Recensione Occident Express

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“Occident Express”, un viaggio in quadri sul sogno di un futuro possibile
Debutto con successo di Kataplixi Teatro con il testo di Matéi Visniec
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di Franca Cassine
Uno spettacolo ben calibrato e a tratti divertente che ha saputo rendere perfettamente
il testo di Matéi Visniec. Non era facile riuscire a portare sul palco “Occident
Express”, tuttavia la compagnia torinese Kataplixi Teatro, nell’allestimento intitolato
come la pièce del drammaturgo romeno, ha costruito una messa in scena accattivante.
Francesco Gargiulo, Alessandro Lussiana, Anna Montalenti, Stefano Moretti e Giulia
Valenti, diretti da Luca Busnengo, hanno superato il difficile scoglio di un racconto
frammentato in quadri e caratterizzato dalla genericità dei personaggi, realizzando un
lavoro fluido, supportato dall’ottima scenografia di Eleonora Diana.
La base di partenza è stata il racconto di un popolo, gli slavi, quegli abitanti dell’est
Europa che hanno cercato di dimenticare il proprio passato per inseguire il mito
dell’Occidente e che Visniec fa viaggiare sull’Orient Express. Ed è proprio sulle
carrozze del leggendario treno che muovono i sogni e le storie rappresentate, unite
insieme dal miraggio di un Eden e di un futuro migliore che è a portata di mano e
sembra potersi raggiungere in un soffio.
Sfilano dunque una serie di quadri, a partire dal primo nel quale una nipote inscena
l’arrivo del leggendario convoglio solo per non deludere il nonno, vecchio ex militare
cieco, passando per una divertente scenetta in cui gli alunni di una scuola fanno
lezione con una terribile insegnante. Vengono poi proposti i luoghi comuni che gli
occidentali hanno costruito nei confronti dei popoli dell’est, come i coloriti
matrimoni a base di musica e pistolettate, l’offerta a poco prezzo di alcol e ragazze,
fino a una toccante discussione di una tesi universitaria, vissuta sotto forma di
processo giudiziario, da parte di un ragazzo che tenta inutilmente di spiegare come il
suo sia un popolo “fluido”, chiaro esempio di quella “società liquida” teorizzata da
Baumann.
Interessanti sono stati i numerosi slittamenti dalla finzione alla realtà effettuati dagli
attori che, attraverso ammiccamenti ai presenti, hanno sottolineato l’abbattimento
della quarta parete in uno spettacolo che ha trovato la perfetta collocazione all’interno
dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli. E’ stato, infatti, possibile piazzare il
pubblico tutto intorno allo spazio scenico facendolo così immergere completamente
nello spettacolo, aspetto che ha contribuito in maniera pressoché determinante alla
resa positiva di “Occident Express”, premiato dagli spettatori con calorosi applausi.
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