Time Zone XXV_02 - Viaggiare in Puglia

Time Zones 2010
XXV edizione
In occasione di questo 25° anniversario, accanto alle sette
giornate di spettacoli è previsto un intenso calendario di attività,
in cui vi saranno vari incontri con i musicisti, un allestimento per
la proposta dell’archivio storico di Time Zones e la personale di
Lorenzo Mattotti.
Un mese di proposte ad ampio spettro, con concerti (quasi tutti in
esclusiva nazionale), produzioni realizzate per il festival, reading,
monologhi, incontri, presentazioni di novità editoriali e mostre.
PROGRAMMA
gli spettacoli
Venerdì 12 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
URGE – di e con ALESSANDRO BERGONZONI
regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
Sabato 13 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
ADRIAN BELEW POWER TRIO
con Julie ed Eric Slick al basso e alla batteria.
Martedì 16 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
Anteprima assoluta
IL BUIO, IL FUOCO, IL DESIDERIO - ode in morte della musica
Gino Castaldo, Giovanni Sollima, Loris Loddi
Regia: Gianluigi Trevisi e Moira Angelastri - Immagini di Gennaro Tosto e Saul Saguatti
Giovedì 18 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
Unica data in Italia
TORTOISE
Venerdì 19 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
Unica data in Italia
RENE’ AUBRY ensemble
Sabato 20 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
CHICAGO UNDERGROUND DUO
Opening act: MURCOF - FABRYKA
Sabato 27 Novembre
Auditorium Vallisa
ALEXIS GIDEON
Opening act: CHEVREUIL
PROGRAMMA
gli incontri
•
Nei giorni degli spettacoli, alle h.18,00, incontri con gli artisti prima della prova del
suono nella Sala Giuseppina del teatro Kursaal.
•
Il 12 novembre presentazione del 5° numero della rivista
POOL
Pool è la nuova testata giornalistica completamente gratuita dedicata alla cultura.
Un magazine che getta uno sguardo sulla realtà urbana, sugli eventi culturali più
interessanti, sui grandi spettacoli e sul turismo culturale, il tutto con un occhio
critico, smaliziato e con uno stile fresco e brillante. L'intento è quello di puntare
l’attenzione sulla contaminazione delle arti e lo sviluppo di percorsi alternativi,
seguendo il filo rosso della cultura attraverso le sue diverse declinazioni. Musica,
cinema, letteratura, arti visive e tutto ciò che contribuisce allo sviluppo odierno
dell’arte vengono affidati a giornalisti affermati e a firme consolidate del panorama
culturale nazionale. Pool: un pensiero locale per un’azione globale.
•
Il 27 novembre in occasione dell’anniversario della nascita di Jimi Hendrix
HENDRIXIANA
Presentazione di Jimi Santo Subito (2010, Shake edizioni) di Enzo Gentile, presso
la Sala Murat. Non la classica passerella promozionale, ma una conferenza-spettacolo
dell’autore per accostarsi oltre che allo “spirito” alla maestria ed alla genialità di questo
monumento del 900. nel manifestarsi sulla chitarra, tra rock, blues e psichedelia puntando
a rappresentare le diverse anime oltre che con la conversazione con l’autore immagini,
filmati rari, alcuni mai visti, e preziosi reperti sfuggiti alla sterminata produzione ufficiale.
le mostre
•
TZ25 – L’ARCHIVIO DI TIME ZONES.
A partire dal 12 novembre fino al 20 novembre (dalle ore 15,00 alle 18,00), presso
la Sala Giuseppina del teatro Kursaal, filmati tratti dall’archivio storico del festival.
Dal Nyman del 1987 al Morricone del 1990, dal David Thomas del 1987 al NUsrat
del 91 e del 94, dal solo di Sylvian in Slow Fire ad un recente Ornette Coleman. Inserti
preziosi di un quarto di secolo di musiche possibili.
A partire dal 21 novembre fino al giorno 30, la postazione sarà spostata presso la
Sala Murat, dove proseguirà ogni sera dalle ore 18,00 alle 21,00.
