Fisica dello Stato Solido Lezione n. 10 Proprietà di trasporto nei metalli e semiconduttori Corso di Laurea Magistrale Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Trasporto elettrico nel modello a Bande E=0 E≠0 ε Si ha forza : ε F E dk F = −e E = h dt εF − π π a a k − π a 0 π a k In presenza di F gli elettroni aumentano k in direzione di F, (eventualmente subendo il fenomeno dell’Umklapp a bordo zona). Ne risulta una distribuzione asimmetrica degli elettroni nella banda. C’è corrente elettrica poiché si hanno più elettroni che si muovono in una direzione che in quella opposta. Problema: Questa interpretazione non riesce a descrivere il caso stazionario, e quindi i casi della legge di Ohm e dell’esperimento per la misura del coefficiente di Hall. Poiché l’interazione tra elettroni e reticolo cristallino è già inglobata nel modello, che ci ha portato a utilizzare le funzioni d’onda di Bloch per gli elettroni nel cristallo e a definire le bande di energia εn(k), non possiamo considerare le collisioni tra elettroni e ioni del reticolo cristallino come fattore dissipativo che produce la stazionarietà. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Effetto dei fenomeni di scattering sulla corrente elettrica Per il principio di esclusione di Pauli lo scattering per interazione con le imperfezioni del reticolo avviene per gli elettroni più energetici verso stati vuoti ε − π π a a k L’effetto delle interazioni con le imperfezioni del reticolo è quello di produrre delle transizioni k → k’ nelle quali avviene trasferimento di momento ed energia. Il risultato è che gli elettroni più energetici invertono il loro moto bilanciando così l’effetto accelerante del campo elettrico. L’effetto di bilanciamento produce corrente elettrica stazionaria. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Tempi di rilassamento per il momento Riconsideriamo ora l’equazione del moto dell’elettrone di conduzione: F− f = F = forza esterna applicata = -e(E + vxB) dp f = forza di attrito dovuta ai processi di scattering dt che diviene: F = p = momento cristallino dp dt + p < τm > Il significato di <τm> deriva dal fatto che, annullando la forza F all’istante t = 0, <τm> risulta la costante di tempo della funzione esponenziale di rilassamento del momento elettronico : − p(t ) = p0 e t <τ m > In generale τm è dello stesso ordine del tempo di collisione τc, tempo medio tra due collisioni successive. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Processi di scattering Ogni irregolarità nella periodicità del cristallo perturba il moto altrimenti libero degli elettroni di Bloch. Le irregolarità sono essenzialmente di due tipi: 1. Imperfezioni del solido ( disordine reticolare come vacanze, interstiziali, dislocazioni o impurezze intenzionali o intrinseche ) . Questo effetto è debolmente dipendente dalla temperatura. 2. Moto oscillatorio degli ioni intorno alle posizioni di equilibrio del reticolo cristallino per agitazione termica. Questo effetto è ovviamente dipendente dalla temperatura. La legge di Ohm viene quindi reinterpretata considerando le collisioni tra gli elettroni di conduzione e tali irregolarità del reticolo. Mara Bruzzi – Lezione n. 10- Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Valutazione di τc Sia Pc = probabilità che avvenga una collisione allora: dPc 1 = dt τ c Tale probabilità dipende da N, concentrazione di centri di scattering, N σ, sezione d’urto di scattering e v velocità del portatore carico: 1 τc v =N vσ Tale espressione si spiega considerando l’area totale, con cui il portatore può effettuare la collisione: se i centri di scattering sono N dischi di area σ, essa è Νσ. Il portatore che si muove perpendicolarmente ai dischi coprendo la distanza dx = vdt nel tempo dt ha probabilità di colpire uno dei dischi pari a: dPc = N σ v dt = dt/τc. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 σ Metalli: Dipendenza dalla Temperatura di τc 1 τc = N v σ = Σsv Nei metalli v = vF ( indipendente dalla temperatura). Impurezze reticolari: anche il termine Σ = N σ è indipendente dalla temperatura → τc è indipendente da T . Vibrazioni del reticolo: il sito reticolare oscilla di moto armonico di ampiezza A intorno al punto di equilibrio: e’ come se coprisse un’area intorno a sè ove può avvenire possibile collisione con il portatore. Tale area è proporzionale al quadrato dell’ampiezza A di oscillazione e l’energia dell’oscillatore armonico U dipende da A2 : U= 1 2 1 2 1 1 1 mv + kx = mω 2 A 2 sen 2 (ω t + ϕ ) + kA2 cos 2 (ω t + ϕ ) = k A 2 2 2 2 2 2 se vale la legge di Dulong Petit ( T >> ΘD ): U = 3KBT, allora U è proporzionale a T e Σ è proporzionale a T. Perciò per scattering da vibrazione reticolare τc è inversamente proporzionale alla temperatura: 1 τc α T Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 A Resistività elettrica nei metalli Riconsideriamo ora l’espressione della conducibilità elettrica nel modello di Drude: ne2τ σ = m La stessa espressione può essere mantenuta anche alla luce del modello quantistico se consideriamo le seguenti modifiche: m → m* massa efficace al livello di Fermi τ→ τc tempo di collisione v → vF velocità di Fermi n densità efficace di elettroni al livello di Fermi Otteniamo per la resistività del metallo: Regola di Mathiessen ρ= 1 σ = m * vF (Σ i + Σ t ) = ρi + ρt 2 ne ρi = resistività residua del metallo: dovuta alle impurezze è essenzialmente indipendente da T e prevale a bassa T; ρt è resistività dovuta alle vibrazioni reticolari. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Dipendenza di ρ da T nei metalli La resistività residua, dipendendo dalle impurezze, può variare per una stessa sostanza da campione a campione. La resistività dovuta all’agitazione termica dipende da T ad alte temperature ( T >> ΘD) e da T5 a basse ( T << ΘD) ( Relazione di Grünesein). Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 In un intervallo limitato, intorno ad una decina di gradi a 20°C, la relazione ρ(T) è praticamente lineare : ρ = ρ 20 (1 + α (t − 20 )) con t temperatura in °C. materiale ρ20 [Ohm m] α [°C-1] Argento 1.59 10-8 4.1 10-3 Rame 1.67 10-8 6.8 10-3 Oro 2.35 10-8 4.0 10-3 Alluminio 2.65 10-8 4.3 10-3 Tungsteno 5.65 10-8 4.5 10-3 Zinco 5.92 10-8 4.2 10-3 Platino 10.6 10-8 3.9 10-3 Ferro 9.71 10-8 6.5 10-3 Piombo 20.7 10-8 3.4 10-3 Questo effetto è di solito impiegato per la costruzione di termometri a resistenza ( e.g. al platino). Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Resistività elettrica e mobilità nei semiconduttori Nell’espressione della conducibilità elettrica nel modello di Drude: si considerano ora le seguenti modifiche: ne2τ σ = m 1. La conduzione può essere data sia da elettroni in BC che da lacune in BV 2. m → m* massa efficace al minimo banda di conduzione ( massimo banda di valenza ) 3. τ→ < τm> è mediato sulla distribuzione di velocità degli e di conduzione ( h di valenza) 4. v → vth velocità dell’elettrone in banda di conduzione ( lacuna in banda valenza) 5. n densità di elettroni in banda di conduzione ( lacune in banda di valenza) 2 ne 2 < τ m > n pe < τ m > p σ = σn +σ p = + = neµ n + peµ p * * mn mh con: µn,p = mobilità di elettroni in banda di conduzione ( lacune in banda di valenza ) µn, p = e < τ m >n, p mn*, p Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Dipendenza da T di τm In generale τm ε dipende dall’energia del portatore e dalla temperatura: τ m = τ 0 K T B r Con r esponente che varia da -1/2 ( scattering da vibrazioni reticolari acustiche ) a +3/2 ( scattering da impurezze ionizzate ). Facendo la media di τm sulla distribuzione di velocità dei portatori per un semiconduttore non degenere ( quindi utilizzando la statistica di Maxwell Boltzmann ) si ottiene la seguente espressione per <τm>: ε < τ m >= τ m ∫ 3 π 0 K BT 4 ∞ 3/ 2 − e ε K BT ε 4 3 d → <τm > =τ0 (r + )! K BT 2 3 π Con τ0 fattore di proporzionalità in generale dipendente da T. Dato che <τm> è contenuto nella mobilità può però essere utile esprimere direttamente la dipendenza da T di µ: µn, p = e < τ m > n, p mn*, p Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Dipendenza della mobilità dei semiconduttori da T,m*, N Scattering da impurezze neutre Prevale a T basse quando si ha congelamento dei portatori nelle impurezze, quindi la maggior parte di esse sono neutre, e il contributo dei fononi è trascurabile. La mobilità risulta indipendente da T, inversamente proporzionale alla concentrazione di impurezze e linearmente dipendente dalla massa efficace m*. Scattering da impurezze ionizzate. Prevale per elevate concentrazioni di impurezze, a medio/alta T quando sono tutte ionizzate. La mobilità risulta dipendente da T3/2, inversamente proporzionale alla concentrazione di impurezze ionizzate NI e proporzionale a m*-1/2 . Scattering da vibrazioni reticolari. A bassa T il modo di vibrazione acustico prevale su quello ottico. In questo caso la mobilità risulta dipendente da T-3/2 ( acustiche, T-1.67 per quelle ottiche ). Nel modo acustico è anche proporzionale a m-5/2, da cui si ha elevata mobilità per piccola massa efficace. Lo scattering da fononi ottici è importante nei cristalli ionici. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Andamento con la temperatura delle mobilità di elettroni e lacune in alcuni semiconduttori In generale si hanno più fenomeni il cui effetto si combina, si tiene conto di una n media sulla mobilità tipo: che include i vari meccanismi di 1 1 = scattering. µ ∑µ i =1 i Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Mobilità in Silicio al variare di T Mobilità in Silicio a T ambiente Diminuzione della mobilità all’aumentare della concentrazione del drogante (n =ND+, p=NA-) dovuta a scattering da impurezze ionizzate. La differenza nelle mobilità per uno stesso tipo di portatore in diverso tipo di diverso tipo di Si ( n o p) parzialmente dovuta a interazioni tra i portatori carichi. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Dipendenza della conducibilità elettrica dalla Temperatura in semiconduttore ne 2 < τm > σ= = neµ m* La dipendenza della mobilità da ~ T-2 è particolarmente visibile nel regime estrinseco, dove n è costante. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Coefficiente di Hall nei semiconduttori Nell’espressione del coefficiente di Hall nel modello di Drude: si considerano ora le seguenti modifiche. 1 RH = − ne 1. n è densità efficace di elettroni in banda di conduzione ( lacune in banda di valenza) 2. ci può essere contributo sia degli elettroni in BC che delle lacune in BV 3. I meccanismi di scattering devono essere tenuti in considerazione attraverso τm Otteniamo: con: rh p − nb 2 RH = | e | ( p + nb) 2 b = µn/µp = rapporto tra mobilità di elettroni in BC e lacune in BV rh = fattore di Hall < τ m2 > rh = < τ m >2 Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 fattore di Hall Nell’approssimazione del tempo di rilassamento ε τ m = τ 0 K BT r otteniamo i seguenti valori del fattore di Hall Scattering r rH +3/2 1.93 0 1 -1/2 1.18 0 1 Fononi ottici alta T +1/2 1.10 Piezoelettrico ( fononi acustici in materiali polari) +1/2 1.10 Impurezze ionizzate Impurezze neutre Fononi acustici Fononi ottici bassa T Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Coefficiente di Hall e regimi di conduzione La misura dell’effetto Hall permette di distinguere tra conduzione per elettroni o per lacune. RH cambia infatti segno se il semiconduttore è di tipo p o di tipo n: Tipo p ( p>>n ) RH = rh ; |e| p Tipo n ( n>>p ) RH = − rh . |e|n Notiamo che RH non si annulla nel caso intrinseco ( p = n ) ma per p = nb2. Per esempio in silicio µn = 1450 µp = 450 quindi RH cambia segno per p ~ 10 n. Altri materiali possono presentare b ~ 100. Nel caso intrinseco p = n = ni : RH = − rh (b − 1) | e | ni (b + 1) Perciò per b > 1 ( come avviene in generale ) nel caso intrinseco domina la conduzione per elettroni. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Andamento di RH per semiconduttore tipo p (b > 1) in funzione della temperatura. Distinguiamo 4 regimi: RH α expEg/(2KT) I regione intrinseca : II regione di conduzione mista: RH è ancora negativo ma diminuisce in modulo all’aumentare del rapporto p/n, RH cambia segno per p/n = b2 III regione di esaustione: RH = rh/(pe) IV regione di congelamento dei portatori RH α expEa/(KT) Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Resistività e RH possono essere misurate simultaneamente per determinare la mobilità Definiamo mobilità di Hall: µH = RH σ = rH µ. Notiamo che la mobilità dipende dal campo magnetico applicato, InSb tipo p perciò la temperatura ove RH = 0 aumentando quando B aumenta. Esaustione ( regime estrinseco ) Conduzione mista Regime intrinseco Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Processi di generazione – ricombinazione nei semiconduttori Tutte le volte che la condizione di equilibrio termico di un sistema a semiconduttore viene disturbata , cioè abbiamo pn ≠ni2 si instaurano dei processi che tendono a riportare il sistema all’equilibrio . In questi processi prevale la ricombinazione e-h quando pn > ni2 , la generazione termica quando pn < ni2. Processi di ricombinazione e-h Processo per cui i due portatori carichi si annichilano a vicenda: l’elettrone va a occupare lo stato vuoto associato con la lacuna. Durante tale processo viene rilasciata un’energia pari alla differenza di energia tra stato iniziale e stato finale dell’elettrone. - Ricombinazione radiativa: energia emessa in forma di fotone; - Ricombinazione non-radiativa: energia rilasciata in forma di uno o più fononi; - Ricombinazione Auger: energia rilasciata come energia cinetica di un altro elettrone/lacuna. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 - Ricombinazione banda-banda: un elettrone in banda di conduzione si ricombina direttamente con una lacuna in banda di valenza. Ricombinazione prevalente, generalmente anche radiativa, nei semiconduttori a gap diretto. - Ricombinazione Shockley-Read-Hall (SRH): il processo è mediato da un livello intermedio nel gap dovuto ad un difetto reticolare. Esso cattura l’elettrone dalla banda di conduzione, successivamente l’elettrone nella trappola si ricombina con una lacuna in banda di valenza. Processo di ricombinazione prevalente nei semiconduttori a gap indiretto. ε εc εv Banda-banda Trapassisted (SRH) Ricombinazione Banda-Banda Questo meccanismo di ricombinazione dipende dalla concentrazione di elettroni e lacune libere, perciò, il tasso di ricombinazione banda-banda deve essere proporzionale al prodotto pn: Re = Rec pn. Con Rec = coefficiente di ricombinazione All’equilibrio termico il tasso di ricombinazione deve essere uguale al tasso di generazione termica Gth poichè np = ni2 possiamo scrivere Gth = Recni2. In condizioni di non equilibrio il tasso netto di ricombinazione U è proporzionale a pn-ni2 : U = Rec ( pn – ni2) , In condizioni di bassa iniezione, quando l’eccesso di portatori ∆p = ∆n è molto minore dei portatori maggioritari, in un semiconduttore tipo n abbiamo: pn = p0+∆p e nn ≈ ND quindi: U ≈ Rec ∆pN D = ∆p τp ε εc εv . Con τp = vita media dei portatori minoritari: Banda-banda τp = 1 . Rec N D Ricombinazione Auger La ricombinazione Auger è un processo in cui un elettrone ed una lacuna ricombinano in una transizione banda-banda, ma l’energia risultante viene data ad un altro portatore, elettrone o lacuna. Il coinvolgimento di una terza particella cambia il tasso di ricombinazione, per questo il processo viene trattato differentemente dalla ricombinazione banda-banda. ε εc εv Auger La ricombinazione Auger coinvolge tre particelle: un elettrone ed una lacuna che ricombinano in una transizione banda-banda ed un elettrone o lacuna che assorbe l’energia rilasciata. L’espressione del rate di ricombinazione è perciò simile a quello della ricombinazione banda-banda ma include anche le densità degli elettroni e delle lacune che ricevono l’energia rilasciata dalla annichilazione elettrone-lacuna. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Ricombinazione assistita da difetti I difetti reticolari sono caratterizzati da livelli energetici posti all’interno del gap proibito. Essi scambiano elettroni e lacune con le bande di conduzione e valenza. Il tasso con cui avvengono questi processi è descritto mediante i coefficienti di cattura cn,cp ed emissione en,ep rispettivamente per elettroni/lacune. Parametri rilevanti di un difetto: livello energetico di energia Et, sezione d’urto per la cattura di un elettrone/lacuna σn,σp (esprime la probabilità intrinseca che il difetto catturi un portatore), la concentrazione del difetto nel materiale, Nt . εc σp,Nt,Et ep cp εv en cn εc σn,Nt,Et εv Nel determinare i coefficienti bisogna tener conto che gli elettroni sono emessi (le lacune catturate) dai livelli energetici occupati con elettroni (nt), mentre elettroni sono catturati (le lacune emesse) dai livelli vuoti (Nt-nt). Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Coefficienti di cattura Nt = concentrazione totale di livelli energetici; nt = concentrazione di livelli occupati, n = concentrazione di elettroni liberi; p = concentrazione di lacune libere; vn = velocità termica media elettronica; vp = velocità termica media della lacuna σn = sezione d’urto per la cattura di un elettrone;σp = sezione d’urto per la cattura di una lacuna; Il difetto non occupato viene esposto ad un flusso di elettroni liberi per unità d’area dato da: nvn, il numero di elettroni catturati dagli stati vuoti nell’intervallo ∆t è: ∆nt = σn vn n (Nt-nt) ∆t. Definiamo coefficiente di cattura cn: ∆n 1 = cn = σ n v n n ∆t N t − nt Analogamente per le lacune: c p = σ pv p p Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 cn cp εc Et εv Equilibrio termico: bilancio tra cattura ed emissione L’occupazione del livello nt/Nt è determinato dalla competizione tra processi di cattura ed emissione. La relazione che descrive il tasso di occupazione del livello è: dn t = (c n + e p )( N t − nt ) − (en + c p )nt dt All’equilibrio termico i processi di emissione e cattura devono bilanciarsi sia per gli elettroni che per le lacune: Ec en nt = cn ( N t − nt ) e p ( N t − nt ) = c p nt ep Et cp Ev quindi l’occupazione delle trappole è determinata dai rapporti: ep nt cn = = N t cn + en c p + e p Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 en cn Et Ec Ev Equilibrio termico: coefficienti di emissione All’equilibrio termico l’occupazione del livello è determinata dalla distribuzione di Fermi-Dirac. Per uno stato profondo ( per semplicità assumo non si abbia degenerazione): nt E −εF = 1 + exp t Nt KT Da cui: otteniamo: E −εF en = cn exp t KT ; ε − Et e p = c p exp F KT . Dato che valgono: ε − Et en = σ n vn N c exp − C KT ε − EV e p = σ p v p N v exp − t KT −1 ε − εC n = N c exp F KT ε −εF p = N v exp V KT Quindi i coefficienti di emissione dipendono dalla temperatura con andamento: → en (T ) Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 α T 2 ⋅e − ε c −ε t K BT Cinetica dei centri di ricombinazione - Modello di Schockley Read Hall cp = σ p < vp > p E − EC n = N c exp F KT E − EF p = N v exp V KT en = σ n < vn > n1 utilizzando: n = N exp Et − ε C c 1 Abbiamo visto che: cn = σ n < vn > n Riscriviamo: e p = σ p < v p > p1 dove: KT ε − Et p1 = N v exp V KT Definiamo Rn tasso netto di scambio di elettroni tra banda di conduzione e centro di ricombinazione come tasso netto differenza tra tassi di cattura ed emissione: Rc = cn N t − nt Nt Re = en nt Nt N t − nt nt Rn = Rc − Re = σ n vn n − n1 Nt Nt Analogamente per lo scambio di lacune con la banda di valenza: nt N t − nt Rp = σ pv p p − p1 N N t t Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Per