UNIVERSITÀ DELLA BICOCCA
a cura di Laura Brevi
Milano da bere: conoscere l’acqua per consumarla meglio
avorire il consumo informato dell’acqua poF
tabile attraverso lo sviluppo di appositi sistemi analitici e attività di informazione e divulgazione dirette a diverse fasce di consumatori.
È l’obiettivo del progetto “Milano da Bere”,
sviluppato dallo ZooPlantLab del dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Bicocca in collaborazione con
Legambiente Lombardia e finanziato con il
contributo della Direzione Generale Commercio, Fiere e Mercati della Regione Lombardia nell’ambito del programma 2009 per
la tutela dei consumatori. Il programma di
informazione vede la collaborazione esterna di Altroconsumo.
Ogni giorno in Italia si consumano più di
250 litri di acqua potabile procapite malgrado ci sia una certa diffidenza da parte
dei cittadini verso la qualità di questa risorsa idrica.
Al fine di poter fornire ai consumatori indicazioni per un uso più consapevole di questa risorsa è stato programmato un piano
di attività che si svilupperà attraverso tre
azioni principali.
1. Migliorare le conoscenze dei cittadini sulla risorsa “acqua di fonte” e acqua minerale. Questa azione punta a far
conoscere le caratteristiche dell’acqua di
fonte che fuoriesce dai rubinetti delle case,
delle scuole e delle aziende. Il consumatore
imparerà a conoscere da dove arriva l’acqua che giunge nella sua abitazione, che
controlli vengono effettuati prima che venga considerata potabile e quali sono le problematiche a cui l’acqua può andare incontro quando entra nelle case. Come scegliere
se bere l’acqua del rubinetto? Come capire
se è veramente “buona”? Dove trovare informazioni reali ed imparziali? Quando e
perché usare l’acqua oligominerale?
Attraverso attività didattiche sviluppate
nelle scuole, eventi organizzati in condomini e in diverse piazze lombarde verranno
fornite informazioni relative ai controlli effettuati sull’acqua potabile, kit didattici
semplificati, messi a punto dai ricercatori
del dipartimento di Bioteconlogie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca,
per verificare autonomamente la qualità
chimico fisica dell’acqua che sgorga dai propri rubinetti.
Parallelamente si svolgeranno diversa attività volte ad informare il consumatore sulle caratteristiche delle acque oligominerali
affinché si possano eseguire dei confronti e
scegliere cosa consumare con maggiore consapevolezza.
2. Informare sul consumo dell’acqua ai
fini domestici. Fornire elementi sul costo dell’acqua sia in termini economici
che ambientali. Considerando gli elevati
consumi procapite dell’acqua e sapendo che
questa viene prevalentemente impiegata
per usi domestici (pulizia della casa e personale, ecc) è necessario informare la popolazione su un miglior modo di utilizzare
questa risorsa per ridurre gli sprechi e
quindi anche i costi di gestione, di depurazione e di impatto ambientale.Saranno forniti ai consumatori elementi per poter ottenere risparmi notevoli attraverso piccoli accorgimenti (per esempio la distribuzione
gratuita di filtri frangigetto). Si affronterà
anche il problema dell’utilizzo dei detersivi
e si forniranno strumenti per poter valutare la quantità di prodotti da utilizzare.
Tutto ciò, oltre a ridurre l’impatto ambientale, porterà anche ad un risparmio per il
consumatore che potrà scegliere in modo
più oculato quali detersivi acquistare e come utilizzarli.
3. I sistemi di depurazione domestici:
quando sono necessari e come scegliere quelli giusti. Questa attività vuole dare al consumatore strumenti pratici per poter affrontare il problema della qualità dell’acqua e fornire indicazioni su come risolvere problematiche di contaminazione ed
impurità.
Sono davvero necessari sistemi di filtrazione e depurazione domestici? Come scegliere
un sistema adatto? Quali possono essere soluzioni alternative?
