DIFFUSIONE IN EUROPA DEL PENSIERO CONTABILE

DIFFUSIONE IN EUROPA DEL PENSIERO CONTABILE LOGISMOGRAFICO
NEL XIX SECOLO 1 .
Andrea Cilloni
Università degli Studi di Parma
Il contesto culturale e operativo aziendale ha vissuto e vive un
profondo cambiamento. La memoria del proprio passato è
essenziale per progettare un armonico fecondo sviluppo dell’
economia aziendale e un impegno nella realizzazione di pregnanti
obiettivi futuri. Giuseppe Galassi (2007)
INTRODUZIONE
L’analisi della genesi e dello sviluppo di un periodo di grande fervore per gli studi
aziendali italiani ed europei – seconda metà del XIX secolo, prima metà del XX secolo – ha
evidenziato ancora una volta la stretta relazione tra evoluzione del pensiero ragionieristico,
poi economico aziendale in ambito europeo continentale.
L’analisi del periodo in cui nasce e si sviluppa la logismografia dice dell’attualità
dell’approccio proprietario-agenzia, proprio della dottrina cerboniana, ripreso nell’ambito
dell’attuale Information Economics and Agency Theory, che rappresenta, non solamente ma
in particolare nel mondo anglosassone, un preminente campo di studi e di ricerche. Con ciò si
intende rilevare come il paradigma della “teoria dell’informazione-agenzia” sia già presente
negli studi logismografici italiani e spagnoli del XIX secolo. D’altra parte il filone di studi in
argomento ha raggiunto cospicui, fruttuosi risultati a mezzo dell’applicazione di moderni
strumenti matematici nell’Information Economics and Agency Theory.
LA GENESI DEL SISTEMA LOGISMOGRAFICO.
Per percorrere brevemente un escursus sull’evoluzione del pensiero ragioneristico
nell’Ottocento rileva richiamare il Cerboni che porta a sintesi due caratteri centrali dello
sviluppo della nostra dottrina in quel periodo: la ragioneria non più come arte bensì scienza
sociale; l’importanza della matematica anche in quel periodo per la dottrina, v. Cap. XIV de
“La Relazione sullo stato militare di Toscana e Rendimento di conti della corrispettiva
Amministrazione dal 1 gennaio 1859 al 31 marzo 1961”2 . Quest’ultima rappresenta una delle
principali opere cui riferire l’attenzione nella ricerca del momento “prodromico” di quel
particolare periodo in cui la Ragioneria si denominò Logismografia e il metodo di tenuta dei
conti assunse forme peculiari a “partita quadrupla” non solo sintetiche e sinottiche ma anche
matriciali; soprattutto in ciò risiede l’innovazione del metodo logismografico.
1
La prima stesura del presente paper risale al Febbraio 2008. L’ultima revisione, a seguito di utili annotazioni e
suggerimenti di varii colleghi, è stata formulata a Settembre 2008. Il paper riprende ed approfondisce gli studi
proposti nella monografia pubblicata dall’Autore nel 2008.
2
CERBONI, 1861.
1
L’opera di Giuseppe Cerboni, edita a Firenze da Tofani è un testo di 158 pagine che
risale al 1861, anno in cui l’allora capo della contabilità militare del Ministero della Guerra
toscano “abbozza” gli elementi primi del metodo logismografico e ne illustra una lucida
applicazione. In esso di particolare interesse è il Capitolo XIV titolato “Contabilità generale”.
