Time Zones 2010 XXV edizione In occasione di questo 25° anniversario, accanto alle sette giornate di spettacoli è previsto un intenso calendario di attività, in cui vi saranno vari incontri con i musicisti, un allestimento per la proposta dell’archivio storico di Time Zones e la personale di Lorenzo Mattotti. Un mese di proposte ad ampio spettro, con concerti (quasi tutti in esclusiva nazionale), produzioni realizzate per il festival, reading, monologhi, incontri, presentazioni di novità editoriali e mostre. PROGRAMMA gli spettacoli Venerdì 12 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal URGE – di e con ALESSANDRO BERGONZONI regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi Sabato 13 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal ADRIAN BELEW POWER TRIO con Julie ed Eric Slick al basso e alla batteria. Martedì 16 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal Anteprima assoluta IL BUIO, IL FUOCO, IL DESIDERIO - ode in morte della musica Gino Castaldo, Giovanni Sollima, Loris Loddi Regia: Gianluigi Trevisi e Moira Angelastri - Immagini di Gennaro Tosto e Saul Saguatti Giovedì 18 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal Unica data in Italia TORTOISE Venerdì 19 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal Unica data in Italia RENE’ AUBRY ensemble Sabato 20 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal CHICAGO UNDERGROUND DUO Opening act: MURCOF - FABRYKA Sabato 27 Novembre Auditorium Vallisa ALEXIS GIDEON Opening act: CHEVREUIL PROGRAMMA gli incontri • Nei giorni degli spettacoli, alle h.18,00, incontri con gli artisti prima della prova del suono nella Sala Giuseppina del teatro Kursaal. • Il 12 novembre presentazione del 5° numero della rivista POOL Pool è la nuova testata giornalistica completamente gratuita dedicata alla cultura. Un magazine che getta uno sguardo sulla realtà urbana, sugli eventi culturali più interessanti, sui grandi spettacoli e sul turismo culturale, il tutto con un occhio critico, smaliziato e con uno stile fresco e brillante. L'intento è quello di puntare l’attenzione sulla contaminazione delle arti e lo sviluppo di percorsi alternativi, seguendo il filo rosso della cultura attraverso le sue diverse declinazioni. Musica, cinema, letteratura, arti visive e tutto ciò che contribuisce allo sviluppo odierno dell’arte vengono affidati a giornalisti affermati e a firme consolidate del panorama culturale nazionale. Pool: un pensiero locale per un’azione globale. • Il 27 novembre in occasione dell’anniversario della nascita di Jimi Hendrix HENDRIXIANA Presentazione di Jimi Santo Subito (2010, Shake edizioni) di Enzo Gentile, presso la Sala Murat. Non la classica passerella promozionale, ma una conferenza-spettacolo dell’autore per accostarsi oltre che allo “spirito” alla maestria ed alla genialità di questo monumento del 900. nel manifestarsi sulla chitarra, tra rock, blues e psichedelia puntando a rappresentare le diverse anime oltre che con la conversazione con l’autore immagini, filmati rari, alcuni mai visti, e preziosi reperti sfuggiti alla sterminata produzione ufficiale. le mostre • TZ25 – L’ARCHIVIO DI TIME ZONES. A partire dal 12 novembre fino al 20 novembre (dalle ore 15,00 alle 18,00), presso la Sala Giuseppina del teatro Kursaal, filmati tratti dall’archivio storico del festival. Dal Nyman del 1987 al Morricone del 1990, dal David Thomas del 1987 al NUsrat del 91 e del 94, dal solo di Sylvian in Slow Fire ad un recente Ornette Coleman. Inserti preziosi di un quarto di secolo di musiche possibili. A partire dal 21 novembre fino al giorno 30, la postazione sarà spostata presso la Sala Murat, dove proseguirà ogni sera dalle ore 18,00 alle 21,00. MATTOTTI A TIME ZONES 17 - 30 novembre – Sala Murat 50 opere originali e 40 manifesti per la mostra del geniale illustratore bresciano, artista il cui lavoro è richiesto ed apprezzato in ogni angolo del pianeta. Mattotti vive e lavora a Parigi. Dopo gli studi di architettura esordisce alla fine degli anni 70 come autore di fumetti. Ha pubblicato Fuoco, Incidenti, Signor Spartaco, Doctor Nefasto, L’uomo alla Finestra e molti altri libri fino a Stigmate, edito in Italia da Einaudi. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della Sera e Repubblica. Per la moda, ha interpretato i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity Fair. Numerose le sue esposizioni personali tra le quali l’antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Frans Hals Museum di Haarlem. Mattotti ha da poco presentato a Parigi le illustrazioni di The Raven scritto da Lou Reed. * Mercoledì 17 novembre (ore 19) vernissage alla presenza di Lorenzo Mattotti. Venerdì 12 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal URGE di e con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi Alessandro Bergonzoni nasce a Bologna nel 1958. A 24 anni dopo l’Accademia Antoniana e la laurea in giurisprudenza, inizia la collaborazione artistica con Claudio Calabrò, da quel momento regista-supervisore di tutta la sua attività fino a Madornale 33, debuttando in teatro nel doppio ruolo a lui congeniale di attore-autore con “Scemeggiata” (1982), a cui faranno seguito “Chi cabaret fa per tre” (1983) e “La regina del Nautilus” (1984). Già in questi primi spettacoli Bergonzoni sviluppa i temi comici che diventeranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del reale come riferimento artistico, “l’esplorazione” linguistica e l’assurdo come mondo comico da esplorare a tutto campo. Il 1985 oltre al debutto de “La saliera e l’ape Piera”, vede Bergonzoni impegnato con le sue prime esperienze radio-televisive. Ma è con “Non è morto nè Flic nè Floc” (1987) che ad Alessandro Bergonzoni arrivano i primi riconoscimenti sia da parte della critica (menzione speciale del premio I.D.I. 1988) che da parte del grande pubblico. Tra il 1988 e il 1989 consolida il suo ruolo d’autore comico curando tutte le settimane sulle pagine di “La Repubblica”, edizione Emilia-Romagna, una rubrica dal titolo “Il s’abato di Alessandro Bergonzoni” e collaborando inoltre con varie testate (Tic, La Dolce Vita, Accaparlante (il mensile dell’handicap), Corriere della Sera). Nell’autunno del 1989 A. Mondadori pubblica il suo primo libro: “Le balene restino sedute” vincitore nel giugno 1990 della Palma D’Oro di Bordighera come miglior libro comico dell’anno e anticipatore, sotto molti aspetti, del fenomeno editoriale degli autori comici esploso in questi anni. E’ proprio da queste pagine che, nel novembre 1989, prende vita l’omonimo recital-lettura che Bergonzoni porterà in tourneè con successo per oltre due anni. Nel febbraio 1992 debutta con “Anghingò”, altro capitolo della sua continua ricerca all’interno del cosmo comico, che contiene un segno narrativo decisamente diverso dai precedenti spettacoli; comincia infatti ad apparire una sorta di trama esplosa in mille frammenti che ricomposti, a volte, compongono una vera e propria storia. Il 1995 vede l’uscita per Garzanti del suo terzo libro “Il grande Fermo e i suoi piccoli andirivieni” dove per la prima volta si cimenta con la struttura del romanzo. All’inizio del 1997 debutta il suo nuovo spettacolo teatrale “Zius”. E sarà proprio con questo lavoro che la ricerca verso una narrazione lineare troverà un vero punto di partenza: Jean, Jeanjean e Jean per Jean saranno infatti i protagonisti di una storia narrata dall’inizio alla fine. Nel dicembre dello stesso anno esce, per la Ubulibri, “Silences - Il teatro di Alessandro Bergonzoni”, la