispondeva un atteggiamento che i bambini dovevano
scoprire e vivere con un impegno.
1° settimana: FIDUCIA
- Giochi sulla fiducia per scoprire l’atteggiamento
- Consegna dell’impegno che, insieme alla famiglia,
dovevano vivere:
TI FIDI DI ME? SCRUTA IL CIELO
IL CIELO C’E’ PER TUTTI, MA SOLO POCHI LO LEGGONO
Ehi, non aspettare Natale. Corri ad aprire lo scatolone delle
statuine del presepio e “metti in moto” i Re Magi.
Dovresti averne tre: piazzali sul comodino
vicino al letto in camera tua,.
Ogni mattino al risveglio ti daranno il buongiorno e ti ricorderanno che …
è ora di fidarsi e di scrutare (= guardare con attenzione o meglio con gli occhi del cuore) il
cielo e le stelle. Scegli un giorno della settimana (magari quando c’è limpido) per guardare il
cielo stellato con la tua famiglia e ringrazia Dio per il creato.
2° settimana: CORAGGIO
- Attività sulla capacità di chiedere scusa scoprendo il buio e la luce nel proprio cuore.
- Consegna dell’impegno che, insieme alla famiglia, dovevano vivere
FORZA! RIALZATI E CAMMINA
VERSO GESÙ NON SI CAMMINA CON I PIEDI, MA CON IL CUORE
Il cammino dei magi prosegue: spostali dal comodino al luogo dove giochi.
Ti daranno la forza e il coraggio per chiedere scusa quando sbagli.
Scegli un giorno della settimana per fare una passeggiata con la tua
famiglia e raccogli un sasso per tutte le volte che c’è stato buio nel tuo cuore,
mettilo, poi, davanti alla capanna di Gesù.
3° settimana: GRATUITA’
- Realizzazione di un addobbo natalizio da donare ad una persona cara o bisognosa.
-
Consegna dell’impegno che, insieme alla famiglia, dovevano vivere:
L’AMORE E’ PAZIENTE
SE AMI, FALLO CON TUTTO IL CUORE
Altra tappa per i nostri instancabili camminatori.
Porta le statuine in cucina. Prima di ogni pasto ringrazia il Signore per il cibo che ti offre
senza fare capricci o sprecare il cibo.
Metti da parte un soldino per i poveri che non hanno niente da mangiare.
Condividere il cibo significa condividere la vita,
accogliere, fare spazio per dire a qualcuno l’affetto che proviamo per lui.
E vogliamo farlo nel nome di Gesù.
4° settimana: GIOIA
- Festa di Natale con i genitori e realizzazione e consegna del lavoretto
- Consegna dell’impegno che, insieme alla famiglia, dovevano vivere:
UNA GIOIA GRANDISSIMA
FAI RISPLENDERE LA LUCE DI GESU’NELLA TUA VITA
Siamo giunti alla fine di questo cammino insieme,
siamo pronti per accogliere nel nostro cuore
Gesù Bambino che nasce per noi.
Gioiamo di questo e portiamo la gioia vera in famiglia,
tra gli amici, in ogni luogo, donando un sorriso a chi incontriamo.
Alla fine di questo percorso i bambini hanno imparato che il proprio cuore è come una casa:
bisogna prepararla per accogliere chi sta per entrare. Grazie alla fiducia, al coraggio, alla
gratuità e alla gioia i bambini hanno preparato il proprio cuore per accogliere Gesù bambino
che nasce.
“Ora siamo felici: siamo pieni di gioia dentro il cuore”;
“Siamo pronti che nasca Gesù”;
“Gesù sei tu la nostra stella che non ci abbandona mai”.
TEMPI:
 ARRIVO DI MARTINO E CONVERSAZIONE: 1 ORA
 GIOCHI IN SALONE: 1-2-3 SEGUIAMO LA STELLA: 1 ORA
 DRAMMATIZZAZIONE BRANO DEL VANGELO: 1 ORA
 CIRCLE TIME: 1 ORA
 COSTRUZIONE CALENDARIO AVVENTO:
 LUNEDI’ 1 DICEMBRE:1 ORA E MEZZA (GIOCHI SULLA FIDUCIA E CONSEGNA
IMPEGNO)
 MARTEDI’ 9 DICEMBRE:1 ORA E MEZZA (ATTIVITA’ BUIO/LUCE E CONSEGNA
IMPEGNO)
 LUNEDI’ 15 DICEMBRE: 1 ORA E MEZZA (REALIZZAZIONE ADDOBBO NATALIZIO
E CONSEGNA IMPEGNO
 LUNEDI’ 22 DICEMBRE: 2 ORE (LAVORETTO E CONSEGNA IMPEGNO)
2 ORE (FESTA DI NATALE)
PUNTI FORTI:
- L’entusiasmo di diversi bambini nel raccontare di aver vissuto l’ impegno settimanale
con la propria famiglia.
