Quadro economico e globalizzazione

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Scenari globali e nuovi modelli di business
Ivo Pezzuto
Milano, 29 Giugno 2015
[email protected]
https://twitter.com/IvoPezzuto
Scenari globali e nuovi modelli per la competitività
© Copyright 2015 - Dr. Ivo Pezzuto – Docente e Consulente ISTUD Business School
Scenari globali
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Scenari globali
1) Quadro geopolitico internazionale
2) Quadro economico e globalizzazione ed effetto
della crisi e della ‘G a
R
ss
’
3) Impatto
digitale
’
a
tecnologica e del mondo
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5) Crescente competizione
internazionale, complessità
ed interdipendenza tra
economie e mercati globali
e necessità di una ‘bussola’
(visione sistemica) che aiuti
manager ed imprenditori ad
orientarsi in tempi di forte
incertezza
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Quadro geopolitico internazionale
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Quadro geopolitico
Crescente sfiducia e
disaffezione degli
europei verso la
governance europea
e/o nazionale e
rafforzamento di partiti
e movimenti populisti,
anti-europa e a difesa
degli interessi
nazionali
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Quadro geopolitico
Silvia Merler
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Quadro geopolitico
Fonte: Silvia Merler su dati Eurobarometro
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Rischi geopolitici ed
economici
SPETTRO DEFAULT PER LA GRECIA
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Rischi geopolitici ed
economici
SPETTRO DEFAULT PER LA GRECIA
La Grecia dovrebbe pagare al creditore FMI entro martedì
sera del 30 giugno 2015 €1,6 miliardi. Alexis Tsipras ha
deciso di indire un referendum nel bel mezzo di una trattativa
con l’Eurogruppo ma quest’ultimo ha respinto la richiesta di
Atene di estendere il programma di aiuti per alcune
settimane, in modo da consentire alla Grecia di tenere il
referendum sulle proposte dei creditori (€15.3 mld invece
di €7.2 mld in cambio delle riforme richieste). Per S&P rating
Grecia abbassato a “CCC” con outlook negativo.
Senza la presenza della delegazione greca, si discute
adesso l'eventualità di un default controllato
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Rischi geopolitici ed
economici
 Default, o default parziale, controllato
s
a s
a ’
?
 Azione punitiva che serva da monito per gli
altri Paesi periferici?
 D fa
a
s
a a ’
?
 Potenziale rischio contagio/sistemico?
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Rischi geopolitici ed
economici
Fonte: Gianfranco Di Vaio è senior economist di Cassa depositi e prestiti spa.
I mercati scommettono su alta volatilità ma esiti non catastrofici
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IN TRAPPOLA o No?
Rischi geopolitici ed
economici
 E’ probabile che la Grecia non sarà mai in grado di ripagare il suo
grande debito (dal 130% del Debito/PIL del 2009 al 180% circa
del 2015) senza una forte crescita del PIL (sarà necessaria,
prima o poi, a una ristrutturazione del debito malgrado le riforme)
 Crollo del 25% del PIL durante la crisi; 27% di disoccupati
 Giovani istruiti in fuga all’estero ed alta spesa per le pensioni
(17%)
 Rendimento decennale Grecia al 12,9% e titoli a 2 anni al 30%
 Banche in crisi; massiccia fuga di capitali e crollo della borsa
 Modello economico e sociale insostenibile e poca industria
 Esito referendum a luglio 2015 con Paese già in default?
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(17%) pensioni
(24%) spesa sociale
Rischi geopolitici ed
economici
FOCUS CREDITORI
 Guadagnare tempo ed evitare che la Grecia imploda proprio
mentre si intravedono i primi timidi segnali di ripresa
dell’Eurozona dopo la Grande Recessione
 Lanciare chiaro e forte il segnale a tutti i movimenti antiausterity ed euroscettici che l’euro è irreversibile e che a
pagare saranno principalmente i cittadini del Paese in default
 Arrivare ad un accordo che penalizzi chi si oppone al rigore e
che possibilmente porti al ricambio politico anti-Europa
 Evitare che il collasso della Grecia minacci l’evento più
importante, incerto e temuto da 7 anni per i mercati (la
normalizzazione della politica monetaria USA)
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Rischi geopolitici ed
economici
SCENARIO BASELINE:
 Soluzione temporanea di accordo (bail-out) in cambio di
impegno su riforme per rendere il Paese più competitivo o
almeno a galla fino a fine anno 2015 o oltre (tagli spese/welfare,
allungamento scadenze, minore avanzo primario, maggiori
investimenti produttivi nei settori dell’innovazione). Chiusura
banche e controllo dei capitali. Sostegno liquidità
emergenza ELA tramite supporto BCE. Problema solo
rinviato da affrontare con nuovi negoziati nei prossimi mesi.
