Corso di base sulla sicurezza e salute dei lavoratori

IGIENE E SICUREZZA DEL LAVORO
Corso di base sulla sicurezza e salute
dei lavoratori ai sensi del D.Lgs.81/2008
(Modulo specifico)
A cura di
Guido TRAVERS
Matteo ENRICO
Roberto CONI
Obbiettivi
OBIETTIVI DEL CORSO:
•
Definizioni
•
Rassegna dei principali rischi presenti in azienda
•
Individuazione delle misure di prevenzione e protezione
connesse alla presenza dei rischi specifici
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Definizioni
1.
2.
3.
4.
INFORTUNIO: TUTTI I CASI DI INFORTUNIO AVVENUTI PER CAUSA
VIOLENTA IN OCCASIONE DI LAVORO, DA CUI SIA DERIVATA LA
MORTE O UN’INABILITÀ PERMANENTE AL LAVORO, ASSOLUTA O
PARZIALE, OVVERO UN’INABILITÀ TEMPORANEA.
MALATTIA PROFESSIONALE: PATOLOGIA CHE HA COME CAUSA (O
CONCAUSA) L'ESERCIZIO DI UNA ATTIVITÀ LAVORATIVA ED È
DETERMINATA DALL'ESPOSIZIONE PROLUNGATA AD UN AGENTE
NOCIVO (ORGANIZZATIVO, ECC.).
PERICOLO: PROPRIETÀ O QUALITÀ INTRINSECA DI UN
DETERMINATO FATTORE AVENTE IL POTENZIALE DI CAUSARE DANNI;
RISCHIO: PROBABILITÀ DI RAGGIUNGIMENTO DEL LIVELLO
POTENZIALE DI DANNO NELLE CONDIZIONI DI IMPIEGO O DI
ESPOSIZIONE AD UN DETERMINATO FATTORE O AGENTE OPPURE
ALLA LORO COMBINAZIONE;
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Definizioni
5.
VALUTAZIONE
DEI
RISCHI:
VALUTAZIONE
GLOBALE
E
DOCUMENTATA DI TUTTI I RISCHI PER LA SALUTE E SICUREZZA DEI
LAVORATORI PRESENTI NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE IN CUI
ESSI PRESTANO LA PROPRIA ATTIVITÀ, FINALIZZATA AD INDIVIDUARE
LE ADEGUATE MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE E AD
ELABORARE IL PROGRAMMA DELLE MISURE ATTE A GARANTIRE IL
MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SALUTE E SICUREZZA
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Igiene e Sicurezza
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Pericolo - rischio
LAVORO
PERICOLO
RISCHIO
NESSUN
EVENTO
EVENTO
SFAVOREVOLE
NESSUN
DANNO
DANNO
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Elenco fattori di rischio
 LUOGHI DI LAVORO;
 ATTREZZATURE DI LAVORO;
 RISCHIO ELETTRICO;
 CADUTA DALL’ALTO;
 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI;
 VIDEOTERMINALI;
 AGENTI FISICI (RUMORE, VIBRAZIONI, RISCHIO
RADIAZIONI OTTICHE E CAMPI ELETTROMAGNETICI);
RUMORE,
 AGENTI CHIMICI;
 RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO;
 RISCHIO BIOLOGICO;
 RISCHIO INCENDIO / ATMOSFERE ESPLOSIVE;
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
I luoghi di lavoro
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Attrezzature di lavoro
Misure generali:
• Divieto di lavorare con le macchine sprovviste dei dispositivi di sicurezza e dei
ripari previsti;
• Divieto di rimuovere dalla linea i dispositivi di sicurezza ed i ripari;
• Divieto di effettuare operazioni di manutenzione e pulizia con organi in
movimento;
• Divieto di operare sulla macchina in più di una persona, qualora ciò porti dei
rischi;
• Obbligo di non indossare indumenti che possano impigliarsi (braccialetti o
altro);
• Obbligo di tenere legati i capelli se portati lunghi.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Attrezzature di lavoro
Prima dell’inizio dei lavori:
• Verificare le condizioni delle attrezzature utilizzate, se necessario provvedere alla
manutenzione o alla sostituzione;
• Verificare l’idoneità dell’attrezzo scelto in funzione della tipologia di lavoro da
svolgere;
• Durante le lavorazioni attenersi a quanto contenuto nel libretto di uso e
manutenzione;
• Verificare il funzionamento delle protezioni (fotocellule, micro, pulsanti di arresto,
ecc);
• Verificare presenza di tutti i ripari;
• In caso di anomalie avvertire immediatamente il Preposto e il Datore di Lavoro.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Attrezzature di lavoro
Esecuzione dei lavori:
• In caso di malfunzionamenti legati all’utilizzo o difetti legati alle protezioni,
avvisare subito il Preposto e il Datore di Lavoro;
• Non manomettere dispositivi di sicurezza;
• Manutenzione: rispettare rigorosamente le indicazioni del costruttore (libretto
d’uso e manutenzione);
• Manutenzione: non effettuare operazioni di manutenzione e/o pulizia con organi
in movimento;
• Manutenzione: utilizzo di idonee attrezzature per la pulizia.