raccolta dei sei testi teatrali che raccontano i suoi quindici anni di attività. A marzo del 1998, viene invitato dall'Istituto di Cultura Italiana di Parigi a presentare, nell'ambito della rassegna "SoloItaliano" una sintesi delle sue opere teatrali. L'appuntamento registra, tra tutti quelli previsti, la massima affluenza di pubblico. Proprio da qui la decisione di far tradurre "Zius" in lingua francese. Sempre in quest’anno inizia una collaborazione con la testata del GR RAI con la nota giornalistica chiamata “L’epitalamo” e in novembre debutta al Teatro Due di Parma con "Madornale 33". Ed è proprio raccontando la storia di Fufyo e della sua ricerca delle 33 verità assolute che Bergonzoni si avvia a chiudere il ciclo artistico che l’ha portato ad interessarsi ad una narrazione teatrale sempre più unitaria e precisa. Il 2000 lo vede intensificare le partecipazioni radiofoniche su Radio Rai (Fahrenheit, Ho perso il trend e Caterpillar ) e cominciare una strettissima collaborazione con la “Casa dei Risvegli - Luca De Nigris”. Per questa associazione che si occupa del risveglio dal coma e della successiva riabilitazione cura insieme a Riccardo Rodolfi gli spot cinematografici/televisivi e la campagna stampa diventandone anche il testimonial. Da questa collaborazione nasce nell’ottobre 2001 “Coma reading” messo in scena all’Arena del Sole di Bologna insieme ad Alessandro Baricco, Pino Cacucci e Gabriele Romagnoli, avvenimento che, visto l’interesse suscitato, porterà anche al Festival della Letteratura di Mantova nel 2002 questa volta insieme a Simona Vinci, Ugo Riccarelli e Gabriele Romagnoli. Nel 2001 interpreta la parte del “Direttore del circo” nel “Pinocchio” di Roberto Benigni. Nel 2002 accetta l’invito di Tele+ per l’ideazione e la realizzazione di un programma televisivo su Tele+bianco intitolato “Carta bianca”: una intera serata da programmare senza alcun limite affidata di volta in volta ad autori quali Alessandro Baricco, Emilio Tadini, Marco Paolini e Alessandro Bergonzoni. Nel dicembre 2002 termina dopo tre anni, la tournè di “Madornale 33” che diventerà il suo spettacolo più replicato. Nel 2003 mentre scrive la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, continua la serie di incontri con il pubblico nelle università, biblioteche, scuole che lo porterà anche a Modena al Festival della Filosofia dove terrà una esplosiva lezione dal titolo “Per tutta la durata della parola vita”. All’inizio del 2004 Renzo Sicco per Assemblea Teatro adatta per il palcoscenico il suo libro “Opplero-Storia di un salto” facendolo diventare uno spettacolo dal titolo “Grili, cicalle ed altri erorri”. Nella primavera insieme a Riccardo Rodolfi, prepara il nuovo spettacolo decidendo di dargli una gestazione creativa pubblica e optando per delle anteprimelaboratorio replicate in diverse parti d’Italia; ed è così che nasce in primavera “Predisporsi al micidiale parte prima: l’inaudito”, percorso necessario per arrivare al debutto nell’ottobre del 2004 del definitivo “Predisporsi al micidiale” col quale vince il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di teatro. Il 7 settembre 2005 esce per Bompiani il nuovo libro “Non ardo dal desiderio di diventare uomo finchè posso essere anche donna bambino animale o cosa”, che viene presentato con un “rave book” al Festivaletteratura di Mantova e nello stesso anno espone per la prima volta una sua opera al Museo Archeologico di Aosta e a dicembre partecipa al film di Mimmo Paladino “Quijote” presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2006 espone un’altra opera alla Certosa di Padula. Nel maggio del 2007 partecipa al progetto per le due porte di ingresso del Museo d’arte moderna di Bologna in occasione della mostra Vertigo. A