Il referendum viene annullato.
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Rischi geopolitici ed
economici
N
’è a
30 g g
aG
a
aa
ricevere aiuti ELA fino al referendum. Poi se l’esito è SI, si
ritorna al piano di bailout in cambio di riforme
 S ’ s è NO, ‘ G x ’ I
a a
parallela/IOU temporanea (prima di tornare alla Dracma) e
forte impatto sulle banche per l’eventuale sospensione della
liquidità d’emergenza ELA ed alta volatilità sui mercati
 Il mancato pagamento al FMI non genera subito il default.
 Ritardato pagamento; dopo 2 sett. (1 sollecito); (2 sollecito) e a
fine luglio 2015 default (insolvenza) e possibile cross-default.
Il paese dovrà ristrutturare il debito con default controllato
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Rischi geopolitici ed
economici
Il Parlamento greco dice sì al referendum sulle proposte dei
creditori (€15.3 mld invece di €7.2 mld in cambio delle riforme
richieste per il bail-out). Il Popolo greco dovrà dire SI o NO
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Rischi geopolitici ed
economici
SCENARIO ALTERNATIVO E ‘WORST CASE’:
- Esito referendum: NO!
- Cambio di governo?
- La GRECIA potrebbe anche optare per un
DEFAULT INCONTROLLATO
SCENARIO POSSIBILE CON CONSEGUENZE IMPREVIBILI
Hedge Funds a rischio
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Rischi geopolitici ed
economici
SCENARIO
POSSIBILE
CON
IMPREVEDIBILI
… MALGRADO NELL’EUROZONA
CONSEGUENZE
 Non era stata prevista la possibilità che uno Stato potesse
uscire dall’euro
 Esista il Fondo salva-stati ESM
 Esista l’opzione OMT (scudo anti-spread)
 E’ in atto il QE che dovrebbe limitare rischio di attacchi
speculativi sui titoli governativi dei Paesi periferici
 L’economia dell’Eurozona è in lenta ripresa
 Il sistema bancario è stato ricapitalizzato (AQR+ stress tests)
 I tassi e gli spread degli altri Paesi periferici sono bassi
 Ci sia l’unione bancaria, vigilanza unica bancaria,
 LTRO, TLTRO, acquisti ABS
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Rischi geopolitici ed
economici
SPETTRO DEFAULT ANCHE PER L'UCRAINA
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Rischi geopolitici ed
economici
SPETTRO DEFAULT ANCHE PER L'UCRAINA
Durante l’incontro con i rappresentanti della Camera di
Commercio
statunitense
e
dell’European
Business
Association il primo ministro ucraino Arseniy Yatseniuk ha
avvisato che l’Ucraina non è in grado di ripagare i debiti
contratti negli ultimi tre anni. Dal canto suo il ministro delle
Finanze ucraino Natalia Yaresko ha dichiarato che alla fine
di luglio il paese può dichiarare default poiché il 24 luglio
scatta il pagamento di un assegno di 120 milioni di dollari
riguardanti eurobond emessi dal governo ucraino
Nel frattempo un’altra agenzia del rating Standard & Poors
ha ridotto il rating del paese al ribasso, facendolo scivolare da
"ССС-" a "СС con outlook negativo.
