lezione 1

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CL Medicina Veterinaria
Anno Accademico 2014-15
Principi di Microeconomia
1
Definizioni di Scienza Economica
Economia
viene da oikos che significa "casa" e "nomos" che significa "governo, gestione": in
definitiva l’economia studia il modo in cui gli individui e gli stati governano e
gestiscono la propria vita materiale operando le scelte giudicate più opportune.
Macroeconomia
si occupa dello studio del sistema economico nel suo
complesso come risultato aggregato.
Microeconomia
si occupa delle studio del comportamento dei singoli agenti economici nel
mercato (imprese e consumatori)
2
Scienza economica come ECONOMIA POLITICA
Economia classica
‣Dal 700 fino alla seconda metà dell’800, dai fisiocratici a Marx
!
Nel 700 si pone l’accento sulla natura sociale dell’economia, nel senso che
‣questa
scienza studia la reazione inscindibile tra comportamenti individuali e
regoli sociali, tra l’individuo e la polis (la comunità) in cui è inserito.
!
‣L’approccio di studio è macroeconomico e deduttivo.
Questa impostazione dell’economia come scienza
sociale è anche alla base del pensiero di Adamo
Smith (1723-1790) considerato il padre dell’economia
moderna (del liberismo economico) Scienza economica come ECONOMIA POLITICA
Smith è considerato il padre
del liberismo economico ed
è contrario all’intervento
dello Stato nell’economia.
L’egoismo è alla base
della vita economica e
del funzionamento del
mercato.
Fra le ragioni logiche per cui i sistemi basati
sull’economia di mercato producono risultati
di gran lunga migliori di ogni altro sistema,
Smith indica in particolare il legame fra
specializzazione, produttività del lavoro ed
estensione del mercato.
Scrive infatti Smith nella Ricchezza delle
Nazioni (1776): non è certo dalla
benevolenza del macellaio, del birraio o del
fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo,
ma dal fatto che essi hanno cura del proprio
interesse. Noi non ci rivolgiamo alla loro
umanità, ma al loro egoismo e con loro non
parliamo mai delle nostre necessità, ma dei
loro vantaggi.
E di Smith la metafora della mano invisibile del mercato capace di far
funzionare in maniera ordinata il mercato pur in presenza di tanto egoismo
Scienza economica come ECONOMIA
Economia neoclassica: dal 1870 fino alla metà del ‘900
Verso la seconda metà dell’800 la dimensione sociale della
scienza economica viene fortemente ridimensionata: si pensa
di poter studiare il funzionamento economico come scienza a
sé stante e di trattare in maniera “pura” i fenomeni economici
come la fisica, la chimica.
Dalla definizione esce il termine “politica” nel senso che si
parla di scienza economica a sé stante o semplicemente di
Economica (dall’inglese economics). L’approccio di studio è
microeconomico e induttivo.
Ciò porta ad un radicale mutamento dell’approccio generale
dell’analisi economica con l’ingresso forte di modelli matematici
per lo studio dell’economia (rivoluzione marginalista)
definizione di SCIENZA ECONOMICA (conforme al pensiero neoclassica)!
L’ ec. studia le relazioni quantitative tra i fenomeni studiati, isolando
l’oggetto di studio dal contesto storico-sociale in cui si svolgono,
presupponendo che la loro spiegazione dipende esclusivamente da essi senza
relazione con il contesto sociale né con le idee sociali del tempo (la politica)
(S. Jevons)
l’economia è un ramo della biologia in senso lato (A. Marshall)
In un mondo di risorse scarse LA SCIENZA ECONOMICA STUDIA LA
CONDOTTA UMANA COME RELAZIONE TRA SCOPI E MEZZI SCARSI PER
USI ALTERNATIVI (L. Robbins, 1932)
definizione di SCIENZA ECONOMICA
In base alla definizione neoclassica di “scienza economica” il problema
economico è un problema di allocazione ottimale di risorse scarse (reddito,
fattori della produzione) tra diverse alternative possibili.
Per il consumatore il problema di scelta è la
destinazione del proprio reddito (scarso) fra i
beni/servizi che soddisfano i propri bisogni
materiali e immateriali.