- E’ stato gratificante vedere una buona collaborazione con i genitori visto che la maggior
parte delle famiglie, il giorno della recita, ha riportato le stelle con il messaggio di luce.
- La nuova modalità di fare la recita di Natale, con il coinvolgimento diretto dei genitori
è stata apprezzata dalle famiglie perché hanno vissuto un momento di gioiosa
aggregazione e condivisione.
- Alla fine del percorso i bambini hanno risposto senza esitazione che Natale “è bello, è
gioia, è importante” perché nasce Gesù, Babbo Natale è passato davvero in secondo
piano con molta naturalezza.
PUNTI DEBOLI:
- In questa u.d.a. abbiamo avuto tempi poco distesi poiché la preparazione della recita di
Natale ha impegnato più del tempo previsto.
- Scoprire che l’entusiasmo che alcuni bambini hanno dimostrato a scuola, rispetto alle
attività proposte, non è stato preso in considerazione né apprezzato dai propri
genitori.
3^U.D.A. PASSIAMO ALL’ALTRA RIVA
PASQUA (gennaio-marzo)
Con questa unità di apprendimento abbiamo
accompagnato i bambini a scoprire le proprie
emozioni, aiutandoli a conoscere meglio se stessi,
le loro potenzialità e le loro fragilità.
Attraverso questo percorso i bambini hanno
potuto
“mettersi
in
gioco”
esprimendo
liberamente ciò che provavano, confrontandosi
tra di loro.
Dopo aver dato un nome alle varie emozioni, i bambini hanno scoperto che per superare le loro
difficoltà è importante fidarsi: fidarsi di Gesù che è la nostra àncora di salvezza.
Questo è stato il passaggio pasquale che abbiamo fatto vivere ai bambini: sentire la gioia e la
pace che ci abita perché ora sappiamo che Gesù è sempre con noi, soprattutto quando non ce
la facciamo da soli.
FINALITA’: stimolare il bambino a riconoscere, esprimere e canalizzare le proprie emozioni,
attraverso il corpo e il linguaggio verbale e non verbale.
OBIETTIVI:
 Conoscere e discriminare le emozioni attraverso il linguaggio verbale e non verbale del
corpo
 Saper esprimere e comunicare le proprie emozioni
 Saper gestire il proprio stato emotivo
 Riconoscere e accogliere le emozioni altrui
 Scoprire che “è bello” fidarsi di Gesù per vivere bene tutte le nostre emozioni
 Scoprire la festa della Pasqua, come festa della vita che si rinnova.
CHI ABBIAMO COINVOLTO?
- Le famiglie durante gli incontri formativi proposti dalla diocesi
- La comunità parrocchiale durante la messa “delle famiglie” durante la quale i bambini
hanno portato all’altare il cartellone costruito durante questa unità di apprendimento.
Il BRANO DEL VANGELO che ci ha guidato in questa unità di apprendimento è il brano di Mc
4,35: la tempesta sedata. Attraverso questo brano abbiamo accompagnato i bambini a
scoprire le loro emozioni usando delle similitudini:
RABBIA = mare in tempesta
PAURA = paura dei pescatori
TRANQUILLITA’ = la calma del mare dopo la tempesta
GIOIA = la gioia di aver ritrovato la fiducia in Gesù.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO:
Quando siamo tornati dalle vacanze di Natale, a causa di un consistente numero di bambini
assenti, ci è sembrato opportuno posticipare l’inizio della 3^u.d.a. per poter dare a tutti
l’opportunità di viverla in modo “pieno”.
Così il pescatore Martino è venuto a trovarci solo verso la fine di gennaio, tutto trafelato e
spaventato.
Ci ha raccontato che durante il suo viaggio si è imbattuto in una tempesta minacciosa: il mare
era agitatissimo come se fosse arrabbiato e lui aveva molta paura.
Il giorno seguente, noi insegnanti abbiamo drammatizzato il brano del Vangelo della tempesta
sedata e i bambini l’hanno subito associata all’esperienza di Martino.
A loro volta, spontaneamente e con molto entusiasmo, loro stessi hanno chiesto di poter
vivere l’esperienza dei pescatori, drammatizzando il brano del Vangelo.
Siamo state molto sorprese nel vedere quanto coinvolgimento i bambini avessero
nell’immedesimarsi nei “personaggi” interpretandone in modo davvero personale le varie
emozioni.
