DIFFUSIONE IN EUROPA DEL PENSIERO CONTABILE LOGISMOGRAFICO NEL XIX SECOLO 1 . Andrea Cilloni Università degli Studi di Parma Il contesto culturale e operativo aziendale ha vissuto e vive un profondo cambiamento. La memoria del proprio passato è essenziale per progettare un armonico fecondo sviluppo dell’ economia aziendale e un impegno nella realizzazione di pregnanti obiettivi futuri. Giuseppe Galassi (2007) INTRODUZIONE L’analisi della genesi e dello sviluppo di un periodo di grande fervore per gli studi aziendali italiani ed europei – seconda metà del XIX secolo, prima metà del XX secolo – ha evidenziato ancora una volta la stretta relazione tra evoluzione del pensiero ragionieristico, poi economico aziendale in ambito europeo continentale. L’analisi del periodo in cui nasce e si sviluppa la logismografia dice dell’attualità dell’approccio proprietario-agenzia, proprio della dottrina cerboniana, ripreso nell’ambito dell’attuale Information Economics and Agency Theory, che rappresenta, non solamente ma in particolare nel mondo anglosassone, un preminente campo di studi e di ricerche. Con ciò si intende rilevare come il paradigma della “teoria dell’informazione-agenzia” sia già presente negli studi logismografici italiani e spagnoli del XIX secolo. D’altra parte il filone di studi in argomento ha raggiunto cospicui, fruttuosi risultati a mezzo dell’applicazione di moderni strumenti matematici nell’Information Economics and Agency Theory. LA GENESI DEL SISTEMA LOGISMOGRAFICO. Per percorrere brevemente un escursus sull’evoluzione del pensiero ragioneristico nell’Ottocento rileva richiamare il Cerboni che porta a sintesi due caratteri centrali dello sviluppo della nostra dottrina in quel periodo: la ragioneria non più come arte bensì scienza sociale; l’importanza della matematica anche in quel periodo per la dottrina, v. Cap. XIV de “La Relazione sullo stato militare di Toscana e Rendimento di conti della corrispettiva Amministrazione dal 1 gennaio 1859 al 31 marzo 1961”2 . Quest’ultima rappresenta una delle principali opere cui riferire l’attenzione nella ricerca del momento “prodromico” di quel particolare periodo in cui la Ragioneria si denominò Logismografia e il metodo di tenuta dei conti assunse forme peculiari a “partita quadrupla” non solo sintetiche e sinottiche ma anche matriciali; soprattutto in ciò risiede l’innovazione del metodo logismografico. 1 La prima stesura del presente paper risale al Febbraio 2008. L’ultima revisione, a seguito di utili annotazioni e suggerimenti di varii colleghi, è stata formulata a Settembre 2008. Il paper riprende ed approfondisce gli studi proposti nella monografia pubblicata dall’Autore nel 2008. 2 CERBONI, 1861. 1 L’opera di Giuseppe Cerboni, edita a Firenze da Tofani è un testo di 158 pagine che risale al 1861, anno in cui l’allora capo della contabilità militare del Ministero della Guerra toscano “abbozza” gli elementi primi del metodo logismografico e ne illustra una lucida applicazione. In esso di particolare interesse è il Capitolo XIV titolato “Contabilità generale”. Attraverso questo testo, la “Ragioneria Scient ifica”, come la denomina il Melis 3 compie un profondo passo in avanti in quanto l’autore correla, avvincendoli, le pratiche computistiche e contabili con “l’Amministrazione economica”: «... Leggendo quel lavoro, che il Governo presieduto dal bar. Ricasoli prima di fondere il suo esercito nel nazionale fece pubblicare ... e come attestato dalla molta sua prudenza amministrativa ..., io ho dovuto sempre più convincermi che contabilità e amministrazione sono una cosa sola in questo senso almeno, che, come no n si può amministrare senza rendersi famigliare il modo di esprimere in conti e cifre il valore e gli effetti dei fatti amministrativi, altrettanto inutile sarebbe l’occuparsi dei conti e di cifre se nel modo di ordinarli e i esporli non si sa colpire in tutta la sua interezza il concetto ordinatore e direttivo dei fatti stessi, che risiede nella mente dell’amministratore ...». 