aspetti psicologici ed emozionali del bullismo e disagio giovanile

ASPETTI PSICOLOGICI ED
EMOZIONALI DEL BULLISMO
E DISAGIO GIOVANILE:
COME CONTRASTARE IL
FENOMENO
A cura di
Dr.ssa Silvia Testi e Dr.ssa Valeria Salsi
a cura di Silvia Testi e Valeria Salsi
09.04.2011
Aspetti psicologici del Bullo e della
Vittima
Quale violenza
Conseguenze del bullismo
Quali i campanelli di allarme
Come intervenire
Quale prevenzione
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Il termine BULLISMO definisce
“un’oppressione, psicologica o fisica,
ripetuta e continuata nel tempo,
perpetuata da una persona – o da
un gruppo- più potente nei
confronti di un’altra persona
percepita come più debole”
Farrington 1993
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E’ un atto di violenza in cui troviamo
1’
violenza relazionale
2’
intenzionalità
3’
asimmetria nella relazione
4’
persistenza e ripetizione nel tempo
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Gli attori di un episodio di bullismo
sono:
Il bullo
La vittima
Lo spettatore
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….Luoghi comuni……
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Gli episodi di bullismo si possono
manifestare con diverse modalità:
BULLISMO
DIRETTO
FISICO
INDIRETTO
VERBALE
PSICOLOGICO
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VIOLENZA REATTIVA:
reazione ad uno stato di disagio,
per difendersi
VIOLENZA STRUMENTALE:
utilizzata per ottenere ciò che si
vuole
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Non possedere alcun impulso aggressivo o
non avere il coraggio di manifestare
collera
può portare il soggetto a rivestire il
ruolo di vittima
La sana grinta serve per non diventare facili
bersagli
o che altri non calpestino i nostri diritti
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Inizia come un’incapacità di
esprimere i propri sentimenti con
le parole ,
comportando il cosiddetto
“passaggio all’atto”
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Uso della violenza per ottenere ciò che si vuole.
Segue un piano ben preciso,
Non è impulsiva ed improvvisa
È orientata verso fini specifici
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Violenza “ricreativa”
Per contrastare la noia sono stati lanciati
sassi contro le macchine
Vengono commessi atti vandalici contro
la scuola , edifici pubblici, monumenti
Atti contro le regole quale è il furto per
gioco
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Oltre al livello più evidente di motivazione
ludica , si scorgono bisogni più profondi
che cercano soddisfazione in questi atti:
essere visti,
rifiuto dell’estraneo,
rifiuto delle istituzioni e delle regole
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….Luoghi comuni……
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Il bullo vuole
Prevaricare, avere potere
Essere visto
attraverso
Violenza strumentale
Scarsa empatia
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BULLO DOMINANTE:
Forte bisogno di potere
Impulsivo e irascibile
Difficoltà con le regole
Aggressivo anche verso gli adulti
Autostima elevata
Rendimento scarso, non raro
l’abbandono scolastico
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BULLO GREGARIO:
Aiuta il bullo in gruppo
Spesso ansioso
Non prende l’iniziativa
Rendimento scolastico basso
Crede di accedere al gruppo dei
forti
Può provare sensi di colpa
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….Luoghi comuni……
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L’unica caratteristica comune
è la tendenza all’insicurezza
e alla bassa autostima.
Sono visibili comportamenti di chiusura,
timidezza, isolamento
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VITTIMA PASSIVA:
Debole , Insicuro e ansioso
Sensibile, fragile, premuroso
Bassa autostima
Pochi amici
Non si confida, ha paura di fare
la spia
Più vulnerabili se di diversa
cultura o portatori di una
disabilità
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….Luoghi comuni……
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VITTIMA PROVOCATRICE:
Irrequieto, impulsivo
Insicuro, ansioso
Bassa autostima
Può tenere comportamenti che
irritano compagni e a volte
anche gli adulti
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Lo spettatore svolge la funzione di
avvalorare
le gesta del bullo
Ma vive situazioni di tensione e
violenza, cui risponde:
con paura? con divertimento?
con disinteresse ?
