Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 10 Sistema monetario

ECONOMIA POLITICA (MOD I)
Docente: Martina Marian
Anno accademico 2005/2006
Economia Politica (Mod I)
Nota integrativa n. 10
Sistema monetario
Mankiw, Capitolo 29
La moneta
• Significato della moneta
L’insieme dei valori che vengono utilizzati regolarmente dagli individui di
un’economia per acquistare beni e servizi da altri individui.
La quantità di moneta presente in un’economia viene definita stock di moneta.
Lo stock di moneta può essere descritto da diversi tipi di aggregati:
- Aggregato monetario ristretto (M1): circolante (banconote, monete metalliche nelle
mani degli individui) + depositi a vista (soldi depositati in banca di cui si può
disporre liberamente con assegni bancari e altri strumenti, quali bancomat, carte di
credito, etc.);
- Aggregato monetario intermedio (M2): M1 + depositi con scadenza a 2 anni,
rimborsabili in 3 mesi;
- Aggregato monetario ampio (M3): M2 + strumenti negoziabili emessi dal sistema
bancario (es. fondi di investimento monetario).
• Funzioni della moneta
Mezzo di scambio: ciò che il compratore corrisponde al venditore quando acquista
un bene o un servizio.
Unità di conto: il parametro rispetto al quale si determinano i prezzi, si misurano e si
confrontano valori economici.
Deposito di valore: ciò che gli individui possono utilizzare per trasferire potere
d’acquisto dal presente al futuro.
• Caratteristica della moneta
Liquidità: facilità con la quale un deposito di valore si può trasformare nel mezzo di
scambio dell’economia.
La moneta è per definizione il mezzo più liquido, se da una parte ha il vantaggio di
essere contemporaneamente mezzo di scambio e deposito di valore, dall’altra può
essere un deposito di valore pericoloso: ad esempio in un’economia con una forte
inflazione, può perdere facilmente di valore.
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• Le forme della moneta
Moneta-merce: forma materiale di moneta dotata di valore intrinseco (es. oro).
Quando un sistema economico utilizza l’oro come moneta (o utilizza moneta
cartacea che può essere convertita in oro su semplice richiesta) si dice che opera in
regime aureo, o gold standard.
Moneta a corso legale (o moneta-credito): oggetto privo di valore intrinseco, che
viene considerato moneta per decreto dello Stato (es. banconote).
Quando un sistema economico si affida ad un sistema moneta-credito deve esistere
un’istituzione incaricata di regolamentare il sistema monetario, chiamata banca
centrale. La banca centrale ha il potere di supervisionare il sistema bancario e
regolamentare la quantità di moneta nell’economia.
In particolare, il sistema monetario italiano rientra nell’Eurosistema costituito dalla
Banca centrale europea (Bce) e dalle 12 banche centrali nazionali degli Stati
partecipanti all’euro. I compiti della Bce includono:
- la vigilanza sulla stabilità dei prezzi in Europa,
- la definizione della politica monetaria, con la potestà di dare disposizioni alle
singole banche centrali al fine di controllare la quantità di moneta in circolazione,
- la funzione di garanzia delle operazioni sui cambi e a gestione delle riserve
valutarie,
- la funzione di garanzia sulla copertura dei sistemi di pagamento.
All’interno di questo sistema la Banca d’Italia agisce come agenzia regionale della
Bce, conservando il potere di vigilanza sul sistema creditizio italiano.
Creazione della moneta da parte del sistema bancario
La quantità di moneta (aggregato M1) presente in un’economia dipende:
- dal volume del circolante;
- e dal volume dei depositi a vista.
Poiché i depositi a vista sono gestiti dalle banche, le decisioni del sistema bancario
influenzano la quantità di moneta nell’economia e quindi l’offerta di moneta.
I depositi a vista dei risparmiatori raccolti dalle banche possono essere:
- investiti
- mantenuti a riserva
Se tutti i depositi vengono mantenuti a riserva, si dice che il sistema bancario è a riserva
totale. In questo modo non viene influenzata l’offerta di moneta.
Se i depositi vengono in parte mantenuti a riserva e in parte investiti, si dice che il sistema
bancario è a riserva frazionata. In questo caso l’offerta di moneta viene influenzata dal
sistema bancario e dipende dal tasso di riserva, cioè dalla quota dei depositi che le
banche accantonano a riserva.
• Tasso di riserva (R)
Il tasso di riserva è la quota dei depositi che la banca accantona a riserva.
Il tasso di riserva dipende:
- dalla riserva obbligatoria stabilità dalla banca centrale;
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- dalle riserve discrezionali che la singola banca decide di accantonare liberamente,
per tutelarsi maggiormente dal rischio di non disporre della liquidità necessaria per
soddisfare le richieste dei risparmiatori di ritirare i propri depositi a vista.
Se ad esempio il tasso di riserva è del 25%, significa che rispetto a 100 Euro di risparmio:
- 25 Euro devono essere conservati nelle casse della banca, per far fronte ai prelievi
dei risparmiatori che vogliono utilizzare i propri depositi a vista,
- i restanti 75 Euro possono essere investiti, cioè dati a prestito ad altri individui che
hanno bisogno di fondi per i propri investimenti.
Se il tasso di riserva è del 25% significa che è pari a 25/100 quindi è R = 1/4.
Nel momento che la banca concede prestiti, l’offerta di moneta aumenta: rispetto
all’esempio precedente avremo infatti 100 Euro di depositi a vista + 75 Euro di denaro
contante prestato agli investitori, quindi un offerta di moneta pari a 175 Euro.
L’economia dispone di una maggiore quantità di mezzi di scambio, ma non dispone di una
maggior ricchezza: alla creazione di moneta corrisponde infatti la creazione di passività
(debiti), per chi prende a prestito.