Attraverso questo testo, la “Ragioneria Scient ifica”, come la denomina il Melis 3 compie
un profondo passo in avanti in quanto l’autore correla, avvincendoli, le pratiche computistiche
e contabili con “l’Amministrazione economica”: «... Leggendo quel lavoro, che il Governo
presieduto dal bar. Ricasoli prima di fondere il suo esercito nel nazionale fece pubblicare ... e
come attestato dalla molta sua prudenza amministrativa ..., io ho dovuto sempre più
convincermi che contabilità e amministrazione sono una cosa sola in questo senso almeno,
che, come no n si può amministrare senza rendersi famigliare il modo di esprimere in conti e
cifre il valore e gli effetti dei fatti amministrativi, altrettanto inutile sarebbe l’occuparsi dei
conti e di cifre se nel modo di ordinarli e i esporli non si sa colpire in tutta la sua interezza il
concetto ordinatore e direttivo dei fatti stessi, che risiede nella mente dell’amministratore ...». 4
Anche riferendosi ad alcuni passaggi nel seguito richiamati, pare evidente che il
Cerboni trova conforto, se non ispirazione, nello sviluppo dei primi elementi della sua teorica,
dall’ordinamento contabile statale francese. Nella memoria redatta per indicazione del
generale Luigi Incisa Beccaria nel 1864 5 lo studioso richiama espressamente il contenuto
della normativa francese al punto XIV e XV, con attinenza alla contabilità ordinativa e
legislativa e alla contabilità amministrativa:6
Lo studio della legge francese del 31 maggio 1838 e del decreto imperale francese del
31 maggio 1862, in particolare del titolo “Comptabilité législative” (artt. 30-259), appaiono
rilevanti per il Cerboni a sostegno della propria impostazione.
PRIORITARIA APPLICAZIONE ALLE AZIENDE COMPOSTE PUBBLICHE E I
“CANONI”.
Operando primariamente nell’ambito delle amministrazioni pubbliche territoriali nel
predisporre la basi per la propria teorica, Cerboni dovette inoltre considerare i dettami posti
dal Conte di Cavour che, in tema di riforma della contabilità statale, impose tre principi
cardine:
(A)
attuazione di un rigido controllo amministrativo;
(B)
attuazione del controllo attribuito al Ministero delle Finanze;
3
Cfr. M ELIS, 1950.
BONALUMI, 1878, p. 9.
5
Memoria scritta “d’ordine dell’Ill.mo signor luogotenente generale cav. Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano,
direttore generale dei servizi amministrativi, nel ministero della guerra”, 1864.
6
I tre momenti del complesso processo amministrativo si raffigurano, nella scuola logismografica, quanto meno
nel periodo iniziale, in:
• legislativo;
• amministrativo;
• giudiziale.
Primariamente il legislativo è collegabile alla funzione del principale, quello amministrativo degli agenti.
4
2
(C)
adozione delle scritture a partita doppia.
Il paradigma logismografico si basa su alcuni "Canoni Fondamentali" progressivamente
elaborati e perfezionati, soprattutto nell'ultima parte dell'Ottocento. Da questi derivano le
regole di rilevazione e gli strumenti sinottici, primo fra tutti il giornale logismografico di cui
lo "Scacchiere anglo-normanno" rappresenta una peculiare versione 7 .
Il primo Canone è fondamentale in quanto rinchiude e sintetizza la visione
personalistica dell'“ente economico”8 e comprende, pur non specificandoli adeguatamente, il
concetto di azienda, di proprietario, di consegnatario e di corrispondente. Si delinea nello
stesso il contenuto del rapporto di agenzia in cui si sostanzia l'“ente economicoamministrativo”:
« ...Ogni amministrazione consta di una o più aziende, ed ogni azienda ha un
proprietario o un principale a cui appartiene o assolutamente o per rappresentanza ... e per
contrapposto non si può amministrare senza che il proprietario o il principale entri in
relazione con agenti e corrispondenti. ... » 9 .
Giova richiamare come il termine azienda assuma un significato del tutto peculiare negli
scritti dell'epoca; da un lato si osserva un'evoluzione rispetto agli studi dei periodi precedenti,
dall'altro una dissonanza rispetto alla teorica del Besta e, successivamente, dello Zappa: « …
il concetto nell’azienda per quanto esso sia comune se è studiato dal lato scientifico si
presenta comprensivo di più elementi. Invero esso comprende:
a) in senso oggettivo
- la sostanza amministrabile (patrimonio) e
- l'azione amministrativa;
b) in senso soggettivo
- il proprietario, e
- l'amministratore, gli agenti e i corrispondenti.