Non poteva di certo mancare il momento del circle-time, per noi insegnanti un momento
davvero speciale ed emozionante perché, ciò che i bambini fanno nascere dal loro cuore in
modo così naturale, ci “arricchisce” molto.
“I pescatori non avevano Gesù nel cuore per questo non si fidavano”
“Per me avere fiducia vuol dire volere bene a Gesù”
“Quando abbiamo paura ci sentiamo come i pescatori e chiediamo aiuto a mamma e a papà
perché sappiamo che possiamo fidarci di loro”
“A fare Gesù mi sono sentito bene perché ho fatto felice i pescatori perché ho calmato la
tempesta”
“Noi ci fidiamo di mamma, papà, fratelli, nonni, maestre...”
“Grazie Gesù perché ci hai mandato la nostra mamma ed il nostro papà”
I bambini hanno poi disegnato la tempesta sedata.
Dopo questo momento abbiamo iniziato il percorso sulla rabbia paragonandola al mare in
tempesta:
1. Giochi motori e di imitazione della rabbia con teli e lenzuola blu e neri
2. Lettura della storia “Che rabbia” e conversazione guidata:
“Cosa ti fa arrabbiare?”
“quando mia sorella mi prende le cose”
“mi arrabbio quando i miei amici non mi lasciano giocare”
“quando la mamma mi sgrida”
“Come riesci a calmarti?”
“vado in camera mia e mi metto a pensare”
“chiedo scusa alla mamma e ci abbracciamo”
“conto fino a 5”
“vado nell’angolo del coccolamento”
3. Disegno come vivo la mia rabbia
4. Abbiamo associato il colore rosso al sentimento della rabbia colorando tutto il foglio
con la pittura rossa. Successivamente ogni bambino ha disegnato il proprio mostro della
rabbia
5. Disegno in sequenza la storia sulla rabbia e gioco in giardino con
un palloncino rosso:
(i bambini hanno disegnato il mostro rabbia sul palloncino, lo
hanno gonfiato quando si sentivano arrabbiati e poi lo hanno
lasciato andare per capire come si affievoliva anche la loro
rabbia)
6. Cartellone collettivo: abbiamo colorato con la pittura il mare in
tempesta e attaccato in rilievo le onde sulle quali i bambini hanno scritto ciò che li fa
arrabbiare
7. Lettura della storia “Piccolo drago”, drammatizzazione e costruzione di un drago
personalizzato con materiale di recupero
8. Approfittando del Carnevale abbiamo costruito con i bambini delle maschere di mostri
arrabbiati e di ciò che ci fa paura. I bambini si sono molto divertiti perché hanno dato
sfogo alla loro creatività esorcizzando però le proprie paure.
Siamo poi passati all’ emozione della paura, come la paura che hanno provato i pescatori
durante la tempesta:
1. Lettura della storia: “Un fantasma nella mia stanza” e conversazione guidata:
“Cosa mi fa paura?”
“ho tanta paura del buio”
“di rimanere da sola senza mamma e papà”
“quando faccio brutti sogni”
“Come supero le mie paure?”
“chiamo la mamma e il papà”
“canto ad alta voce”
“abbraccio qualcuno che mi vuole bene”
2. Giochi in salone: “Tunnel della paura”, “Avete paura dell’uomo nero”, “Strega comanda
color”, “Lupo mangia pecorelle”
3. Cartellone collettivo: abbiamo aggiunto al cartellone precedente i disegni delle nostre
paure e li abbiamo attaccati sulla barca perché anche noi come i pescatori molte volte
abbiamo paura
4. Abbiamo associato il colore nero al sentimento della paura colorando tutto il foglio con
la pittura nera e disegnando, poi, ciò che più ci faceva paura.
Successivamente abbiamo costruito con degli scatoloni un “muro”. L’ abbiamo, poi,
trasformato nel muro delle nostre paure, attaccandoci sopra i disegni che avevamo
fatto prima
5. Il momento più divertente e significativo è stato ”l’abbattimento del muro” perchè
distruggendolo è stato come superare le proprie paure insieme.
A questo punto abbiamo riflettuto con i bambini di come ci si sente quando siamo arrabbiati e
impauriti ed è emerso da tutti che
“non si è felici perché sembra che il cuore sia freddo, buio e di pietra”.
Prendendo spunto da queste parole ci è venuta l’idea di costruire insieme ai bambini un cuore
di dash nero da rompere in un secondo momento quando avremo ritrovato la fiducia in Gesù.