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Igiene e Sicurezza
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Attrezzature di lavoro
Dopo l’uso:
• Lasciare l’attrezzatura di lavoro in condizioni di sicurezza;
• Lasciare la propria postazione di lavoro in un adeguato stato di ordine e pulizia;
• Verificare il funzionamento delle protezioni (fotocellule, micro, pulsanti di
arresto, ecc);
• Verificare presenza di tutti i ripari;
• In caso di anomalie avvertire immediatamente il Preposto e il Datore di Lavoro.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio elettrico
PRINCIPALI EFFETTI DELL’ELETTROCUZIONE:
•
TETANIZZAZIONE;
•
BLOCCO RESPIRATORIO;
•
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE;
•
USTIONI.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio elettrico
Tipologie di contatti:
•
Diretti: esempi:
1.
Toccare un filo scoperto;
2.
Toccare la morsettiera di un motore elettrico;
3.
Toccare la ghiera metallica di un portalampade;
4.
Toccare la vite di un morsetto.
•
Indiretti: esempi:
1.
Toccare custodie o carcasse metalliche di apparecchi
elettrici che sono in tensione a causa di un guasto
interno.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio elettrico
•
Protezione dei contatti diretti:
1.
Isolamento delle parti attive;
2.
Separazione delle parti pericolose;
3.
Distanziamento;
4.
Interruttore differenziale (Misura di protezione
addizionale)
•
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Protezione dei contatti indiretti:
1.
Impianto di messa a terra;
2.
Apparecchi a doppio isolamento;
3.
Sistemi a bassissima tensione;
4.
Separazione elettrica;
5.
Interruttore differenziale.
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del Lavoro
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Movimentazione merci
Quali fattori di rischio:
 Ribaltamento;
(Completare)
 …………………..
 …………………..
 …………………..
 …………………..
 …………………..
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Igiene e Sicurezza
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Movimentazione merci
Il carrello è paragonabile a una bilancia
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione merci
Alcune condizioni che possono far variare la
posizione del baricentro del carrello elevatore
Potrebbero essercene delle altre?
……………………………
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione merci
Le misure conesse alla presenza dei carrelli elevatori:
 ................................................
 ................................................
 ................................................
 ................................................
 ................................................
 ................................................
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Caduta dall’alto
LAVORO IN QUOTA: ATTIVITÀ LAVORATIVA CHE ESPONE IL LAVORATORE
AL RISCHIO DI CADUTA DA UNA QUOTA POSTA AD ALTEZZA SUPERIORE
A 2 M RISPETTO AD UN PIANO STABILE.
Nei lavori che sono eseguiti ad
un’altezza superiore a m. 2,
devono essere adottate, seguendo lo
sviluppo dei lavori stessi, adeguate
impalcature
o
ponteggi
o
comunque precauzioni atte ad
eliminare i pericoli di caduta di
persone e di cose.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Caduta dall’alto
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione manuale dei carichi
Possibili attività che possono comportare movimentazione manuale dei carichi
• Sollevamento / abbassamento di carichi;
• Trasporto di carichi;
• Traino / spinta di carichi;
• Movimenti ripetuti.
