BREVE STORIA DELLA BASILICATA di Palma Fuccella I Bizantini Dopo venti anni di guerra sanguinaria lo spettacolo offerto dalle regioni italiche doveva essere agghiacciante poiché seppure la Lucania conosceva già da qualche secolo un progressivo declino economico e sociale, la guerra gotica le inferse un colpo mortale. La restaurazione bizantina, con la Prammatica sanzione promulgata da Giustiniano il 14 agosto del 554, stabilì le rigide leggi dell'assoggettamento dei territorio conquistati, divenuti ora province dell'Impero. Il fiscalismo bizantino non risparmiò un paese stremato dalla guerra e, sulla base dell'antico ordinamento romano, riimpose obblighi sugli scambi e le vendite, attraverso cui si garantiva il drenaggio di danaro e risorse a favore delle grandi proprietà fondiarie e delle città residenziali delle aristocrazie. L'egemonia di Costantinopoli cominciò presto ad interessare anche la sfera religiosa, in una Lucania ampiamente cristianizzata, in cui la chiesa e le comunità monastiche rappresentavano una realtà concreta già a partire dal V sec. d.C., come si evince dall'Epistola di Papa Gelasio che documenta, nel 494, la presenza di tre Vescovi lucani: Stefano di Venosa, Erculenzio di Potenza e Giusto di Acerenza.36 Alle comunità monastiche uniformate alla Regola monacarum di Benedetto da Norcia si affiancarono presto le laure dei Basiliani di rito ortodosso, incalzate da un crescente flusso migratorio greco bizantino. Ogni comunità era isolata e cinta da mura con una economia basata sull'agricoltura e sui contributi dei fedeli, un microcosmo che riusciva a sottrarsi al fiscalismo giustiniano. Il praefectus thesariorum ed i rationales garantivano la spietata riscossione dei tributi nelle province italiche secondo un sistema che, unito alle rovine della guerra, avrebbe portato all'esaurimento delle risorse e ad una crisi senza via d'uscita. In queste condizioni l'ordinamento romano si avviava al suo tragico epilogo e l'Italia, prostrata, disgregata e privata ormai anche della difesa del forte esercito goto, doveva ora piegarsi all'ennesima incursione barbara. E fu l'arrivo dei Longobardi, nel 568, a determinare una lacerazione storica e culturale profonda, con la quale ci pare si possa opportunamente far coincidere la fine dell'Età antica e l'inizio del Medioevo. 36 In merito alla "Epistola ad Episcopos per Lucania ", redatta da Papa Gelasio nel 494 d.C., cfr. Tommaso Pedio, op.cit, vol. II, pg.76.1)2)