Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?

Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Molti autori sottolineano l’importanza di conferire allo sviluppo
motorio la stessa considerazione che il linguaggio o la memoria
hanno ricevuto dalla psicologia dello sviluppo.
J
Perché?
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Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo del comportamento motorio interagisce strettamente
JconPerché?
i cambiamenti che si verificano in altre aree del funzionamento dell’organismo
(es.: sv. percettivo, sv. cognitivo)
Motorio
Percettivo, Cognitivo
L’AZIONE GUIDA LA PERCEZIONE
La possibilità di agire sull’ambiente consente al bambino di avere nuove
esperienze percettive (es: manipolazione, marcia), e fornisce nuove
opportunità di interagire con gli oggetti del mondo
L’acquisizione di nuove competenze motorie (andare carponi, camminare,
saltare) influisce sullo sviluppo cognitivo e sociale del bambino attraverso
l’effetto che esercita sulle sue esperienze (es. esplorazione dell’ambiente).
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Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo del comportamento motorio interagisce strettamente
JconPerché?
i cambiamenti che si verificano in altre aree del funzionamento dell’organismo
(es.: sv. percettivo, sv. cognitivo)
Percettivo
Motorio
LA PERCEZIONE GUIDA L’AZIONE
L’emergere di movimenti fini accurati è funzione della capacità del bambino
di percepire ed organizzare talune informazioni sensoriali e percettive che
guidano l’azione:
informazioni propriocettive: che provengono dal corpo, attraverso il sistema
vestibolare, somato-sensoriale e tattile
informazioni esterocettive: che provengono dall’ambiente esterno tramite il
sistema visivo, uditivo e tattile
I bambini sono motivati al movimento a partire da ciò che percepiscono.
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Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
J
Il sistema motorio gioca un ruolo nelle funzioni cognitive
MIRROR NEURONS
Alcuni neuroni della corteccia motoria umana e di primati non umani si
attivano sia quando l’individuo compie un’azione (es. afferrare), sia quando
l’individuo vede qualcuno afferrare un oggetto.
Attivazione:
Esecuzione di una azione
Percezione di una azione
La nostra mente rispecchia ciò che avviene nella mente altrui. Colui che
percepisce l’azione attiva gli stessi neuroni di colui che compie l’azione.
(Rizzolatti & Wolpert, 2005)
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Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
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J
Il sistema motorio gioca un ruolo nelle funzioni cognitive
MIRROR NEURONS
In alcune aree corticali vi sono neuroni che si attivano in relazione non a
movimenti semplici, ma ad atti motori finalizzati.
Il sistema motorio non ha che fare con singoli movimenti ma con atti diretti
ad uno scopo (afferrare per portare alla bocca vs. afferrare per spostare).
Il cervello che agisce è un cervello che comprende (comprensione pragmatica,
preconcettuale e prelinguistica).
La comprensione degli altri, delle azioni e delle loro intenzioni dipende in
prima istanza dal sistema motorio.
I neuroni a specchio correlano i movimenti osservati con quelli propri e ne
riconoscono così il significato.
Costituiscono un terreno di esperienza comune.
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Perché lo sviluppo motorio è oggetto di studio della psicologia?
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Il sistema di neuroni mirror nello sviluppo…
Alcuni autori hanno proposto che il sistema mirror possa essere
innato
[Meltzoff & Decety, 2003; Rizzolatti et al., 2002]
Bambini di 12, ma non bambini di 6 mesi, sono in grado di
anticipare con gli occhi l’obiettivo di un’azione.
[Falck-Ytter et al., 2006]
A 6-7-mesi le aree sensomotorie sono attive durante la sola
osservazione di una persona che compie un’azione.
[Shimada & Hiraki, 2006]
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Perché?
4 Le principali tappe dello sviluppo motorio costituiscono uno dei più
evidenti segni di cambiamento nella prima infanzia.
Oggetto di particolare attenzione da parte dei genitori.
4 Le abilità motorie influiscono sul concetto di sé e sull’autostima.
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Perché?
NB: Articolo Maradona
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Che cosa si intende per sviluppo motorio?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
NASCITA
(NB: attenzione prenatale)
Repertorio comportamentale:
succhiare, guardare, riflesso di grasping, piangere, respirare,…
Suzione nutritiva
vs. non nutritiva
Fame vs. dolore
18 MESI
Repertorio comportamentale:
Camminare, correre, comunicare a parole e gesti, usare due mani
per azioni coordinate.
Qual è la relazione causale e funzionale che lega il repertorio
comportamentale del neonato a quello del bambino di 18 mesi?
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Che cosa si intende per sviluppo motorio?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo studio dei cambiamenti che avvengono nel comportamento motorio
dell’uomo nel corso della vita, ossia:
 la loro descrizione
 l’individuazione dei processi che li producono
 l’individuazione dei fattori che possono influenzarli
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Quali sono i compiti di una teoria dello sviluppo motorio?
Rispondere alle seguenti domande:
4 quali fattori determinano l’emergere di comportamenti motori
qualitativamente nuovi (per forma, per funzione) nel corso dello
sviluppo ?
le attività motorie presenti nelle prime fasi dello sviluppo (es: i
4 riflessi) sono dei precursori dei comportamenti motori volontari che
compaiono a età successive (es: correre, indicare, parlare) ?
vedi tema della continuità vs discontinuità dei processi di
sviluppo
Approccio life-span
t periodo prenatale
t periodo neonatale
t periodo postnatale
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Le teorie dello sviluppo motorio più recenti...