MATTOTTI A TIME ZONES
17 - 30 novembre – Sala Murat
50 opere originali e 40 manifesti per la mostra del geniale illustratore bresciano, artista il
cui lavoro è richiesto ed apprezzato in ogni angolo del pianeta.
Mattotti vive e lavora a Parigi. Dopo gli studi di architettura esordisce alla fine degli anni 70
come autore di fumetti. Ha pubblicato Fuoco, Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto,
L’uomo alla Finestra e molti altri libri fino a Stigmate, edito in Italia da Einaudi. Oggi i suoi
libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker,
Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della Sera e
Repubblica. Per la moda, ha interpretato i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity
Fair. Numerose le sue esposizioni personali tra le quali l’antologica al Palazzo delle
Esposizioni di Roma, al Frans Hals Museum di Haarlem. Mattotti ha da poco presentato a
Parigi le illustrazioni di The Raven scritto da Lou Reed.
* Mercoledì 17 novembre (ore 19) vernissage alla presenza di Lorenzo Mattotti.
Venerdì 12 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
URGE
di e con Alessandro Bergonzoni
regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
Alessandro Bergonzoni nasce a Bologna
nel 1958. A 24 anni dopo l’Accademia
Antoniana e la laurea in giurisprudenza,
inizia la collaborazione artistica con
Claudio Calabrò, da quel momento
regista-supervisore di tutta la sua attività
fino a Madornale 33, debuttando in
teatro nel doppio ruolo a lui congeniale di
attore-autore con “Scemeggiata” (1982),
a cui faranno seguito “Chi cabaret fa per
tre” (1983) e “La regina del Nautilus” (1984). Già in questi primi spettacoli Bergonzoni
sviluppa i temi comici che diventeranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del
reale come riferimento artistico, “l’esplorazione” linguistica e l’assurdo come mondo
comico da esplorare a tutto campo. Il 1985 oltre al debutto de “La saliera e l’ape Piera”,
vede Bergonzoni impegnato con le sue prime esperienze radio-televisive. Ma è con “Non
è morto nè Flic nè Floc” (1987) che ad Alessandro Bergonzoni arrivano i primi
riconoscimenti sia da parte della critica (menzione speciale del premio I.D.I. 1988) che da
parte del grande pubblico. Tra il 1988 e il 1989 consolida il suo ruolo d’autore comico
curando tutte le settimane sulle pagine di “La Repubblica”, edizione Emilia-Romagna, una
rubrica dal titolo “Il s’abato di Alessandro Bergonzoni” e collaborando inoltre con varie
testate (Tic, La Dolce Vita, Accaparlante (il mensile dell’handicap), Corriere della Sera).
Nell’autunno del 1989 A. Mondadori pubblica il suo primo libro: “Le balene restino sedute”
vincitore nel giugno 1990 della Palma D’Oro di Bordighera come miglior libro comico
dell’anno e anticipatore, sotto molti aspetti, del fenomeno editoriale degli autori comici
esploso in questi anni. E’ proprio da queste pagine che, nel novembre 1989, prende vita
l’omonimo recital-lettura che Bergonzoni porterà in tourneè con successo per oltre due
anni. Nel febbraio 1992 debutta con “Anghingò”, altro capitolo della sua continua ricerca
all’interno del cosmo comico, che contiene un segno narrativo decisamente diverso dai
precedenti spettacoli; comincia infatti ad apparire una sorta di trama esplosa in mille
frammenti che ricomposti, a volte, compongono una vera e propria storia.
Il 1995 vede l’uscita per Garzanti del suo terzo libro “Il grande Fermo e i suoi piccoli
andirivieni” dove per la prima volta si cimenta con la struttura del romanzo.
All’inizio del 1997 debutta il suo nuovo spettacolo teatrale “Zius”. E sarà proprio con
questo lavoro che la ricerca verso una narrazione lineare troverà un vero punto di
partenza: Jean, Jeanjean e Jean per Jean saranno infatti i protagonisti di una storia
narrata dall’inizio alla fine.
Nel dicembre dello stesso anno esce, per la Ubulibri, “Silences - Il teatro di Alessandro
Bergonzoni”, la raccolta dei sei testi teatrali che raccontano i suoi quindici anni di attività.