4 Anche riferendosi ad alcuni passaggi nel seguito richiamati, pare evidente che il Cerboni trova conforto, se non ispirazione, nello sviluppo dei primi elementi della sua teorica, dall’ordinamento contabile statale francese. Nella memoria redatta per indicazione del generale Luigi Incisa Beccaria nel 1864 5 lo studioso richiama espressamente il contenuto della normativa francese al punto XIV e XV, con attinenza alla contabilità ordinativa e legislativa e alla contabilità amministrativa:6 Lo studio della legge francese del 31 maggio 1838 e del decreto imperale francese del 31 maggio 1862, in particolare del titolo “Comptabilité législative” (artt. 30-259), appaiono rilevanti per il Cerboni a sostegno della propria impostazione. PRIORITARIA APPLICAZIONE ALLE AZIENDE COMPOSTE PUBBLICHE E I “CANONI”. Operando primariamente nell’ambito delle amministrazioni pubbliche territoriali nel predisporre la basi per la propria teorica, Cerboni dovette inoltre considerare i dettami posti dal Conte di Cavour che, in tema di riforma della contabilità statale, impose tre principi cardine: (A) attuazione di un rigido controllo amministrativo; (B) attuazione del controllo attribuito al Ministero delle Finanze; 3 Cfr. M ELIS, 1950. BONALUMI, 1878, p. 9. 5 Memoria scritta “d’ordine dell’Ill.mo signor luogotenente generale cav. Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, direttore generale dei servizi amministrativi, nel ministero della guerra”, 1864. 6 I tre momenti del complesso processo amministrativo si raffigurano, nella scuola logismografica, quanto meno nel periodo iniziale, in: • legislativo; • amministrativo; • giudiziale. Primariamente il legislativo è collegabile alla funzione del principale, quello amministrativo degli agenti. 4 2 (C) adozione delle scritture a partita doppia. Il paradigma logismografico si basa su alcuni "Canoni Fondamentali" progressivamente elaborati e perfezionati, soprattutto nell'ultima parte dell'Ottocento. Da questi derivano le regole di rilevazione e gli strumenti sinottici, primo fra tutti il giornale logismografico di cui lo "Scacchiere anglo-normanno" rappresenta una peculiare versione 7 . Il primo Canone è fondamentale in quanto rinchiude e sintetizza la visione personalistica dell'“ente economico”8 e comprende, pur non specificandoli adeguatamente, il concetto di azienda, di proprietario, di consegnatario e di corrispondente. Si delinea nello stesso il contenuto del rapporto di agenzia in cui si sostanzia l'“ente economicoamministrativo”: « ...Ogni amministrazione consta di una o più aziende, ed ogni azienda ha un proprietario o un principale a cui appartiene o assolutamente o per rappresentanza ... e per contrapposto non si può amministrare senza che il proprietario o il principale entri in relazione con agenti e corrispondenti. ... » 9 . Giova richiamare come il termine azienda assuma un significato del tutto peculiare negli scritti dell'epoca; da un lato si osserva un'evoluzione rispetto agli studi dei periodi precedenti, dall'altro una dissonanza rispetto alla teorica del Besta e, successivamente, dello Zappa: « … il concetto nell’azienda per quanto esso sia comune se è studiato dal lato scientifico si presenta comprensivo di più elementi. Invero esso comprende: a) in senso oggettivo - la sostanza amministrabile (patrimonio) e - l'azione amministrativa; b) in senso soggettivo - il proprietario, e - l'amministratore, gli agenti e i