Fattori di rischio che possono influire:
• Peso del carico;
• Presa;
• Posizione del carico;
• Rotazioni del busto;
• Frequenza e durata dei movimenti;
• Posture.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione manuale dei carichi
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione manuale dei carichi
Prima dello spostamento:
• Esaminare preventivamente il carico per verificarne
le caratteristiche;
• controllare le caretteristiche del carico;
• assicurarsi che il corpo sia in posizione stabile in modo da rendere più sicuro il
sollevamento;
• utilizzare i dispositivi di protezione eventualmente forniti dal datore di lavoro,
quali, ad esempio, guanti, scarpe di sicurezza, elmetto, ecc.;
• indossare indumenti e calzature adeguati ed evitare qualsiasi effetto personale
(collane, bracciali, ecc.) inadeguato e poco compatibile con l’attività di
movimentazione.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Movimentazione manuale dei carichi
Durante lo spostamento
• Utilizzare la muscolatura della gambe, flettendole,
anziché caricare i muscoli della schiena;
• mantenere la schiena in posizione eretta;
• tenere il carico vicino al busto mantenendo le braccia
piegate;
• evitare le torsioni del busto e le inclinazioni del
tronco;
• evitare movimenti bruschi;
• evitare, per quanto possibile, di prelevare o depositare
carichi a terra o sopra l’altezza della propria testa.
Dopo lo spostamento
• Verificare che il carico movimentato sia in posizione stabile e sicura.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Videoterminale
Quali i possibili disturbi:
• Disturbi oculo-visivi;
• Dolori al collo, spalle, schiena;
• Dolori alle braccia, ai polsi ed alle mani.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Videoterminale
Misure da adottare per il videoterminale:
• Idonea illuminazione naturale ed artificiale (evitare riflessi ed abbagliamenti);
• Sedia ergonomica regolabile (5 razze, regolabile in altezza, imbottita, con
schienale regolabile in altezza ed inclinazione);
• Scrivania avente idonee caratteristiche ergonomiche;
• Microclima adeguato;
• Software idoneo;
• Attrezzature (PC, monitor) adeguate;
• Adottare una postura rilassata;
• Variare spesso la posizione del corpo;
• Variare le attività nel corso della giornata (interruzione
dell’attività al videoterminale: 15 minuti ogni 2 ore)
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rumore
Quali i possibili effetti:
• ACUTI: lesioni provocate da forti rumori impulsivi
e/o da rumori continui (dolore acuto all’orecchio,
stordimento e vertigini, indebolimento variabile
dell’udito);
• CRONICI: lesioni che si manifestano spesso a lungo
termine caratterizzate dall’innalzamento del livello
sonoro percepibile dall’orecchio.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rumore
I LIMITI E LE RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE E
PROTEZIONE PER QUANTO RIGUARDA L’ESPOSIZIONE A RUMORE
LEX < 80 dB(A)
Rischio trascurabile
Picco < 135 dB(C)
80 dB(A)  LEX < 85 dB(A)
135 dB(C)  Picco < 137 dB(C)
85 dB(A)  LEX < 87 dB(A)
137 dB(C)  Picco < 140 dB(C)
LEX ≥ 87 dB(A)
Picco ≥ 140 dB(C)
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Informazione e formazione dei lavoratori;
Fornitura di DPI uditivi;
Sorveglianza sanitaria su richiesta
lavoratore.
del
Informazione e formazione dei lavoratori;
Fornitura di DPI uditivi e obbligo di utilizzo;
Sorveglianza sanitaria obbligatoria;
Segnaletica e delimitazione delle aree.