4 prendono in attenta considerazione il periodo prenatale, ossia
analizzano lo sviluppo motorio del feto, alla pari di quello del
neonato. Lo sviluppo motorio ha inizio durante la fase prenatale.
non hanno più un approccio descrittivo, mirato alla descrizione delle
4 fasi dello sviluppo e delle tipologie di comportamenti motori presenti
ad ogni età.
Oggi l’attenzione è rivolta ai processi piuttosto che ai prodotti dello
sviluppo
vedi tema dei rapporti tra descrizione e spiegazione nello studio
del cambiamento
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Visione classica
SNC = unità di elaborazione centrale, che usa gli input
ambientali e i suoi stati interni al fine di pianificare le
azioni future e poi generare comandi motori che eseguono
i suoi piani.
Comprendere un comportamento adattivo = comprendere il
funzionamento del suo substrato neurale (neuroni e
circuiti)
Sistema Cognitivo
Input sensoriale
Output motorio
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Basi neurofisiologiche del movimento volontario
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Ogni atto motorio volontario è il risultato
dell’attività integrata di strutture corticali e subcorticali del
sistema nervoso centrale che agiscono simultaneamente e in
sequenza.
Il funzionamento di queste strutture è strettamente connesso con
quello dei sistemi sensoriali.
Complessità delle strutture e dell’organizzazione del sistema
motorio. Finalità: interagire con l’ambiente circostante: anche il più
semplice atto motorio implica una complessa interazione fra sistemi
sensoriali, funzioni cognitive e strutture deputate al controllo
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motorio.
Basi neurofisiologiche del movimento volontario
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Strutture coinvolte:
Corteccia motoria primaria
Iniziare il movimento, non pianificarlo. Si attiva immediatamente prima che i
muscoli si contraggono (organizzazione topografica, homunculus motorio).
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Basi neurofisiologiche del movimento volontario
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Corteccia premotoria
Preparazione dei movimenti posturali per l’inizio del movimento e
nell’orientamento del corpo e del braccio verso un obiettivo.
Corteccia motoria supplementare
Programmazione di sequenze complesse di movimenti.
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Basi neurofisiologiche del movimento volontario
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Cervelletto
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Basi neurofisiologiche del movimento volontario
Cervelletto
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Controllo indiretto del movimento: effettua aggiustamenti tramite il
confronto tra i comandi motori discendenti e le informazioni relative all’azione
motoria realmente eseguita. Controlla e compensa gli errori confrontando il
piano d’azione elaborato dalla corteccia motoria con il programma motorio e la
performance durante e dopo la fase esecutiva.
Riceve informazioni da tutti i sistemi sensoriali e da tutte le strutture
corticali e sottocorticali coinvolte nella pianificazione ed esecuzione del
movimento, invia messaggi sia alle strutture corticali deputate alla
programmazione, sia a quelle del tronco e del midollo deputate alla esecuzione.
Mantenimento dell’equilibrio e coordinazione dei movimenti oculari con i
movimenti del capo e dell’asse corporeo.
Regolazione temporale della sequenza motoria: “timing” del movimento,
modulazione dell’inizio del movimento, tempi di alternanza tra agonisti e
antagonisti nella fase esecutiva, ma anche in generale tra percezione e azione.
La sua funzione di processamento degli aspetti temporali sia nella
decodificazione delle informazioni, che nella programmazione di sequenze
esecutive viene ritenuta essenziale per lo sviluppo del linguaggio e di altre
abilità non necessariamente motorie (es. linguaggio). [NB: figura]
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Strutture sottocorticali
Regolano i movimenti involontari che accompagnano i movimenti volontari. Es.
La postura del corpo durante il lancio di una palla. La maggior parte delle aree
corticali che proiettano nei gangli della base sono reinnervate da fibre
provenienti dai gangli della base, quindi queste strutture formano una serie di
circuiti paralleli. Funzione: modulazione del comportamento motorio
Le cortecce sensoriali
I sistemi sensoriali periferici
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Visione contemporanea
Chiel e Beer (1997)
“The brain has a body: Adaptive behavior emerges from interactions of
nervous system, body and environement” Trends in Neuroscience, 20,
553-557
Visione alternativa alla classica (e dominante) concezione del corpo come
mero strumento, subordinato ai comandi della mente.
Il corpo NON è un mero esecutore, subordinato ai
comandi della mente
Il sistema motorio NON è esecutore passivo di
comandi originati altrove.
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Visione contemporanea
Quando ci si pone l’obiettivo di comprendere il ruolo del sistema nervoso
nella generazione di un comportamento adattivo, non è possibile trascurare il corpo.
Il sistema nervoso, il corpo, e l’ambiente costituiscono ciascuno un sistema
dinamico ricco, complesso, e strutturato. Questi 3 sistemi sono interconessi l’uno
all’altro e i comportamenti adattivi emergono dalle interazione che si instaurano
tra di essi.
Il corpo, le sue proprietà
meccaniche e muscoloschelettriche, e i pattern di
attivazione sensoriale e muscolare
contribuiscono a determinare i
cambiamenti neurali e possono
modificare gli stati mentali.
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Visione contemporanea: Embodied view
Chiel e Beer (1997)
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Un comportamento adattivo può essere compreso nel
contesto della biomeccanica dell’intero corpo, della
struttura dell’ambiente in cui un organismo vive, e dei
continui feedback tra SNC, corpo e ambiente.