A marzo del 1998, viene invitato dall'Istituto di Cultura Italiana di Parigi a presentare,
nell'ambito della rassegna "SoloItaliano" una sintesi delle sue opere teatrali.
L'appuntamento registra, tra tutti quelli previsti, la massima affluenza di pubblico. Proprio
da qui la decisione di far tradurre "Zius" in lingua francese.
Sempre in quest’anno inizia una collaborazione con la testata del GR RAI con la nota
giornalistica chiamata “L’epitalamo” e in novembre debutta al Teatro Due di Parma con
"Madornale 33". Ed è proprio raccontando la storia di Fufyo e della sua ricerca delle 33
verità assolute che Bergonzoni si avvia a chiudere il ciclo artistico che l’ha portato ad
interessarsi ad una narrazione teatrale sempre più unitaria e precisa.
Il 2000 lo vede intensificare le partecipazioni radiofoniche su Radio Rai (Fahrenheit, Ho
perso il trend e Caterpillar ) e cominciare una strettissima collaborazione con la “Casa dei
Risvegli - Luca De Nigris”.
Per questa associazione che si occupa del risveglio dal coma e della successiva
riabilitazione cura insieme a Riccardo Rodolfi gli spot cinematografici/televisivi e la
campagna stampa diventandone anche il testimonial. Da questa collaborazione nasce
nell’ottobre 2001 “Coma reading” messo in scena all’Arena del Sole di Bologna insieme ad
Alessandro Baricco, Pino Cacucci e Gabriele Romagnoli, avvenimento che, visto
l’interesse suscitato, porterà anche al Festival della Letteratura di Mantova nel 2002
questa volta insieme a Simona Vinci, Ugo Riccarelli e Gabriele Romagnoli.
Nel 2001 interpreta la parte del “Direttore del circo” nel “Pinocchio” di Roberto Benigni.
Nel 2002 accetta l’invito di Tele+ per l’ideazione e la realizzazione di un programma
televisivo su Tele+bianco intitolato “Carta bianca”: una intera serata da programmare
senza alcun limite affidata di volta in volta ad autori quali Alessandro Baricco, Emilio
Tadini, Marco Paolini e Alessandro Bergonzoni. Nel dicembre 2002 termina dopo tre anni,
la tournè di “Madornale 33” che diventerà il suo spettacolo più replicato.
Nel 2003 mentre scrive la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, continua la serie
di incontri con il pubblico nelle università, biblioteche, scuole che lo porterà anche a
Modena al Festival della Filosofia dove terrà una esplosiva lezione dal titolo “Per tutta la
durata della parola vita”.
All’inizio del 2004 Renzo Sicco per Assemblea Teatro adatta per il palcoscenico il suo libro
“Opplero-Storia di un salto” facendolo diventare uno spettacolo dal titolo “Grili, cicalle ed
altri erorri”. Nella primavera insieme a Riccardo Rodolfi, prepara il nuovo spettacolo
decidendo di dargli una gestazione creativa pubblica e optando per delle anteprimelaboratorio replicate in diverse parti d’Italia; ed è così che nasce in primavera “Predisporsi
al micidiale parte prima: l’inaudito”, percorso necessario per arrivare al debutto nell’ottobre
del 2004 del definitivo “Predisporsi al micidiale” col quale vince il Premio dell’Associazione
Nazionale dei Critici di teatro.
Il 7 settembre 2005 esce per Bompiani il nuovo libro “Non ardo dal desiderio di diventare
uomo finchè posso essere anche donna bambino animale o cosa”, che viene presentato
con un “rave book” al Festivaletteratura di Mantova e nello stesso anno espone per la
prima volta una sua opera al Museo Archeologico di Aosta e a dicembre partecipa al film
di Mimmo Paladino “Quijote” presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2006 espone un’altra opera alla Certosa di Padula.
Nel maggio del 2007 partecipa al progetto per le due porte di ingresso del Museo d’arte
moderna di Bologna in occasione della mostra Vertigo.
A novembre dello stesso anno debutta al Teatro Duse di Bologna il suo nuovo lavoro
teatrale dal titolo “NEL”.
Il 22 febbraio 2008 a Napoli inaugura la sua prima personale d’arte.