La terza emozione è stata la tranquillità come la calma del mare dopo la tempesta:
1. Attività di rilassamento in salone con musica e massaggi
2. Circle time sulle sensazioni provate
“mi sento rilassato quando guardo il mare”
“sono tranquilla quando sto con la mamma sul divano”
“sono tranquillo quando posso giocare con il papà tanto tempo”
“mi è piaciuto essere massaggiato, stavo bene, mi veniva quasi da dormire”
“era bello quando tu maestra mi massaggiavi perché mi sentivo coccolato”
3. Passeggiata in via Vallon (sentiero naturalistico) per ascoltare in silenzio la quiete della
natura.
“maestra è stato bellissimo perché finalmente c’era silenzio e ho sentito gli uccellini
cantare”
“vorrei buttarmi sempre sull’erba e rilassarmi”
4. Abbiamo associato alla tranquillità il colore verde chiaro e, ispirati da una musica
rilassante, ognuno ha disegnato liberamente la propria sensazione di tranquillità
A questo punto è tornato nuovamente a trovarci Martino, portando con sé un’ancora: ci ha
spiegato che proprio grazie a quest’ àncora è riuscito a superare la tempesta e quindi la
propria paura.
Conversando con i bambini, alcuni di loro hanno chiesto come mai anche i pescatori del Vangelo
non avessero un’ ancora e un bambino ha risposto:
“Non avevano bisogno di un’ ancora perché con loro c’era Gesù”.
Un altro ha aggiunto: “Dovevano solo avere fiducia” ... da qui sono nate una serie di riflessioni
e commenti dove i bambini hanno capito che le “ancore” della loro vita sono le persone che
vogliono loro bene”.
Tutto questo ci ha aiutato ad introdurre l’emozione della GIOIA: la gioia di aver ritrovato la
fiducia in Gesù, che avevamo perso ogni volta che provavamo rabbia, paura e tristezza e non
sapevamo come gestirle.
Abbiamo capito che quando lo cerchiamo, Gesù placa i mari in tempesta dentro di noi e così
con Lui diventiamo capaci di superare ogni difficoltà e di passare all’altra riva, cioè a vivere
con Lui nel cuore per ripartire nuovamente felici: questa è risurrezione!
1. Gioco “La luce della gioia” : i bambini hanno
sperimentato il buio e la solitudine passando
dentro ad un tunnel di scatoloni e hanno provato
la gioia nel seguire la luce che li ha guidati verso
la fine del tunnel.
2. Percorso della croce-abbraccio: i bambini, con al collo il cuore di das nero, hanno
percorso bendati la parte dritta della croce, lungo la quale c’erano degli ostacoli
(questi rappresentavano le varie situazioni di tristezza e di difficoltà che i bambini
incontrano nel loro cammino: un litigio, un dispetto, un capriccio, un gesto di egoismo...).
Giunti all’incrocio, hanno vissuto un momento di “smarrimento” (simulazione di una
caduta), ma sono stati accolti dal caldo abbraccio di Gesù (una maestra) che li ha
aiutati a rialzarsi. Il nostro obiettivo era che ogni bambino potesse sentire dentro di
se Gesù che lo protegge e lo fa star bene. Avendo ritrovato così la fiducia in Gesù, ogni
bambino ha gettato per terra il proprio cuore di pietra rompendolo.
Dopo che abbiamo sentito nuovamente l’amore di Gesù, siamo ripartititi felici con un
cuore nuovo (dono di un cuore giallo di stoffa con scritto: “Io sono sempre con
te...dentro il tuo cuore”) pronto per amare come Lui ci ha insegnato.
3. lavoretto croce-abbraccio
4. Circle time in chiesetta : cosa vi ricorda questo percorso?
“maestra che brutto che era fare la strada con gli occhi bendati, era buio, non si
vedeva niente, mi sentivo triste e solo”
“queste strade sembrano la croce di Gesù”
“è stato bello quando Gesù mi ha abbracciato e mi ha dato il cuore giallo”
“a me è piaciuto rompere il cuore di pietra”
“mia nonna mi ha detto che a Pasqua Gesù risorge e mi abbraccia sempre anche quando
non mi comporto tanto bene”
Per dare valore e importanza a questo
momento pasquale, abbiamo deciso di
chiamare una mamma diplomata in scienze
religiose, che ha raccontato il brano della
Passione avvalendosi di alcuni segni (calice,
pane,
caraffa)
e
di
video-immagini
significative, dando rilievo a quegli aspetti
che potevano permettere ai bambini di
entrare in empatia con il vissuto di Gesù.
I bambini si sono subito dimostrati incuriositi
ed entusiasti partecipando con interesse,
intervenendo con diverse domande:
“Perché Gesù lava i piedi ai suoi amici e non sono loro a lavarli a Lui?”
“Perché non avevano le scarpe?”