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Rischi geopolitici ed
economici
SCENARIO PROBABILE:
DIFFICILE IMMAGINARE CHE L’UNIONE EUROPEA E GLI
USA ABBANDONINO L'UCRAINA AD UN DESTINO
INCERTO E PERICOLOSO NELL’ATTUALE QUADRO
GEOPOLITCO INTERNAZIONALE E NEL BEL MEZZO DI
SANZIONI CONTRO LA RUSSIA (ANNESSIONE DELLA
CRIMEA)
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L’eurozona è
un’unione economica e
monetaria priva di unione
fiscale, politica, di tesoreria,
ecc. e di adeguati meccanismi
di solidarietà
Rischi geopolitici ed
economici
La s
a
a
’
dipenderà dalla volontà
politica di creare tale unione
ma anche dalla capacità dei
Paesi di accrescere la propria
competitività per non essere
‘sconfitti’ dalle economie
dominanti
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Rischi geopolitici ed
economici
LA TRAPPOLA DELLA BASSA COMPETITIVITA’
L’
(ovvero la moneta
unica) fa molto bene ai Paesi
forti dell’unione monetaria
(come ha ben compreso la
Germania) ma fa molto male
ai Paesi deboli e non
competitivi dell’Unione (come
ha scoperto la Grecia) se non
è in grado di costruire un
modello economico moderno,
efficiente e competitivo
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Quadro economico e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
L’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA
L’a a
ripartenza
è
generata da fattori esterni
(calo prezzo del petrolio, euro
debole, bassi tassi e spread e
grandi immissioni di liquidità
della BCE con il programma
QE) ‘se dovessero mancare
torneremmo in crisi come
prima’. Ci vorranno molti anni
per tornare ai livelli del 2008
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco
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Quadro economico
e globalizzazione
L’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA
Confindustria rivede il PIL
2015 allo 0,8% e con risalita
lunga e difficile, non è ancora
una vera ripresa.
Si potrà arrivare al PIL pre crisi
di 8 anni fa nel 2023, ma serve
portare a termine tutte le
riforme ed innalzare il tasso di Il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi
crescita al 2,5% annuo
Si stimano in ripresa gli investimenti: +1,2% (2015) e +2,9%
(2016). Nuovi contratti di lavoro +178mila (maggio) solo 31mila
fissi il resto sono trasformazioni. Con PIL > 2% + occupati
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Quadro economico
e globalizzazione
L’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA
Secondo gli imprenditori per il momento con il ‘Jobs
Act’ non sono aumentate le assunzioni
Secondo un sondaggio dei Consulenti del lavoro, oltre il
70% del campione ritiene che non siano aumentate le
assunzioni ma si tratti di trasformazione di contratti già in
essere. Appena il 10% dei datori di lavoro si ritiene
pienamente soddisfatto dei contenuti del Jobs Act, tanto da
definirlo uno strumento essenziale per lo sviluppo
dell'impresa. Un terzo afferma invece che avrebbe preferito
un'altra tipologia di intervento o addirittura lo trova inutile.
Fonte: Economia e Finanza (la Repubblica)
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e globalizzazione
L’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA
Secondo gli imprenditori per il momento con il ‘Jobs
Act’ non sono aumentate le assunzioni
La preoccupazione maggiore degli intervistati riguarda cosa
accadrà alla scadenza degli incentivi previsti dalla legge
di stabilità 2015 e che consente ai datori di lavoro di non
pagare i contributi Inps per tre anni fino a poco più di 8 mila
euro. Il 71% del campione ritiene che alla fine del periodo si
tornerà ai livelli pre-incentivi, anche perché ben il 73% degli
intervistati non vede alcun segnale di ripresa economica. Il
29% del campione stima invece che nel prossimo futuro
potranno aumentare le assunzioni nelle aree del centroNord. Fonte: Economia e Finanza (la Repubblica)
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Quadro economico
e globalizzazione
L’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA
Per L’ISTAT cresce a giugno 2015 la fiducia di imprese e
consumatori. Per le imprese il rialzo dell’indice riguarda tutti i
settori. Costruzioni (da 111,8 punti a 119,7 punti); servizi (da
105,1 a 109,0); commercio al dettaglio (da 103,9 a 105,9);
manifatturiero (da 103,4 a 103,9). Per le famiglie l’indice sale
dai 106 punti di maggio a 109,5 punti.
Resta il problema del recupero della competitività legata al
costo del lavoro ed alla pressione fiscale sulle imprese
Secondo la Corte dei Conti, l’unica strada è ridurre il perimetro
dello Stato per ridurre la pressione fiscale e rilanciare gli
investimenti produttivi
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
La Crescita del PIL
’E
a 7 Anni Dopo la Crisi
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
Una Ripresa Trainata Soprattutto a ’Ex
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e globalizzazione
Global
Competitiveness
Index (WEF)
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Business in Crescita
•
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Internet
E-Commerce
Media digitali
Online advertising
Il BIOeconomia
Food, wine, spirits
Low cost e Value for Money
Luxury
Salustico
Bellezza
Ambiente
Energie rinnovabili
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Quadro economico
e globalizzazione
Fonte: Elaborazione DIPE su dati Istat.