Sabato 13 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
ADRIAN BELEW POWER TRIO
con Julie ed Eric Slick al basso e alla batteria
Oltre a essere lo storico
membro dei King Crimson,
Adrian Belew ha inoltre
registrato diversi album da
solista per la Island Records e
l'Atlantic Records, e ha lavorato
con molti altri artisti. Oltre ai
King Crimson, ha fatto anche
parte dei Bears e dei Tom Tom
Club. Inoltre, Belew è ben noto
per le sue molteplici
collaborazioni, specialmente come chitarrista, in diversi dischi di altri artisti.
Nel 1977 ha suonato con Frank Zappa un pezzo incluso nel film/concerto Baby Snakes
del 1979, successivamente al quale, suono con i Talking Heads. Ha collaborato anche con
David Bowie nell'album Lodger e nel suo Sound + Vision tour, alla fine degli anni ottanta,
come direttore musicale e chitarrista; poi con Laurie Anderson, nello storico Home of the
brave; con i Nine Inch Nails ha registrato due album, The Downward Spiral e The Fragile;
con i Crash Test Dummies ha suonato, nel 1993, una chitarra/synth in God shuffled his
feet; con Tori Amos ha suonato, nel 2001, nell'album Strange little girls.
Martedì 16 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
ANTEPRIMA ASSOLUTA
IL BUIO, IL FUOCO, IL DESIDERIO
ode in morte della musica
GINO CASTALDO, GIOVANNI SOLLIMA, LORIS LODDI
Regia: Gianluigi Trevisi e Moira Angelastri - Immagini di Gennaro Tosto
e Saul Saguatti
La musica non va più ascoltata, va toccata, sporcata, ferita, abbracciata, abbandonata,
assassinata. In ultimo va liberata. Per poterla riascoltare.
In collaborazione con
Nell'ambito dell'intervento "Puglia Sounds - Produzione in Puglia di Nuovi Spettacoli Musicali" promosso
dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo finanziato dal FESR ASSE IV e
attuato dal Teatro Pubblico Pugliese
È “la messa in scena” di questa appassionata denuncia dello stato della musica
contemporanea, scritta nell’inedita formula del trattatello filosofico da Gino Castaldo, uno
tra i più noti giornalisti musicali italiani.
Una rappresentazione sganciata dall’impianto del reading e per questo motivo affidata ad
un grande musicista come Giovanni Sollima, ad un attore lievemente maledetto come
Pietro DeSilva e ad un VJ manipolatore e creatore d’immagini (Gennaro Tosto).
Gino Castaldo (Napoli, 1950) giornalista e critico
musicale, testimone attivo degli ultimi 40 anni di musica
con un’attività professionale che ha svolto scrivendo per il
quotidiano la Repubblica e come scrittore con sei titoli.
Dal 2005, insieme ad Ernesto Assante, tiene delle Lezioni
di rock – Viaggio al centro della musica con lo scopo di
approfondire, grazie anche a un ascolto guidato ed ai
video. Il Buio, Il Fuoco, Il Desiderio, 5°titolo della sua
carriera di scrittore, è uno degli approcci più intensi al
“sentimento” musica.
Giovanni Sollima nasce a Palermo da una famiglia di
musicisti. Studia violoncello con Giovanni Perriera e
Antonio Janigro, composizione con il padre Eliodoro
Sollima e Milko Kelemen. Fin da giovanissimo collabora
con musicisti quali Franco Ferrara, Claudio Abbado,
Giuseppe Sinopoli, Jorg Demus, Martha Argerich, Philip
Glass, Riccardo Muti, Yuri Bashmet, Gidon Kremer,
Ruggero Raimondi e Patti Smith. Parallelamente all’attività
violoncellistica la sua curiosità lo spinge ad esplorare
nuove frontiere nel campo della composizione attraverso
contaminazioni fra generi diversi avvalendosi anche
dell'utilizzo di strumenti orientali, elettrici e di sua invenzione.
Per la danza collabora, tra gli altri, con Karole Armitage e Carolyn Carlson, per il teatro
con Bob Wilson, Alessandro Baricco e Peter Stein e per il cinema con Marco Tullio
Giordana, Peter Greenaway, John Turturro e Lasse Gjertsen (DayDream, 2007).