...e anche alcune affermazioni
“Gesù è proprio buono”
“Lui ha perdonato gli uomini cattivi che l’hanno messo in croce”
“Gesù non si arrabbia mai perché vuole bene a tutti”
5. lettura storia “Felicità é...” e disegno
6. circle time: “quando ti senti felice e il tuo cuore è pieno di gioia?”
“quando la mamma mi abbraccia e mi dà tanti bacini”
“quando guardo le stelle con i miei genitori”
“quando mangiamo tutti insieme in famiglia”
“quando alla sera prima di dormire mi coccolano nel lettone”
7. disegno come mi sento "fuori e dentro” quando sono felice
TEMPI:
 ARRIVO DI MARTINO E CONVERSAZIONE: 1 ORA
 DRAMMATIZZAZIONE VANGELO INSEGNANTI: 1 ORA
 DRAMMATIZZAZIONE VANGELO BAMBINI: 5 ORE
 CIRCLE TIME: 1 ORA
 DISEGNO TEMPESTA SEDATA: 1 ORA
 PERCORSO SULLA RABBIA: 9 ORE E MEZZA
 PERCORSO SULLA PAURA: 5 ORE
 PERCORSO SULLA TRANQUILLITA’: 6 ORE
 PERCORSO SULLA GIOIA: 6 ORE
PUNTI FORTI:
 i bambini sono riusciti ad immedesimarsi nelle emozioni dei pescatori poiché paura,
rabbia, tranquillità e gioia sono stati d’animo che vivono quotidianamente.
 vista l’esigenza da parte dei bambini di avere un momento personale, abbiamo creato in
sezione l’angolo del “coccolamento”, dove ognuno poteva stare un po’ con se stesso e
questo ha riscontrato un grandissimo successo.
 per molti bambini (anche per i più timidi) le attività di questa UDA sono state molto
positive e stimolanti perché hanno permesso loro di mettersi in gioco.
 i genitori hanno riscontrato che queste attività sono state di grande aiuto per la
crescita dei loro bambini, in quanto li hanno visti cambiati e maturati nel gestire le
emozioni.
PUNTI DEBOLI:
 gli aspetti organizzativi delle diverse attività ci hanno sottratto parte del tempo che
avrebbe potuto essere impiegato maggiormente a rispondere a quelle importanti
“domande” di senso che i bambini pongono
 la difficoltà da parte di noi insegnanti di avere tempi distesi per sostituirli con tempi
“pieni” di attività
 la scarsa affluenza da parte dei genitori agli incontri formativi
4^U.D.A. PESCHI-AMO CON IL CUORE
(aprile-maggio)
Questa ultima unità di apprendimento ci ha aiutato a
capire come diventare “pescatori di uomini”, cioè capaci
di pescare con il cuore, aiutando chi affoga nella
tristezza, con un sorriso, un regalo, un abbraccio, una
coccola, una parola gentile, un gioco prestato.
FINALITA’: i bambini imparano a prendersi a cuore
l’altro, a compiere gesti di cura verso di lui e a provarne gioia.
OBIETTIVI:
 Aiutare i bambini a compiere gesti di cura verso l’altro soprattutto nei momenti di
difficoltà
 Condividere momenti gratificanti insieme gioendo con un momento di festa conclusivo
 Aiutare i bambini ad andare in profondità, a “pescare” ciò che conta veramente nella
vita andando oltre le apparenze. Solo così potranno scoprire che il loro compito è quello
di amare, aiutare e donarsi agli altri.
 vivere l’amore verso gli altri come momento arricchente
CHI ABBIAMO COINVOLTO?
-
-
la comunità parrocchiale durante la messa delle famiglie. All’offertorio i bambini hanno
consegnato una rete con attaccate tante immagini che raffiguravano i gesti di
gentilezza e amore che i bambini avevano compiuto
i genitori nell’incontro conclusivo che riassumeva il percorso svolto durante l’anno
Il BRANO DEL VANGELO che ci ha accompagnato in questa ultima unità di apprendimento è
stato il brano di Luca 5,1-11 dove, dopo una notte infruttuosa, i pescatori, fidandosi di Gesù,
gettano le reti dall’altra parte della barca e pescano una grande quantità di pesci.
Abbiamo scelto questo brano perché si ricollega alla chiamata iniziale che termina con il
compito che Gesù dà ai bambini di diventare pescatori di uomini.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO:
Abbiamo concluso quest’ ultima u.d.a. con l’arrivo di Martino
che ci ha portato ago e filo per “ricucire” le vele strappate
dalla tempesta.
Il filo, ovvero l’amore di Gesù, ha “ricucito” anche il cuore di
ognuno di noi che era stato “strappato” da gesti di egoismo e
ci ha aiutato a capire che solo l’amore e la fiducia che
riceviamo da Lui, ci permette a
nostra volta di diventare gratuiti nell’amore verso gli altri.