corrispondenti. Oppure volendo riunire a due a due questi termini come porta la loro natura si ha che l'azienda racchiuda: 7 Cfr. ROSSI , Lo scacchiere anglo-normanno. L'interessante concezione di ente economico degli autori del tempo traspare efficacemente dal seguente passaggio: «... La società è costituita da una serie indefinita di enti economici i quali hanno una propria organizzazione e vivono di una vera e propria vita. Le innumerevoli famiglie popolane ... i piccoli e grandi comuni e le provincie; le opere pie, gli istituti e le imprese industriali, le società di credito, le imprese di navigazione e quanti altri si possono enumerare, sono gli enti, sono gli organismi di cui si popola la umana e civile convivenza ... gli enti sociali, di cui si è discorso più sopra, non sono altro che organismi minori nel grande organismo dello Stato ... La vita degli enti sociali non è isolata, ma dipende da quella degli altri tutti; anzi la vita di un ente, in qualunque modo considerata, non è, non si sviluppa e non si mantiene che con una continua serie di atti di relazione più o meno palesi tra lui e gli altri enti ...», ROSSI , Estetica logismografica, pp. 1, ss.. Lo studio più approfondito (Cfr. ROSSI , L'ente e, dello stesso autore, La classificazione degli enti nonchè Forme tipiche degli organismi amministrativi) dimo stra l'attinenza e la conformità della nozione logismografica di Ente economico a quella economico - aziendale di Istituto (Cfr. A MADUZZI, L'Azienda, pp. 22, ss.; AZZINI, Istituzioni di Economia d'Azienda, pp. 12, ss.; ONIDA, Economia d'Azienda, pp. 3, ss., ZAPPA, Le produzioni, pp. 37, ss.). 9 CERBONI, Rudimenti, pp. 9-10. 8 3 A) la sostanza amministrabile in relazione al suo proprietario. B) l'azione amministrativa svolta dall'Amministratore coadiuvato dagli Agenti e dai Corrispondenti... »10 . La distinzione tra agenzia e proprietà configura un rapporto complesso costituito su un sistema giuridico-economico di relazioni a due livelli minimali, per gli enti economiciamministrativi più semplici, ovvero a tre livelli per quelli più complessi (v. Tavola 1, p. 5). Da tale bipartizione si deduce in primis che se il proprietario «... amministra l'azienda da se stesso, riveste la doppia distinta qualità di proprietario e di amministratore ... »11 e, in secondo luogo, si traggono le regole di rilevazione proprie della “Bilancia Fondamentale” della Logismografia. Ciò si evince dai canoni secondo e terzo: «... 2. Altro è godere la proprietà e la supremazia dell'azienda, altro l'amministrarla ... 3. Altro è amministrare l'azienda, altro è custodire le sostanze di lei e risponderne materialmente...»12 . L’Agenzia, che compare in Tavola 1 nel sub. A al II Livello e nel sub. B al III Livello (v. postea, p. 5), consta di due classi di persone fisiche. La prima è denominata dei “consegnatari” o dei "depositari" ovvero degli “agenti”: sempre considerati quali operatori aziendali. La seconda dei “corrispondenti”, composta da persone non inserite nella struttura organizzativa. L'amministratore può assumere in questa teorica anche la funzione di "Agente Consegnatario" se oltre a dirigere gli “affari dell'ente economico - amministrativo” né assume anche l'onere della custodia delle sostanze. A tal riguardo si legge in alcune pagine redatte dal Cerboni e dal Rossi per l'Enciclopedia Vallardi: «... se non che l'amministratore, chiunque sia, in particolar modo nelle medie e nelle grandi aziende, non ... svolge ... da solo l'azione amministrativa: egli ha bisogno di Agenti subalterni ... che ... eseguiscano tutto il lavoro effettivo dell'amministrazione, alcuni adempiendo all'ufficio della custodia e del maneggio dei beni, altri a quello della sorveglianza: taluni al lavoro e alla produzione economica altri all'ufficio dell'economia e dell'erogazione delle spese. ... il proprietario e perciò l'azienda trovasi in relazione con enti e con persone estranee all'azienda e che diconsi con linguaggio tecnico Corrispondenti. Sono enti e persone colle quali in sostanza si hanno relazioni di interessi ... Ed è appunto in quanto agiscono in qualche modo nell'interesse dell'azienda che l'insieme degli agenti e dei corrispondenti dicesi anche Agenzia per rapporto all'azienda ... »13 . 