Nel 2008, assieme alla violoncellista croata Monika Leskovar (primo violoncello
dell'Orchestra Filarmonica di Monaco di Baviera) sua compagna da 5 anni, incide per la
Sony l’album “We Were Trees” nel quale partecipa anche Patti Smith e il
Solistenensemble Kaleidoscop di Berlino. Giovanni Sollima suona su un violoncello
Francesco Ruggeri (Cremona, 1679). Insegna violoncello presso la Fondazione Romanini
di Brescia e, dal 2010, presso la prestigiosa “Accademia di Santa Cecilia” a Roma, dove è
stato recentemente nominato accademico effettivo, una distinzione di enorme valore
concessa agli artisti più prestigiosi del panorama musicale internazionale.
Loris Loddi è un attore e doppiatore italiano, nato nel
1957 a Roma, una delle migliori “voci nell’ombra” del
cinema italiano. Dopo aver prestato la voce a storiche
interpretazioni di personaggi cult (Vincent “Soldato Palla
di Lardo" D'Onofrio in "Full Metal Jacket" ,Val Kilmer/Jim
Morrison, Bruce Wayne / Batman, Guy Pearce / Houdini,
Forrest Whitaker in "Good Morning Vietnam", Timothy
Hutton in "Taps - Squilli di rivolta" e ad un’infinità di grandi
protagonisti come Benicio del Toro, Cuba Gooding Jr,
Robert Downey Jr., Tim Robbins, Jeff Daniels, David
Caruso, Quentin Tarantino ecc,ecc.) è entrato
nell’immaginario di milioni di italiani prestando la sua voce
cinica e suadente al “killer dei killer” della serie cult delle due ultime stagioni televisive:
Dexter Morgan.
Ha esordito nel cinema nel 1961 nel film Gli Invasori (regia di Mario Bava) l'anno dopo nel
ruolo di Cesarione, figlio di Cesare e di Cleopatra, nel Kolossal omonimo del 1963
interpretato da Liz Taylor. In teatro nel 1963 viene scelto e diretto da Luchino Visconti ed
ha interpretato il diavolo in "Il diavolo in giardino" teatro Massimo di Palermo. Al fianco di
Silvana Mangano era invece Marzio Ciano in "Il processo di Verona" Regia di Carlo
Lizzani. Negli anni sessanta divenne l'attore bambino della Rai: Il cadavere scomparso
(della serie Le inchieste del commissario Maigret, 1964-1972) e partecipò ai classici, come
David Copperfield (1965), nel ruolo di Wilkins Micawber jr., e Il conte di Montecristo
(1966), nel ruolo di Edouard de Villefort.
È anche presente in alcuni western all'italiana, come "Centomila dollari per Ringo", "Il
Grande Silenzio", "Johnny Oro", e nei peplum come "Maciste contro i Mongoli", "Ercole
sfida Sansone" e "Maciste nelle miniere di Re Salomone".
Da piccolo ha iniziato nel doppiaggio (ha dato la voce a Mowgli nel “Libro della giungla”
del 1967, film di animazione Disney, conosciuto ed amato da generazioni di bambini).
Ma oggi, per tutti, Loris Loddi è Dexter.
Giovedì 18 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
UNICA DATA ITALIANA
TORTOISE
I Tortoise, una delle bandchiave dell’ultima musica
americana, nascono in uno dei
laboratori musicali più
importanti degli Stati Uniti:
Chicago. È proprio nei
sotterranei della "windy city"
dell'Illinois che sono state
gettate le basi di un nuovo tipo
di rock, sganciato quasi
completamente dai suoi binari
tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri
generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica
contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica
della tradizione del rock.
Beacons Of Ancestorship, il loro ultimo album, è eccellente esempio di sintesi stilistica,
compendio di una carriera sempre stimolante ed incredibilmente proficua, creando un trait
d’union tra l’omonimo lavoro d’esordio ed i recenti indirizzi sonori. Chiave di volta
dell’intero album è la strepitosa Charteroak Foundation, la tracce che chiude l’intero album
e che concentra quasi l’intera storia dei Tortoise in appena cinque minuti e sette secondi.