la ricombinazione delle coppie elettrone-lacuna deve valere: Rn = Rp N t − nt nt nt N t − nt σ n vn n − n1 = σ p v p p − p1 N N N N t t t t Da cui possiamo ricavare la frazione di trappole occupate: σ n vn n + σ p v p p1 nt = N t σ n vn (n + n1 ) + σ p v p ( p + p1 ) Utilizzando questa relazione, che dà la frazione di centri occupati da elettroni, possiamo ora calcolare il rate di ricombinazione R = Rn (= Rp ) n R = σ n v n n 1 − t Nt ( ) σ n σ p v n v p np − n i2 nt − n 1 = N σ n v n (n + n 1 ) + σ p v p ( p + p 1 ) t Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 R = σ n σ p v n v p (np − n i2 ) Et − Ec σ n v n n + N c e KT Ev − Et + σ p v p p + N v e KT definendo U = R.Nt , ponendo vn = vp = vth : U = σ nσ p v th N t (np − ni2 ) Et −ε c σ n n + N c e KT ε v − Et + σ p p + N V e KT Conviene riscrivere la relazione utilizzando la concentrazione intrinseca di portatori ni e l’energia intrinseca εi: εi = ε C + εV 2 KT N C + ln 2 NV Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Riscriviamo n1 e p1 in termini di ni ed εi: n1 = ni NC e ε V −ε C N C NV e quindi, definendo: otteniamo : Et − ε C KT εi = = 2 KT ε C + εV 2 NC e NV + ε ε 1 Et −ε C − V + C 2 2 KT KT N C ln 2 NV n1 Et − ε i = KT ln ni e quindi: ε i − Et Analogamente per le lacune: p1 = ni e . KT n1 = ni e Et − ε i KT Nel caso σn ≈ σp possiamo anche riscrivere l’espressione di U come: U = σ v th N t (np − n i2 ) E − εi n + p + 2 n i Cosh t KT Osserviamo che U viene massimizzato per Et = εi, cioè solo le trappole vicino a metà gap risultano degli efficienti centri di generazione/ ricombinazione. Considerando solo tali difetti l’espressione si riduce a: σ n σ p v th N t (np − n i2 ) U = σ n (n + n i ) + σ p ( p + n i ) Per bassa iniezione in semiconduttori di tipo n il tasso di ricombinazione netto diviene: σ n σ p v th N t (n ( p 0 + ∆ p ) − n i2 ) ∆p σ ≈ v N ∆ p = U = p th t τp σ nn con τp = vita media del portatore minoritario in presenza di difetti con concentrazione Nt . τ p = Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 12 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.10-11 1 σ p v th N t Ricombinazione superficiale In superficie o alle interfacce abbiamo un grande numero di centri di ricombinazione a causa della brusca interruzione del cristallo, che comporta la presenza di molti centri elettricamente attivi. Sono presenti anche impurezze dovute all’esposizione del semiconduttore all’atmosfera e agli agenti esterni. Il tasso di ricombinazione netta dovuta a trappole è la stessa che nel modello SRH : U s = σ s v th N st (np − n i2 ) E − εi n + p + 2 n i Cosh st KT Con la differenza che la ricombinazione è dovuta ad una densità bidimensionale di trappole Nst, dato che esse sono presenti solo in superficie. Per bassa iniezione anche questa espressione può essere semplificata, ad esempio per elettroni in tipo p abbiamo p >> n and p >> ni , così che se Est ≈ εi : U s ≈ σ s v th N st (n p − n 0 ) = v s ∆ n dove vs, velocità di ricombinazione superficiale, data da: Generazione assistita da trappole Quando le concentrazioni di portatori sono tali che pn < ni2 il meccanismo di generazione prevale su quello di ricombinazione. Si può definire un tempo medio di generazione τg tale che: σ n σ p v th N t n i n U ≈ − = − i σ n (1 + n / n i ) + σ p (1 + p / n i ) τg τg 1 + n / ni 1 + p / ni n τ = + = 1 + σ p v th N t σ n v th N t ni p p τ n + 1 + ni Il tempo medio di generazione dipende dalle concentrazioni di elettroni e lacune ed ha un valore minimo circa doppio rispetto alla vita media di ricombinazione. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 12 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.10-11 Generazione per assorbimento di fotoni -Il fotone deve avere energia maggiore del gap del semiconduttore: Eph > Eg ; - L’energia in eccesso Eph – Eg viene rilasciata in forma di energia cinetica della coppia elettrone-lacuna foto generati. εc hν La generazione di coppie è regolata da: εg εv Ge − h αPopt = hν α = coefficiente di assorbimento (cm-1 ) La vita media dei portatori minoritari può essere valutata utilizzando l’effetto fotoconduttivo. Illuminiamo con fotoni il semiconduttore, si generano elettroni e lacune in eccesso ∆n = ∆p, in condizioni stazionarie: ∆n = Ge / τ . Se al materiale è applicato un campo elettrico la corrente di fotoconduzione dovuta all’eccesso di portatori è : J PC = q (µ n + µ p )∆ nE = q (µ n + µ p ) Ge τ Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 E Coefficienti di assorbimento per Si e GaAs Nel grafico lo spostamento delle curve verso più alte energie al decrescere della temperatura è associato alla dipendenza dalla temperatura del gap proibito. Al passare della luce attraverso il semiconduttore abbiamo assorbimento della luce e generazione di coppie elettrone – lacuna. Per esempio α = 104cm-1 significa che in 1µm verrà assorbito il 63% dell’intensità. n.b.: La intensità di illuminazione diminuisce con la distanza: dPopt dx = −αPopt Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Processi di diffusione Innanzitutto quando descriviamo i fenomeni di diffusione dobbiamo ricordare che vale l’equazione di continuità che esprime la conservazione della materia. Sia ρ la concentrazione della quantità che diffonde (una densità volumetrica, e.g. numero di molecole/massa/carica per unità di volume) mentre J è la corrente o flusso della grandezza fisica che diffonde: La relazione empirica che si verifica tra J e ρ è la seguente (legge di Fick): ∂ρ +∇⋅J = 0 ∂t J (r , t ) = − D∇ ρ (r , t ) con segno - a indicare che la corrente J fluisce da una regione dove ρ è grande verso una regione in cui ρ è minore. D è detta costante di diffusione, con dimensione [L2/t]=m2/s. Unendo le due equazioni otteniamo l’equazione di diffusione: che deve essere valutata tenendo conto delle condizioni al contorno. ∂ρ = D ∇ 2 ρ (r , t ) ∂t Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Corrente di diffusione Se aumentiamo localmente la concentrazione dei portatori per iniezione in un punto del materiale si verificherà un processo di diffusione dei portatori in eccesso attraverso il materiale. La corrente di diffusione è proporzionale al gradiente di concentrazione, seguendo la legge di Fick abbiamo, per gli elettroni e per le lacune: J n ( r , t ) = eD n ∇ n ( r , t ) J p ( r , t ) = − eD p ∇ p ( r , t ) Avendo posto e = valore assoluto della carica elettronica. Notiamo che le correnti di diffusione di elettroni e lacune viaggiano in senso opposto per stesso segno del gradiente : p