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Fonte: Elaborazione DIPE su dati Istat.
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Fonte: Elaborazione DIPE su dati Istat.
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Fonte: Elaborazione DIPE su dati Istat.
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Quadro economico
e globalizzazione
 Effetto globalizzazione: negli ultimi decenni la progressiva
riduzione delle barriere al commercio internazionale ed
apertura ai mercati globali (mercati di fornitura e vendita e
differenze di “time zone”), stanno favorendo la crescita e la
creazione ed il consolidamento di aree/alleanze/unioni
economiche e monetarie sovranazionali che mirano ad
accrescere la competitività interna/internazionale di tali aree
 Effetti della crisi e ‘G a
R
ss
’: con la crisi del
2008, ed il conseguente rallentamento di molte economie
mondiali (Grande Recessione), si è accelerato un processo
di ‘selezione naturale’ che ha forzato imprese meno
competitive e/o meno internazionalizzate all’uscita dal
mercato (dimensioni, credit crunch, meno innovazione, costi)
o a delocalizzazioni e processi di aggregazione tra imprese
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Quadro economico
e globalizzazione
 Forte accelerazione
’
a
tecnologica come
leva della competitività e come facilitatore dei processi
di globalizzazione (logistica integrata, tecnologie e processi e
produzione innovativi, snelli, flessibili/agili, tecnologie digitali di nuova
generazione, soluzioni web-based, internet, robotica, ITC)
 Crescente interdipendenza e interconnessione tra
economie e mercati ed aumento della complessità
(fornitura, vendita, finanziari, accordi commerciali ed alleanze
strategiche, filiere internazionali, logistica, global value chains)
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Quadro economico
e globalizzazione
•
La rapida e dirompente crescita degli ultimi 20 anni di
alcune economie definite “emergenti”, adesso in
rallentamento, che sono in realtà già emerse e protagoniste
nel quadro economico mondiale, le spinge a voler affermare
sempre più la propria leadership internazionale e a
pretendere un ruolo sempre più centrale nello ‘scacchiere’
economico e geopolitico globale
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Graduale (ma in alcuni Paesi resta lenta, fragile e
disomogenea) ripresa nelle economie colpite dalla crisi
finanziaria globale del 2007 – 2009 e dalla successiva
lunga recessione/stagnazione sulla spinta delle
pluriennali politiche monetarie non convenzionali ed ultraaccomodanti delle banche centrali, riforme strutturali,
qualche flessibilità nel rispetto dei vincoli di bilancio, e
(dove possibile) aggressive politiche fiscali (USA, UK),
ovvero sgravi fiscali, investimenti, ed altri stimoli fiscali
•
Nell’era post-crisi si assiste ad una progressiva ripresa
delle economie avanzate (anche se disomogenea)
sostenuta dalle politiche ultra-espansive delle banche
centrali (non prive di rischi), politiche fiscali e strutturali, e
progressivo rallentamento delle economie emergenti
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+2.8%
2015
World
Output
(fonte:
World
Bank)
Fonte: IMF
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
L’Impatto della Crisi sulla Produzione Industriale
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Quadro economico
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"Mint" countries - Mexico, Indonesia, Nigeria and
Turkey (O'Neill, 2014)
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Quadro economico
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Quadro economico
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Quadro economico
e globalizzazione
24 ottobre 2014 – Fondazione Ufficiale dell’AIIB
L‘AIIB è l'Istituto fondato dalla Cina per attrarre investimenti in
infrastrutture (trasporti, energia e telecomunicazioni in tutta
l'Asia), in competizione con la Banca Mondiale di Washington
e l'Asian Development Bank sponsorizzata dagli Usa.
Obiettivo: finanziare il processo di modernizzazione del
quadrante asiatico. Portare oltre un miliardo di asiatici, dalle
fasce più povere alla classe media nei prossimi 30/40 anni
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Quadro economico
e globalizzazione
L'iniziativa dell'AIIB, lanciata dal presidente (cinese) Xi
Jinping è considerato uno degli elementi di
’offensiva più
ampia di Pechino per creare nuove istituzioni economiche
e finanziarie che ne accresceranno l'influenza
internazionale.