novembre dello stesso anno debutta al Teatro Duse di Bologna il suo nuovo lavoro teatrale dal titolo “NEL”. Il 22 febbraio 2008 a Napoli inaugura la sua prima personale d’arte. Sabato 13 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal ADRIAN BELEW POWER TRIO con Julie ed Eric Slick al basso e alla batteria Oltre a essere lo storico membro dei King Crimson, Adrian Belew ha inoltre registrato diversi album da solista per la Island Records e l'Atlantic Records, e ha lavorato con molti altri artisti. Oltre ai King Crimson, ha fatto anche parte dei Bears e dei Tom Tom Club. Inoltre, Belew è ben noto per le sue molteplici collaborazioni, specialmente come chitarrista, in diversi dischi di altri artisti. Nel 1977 ha suonato con Frank Zappa un pezzo incluso nel film/concerto Baby Snakes del 1979, successivamente al quale, suono con i Talking Heads. Ha collaborato anche con David Bowie nell'album Lodger e nel suo Sound + Vision tour, alla fine degli anni ottanta, come direttore musicale e chitarrista; poi con Laurie Anderson, nello storico Home of the brave; con i Nine Inch Nails ha registrato due album, The Downward Spiral e The Fragile; con i Crash Test Dummies ha suonato, nel 1993, una chitarra/synth in God shuffled his feet; con Tori Amos ha suonato, nel 2001, nell'album Strange little girls. Martedì 16 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal ANTEPRIMA ASSOLUTA IL BUIO, IL FUOCO, IL DESIDERIO ode in morte della musica GINO CASTALDO, GIOVANNI SOLLIMA, LORIS LODDI Regia: Gianluigi Trevisi e Moira Angelastri - Immagini di Gennaro Tosto e Saul Saguatti La musica non va più ascoltata, va toccata, sporcata, ferita, abbracciata, abbandonata, assassinata. In ultimo va liberata. Per poterla riascoltare. In collaborazione con Nell'ambito dell'intervento "Puglia Sounds - Produzione in Puglia di Nuovi Spettacoli Musicali" promosso dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo finanziato dal FESR ASSE IV e attuato dal Teatro Pubblico Pugliese È “la messa in scena” di questa appassionata denuncia dello stato della musica contemporanea, scritta nell’inedita formula del trattatello filosofico da Gino Castaldo, uno tra i più noti giornalisti musicali italiani. Una rappresentazione sganciata dall’impianto del reading e per questo motivo affidata ad un grande musicista come Giovanni Sollima, ad un attore lievemente maledetto come Pietro DeSilva e ad un VJ manipolatore e creatore d’immagini (Gennaro Tosto). Gino Castaldo (Napoli, 1950) giornalista e critico musicale, testimone attivo degli ultimi 40 anni di musica con un’attività professionale che ha svolto scrivendo per il quotidiano la Repubblica e come scrittore con sei titoli. Dal 2005, insieme ad Ernesto Assante, tiene delle Lezioni di rock – Viaggio al centro della musica con lo scopo di approfondire, grazie anche a un ascolto guidato ed ai video. Il Buio, Il Fuoco, Il Desiderio, 5°titolo della sua carriera di scrittore, è uno degli approcci più intensi al “sentimento” musica. Giovanni Sollima nasce a Palermo da una famiglia di musicisti. Studia violoncello con Giovanni Perriera e Antonio Janigro, composizione con il padre Eliodoro Sollima e Milko Kelemen. Fin da giovanissimo collabora con musicisti quali Franco Ferrara, Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Jorg Demus, Martha Argerich, Philip Glass, Riccardo Muti, Yuri Bashmet, Gidon Kremer, Ruggero Raimondi e Patti Smith. Parallelamente all’attività violoncellistica la sua curiosità lo spinge ad esplorare nuove frontiere nel campo della composizione attraverso contaminazioni fra generi diversi avvalendosi anche dell'utilizzo di strumenti orientali, elettrici e di sua invenzione. Per la danza collabora, tra gli altri, con Karole Armitage e Carolyn Carlson, per