Probabilmente meno epica e “trascendentale” di tanti viaggi sommersi nei mari di Millions
Now Living..., ma egualmente intensa e melodicamente appassionata. Una cavalcata
assai kraut che svela i tratti più progressivi della loro musica in un riuscitissimo flirt tra
Chicago e Brasile. Non è un mistero infatti che queste tartarughe allucinate (e un’intera
scena della città del vento) siano stati fortemente affascinate dall’anima jazz di questa
terra del Sud America. La partenza è invece di tutt’altra tipologia, poichè High Class Slim
Came Floatin' In mostra il lato più dub e dilatato della band fino allo sbandamento da
accelerazione che riserva la seconda parte del brano. Con Prepare Your Coffin ci si
avvicina agli Stereolab con i bpm accelerati, mentre in Northern Something i ritmi
mesmerici racchiudono l’essenza di un gruppo che ha sempre puntato sull’incrocio di
batterie e percussioni varie. Sembra invece di ritrovare le session del primo mitico Tortoise
nel caldo alt.country di The Fall Of Seven Diamonds Plus One; il tempo si prende una
pausa, per poi ripartire ad una cadenza sensuale, mentre in Minors si torna al suono
algido di TNT. Monument Six One Thousand riesce poi a riformulare l’incontro tra una
chitarra ed una batteria elettronica, giocando coi sincronismi e coi loop, ma soprattutto
immergendo l’ascoltatore in una spirale pseudo-melodica decisamente irresistibile.
Sebbene i Tortoise non abbiamo mai apprezzato l’idea di aver partecipato all’età del postrock (nè tantomeno di averne rappresentato la carica esplosiva), è davvero indicativo per
una formazione talmente (post)moderna utilizzare questa nomenclatura dai tratti un po’
evanescenti. Gli stili, le atmosfere, gli umori e le immagini evocate da Beacons Of
Ancestorship portano il marchio del jazz elettrico di Miles Davis, delle intuizioni di Jim
O’Rourke e dei Gastr Del Sol, ma fa convergere le idee di alcuni dei migliori brani scritti
dal quintetto, da Gamera a Goriri, da Djed a Ry Cooder.
Venerdì 19 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
UNICA DATA ITALIANA
RENÈ AUBRY
ensemble
Se la musica di René Aubry fosse un
colore sarebbe il rosso di un tramonto
estivo, se fosse una città sarebbe la Sua
città, Parigi, se fosse una colonna sonora
probabilmente sarebbe quella di un film di
Fellini.
La sua musica è pura magia, ipnotica e
coinvolgente, delicata e minimalista, ma
allo stesso tempo carica di sfumature, in
cui confluiscono sonorità diverse, dalla
musica classica a quella etnica, dal jazz al
pop.
Le sue composizioni sono state definite “canzoni senza parole”, piccoli affreschi sonori
dipinti con arpeggi e pizzicate di chitarra acustica e qualche pennellata di strumento a
fiato. Nonostante l’avversione per le luci della ribalta, Aubry è stato eletto dalla critica
come uno dei compositori più originali e interessanti dell’avanguardia contemporanea. Il
quotidiano francese “Le Monde”, recensendo le composizioni di Aubry, ha definito la sua
produzione “musica allo stato puro”,
Ha 53 anni e 15 album alle spalle, ha composto le musiche della maggior parte degli
spettacoli della danzatrice americana Carolyn Carlson, a lungo sua compagna di vita, ha
scritto musica anche per due grandi come Pina Bauch e Philippe Genty e numerose
colonne sonore per il cinema ed il teatro, ma solo dal 1994 si esibisce in concerto, cioè
dopo che con un ensamble di musicisti pugliese ha debuttato nel festival delle musiche
possibili di Bari Time Zones.
Il suo ultimo lavoro è di appena un anno fa e s’intitola Play Time, una raccolta di 18
composizioni, scelte tra le sue più belle, riproposte in studio con un’orchestrina di sei
musicisti: Marc Buronfosse al contrabbasso, Marco Quesada alla chitarra, Antoine Banville
alle percussioni, Daniel Beaussier al clarinetto e al sassofono, Jean Marc Ladet al violino,
l’italiano Stefano Genovese al piano, ed infine il genio di René Aubry alla chitarra,
mandolino, bouzouki, banjo e fisarmonica.
