REGIONE TOSCANA COMUNE DI Monte San Savino (AR) STAZIONE DI TRASFORMAZIONE 380/132 KV SAN SAVINO RELAZIONE GEOLOGICA COMMITTENTE:Terna S.p.A. IL GEOLOGO Dott.ssa Loredana Cimmino Dicembre 2009 Doc. MSSPTORG09100 INDICE 1. PREMESSA______________________________________________ 2 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ___________________________ 3 3. UBICAZIONE DELL’AREA __________________________________ 4 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO- STRUTTURALE ______________ 5 5. STRALCIO CARTA GEOLOGICA _____________________________ 8 6. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E LITOLOGICHE ____________ 9 7. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE ___________________ 12 8. IDROGEOLOGIA _________________________________________ 15 9. SISMICITA’ DELL’AREA ___________________________________ 18 10. CONCLUSIONI __________________________________________ 20 ASSEVERAZIONE pag. 1 1. PREMESSA Nell'ambito del progetto della Stazione Elettrica e relativi raccordi alla Rete realizzati con elettrodotti aerei ricadenti nel comune di Monte San Savino (AR) si redige la presente relazione geologica al fine di conoscere le caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche delle aree d’intervento, in base a quanto previsto dalla normativa vigente sul territorio. Lo studio si é articolato nelle seguenti fasi: • sopralluogo nelle aree di intervento; • acquisizione e determinazione delle caratteristiche geomorfologiche relative all'aree di fondazione ed un'adeguata fascia di contorno; • consultazione di studi eseguiti in precedenza sulle aree di intervento; • consultazione della bibliografia esistente in merito alle formazioni in affioramento e sintesi finale dello studio. Si espongono nelle pagine seguenti le risultanze emerse dagli esami e studi effettuati. pag. 2 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L’erea di progetto ricade nel territorio comunale di Monte San Savino (AR) di competenza dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno ed è ubicata in cartografia al C.T.R. II SW del Foglio 114 e I NW del foglio 121 della Carta Geologica d’Italia. Esso confina a nord con il comune di Civitella in Val di Chiana, a nord-est con Arezzo, a sud-est con Marciano della Chiana, a sud con Lucignano, a est-ovest con Rapolano Terme (SI), a nord-ovest con Bucine. Monte San Savino è posto a sud-ovest della piana di Arezzo e precisamente nel cuore della Val di Chiana che rappresenta il fondo di un antico bacino lacustre bonificato. Il territorio comunale di Monte San Savino è collocato a dominio della valle del torrente Esse e si estende per circa 90 km² con un’altitudine che va dai 250 m circa di Alberoro e Montagnano ai 560 m del valico di Gargonza e ai 600 m di Palazzuolo; mentre il centro abitato si sviluppa su di una fascia per lo più collinare con un'altitudine media di 333 m s.l.m.. Il sito di progetto è ubicato a NNE rispetto al centro abitato e presenta quote prossime ai 270 m s.l.m.. L’area nord-occidentale del territorio, invece, è ricompresa nel sistema regionale delle "aree protette". pag. 3 3. UBICAZIONE DELL’AREA pag. 4 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO- STRUTTURALE La regione Toscana geologicamente si è formata dall’urto avvenuto a più riprese, nel periodo compreso tra il Paleozoico e il Quaternario, tra la massa continentale Europea e quella Africana. La storia geologica della Toscana meridionale è stata lunga e complessa in quanto caratterizzata dal susseguirsi di fenomeni di corrugamento e di sollevamento che contribuirono alla formazione di tre principali Domini Paleogeografici. Successivamente tali Domini subirono un accorciamento ed una estrusione dei rispettivi depositi sedimentari che li fecero traslare da SO verso NE, con conseguente accavallamento di quelli più occidentali su quelli più orientali. Per tale motivo quasi tutti i complessi si trovano tettonicamente sovrapposti l’uno sull’altro con caratteristiche paleoambientali completamente diverse. Tali unità tettoniche formano oggi l’ossatura della Catena appenninica che, dal basso verso l’alto, possono essere schematizzate come segue: Unità toscane: I terreni di tale complesso affiorano in