Per il produttore è la scelta del cosa, come e
per chi produrre, con i fattori della produzione a
disposizione (scarsi).
un’ALTRA definizione di sc. economica, conforme al pensiero classico
Con lo sviluppo dell’economia di mercato la sc. economica diviene una
scienza autonoma sempre più complessa che deve comprendere e
analizzare l’interazione tra:
1. mercati (mercati dei beni ad alto o basso contenuto tecnologico ,
ecc.)
2. istituzioni sociali e politiche (imprese che decidono cosa e dove
produrre e governi che decidono la politica economica)
3. tecnologia (i modi per produrre beni/servizi).
Ta l e c o m p l e s s i t à r e n d e p o c o
soddisfacente la definizione di
scienza economica di L. Robbins
LA SCIENZA ECONOMICA SI OCCUPA DELL’ECONOMIA POLITICA E
STUDIA LE INTERRELAZIONI E L’EVOLUZIONE DEI MERCATI, DELLE
ISTITUZIONI E DELLE TECNOLOGIE CHE INFLUENZANO LA PRODUZIONE E
LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO DI UNA MODERNA SOCIETÀ.
VITA ECONOMICA DI UNA SOCIETA' !
La vita economica riguarda gli aspetti
materiali della ns esistenza ossia la
produzione e la distribuzione dei beni
e servizi necessari per la sussistenza,
la riproduzione, lo sviluppo e il
benessere della società.
I beni e servizi soddisfano i
bisogni degli agenti economici
di una società.
Una società ha bisogno della riproduzione
della vita materiale prima di dedicarsi ad
attività più nobili (culturali, artistiche, religiose,
scientifiche).
Le attività economiche necessarie per la produzione e riproduzione
della vita materiale necessitano:
!
1. di tecnologia
2. di organizzazione (qualcuno deve decidere "cosa e come e
per chi produrre")
L'organizzazione delle attività economiche
E' cambiata nel tempo evolvendo secondo le tre forme della:
1 - della tradizione
si tramanda da padre a figlio la soluzione dei problemi organizzativi
2 - del comando
è l'autorità (il feudatario, lo stato, l'imperatore) a decidere cosa,
come e per chi produrre e a trattenere per sé il sovrappiù
sociale;
3 - del mercato:
nella società moderna è il mercato, tramite il segnale dei prezzi, a
indicare cosa, come e per chi produrre e a indicare le modalità di
scambio e di contrattazione più opportune.
Funzione regolatoria del mercato
Il mercato dell' età moderna nasce dalla dissoluzione del feudalesimo e
acquisisce i suoi caratteri compiuti con lo sviluppo industriale e con l'affermarsi
del sistema economico capitalistico.
Il mercato entra subito in tensione con le due istituzioni sociali principali (la famiglia e
lo Stato)
La società vive un passaggio epocale, perché le regole
("cosa, come e per chi produrre") non sono più dettate dalla
famiglia o dallo Stato ma dal mercato
Mercato: istituzione che nella società moderna
regola la vita economica indirizzando le scelte su
cosa produrre, come produrre e per chi produrre.
Alcune conseguenze sociali dell' economia di mercato
il potere economico - passa in mano
alle imprese - e si separa dal potere
politico - che rimane in mano allo stato
i beni e i fattori della produzione
(capitale, terra e lavoro) diventano merci
Alcune conseguenze
sociali dell' economia
di mercato
La complessità del mercato richiede la
definizione ed il rispetto di regole di
comportamento (istituzioni)
(beni prodotti al fine di essere scambiati sul
mercato)
si ricerca l'efficienza attraverso l'uso
delle migliori tecnologie (e non ci si
ferma alle modalità soddisfacenti
tramandate dalla tradizione)
!
1. i rapporti di lavoro vengono modificati in maniera determinante.