10 ROSSI , Enciclopedia Vallardi, pp. 1-2. CERBONI, Rudimenti, p. 10. 12 CERBONI, Rudimenti, p. 10, v. anche postea, p. 7. 13 ROSSI , Enciclopedia Vallardi, pp. 13-15. Parimenti interessante il seguente passaggio tratto da un altro volume del Rossi titolato "Delle Attinenze logismografiche, studi sulle teoriche cerboniane, Testo": «... È necessario però che ora diciamo quante classi di persone si distinguono nella seconda personalità amministrativa, ... : 1.° I Depositari delle cose realmente esistenti, i quali prendono anche il nome di Agenti quando, oltre al custodirle, hanno l'obbligo di eseguire ordini determinati, come vendite, pagamenti, ecc. 2.° I Corrispondenti, che sono direttamente in relazione col Proprietario per qualche diritto od obligazione valutabile o tramutabile in denaro. 3.° Gli Amministratori, i quali assumono degli oblighi morali, che qualche volta si convertono in oblighi giuridico-economici. 11 4 Tavola 1. Rapporti agenziali nell’“Ente economico-amministrativo”. I Livello A. Proprietario II Livello ↔ I Livello B. Proprietario Agenzia II Livello ↔ Amministrazione III Livello ↔ Agenzia Avendo riguardo per le “Aziende Private” la Tavola 2 propone un’esemplificazione della struttura dell’Agenzia, si osservi che per ognuno dei soggetti ivi indicati il sistema logismografico prevede l’apertura di un conto di mastro. Eccoci adunque pervenuti a determinare le due personalità dell'amministrazione economica. Il Proprietario da una parte, gli Agenti, i Corrispondenti e gli Amministratori dell'altra, il che costituisce uno dei canoni fondamentali di nostra scienza. ...», p. 52. 5 Tavola 2. L’Agenzia nelle “Aziende Private”. II Livello o III Livello Agenzia Consegnatari o Agenti Corrispondenti Consegnatario degli Immobili Corrispondenti debitori: Magazzinieri: - Debitori per provvigioni - primo magazziniere (nome) - primo debitore (nome) - secondo magazziniere (nome) ...- secondo debitore (nome) - etc. - etc. Consegnatario dei Semoventi - Banco Cassiere - Comune Portafogliere - etc. Depositari diversi: Corrispondenti creditori - primo depositario (nome) - per pigioni - secondo depositario (nome) - di sconti - etc. - per oggetti di cancelleria Custode - per stipendi - etc. - etc. Lo studio delle “funzioni amministrative” dello Stato Unitario ebbe un ruolo primario nella genesi, prima e nella diffusione, poi della scienza logismografica. Le principali applicazioni del metodo sono riconducibili alle “amministrazioni pubbliche”. Giova proporre il rapporto agenziale per questa fattispecie con attinenza alla contabilità del Ministero del Tesoro, v. Tavola 3, p. 6. Anche per queste aziende «...La vita amministrativa semplice ... si svolge ... per una serie di atti di relazione ... tra i due termini (organi) sopra detti, lo Stato da una parte e gli Agenti ed i corrispondenti (debitore, creditori e contribuenti) dall'altra ... per 6 gli affari generali della finanza, venne istituito un organo intermedio .... Questo nuovo organo intermedio è ora la Intendenza di Finanza, che siede in tutti i capoluoghi dello stato ...»14 . Rispetto all'azienda di produzione si presenta sempre e solamente la struttura a tre livelli, di cui al sub. B di Tavola 1, le cui