nuclei separati, di limitata estensione e raramente comprendono l’intera successione delle formazioni. Essa è costituita da: • Unità di Monticiano-Roccastrada (comprende le formazioni paleozoiche, mesozoiche e terziarie interessate da un metamorfismo); pag. 5 • Unita’ della Falda Toscana (comprende la Formazione anidritica di Burano). Unità austroalpine: Il Dominio austroalpino si interpone tra la zona oceanica ad occidente ed il Dominio toscano ad oriente. Essa è costituita da : • Unità austroalpina esterna (costituita dal gruppo delle Argille e Calcari); • Unità austroalpina interna (costituita da numerose tipologie di terreni ripetute in sequenze ritmiche con una notevole monotonia tale da restituire un aspetto notevolmente uniforme. Tali sequenze sono il risultato di deposizioni da onde torbide). Unità liguri: E’ costituita da più unità depostesi in un tratto dell’oceano tetidico (Oceano ligure-piemontese) interessato da un elemento paleotettonico, che sollevandosi, ha diviso il Dominio ligure in due zone: interna ed esterna. • Zona ligure esterna (sedimenti prevalentemente calcareo-marnosi, in facies di flysch) • Zona ligure interna (costituita da porzioni di rocce magmatiche “ofioliti” e dalla loro originaria copertura sedimentaria) Ad esse si sovrappongono, trasgressivi e discordanti, i sedimenti lacustri e marini di età mio-pliocenica e pleistocenica (Neoautoctono). pag. 6 Con il termine Neoautoctono vengono indicati tutti i sedimenti che non hanno subito traslazioni orizzontali, ma solo dislocazioni a prevalente componente verticale. • I sedimenti del Miocene superiore • I sedimenti del Pliocene • La successione pliocenica • I sedimenti del Quaternario Limitamente alle aree del Monte Amiata e Radicofani affiora il Complesso delle rocce magmatiche Neogenico-Quaternarie (rocce ignee plio-quaternarie). La genesi della Val di Chiana si colloca nella fase miocenica, periodo in cui l’attuale Toscana si presentava come un mare con profondità inferiori ai 200 m e da cui emergevano, come isole di un arcipelago, le cime montuose ed i rilievi collinari. pag. 7 5. STRALCIO CARTA GEOLOGICA LEGENDA pag. 8 6. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E LITOLOGICHE Per definire con maggior dettaglio l’assetto stratigrafico e geotecnico dei terreni direttamente interessati dall’opera, le osservazioni di superficie sono state integrate con dati geognostici bibliografici. In fase definitiva del lavoro si ritiene indispensabile approfondire le conoscenze geotecniche attraverso l’esecuzione di indagini geognostiche puntuali corredate da analisi di laboratorio e da indagini sismiche. Dalla correlazione dei dati disponibili l’assetto stratigrafico del sito di progetto può essere schematizzato come segue: in tutta l’area di studio affiorano sedimenti formati da sabbie di colore giallo-grigiastro o biancastro, da ciottolame basale anche a grossi elementi, mentre nella parte alta della serie da ciottolame di selce medio o minuto misto a sabbioni arrossati. Nelle esposizioni estese è evidente l’andamento lenticolare e appaiono frequenti zone a stratificazione incrociata e tratti con sedimento più fine. Queste lenti argillose sono sempre di esigua potenza e si tratta quasi sempre di un’argilla sabbiosa con concrezioni calcaree. Tale affioramento è visibile solo in corrispondenza di cave o tagli freschi. pag. 9 Questa serie si depose dopo il sollevamento e l’erosione dei sedimenti marini del Pliocene. La potenza di questa serie in affioramento è di circa 100 m. Tale formazione si presenta, dunque, come un agglomerato di vari tipi di rocce per cui l’inquadramento dei parametri geotecnica si deve con siderare solo indicativa. I parametri medi di riferimento per l’unità possono essere assunti come segue: Peso di volume: γ = 1.8 g/cm3 Coesione: c’ = 0.05 kg/cm2 Angolo di attrito: φ = 30° I depositi alluvionali recenti e attuali, terrazzati e di colmata, presentano buone caratteristiche geotecniche e pertanto garantiscono sicurezza ai fini della stabilità. CLASSE DI SUOLO Dalle risultanze delle indagini effettuate si evince che il sito in oggetto ricade nella categoria di suolo “E” (proposta nell’O.P.C.M. 3274/03) la cui descrizione corrisponde a depositi di terreni costituiti da strati superficiali alluvionali, con valori di VS 30 simili a quelli dei tipi C e D e spessore compreso tra 5 e 20 metri, giacenti su di un substrato di materiale più rigido con VS30 < 800m/s. Pertanto, i Fattori di Incremento Sismico, per la categoria E, ove è necessario moltiplicare il valore Ag dato dalla Classificazione Sismica pag. 10 per il Comune interessato, sarà: Fi=agFEI (Incremento Sismico FI = 1,25). pag. 11 7. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Il comune di Monte San Savino è collocato all’interno della Val di Chiana che in passato era la sede di un antico grande lago, del quale i laghetti di Chiusi e Montecatini sono le ultime testimonianze. Dal punto di vista morfologico la Val di Chiana è costituita a est e a ovest da una fascia collinare, sovrastata da rilievi montani che raggiungono la massima altezza con il Monte Cetona (1148 metri slm.). A ponente dalle alture che separano la Chiana dal bacino dell’Ombrone e a Levante dalle colline che proseguono verso sud e la separano dal bacino del Tevere e dal bacino del Trasimeno. Nella parte settentrionale il monte di Civitella Val di Chiana segna il punto di separazione col territorio del Valdarno. La fascia collinare delimita una pianura di circa 250 m slm., allungata in direzione nord-sud, derivante dal prosciugamento di un lago pleistocenico che ha origine dai laghi di Chiusi e di Montepulciano, in cui confluiscono tutti i corsi d’acqua minori. Dunque sotto l’aspetto morfologico il territorio in esame presenta, una varietà di paesaggi, come diretta conseguenza della molteplicità di situazioni geologico-strutturali che caratterizzano tutta la regione. Nel territorio comunale di Monte San Savino prevale una morfologia collinare con altitudini che oscillano dai 250 ai 600 m s.l.m. e più pag. 12 in particolare l’area di interesse progettuale presenta quote che oscillano dai 250 ai 270 m s.l.m.. Pertanto l’elemento paesaggistico prevalente è di tipo collinare con forme dolci ed incisioni vallive poco pronunciate. Dal punto di vista geomorfologico tali aree non mostrano segni o sintomi che possano far presagire l’innesco di fenomeni franosi che potrebbero compromettere la stabilità deli manufatti (cfr. foto n°1 Carta della Pericolosità da Frana). Infatti tutta la zona in studio è stata perimetrata a “Pericolosità Geomorfologia irrilevante” per alcuni tratti e a “Pericolosità Geomorfologia moderata P.F.1” in altri (Autorità di Bacino del Fiume Arno). Ciò è dovuto alle acque di ruscellamento dei corsi d’acqua che attraversano abbondantemente tutta l’area di studio e che hanno modellato il paesaggio collinare in forme calanchive. Si definiscono a “Pericolosità geomorfologica moderata (P.F.1)” quelle aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologichegiaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa. pag. 13 Foto n°1: Carta della Pericolosità da Frana LEGENDA P.F.4 Area a pericolosità molto elevata P.F.3 Area a pericolosità elevata P.F.2 Area a pericolosità media P.F.1 Area a pericolosità moderata pag. 14 8. IDROGEOLOGIA Il territorio comunale di Monte San Savino ricade nel bacino del fiume Arno. Esso è il maggior fiume dell'Italia centrale dopo il Tevere e il principale corso d'acqua della Toscana. Il fiume Arno è un fiume di rilevante portata infatti forma un bacino di 8.228 km² e una portata media annua presso la foce di circa 110 m3/s. Ha una lunghezza di 241 km con una pendenza media del 2,0 %. Le acque seguono un percorso abbastanza vario, infatti esso nasce sull'Appennino toscoromagnolo, a quota 1.358 m, e sfocia nel Mar Ligure. Nonostante la notevole estensione del suo bacino idrografico, (il 5° d'Italia dopo Po, Tevere, Adige e Tanaro), l'Arno ha un regime estremamente torrentizio, a causa della natura dei terreni da cui fluiscono le sue acque (marne e argille impermeabili ad esclusione di una modesta porzione del suo affluente Elsa). Infatti in estate si presente asciutto e in autunno, invece, è soggetto a piene assai violente ed impetuose, spesso causa di devastanti alluvioni. Dopo Pontedera l'Arno attraversando la pianura pisana si getta nel mar Tirreno. Il tipico colore giallastro delle acque dell'Arno indica