Successivamente noi insegnanti abbiamo drammatizzato il
brano della pesca miracolosa, in salone con la presenza di tutti
i bambini sempre più entusiasti e coinvolti.
Il loro entusiasmo si è dimostrato maggiormente nel
momento della drammatizzazione, in cui i bambini
hanno vissuto in prima persona l’esperienza del
Vangelo.
Durante il circle-time i bambini hanno espresso i loro pensieri:
“maestra i pescatori hanno pescato tanti pesci perché hanno ascoltato Gesù”
“Gesù sa sempre tutto”
e alla domanda “secondo voi cosa vuol dire diventare pescatori di uomini?”, i bambini hanno
risposto spontaneamente:
“abbracciare chi ci chiede aiuto”
“pescare con il cuore”
“fare come Gesù che ci abbraccia sempre perché ci vuole bene”
“fare felici gli altri donando un sorriso, una carezza, un saluto, cantando una canzone”
Il lavoro successivo è stata la riproduzione grafica di ciò che avevano drammatizzato.
Attraverso il racconto della storia
“La strada della cortesia”, abbiamo
scoperto quali sono i gesti gentili che
fanno bene al cuore: le parole
“educate”, aiutare chi ha bisogno,
stare accanto a chi è solo, regalare
un sorriso a qualcuno...
Per far vivere più concretamente
questi atteggiamenti, abbiamo fatto
dei giochi motori in salone (“La
solitudine si cura con un amico” e “Gli
amici si aiutano a vicenda”), la cui
finalità era quella di far riflettere i
bambini sull’importanza di mettersi in
ascolto per accorgersi dei bisogni dei compagni e per poter intervenire in loro aiuto.
Abbiamo vissuto anche esperienze quotidiane di gratuità a scuola, come aiutare i piccoli a
vestirsi, la cuoca a riordinare la cucina (aveva proprio bisogno di noi perché l’aiuto-cuoca era
ammalata!), ma anche al di fuori della scuola, come per esempio quando siamo andati a trovare
gli anziani al “centro” donando loro sorrisi e allegria.
Quest’ultima esperienza è stata davvero significativa ed emozionante, poichè i bambini hanno
capito che basta davvero poco per rendere felice chi si sente solo: donando un sorriso e
cantando una semplice canzone, hanno visto brillare la gioia negli occhi dei nonnini.
Abbiamo conversato insieme e sono emerse tante
riflessioni profonde che ci hanno davvero stupite:
“ci siamo sentiti importanti perché quando siamo entrati
si sono alzati in piedi”
“il mio cuore
era pieno di
gioia
perché
una nonna stava per piangere quando mi ha
abbracciato”
“hai visto maestra che i nonni quando ci hanno visti
erano felici, anche se non gli abbiamo portato
nessun regalo”
e alla domanda “secondo voi perché erano felici?”,
loro hanno risposto:
“perché siamo stati noi il loro regalo”
“perché nessuno va mai a trovarli, invece noi siamo
andati”
“perché gli abbiamo regalato un sorriso e cantato una canzone”
Attività: PESCO CON IL CUORE: ogni bambino ha costruito la propria canna da pesca. Ogni
volta che ha compiuto una buona azione, gli è stato
consegnato un cuore colorato da attaccare alla canna
da pesca.
cuore rosso = ho aiutato i piccoli a vestirsi
cuore giallo = ho aiutato la cuoca a riordinare la cucina
cuore verde = ho donato un sorriso agli anziani
ammalati
cuore azzurro = ognuno ha personalizzato il proprio
cuore con una buona azione fatta con mamma e papà
cuore arancione = ho aiutato un mio amico in difficoltà
cuore lilla = ognuno ha personalizzato il proprio cuore
con una buona azione fatta con i nonni
Questa attività è continuata anche a casa con la collaborazione dei genitori: ogni volta che il
bambino compiva un gesto gentile appendeva un cuore alla propria canna da pesca.
Attività CON-DIVIDENDO IL CUORE: ogni bambino aveva un cuore bianco formato da 7
pezzi, che ha colorato usando diversi colori. A questo punto, dopo un abbraccio, ogni bambino
ha scritto il proprio nome sul cuore dei propri amici. Lo scopo di questa attività era quello di
far capire ai bambini che quando facciamo o riceviamo un gesto gentile è come se donassimo o
ricevessimo un pezzo dei nostri cuori.
