GIUSEPPE GIOVANNI ANGELO DE LORENZO Geologo e naturalista, ma anche scrittore e filosofo, Giuseppe De Lorenzo nasce a Lagonegro il 24 aprile del 1871 da Lorenzo, impiegato del telegrafo del paese, e Carolina Rinaldi di agiata famiglia locale. Sin da bambino si delinea in lui l’inclinazione per le ricerche naturalistiche e geologiche, a partire proprio dal suo territorio. La visione dello Stromboli, mentre in braccio al padre percorre a cavallo la strada verso Maratea, segna infatti l’incipit di una grandissima passione scientifica per il vulcanismo che lo porta alla pubblicazione di ventotto libri sull’argomento, tra cui “Terra madre”, opera pubblicata a Bologna da Zanichelli, nel 1920 come sintesi del suo pensiero. Rimasto orfano giovanissimo (a 6 anni perde l’amatissima madre e a 13 il padre), De Lorenzo si laurea a Napoli, nel 1984, con il massimo dei voti e con la lode e inizia a pubblicare immediatamente i suoi lavori. A Napoli, nell’Università fondata da Federico II, Giustino Fortunato si accorge di lui e lo invita nel suo salotto. Il giovane scienziato si appassiona alla terra di Fortunato e inizia a studiare la natura vulcanica delle plaghe fra Lucania e Puglia, pubblicando nel 1899 una monografia dal titolo “Studio geologico del Monte Vulture”. La pubblicazione riceve numerosi consensi e Giuseppe prosegue lungo la strada intrapresa, facendo due sensazionali scoperte: l’esistenza di terreni triassici in Lucania e la presenza di morene glaciali nel gruppo del monte Sirino. Dopo una vita trascorsa a servizio della scienza (tra le sue passioni anche quella per la matematica, la mineralogia, la botanica, la paleontologia, la petrografia e l’astronomia) e dopo aver fatto conoscere nella prima metà del Novecento, in tutto il mondo, Lagonegro e la Lucania, muore a Napoli, sua città d’adozione, il 27 giugno 1957.