spesso il trasporto dei solidi erosi dalle rocce lungo tutto il bacino. pag. 15 Il bacino dell'Arno è suddiviso in sei sottobacini: Casentino - alto bacino dell'Arno, Val di Chiana, Valdarno Superiore, Sottobacino della Sieve, Valdarno Medio, Valdarno Inferiore. Per quanto riguarda il bacino del Fiume Arno il comune di Monte San Savino ricade nel sottobacino di Valdichiana. Il serbatoio idrogeologico della Val di Chiana è ascrivibile ad un acquifero multistrato e multi falda. Il territorio comunale di Monte San Savino è caratterizzata dalla presenza di un reticolo idrografico ben sviluppato, infatti il centro abitato sorge su un colle posto a guardia del torrente Esse. Più in particolare l’area di interesse progettuale è compresa tra il Torrente Riola e il Canale Maestro della Chiana. Procedendo verso nord-ovest incontriamo il Torrente Leprone e verso ovest il Torrente Esse. L’intero territorio è solcato da innumerevoli fossi e altri torrenti quasi tutti affluenti del Fiume Arno. Solo una piccola parte di essi sono affluenti del fiume Ombrone. L’Ombrone nasce sul versante sud-orientale dei Monti del Chianti e termina il suo corso nel mar Tirreno. Importanti zone della pianura e della fascia pedecollinare del territorio comunale sono soggette a rischio alluvione o di ristagno d’acqua a causa dell’abbondante presenza dei corsi d’acqua. Dal punto di vista della Pericolosità e del Rischio Idraulico, (Stralci Funzionali relativi alla riduzione del Rischio Idrogeologico – Autorità pag. 16 di Bacino del Fiume Arno), l’area di progetto è indicata a Pericolosità Idraulica media (cfr. Foto n°2). Foto n°2 LEGENDA P.I.4 Area a pericolosità molto elevata P.I.3 Area a pericolosità elevata P.I.2 Area a pericolosità media P.I.1 Area a pericolosità moderata Nella Zona a Pericolosità Idraulica media ricadono tutte quelle aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 200<Tr≤500 anni. Si tratta delle aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni; b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell'argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. pag. 17 9. SISMICITA’ DELL’AREA Con l’entrata in vigore dell’O.P.C.M. 327/03 è cambiato il livello energetico attribuito alle classi sismiche, per cui la pericolosità sismica, espressa come intensità sismica in termini di accelerazione al suolo (ag/g), mette in luce nuovi valori di riferimento, notevolmente superiori rispetto a quelli precedentemente vigenti. Dalla classificazione sismica oggi vigente (Ord. P.C.M. 20 marzo 2003 n. 3274 e s.m.i. Ordinanza PCM n°3519 del 28/04/2006 e Deliberazione GRT n°431 del 19/06/2006) risulta che il comune di Monte San Savino ricade nella zona sismica a “bassa sismicità” classe 3 con un’accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni ag/g di 0,05-0,15 e un’accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico (norme tecniche) ag/g di 0,15. Tenendo conto degli aspetti morfologici, stratigrafici, geotecnici e strutturali, l’area in studio è compresa tra quelle a Pericolosità sismica locale media (S.2). Ricade in questa classe di pericolosità tutta l’area di fondovalle costituita dalla pianura dell’Esse, del Canale Maestro della Chiana e dall’alto morfologico delle Vertighe. In questa zona infatti affiorano i depositi alluvionali recenti e attuali associati a terreni con basso grado di cementazione plio-pleistocenici. pag. 18 Inoltre, sono compresi in questa classe anche i movimenti franosi inattivi presenti localmente nell’area pedemontana del comune. pag. 19 10. CONCLUSIONI Le norme di attuazione del P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno prevedono che è possibile realizzare infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico riferite a servizi essenziali, a condizione che essi non aumentino il livello di rischio. A tal fine è stato redatto il presente lavoro per valutare la compatibilità tra le opere in progetto ed il contesto geologico-ambientale. • Sulla base di quanto esposto precedentemente si può concludere che l’area in oggetto sorge in un’area collinare con quote prossime ai 270 m s.l.m.. • I dati acquisiti hanno consentito di ricostruire l’assetto del sottosuolo costituito da depositi alluvionali