Il corpo, la sua meccanica, le sue proprietà muscolo schelettriche, e i pattern di attivazione sensoriale e
muscolare contribuiscono nel determinare il cambiamento
neurale.
++ feedback
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Visione contemporanea, sviluppo
Il contemporaneo sviluppo del sistema nervoso e del corpo porta i due sistemi ad
essere complementari e offre al tempo stesso vincoli e opportunità per il controllo
neurale.
Il cervello e il corpo si modificano continuamente nel corso dello sviluppo e
adattandosi l’uno all’altro attraverso interazione continue che coinvolgono anche
l’ambiente.
Il corpo gioca quindi un ruolo
fondamentale nel processo di formazione
della mente.
Ambiente
Corpo / Attività motoria
Sistema
Nervoso
23 23
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Il mutamento nella concezione del Sistema motorio e
del suo sviluppo.
PATRIMONIO
GENETICO
IERI
Approccio maturazionista
Maturazione
sistema nervoso
Attività
Motoria
(Gesell, 1940)
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Il mutamento nella concezione del Sistema motorio e
del suo sviluppo.
Sistema
Nervoso
OGGI
Teoria dei sistemi dinamici
(Thelen, 2000)
SVILUPPO
MOTORIO
Caratteristiche
biomeccaniche
dell’individuo
Patrimonio
genetico
Fattori
ambientali
Attività
motoria
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo nella fase prenatale
Tre stadi:
1. Lo stadio germinale – dell’ovulo
(dal concepimento all’annidamento
dell’uovo fecondato nella parte
dell’utero).
2. Lo stadio embrionale (da 2 a 8
sett., quando si formano i principali
organi e arti).
3. Lo stadio fetale (da 8 sett. alla
nascita).
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
La crescita prenatale
L’incremento di statura e di peso è maggiore che in qualsiasi
altro periodo del ciclo di vita
Velocità di
crescita
Primi 6 mesi di gravidanza
Massima: 1,8 mm al giorno
A partire dalle 35 settimane
Rallentamento della crescita
Proporzioni
corporee
Embrione di 2 mesi:
lunghezza della testa = 1/2
lunghezza totale
Alla nascita:
lunghezza della testa = 1/4 della
lunghezza totale
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Nuovi strumenti che consentono di ampliare
le conoscenze sullo sviluppo prenatale:
• elettroencefalogramma a fibre ottiche all’interno dell’utero
materno
• amniocentesi
• ecografia
• monitoraggio del battito cardiaco del nascituro
• TAC (tomografia assiale computerizzata)
• Risonanza magnetica
• PET (tomografia ad emissione di positroni)
• Analisi della saliva del bambino per misurare il livello di
cortisone
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase prenatale
l Una parte importante dello sviluppo fisico e motorio dell’organismo
umano avviene durante il periodo prenatale.
IERI….
I cambiamenti che avvengono prima della nascita nella struttura
corporea, nelle strutture nervose e nel comportamento erano visti
come il risultato del processo di maturazione, predeterminato
interamente su base genetica.
Nel periodo prenatale non veniva riconosciuto nessun ruolo alle
influenze ambientali (se non in senso negativo).
Non veniva riconosciuto alcun ruolo all’attività prodotta
dall’organismo come possibile causa o fattore dello sviluppo.
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Lo sviluppo motorio nella fase prenatale
Sviluppo cognitivo, C. Turati
OGGI….
l Il feto è costantemente attivo a partire dalla 3° settimana. Alla fine
del 4° mese ha sperimentato molti movimenti caratteristici della
specie, che rimarranno disponibili per tutta la vita.
NB. La madre comincia a sentire i movimenti del feto solo dal 4° mese
l La maggior parte dei movimenti del feto sono di natura spontanea, non
riflessa. Non sono elicitati da specifici stimoli, ma sono generati da
processi interni al sistema nervoso del feto.
l Molti dei movimenti fetali sono identici a quelli osservabili nel neonato,
e molto simili a quelli presenti nell’adulto.
l I movimenti fetali non sono affatto caotici e scoordinati ma sono
eseguiti con grazia e fluidità, favoriti dall’ambiente liquido in cui essi si
svolgono e dall’assenza di peso.
l Differenze individuali nella frequenza delle varie tipologie di
movimento.
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Lo sviluppo motorio nella fase prenatale
Sviluppo cognitivo, C. Turati
OGGI….
Sonno
quieto
Movimenti
corporei
Incidentali
Movimenti
oculari
Assenti
Sonno
attivo
Periodici
Presenti
Veglia
quieta
Assenti
Presenti
Veglia
attiva
Continui
Presenti
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
l Relazione tra stress materno durante gravidanza e sviluppo motorio
pre e postnatale
(Janet Di Pietro e colleghi).
Simile alla relazione tra arousal e performance
performance
Stress materno
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Lo sviluppo motorio nella fase prenatale
Sviluppo cognitivo, C. Turati
OGGI….
La continua attività del feto ha un ruolo determinante
nell’influenzare il processo di sviluppo delle strutture muscolari e
nervose nella fase prenatale.
Anche nella fase prenatale lo sviluppo è caratterizzato da continui
adattamenti dell’organismo all’ambiente che lo circonda.