“Col progetto Milano da Bere - spiegano
Massimo Labra e Maurizio Casiraghi, ricercatori del laboratorio ZooPlantLab
dell’Università Bicocca e ideatori del kit
per l’analisi fai da te dell’acqua - si cercherà di migliorare la conoscenza della risorsa
acqua da parte dei consumatori. Alla base
dell’enorme consumo di acqua in bottiglia,
con tutto quello che comporta per l’ambiente, c’è una diffidenza verso l’acqua di rete
dovuta soprattutto a informazioni scarse o
errate, mentre avere dei consumatori consapevoli è il primo passo per la tutela della
sempre più preziosa risorsa acqua”.
Dove e quando Si è cominciato il 26 settembre ai Giardini pubblici “Indro Montanelli”. In occasione della campagna Puliamo il Mondo organizzata da Legambiente
con un banchetto informativo dedicato all'acqua e al progetto “Milano da Bere” con
materiale divulgativo e kit diagnostici di
analisi dell’acqua da distribuire. L’appuntamento successivo è per il 6 ottobre a
Nerviano. In occasione della campagna
“Operazione Fiumi”, che prevede incontri
con scuole locali. Legambiente organizzerà
un banchetto informativo dedicato all'acqua e al progetto “Milano da Bere” dalle
9.30 alle 12.30. Saranno distribuiti kit diagnostici per l’analisi dell’acqua potabile e
materiale informativo sul progetto.
Informazioni si trovano sui seguenti siti
web: Sito ZooPlantLab dell’Università
Bicocca: www.zooplantlab.btbt.unimib.it Sito Legambiente: www.legambiente.eu blog Chidiacquaferisce: www.chidiacquaferisce.blogspot.com.
“La vita del farmaco”
un congresso patrocinato dall’Unesco
Organizzato dal Centro
studi sulla storia del pensiero biomedico dell’Università Bicocca, diretto dal professor Vittorio A. Sironi, e
dalla canadese Università
del Québec a Montréal, diretto dalla professoressa
Catherine Garnier, si è svolto dal 21 al 24 settembre presso la sede centrale dell’Università
Bi-cocca, il congresso internazionale interdisciplinare “La vita del farmaco. Prospettive scientifiche e analisi interdisciplinare di un prodotto in trasformazione”.
Il congresso ha affrontato il farmaco da una
prospettiva insolita, come un “prodotto” dalle
molteplici sfaccettature, che, oltre ai risvolti sanitari, medici e farmacologici, è dotato anche di
significati antropologici, psicologici, sociali, economici, etici, politici, filosofici e anche artistici.
Il programma ha coinvolto più di 150 relatori:
farmacologi, manager della sanità, imprenditori farmaceutici, economisti, politici, sociologi,
antropologi, psicologi, medici, farmacisti, filosofi, storici, bioeticisti, epidemiologi, molti noti a
livello internazionale.
Come le due precedenti edizioni, che si sono svolte a Montréal in Canada nel 2005 e nel 2007,que-
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sto convegno è assai differente da quelli nei quali abitualmente si parla di farmaci. Oggi infatti
sempre più sovente l’impatto terapeutico di un
farmaco non dipende solo dall’azione puramente
farmacologica,ma appare fortemente influenzato
da innumerevoli fattori extrasanitari: valenze
antropologiche, risvolti psicologici, condizionamenti sociali, implicazioni culturali, dimensione
religiosa. In questa prospettiva il farmaco diventa un “oggetto” complesso e un “prodotto” in costante evoluzione, influenzati in modo sempre
più netto dai saperi scientifici, ma anche dalle
concezioni extrascientifiche,entrambe in grado di
modificarne la conoscenza e condizionarne in maniera sempre più decisa l’azione (vendita, assunzione, effetto).
Il convegno è stato preceduto, domenica 20 settembre, da un incontro presso la Villa Reale di
Monza, intitolato “Il cibo come farmaco”, per promuovere una cultura alimentare della salute.