Obbligo
di
dell’esposizione
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immediata
riduzione
Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Vibrazioni
Mano-Braccio (HAV): vibrazioni meccaniche che
comportano un rischio per la salute e la sicurezza
dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari,
osteoarticolari, neurologici o muscolari
Corpo-Intero (WBV): vibrazioni meccaniche
che comportano rischi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi
del rachide
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Vibrazioni
I LIMITI E LE RELATIVE
PROTEZIONE PER QUANTO
VIBRAZIONI MANO BRACCIO
-
< 2.5 m/s2
2.5 - 5 m/s2
≥ 5 m/s2
20 m/s2 (sul
breve periodo)
MISURE DI PREVENZIONE
RIGUARDA L’ESPOSIZIONE
E
A
Valutare l’esistenza di attrezzature alternative che permettano di
ridurre l’esposizione dei lavoratori a vibrazione
Rischio trascurabile
Programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre al minimo
l’esposizione a vibrazione dei lavoratori;
Formazione ed informazione;
Sorveglianza sanitaria.
Obbligo di immediata riduzione dell’esposizione
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Vibrazioni
I LIMITI E LE RELATIVE
PROTEZIONE PER QUANTO
VIBRAZIONI CORPO INTERO
-
< 0.5 m/s2
0.5 - 1 m/s2
≥ 1 m/s2
1.5 m/s2 (sul
breve periodo)
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MISURE DI PREVENZIONE
RIGUARDA L’ESPOSIZIONE
E
A
Valutare l’esistenza di attrezzature alternative che permettano di
ridurre l’esposizione dei lavoratori a vibrazione
Rischio trascurabile
Programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre al minimo
l’esposizione a vibrazione dei lavoratori;
Formazione ed informazione;
Sorveglianza sanitaria.
Obbligo di immediata riduzione dell’esposizione
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Radiazioni ottiche
I TIPI DI RADIAZIONE:
COERENTE: RADIAZIONE OTTICA
PRODOTTA DA UN LASER
NON COERENTE: QUALSIASI RADIAZIONE
OTTICA DIVERSA DALLA RADIAZIONE
LASER
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Igiene e Sicurezza
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Radiazioni ottiche
RADIAZIONI NON COERENTI:
• Contenimento della sorgente mediante involucri.
• Schermatura della sorgente mediante schermi ciechi o
inattinici;
• Separazione fisica dei luoghi di lavoro di utilizzo delle
sorgenti radianti dai restanti luoghi di lavoro;
• Utilizzo di interblocchi utili a disattivare la sorgente
radiante in caso di accesso al luogo di lavoro o apertura
degli involucri;
•Definizione di zone ad accesso limitato con apposizione di adeguata segnaletica
avvertimento, divieto e obblighi;
• Protezione degli addetti esposti mediante utilizzo di adeguati DPI.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Radiazioni ottiche
RADIAZIONI COERENTI:
• Schermatura del fascio luminoso;
• Utilizzo di schermi o protezioni equivalenti per
proteggere le eventuali superfici riflettenti;
• Utilizzo di interblocchi utili a disattivare la sorgente
laser in caso di apertura degli involucri;
• Utilizzo di attenuatori di fascio;
•Segnalazione del pericolo sugli involucri;
• Definizione di zone ad accesso limitato con apposizione di adeguata segnaletica
avvertimento, divieto e obblighi;
• Protezione degli addetti esposti mediante utilizzo di adeguati DPI.
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Igiene e Sicurezza
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Sostanze chimiche
Tutti i contenitori (barattoli, bottiglie, ecc.) devono essere etichettati:
1. Nominativo e indirizzo del produttore o importatore;
2. Denominazione commerciale della sostanza o del preparato ;
3. Nome chimico delle sostanze contenute;
4. Simboli e indicazioni di pericolo;
5. Frasi di rischio (R);
6. Consigli di prudenza (S);
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Etichettatura
ETICHETTATURA
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Sostanze chimiche
Tutte le sostanze ed i preparati pericolosi devono essere accompagnati dalla
“Scheda di Sicurezza” redatta in 16 PUNTI e in ITALIANO
1) Identificazione sostanza e/o preparato
e società e/o impresa
8)
Protezione personale/controllo
dell’esposizione
2) Composizione e informazioni sugli
ingredienti
9)
Proprietà fisiche e chimiche
3) Identificazione dei pericoli
4) Misure di primo soccorso
5) Misure antincendio
6) Provvedimenti in caso di dispersione
accidentale
7) Manipolazione ed
immagazzinamento
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10) Stabilità e reattività
11) Informazioni tossicologiche
12) Informazioni ecologiche
13) Osservazioni sullo smaltimento
14) Informazioni sul trasporto
15) Informazioni sulla normativa
16) Altre informazioni
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio derivante dall’esposizione da agenti canceogeni e mutageni
DEFINIZIONI
AGENTE CANCEROGENO: sostanza che risponde ai criteri relativi alla
classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti ai sensi del decreto
legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni;
AGENTE MUTAGENO: sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione
nelle categorie mutagene 1 o 2, stabiliti dal decreto legislativo 3 febbraio 1997,
n. 52, e successive modificazioni.
