LA ROMITA DI CESI Convento di Santa Maria Annunziata Il vasto complesso conventuale noto come Eremita di Cesi o Eremo di Portaria si trova su un versante del monte Torre Maggiore a circa 800 metri slm e sorge lungo l'antica strada che nel passato collegava Carsulae (oggi famosa per gli scavi archeologici) a Spoleto attraverso i monti Martani. Qui, tra gli anfratti della montagna preesisteva un eremo dove, verosimilmente, nel IV secolo si erano ritirati i santi vescovi siriaci Procolo e Volusiano e accanto al quale i benedettini eressero una cappella che doveva servire da rifugio per una piccola comunità di monaci e come luogo di culto per i pastori che si spostavano stagionalmente nel territorio. Nel 1213 il convento fu fondato da S. Francesco d'Assisi che abitò per un certo periodo in una grotta nei pressi di una chiesa che gli aveva donato il vescovo di Spoleto, probabilmente la cappellina di S. Caterina decorata poi con affreschi della scuola di Benozzo Gozzoli. La chiesetta, dedicata all'Annunziata, aveva le stesse dimensioni della Porziuncola di Assisi e gradatamente il corpo conventuale crebbe in dimensione ed importanza. La presenza di frati si fece così nel tempo più numerosa fino a raggiungere anche le trenta presenze e fu necessario allargare il corpo conventuale in fasi successive. Nel 1420 vi giunse anche San Bernardino da Siena, alla cui opera si deve l'aspetto attuale. La vita conventuale continuò ad esser intensa e proficua, e centro di alta e rigorosa spiritualità Francescana. La tradizione vuole che la Corona Francescana, tuttora recitata dalle famiglie minoritiche, ebbe qui origine nel XV secolo. La tradizione parla anche di cose prodigiose avvenute qui: si racconta del Beato Francesco di Pavia che ammansì un lupo, del Beato Giovanni Spagnolo al quale apparve Gesù vicino a quello che oggi si chiama Leccio Santo. Data la posizione molto isolata, nel 700' il convento non risentì della soppressione Napoleonica ma, dopo l'unita' d'Italia, fu definitivamente colpito dal decreto Pepoli del 1860, con il quale il convento passò demanio dello Stato. I frati furono autorizzati ad abitarvi fino al 17 gennaio 1867, giorno in cui l'arrivo dei gendarmi e delle loro minacce, li fece scappare. Da allora mai più fecero ritorno. Il complesso fu messo all’asta e alla fine acquistato dagli Eustachi che iniziarono il restauro. Il 19 maggio 1991, Pentecoste, ”dopo lunghi anni di silenzio e di totale abbandono”, alla Romita e’ stata officiata la Santa Messa. Il progetto di restauro dell’Eremita è oggi del tutto ultimato. La Romita, a pranzo con San Francesco Quando arriverete alla Romita, un antico convento francescano in mezzo alla montagna tra Carsulae e Cesi, se sarete fortunati incontrerete (dopo aver carezzato un grosso e innocuo pastore maremmano di nome Romito), il "padrone di casa", frate Bernardino. Lui, con ogni probabilità, vi chiederà chi ve l'ha fatto fare di camminare fin lassù, dopo aver preso il sentiero segnalato sulla Provinciale Carsulana poche centinaia di metri oltre l'abitato di Poggio Azzuano, al di sopra delle rovine di Carsulae."Tutta 'sta salita (un'ora di marcia) per arrivare in questo luogo impervio! Invece di stare nella vostra città piena di divertimenti e di automobili!". Se avrete capito che il frate vi sta prendendo bonariamente in giro, o meglio vi sta sottoponendo ad una specie di esame, potete sorridere, dargli la mano e cominciare a chiedergli di raccontarvi la sua storia. Che è anche la storia delle pietre della Romita. Dalle quali Bernardino si sentì chiamato all'inizio degli anni '90, mentre passava, da pellegrino, da queste parti. L'eremo era ridotto ad un rudere. E pensare che Frate Francesco stesso lo aveva fondato e proprio qui il Poverello d'Assisi aveva cominciato a scrivere il Cantico delle Creature. Bernardino si è dato da fare: insieme a tanti 1 volontari dei paesi vicini, ma anche di altre regioni e nazioni ha fatto rinascere l'Eremita degli Arnolfi. Oggi il convento è completamente ristrutturato e merita una visita approfondita che non vi lascerà delusi: la chiesa della Santissima Annunziata, la cappella di San Bernardino, il piccolo chiostro, la sala del noviziato, le celle dei frati ed uno splendido cedro del Libano che svetta in mezzo agli edifici. Poco distante la suggestiva