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La fase prenatale: gli schemi motori fetali
Sviluppo cognitivo, C. Turati
5 sett.…………battito cardiaco regolare [l’embrione misura 0,65 cm]
(si verifica ancor prima che il cuore sia innervato)
L’attività è intrinseca all’embrione. Anche nel suo più elementare
stadio di sviluppo, l’organismo vive in condizioni dinamiche di
scambio con l’ambiente circostante e queste condizioni produrranno
in seguito una successione di trasformazioni nel suo stesso
funzionamento.
7 sett.…………movimenti appena percettibili – lieve e lento spostamento del
profilo del feto che misura circa 2 cm.
8 sett.…………Sussulto (startle) – rapido movimento generale che dura circa un
sec.: inizia sempre dagli arti e talvolta si estende al collo e al tronco.
8 sett.…………Movimenti generali – si muove tutto il corpo, ma non si
osservano né schemi distinti né sequenze di movimeti di parti del
corpo. Possono provocare lo spostamento della posizione del feto e
hanno un aspetto armonioso.
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La fase prenatale: gli schemi motori fetali
Sviluppo cognitivo, C. Turati
9 sett.…………Singhiozzo – spasmodica contrazione e brusco movimento del
diaframma, che dura circa un secondo e si ripete rapidamente.
9 sett.…………Movimenti isolati del braccio e della gamba – movimenti rapidi
di estensione e flessione del braccio o della gamba, che possono
essere accompagnati dalla rotazione dell’arto senza l’intervento di
altre parti del corpo.
10 sett.……….Movimenti respiratori – regolare schema di movimento del
diaframma, del torace e dell’addome, talvolta accompagnato
dall’apertura delle mascelle e dall’ingestione del liquido amniotico (non
comportano l’inspirazione di aria) .
9 - 10 sett.….Retroflessione, anteroflessione e rotazione della testa – La
testa viene lievemente spostata indietro, talvolta con apertura delle
mascelle e movimenti della lingua, oppure la testa può ruotare da una
parte all’altra intorno all’asse mediano. Lo spostamento in avanti della
testa può essere accompagnato dal contatto mano-volto.
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La fase prenatale: gli schemi motori fetali
Sviluppo cognitivo, C. Turati
10 sett.……….Contatto mano-volto – La mano tocca lentamente il volto e le dita
si stendono e si flettono frequentemente.
10 sett.……….Rotazione del feto – Il feto può cambiare rapidamente
posizione sia mediante una complessa rotazione della testa
rispetto al tronco (tipo capriola), sia alternando dei movimenti
di marcia con le gambe che determinano la rotazione intorno ai
fianchi.
10-11 sett.….Allungamento e sbadiglio – Sollevamento e rotazione delle
braccia ed ampia e prolungata apertura delle mascelle, seguite
da una rapida chiusura della bocca.
12 sett…..….Movimenti delle dita – Le dita si possono muovere
indipendentemente le une dalle altre.
14 sett…..….Rotazione della mano – La mano si muove all’altezza del polso,
indipendentemente dal movimento delle dita.
15 sett…..….Estensione completa – Piedi e testa premono contro le opposte
pareti uterine.
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La fase prenatale: gli schemi motori fetali
Sviluppo cognitivo, C. Turati
18 sett…..….Movimenti degli occhi – Anche se il feto non può vedere nulla, non
essendovi in utero luce sufficiente, si possono osservare dei
movimenti di scansione laterale degli occhi ben controllati e di
origine endogena.
17-24 sett…Fase di stasi: calo dei movimenti fetali – HP: formazione delle
regioni superiori del cervello che moduleranno i comportamenti
sino ad ora controllati dai centri sottocorticali?.
24 sett…..….Suzione del pollice – La mano è portata alla bocca e si osservano
movimenti ripetuti delle mascelle.
24 sett…..….Controllo più preciso dei movimenti, tra cui quelli di
espressione del volto.
24 sett…..….Attività controllata da cicli di sonno-veglia.
30 sett…..….Sonno REM.
32 sett…..….Il 70-80% del tempo è trascorso in sonno REM, associato con i
movimenti di “respirazione” fetale.
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
La fase prenatale:
qual è il significato funzionale della motricità fetale?
u
u
L’attività è importante per il benessere del feto:
Es: mantiene la flessibilità delle giunture
* pulcini: sono sufficienti 2 giorni di restrizione dei movimenti delle zampe nel feto per
provocare malformazioni.
* sindrome alcolica fetale: anormale articolazione degli arti dovuta a scarsa att. fetale.
L’attività consente la specializzazione e il consolidamento dell’
apparato muscolo-schelettrico e delle strutture del sistema nervoso
che controllano il movimento
L’esercizio motorio sembra far sì che solo le connessioni sinaptiche più efficaci
vengano mantenute, mentre le altre regrediscono fino a scomparire
u
L’attività influisce sull’organizzazione del sistema nervoso in modo
indiretto: fornendo stimolazione ai sistemi sensoriali (tattile,
vestibolare).
Lo sviluppo prenatale è influenzato dal comportamento fetale e non
dipende semplicemente dalla maturazione. Il comportamento fetale è
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uno dei fattori che determinano lo sviluppo prenatale.
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La fase prenatale:
qual è il significato funzionale della motricità fetale?
l Alcuni movimenti fetali hanno una funzione specifica durante la vita
intrauterina.
Es: rotazione fetale
previene danni derivanti dal contatto prolungato
con le pareti dell’utero + aiuta ad assumere la giusta posizione per parto.
l Altri movimenti fetali sembrano non avere una funzione specifica
durante la vita intrauterina, ma il loro esercizio ne garantisce la
funzionalità nel periodo postnatale.