Oppure volendo riunire a due a due questi termini come porta la loro natura si ha che
l'azienda racchiuda:
7
Cfr. ROSSI , Lo scacchiere anglo-normanno.
L'interessante concezione di ente economico degli autori del tempo traspare efficacemente dal seguente
passaggio: «... La società è costituita da una serie indefinita di enti economici i quali hanno una propria
organizzazione e vivono di una vera e propria vita. Le innumerevoli famiglie popolane ... i piccoli e grandi
comuni e le provincie; le opere pie, gli istituti e le imprese industriali, le società di credito, le imprese di
navigazione e quanti altri si possono enumerare, sono gli enti, sono gli organismi di cui si popola la umana e
civile convivenza ... gli enti sociali, di cui si è discorso più sopra, non sono altro che organismi minori nel grande
organismo dello Stato ... La vita degli enti sociali non è isolata, ma dipende da quella degli altri tutti; anzi la vita
di un ente, in qualunque modo considerata, non è, non si sviluppa e non si mantiene che con una continua serie
di atti di relazione più o meno palesi tra lui e gli altri enti ...», ROSSI , Estetica logismografica, pp. 1, ss.. Lo
studio più approfondito (Cfr. ROSSI , L'ente e, dello stesso autore, La classificazione degli enti nonchè Forme
tipiche degli organismi amministrativi) dimo stra l'attinenza e la conformità della nozione logismografica di Ente
economico a quella economico - aziendale di Istituto (Cfr. A MADUZZI, L'Azienda, pp. 22, ss.; AZZINI, Istituzioni
di Economia d'Azienda, pp. 12, ss.; ONIDA, Economia d'Azienda, pp. 3, ss., ZAPPA, Le produzioni, pp. 37, ss.).
9
CERBONI, Rudimenti, pp. 9-10.
8
3
A) la sostanza amministrabile in relazione al suo proprietario.
B) l'azione amministrativa svolta dall'Amministratore coadiuvato dagli Agenti e dai
Corrispondenti... »10 .
La distinzione tra agenzia e proprietà configura un rapporto complesso costituito su un
sistema giuridico-economico di relazioni a due livelli minimali, per gli enti economiciamministrativi più semplici, ovvero a tre livelli per quelli più complessi (v. Tavola 1, p. 5).
Da tale bipartizione si deduce in primis che se il proprietario «... amministra l'azienda da se
stesso, riveste la doppia distinta qualità di proprietario e di amministratore ... »11 e, in secondo
luogo, si traggono le regole di rilevazione proprie della “Bilancia Fondamentale” della
Logismografia. Ciò si evince dai canoni secondo e terzo:
«... 2. Altro è godere la proprietà e la supremazia dell'azienda, altro l'amministrarla ...
3. Altro è amministrare l'azienda, altro è custodire le sostanze di lei e risponderne
materialmente...»12 .
L’Agenzia, che compare in Tavola 1 nel sub. A al II Livello e nel sub. B al III Livello
(v. postea, p. 5), consta di due classi di persone fisiche.
La prima è denominata dei “consegnatari” o dei "depositari" ovvero degli “agenti”:
sempre
considerati
quali
operatori
aziendali.
La seconda dei “corrispondenti”, composta da persone non inserite nella struttura
organizzativa.
L'amministratore può assumere in questa teorica anche la funzione di "Agente Consegnatario" se oltre a dirigere gli “affari dell'ente economico - amministrativo” né assume
anche l'onere della custodia delle sostanze. A tal riguardo si legge in alcune pagine redatte dal
Cerboni e dal Rossi per l'Enciclopedia Vallardi: «... se non che l'amministratore, chiunque sia,
in particolar modo nelle medie e nelle grandi aziende, non ... svolge ... da solo l'azione
amministrativa: egli ha bisogno di Agenti subalterni ... che ... eseguiscano tutto il lavoro
effettivo dell'amministrazione, alcuni adempiendo all'ufficio della custodia e del maneggio dei
beni, altri a quello della sorveglianza: taluni al lavoro e alla produzione economica altri
all'ufficio dell'economia e dell'erogazione delle spese. ... il proprietario e perciò l'azienda
trovasi in relazione con enti e con persone estranee all'azienda e che diconsi con linguaggio
tecnico Corrispondenti. Sono enti e persone colle quali in sostanza si hanno relazioni di
interessi ... Ed è appunto in quanto agiscono in qualche modo nell'interesse dell'azienda che
l'insieme degli agenti e dei corrispondenti dicesi anche Agenzia per rapporto all'azienda ... »13 .