il teatro con Bob Wilson, Alessandro Baricco e Peter Stein e per il cinema con Marco Tullio Giordana, Peter Greenaway, John Turturro e Lasse Gjertsen (DayDream, 2007). Nel 2008, assieme alla violoncellista croata Monika Leskovar (primo violoncello dell'Orchestra Filarmonica di Monaco di Baviera) sua compagna da 5 anni, incide per la Sony l’album “We Were Trees” nel quale partecipa anche Patti Smith e il Solistenensemble Kaleidoscop di Berlino. Giovanni Sollima suona su un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679). Insegna violoncello presso la Fondazione Romanini di Brescia e, dal 2010, presso la prestigiosa “Accademia di Santa Cecilia” a Roma, dove è stato recentemente nominato accademico effettivo, una distinzione di enorme valore concessa agli artisti più prestigiosi del panorama musicale internazionale. Loris Loddi è un attore e doppiatore italiano, nato nel 1957 a Roma, una delle migliori “voci nell’ombra” del cinema italiano. Dopo aver prestato la voce a storiche interpretazioni di personaggi cult (Vincent “Soldato Palla di Lardo" D'Onofrio in "Full Metal Jacket" ,Val Kilmer/Jim Morrison, Bruce Wayne / Batman, Guy Pearce / Houdini, Forrest Whitaker in "Good Morning Vietnam", Timothy Hutton in "Taps - Squilli di rivolta" e ad un’infinità di grandi protagonisti come Benicio del Toro, Cuba Gooding Jr, Robert Downey Jr., Tim Robbins, Jeff Daniels, David Caruso, Quentin Tarantino ecc,ecc.) è entrato nell’immaginario di milioni di italiani prestando la sua voce cinica e suadente al “killer dei killer” della serie cult delle due ultime stagioni televisive: Dexter Morgan. Ha esordito nel cinema nel 1961 nel film Gli Invasori (regia di Mario Bava) l'anno dopo nel ruolo di Cesarione, figlio di Cesare e di Cleopatra, nel Kolossal omonimo del 1963 interpretato da Liz Taylor. In teatro nel 1963 viene scelto e diretto da Luchino Visconti ed ha interpretato il diavolo in "Il diavolo in giardino" teatro Massimo di Palermo. Al fianco di Silvana Mangano era invece Marzio Ciano in "Il processo di Verona" Regia di Carlo Lizzani. Negli anni sessanta divenne l'attore bambino della Rai: Il cadavere scomparso (della serie Le inchieste del commissario Maigret, 1964-1972) e partecipò ai classici, come David Copperfield (1965), nel ruolo di Wilkins Micawber jr., e Il conte di Montecristo (1966), nel ruolo di Edouard de Villefort. È anche presente in alcuni western all'italiana, come "Centomila dollari per Ringo", "Il Grande Silenzio", "Johnny Oro", e nei peplum come "Maciste contro i Mongoli", "Ercole sfida Sansone" e "Maciste nelle miniere di Re Salomone". Da piccolo ha iniziato nel doppiaggio (ha dato la voce a Mowgli nel “Libro della giungla” del 1967, film di animazione Disney, conosciuto ed amato da generazioni di bambini). Ma oggi, per tutti, Loris Loddi è Dexter. Giovedì 18 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal UNICA DATA ITALIANA TORTOISE I Tortoise, una delle bandchiave dell’ultima musica americana, nascono in uno dei laboratori musicali più importanti degli Stati Uniti: Chicago. È proprio nei sotterranei della "windy city" dell'Illinois che sono state gettate le basi di un nuovo tipo di rock, sganciato quasi completamente dai suoi binari tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica della tradizione del rock. Beacons Of Ancestorship, il loro ultimo album, è eccellente esempio di sintesi stilistica, compendio di una carriera sempre stimolante ed incredibilmente proficua, creando un trait d’union tra l’omonimo lavoro d’esordio ed i recenti indirizzi sonori. Chiave di volta dell’intero album è la strepitosa Charteroak Foundation, la tracce che chiude l’intero album e che concentra quasi l’intera storia dei Tortoise in appena cinque minuti e sette