Es: movimenti oculari, respiratori
anticipazioni di movimenti
necessari dopo la nascita, necessarie per il loro corretto sviluppo
l Alcuni movimenti fetali possono avere una specifica funzione durante
la vita intrauterina e assolverne una diversa dopo la nascita.
Es: suzione, deglutizione
regolare la quantità di liquido amniotico
rotazione
riflesso dello stepping - comportamento di marcia
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Continuità e discontinuità tra la vita pre e postnatale
Somiglianze tra il feto e il neonato
l Il neonato nei primi giorni di vita somiglia molto al feto nelle ultime
settimane di gestazione
Es: identico repertorio di movimenti, ciclo sonno-veglia.
l Molti dei comportamenti motori riflessi presenti alla nascita vengono
oggi interpretate come forme di adattamento all’ambiente uterino
Es: stepping neonatale/rotazione fetale (alternanza destra-sinistra nei
movimenti delle gambe).
l Alcuni movimenti che hanno consentito l’adattamento nell’ambiente
uterino continuano a svolgere una funzione cruciale nell’emergere di nuovi
comportamenti complessi nella vita postnatale
Es: alternanza destra-sinistra nei movimenti delle gambe che consente la
rotazione fetale/comportamento di marcia.
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
Continuità e discontinuità tra la vita pre e postnatale
Differenze tra il feto e il neonato
l Reattività del neonato:
è capace di produrre e modulare i propri movimenti in funzione delle
caratteristiche della stimolazione
Es: rotazione del capo o degli occhi in risposta a stimoli acustici o visivi.
Le abilità motorie del neonato non compaiono con la nascita, ma il bambino
le ha sviluppate e sperimentate durante la vita intrauterina.
Lo sviluppo è un processo che inizia prima del momento della nascita.
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Gli stati di sonno e veglia del neonato
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Il neonato presenta degli stati di sonno e di veglia ben organizzati,
identificabili mediante l’osserv. diretta del comp. e la registrazione della
freq. cardiaca e respiratoria, dell’elettromiogramma, dell’elettrooculogramma.
Sonno profondo
(occhi chiusi, assenza di attività
motoria e di mov. oculari)
Si ripetono in modo
ciclico durante la
giornata, in media ogni 2
ore circa
Sonno attivo (occhi
chiusi, presenza di piccoli e bruschi
mov. alle estremità degli arti,
mov. oculari rapidi, detti REM)
Veglia calma (occhi aperti
con mov. oculari, piccoli mov. degli arti)
Veglia attiva (occhi aperti
AD ESEMPIO
con mov. oculari, intensa att. motoria)
Pianto e
irrequietezza
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La motricità del neonato: i riflessi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Il repertorio motorio del neonato viene classicamente descritto in termini di
RIFLESSI:
comportamenti più o meno complessi che vengono prodotti
in modo automatico in risposta a stimoli specifici.
Riflesso pupillare
contrazione della pupilla in risposta alla luce
Riflesso patellare
singolo calcio in risposta a colpo sul ginocchio
Sussulto
flessione improvvisa delle braccia in risposta a un forte
suono
(startle)
Riflesso di Moro
estensione delle braccia con le mani chiuse a pugno
e inarcamento della schiena se la testa viene
improvvisamente lasciata cadere
Riflesso dei punti
cardinali (rooting)
la testa ruota nella direzione in cui la guancia viene
stimolata
Riflesso palmare
le dita si chiudono a pugno se il palmo della mano viene
stimolato
Babinsky
se gli si accarezza la pianta del piede, prima stende le dita
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e poi le richiude
(grasping)
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Riflesso palmare (grasping)
le dita si chiudono a pugno se il palmo della mano viene
stimolato
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La motricità del neonato: i riflessi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Marcia automatica
le gambe vengono ritratte e poi estese quando il bambino
(stepping)
è tenuto in piedi con le piante dei piedi che poggiano su
una superficie
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La motricità del neonato: i riflessi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
I riflessi tonicoasimmetrici del collo o
attitudinali
l Riflesso Tonico Asimmetrico del Collo (RTAC): quando il capo viene ruotato,
estensione dell’arto facciale e flessione dell’arto craniale
l Riflesso Tonico Simmetrico del Collo (RTSC): la flessione del capo provoca
flessione degli arti superiori e estensione degli arti inferiori, l’estensione del
capo provoca estensione degli arti superiori e flessione degli inferiori.
l Riflesso Tonico Labirintico (RTL): provoca un aumento del tono estensorio in
posizione supina e un aumento flessorio in posizione prona.
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La motricità del neonato: i riflessi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La Reazione di Landau
l Reazione di Landau: quando il bambino viene sostenuto esclusivamente
dall’addome, solleva il capo e gli arti inferiori.
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La motricità del neonato: i riflessi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
l Reazione di raddrizzamento del collo sul corpo: da posizione supina, quando il
capo viene ruotato, il corpo segue la rotazione del capo.
l Reazione di raddrizzamento del corpo sul corpo: da posizione supina, quando un
arto inferiore viene ruotato, il corpo segue la rotazione dell’arto.
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La motricità del neonato :
qual è il significato funzionale dei riflessi?
Sviluppo cognitivo, C. Turati
IERI….
 Comportamenti innati che permettono l’adattamento del bambino
al nuovo ambiente.
 Forme innate di comportamento, che possiedono un valore
adattivo in ambienti tipici di fasi passate dell’evoluzione della
nostra specie.