attuali a composizione prevalentemente sabbioso-limosa e con presenza di orizzonti di ciottoli. • Il sito ricade nella categoria di suolo “E” (costituiti da strati superficiali alluvionali) caratterizzato da valori di VS30 < 800m/s. • Tale zona non risulta interessata da movimenti franosi e l’azione erosiva dei corsi d’acqua che lambiscono l’intera area di progetto non è tale da compromettere le attuali condizioni di stabilità. Infatti l’area ricade tra quelle perimetrale con Classe di Pericolosità da Frana “nulla o moderata” (P.F.1), da ciò si deduce che il sito appartiene alla Classe pag. 20 di Fattibilità Geomorfologica (F.G.2) e gli interventi previsti sono attuabili senza particolari condizioni. • Per quanto riguarda il Rischio Idraulico il sito è compreso tra quelle aree che ricadono nella Classe di Pericolosità Idraulica media (P.I.2) e nella Classe di Fattibilità Idraulica (F.I.2), quindi il progetto non dovrà modificare negativamente la vulnerabilità dell’area né aggravare le condizioni di pericolosità in altre aree. • In fase di progetto escutivo è opportuno approfondire la conoscenza del territorio attraverso indagini geognostiche, quali sondaggi con analisi dei campioni, prove SPT, prove penetrometriche e preve sismiche a rifrazione, al fine di analizzare qualsiasi altro elemento geologico, geotecnica e idrogeologico per confermare la compatibilità delle opere in progetto. • Il territorio comunale di Monte San Savino (AR) è classificato sismico di zona 3 e pertanto ricadente nel livello di pericolosità basso (aggiornamento della classificazione sismica dei Comuni Italiani, Ordinanza del 20/03/2003). La Pericolosità Sismica locale (S.2) indica che gli interventi sono attuabili senza particolari condizioni. pag. 21 Alla luce di tali considerazioni si ritiene che non esistano preclusioni di carattere geomorfologico alla realizzazione delle opere in oggetto. Casamicciola Terme, dicembre 2009 Il Geologo pag. 22 ASSEVERAZIONE pag. 23 AL DIRIGENTE DEL SETTORE PROVINCIALE DEL GENIO CIVILE DENUNCIA DI LAVORO PER DEPOSITO SISMICO ART.2 L.R.07/01/1983 N°9 ARTT.93 E 65 D.P.R.6/6/2001 N°380, ART.17 L.2/2/1974 N°64, ART.4 L.5/11/1971 N°1086 ASSEVERAZIONE DEL GEOLOGO ART.2 L.R. 7/1/1983 N°9, ARTT. 46 E 47 D.P.R. 28/12/2000 N°445, ARTT.359 E 481 DEL Codice Penale CON RIFERIMENTO ALLA DENUNCIA DEI LAVORI APPRESSO INDICATI OGGETTO E UBICAZIONE COMUNE di Monte San Savino (AR) LAVORI DI: Stazione Elettrica e raccordi aerei IL SOTTOSCRITTO La geologa Loredana Cimmino nata a Frattamaggiore (NA) il 04/09/1971 e residente a Casamicciola Terme (NA) in viale Paradisiello n° 13, C.F. CMMLDN71P44D789T Consapevole delle sanzioni penali previste dall’art.76 del D.P.R.445/00 per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci ivi indicate, ai sensi dell’artt 46 e 47 del D.P.R.445/00 DICHIARA Di essere iscritto all'Ordine dei Geologi della Regione Campania al n° 1940, nella sua qualità di geologo Di aver ricevuto l’incarico sopra indicato e di averlo personalmente espletato, redigendo i seguenti elaborati: RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE In relazione a quanto sopra, consapevole della responsabilità che con la presente si assume in qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi degli articoli 359 e 481 del Codice Penale. assevera: Che ha prodotto i sopraindicati elaborati nel rispetto delle norme tecniche emanate ai sensi degli artt. 52 comma 1 e 83 DPR 380/01 (artt.1 e 3 L.64/74) nonché (in caso di opere in cemento armato o struttura metallica) ai sensi dell’art. 60 del dpr 380/01 (art. 21 L. 1086/71) Che in particolare in applicazione al disposto art. 20 comma 2 del D.L. 248 del 31/12/2007 (come modificato ed integrato dalla legge n. 31 del 28/02/2008) e del DL 207/08 (come modificato e integrato dalla L. 27/02/2009 n° 14) si è fatto riferimento di concerto con il Committente alle seguenti Norme Tecniche: D.M. 14/01/2008 D.M. 14/09/2005 Norme previgenti al D.M. 14/09/2005 Si allega fotocopia della carta d’identità in corso di validità, debitamente timbrata e firmata dalla scrivente: C.I. n° AO4825010 rilasciata in data 07/09/2007 dal comune di Casamicciola Terme (NA) Dicembre 2009 (Geol. Loredana Cimmino) pag. 24 pag. 25