Si tratta di una banca d’investimento che lavorerà con le
banche multilaterali di sviluppo e di investimento esistenti e
che potrà svolgere un ruolo di rilievo nel finanziamento
dell`ampio fabbisogno infrastrutturale dell’Asia.
Gli USA temono che la AIIB potrebbe non garantire gli elevati
standard di cui si sono dotate le istituzioni finanziarie
internazionali in termini di tutela dei diritti dei consumatori,
dell’ambiente e della lotta alla corruzione.
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
Tra i Paesi della regione asiatica rimasti finora fuori dalla AIIB,
si contano Giappone e Corea del Sud.
Anche Seul potrebbe rivalutare il suo no all'ingresso nella
AIIB, mentre il Giappone, insieme agli Usa il maggior
'azionista' della Asian Development Bank, ne resterà fuori,
anche per l'accesa rivalità storica con Pechino, alimentata
negli ultimi anni dalla contesa sulle isole Senkaku (per Tokyo)
Diaoyu (per Pechino).
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Globalizzazione 2.0
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Quadro economico
e globalizzazione
La Cina ed altri Paesi della regione asiatica intendono
completare, con grandi investimenti nei prossimi decenni, il
processo di transizione da modelli economici di crescita
basati su export e produzioni low cost (basso reddito) ad
un nuovo modello più competitivo basato su crescenti
consumi interni, redditi superiori, istituzioni più efficienti,
superiore produttività, innovazione, tecnologia, e superiore
qualità di prodotto, processo e modelli di business
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Nel 2016 scatta il quindicesimo anno dall’adesione della
Cina all’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO)
e il Paese fa forti pressioni sull’Europa per essere
riconosciuto come Economia di Mercato (Market
Economy Status)
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Un tale riconoscimento sospenderebbe misure antidumping fondamentali per difendere le imprese europee
dalla concorrenza sleale di quelle cinesi con produzioni
sottocosto immesse sul mercato a prezzi inferiori a
quelli di produzione nella UE. Tale riconoscimento
potrebbe avere un impatto potenzialmente devastante su
alcuni specifici settori quali ad esempio: meccanica,
siderurgia, calzature, chimica, ceramica, carta, acciaio,
pannelli solari e macchinari specializzati.
•
Questo riconoscimento e le eventuali attività di dumping
potrebbero avere anche gravi effetti sull’ambiente e sulla
salute, dato che l’Europa si ritroverebbe invasa da merci
cinesi
prodotte
sottocosto,
violando
standard
ambientali e sicurezza
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Sarà, comunque, difficile che alla Cina venga riconosciuto
subito tale status in quanto non sembra aver superato i
cinque criteri stabiliti dall’Unione Europea per valutare se
un Paese può essere considerato
’
a di
mercato.
•
1)
2)
3)
4)
5)
I cinque criteri:
Il grado di influenza del governo sulle aziende;
L’assenza di aiuti di Stato nei processi di privatizzazione;
Un diritto societario non discriminatorio;
La trasparenza dello stato di diritto;
Un settore finanziario indipendente
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Trans-Pacific Partnership (TPP)
Fonte: The Economist
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Quadro economico
e globalizzazione
Trans-Pacific Partnership (TPP). 12 Paesi (40% del mercato
mondiale)
Il TPP mira a rendere più facile esportare prodotti e servizi
“Made-in-America” nei mercati più dinamici ed emergenti
Il TPP mira a garantire maggiori tutele per iI mercato del
lavoro e standard che riducono la concorrenza sleale
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Quadro economico
e globalizzazione
Trans-Pacific Partnership (TPP)
Il TPP mira a promuovere una maggiore tutela e standard più
elevati nella
’a b
Il TPP mira ad aiutare le PMI americane (2/3 del mercato del
lavoro privato negli USA) nei processi di internazionalizzazione
e a garantire norme e processi più trasparenti per aiutare le
imprese USA a crescere nel pacifico
Alcuni analisti dicono che il nuovo accordo potrebbe anche
imporre dazi ai Paesi che adottano pratiche di “currency
manipulation” e maggiori tutele per la proprietà intellettuale,
come brevetti, per maggiori tutele per le multinazionali e per
limitare l’applicazione delle nuove regole della finanza USA
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Quadro economico
e globalizzazione
Transatlantic Trade and Investment Partnership,
(TTIP),
•
Questo Trattato Transatlantico sul Commercio e gli
Investimenti ha come obiettivo quello di ridurre i dazi
doganali e le barriere non tariffarie rimuovendo in una
vasta gamma di settori. Ciò renderebbe possibile la libera
circolazione delle merci, faciliterebbe il flusso degli
investimenti e l'accesso ai rispettivi mercati dei servizi e
degli appalti pubblici.