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SOSTENITORE DEL BULLO
DIFENSORE DELLA VITTIMA
MAGGIORANZA SILENZIOSA
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….Luoghi comuni……
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Il bullismo produce effetti a breve
termine e nel lungo periodo,
riscontrabili nel bullo e soprattutto
nella vittima.
Entrambi presenteranno difficoltà
relazionali di intensità rilevante
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A BREVE TERMINE:
Basso rendimento scolastico
Disturbi della condotta e
incapacità a rispettare le
regole
Difficoltà relazionali
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A LUNGO TERMINE:
Ripetute bocciature e
abbandono scolastico
Comportamenti devianti e
antisociali. Crimini, furti,abuso di
sostanze
Violenza in famiglia, aggressività
sul lavoro
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A BREVE TERMINE:
Sintomi fisici: mal di pancia, mal di
testa (prima di andare a scuola)
Sintomi psicologici: ansia, disturbi del
sonno, incubi
Problemi di concentrazione e calo del
rendimento e riluttanza ad andare a
scuola
Scarsa autostima, svalutazione di sè
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A LUNGO TERMINE:
Psicopatologie: depressione e
comportamenti autolesivi
Abbandono scolastico
A livello personale: insicurezza,
ansia, bassa autostima
A livello sociale: relazioni povere,
ritiro, solitudine
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E’ timoroso e riluttante ad
andare a scuola
Non ha amici per il tempo libero
Diminuisce il rendimento e
l’interesse per la scuola
Frequenti sbalzi d’umore
Cerca soldi ( per i bulli)
Lividi o oggetti personali spesso
deteriorati
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IN CLASSE:
Appare depresso con facilità al
pianto
È vittima di furti e
danneggiamenti
Reagisce con il ritiro e il pianto
È spesso isolato ed escluso
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Rimprovera
Prende in giro
Intimidisce e minaccia
Danneggia oggetti
Tira calci e pugni
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IN CLASSE.
Prende in giro ripetutamente i
compagni, denigra, calunnia,
minaccia, comanda
Aggredisce i compagni
Danneggia o ruba gli oggetti altrui
Esclude dal gruppo dei pari e “fa
escludere”
È leader di un gruppo selettivo
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Monitoraggio e intervento devono
avere continuità nel tempo
Ci deve essere collaborazione tra tutti
gli adulti responsabili del benessere
dei ragazzi
Gli adulti costituiscono per i bambini
dei modelli di abilità relazionali
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Non minimizzare il problema
Favorire il dialogo
Valorizzare il dialogo scuolafamiglia
Prestare attenzione al vissuto
emotivo del figlio
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Trovare una soluzione insieme al
proprio figlio
Confrontarsi con altri genitori
Potenziare l’autostima del figlio
Favorire momenti di socializzazione
positiva
Contrastare il senso di colpa nelle
vittime
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Dare rinforzi positivi rispetto al buon
comportamento degli adulti
Aiutare vittima e bullo al
cambiamento
La disapprovazione va rivolta al
comportamento negativo
Valorizzare dialogo e la chiarezza
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Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva
permette una buona convivenza con gli
altri attraverso:
Ognuno ha diritto alle proprie opinioni
Non bisogna per forza essere uguali
Tono deciso senza offendere
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Ci sono modi positivi e negativi per rivolgersi
alle persone
Chiedere ciò che desideriamo è corretto e si
accetta la risposta
Fare un errore non vuol dire essere sbagliati
È più facile controllare sé che gli altri
Noi possiamo influenzare gli altri
Gentilezza spesso porta gentilezza
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09.04.2011
Arrabbiarsi, agitarsi o provare
vergogna.
Il messaggio è: non devi sentirti
responsabile di quanto accade: il
bullismo non è colpa tua ma di chi
aggredisce.
Sminuire l’importanza dell’accaduto.
Il messaggio è: dai il giusto valore al
vissuto di tuo figlio.
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Dare la colpa alla scuola.
Il messaggio è: non togliere la fiducia che
tuo figlio ha riposto nelle istituzioni.
Propinare i consigli della nonna: ignorali,
rendi pan per focaccia, picchiali per
primo.
Il messaggio è: non esporre la vittima a un
rischio elevato di ritorsioni.
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a cura di Silvia Testi e Valeria Salsi
09.04.2011
Grazie per l’attenzione.
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