componenti sono denominate "organi". Tavola 3. Rapporti agenziali nell’“Amministrazione pubblica”. I Livello B. Proprietario C. Organo (principale) ↔ Stato, D. rappresentato dal Ministero II Livello III Livello Amministrazione Agenzia Organo (intermedio) Intendenza ↔ Organo (di relazione) Agenti e Corrispondenti I “PARADIGMI” E LA DIFFUSIONE IN SPAGNA DELLA TEORICA. Il terzo Canone Fondamentale della logismografia, poc'anzi richiamato, si occupa di distinguere l'attività di amministratore dell'azienda e di colui che custodisce o trasforma attraverso combinazioni economiche le sostanze, indi il patrimonio aziendale. Ciò che interessa è la considerazione per cui tra il proprietario e i terzi, includendo con questa locuzione anche l'amministratore oltre che gli agenti in senso stretto, la teorica logismografica ravvede sempre "una contrarietà, una opposizione, una antitesi di interessi". Il che non è forse la proposizione su cui si basano i teorici moderni dell'Agenzia? Peccato che questi considerino il loro paradigma come innovativo, cosa che si è qui dimostrato per certo non essere: «... The beginnings of a model of the firm that can help analyze the role of accounting lie in the work of Berle and Means, Loase, Bernard, Simon, and Lyert and March. In 1932, Berle and Means documented the separation for managerial control from stock ownership ... Lyert and March saw the firm as a coalition of multiple conflicting interests using standard rules and procedures. The existance of diverse interests within the firm, and visualisation of the firm as a set of contracts among these interests ...» 15 . L'obiettivo qui non sta nella stigmatizzazione di un filone di ricerca, quello dell'Agency - Information Economics, bensì nella collocazione appropriata degli apporti "innovativi" della stessa. Non introduce la teorica nord americana un nuovo paradigma scientifico quando accenna all'azienda quale insieme di contratti, né introduce nuove metodologie quando ipotizza lo studio analitico della contrapposizione tra il management e il principale 16 . Erra quindi, o quantomento si esime da una citazione completa, il Sunder quando afferma avendo a mente il rapporto di agenzia: «...we will use an appealing old idea supported by such scholars as Lyert and March, Simon, Bernard, and Rousseau: an organization is simply a set of contracts among agents. Contracts are mutual understandings, whether formal or informal... »17 . Quanto ritenuto da Sunder è per certo un'"affascinante vecchia idea", ma non risalente 14 ROSSI , Estetica logismografica, pp. 3, 4. SUNDER, Theory, p. 13. 16 Cfr. CILLONI , Economia dell'Informazione. 17 SUNDER, Theory, pp. 3, 4. 15 7 agli anni '50 e '60, bensì alla seconda metà dell''800, se non prima. Medesime considerazioni valgono per lo scritto di Barnea, Haugen e Sembet, che si incentra primariamente sullo studio del rapporto d'agenzia: « ...This book introduces agency problems as a powerfull explanation and optimal corporate finance. Agency problems arise from conflicting interests among parties to the corporate firm, such as management (il nostro amministratore, ndr.), capital contributors (il nostro principale o proprietario) ... Delegation of decision-making authority may give rise to conflicts of interest between agents ... and principals...»18 . Gli ultimi tre “Canoni fondamentali” chiariscono i criteri sulla base dei quali effettuare le rilevazioni in Logismografia, i fatti oggetto di annotazione nella “Bilancia logismografica”, nonché gli effetti modificativi o permutativi degli stessi. La rilevazione non è circoscritta alle operazioni di scambio monetario bensì comprende tutti quegli accadimenti tra il proprietario e i terzi, agenti o corrispondenti, modificativi