Giochi motori di aiuto reciproco:
Staffetta con “careghetta d’oro” (alcune coppie di bambini hanno formato una seggiolina
intrecciando le loro mani, un terzo compagno vi si è seduto sopra. Al via è iniziata la staffetta
e ha vinto chi è arrivato primo al traguardo)
-Tutti su da terra (alcuni bambini erano seduti per terra, al via, i bambini che erano di fronte
in piedi, hanno stretto le mani del compagno e hanno cercato di alzarlo il più velocemente
possibile)
-Gioco dei mimi
-Gioco con gli occhiali della gentilezza: ogni bambino ha indossato un paio di
occhiali a forma di cuore e ha compiuto gesti gentili verso gli altri, al suono di
un fischietto li ha tolti e ha compiuto gesti non gentili verso gli altri.
Lavoretto conclusivo: “CON GLI OCCHI DEL CUORE
VEDO CHI HA BISOGNO DI ME E GLI TENDO LE MIE
MANI: QUESTO AMORE ME LO DONA GESU’!”
Cartellone riassuntivo: al centro del cartellone c’era un “mare di cuori” dove ogni bambino si
era disegnato con in mano una canna da pesca, pronto per pescare un cuore.
Festa di fine anno: insieme ai genitori abbiamo condiviso tutte le scoperte fatte durante
questo viaggio tra canti e danze.
TEMPI:
ARRIVO DI MARTINO E CONVERSAZIONE: 1 ORA E MEZZA
DRAMMATIZZAZIONE VANGELO INSEGNANTI: MEZZ’ ORA
DRAMMATIZZAZIONE VANGELO BAMBINI: 5 ORE
CIRCLE TIME: 1 ORA
DISEGNO PESCA MIRACOLOSA: 1 ORA
LETTURA STORIA E DISEGNO: 1 ORA E MEZZA
GIOCHI IN SALONE: 3 ORE
ESPERIENZE DI GRATUITA’: TEMPO NON QUANTIFICABILE, IN QUANTO
VENIVANO VISSUTE OGNI VOLTA CHE SI PRESENTAVA L’OCCASIONE
 CIRCLE-TIME SU ESPERIENZE DI GRATUITA’: 1 ORA
 ATTIVITA’: PESCO CON IL CUORE, CON-DIVIDENDO IL CUORE, LAVORETTO CON
GLI OCCHI DEL CUORE... E CARTELLONE: 4 ORE
 FESTA DI FINE ANNO: 3 ORE
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PUNTI FORTI:
 visto che con le sezioni dei piccoli erano state riscontrate delle difficoltà nel rispetto
delle regole e nel comportamento verso gli altri, questa u.d.a. , attraverso attività
mirate a compiere gesti gentili, ha permesso ai bambini di migliorarsi nella relazione
con gli altri.
 abbiamo riscontrato da frasi e comportamenti dei bambini nelle attività di routine, che
le nostre finalità erano state raggiunte, i bambini infatti hanno capito il significato di
pescare con il cuore.
 le esperienze vissute in questa u.d.a. hanno fatto scoprire, soprattutto nei bambini
meno “sensibili”, la gioia che si prova nel fare qualcosa per gli altri. Noi insegnanti,
infatti, siamo rimaste colpite dagli sguardi di questi bambini che avevano una luce
diversa rispetto a prima.
 gli stessi bambini coglievano le situazioni di bisogno, spesso “suggerendo” a noi
insegnanti gli atteggiamenti gentili da usare tra noi colleghe per aiutarci a vicenda.
PUNTI DEBOLI:
 all’inizio è stato difficile per i bambini “accorgersi dell’ altro”.
 non sempre è stato facile far riconoscere ai bambini che nei gesti quotidiani è possibile
ritrovare gesti di cura verso gli altri e provare gioia per questo.
 la difficoltà dei bambini a riconoscere ciò che loro possono donare perché spesso si
fermano solo su ciò che ricevono.
VALUTAZIONE FINALE
Quest’ anno scolastico è stato sicuramente un anno impegnativo, ma decisamente ricco di
stimoli che ci hanno fatto crescere soprattutto emotivamente e spiritualmente.
Il percorso che abbiamo scelto ha da subito appassionato i bambini che si sono resi partecipi
di un anno ricco di avventure e pieno di emozioni.
L’inizio non è stato facile, in quanto la paura di cominciare un nuovo percorso dalle modalità
diverse rispetto a quelle a cui eravamo abituate, faceva sorgere in noi dubbi e ansie.
L’aiuto del nostro parroco don Paolo, durante i collegi docenti, è stato però determinante,
poiché ci ha tranquillizzate facendoci “vedere” il Vangelo con occhi diversi.
Questo ci ha dato la carica giusta per iniziare questo cammino insieme, con grande entusiasmo
e motivazione, dandoci così l’opportunità di confrontarci tra colleghe, sia su argomenti diversi
dalle “solite” proposte educative, sia di andare più in profondità.