10
ROSSI , Enciclopedia Vallardi, pp. 1-2.
CERBONI, Rudimenti, p. 10.
12
CERBONI, Rudimenti, p. 10, v. anche postea, p. 7.
13
ROSSI , Enciclopedia Vallardi, pp. 13-15. Parimenti interessante il seguente passaggio tratto da un altro volume
del Rossi titolato "Delle Attinenze logismografiche, studi sulle teoriche cerboniane, Testo": «... È necessario
però che ora diciamo quante classi di persone si distinguono nella seconda personalità amministrativa, ... :
1.° I Depositari delle cose realmente esistenti, i quali prendono anche il nome di Agenti quando, oltre al
custodirle, hanno l'obbligo di eseguire ordini determinati, come vendite, pagamenti, ecc.
2.° I Corrispondenti, che sono direttamente in relazione col Proprietario per qualche diritto od
obligazione valutabile o tramutabile in denaro.
3.° Gli Amministratori, i quali assumono degli oblighi morali, che qualche volta si convertono in oblighi
giuridico-economici.
11
4
Tavola 1. Rapporti agenziali nell’“Ente economico-amministrativo”.
I Livello
A. Proprietario
II Livello
↔
I Livello
B. Proprietario
Agenzia
II Livello
↔
Amministrazione
III Livello
↔
Agenzia
Avendo riguardo per le “Aziende Private” la
Tavola 2 propone un’esemplificazione della struttura dell’Agenzia, si osservi che per
ognuno dei soggetti ivi indicati il sistema logismografico prevede l’apertura di un conto di
mastro.
Eccoci adunque pervenuti a determinare le due personalità dell'amministrazione economica. Il
Proprietario da una parte, gli Agenti, i Corrispondenti e gli Amministratori dell'altra, il che costituisce uno dei
canoni fondamentali di nostra scienza. ...», p. 52.
5
Tavola 2. L’Agenzia nelle “Aziende Private”.
II Livello o III Livello
Agenzia
Consegnatari o Agenti
Corrispondenti
Consegnatario degli
Immobili
Corrispondenti debitori:
Magazzinieri:
- Debitori per provvigioni
- primo magazziniere
(nome)
- primo debitore (nome)
- secondo magazziniere
(nome)
...- secondo debitore
(nome)
- etc.
- etc.
Consegnatario dei
Semoventi
- Banco
Cassiere
- Comune
Portafogliere
- etc.
Depositari diversi:
Corrispondenti creditori
- primo depositario
(nome)
- per pigioni
- secondo depositario
(nome)
- di sconti
- etc.
- per oggetti di cancelleria
Custode
- per stipendi
- etc.
- etc.
Lo studio delle “funzioni amministrative” dello Stato Unitario ebbe un ruolo primario
nella genesi, prima e nella diffusione, poi della scienza logismografica. Le principali
applicazioni del metodo sono riconducibili alle “amministrazioni pubbliche”. Giova proporre
il rapporto agenziale per questa fattispecie con attinenza alla contabilità del Ministero del
Tesoro, v. Tavola 3, p. 6. Anche per queste aziende «...La vita amministrativa semplice ... si
svolge ... per una serie di atti di relazione ... tra i due termini (organi) sopra detti, lo Stato da
una parte e gli Agenti ed i corrispondenti (debitore, creditori e contribuenti) dall'altra ... per
6
gli affari generali della finanza, venne istituito un organo intermedio .... Questo nuovo organo
intermedio è ora la Intendenza di Finanza, che siede in tutti i capoluoghi dello stato ...»14 .