secondi. Probabilmente meno epica e “trascendentale” di tanti viaggi sommersi nei mari di Millions Now Living..., ma egualmente intensa e melodicamente appassionata. Una cavalcata assai kraut che svela i tratti più progressivi della loro musica in un riuscitissimo flirt tra Chicago e Brasile. Non è un mistero infatti che queste tartarughe allucinate (e un’intera scena della città del vento) siano stati fortemente affascinate dall’anima jazz di questa terra del Sud America. La partenza è invece di tutt’altra tipologia, poichè High Class Slim Came Floatin' In mostra il lato più dub e dilatato della band fino allo sbandamento da accelerazione che riserva la seconda parte del brano. Con Prepare Your Coffin ci si avvicina agli Stereolab con i bpm accelerati, mentre in Northern Something i ritmi mesmerici racchiudono l’essenza di un gruppo che ha sempre puntato sull’incrocio di batterie e percussioni varie. Sembra invece di ritrovare le session del primo mitico Tortoise nel caldo alt.country di The Fall Of Seven Diamonds Plus One; il tempo si prende una pausa, per poi ripartire ad una cadenza sensuale, mentre in Minors si torna al suono algido di TNT. Monument Six One Thousand riesce poi a riformulare l’incontro tra una chitarra ed una batteria elettronica, giocando coi sincronismi e coi loop, ma soprattutto immergendo l’ascoltatore in una spirale pseudo-melodica decisamente irresistibile. Sebbene i Tortoise non abbiamo mai apprezzato l’idea di aver partecipato all’età del postrock (nè tantomeno di averne rappresentato la carica esplosiva), è davvero indicativo per una formazione talmente (post)moderna utilizzare questa nomenclatura dai tratti un po’ evanescenti. Gli stili, le atmosfere, gli umori e le immagini evocate da Beacons Of Ancestorship portano il marchio del jazz elettrico di Miles Davis, delle intuizioni di Jim O’Rourke e dei Gastr Del Sol, ma fa convergere le idee di alcuni dei migliori brani scritti dal quintetto, da Gamera a Goriri, da Djed a Ry Cooder. Venerdì 19 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal UNICA DATA ITALIANA RENÈ AUBRY ensemble Se la musica di René Aubry fosse un colore sarebbe il rosso di un tramonto estivo, se fosse una città sarebbe la Sua città, Parigi, se fosse una colonna sonora probabilmente sarebbe quella di un film di Fellini. La sua musica è pura magia, ipnotica e coinvolgente, delicata e minimalista, ma allo stesso tempo carica di sfumature, in cui confluiscono sonorità diverse, dalla musica classica a quella etnica, dal jazz al pop. Le sue composizioni sono state definite “canzoni senza parole”, piccoli affreschi sonori dipinti con arpeggi e pizzicate di chitarra acustica e qualche pennellata di strumento a fiato. Nonostante l’avversione per le luci della ribalta, Aubry è stato eletto dalla critica come uno dei compositori più originali e interessanti dell’avanguardia contemporanea. Il quotidiano francese “Le Monde”, recensendo le composizioni di Aubry, ha definito la sua produzione “musica allo stato puro”, Ha 53 anni e 15 album alle spalle, ha composto le musiche della maggior parte degli spettacoli della danzatrice americana Carolyn Carlson, a lungo sua compagna di vita, ha scritto musica anche per due grandi come Pina Bauch e Philippe Genty e numerose colonne sonore per il cinema ed il teatro, ma solo dal 1994 si esibisce in concerto, cioè dopo che con un ensamble di musicisti pugliese ha debuttato nel festival delle musiche possibili di Bari Time Zones. Il suo ultimo lavoro è di appena un anno fa e s’intitola Play Time, una raccolta di 18 composizioni, scelte tra le sue più belle, riproposte in studio con un’orchestrina di sei musicisti: Marc Buronfosse al contrabbasso, Marco Quesada alla chitarra, Antoine Banville alle percussioni, Daniel