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Quadro economico e globalizzazione
(….continua)
© Copyright 2015 - Dr. Ivo Pezzuto – Docente e Consulente ISTUD Business School
Quadro economico
e globalizzazione
•
Forte crescita della finanza non bancaria (shadow
banking e lender alternativi alle banche) meno soggetta
alla regolamentazione dei mercati finanziari, che mira a
sostenere, anche tramite l’uso massiccio di strumenti di
leva finanziaria e di derivati/cartolarizzazioni, la crescita di
economie mature ed in rallentamento o in stagnazione.
Crescente integrazione ed interconnessione dei mercati
finanziari e dei capitali globali (24/7)
•
Crescente
integrazione,
interconnessione
ed
armonizzazione nel mondo finanziario (Unione bancaria,
monetaria, unione del mercato dei capitali, regole comuni di vigilanza e
risoluzione delle crisi bancarie). Guerre valutarie e QE war.
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Crescente attenzione verso i temi della sostenibilità
ambientale, energie rinnovabili, alimentare, della sanità, e
della bioeconomia
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Quadro economico
e globalizzazione
•
Rimodulazione dei sistemi di welfare per una migliore
sostenibilità (pensionistici/sanitari) in molti paesi avanzati
•
Nel 2030 il tasso di crescita
più rapido del PIL
•
Nel 2030 metà delle popolazione mondiale avrà
scarsità di accesso a ’a q a
•
Crescita della popolazione mondiale (entro il 2030 8.3
mld di persone) ed invecchiamento della popolazione
(l’età media aumenterà di 5 anni = 34) in molte economie
avanzate. Urbanizzazione (il 59% della popolazione
mondiale vivrà in città)
’ x
e dei FDI sarà
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Quadro economico
e globalizzazione
Invecchiamento popolazione
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Quadro economico
e globalizzazione
Peso della spesa sociale (welfare)
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Quadro economico
e globalizzazione
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Incognite legate al processo di normalizzazione della
politica monetaria nei Paesi colpiti dalla crisi finanziaria e
crescente volatilità nei mercati e possibili correzioni,
tensioni valutarie, potenziali bolle speculative su azioni,
crediti e immobili, crisi nel mercati emergenti, o risk-taking
dei fondi pensioni ed assicurazioni con tassi negativi che
spingono ad investire su asset classes più rischiose
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Quadro economico
e globalizzazione
Fonte: Fed
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Quadro economico
e globalizzazione
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Quadro economico
e globalizzazione
Fonte: FT
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"molto grave" il segnale di mancanza di fiducia che si
avverte in questo periodo fra i paesi dell'Eurozona,
"segno che dal lato politico il progresso è ancora lontano"
(Ignazio Visco, 2015)
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Quadro economico
e globalizzazione
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Pro e Contro della globalizzazione: con economie
maggiormente integrate e globalizzate si aprono, per i più
forti e competitivi, attrattive opportunità di collaborazione,
apprendimento,
innovazione,
sviluppo,
superiore
produttività e competitività, ma si amplificano anche
fenomeni di vincoli ed interdipendenza tra Paesi ed
economie, di potenziali contagi e rischi sistemici, ed alcuni
dicono anche, di disuguaglianze sociali se le regole non
garantiscono concorrenza leale e adeguata solidarietà
•
Pro e Contro delle politiche monetarie accomodanti/
ultra-espansive (QE): possono favorire la ripresa e
combattere la deflazione ma se protratte per lungo tempo
possono generare rischi, ed almeno nel breve termine,
accentuare la disuguaglianza sociale
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Innovazione e digitalizzazione
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Innovazione e
digitalizzazione
Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione
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Innovazione e
digitalizzazione
La Digitalizzazione del Business
La digitalizzazione dei processi di business consente
alle imprese di digitalizzare, mobilizzare (ossia rendere
mobile) e automatizzare il più possibile le procedure.
Ciò consente di liberare delle risorse per prepararsi agli
sviluppi futuri e permette nuovi modelli commerciali.