dp <0 dx n vp → Jp → dn <0 dx vn → ← Jn x Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 x L’espressione dei coefficienti di diffusione per un semiconduttore non degenere è data dalle relazioni di Einstein: KT => D n = µ n e KT => D p = µ p e Esempio: a 300K il valore di KT/e è pari a 25.9mV. Per una mobilità di 1000cm2/Vs abbiamo: D = 25.9cm2/s. Correnti di deriva e diffusione In presenza di un campo elettrico E e di gradiente di concentrazione avremo sia corrente di deriva che corrente di diffusione: J n ( r , t ) = ne µ n E + eD n ∇ n ( r , t ) J p ( r , t ) = pe µ p E − eD p ∇ p ( r , t ) Con: E = −∇ V Possiamo riscrivere n,p in funzione dell’energia intrinseca εi già vista, posta circa a metà del gap proibito. Infatti: ε F −ε C n = ni quindi, utilizzando : otteniamo : NC e KT ε V −ε C N C NV e εi = 2 KT ε C + εV 2 + n ε F − ε i = KT ln ni = NC e NV E E 1 ε F − EC − V + C 2 2 KT KT N C ln 2 NV ε F −ε i cioè: n = ni e KT ε i −ε F Analogamente per le lacune: p = ni e KT Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Noto che se abbiamo campo elettrico nel materiale vale E = −∇ V , il potenziale V avrà un certo andamento lungo lo spessore del materiale, che dipenderà dalla distribuzione di carica. Per esempio in una xp giunzione brusca pn V(x) ha l’andamento di figura. Tale andamento provoca una curvatura del minimo della banda di conduzione, del massimo della xp banda di valenza e dell’energia intrinseca εi in modo che εc(x) =-eV(x) (band bending). Quindi εi segue l l’andamento del potenziale lungo il dispositivo : V x xn ε xn dV 1 dε i =− dx e dx x εc εi εv dV 1 dε i E=− = dx e dx allora si ha: Valutiamo ora le: dn J n = ne µ n E + µ n KT dx ; J p = pe µ p E − µ p KT dp dx nel caso di equilibrio (Jn = 0, Jp = 0 ) allo scopo di capire l’andamento di εF in funzione dello spessore. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 ε F −ε i Utilizzando: n = ni e dn = ni e dx Allora, la: ε F −ε i KT KT otteniamo: n dε F dε i dε F dε i 1 − = − dx KT KT dx dx dx 1 dε F dε i J n = eµ n n E + − e dx dx 1 dε i Utilizzando la relazione: Perciò: E= abbiamo: e dx Jn = 0 dε F J n = µnn dx εF = costante xp Esempio: giunzione pn in equilibrio termico, il livello di Fermi è costante lungo x su tutto il dispositivo. xn x εF εc εi εv ESEMPIO: Schema delle bande all’interfaccia metallo e semiconduttore (barriera Schottky) all’equilibrio ESEMPIO: Schema delle bande in transistors npn e pnp all’equilibrio Esempio: Diagramma a bande diodo pn a eterogiunzione all’equilibrio Modello di R.L. Anderson, Solid State Electronics, 5, 341, (1962). χ = affinità elettronica φm = funzione lavoro Due semiconduttori a gap differenti, isolati, rispettivamente di tipo n e p, confrontati relativamente al livello di vuoto.Assumiamo: ∆Ec = χ1-χ2 (per convenzione 1 riferito al materiale a gap minore). Nell’esempio ∆Ec > 0 e ∆φ>0 Andamento continuo del profilo del potenziale V all’equilibrio, dovuto al diverso drogaggio dei due semiconduttori a contatto Andamento delle bande di energia all’equilibrio . A causa della presenza di ∆Ec ≠ 0 e ∆Ev ≠0 dovuti ai gap diversi il profilo del minimo della anda di conduzione e del massimo della banda di valenza mostra discontinuità al’interfaccia. Esempio: Dispositivi n-n e p-p con eterostruttura all’equilibrio n-n Profilo delle bande di due semiconduttori a gap differenti (Ge e GaAs) entrambi di tipo n. La funzione lavoro del semiconduttore a grande gap è piu’ piccola ∆φ<0 e quindi il piegamento delle bande è opposto al caso p-n. p-p Profilo delle bande di due semiconduttori a gap differenti (Ge e GaAs) entrambi di tipo p. Nel caso il semiconduttore non sia in condizioni di equilibrio si introduce il concetto di energia di quasi-fermi (imref) denominata εFn εFp nel caso rispettivamente di elettroni / lacune. Le relazioni già viste all’equilibrio per la concentrazione dei portatori liberi divengono: EQUILIBRIO NON-EQUILIBRIO ε F −ε i n = ni e KT ε i −ε F p = ni e KT 2 i pn = n ε Fn −ε i n = ni e KT ε i −ε Fp p = ni e KT ε Fn −ε Fp 2 i pn = n e KT L’interpretazione fisica delle energie di quasi-fermi può essere chiarita riscrivendo le espressioni della densità di corrente in caso di non equilibrio: 1 dε Fn dε i J n = eµ n n E + − e dx dx Ricordando che: otteniamo: 1 dε i E= e dx dε Fn J n = nµ n dx J p = pµ p , analogamente per le lacune: dε Fp dx La densità di corrente di elettroni / lacune è quindi proporzionale al gradiente del livello di quasi Fermi corrispondente. Tale gradiente rappresenta l’insieme dei due contributi dovuti al campo elettrico ed al gradiente della concentrazione di portatori. ESEMPIO: giunzione pn nel modello di Shockley Nella regione di svuotamento εFn and εFp sono praticamente costanti (le concentrazioni di portatori sono piuttosto alte, ma in tale regione la corrente è costante → i gradienti dei livelli di quasi-Fermi devono essere piccoli. Ne segue che dentro la regione svuotata vale: qV = εFn-εFP DIRETTA INVERSA INVERSA pn < ni2 DIRETTA pn > ni2 Le condizioni al contorno ai bordi della regione svuotata nel caso di bassa iniezione sono: qV qV ni2 KT n p (−WDP ) = e ≈ nP 0 e KT p qV qV ni2 KT pn (WDn ) = e ≈ pn 0 e KT n Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Altro esempio: livelli di quasi Fermi in semiconduttore di tipo n a cui non è applicata tensione (bande piatte) in condizioni di equilibrio (a) e durante eccitazione ottica (b). (a) (b) ε Fn = ε Fp ε Fn − ε Fp > 0 ε Fn −ε Fp ε Fn −ε Fp pn = ni2 e KT = ni2 pn = ni2 e KT > ni2 Equazione di continuità Le equazioni per la densità di corrente già viste riguardano le condizioni stazionarie. In generale i fenomeni dipendenti dal tempo sono descritti dalle equazioni di continuità. Qualitativamente, la variazione netta della concentrazione di portatori per unità di tempo è data dalla differenza tra generazione e ricombinazione più il flusso netto di corrente che entra ed esce dalla regione di interesse. ∂n 1 = Gn − Rn + ∇ ⋅ J n ∂t q ∂p 1 = Gp − Rp − ∇ ⋅ J p ∂t q Nel caso unidimensionale e di bassa iniezione si riscrivono per i portatori minoritari (elettroni in tipo p e lacune in tipo n): ∂n p ∂t = Gn − ∂pn = Gp − ∂t n p − n p0 τn pn − pn 0 τp ∂n p ∂ 2n p ∂E + n p µn + µn E + Dn ∂x ∂x ∂x 2 ∂E ∂pn ∂ 2 pn − pn µ p − µpE + Dp ∂x ∂x ∂x 2 Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Esempio 1 Decadimento di un eccesso di portatori uniformecon il tempo Semiconduttore tipo n, illuminato uniformemente rate di generazione per i minoritari Gp, spessore del campione molto più piccolo di 1/α. Valgono: E = 0, dE/dx=0 dpn/dx=0. L’equazione di continuità si scrive: ∂p p −p n In condizioni stazionarie: dpn/dt = 0 e quindi ∂t = Gp − n0 n τp pn – pn0 =τpGp = costante . Se spegniamo la sorgente al tempo t = 0 abbiamo ∂pn pn − pn 0 =− ∂t τp con condizione al contorno pn(t=0) = pn0 +τpGp, pn(∞)=pn0 La soluzione è: pn(t)=pn0+τpGpexp(-t/τp). Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Esempio 2: Decadimento dei portatori in eccesso con la distanza Poniamo di iniettare da un lato portatori in eccesso illuminando con luce di energia maggiore del gap. Per esempio il coefficiente di assorbimento sia 106cm-1 così che l’intensità del segnale ottico si riduce di e dopo 10nm. All’interno del semiconduttore quindi G = 0. Allo stato stazionario c’e un gradiente di concentrazione vicino alla superficie di iniezione. Per un semiconduttore tipo n abbiamo, senza campo elettrico applicato: ∂pn p n − pn 0 ∂ 2 pn =0=− + Dp ∂t τp ∂x 2 con condizioni al contorno pn(x=0) = costante e dipendente dal livello di iniezione, pn(∞) = 0. La soluzione è: pn ( x ) = pn 0 + ( pn (0) − pn 0 )e Avendo definito: − x Lp L p = D pτ p lunghezza di diffusione dei minoritari ( lacune ) Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Esempio 3: Decadimento dei portatori in eccesso con il tempo e la distanza Poniamo di iniettare all’istante t = 0 in un punto del semiconduttore dei portatori in eccesso per esempio con un impulso ottico i di tensione. All’interno del semiconduttore G = 0, E = 0 , dE/dx = 0. ∂pn pn − p n 0 ∂ 2 pn =− + Dp ∂t τp ∂x 2 (a) La soluzione è ( caso a): pn ( x, t ) = N x2 t exp( − − ) + pn 0 4 D pt t p 4πD p t (b) Se è applicato campo elettrico la soluzione è la stessa con sostituzione x →x – µpEt ( caso b). Mentre il pacchetto di portatori in eccesso si muove verso l’elettrodo negativo con velocità di drift µpE esso diffonde e si ricombina come nel caso di campo elettrico nullo. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Tempo di rilassamento dielettrico e lunghezza di Debye Notiamo che anche l’eccesso di carica ∆n contribuisce alla formazione del campo elettrico, attraverso l’equazione di Poisson. Se generazione e ricombinazione sono trascurabili l’equazione si scrive: ∂∆n 1 + ∇ ⋅ Jn = 0 ∂t e Vale l’equazione → ∇⋅E = ∂∆n σ + ∇⋅E = 0 ∂t e e∆n ε 0ε r con soluzione ∆n(t ) ∝ e − t /τ d e quindi: , τd = σ = conducibilità elettrica ∂∆n σ∆ n =− ∂t ε 0ε r ε 0ε r = tempo di rilassamento dielettrico σ che rappresenta la costante di tempo caratteristica per il ritorno alla neutralità di carica della carica nel semiconduttore. Possiamo definire una lunghezza caratteristica di diffusione che chiamiamo lunghezza di Debye: LD = Dnτ D che rappresenta la distanza di decadimento della carica in eccesso. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Essendo τD inversamente proporzionale alla conducibilità elettrica , nel regime estrinseco LD varia con la concentrazione di drogaggio con andamento √ND, e.g. T =300K per una densità di drogaggio di 1016cm-3 la lunghezza di Debye è 40nm. All’equilibrio termico le profondità della regione svuotata in caso di giunzioni brusche sono di circa 8LD per il Si 10LD per il GaAs. Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Esempio di utilizzo dell’equazione di continuità per il calcolo della corrente nella giunzione pn. Equazione di Schockley Assunzioni: 1) Approssimazione di giunzione brusca; 2) Semiconduttore non degenere; 3) Bassa iniezione, cioè le densità di portatori minoritari in eccesso sono considerate piccole rispetto alle densità di portatori maggioritari; 4) Non si ha corrente di generazione-ricombinazione interno alla regione svuotata e le correnti sono considerate costanti nella regione di svuotamento. Vale l’equazione di continuità in caso stazionario, generazione nulla e ipotizzando Un = Up = U: dnn dE d 2 nn − U + µn E + µ n nn + Dn =0 dx dx dx 2 dpn dE d 2 pn −U − µ pE − µ p pn + Dp =0 dx dx dx 2 Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Moltiplicando l’equazione per gli elettroni per µppn e quella per le lacune per µnnn si ottiene: d 2 pn pn − pn 0 nn − pn dpn − − E +D =0 2 nn pn dx dx τ + µ p µn D= con: τ= nn + pn nn p + n D p Dn Detto coefficiente di diffusione ambipolare pn − pn 0 nn − nn 0 = U U detta vita media ambipolare Nell’assunzione di bassa iniezione: pn << nn ~ nn0 l’equazione si riduce a: pn − pn 0 con U τp d 2 p n p n − pn 0 − =0 Nella regione neutra, dove E = 0, l’equazione diviene: dx 2 D pτ p − p n − pn 0 dpn d 2 pn − µpE + Dp =0 2 dx dx con condizioni al contorno che abbiamo già visto: τp = p n (∞ ) = p n 0 e qV a p n ( x n ) = p n 0 exp K BT Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 otteniamo la soluzione: pn − pn 0 qV a = p n 0 exp K BT dp J p = − qD p n dx La densità di corrente nel punto x = xn è: Similmente si ottiene la corrente nel lato p nel punto in x = -xp: x−x n − 1 exp − L p J n = qD n dn p dx = xp xn qD p p n 0 qV a = exp Lp K BT qD n n p 0 qV a exp Ln K BT − 1 La corrente totale nel dispositivo è quindi data dalla somma: J = Jn + Jp . Otteniamo l’ equazione di Schockley: qV a J = J s exp K BT Con Js anche riscrivibile : − 1 ; Js = Js = qD p ni2 Lp N D qD p p n 0 Lp qD n ni2 + Ln N A + qD n n p 0 Ln − 1 Caso non ideale: tasso di generazione non nullo dovuto a difetti Nella regione svuotata di una giunzione pn si verifica: pn << ni2 p,n << ni . In presenza di livelli difetto vicino a metà gap Et = εi si ha generazione netta di coppie elettrone lacuna con processo assistito dai difetti con livello energetico vicino a metà gap. Nel modello SRH Il tasso di generazione è dato da: Ec Ei Εt Ev σ nσ p v th N t (np − n i2 ) ni ≈− U = σ n (n + n i ) + σ p ( p + n i ) τg W Densità di corrente data dalla generazione J gen = ∫ q U dx = q U W = q 0 ni τg W = spessore della regione svuotata. Poiché: W = 2ε (Vbi + Va qN B la corrente inversa risulta: ) I α V1/2 JR α (V bi + Va ) Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 W Andamento sperimentale della caratteristica I-V di una giunzione pn di silicio Fenomeni a campo elettrico elevato Energia del portatore dovuta all’applicazione di campo elettrico All’equilibrio (campo elettrico nullo) i portatori scambiano fononi con il reticolo: li assorbono ed emettono in modo che il rate di scambio netto sia nullo, hanno perciò stessa T del reticolo. Sia εeq l’energia del portatore all’equilibrio. In presenza di campo elettrico ai portatori viene fornita la potenza: P = |F·v|=e E· v. In condizioni transitorie il rate di variazione dell’energia del portatore ε, nel tempo è dato da: ε − ε eq dε dt = eE ⋅ v − τE Dove il secondo termine al secondo membro rappresenta il tasso di perdita di energia dell’elettrone per scattering anelastico, rispetto al valore di equilibrio εeq (τE tempo di rilassamento per l’energia con definizione analoga a τm). Il fenomeno di rilassamento energetico si intende dovuto ad emissione – assorbimento di fononi (le impurezze provocano scattering elastico). In regime stazionario : dε e l’energia dell’elettrone diviene : ε = ε eq + eEvτ E dt aumenta quindi per effetto del campo elettrico ed è superiore al valore di equilibrio. Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 =0 Elettroni caldi In pratica, si preferisce utilizzare , al posto delle energie, valori di temperatura a loro correlati. La temperatura che associamo all’energia media del portatore è data dalla legge: KTe ε = 3 Utilizzando le temperature invece delle energie in condizioni stazionarie 2 abbiamo: Te − T 3 2 µ eE = K B 2 τE dove abbiamo usato: v = µE. All’equilibrio termico Te = T temperatura del reticolo, T. Se Te è solo un po’ più grande di T il trasporto elettronico segue ancora la legge di Ohm e diciamo che gli elettroni sono tiepidi ( warm electrons). Se invece Te >> T gli elettroni sono lontani dall’essere in equilibrio con il reticolo : essi si dicono caldi (hot electrons). La descrizione completa del caso di gas elettronico di non equilibrio si ottiene derivando la funzione di distribuzione elettronica dall’equazione di trasporto di Boltzmann. Tale trattazione è al di là degli scopi di questo corso. Rappresentazione schematica del bilancio di energia dei portatori Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 Saturazione della velocità di deriva nei semiconduttori Uno degli effetti più noti degli elettroni caldi è la saturazione della velocità di deriva. Se a campi elettrici bassi vale la relazione v = µ0 E con µ0 mobilità definita nei paragrafi precedenti, per campi elettrici elevati si osserva una sublinearità e quindi una saturazione della velocità di deriva, il che significa che la mobilità dipende dal campo elettrico, con andamento alla E-1 quando E è sufficientemente elevato. La spiegazione data da Schockley e Ryder nel 1954 sulla saturazione della velocità a campi elevati è basata sul fatto che i portatori emettano un fonone ottico nel momento in 1/ 2 cui essi raggiungono l’energia corrispondente hω0 . Il modello deriva un’espressione per la velocità di saturazione pari a : 8hω0 vs = Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 3π m * Streaming dei portatori caldi e saturazione della velocità di deriva Diamo qui un’analisi qualitativa del fenomeno considerando il caso seguente. Assumiamo per semplicità che -scattering elettronico per energie sotto il valore del fonone ottico trascurabile ( cio è verificato, in semiconduttori poco drogati, per le basse temperature, cioè per kT << hω0 ) - tasso di emissione di fononi ottici sopra l’energia del fonone ottico molto elevata rispetto a quella degli altri fenomeni di scattering. L’elettrone di conduzione parte dal minimo della banda e, a causa del campo elettrico applicato, accelera fino a raggiungere l’energia del fonone ottico, praticamente senza subire collisioni. A questo punto l’elettrone emette il fonone ottico e ritorna sul fondo della banda di conduzione. Il processo si ripete più e più volte e come risultato abbiamo un moto elettronico quasi periodico. Nella regione di energia inferiore a quella del fonone ottico vale l’andamento lineare (vin=0): (1) Quando l’elettrone raggiunge l’energia del fonone ottico esso ha la velocità : Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 (2) . Periodo di moto in cui avviene il moto accelerato dal campo ( ∫ Fdt = p fin ) Per trovare una velocità media di deriva mediamo la (1) sul periodo di moto accelerato: L’energia, durante il periodo di moto è : Il suo valore medio nel periodo di moto è pertanto : Quindi sia la velocità di deriva che l’energia dell’elettrone risultano perciò non dipendere dal campo elettrico: in questo regime sono caratterizzati da un valore di saturazione. In realtà, lo streaming da solo non può spiegare gli effetti di saturazione della velocità, specialmente alle alte temperature. il fenomeno si realizza se: (1) la temperatura è abbastanza bassa (KT << hω0) così da congelare i processi di assorbimento fononico; (2) il tasso di emissione fononica eccede tutti gli altri fenomeni di scattering e (3) il campo elettrico è abbastanza elevato da accelerare gli elettroni fino alla soglia di emissione fononica senza che intervengano altri fenomeni di scattering, ma abbastanza debole da impedire che l’elettrone superi la soglia di emissione, così da assicurare che dopo l’emissione del fonone l’elettrone ritorni sul fondo della banda di conduzione. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 In generale: quando il campo elettrico aumenta, aumenta anche l’energia media degli elettroni di conduzione, il che comporta un aumento dei fenomeni di scattering e quindi una diminuzione della mobilità. Poichè nei semiconduttori più comuni la mobilità ad elevato campo elettrico risulta inversamente) proporzionale al campo elettrico, la velocità di fatto diventa indipendente dal campo elettrico applicato, cioè satura. Di solito vengono utilizzate delle espressioni empiriche, tipo: con vs velocità di saturazione, Es costante caratterizzante il campo elettrico necessario per raggiungere la saturazione, γ parametro. Esempio Si: vs ~ 107 cm/s Es = 10 kV/cm e 20kV/cm rispettivamente per elettroni e lacune. Le curve di figura per n-Si a diverse temperature interpolate su tre regioni: basso campo (v α E) , campo intermedio (v α E1/2), alto campo ( v α E0). Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Conduzione multi-valley nei semiconduttori Gli elettroni caldi, spostandosi lungo la banda di conduzione, possono venire trasferiti verso minimi relativi della banda di conduzione caratterizzati da un’energia più elevata del minimo assoluto. Per i semiconduttori di tipo III-V elettroni caldi nella valle Γ possono essere trasferiti a minimi delle valli laterali X e/o L. La transizione da una valle ad energia più bassa con massa efficace piccola verso valli a energia più alta e masse efficaci maggiori porta ad una regione dove la velocità di deriva e quindi la densità di corrente elettrica diminuiscono all’aumentare del campo elettrico applicato → resistenza differenziale negativa. L’effetto è utilizzato nei transferred-electron device (TED), anche chiamati diodi Gunn. Esempio: lega InyGa1-yAs: velocità massime e resistenze differenziali negative aumentano all’aumentare della frazione di indio, in quanto la massa efficace nella valle Γ diviene più leggera. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Conduzione Multivalley : Alcuni dati per il GaAs Valle con minimo assoluto in Γ: massa efficace piccola (0.068m) e quindi elevata mobilità (µ = 40008000 cm2/Vs). Valle di più alta massa efficace (1.2m), bassa mobilità (100cm2/Vs) posizionata vicino al punto L, circa 0.3eV più in alto. Densità di stati nella valle a energia più alta circa 70 volte maggiore. A causa di questo effetto la velocità di saturazione ha valore di picco 2x107 cm/s. Mara Bruzzi – Lezione n. 11 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.13-14 Prof. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Velocità di overshoot Gli elettroni accelerati nella valle centrale possono raggiungere velocità molto elevate prima di essere trasferite nelle valli dove la massa efficace è maggiore, una volta in tali valli gli elettroni raggiungeranno perciò una velocità di saturazione piu’ bassa (effetto di transient overshoot ). La velocità massima raggiunta è detta velocità di overshoot. E’ possibile creare dispositivi che lavorano alla velocità di overshoot: iniettiamo da un contatto degli elettroni freddi, che, nel loro cammino, vengono accelerati dal campo elettrico fino a raggiungere la massima velocità. Successivamente essi dovrebbero diminuire la velocità fino al valore di saturazione stazionario. Se però la lunghezza attiva della regione è scelta in modo da essere confrontabile con la distanza alla quale si verifica il raggiungimento della velocità di overshoot, il dispositivo funzionerà con la velocità di overshoot, significativamente maggiore di quella di saturazione. Mara Bruzzi – Lezione n. 12 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.12-13 Breakdown Ci sono tre meccanismi alla base del breakdown: l’instabilità termica, l’effetto tunnel e la moltiplicazione a valanga. 1) breakdown per instabilità termica - a causa della dissipazione termica dovuta al valore elevato della corrente inversa registrato ad alte tensioni, la temperatura della giunzione aumenta. A sua volta l’aumento di T porta ad un aumento della corrente. La corrente inversa I a temperatura costante è rappresentata da linee orizzontali . Le iperboli indicanti la dissipazione di calore a T costante (prodotto IV) sono rette nel plot loglog. La caratteristica I-V ad una certa temperatura è ottenuta unendo i punti di intersezione delle due linee per una stessa T. Vu è detto potenziale di turnover. per T elevate a causa della grande dissipazione abbiamo una caratteristica con resistenza differenziale negativa. 2) breakdown per effetto tunnel (Effetto Zener) – Per campi elettrici elevati (e.g. 106 V/cm in Ge e Si) comincia a fluire una corrente rilevante nel dispositivo a causa di un processo di tunneling banda-banda L’effetto è più rilevante se il semiconduttore è molto drogato e quindi la regione svuotata è molto sottile, il fenomeno non è distruttivo. L’effetto è utilizzato nei dispositivi per stabilire una tensione di riferimento. Diodo Zener e coefficiente di temperatura Per tensioni di breakdown VBD maggiori di ≈ 6Eg/q (≈ 7 V for Si), il meccanismo di breakdown dominante è la moltiplicazione a valanga e il coefficiente di temperatura di VBD è positivo. Per VBD < 4Eg/q (≈ 5 V for Si), il meccanismo di breakdown è il tunneling banda-banda e il coefficiente di temperatura è negativo. Per 4Eg/q < VBD < 6Eg/q, il breakdown è dato da una combinazione dei due meccanismi. Si può allora per esempio connettere un diodo a coefficiente di temperatura negativo in serie con un coefficiente di temperatura positivo per produrre un regolatore indipendente dalla temperatura ( con un coefficiente di temperatura dell’ordine di 0.002% per °C), che può essere utilizzato come riferimento di tensione. Ionizzazione da impatto Meccanismo di generazione causato da elettrone/lacuna con energia molto maggiore /minore dell’orlo della banda di conduzione/valenza. L’energia in eccesso viene utilizzata per generare una coppia e-h attraverso una transizione bandabanda. Moltiplicazione a valanga ε Questo processo di generazione causa la moltiplicazione a valanga nei diodi semiconduttori contropolarizzati. L’aumento di energia del portatore dovuto alla presenza di campo elettrico può essere significativo, in tal caso l’energia cinetica in eccesso viene rilasciata ad un elettrone di valenza, dando così luogo ad una coppia e-h. Con lo stesso processo i due elettroni risultanti daranno luogo ad altri due, che a loro volta ne genereranno quattro, e così via, con un effetto di moltiplicazione. Al fenomeno di moltiplicazione a valanga contribuiscono sia gli elettroni che le lacune. Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 E εc εv Quando il campo elettrico aumenta oltre un certo valore I portatori acquistano abbastanza energia da eccitare coppie e-h. α = tasso di ionizzazione = n. di e-h generati da un portatore per unità di lunghezza percorsa α fortemente dipendente dal campo applicato : In Si : EI = 3.6eV per elettroni, 5.0eV per lacune. εT, εP, εI, soglie per il campo elettrico (thermal, optical-phonon and ionization scattering.) Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Moltiplicazione a valanga Considero Ipo corrente entrante dalla parte sinistra della regione svuotata di spessore WDm. Se il campo elettrico E nella regione svuotata è abbastanza elevato vengono generate coppie e-h mediante il processo di ionizzazione da impatto, la corrente di lacune Ip aumenterà con la distanza attraverso la regione svuotata raggiungendo il valore MpIpo a x = WDm. Definisco: Mp = fattore di moltiplicazione = Ip(WDm)/Ip0 Valutando Ip (x) a WDm si ottiene: αn, αp = tassi di ionizzazione per elettrone e lacuna Mara Bruzzi – Lezione n. 10 - Fisica dello Stato Solido Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica a.a.14-15 Avalanche breakdown voltage VBD = tensione alla quale Mp tende all’infinito → Esempio di applicazione: Fotodiodi a effetto valanga (Avalanche Photodiodes APDs) In pratica, la massima moltiplicazione possibile in dc sotto illuminazione è limitata dalle resistenze serie Rs e da effetti di carica spaziale. I corrente moltiplicata, Ip fotocorrente primaria, VR tensione inversa applicata, VB tensione di breakdown, n costante dipendente dal semiconduttore dal profilo di drogaggio e dalla lunghezza d’onda della radiazione.