Rispetto all'azienda di produzione si presenta sempre e solamente la struttura a tre livelli, di
cui al sub. B di Tavola 1, le cui componenti sono denominate "organi".
Tavola 3. Rapporti agenziali nell’“Amministrazione pubblica”.
I Livello
B. Proprietario
C.
Organo
(principale)
↔
Stato,
D. rappresentato
dal Ministero
II Livello
III Livello
Amministrazione
Agenzia
Organo
(intermedio)
Intendenza
↔
Organo
(di relazione)
Agenti e
Corrispondenti
I “PARADIGMI” E LA DIFFUSIONE IN SPAGNA DELLA TEORICA.
Il terzo Canone Fondamentale della logismografia, poc'anzi richiamato, si occupa di
distinguere l'attività di amministratore dell'azienda e di colui che custodisce o trasforma
attraverso combinazioni economiche le sostanze, indi il patrimonio aziendale.
Ciò che interessa è la considerazione per cui tra il proprietario e i terzi, includendo con
questa locuzione anche l'amministratore oltre che gli agenti in senso stretto, la teorica
logismografica ravvede sempre "una contrarietà, una opposizione, una antitesi di interessi". Il
che non è forse la proposizione su cui si basano i teorici moderni dell'Agenzia? Peccato che
questi considerino il loro paradigma come innovativo, cosa che si è qui dimostrato per certo
non essere: «... The beginnings of a model of the firm that can help analyze the role of
accounting lie in the work of Berle and Means, Loase, Bernard, Simon, and Lyert and March.
In 1932, Berle and Means documented the separation for managerial control from stock
ownership ... Lyert and March saw the firm as a coalition of multiple conflicting interests
using standard rules and procedures. The existance of diverse interests within the firm, and
visualisation of the firm as a set of contracts among these interests ...» 15 .
L'obiettivo qui non sta nella stigmatizzazione di un filone di ricerca, quello dell'Agency
- Information Economics, bensì nella collocazione appropriata degli apporti "innovativi" della
stessa. Non introduce la teorica nord americana un nuovo paradigma scientifico quando
accenna all'azienda quale insieme di contratti, né introduce nuove metodologie quando
ipotizza lo studio analitico della contrapposizione tra il management e il principale 16 . Erra
quindi, o quantomento si esime da una citazione completa, il Sunder quando afferma avendo a
mente il rapporto di agenzia: «...we will use an appealing old idea supported by such scholars
as Lyert and March, Simon, Bernard, and Rousseau: an organization is simply a set of
contracts among agents. Contracts are mutual understandings, whether formal or informal...
»17 . Quanto ritenuto da Sunder è per certo un'"affascinante vecchia idea", ma non risalente
14
ROSSI , Estetica logismografica, pp. 3, 4.
SUNDER, Theory, p. 13.
16
Cfr. CILLONI , Economia dell'Informazione.
17
SUNDER, Theory, pp. 3, 4.
15
7
agli anni '50 e '60, bensì alla seconda metà dell''800, se non prima. Medesime considerazioni
valgono per lo scritto di Barnea, Haugen e Sembet, che si incentra primariamente sullo studio
del rapporto d'agenzia: « ...This book introduces agency problems as a powerfull explanation
and optimal corporate finance. Agency problems arise from conflicting interests among
parties to the corporate firm, such as management (il nostro amministratore, ndr.), capital
contributors (il nostro principale o proprietario) ... Delegation of decision-making authority
may give rise to conflicts of interest between agents ... and principals...»18 .
Gli ultimi tre “Canoni fondamentali” chiariscono i criteri sulla base dei quali effettuare
le rilevazioni in Logismografia, i fatti oggetto di annotazione nella “Bilancia logismografica”,
nonché gli effetti modificativi o permutativi degli stessi.
La rilevazione non è circoscritta alle operazioni di scambio monetario bensì comprende
tutti quegli accadimenti tra il proprietario e i terzi, agenti o corrispondenti, modificativi o
meno del patrimonio dell'azienda ovvero della sostanza del principale.