Beaussier al clarinetto e al sassofono, Jean Marc Ladet al violino, l’italiano Stefano Genovese al piano, ed infine il genio di René Aubry alla chitarra, mandolino, bouzouki, banjo e fisarmonica. Sabato 20 Novembre Casa delle Musiche Puglia Sounds – Teatro Kursaal MURCOF Opening act: FABRYKA CHICAGO UNDERGROUND DUO Il cornettista, compositore, artista multimediale Rob Mazurek (Jersey City, 1965) è tra i talenti più visionari della musica contemporanea.Attivo sulla scena del jazz e dell'improvvisazione dalla metà degli anni 90, Mazurek ha contribuito a rivitalizzare la scena di Chicago, gettando un ponte vitale tra la generazione dell' AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians) e quella più giovane, vicina al rock e alla musica elettronica. Fondatore del collettivo Chicago Underground, con formazioni che vanno dal duo all'orchestra, Mazurek ha inciso decine di dischi per etichette come Thrill Jockey, Delmark, Family Vineyard e altre. Ha militato negli Isotope 217 e collaborato con i Gastr del Sol, Tortoise, Stereolab, Calexico, solo per citare le esperienze più note. Di recente, la sua Exploding Star Orchestra ha ospitato maestri quali Bill Dixon e Roscoe Mitchell. Chad Taylor collaboratore di Fred Anderson e Rob Mazurek, il suo suono imprime ogni volta una direzione diversa - quasi inattesa - rispetto ai propri trascorsi di free-jazz.Il suo è un percorso di grande jazz, dove la versatilità si accompagna alla passione ed alla fantasia, arrivando ad alternare alle serrate scansioni avanguardistiche il Brasile carnascialesco e l'hardbop più infuocato con una intensità espressiva davvero rara. "Mazurek è un musicista di grande equilibrio ed eleganza, mentre la destrezza di Taylor, l'immaginazione e la formidabile abilità tecnica fa della sua musica una gioia nell'ascolto... dalle maglie più fitte ai radi passaggi silenziosi, ad ogni cifra sonica, battito e nota, sembra di essere guidati da qualche parte, sembra essere stata creata ad uno scopo" Mike Barnes, The Wire (2006) Il Chicago Underground Duo si è formato nel 1997 da una costola del più ampio organico Chicago Underground Collective.Il Duo è costituito da Rob Mazurek (cornetta, elettronica, pianoforte) e Chad Taylor (percussioni, elettronica, vibrafono, mbira e chitarra), entrambi sostenitori della vecchia corrente jazz di Chicago. Il duo ha registrato sulla base delle vecchie creazioni del Chicago Underground Collective, in tutto cinque album, contando anche il nuovissimo Boca Negra (Thrill Jockey, 2010). Questo duo è probabilmente anche il più musicalmente avventuroso tra le molteplici incarnazioni del Chicago Underground. Le performances sono basate sia su composizioni definite e composte da entrambi gli artisti, che sulla pura improvvisazione. MURCOF Il contatto tra silenzio e musica, esplorato nelle visionarie creazioni del messicano Fernando Corona e dei suoi progetti. Minimalismi glitch, campionamenti di archi e ottoni, incroci tra classica ed elettronica colta. Tutto questo contribuisce alla dimensione onirica di Murcof, sontuosa apologia della musica di ambiente, elevata ai suoi massimi livelli: i pianeti, l'oceano, il deserto, il cosmo. Nato a Tijuana nel 1970, il barbuto Murcof/Corona si laurea in Analisi dei Sistemi e Programmazione, appassionandosi nel contempo alle possibilità sonore aperte dal computer. Ha infarinature di pianoforte e violoncello, ma fin da adolescente sono ben chiare le sue passioni musicali: la classica (il padre era polistrumentista) e la musica elettronica, orizzonte apertogli da Oxygen di Jean-Michel Jarre. E quando, tornato a Tijuana, decide di chiudersi in una sala d’incisione, Fernando Corona fonde queste due passioni in un concentrato spettacolare, dando vita a Murcof: uno dei