o meno del patrimonio dell'azienda ovvero della sostanza del principale. Dal canone quarto si evince che il proprietario è sempre in un rapporto giuridico di diritto o di dovere verso l'agenzia; da ciò consegue che il principale sia in una condizione di "Avere" o, rispettivamente, di "Dare" verso i consegnatari e i corrispondenti. In tal modo i logismografi credono di aver individuato la soluzione all'affannoso problema della ricerca di una ragione alla denominazione delle due sezioni del conto, uno ind ica l'obbligo, l'altro il diritto vantato. La volontà di contabilizzare i rapporti giuridici di diritto (avere) e di dovere (dare) del Proprietario e dell'Agenzia comporta, nella “contabilità Economico - Patrimoniale” la formazione di due conti antitetici fondamentali 19 : 1. il conto del proprietario; 2. il conto dei terzi. « ...La logismografia colloca in prima linea il conto del proprietario, perchè essa ha in se medesima il modo di tenere in evidenza non solo i fatti e quelle parti di fatti, che modificano la di lui situazione economica, ma bene anche qualunque variazione delle varie specie della sostanza; il che, specialmente nelle grandi aziende , è molto giovevole... »20 . La definizione di una persona in condizione di credito sottointende inevitabilmente la presenza di un'altra in debito: la duplice iscrizione dell'accadimento, propria del metodo partiduplista, è rispettata in quanto ogni somma dev'essere registrata in Dare del conto del proprietario e in Avere del conto agenziale o viceversa. Le permutazioni del patrimonio aziendale non implicano una sua variazione, né "il dare e l'avere del proprietario" varia se si ha semplice passaggio di valori numerari o non numerari da un agente all'altro, ovvero da un corrispondente all'altro. In un suo scritto del Cerboni dirà 18 BARNEA, H AUGEN, SEMBET, Agency Problems, pp. 1, ss. e pp. 25, ss.. 19 Gli studiosi di Logismografia dell'epoca assorbiti in primis nella creazione di una nuova contabilità di stato, distinsero la contabilità finanziaria da quella economico patrimoniale, volta quest'ultima alla formazione del bilancio consuntivo: « ... Premesso che la contabilità di un'amministrazione può distinguersi in due parti: la finanziaria e l'economico - patrimoniale; la partita doppia d'ordinario s'impianta: o sul bilancio di previsione (contabilità finanziaria); o sull'inventario dei beni (contabilità economico - patrimoniale); il perché occorrono per una medesima contabilità due corpi scritturali distinti, senza diretto riscontro reciproco... ». CERBONI, Genesi e Sviluppo, p. 14. 20 CERBONI, Genesi e Sviluppo, p. 17. 8 in riferimento al Sesto Canone: « ...Il concetto fondamentale, che la logismografia cerboniana traduce in atto, è il seguente: “Tenere la bilancia del dare e dell'avere tra il proprietario solo da una parte, e gli agenti ed i corrispondenti, tutti insieme, dall'altra” ... La logismografia distingue nettamente, sin dalla prima registrazione, i fatti che modificano la sostanza netta da quelli che, compensandosi, non ne alterano il valore...»21 . UN CASO STUDIO. Si propone a titolo esemplificativo la rilevazione dei semplici accadimenti aziendali: l’iscrizione della consistenza patrimoniale per 300.000; l’incasso di interessi attivi per 100; il pagamento dell’imposta fondiaria per 600; il pagamento di spese amministrative per 180. Di particolare rilevanza l’operazione di cui al sub. i) in cui il principale costituisce l’opificio cedendo all’amministratore – consegnatario la gestione della propria sostanza fatta confluire nell’azienda pari a: 100.000 di immobili; 60.000 di crediti ipotecari; 3.000 di denaro in cassa; 37.000 di titoli di debito pubblico. 21 Supra, pp. 15-17. 