Sabato 20 Novembre
Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal
MURCOF
Opening act: FABRYKA
CHICAGO UNDERGROUND DUO
Il cornettista, compositore, artista
multimediale Rob Mazurek (Jersey
City, 1965) è tra i talenti più visionari
della musica contemporanea.Attivo
sulla scena del jazz e
dell'improvvisazione dalla metà degli
anni 90, Mazurek ha contribuito a
rivitalizzare la scena di Chicago,
gettando un ponte vitale tra la
generazione dell' AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians) e quella
più giovane, vicina al rock e alla musica elettronica.
Fondatore del collettivo Chicago Underground, con formazioni che vanno dal duo
all'orchestra, Mazurek ha inciso decine di dischi per etichette come Thrill Jockey, Delmark,
Family Vineyard e altre. Ha militato negli Isotope 217 e collaborato con i Gastr del Sol,
Tortoise, Stereolab, Calexico, solo per citare le esperienze più note.
Di recente, la sua Exploding Star Orchestra ha ospitato maestri quali Bill Dixon e Roscoe
Mitchell.
Chad Taylor collaboratore di Fred Anderson e Rob Mazurek, il suo suono imprime ogni
volta una direzione diversa - quasi inattesa - rispetto ai propri trascorsi di free-jazz.Il suo è
un percorso di grande jazz, dove la versatilità si accompagna alla passione ed alla
fantasia, arrivando ad alternare alle serrate scansioni avanguardistiche il Brasile
carnascialesco e l'hardbop più infuocato con una intensità espressiva davvero rara.
"Mazurek è un musicista di grande equilibrio ed eleganza, mentre la destrezza di Taylor,
l'immaginazione e la formidabile abilità tecnica fa della sua musica una gioia nell'ascolto...
dalle maglie più fitte ai radi passaggi silenziosi, ad ogni cifra sonica, battito e nota, sembra
di essere guidati da qualche parte, sembra essere stata creata ad uno scopo"
Mike Barnes, The Wire (2006)
Il Chicago Underground Duo si è formato nel 1997 da una costola del più ampio organico
Chicago Underground Collective.Il Duo è costituito da Rob Mazurek (cornetta, elettronica,
pianoforte) e Chad Taylor (percussioni, elettronica, vibrafono, mbira e chitarra), entrambi
sostenitori della vecchia corrente jazz di Chicago.
Il duo ha registrato sulla base delle vecchie creazioni del Chicago Underground Collective,
in tutto cinque album, contando anche il nuovissimo Boca Negra (Thrill Jockey, 2010).
Questo duo è probabilmente anche il più musicalmente avventuroso tra le molteplici
incarnazioni del Chicago Underground. Le performances sono basate sia su composizioni
definite e composte da entrambi gli artisti, che sulla pura improvvisazione.
MURCOF
Il contatto tra silenzio e musica, esplorato
nelle visionarie creazioni del messicano
Fernando Corona e dei suoi progetti.
Minimalismi glitch, campionamenti di archi e
ottoni, incroci tra classica ed elettronica
colta. Tutto questo contribuisce alla
dimensione onirica di Murcof, sontuosa
apologia della musica di ambiente, elevata
ai suoi massimi livelli: i pianeti, l'oceano, il
deserto, il cosmo.
Nato a Tijuana nel 1970, il barbuto
Murcof/Corona si laurea in Analisi dei
Sistemi e Programmazione, appassionandosi nel contempo alle possibilità sonore aperte
dal computer. Ha infarinature di pianoforte e violoncello, ma fin da adolescente sono ben
chiare le sue passioni musicali: la classica (il padre era polistrumentista) e la musica
elettronica, orizzonte apertogli da Oxygen di Jean-Michel Jarre. E quando, tornato a
Tijuana, decide di chiudersi in una sala d’incisione, Fernando Corona fonde queste due
passioni in un concentrato spettacolare, dando vita a Murcof: uno dei progetti musicali più
interessanti e innovativi degli ultimi anni, il punto d’incontro dialogico tra l’elettronica
sperimentale e frammenti di musica classica ed elettroacustica. È stato definito un
“tessitore di ipnotici tappeti dronici con sprazzi di violino lancinante e tenui accenni di
tango”.