NOTA: anche un preparato può essere cancerogeno o mutageno se contiene una o
più sostanze cancerogene in concentrazioni sufficienti (criteri stabiliti dai
decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65 e successive
modificazioni).
.
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Igiene e Sicurezza
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Rischio derivante dall’esposizione da agenti canceogeni e mutageni
VALUTAZIONE DEI RISCHI:
o
CARATTERISTICHE, DURATA E FREQUENZA DELLE
LAVORAZIONI;
o
QUANTITATIVI AGENTI;
o
N° LAVORATORI ESPOSTI;
o
ESPOSIZIONE LAVORATORI;
o
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE;
o
DPI;
o
INDAGINI PER SOSTITUZIONE.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio derivante dall’esposizione da agenti canceogeni e mutageni
STRATEGIA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
• SOSTITUZIONE;
• IMPIEGO DI UNA SISTEMA CHIUSO;
• RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE.
MISURE PER IL CONTROLLO DEL RISCHIO
• LIMITAZIONE DEI QUANTITATIVI E DEL NUMERO DEI LAVORATORI;
• CONTROLLO DELLE EMISSIONI;
• ADEGUATO SISTEMA DI VENTILAZIONE;
• PULIZIA;
• PROCEDURE PER I CASI DI EMERGENZA
• CONSERVAZIONE, MANIPOLAZIONE, TRASPORTO IN CONDIZIONI DI
SICUREZZA;
• GESTIONE DEI RESIDUI PERICOLOSI IN CONDIZIONI DI SICUREZZA.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio derivante dall’esposizione da agenti canceogeni e mutageni
LAVORATORI
PER
I
QUALI
LA
VALUTAZIONE
DELL’ESPOSIZIONE HA EVIDENZIATO UN RISCHIO PER LA
SALUTE DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A SORVEGLIANZA
SANITARIA
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio biologico
DEFINIZIONI:
AGENTE BIOLOGICO: QUALSIASI MICRORGANISMO ANCHE SE
GENETICAMENTE MODIFICATO, COLTURA CELLULARE ED
ENDOPARASSITA UMANO CHE POTREBBE PROVOCARE INFEZIONI,
ALLERGIE O INTOSSICAZIONI
GLI AGENTI BIOLOGICI SONO RIPARTITI NEI SEGUENTI QUATTRO
GRUPPI A SECONDA DEL RISCHIO DI INFEZIONE:
a)
AGENTE BIOLOGICO DEL GRUPPO 1;
b) AGENTE BIOLOGICO DEL GRUPPO 2;
c)
AGENTE BIOLOGICO DEL GRUPPO 3;
d) AGENTE BIOLOGICO DEL GRUPPO 4.