9 Tavola 4. Bilancia patrimoniale di un “ente economico – amministrativo” privato. Num. Data Descrizione del Fatto Economico - Amministrativo Bilancia Patrimoniale Conto del Principale Dare Avere Conto dell’Agenzia Dare Avere x0 t0 Iscrizione della consistenza patrimoniale 300.000 300.000 x1 t1 Interessi attivi 100 100 x2 t1 Pagamento dell'imposta fondiaria 600 600 x3 t2 Spese di amministrazione 180 180 Legenda: xn - esimo : numerazione progressiva delle registrazione degli accadimenti aziendali; tm – esimo : data dell’accadimento. Tavola 5. Bilancia patrimoniale a forma di scacchiera anglo – normanna di un “ente economico – amministrativo” privato. Conto dell'Agenzia Avere Avere Iscrizione della consistenza patrimoniale 300.000, t0, x0; Interessi attivi 100, t1, x1 Pagamento dell'imposta fondiaria 600, t1, x2; Spese di amministrazione 180, t2, x3 Dare Conto del Proprietario Dare Legenda: xn - esimo : numerazione progressiva delle registrazione degli accadimenti aziendali; tm – esimo : data dell’accadimento. 10 LO SCHEMA CERBONIANO DEI “CANONI” E DEI “COROLLARI FONDAMENTALI” DELLA LOGISMOGRAFIA . Canone 1. Ogni amministrazione consta di una o più aziende, e ogni azienda ha un proprietario e un principale, a cui appartiene o assolutamente o per rappresentanza la materia da amministrare: per contrapposto non si può amministrare senza che il proprietario o il principale entri in relazione con agenti e corrispondenti. COROLLARII Può essere proprietario dell'azienda un solo individuo o una riunione di individui costituitasi in Società. Il principale dell'azienda, se non è il proprietario stesso, sarà sempre un rappresentante di lui, che abbia presso i terzi eguali poteri. Il proprietario o principale esercita di diritto la supremazia dell'azienda. Canone 2. Altro è godere la proprietà e la supremazia dell'azienda, altro l'amministrarla. COROLLARIO Se il proprietario amministra l'azienda da se stesso, riveste la doppia distinta qualità di proprietario e di amministratore. Canone 3. Altro è amministrare l'azienda, altro è custodire le sostanze di lei e risponderne materialmente. COROLLARIO Se l'amministratore all'incarico della direzione degli affari dell'azienda e di darne ragione aggiungesse pur quello di custodirne materialmente le sostanze, vestirebbe due qualità, quella di amministratore e quella di agente consegnatario. Canone 4. Non si crea un debitore senza contemporaneamente creare un creditore e viceversa. COROLLARIO Ogni somma derivante da qualsivoglia operazione dell'azienda deve essere registrata in dare ed avere. Canone 5. Il proprietario, amministri o no l'azienda, è di fatto il creditore delle sostanze e il debitore delle passività di lei inverso gli agenti e i corrispondenti. 11 COROLLARI Il credito del proprietario corrisponde al debito degli agenti e dei corrispondenti, e viceversa il credito di costoro corrisponde al debito del proprietario. L'amministratore tiene la bilancia del dare e dell'avere tra il proprietario da una parte e gli agenti e corrispondenti dall'altra. L'amministratore non può essere debitore o creditore della azienda se non come agente consegnatario o corrispondente estraneo di essa. Canone 6. Il dare e l'avere del proprietario non varia che pel fatto di perdite o di guadagni, ovvero per accrescimenti o diminuzioni alla prima dote che lo stesso proprietario assegnò all'azienda. COROLLARIO Le permutazioni degli oggetti rappresentanti il capitale dell'azienda od il passaggio di somme o di oggetti da un agente o corrispondente all'altro, purché la somma della permutazione o del passaggio sia identica, non modificano né la condizione economica del proprietario, né quella, collettivamente intesa, degli agenti e dei corrispondenti. 12