progetti musicali più interessanti e innovativi degli ultimi anni, il punto d’incontro dialogico tra l’elettronica sperimentale e frammenti di musica classica ed elettroacustica. È stato definito un “tessitore di ipnotici tappeti dronici con sprazzi di violino lancinante e tenui accenni di tango”. La provenienza geografica del musicista gioca un ruolo importante: il progetto Murcof è certamente figlio della scuola elettronica statunitense, ma da essa è allo stesso tempo totalmente avulso, spalleggiato dal carattere autodidatta dell’apprendimento, dalla sua smania di cercare (e trovare) un filone sonoro totalmente personale, dove ogni ascoltatore si immerge in ciò che la sua mente vuole trovare, dai Future Sound of London a Sergej Rachmaninov, dal tango di Piazzolla a Fennesz. Il live di Murcof è accompagnato dalle immagini del videoartista bolognese SAUL SAGUATTI, performer regista e animatore sperimentale vincitore di decine di premi con le sue video-opere. FABRYKA I Fabryka si sono affermati negli ultimi anni come una delle realtà musicali più interessanti del sud Italia, grazie ad un suono che unisce musica elettronica ed acustica, melodie malinconiche e romantiche, energia nei bassi e delicatezza negli arrangiamenti. Si formano nel 2004, manifestando da subito una forte passione per le atmosfere fredde e magiche del sound nordeuropeo. Nel 2005 si fanno notare dal pubblico suonando all’Arezzo Wave e vincendo il premio "Best live Media 2005". Si esibiscono come supporter per Matmos, Populous e Goldie e partecipano a MTV Blooming days. Nel 2006 pubblicano per la netlabel Dharmasound il loro primo EP “Testing Toys”, che diventa in breve tempo una delle release più apprezzate, recensite e scaricate dell'etichetta. Partecipano al concorso “Musicultura” (ex Premio Recanati), dove si, aggiudicano il "Premio SIAE" per la migliore musica. Vincono il concorso per band emergenti “ Nokia for Music” e si esibiscono sul palco del Nokia Trends affianco a band prestigiose quali Gotan Project, Tiga e Timo Maas. Il 2009 vede l’uscita dell’album “Istantanea” (Godz). La formazione: Tiziana Felle (voce/chitarra), Stefano Milella (elettronica/synth/batteria), Agostino Scaranello (basso/chitarra baritona), Raffaele Stellacci (piano/rhodes/synth) Sabato 27 Novembre Auditorium Vallisa ALEXIS GIDEON Opening act: CHEVREUIL ALEXIS GIDEON Nato a Chicago musicista, produttore,cartoonist è un ”uccello raro”, un eccentrico creativo, che è fuggito da New York per seguire la sua particolarissima musa ispiratrice. Il suo primo successo è dovuto alla creazione a Chicago del Duo Princess con Michael O’Neill. Approdato a Portland (una delle città statunitensi tra le più importanti dal punto di vista musicale) Gideon ha precisato le sue poliedriche prerogative di artista totale: video artista innamorato del fumetto ha iniziato a creare universi abitati da creature oniriche in luoghi irreali anche quando si mostrano all’apparenza concreti come alcuni squarci del lontano oriente. Un tocco raffinato ed emozionante per un mix di animazione, stop motion, splendide immagini; un ambient-pop senza confini di stile o di genere. CHEVREUIL Immerso in uno spazio senza gravità questo duo francese galleggia stabile in un originalissimo uragano di suoni. Se noi viviamo in un mondo a 3 dimensioni, Chevreuil ne ha creata una quarta. Una tastiera si mescola ai riff della chitarra, provocandone una sorta di mutazione. Ogni pezzo conduce, attraverso una moltitudine di sottigliezze, a un riff ancora più rock. Non si parla più di chitarra né di tastiera ma di una 'chitarra magnetica', strumento ibrido che ha un piede nell'universo del rock e l'altro nell'atmosfera della musica elettronica. La formazione: Tony C – chitarra | Julien F – batteria