Durante il congresso è stata aperta anche una
singolare esposizione artistica intitolata “Pillole
d’arte”: sculture e opere d’arte realizzate da una
artista brianzola con pillole, compresse, pastiglie
e confezioni di farmaci stimoleranno la fantasia e
la riflessione dei convegnisti sul problema dell’enorme impatto che i farmaci hanno oggi nella
nostra vita quotidiana.
Raffaella Margutti
ovvero la ragazza delle stelle
Roberto Cirillo
è chi nasce per esseC’
re una stella, e chi
invece si sforza inutilmente di diventarlo. E poi
c’è chi passa tutta la vita
ad osservarle. Sono quelle
persone che quando alzano la testa al cielo, non si
limitano a stupirsi del bagliore delle stelle o
a sfruttare la loro bellezza e il loro mistero
per meccanismi di seduzione, ma cercano in
ognuna di esse la loro funzione nell’universo,
tentano di capire la loro storia per magari
capire la nostra. Ed è una battaglia senza regole a colpi di sguardi verso il cielo e nottate
passate in bianco: ogni cambiamento potrebbe dare origine a nuove frontiere di studio
nell’astrofisica e solo il primo naso puntato
in alto viene premiato.
È una battaglia, ma se combatti è perché la
passione unita alla voglia di capire il cielo ti
spingono a farlo. Probabilmente sono questi gli
stimoli che muovono Raffaella Margutti, dottoranda in astrofisica all’università della
Bicocca. Una ragazza normale che tiene sempre acceso il cellulare quando non studia o lavora per poter essere sempre avvisata se una
stella decidesse di esplodere e poter correre al-
la propria postazione all’osservatorio astronomico di Merate, del circuito di Brera, prima che
la luminosità dell’astro diminuisca al punto da
non renderne più possibile lo studio, o semplicemente, che qualcuno comunichi la scoperta
prima di lei, visto che la competizione è massima a livello mondiale anche in astrofisica.
Una sfida ardua tanto quanto il mistero che
suscita la materia di studio, e avvistare un
Gamma Ray Bursts (Gbr per gli addetti ai
lavori, per noi tapini un “aggeggio stellare”)
pare sia uno di quegli avvenimenti che ti
permettono - come è successo a Raffaella - di
parlare in videoconferenza con il più importante centro di ricerca aereo spaziale del
mondo, la Nasa: qualcosa che a noi sembra
irraggiungibile mentre per Raffaella Margutti, e il resto del team internazionale di cui
fa parte al servizio di questo particolare studio, deve risultare quasi la normalità se si
vogliono ricevere i finanziamenti necessari
per le proprie ricerche.
Una vita vissuta al limite del secondo quella
di questa giovane dottoressa, che ha fatto di
satelliti, stelle ed esplosioni cosmiche la sua
vita. Un mondo di possibilità ogni volta che
puntando lo sguardo verso il cielo, vede attraverso l’universo delle stelle.
All’università con la carta di credito
Michelangelo Zanelli
icocca Card, la nuova
carta di ateneo, che è puB
re una carta di credito, è già
a disposizione degli studenti
e del personale dell’università degli studi Milano Bicocca. L’innovativa smart card
supera dunque il vecchio
badge universitario in quanto servirà sia per
accedere alle varie strutture universitarie che
per usufruire dei nuovi servizi on line come la
registrazione della presenza di uno studente
ad un esame o alle lezioni.
Ma la Bicocca Card - ed è questa la novità - potrà essere, per chi lo vorrà, anche una carta di
credito prepagata, ricaricabile e utilizzabile sui
circuiti Visa/Mastercard. Realizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio, la
Carta Ateneo è il primo progetto in Ue di carta
prepagata a marchio Visa e sarà presto disponibile anche per le università milanesi della
Bocconi, Iulm e Politecnico. Potrà essere richiesta dagli studenti iscritti ai corsi di laurea che
abbiano conseguito almeno 60 Cfu e siano in regola con il pagamento delle tasse universitarie,
dagli iscritti ad un corso di laurea magistrale, a
un dottorato o da laureati in Bicocca.