Ciò che ha valorizzato questa programmazione e che ci ha facilitato il compito, è stato
sicuramente far vivere ai bambini tutte le attività con il corpo, considerato forma
privilegiata di apprendimento.
Anche il fatto di non svelare subito ai bambini le proposte di attività, ha creato in loro
un’aspettativa che li ha motivati a partecipare più attivamente.
Questo loro entusiasmo è emerso anche nei momenti di gioco libero, durante i quali
riproponevano le attività svolte di loro spontanea volontà.
Sono stati proprio il loro forte interesse, la loro curiosità e quindi anche le loro provocazioni
a creare per noi insegnanti gli stimoli giusti per metterci in discussione e per proporre
attività più mirate.
Molto significativi sono stati anche i momenti del circle-time, perché a noi hanno permesso di
capire ciò che i bambini avevano interiorizzato e a loro di imparare ad esprimere liberamente
ciò che sentivano nel cuore.
Ad accrescere maggiormente la nostra motivazione, sono stati i bambini stessi, che, con i loro
atteggiamenti, i loro pensieri e le loro riflessioni, ci hanno fatto riscoprire quel “pezzo di
infinita bellezza” di Dio che molto spesso noi adulti celiamo nel nostro cuore.
Tutto questo ha avuto riscontro anche a casa; infatti molti genitori hanno riferito che le
attività svolte durante questo anno scolastico, sono state di grande aiuto per la crescita dei
loro bambini, perché durante questo percorso sono maturati e cresciuti spiritualmente.
Anche durante i colloqui di fine anno e la riunione di sezione, è emersa l’esigenza da parte di
molti genitori di continuare questo tipo di percorso anche in futuro, in quanto è stato anche
per loro un anno di crescita, in cui hanno potuto vivere, grazie ai loro figli, l’amore di Gesù .
Positiva è stata anche la nuova modalità con la quale abbiamo consegnato i lavori dei bambini.
Portarli a casa alla fine di ogni U.d.A., ha permesso alla famiglia di poter condividere e
gustare appieno i prodotti svolti dai loro figli in tempi ravvicinati, senza dover aspettare la
fine dell’anno scolastico.
Dopo un incontro di verifica tra noi insegnanti, sono però emersi alcuni punti critici sui quali
dobbiamo migliorarci.
Uno di questi è il non essere riuscite a creare dei veri e propri spazi di riflessione con i
genitori alla fine di ogni U.d.A. per coinvolgerli maggiormente.
Inoltre, non siamo riuscite a mantenere sempre “tempi distesi”, da un lato per la
preoccupazione di non riuscire a svolgere tutto ciò che ci eravamo prefissate, dall’ altro per
l’ansia di non rientrare nei tempi stabiliti per la consegna della relazione.
Per il prossimo anno sarà sicuramente un punto da tenere presente, magari valutando a fine
mese il lavoro svolto, pianificando poche cose per poterle approfondire di più e dando così la
possibilità ai bambini di assaporare maggiormente le attività.
All’inizio giudicavamo i “tempi distesi e gratuiti” come tempi poco sfruttati per fare lavorare i
bambini, in quanto non danno dei risultati materiali misurabili. Ma grazie al percorso di quest’
anno ci siamo ricredute, infatti, abbiamo scoperto quanto siano molto più utili e importanti
perchè producono nei bambini un ben-stare con loro stessi e con gli altri, nella scoperta della
bellezza che ognuno si porta dentro.
Giunte alla fine di questo percorso, consapevoli del fatto che abbiamo ancora molto da
imparare, ci riteniamo comunque soddisfatte del lavoro svolto, soprattutto per i piccoli ma
significativi cambiamenti che ha portato nel nostro cammino di fede. Il confronto tra di noi,
le riflessioni e le varie proposte didattiche ci hanno permesso di dare maggiore spessore alla
nostra interiorità, aiutandoci a “pescare” ciò che conta veramente nella vita per poterlo così
trasmettere agli altri per “contagio”.
Questo “nuovo modo di pescare” è stato il fulcro della nostra festa di fine anno, che ha
concluso il percorso iniziato a settembre con i bambini e le loro famiglie. Abbiamo voluto però
che fosse anche l’inizio di un cammino che ciascuno di noi è chiamato a percorrere ogni giorno.
Gesù ci chiede da adesso in poi di pescare con il cuore e di seguire le Sue orme...
Concludiamo scrivendo una frase significativa, che è risuonata caldamente in noi durante
tutto il nostro viaggio:
“LE PERSONE SPECIALI
PROFUMANO DI SEMPLICITA’,
LUCCICANO NEL CUORE
E BRILLANO NELL’ANIMA”