Ne consegue che:
2. Il lavoratore moderno contratta le modalità di retribuzione con il
datore di lavoro e decide autonomamente come impiegare il
proprio reddito (retribuzione al netto dell' imposte e tasse)
3. al mercante si sostituisce l'imprenditore capitalista
4. il sovrappiù sociale si trasforma in sovrappiù o profitto in mano alle
imprese detentrici del capitale
FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ECONOMICO CAPITALISTICO
E' spiegato come un
flusso circolare che si
ripete:
produzione
consumo
reddito
1. La produzione genera redditi (salari, rendite, profitti)
2. I redditi sono spesi dalle famiglie per acquistare i beni e servizi prodotti dalle
imprese
3. La spesa dei redditi (consumo) fa tornare il potere di acquisto alle imprese che
possono così produrre nuovi beni e servizi,
Glossario
Bene: il bene è un elemento materiale o immateriale (bene in senso stretto o servizio) atto a
soddisfare un bisogno umano. Per essere di interesse economico, il bene deve essere
disponibile in quantità limitata
Bisogni: i bisogni sono le esigenze materiali avvertite come tali dagli agenti economici di una
società. Possono essere distinti in essenziali (mangiare, curarsi, riscaldarsi ecc) e
"frivoli" (ostentazione di vestiti griffati, auto di lusso), anche se in economia si parla
esclusivamente di bisogni
Capitalista dell' 800: Detentore del capitale che organizza e coordina i fattori della
produzione al fine di produrre merci da vendere ad un prezzo più alto del costo di
produzione. Il profitto è il risultato e il movente della produzione.
Economia: viene da "oikos" che significa "casa" e "nornos" che significa "governare, gestire":
in definitiva l'economia regola la vita quotidiana degli individui e degli Stati facendo fare
loro scelte giudicate più opportune.
Fattori della produzioni: lavoro, capitale e terra/beni naturali
Flusso circolare di un sistema economico: flusso che spiega come il sistema economico
riesce a produrre e riprodurre i beni e servizi e soddisfare le esigenze materiali di una
società
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Funzione regolatoria del mercato: è il mercato a decidere "cosa, come e per chi produrre"
Istituzione: indica le regole di comportamento - definite dalla legge o dalla consuetudine che fanno funzionare la vita economica. Il mercato è un' istituzione perché riesce a
regolare cosa, come e per chi produrre.
Macroeconomia: si occupa dello studio del sistema economico nel suo complesso come
risultato aggregato.
Materia prima: è un bene impiegato come input nella produzione di un altro bene (es. latte da
trasformare in formaggio)
Mercante del '700: detentore del capitale che acquista beni a buon mercato in oriente per
rivenderli ad un prezzo più alto in patria. Il profitto è il risultato dello scambio.
Mercato: istituzione che nella società moderna regola la vita economica indirizzando le scelte
su cosa produrre, come produrre e per chi produrre.
Merce: è un bene/servizio prodotto per essere scambiato sul mercato. Nell' economia
capitalistica i beni e i fattori della produzione diventano merci
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Microeconomia: si occupa delle studio del comportamento dei singoli
agenti economici nel mercato (imprese e consumatori)
Produttività: quantità prodotta per unità di fattore impiegato.
Aumentare la produttività del lavoro significa che aumenta la
quantità prodotta in rapporto al lavoro impiegato.
Profitto: sovrappiù che residua dall' attività di produzione e che
sovraremunera il proprietario del capitale (impresa nella società
moderna).
Reddito: salari, rendite e profitti sono i redditi dei proprietari del lavoro,
terra e capitale
Rendita: rernunerazione/costo d'uso della terra e dei beni naturali a
seconda che si prenda a riferimento il proprietario/utilizzatore
Salario: remunerazione del lavoro manuale
Stipendio: remunerazione del lavoro direttivo e impiegatizio
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Scienza economica (secondo la visione classica e moderna) come
economia politica (scienza sociale): studia l'interazione fra mercati,
istituzioni e tecnologie e la sua influenza sulla produzione e sulla
distribuzione del reddito di una moderna società.
Scienza economica (secondo la visione neoclassica) come scienza a sé
stante: "la scienza economica studia la condotta umana come
relazione tra scopi e mezzi scarsi per usi alternativi"
Sovrappiù sociale: tutto ciò che è prodotto in eccesso rispetto alla
produzione necessaria a rimpiazzare gli strumenti e i materiali di
produzione e a sostenere la vita materiale della società secondo il
livello di vita considerato indispensabile in quella data società (nelle
società antiche in cui non la proprietà dei mezzi di produzione
apparteneva al feudatario, faraone, re).
Strumenti di produzione: macchine e manufatti impiegati nella produzione
Tecnologia: indica il modo di produrre un determinato bene. Questo modo si
è evoluto nelle moderne società rendendo disponibili tecnologie che
assicurano elevata produttività.
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