La carta di credito consente, attraverso un unico strumento che comprende tre linee di credito, di effettuare pagamenti presso gli esercizi
commerciali convenzionati col circuito Visa
Electron (ve ne sono oltre 12 milioni in Italia),
fare acquisti su internet, prelevare agli sportelli bancomat, pagare online le tasse universitarie o anche rateizzarle, accedere ad alcune forme di prestiti universitari.
Sarà possibile ricaricare la carta per un minimo
di 30 euro presso le filiali della banca di Sondrio
o con bonifico da altre banche (max.5000), agli
sportelli Atm dedicati (max.250) o alle ricevitorie Sisal (max.500). Grazie alla tecnologia Visa
Pay Wawe sarà inoltre possibile effettuare pagamenti, per importi fino a 15 euro, semplicemente avvicinando la carta ai terminali, in modalità
contactless. Libera dai vincoli di conto corrente
l’emissione e l’attivazione della carta è gratuita
mentre si segnalano alcuni costi di ricarica: 2,10
agli sportelli Atm, 3 presso le Sisal e 1,80 per i
prelevamenti bancomat. Per ottenere la carta
gli studenti della Bicocca dovranno recarsi direttamente presso una qualsiasi filiale cittadina
della Banca Popolare di Sondrio. Dovranno
aspettare invece almeno fino a metà ottobre gli
iscritti della Bocconi e del Politecnico.
Una conferenza-concerto
in cui il piano è suonato con la fisica
Giovedì 22 ottobre, alle ore
14.30, presso l’Auditorium
U12 dell’Università Bicocca,
Via Vizzola 5, incontro su
“Fisica e Musica del Pianoforte. Una Conferenza-Concerto”, il cui obiettivo è fornire, attraverso i principi della
fisica classica, la chiave di lettura delle potenzialità acustiche del pianoforte, strumento che
per la sua duttilità ha svolto un ruolo di protagonista principale, dal classicismo viennese alla contemporaneità.
Intervengono Andrea Frova, Professore di
Fisica de La Sapienza di Roma, e Carlo Balzaretti, Musicista direttore del Conservatorio L.
Marenzio di Brescia
Andrea Frova si è occupato di Fisica dello stato
solido, spettroscopia e semiconduttori ed è autore di numerosi articoli specialistici; ha acquistato grande notorietà per i suoi testi di divulgazione scientifica, molti dei quali dedicati alla trattazione di fenomeni acustici. In considerazione
del suo impegno ha ottenuto nel 2008 il premio
letterario Galileo per la divulgazione scientifica.
Carlo Balzaretti, musicista milanese alunno del
Conservatorio G. Verdi, ha condotto una rapida
carriera di concertista in Italia e all’estero risultando vincitore di importanti premi internazio-
nali e rappresentando l’Italia nelle rassegne
di concerti per l’Europa promosse dalla Cee.
Intensa è stata pure la sua attività cameristica e compositiva. Il suo continuo impegno
nella divulgazione della musica e le singolari capacità didattiche lo hanno condotto, se
pur molto giovane, alla direzione del Conservatorio L. Marenzio di Brescia.
Si parlerà dell’evoluzione dei suoni prodotti
dal pianoforte a mano a mano che nei secoli
la sua struttura è cambiata. Con l’evoluzione
costruttiva dello strumento romantico, si
passa all'armatura in ghisa.
Il pianoforte diventa uno strumento molto potente, con una capacità di vibrazione ben superiore agli strumenti interamente costruiti
in legno. Lo strumento raggiunge la lunghezza di 2,80 m. Le nuove potenzialità espressive, consentono agli autori dell’Impressionismo di escogitare sonorità eteree e a volte virtuali (Impressionismo di Debussy e Ravel),
oppure sonorità incisive e percussive (Espressionismo di Schönberg e Berg) o impasti orchestrali e timbriche di grande effetto sonoro (autori del ‘900 extraeuropeo, Gershwin e
diversi russi).
La conferenza-concerto conclude l’anno accademico della Scuola di Dottorato di Scienze
dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.