 Lo sviluppo della stabilità posturale è dovuta alla progressiva
maturazione delle strutture corticali che integrano i riflessi posturali
e le reazioni di raddrizzamento di origine spinale o sottocorticale.
Il comportamento fetale e neonatale veniva inteso come un insieme
di risposte automatiche, involontarie e prefissate a stimoli specifici,
interamente pre-specificate per via genetica (in contrapposizione con
l’attività controllata volontariamente dell’adulto).
Utilizzati dai pediatri come indicatori di integrità neurale (scale di
valutazione neurologica)
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato :
qual è il significato funzionale dei riflessi?
OGGI….
l Alcuni dei comportamenti che sono presenti alla nascita sono forme
di adattamento all’ambiente uterino
Es: stepping / rotazione fetale: previene danni derivanti dal contatto
prolungato con le pareti dell’utero + aiuta ad assumere la giusta
posizione per parto.
l Viene messo in discussione il ruolo esclusivo dei riflessi nella
organizzazione e sviluppo della postura
La prospettiva è mutata:
l I riflessi non sono un insieme di comportamenti automatici non
appresi, interamente pre-specificati per via genetica.
Molti possono essere comportamenti acquisiti tramite processi
di apprendimento durante la vita fetale.
l La loro scomparsa è provocata dal fatto che non sono più utili e
appropriati all’ambiente extrauterino (fattori contestuali +
50
maturativi).
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato: oltre i riflessi
Illparadigma del RIFLESSO è insufficiente per spiegare la complessità
del Sistema Nervoso del neonato.
L
Concezioni neurofisiologiche classiche: il SN del neonato è REATTIVO,
ossia inerte fino a quando non viene stimolato a generare comportamenti
motori in risposta a stimoli specifici.
J
Concezioni attuali: il SN del neonato è anche ATTIVO, ossia produce
spontaneamente movimenti ritmici o fasici (generatori interni di
movimento situati nei centri sottocorticali) , ed è in grado di modulare la
propria attività in funzione delle condizioni ambientali.
51
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato: oltre i riflessi
Ilriflessi motori neonatali non sono così primitivi né automatici.
La loro attivazione è dipendente dal contesto, ossia dall’ambiente esterno +
dallo stato neuro-comportamentale in cui si trova il bambino.
Es: riflesso patellare
grasping
rooting
presente negli stati di veglia attiva e sonno profondo, ma
non in quelli di veglia agitata e pianto.
presente in stato di sonno leggero, più debole in stato di veglia
attiva e assente in stato di sonno profondo.
si elicita più facilmente quando il bambino ha fame, piuttosto che
dopo il pasto
l
Il repertorio comportamentale motorio del neonato non è limitato ai riflessi
Es: - orienta gli occhi e il capo verso uno stimolo acustico
- orienta gli occhi e il capo verso uno stimolo visivo
- insegue con gli occhi uno stimolo visivo in lento movimento
comportamenti
goal-directed,
continuamente
modificati in
funzione dell’info.
sulla posizione
dell’oggetto
52
Sviluppo cognitivo, C. Turati
“Neonato competente”, dotato alla nascita di una serie di
schemi motori coordinati che gli assicurano la
sopravvivenza e lo preparano agli scambi con l’ambiente
fisico e sociale e all’apprendimento.
NB (1): Ciò NON significa che lo sviluppo motorio che
avrà luogo nei primi due mesi di vita già presente in
forma primitiva alla nascita
NB (2): Ciò NON significa che lo sviluppo motorio
consisterà nella progressiva combinazione di pattern già
esistenti.
53
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato : il destino dei riflessi
Molti riflessi presenti alla nascita scompaiono pochi mesi dopo la nascita,
o vengono progressivamente modificati (altri rimangono presenti tutta la
vita).
?
Perché i riflessi scompaiono, e come/da cosa vengono sostituiti?
C’è continuità tra i riflessi neonatali e i comportamenti motori che
compaiono più avanti?
54
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Scomparsa e ricomparsa della marcia
Neonato
Riflesso di marcia
automatica
Dopo il 3° mese
Il riflesso di marcia
scompare
TEORIA
CLASSICA
La marcia automatica viene
inibita e soppressa dalla
progressiva maturazione
dei centri nervosi i quali
generano la capacità
maturata di camminare
Fine del 1° anno
Inizio della
capacità
di camminare
TEORIA DEI
SISTEMI
DINAMICI
La marcia automatica
scompare e ricompare come
deambulazione grazie a
fattori puramente fisici
(forza nei muscoli)
55
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Evoluzione dal riflesso di presa alla prensione
Riflesso
di presa
Alla
nascita
Primo
mese
Due
mesi
Presente Indebolito Scompare
Quattro
mesi
Prensione
Compare
Il movimento
avviene sotto
il controllo
visivo
56
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato: il destino dei riflessi
IERI….
La scomparsa/modificazione dei riflessi è legata alla maturazione
delle strutture corticali, che prendono il controllo del
comportamento inibendo le strutture sottocorticali, responsabili dei
riflessi.
N.B.
Rimanda all’idea tradizionale che i riflessi siano comportamenti
predeterminati interamente mediati dalle regioni filogeneticamente
più antiche del cervello (strutture sottocorticali).
NO: i comportamenti motori del feto nell’ambiente uterino possono
aver contribuito a determinare la forma dei riflessi (la nascita non è
il punto di partenza dello sviluppo)
Il passaggio da un controllo sottocorticale a quello corticale del
comportamento motorio come evento on-off.