Dal canone quarto si evince che il proprietario è sempre in un rapporto giuridico di
diritto o di dovere verso l'agenzia; da ciò consegue che il principale sia in una condizione di
"Avere" o, rispettivamente, di "Dare" verso i consegnatari e i corrispondenti. In tal modo i
logismografi credono di aver individuato la soluzione all'affannoso problema della ricerca di
una ragione alla denominazione delle due sezioni del conto, uno ind ica l'obbligo, l'altro il
diritto vantato.
La volontà di contabilizzare i rapporti giuridici di diritto (avere) e di dovere (dare) del
Proprietario e dell'Agenzia comporta, nella “contabilità Economico - Patrimoniale” la
formazione di due conti antitetici fondamentali 19 :
1. il conto del proprietario;
2. il conto dei terzi.
« ...La logismografia colloca in prima linea il conto del proprietario, perchè essa ha in se
medesima il modo di tenere in evidenza non solo i fatti e quelle parti di fatti, che modificano
la di lui situazione economica, ma bene anche qualunque variazione delle varie specie della
sostanza; il che, specialmente nelle grandi aziende , è molto giovevole... »20 .
La definizione di una persona in condizione di credito sottointende inevitabilmente la
presenza di un'altra in debito: la duplice iscrizione dell'accadimento, propria del metodo
partiduplista, è rispettata in quanto ogni somma dev'essere registrata in Dare del conto del
proprietario e in Avere del conto agenziale o viceversa.
Le permutazioni del patrimonio aziendale non implicano una sua variazione, né "il dare
e l'avere del proprietario" varia se si ha semplice passaggio di valori numerari o non numerari
da un agente all'altro, ovvero da un corrispondente all'altro. In un suo scritto del Cerboni dirà
18 BARNEA, H AUGEN, SEMBET, Agency Problems, pp. 1, ss. e pp. 25, ss..
19
Gli studiosi di Logismografia dell'epoca assorbiti in primis nella creazione di una nuova contabilità di stato,
distinsero la contabilità finanziaria da quella economico patrimoniale, volta quest'ultima alla formazione del
bilancio consuntivo: « ... Premesso che la contabilità di un'amministrazione può distinguersi in due parti: la
finanziaria e l'economico - patrimoniale; la partita doppia d'ordinario s'impianta:
o sul bilancio di previsione (contabilità finanziaria);
o sull'inventario dei beni (contabilità economico - patrimoniale); il perché occorrono per una medesima
contabilità due corpi scritturali distinti, senza diretto riscontro reciproco... ». CERBONI, Genesi e Sviluppo, p.
14.
20
CERBONI, Genesi e Sviluppo, p. 17.
8
in riferimento al Sesto Canone: « ...Il concetto fondamentale, che la logismografia cerboniana
traduce in atto, è il seguente: “Tenere la bilancia del dare e dell'avere tra il proprietario solo da
una parte, e gli agenti ed i corrispondenti, tutti insieme, dall'altra” ... La logismografia
distingue nettamente, sin dalla prima registrazione, i fatti che modificano la sostanza netta da
quelli che, compensandosi, non ne alterano il valore...»21 .
UN CASO STUDIO.
Si propone a titolo esemplificativo la rilevazione dei semplici accadimenti aziendali:
l’iscrizione della consistenza patrimoniale per 300.000;
l’incasso di interessi attivi per 100;
il pagamento dell’imposta fondiaria per 600;
il pagamento di spese amministrative per 180.
Di particolare rilevanza l’operazione di cui al sub. i) in cui il principale costituisce
l’opificio cedendo all’amministratore – consegnatario la gestione della propria sostanza fatta
confluire nell’azienda pari a:
100.000 di immobili;
60.000 di crediti ipotecari;
3.000 di denaro in cassa;
37.000 di titoli di debito pubblico.
21
Supra, pp. 15-17.
9
Tavola 4. Bilancia patrimoniale di un “ente economico – amministrativo” privato.
