xvi Esami di ammissione inglese. Il corso è impartito in lingua italiana, con l’obbligo per gli studenti di contemplare nel piano di studi anche esami relativi a insegnamenti offerti in lingua inglese. Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione (CLEACC – Bocconi) – Obiettivi formativi, struttura del percorso e sbocchi professionali Il corso di laurea in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione (CLEACC) ha l’obiettivo di fornire agli studenti conoscenze specifiche e sviluppare abilità organizzative per gestire istituzioni culturali e artistiche con economicità ed efficacia di servizio. Il CLEACC, pertanto, cerca di affiancare alle solide basi economico-aziendali alcuni insegnamenti di tipo umanistico. Pur essendo un corso di management che prepara per una grande varietà di sbocchi professionali in diversi settori, il taglio del corso e le modalità didattiche utilizzate lo rendono particolarmente adatto agli studenti interessati ai settori artistici (musei, teatri, case d’asta), culturali (editoria, musica, televisione), creativi (moda, design, comunicazione, sviluppo urbano) e più in generale con uno spiccato interesse per la varietà di culture e di linguaggi espressivi. Il piano di studi è strutturato con l’obiettivo di sviluppare lo spirito critico e la capacità di ascolto, oltre a fornire strumenti e modelli gestionali. Le lezioni in aula si affiancano alla pratica progettuale, attraverso attività di gruppo e laboratori coordinati da docenti, professionisti ed esperti provenienti dalle imprese in vari campi, che mettono a disposizione dello studente la propria esperienza. I laureati del CLEACC possono accedere ad un’ampia gamma di opportunità professionali, anche come imprenditori e consulenti, dove sviluppano decisioni legate a funzioni commerciali e di marketing, di organizzazione e sistemi informativi, di finanza e fund raising, di logistica, di strategia e general management. I laureati del CLEACC possono così diventare: quadri direttivi in aziende di comunicazione, di spettacolo, di musei, di biblioteche; responsabili di programmi e di palinsesti ovvero responsabili di diritti e di distribuzione in aziende di comunicazione; responsabili di comunicazione interna ed esterna; responsabili di eventi; organizzatori di spettacolo; organizzatori di festival; esperti di manifestazioni turistico-culturali; analisti dei settori economici dei beni culturali e dei distretti multimediali; responsabili di nuove forme di comunicazione, mediate dalle nuove tecnologie; esperti di attività consortili nell’ambito delle arti, la cultura, lo sport, la comunicazione; responsabili di parchi tematici. Il piano di studi del primo anno fornisce gli elementi della formazione di base economica, ma già specificamente orientata ai settori dell’arte e della cultura: gli insegnamenti previsti consentono infatti di apprendere le nozioni fondamentali dell’economia e della gestione aziendale, mentre materie come Estetica e il corso di Arte e cultura (che prevede la possibilità di scegliere fra diversi percorsi) introducono fin da subito lo studente nel particolare contesto del corso di studi. Nel secondo e terzo anno si entra nello specifico del corso di laurea, laddove a materie economico-aziendali si alternano corsi dal contenuto culturale più ampio, come Arte e cultura o Antropologia culturale, oppure di taglio giuridico, come Diritto privato e commerciale, oppure quantitativo, come Statistica. Al terzo anno lo studente viene introdotto nelle filiere economiche degli ambiti della cultura e della creatività, attraverso una serie di laboratori settoriali (alcuni dei quali in inglese) come: media e industrie culturali; creatività e innovazione; valorizzazione e conservazione nelle istituzioni culturali; work life balance, diversity, gestione dei profili internazionali; cultural entrepreneurship; moda, design e lifestyle; politiche pubbliche per la cultura; management delle destinazioni turistiche; comunicazione integrata; da prodotto a servizio: dematerializzazione dei sistemi di offerta. Il piano di studi prevede inoltre l’inserimento di due lingue dell’Unione Europea diverse dalla lingua madre dello studente. L’inglese è obbligatorio per tutti gli studenti che non sono madrelingua