Il processo di creazione di moneta non finisce qui: se supponiamo che questi 75 Euro
vengano utilizzati per il pagamento di beni e servizi, è ragionevole supporre che chi li
riceve li depositi a sua volta in un’altra banca. Questa seconda banca dedotta la quota da
destinare a riserva andrà a sua volta ad investire i depositi, aumentando nuovamente la
quantità di moneta del sistema economico.
Le banche hanno quindi la capacità di generare moneta a partire dai propri depositi a vista
e questa loro capacità viene individuata attraverso il moltiplicatore monetario.
• Moltiplicatore monetario
Misura della capacità del sistema bancario di creare moneta partendo dai propri
depositi a vista, cioè dalla loro capacità di raccolta dei risparmi e dalla loro capacità
di investimento dei fondi raccolti.
Il moltiplicatore monetario è il reciproco del tasso di riserva.
Se il tasso di riserva è pari R, significa che il moltiplicatore monetario è pari a 1/R.
Questo significa che se una banca ha depositi a vista per un ammontare pari a 1.000 Euro
e un tasso di riserva del 25%, quindi pari a R = 1/4, allora il moltiplicatore monetario è pari
a 4, e la capacità di generare moneta da parte della banca è di 1.000 Euro x 4. L’offerta di
moneta può arrivare quindi a 4.000 Euro.
Concludendo, è possibile affermare che più elevato è il tasso di riserva, tanto inferiore è la
quota di depositi che la banca impiega, tanto più basso è il moltiplicatore monetario.
Inoltre partendo dall’ammontare delle riserve di una banca è possibile determinare la
quantità dei suoi depositi, quindi la sua capacità di impiego e di creazione di moneta.
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Controllo dello Stato dell’offerta di moneta
La banca centrale è responsabile del controllo dell’offerta di moneta nell’economia. Dato
che l’offerta di moneta dipende sostanzialmente dal sistema bancario, nella sua funzione
di controllo deve tener conto anche degli effetti delle proprie azioni sul sistema bancario.
La banca centrale dispone di tre strumenti per gestire la moneta:
- le operazioni di mercato aperto,
- la riserva obbligatoria,
- il tasso di sconto.
• Operazioni di mercato aperto
Acquisto o vendita di Titoli di Stato (es. BOT, BTP, CCT) sul mercato obbligazionario
da parte della banca centrale.
a) Acquisto di titoli sul mercato da parte della banca centrale Æ la banca centrale
paga i titoli acquistati e fa aumentare il circolante. L’aumento del circolante fa a sua
volta aumentare i depositi presso le banche e quindi aumenta l’offerta di moneta nel
sistema economico.
b) Vendita di titoli sul mercato da parte della banca centrale Æ la banca centrale
riceve denaro in pagamento per i titoli venduti e questo riduce il circolante. La
riduzione del circolante fa a sua volta ridurre i depositi presso le banche e quindi si
riduce l’offerta di moneta nel sistema economico.
• Riserva obbligatoria
Porzione minima della raccolta bancaria che deve essere accantonata a riserva,
imposta dalla banca centrale.
a) Aumento del tasso di riserva obbligatorio da parte della banca centrale Æ le banche
devono costituire riserve obbligatorie superiori relative ai fondi raccolti e quindi
viene ridotta la loro capacità di concedere prestiti e investire i propri depositi a vista.
Il moltiplicatore monetario si riduce e di conseguenza anche l’offerta di moneta.
b) Riduzione del tasso di riserva obbligatorio da parte della banca centrale Æ le
banche possono ridurre le proprie riserve relative ai fondi raccolti e quindi viene
aumentata la loro capacità di concedere prestiti e investire i propri depositi a vista. Il
moltiplicatore monetario aumenta e di conseguenza anche l’offerta di moneta.
La banca centrale ricorre raramente alla variazione del tasso di riserva obbligatoria, per
non interferire sull’operatività del sistema bancario: un aumento improvviso della
riserva obbligatoria potrebbe infatti ridurre la capacità di dare a prestito delle banche,
costrette ad impegnare i fondi raccolti all’adeguamento delle proprie riserve. Questo
potrebbe influire negativamente sulla crescita economica del paese.
• Tasso di sconto
Tasso di interesse applicato ai prestiti concessi dalla banca centrale al sistema
bancario. Le banche ricorrono ai prestiti della banca centrale quando le riserve
accantonate sono inferiori a quelle obbligatorie.
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a) Aumento del tasso di sconto applicato dalla banca centrale alle altre banche Æ
prendere a prestito dalla banca centrale diventa molto costoso, quindi le banche
non trovano conveniente aumentare le proprie riserve obbligatorie. La capacità di
impiego (di concedere prestiti) si riduce e di conseguenza anche l’offerta di moneta.
b) Riduzione del tasso di sconto applicato dalla banca centrale alle altre banche Æ
prendere a prestito dalla banca centrale diventa conveniente, quindi le banche
aumentano le proprie riserve obbligatorie. La capacità di impiego (di concedere
prestiti) cresce e di conseguenza anche l’offerta di moneta.
Da questa analisi emerge che il controllo dell’offerta di moneta da parte della banca
centrale non è completo, perché dipende dal comportamento del sistema bancario. In
particolare, mediante questi strumenti la banca centrale non riesce a interferire:
-
sulla propensione al risparmio delle famiglie, cioè a controllare la quantità di moneta
che viene depositata presso le banche (fiducia sul sistema bancario);
-
sulle riserve discrezionali della banca, cioè sulla quantità di risparmio che decidono
di impiegare, concedendo prestiti (fiducia sul sistema economico).
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