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Igiene e Sicurezza
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Rischio biologico
IL DATORE DI LAVORO NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
DERIVANTE DALL’ESPOSIZIONE ALL’AGENTE BIOLOGICO TIENE
CONTO:
a) DELLA CLASSIFICAZIONE;
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b)
DELLE MALATTIE CHE POSSONO ESSERE CONTRATTE;
c)
DEGLI EFFETTI ALLERGICI E TOSSICI;
d)
DI EVENTUALI SINERGISMI TRA AGENTI BIOLOGICI
DIVERSI;
e)
DI ULTERIORI SITUAZIONI RESE NOTE DALL’AUTORITA’
SANITARIA COMPETENTE;
f)
DELLE MALATTIE DI CUI E’ AFFETTO UN LAVORATORE,
CORRELABILI DIRETTAMENTE CON L’ATTIVITA’ SVOLTA.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio biologico
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
•
EVITARE L'UTILIZZAZIONE DI AGENTI BIOLOGICI NOCIVI;
•
PROGETTARE ADEGUATAMENTE I PROCESSI LAVORATIVI,
ANCHE ATTRAVERSO L’USO DI DISPOSITIVI DI SICUREZZA ATTI
A PROTEGGERE DALL’ESPOSIZIONE ACCIDENTALE AD AGENTI
BIOLOGICI;
•
LIMITARE AL MINIMO IL NUMERO DI LAVORATORI ESPOSTI;
•
UTILIZZO DI DISPOSITIVI DI SICUREZZA;
•
SORVEGLIANZA SANITARIA (GRUPPI 3 E 4);
•
FORMAZIONE ED INFORMAZIONE;
•
PROCEDURE DI SICUREZZA;
•
MISURE IGIENICHE;
•
SEGNALETICA E CARTELLONISTICA DI SICUREZZA.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
DEFINIZIONE: qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e
tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o
la salute durante il lavoro
MARCATURA: tutti i DPI devono essere muniti della marcatura CE
CATEGORIE:
i DPI sono suddivisi in 3 categorie:
I - DPI di progettazione semplice destinati a
salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di
lieve entità
II - DPI che non rientrano nelle altre due categorie
III - DPI di progettazione complessa destinati a
salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di
carattere permanente
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del Lavoro
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Protezione degli occhi
Protezione del capo
Protezione delle vie
Protezione dell’udito
respiratorie
Protezione delle mani
Protezione dei piedi
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Igiene e Sicurezza
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La segnaletica di sicurezza
SEGNALETICA DI SICUREZZA
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio incendio - esplosione
Sostanza
che consente
e favorisce la
combustione
(es.: ossigeno)
Qualsiasi
sostanza in grado
di bruciare
Innesco (Energia di Attivazione) costituito da una fiamma,
una scintilla o dal calore
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Esplosioni
Esplosioni
Se la velocità di una combustione è elevata tanto da
provocare considerevoli effetti meccanici dovuti
all’aumento di pressione, questa può definirsi una
esplosione
In genere una combustione che avviene
in uno spazio limitato, dove il calore
prodotto non può essere dissipato
rapidamente, determina un aumento
della temperatura, della pressione e un
conseguente aumento della velocità di
reazione che continua a produrre calore
determinando l’esplosione
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Rischio incendio - esplosione
Misure generali:
• Impianti elettrici a norma;
• Manutenzione impianti elettrici;
• Idoneo immagazzinamento materiali e sostanze;
• Presenza di un numero adeguato di estintori;
• Manutenzione estintori;
• Non eseguire operazioni che comportano la
proiezione di materiale incandescente (es: saldatura,
smerigliatura, ecc.) in prossimità di materiale
combustibile, se necessario predisporre idonee
barriere di protezione.
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Igiene e Sicurezza
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Rischio incendio - esplosione
In caso di incendio:
• Allertare gli addetti alla gestione dell’emergenza.
• Qualora necessario, su indicazione degli addetti
alle emergenze, procedere alla evacuazione dei
locali.
• In caso di evacuazione usare esclusivamente le
scale e non usare gli ascensori.
• Usciti dall’edificio raggiungere il “Punto di
raccolta” esterno.
• Successivamente attendere la verifica numerica
dei presenti.
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Igiene e Sicurezza
del Lavoro
Piano di emergenza
In caso di infortunio il personale deve :
• Allertare gli addetti alla gestione delle emergenze.
• Su segnalazione cooperare al fine di agevolare l’operato
degli Addetti / Incaricati alla gestione dell’emergenza del
pronto soccorso.
• In caso di infortunio rilevante gli addetti alla gestione
dell’emergenza valuterà la possibilità di far intervenire gli
Enti di Soccorso.
• In caso di infortunio rilevante, non spostare la vittima
dalla posizione in cui la si è rinvenuta (in quanto si
possono avere ulteriori fratture), a meno che non si trovi
esposta a rischi gravi o in pericolo di vita.
ECOSICUREZZA srl
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