NO: è un passaggio graduale che inizia nel periodo prenatale ed è
caratterizzato da momenti di discontinuità.
57
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato: il destino dei riflessi
IERI….
Quattro passaggi attraverso i quali si sviluppa il
comportamento di marcia:
1 Nascita, Riflesso di stepping: i movimenti degli arti inferiori
sono controllati da strutture sottocorticali
2 Primi 4 mesi, Il riflesso scompare perché lo sviluppo delle
strutture corticali inibisce le strutture sottocorticali
3 4-8 mesi, coordinazione dei diversi gruppi muscolari
4 8-14 mesi, le strutture sottocorticali e quelle corticali si
integrano: emerge la marcia
58
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La motricità del neonato: il destino dei riflessi
OGGI….
La scomparsa dei riflessi è vista come uno dei tanti
cambiamenti/trasformazioni che avvengono nel comportamento motorio
del bambino nei primi 2 anni, alle quali contribuiscono fattori di natura
diversa:
crescente funzionalità delle regioni corticali del cervello
(Domanda: i comportamenti del feto e del neonato contribuiscono a
determinare/orientare la riorganizzazione delle strutture cerebrali che
porterà in seguito alla loro scomparsa?)
valore adattivo in funzione del nuovo ambiente extrauterino:
scompaiono quelli che non vengono utilizzati, ma possono essere
mantenuti grazie all’esercizio. Es: stepping
fattori sistemici /contestuali, legati alla crescita della
muscolatura o alle modificazioni nelle dimensioni/proporzioni del
corpo. Es: stepping (lunghezza vs muscolatura delle gambe)
Es: vedi teoria dei sistemi dinamici per reaching, grasping, stepping
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Sviluppo cognitivo, C. Turati
General Movements
Movimenti generalizzati
Motricità spontanea del neonato, che si modifica al variare dei diversi stati
comportamentali
Movimenti spontanei che coinvolgono tutto il corpo
Durano da pochi secondi a un minuto
Iniziano gradualmente con progressione variabile dagli arti al tronco al capo
(crescendo)
Si esauriscono gradualmente (decrescendo)
Nello stato di veglia sono continui, ma si riducono durante le attività che
richiedono attenzione.
La sequenza dei movimenti è variabile, così come la forza, l’ampiezza e la
direzione del movimento.
Parametri di fluidità ed eleganza determinano il giudizio di normalità o
anormalità del GM.
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Criteri di normalità
Variabilità continua di tutti i suoi «elementi» costitutivi: ovvero della forza,
dell'ampiezza, della direzione, della velocità, della sequenza dei settori del corpo
coinvolti progressivamente nel movimento.
Variare continuo nelle sue dimensioni spaziali e temporali, all’ interno di uno stesso GM e
di GMs successivi, che rendono il movimento diffondersi in modo assolutamente
imprevedibile ai vari segmenti corporei.
Indipendenza reciproca dei vari settori del corpo: il movimento di un arto può
diffondersi alle spalle e al tronco ma può anche restare un movimento isolato dell'arto
e, viceversa, un movimento del tronco può restare limitato al tronco o diffondersi agli
arti.
Ricchezza ed indipendenza dei movimenti fini distali, ovvero dei movimenti delle mani e
dei piedi, sopratutto alle mani è facile riconoscere movimenti isolati di un singolo dito o
movimenti in concerto di due o più dita. Eleganza di certi movimenti di flessione o
estensione, pronazione o supinazione, della mano aperta del grande prematuro,
movimenti che possono portare la mano a sfiorare o accarezzare il volto o a toccare
altre parti del corpo e che si associano nel contempo ai suddetti movimenti delle dita.
I
AMPIEZZA
II
VELOCITA’
III
SEQUENZE
IV
SETTORI DELLO SPAZIO
V
FLUIDITA’ ED ELEGANZA
VI
INIZIO E FINE
VII
MOVIMENTI FINI DISTALI
VIII
CARATTERI DEL MOVIMENTO
VALUTAZIONE GLOBALE
1a
prevalentemente piccola
1
1b
1c
2
1a
1b
1c
1d
2
1a
1b
1c
1d
2
1
2
1a
1b
2
1a
1b
2
1a
1b
1c
1d
2
1a
1b
1c
1d
1e
2
prevalentemente grande
piccola e grande, senza vie di mezzo
Variabile
costantemente bassa
costantemente alta
bassa e alta, senza vie di mezzo
non variabile
Variabile
solo movimenti sincronizzati
Disorganizzate
monotona con un solo GM
alcune parti del corpo non sono coinvolte nel movimento
ripetizione della stessa sequenza da un GM all’altro
non variabili
Variabili
assente, senza rotazioni
assente, con poche rotazioni
fluente ed elegante, con molte rotazioni
Brusco
piccole variazioni di intensità
graduale crescendo e decrescendo
Pugno
rari movimenti delle dita
solo apertura e chiusura sincronizzata delle dita
pochi movimenti variabili delle dita
varietà di movimenti delle dita e delle mani, rotazioni incluse
Crampiforme
Ipocinesia
Flapping
Tremolante
Repertorio povero
Variabile e complesso
N- A
PUNTEGGIO
data
Esaminatore:
……………
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Sviluppo cognitivo, C. Turati
General Movements
Movimenti generalizzati
Nei bambini con sviluppo atipico:
Repertorio dei GM povero
Sequenza monotona e stereotipata
I movimenti appaiono rigidi e mancano della usuale fluenza
Gli arti e il tronco si contraggono simultaneamente e si rilasciano bruscamente
Sviluppo cognitivo, C. Turati
La crescita postnatale
Alla nascita
Lunghezza: 50 cm
Peso: 3,200 Kg
Circonferenza cranica: 35 cm
A 1 anno
Lunghezza: 75 cm
Peso: 10,200 Kg
Circonferenza cranica: 47 cm
Dal 2° anno e per tutta l’infanzia la crescita prosegue con
un ritmo meno rapido
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
Lo sviluppo motorio nel 1° anno di vita riguarda principalmente
l’acquisizione di un controllo accurato sui movimenti del corpo, degli arti
e della testa, per sviluppare 2 tipi di abilità motorie:
z
GROSS MOTOR SKILLS: movimenti che consentono al corpo di muoversi
nello spazio; coinvolgono attività muscolari ampie e diffuse.