Inoltre consente di ottimizzare le offerte di servizi e i
processi e di ridurre i costi. In questo modo si risponde
inoltre a un'esigenza crescente dei clienti, dei partner e
dei collaboratori, che oggi desiderano lavorare e
interagire con le imprese ovunque si trovino e in
qualsiasi momento tramite i propri smartphone e tablet.
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Innovazione e
digitalizzazione
Economia Circolare
Dopo lo sviluppo sostenibile la
“green economy”, al centro delle
politiche ambientali europee c’è
da qualche tempo la cosiddetta
“
a
a ”
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Innovazione e
digitalizzazione
Economia Circolare
L’economia circolare, secondo la definizione che ne dà la Ellen
MacArthur Foundation, «è un termine generico per definire
un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In
un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli
biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli
tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella
biosfera». L’economia circolare è dunque un sistema in cui
tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione,
sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino
risorse per qualcun’altro.
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Innovazione e
digitalizzazione
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Innovazione e
digitalizzazione
Big Data Market
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Convergenza Teconologica
Innovazione e
digitalizzazione
La convergenza tecnologica tra nano, bio, scienza
dell’informazione e scienze cognitive (NBIC) causeranno salti
quantici in aree molto importanti quali: la sanità, la medicina, il
manifatturiero, le comunicazioni, l’energia e l’alimentare.
Le tecnologie NBIC creeranno mercati per prodotti nuovi e
sconosciuti e determineranno l’obsolescenza degli altri.
La necessità di innovare si accompagnerà nell’era della
‘grande’ collaborazione, tra divisioni, aziende e tutte le
discipline scientifiche. Forme aperte di organizzazione
aziendale saranno richieste per alimentare la condivisione
della conoscenza su livelli totalmente diversi. Crescente
complessità
Fonte: HBR 2014
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Innovazione e
digitalizzazione
Robotica
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Innovazione e
digitalizzazione
INTERNET OF THINGS
Si riferisce all'estensione di Internet al mondo degli oggetti
e dei luoghi concreti
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Innovazione e
digitalizzazione
INTERNET OF THINGS
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Innovazione e
digitalizzazione
Vantaggi Competitivi della Macchina Utensile Italiana
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Innovazione nei mezzi di produzione
Attenzione all’efficienza energetica
Elevato livello tecnologico
Competenza della manodopera
Capacità di soddisfare le esigenze specifiche dei clienti
Forte vocazione all’internazionalizzazione (Le esportazioni
rappresentano il 75% del fatturato di settore)
 Ricerca ed innovazione e capacità di innovare grazie
all’esperienza nel settore
Fonte: UCIMU 2015
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Profilo del relatore
Nato in Italia e cresciuto negli U.S.A., Ivo Pezzuto è consulente di direzione aziendale,
docente di ISTUD Business School dal 2004. E’ professore a contratto della Facoltà di
Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, dal 2010 dove insegna
corsi della laurea triennale, magistrale, e di master in Business Economics ed International
Management (in lingua italiana ed inglese). E’ anche visiting professor presso prestigiose
business school in Italia ed all’estero. Membro del comitato editoriale della rivista scientifica
Journal of Governance and Regulation, Research Fellow di ICRIM – International Center of
Research on International Management, e membro –del comitato scientifico del progetto
"CREA.COM" – “Creatività e Competenze per il Cambiamento" di Formaper.
E' autore di libri, paper, articoli di journal ed altre pubblicazioni su temi di economia, finanza,
risk management, strategia, culture organizzative, etica, corporate governance, financial
regulation, government and business policy, corporate social responsibility e governance
riconosciuti a livello internazionale e frutto di collaborazioni con prestigiose università quali ad
esempio: Stanford University, University of Chicago, NYU Stern, Wharton, London
School of Economics, IESE, Bocconi, ed altre. E’ stato per circa 10 anni Partner di una
società di consulenza e responsabile della practice Marketing e Strategia, e prima ancora,
dirigente di multinazionali con ruoli di crescente responsabilità.
Collabora regolarmente con la stampa e televisione italiana ed estera (RAI, CNBC, Agência
Estado, ecc.) su temi economico-finanziari. E' laureato in Economia alla New York University
Stern School of Business; ha conseguito il Master of Business Administration alla SDA
Bocconi School of Management, ed il Dottorato di Ricerca in Business Administration alla
SMC University
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