La provenienza geografica del musicista gioca un ruolo importante: il progetto Murcof è
certamente figlio della scuola elettronica statunitense, ma da essa è allo stesso tempo
totalmente avulso, spalleggiato dal carattere autodidatta dell’apprendimento, dalla sua
smania di cercare (e trovare) un filone sonoro totalmente personale, dove ogni ascoltatore
si immerge in ciò che la sua mente vuole trovare, dai Future Sound of London a Sergej
Rachmaninov, dal tango di Piazzolla a Fennesz.
Il live di Murcof è accompagnato dalle immagini del videoartista bolognese SAUL
SAGUATTI, performer regista e animatore sperimentale vincitore di decine di premi con le
sue video-opere.
FABRYKA
I Fabryka si sono affermati negli ultimi anni
come una delle realtà musicali più
interessanti del sud Italia, grazie ad un
suono che unisce musica elettronica ed
acustica, melodie malinconiche e
romantiche, energia nei bassi e
delicatezza negli arrangiamenti.
Si formano nel 2004, manifestando da
subito una forte passione per le atmosfere
fredde e magiche del sound nordeuropeo. Nel 2005 si fanno notare dal pubblico suonando
all’Arezzo Wave e vincendo il premio "Best live Media 2005". Si esibiscono come
supporter per Matmos, Populous e Goldie e partecipano a MTV Blooming days. Nel 2006
pubblicano per la netlabel Dharmasound il loro primo EP “Testing Toys”, che diventa in
breve tempo una delle release più apprezzate, recensite e scaricate dell'etichetta.
Partecipano al concorso “Musicultura” (ex Premio Recanati), dove si, aggiudicano il
"Premio SIAE" per la migliore musica. Vincono il concorso per band emergenti “ Nokia for
Music” e si esibiscono sul palco del Nokia Trends affianco a band prestigiose quali Gotan
Project, Tiga e Timo Maas. Il 2009 vede l’uscita dell’album “Istantanea” (Godz).
La formazione: Tiziana Felle (voce/chitarra), Stefano Milella (elettronica/synth/batteria),
Agostino Scaranello (basso/chitarra baritona), Raffaele Stellacci (piano/rhodes/synth)
Sabato 27 Novembre
Auditorium Vallisa
ALEXIS GIDEON
Opening act: CHEVREUIL
ALEXIS GIDEON
Nato a Chicago musicista, produttore,cartoonist è
un ”uccello raro”, un eccentrico creativo, che è
fuggito da New York per seguire la sua
particolarissima musa ispiratrice. Il suo primo
successo è dovuto alla creazione a Chicago del
Duo Princess con Michael O’Neill. Approdato a
Portland (una delle città statunitensi tra le più
importanti dal punto di vista musicale) Gideon ha
precisato le sue poliedriche prerogative di artista
totale: video artista innamorato del fumetto ha iniziato a creare universi abitati da creature
oniriche in luoghi irreali anche quando si mostrano all’apparenza concreti come alcuni
squarci del lontano oriente.
Un tocco raffinato ed emozionante per un mix di animazione, stop motion, splendide
immagini; un ambient-pop senza confini di stile o di genere.
CHEVREUIL
Immerso in uno spazio senza
gravità questo duo francese
galleggia stabile in un originalissimo
uragano di suoni.
Se noi viviamo in un mondo a 3
dimensioni, Chevreuil ne ha creata
una quarta. Una tastiera si mescola
ai riff della chitarra, provocandone una sorta di mutazione. Ogni pezzo conduce,
attraverso una moltitudine di sottigliezze, a un riff ancora più rock. Non si parla più di
chitarra né di tastiera ma di una 'chitarra magnetica', strumento ibrido che ha un piede
nell'universo del rock e l'altro nell'atmosfera della musica elettronica.
La formazione: Tony C – chitarra | Julien F – batteria