Consentono al bambino di percepire l’ambiente circostante in modo nuovo
e di socializzare.
Es: correre, camminare, movimenti degli arti.
FINE MOTOR SKILLS: movimenti più fini: coinvolgono attività muscolari
più finemente sintonizzate sulle caratteristiche dell’ambiente.
Consentono al bambino di esplorare il nuovo ambiente, toccandolo e
modificandolo.
Es: movimenti delle mani, delle dita, del volto.
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
Alla nascita la testa è la parte del corpo di dimensione e peso
maggiore.
Durante il 1° anno, la crescita modifica le proporzioni del corpo, riducendo
la dimensione della testa e aumentando quella delle gambe. Tale
cambiamento nelle proporzioni del corpo permette anche l’abbassamento
del centro di gravità del bambino, favorendo il raggiungimento
dell’equilibrio necessario per camminare.
z
Lo sviluppo motorio segue 2 direzioni:
CEFALO-CAUDALE: il controllo del capo e dell’asse corporeo precede
quello degli arti.
Es: prima solleva la testa, poi il torace, poi usa le gambe per gattonare.
PROSSIMO-DISTALE: il controllo viene acquisito prima sui muscoli vicini
alla parte mediana del corpo (gross motor skills), poi su quelli periferici
(fine motor skills).
Es: prima il controllo dei movimenti delle braccia, poi delle dita.
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
z
All’inizio il neonato presenta:
Ipertonia dei muscoli flessori degli arti
Ipotonia dell’asse del corpo.
Postura sia prona che supina
orizzontali con base di appoggio
estesa a tutto il corpo
Scarsa capacità di opporsi alla
forza di gravità.
z
Prima tappa: CONTROLLO del CAPO
Primi giorni: capo ciondolante
a 1 mese: in posizione prona, solleva il mento
a 2 mesi: in posizione prona, solleva testa e spalle
a 3 mesi: in posizione prona si appoggia sugli avanbracci
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
Lo sviluppo dei “movimenti volontari” ha inizio con la capacità del
bambino di sollevare/controllare i muscoli della testa, e prosegue
attraverso una serie di passaggi universali:
z
Tappe nello sviluppo
della postura
Posizione fetale
Solleva il mento
Solleva il torace
Rolling – ruota il bacino per girarsi dalla posizione
prona a quella supina o viceversa
Allunga le braccia e cerca invano di afferrare
Siede con l’aiuto di altri
Siede in grembo, afferra gli oggetti
Siede sul seggiolone, afferra oggetti appesi
Siede da solo
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
Tappe nello sviluppo della
deambulazione
Si regge in piedi con l’aiuto di altri
Si regge in piedi appoggiandosi ai mobili
Procede carponi
Cammina tenuto per mano
Si alza in piedi appoggiandosi ai mobili
Sale i gradini
Sta in piedi da solo
Cammina da solo
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Controllo della postura seduta
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Controllo della postura seduta
L’evoluzione del
controllo posturale
in posizione seduta
(Green, 1995).
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Controllo della postura
Le fasi della
sequenza di
raddrizzamento dalla
posizione prona
(McGraw, 1945).
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Cammino autonomo
Larga base di supporto, minor lunghezza e maggior frequenza dei passi.
Appoggio del piede di punta o di pianta.
Oscillazione del tronco
Braccia in posizione di guardia e prive di movimenti alterni
Cammino plantigrado.
Appoggio del tallone al contatto con il suolo.
Movimenti alternati delle braccia coordinati a quelli delle gambe.
Modulazione del movimento in funzione delle informazioni percettive.
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
 Vantaggi della posizione eretta:
 Amplia le possibilità esplorative
 Libera le mani x l’esplorazione degli oggetti
 Facilita la capacità del bambino di rappresentarsi il
proprio corpo come indipendente nello spazio
 Contribuisce alla individuazione e rappresentazione di
sé
 E’ un forte impulso alla conquista dell’autonomia
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
 Differenze individuali
Rolling
Strisciare
sullo
stomaco
Stare
seduto
Gattonare
mani/ginocchia
Strisciare
da seduto
Gattonare
Mani/piedi
Stare in
piedi
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Sviluppo cognitivo, C. Turati
Lo sviluppo motorio nella fase postnatale
 L’acquisizione di queste abilità è dovuta principalmente a:
 Maturazione del SNC
 Crescita della forza muscolare
 Sviluppo della postura e della capacità di bilanciamento
 Incremento delle capacità sensoriali e percettive
 Attività del bambino