Num.
Data
Descrizione del Fatto
Economico - Amministrativo
Bilancia Patrimoniale
Conto del Principale
Dare
Avere
Conto dell’Agenzia
Dare
Avere
x0
t0
Iscrizione della consistenza
patrimoniale
300.000
300.000
x1
t1
Interessi attivi
100
100
x2
t1
Pagamento dell'imposta
fondiaria
600
600
x3
t2
Spese di amministrazione
180
180
Legenda:
xn - esimo : numerazione progressiva delle registrazione degli accadimenti aziendali;
tm – esimo : data dell’accadimento.
Tavola 5. Bilancia patrimoniale a forma di scacchiera anglo – normanna di un “ente
economico – amministrativo” privato.
Conto dell'Agenzia
Avere
Avere
Iscrizione della consistenza patrimoniale
300.000, t0, x0;
Interessi attivi
100, t1, x1
Pagamento dell'imposta fondiaria
600, t1, x2;
Spese di amministrazione
180, t2, x3
Dare
Conto del Proprietario
Dare
Legenda:
xn - esimo : numerazione progressiva delle registrazione degli accadimenti aziendali;
tm – esimo : data dell’accadimento.
10
LO SCHEMA CERBONIANO DEI “CANONI” E DEI “COROLLARI
FONDAMENTALI” DELLA LOGISMOGRAFIA .
Canone 1. Ogni amministrazione consta di una o più aziende, e ogni azienda ha un
proprietario e un principale, a cui appartiene o assolutamente o per rappresentanza la materia
da amministrare: per contrapposto non si può amministrare senza che il proprietario o il
principale entri in relazione con agenti e corrispondenti.
COROLLARII
Può essere proprietario dell'azienda un solo individuo o una riunione di individui costituitasi
in Società.
Il principale dell'azienda, se non è il proprietario stesso, sarà sempre un rappresentante di lui,
che abbia presso i terzi eguali poteri.
Il proprietario o principale esercita di diritto la supremazia dell'azienda.
Canone 2. Altro è godere la proprietà e la supremazia dell'azienda, altro l'amministrarla.
COROLLARIO
Se il proprietario amministra l'azienda da se stesso, riveste la doppia distinta qualità di
proprietario e di amministratore.
Canone 3. Altro è amministrare l'azienda, altro è custodire le sostanze di lei e risponderne
materialmente.
COROLLARIO
Se l'amministratore all'incarico della direzione degli affari dell'azienda e di darne ragione
aggiungesse pur quello di custodirne materialmente le sostanze, vestirebbe due qualità, quella
di amministratore e quella di agente consegnatario.
Canone 4. Non si crea un debitore senza contemporaneamente creare un creditore e
viceversa.
COROLLARIO
Ogni somma derivante da qualsivoglia operazione dell'azienda deve essere registrata in dare
ed avere.
Canone 5. Il proprietario, amministri o no l'azienda, è di fatto il creditore delle sostanze e il
debitore delle passività di lei inverso gli agenti e i corrispondenti.
11
COROLLARI
Il credito del proprietario corrisponde al debito degli agenti e dei corrispondenti, e viceversa il
credito di costoro corrisponde al debito del proprietario.
L'amministratore tiene la bilancia del dare e dell'avere tra il proprietario da una parte e gli
agenti e corrispondenti dall'altra.
L'amministratore non può essere debitore o creditore della azienda se non come agente
consegnatario o corrispondente estraneo di essa.
Canone 6. Il dare e l'avere del proprietario non varia che pel fatto di perdite o di guadagni,
ovvero per accrescimenti o diminuzioni alla prima dote che lo stesso proprietario assegnò
all'azienda.
COROLLARIO
Le permutazioni degli oggetti rappresentanti il capitale dell'azienda od il passaggio di somme
o di oggetti da un agente o corrispondente all'altro, purché la somma della permutazione o del
passaggio sia identica, non modificano né la condizione economica del proprietario, né quella,
collettivamente intesa, degli agenti e dei corrispondenti.
12