grotta, una fenditura della roccia, dove Francesco si ritirava, in comunione con la Terra. Alla Romita non c'è energia elettrica, non c'è acqua corrente, se non quella del pozzo con la pompa da azionare a mano, non c'è tv, né radio, non c'è una strada per le auto. Ma c'è lo spirito francescano che richiama qui centinaia di ragazzi che si guadagnano l'ospitalità di frate Bernardino (lui è l'unico che ci vive sempre, facendo anche il parroco di Portaria e Macerino…) aiutandolo a risistemare tutto, pietra dopo pietra, coltivando gli orti, badando alle caprette e mangiando su un grande tavolone di legno alla maniera di San Francesco. Non dovrete insistere molto perché si aggiungano dei posti a tavola. L’Eremo è immerso nel silenzio e nel verde dei boschi, lontano dalle vie di comunicazione, in un paesaggio incontaminato. E’ un luogo francescano che accoglie persone di ogni credo. La Romita vuol essere: Una presenza francescana, dopo l’interruzione di 130 anni. La priorità data allo “spirito della santa orazione e devozione, al quale devono servire tutte le altre cose temporali” (Regola FF 88), il lavoro manuale, la vita di comunità, l’accoglienza dei pellegrini, il vivere nella e con la natura, lo stile di vita semplice e sobrio, la mancanza di comodità e di sicurezze, la fiducia nella Provvidenza, la passione per Cristo e la compassione per l’uomo, la cura del bello, la lode al Creatore per mezzo delle creature: tutto questo ci fa rivivere la poesia e la bellezza della primitiva esperienza francescana. Una testimonianza di vita cristiana, perché al centro della nostra vita poniamo la Parola e la Vita di Cristo. Ci teniamo a conservare con lucidità e a professare con franchezza la nostra identità, pur nel rispetto di altre fedi e culture. Un luogo di accoglienza e di condivisione con chi vuole partecipare a questo stile di vita, senza distinzione di lingua, nazione, età, condizione sociale, credo religioso. Accogliamo con gioia e ammirazione i Pellegrini che passano di qui sempre più numerosi nel loro cammino a piedi da Assisi alla Valle Santa (Greccio, Fontecolombo, Poggio Bustone). L’accoglienza dei Pellegrini è gratis. La testimonianza di vita (distacco dal denaro e fiducia nella Provvidenza) è più importante che far quadrare i conti. Un luogo di ritiro, di silenzio e di ristoro per chi nella nostra società è stressato, confuso e stanco. Con la sua posizione privilegiata, con la sua spiritualità e con il suo stile di vita la Romita offre condizioni ideali a chi vuole conoscere il Signore Gesù e ritrovare se stesso. Fra Bernardino Come si svolge la giornata Ore 6 sveglia – Lodi – Colazione (in silenzio) – Lavoro manuale (cucina, orto, animali, bosco) Ore 12 ora media – preparazione del pranzo Ore 13 pranzo – tempo libero – riposo Ore 16 colloquio/catechesi 17-19 tempo di silenzio/riflessione/lettura/studio Ore 19 Vespro/Eucarestia – ore 20 Cena – Ricreazione – Canto Ore 22 Riposo il mercoledì è giornata di digiuno. 2 Quello che si risparmia col digiuno va per l’adozione di bambini a distanza. Itinerario di viaggio: La Romita si sostiene del proprio lavoro (l’orto, gli alberi da frutto, gli animali domestici, le conserve, le marmellate; il pane lo facciamo noi); del contributo dei partecipanti (25 euro al giorno), delle offerte dei visitatori, pellegrini, amici e benefattori. TEMETE DIO Mariano Fiorentino (+1523) afferma che queste Lodi erano nel Convento dell'Eremita (Terni) e che erano autografe di S. Francesco. Temete Dio e dategli gloria. Il Signore, è degno di ricevere la lode e l'onore. Lodate il Signore tutti voi che lo temete. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Cielo e terra date a Lui la lode. Fiumi tutti lodate il Signore. Benedite, Figli di Dio il Signore. Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo. Alleluia. Alleluia. Alleluia! O Re d’Israele! Ogni vivente dia lode al Signore. Lodate il Signore, perché è buono; tutti voi che leggete queste cose, benedite il Signore. Creature tutte, benedite il Signore. Uccelli tutti del cielo lodate il Signore. Fanciulli tutti lodate il Signore. Giovani e fanciulle lodate il Signore. L'Agnello che è stato immolato è degno di ricevere lode, gloria e onore. Sia benedetta la santa Trinità e l'indivisa Unità. San Michele Arcangelo difendici nella lotta. 3