DENTRO LA VIOLENZA
L’intervento con le vittime e con l’aggressore/maltrattante
Dott.ssa Isabel Fernandez
Centro Ricerca e Studi in Psicotraumatologia – Presidente Associazione
EMDR Italia
www.emdr.it
ALCUNI DATI..
O Secondo i dati Onu, a livello mondiale, 603 milioni di donne vivono nei
paesi in cui la violenza domestica non viene considerata un crimine. Il
livello della violenza sessuale rimane elevato, e così pure il
femminicidio, sia in tempo di pace che di guerra.
O Sei donne su dieci nel mondo subiscono violenze fisiche o sessuali nel
corso della loro esistenza.
O La violenza subita dal marito, partner, fidanzato o padre è la prima
causa di morte o di invalidità permanente pro le donne di età compresa
tra i 15 e i 44 anni, più di cancro, incidenti stradali e guerra.
O I bambini assistono a circa il 90% degli episodi di violenza domestica e
ne rimangono traumatizzati.
O I dati OMS rivelano che dove c’è violenza domestica raddoppia il rischio
di maltrattamento e/o abuso sui minori da parte di chi l’agisce.
O VIOLENZA E MALTRATTAMENO VS. CASA COME LUOGO
SICURO
La legge sul femminicidio -2013
O Decreto 93: segno di consapevolezza
O Inasprisce le pene x maltrattamento in famiglia, stalking
O Aggravanti nel caso in cui gli atti violenti si compiano davanti ad un
minore
O Il reato è piu’ grave quando avviene all’interno di relazioni intime o
familiari
O Per la violenza domestica e lo stalking si attiverà una rete di polizia,
presidi sanitari e centri anti violenza
Non è previsto il recupero degli uomini violenti
O 11% DENUNCE DELLE DONNE VS 6% DI PRIMA
O FORZE DELL’ORDINE FORMATE IN MODO SPECIALISTICO
O Violenza di genere: Tutti quegli atti di violenza verso l’altro sesso, che ha
come risultato possibile o reale un danno fisico, sessuale o psicologico,
comprese le minacce, la coercizione, o il privare della libertà in modo
arbitrario, sia che avvenga nella vita pubblica o privata (ONU, 1995)
Esempi:
O Violenza fisica verso una persona intima: colpire, schiaffeggiare,
accoltellare, sparare, uccidere etc
O Impedire alla persona di chiedere aiuto a seguito di violenza domestica
(ad es il telefono per chiamare aiuto)
O Privare la persona della libertà personale, tenerla in ostaggio
O Danni alla proprietà
O Comportamento abusante: comportamento destinato a
umiliare, ottenere controllo o potere nei confronti di
un’altra persona
O L’intervento con il maltrattante, la vittima e i figli che
assistono alla violenza e al conflitto è fondamentale per
fare prevenzione e interrompere la trasmissione di
modelli di comportamenti aggressivi alle generazioni
successive.
GLI STEREOTIPI DI GENERE……
O 1946 – DIRITTO DI VOTO PER LE DONNE
O 1948 – UGUAGLIANZA PER TUTTI I SESSI
O 1961 - IL REATO DI ADULTERIO NON E’ PIU’ SOLO PER LA DONNA
«Vedere la madre nelle braccia di un altro è lesivo per il
figlio»
Era punita solo la moglie, non il marito adultero
1970 – DIVORZIO, LA DONNA NON E’ PIU’ SOTTOMESSA AL MARITO
1981 – IL DELITTO D’ONORE DIVENTA UN REATO
O«Chiunque
provoca la morte del
coniuge, della figlia o della sorella,
nell’atto in cui ne scopre la illegittima
relazione carnale e nello stato d’ra
determinato dall’offesa all’onore suo o
della famiglia, è punito con la reclusione
da 3 a 7 anni….»
O FEMMINICIDIO – per orgoglio ferito, trasgressione di un
modello, gelosia
O VIOLENZA SESSUALE – è un problema di moralità pubblica
(penetrazione?) – Domande invasive
e colpevolizzanti – Si punta
sull’aspetto «consenziente»
Offesa alla libertà di
autodeterminazione
O 2009 – legge sullo stalking
O 2013 – Maltrattamenti in famiglia sono severamente
punibili. Violenza alle donne è desuguglianza, lesivo della
dignità delle donne. Aggravante della violenza assistita
ALLE DONNE BISOGNA GARANTIRE I DIRITTI FONDAMENTALI
PER LE PERSONE VS PROTEZIONE VERSO I DEBOLI
Catena della esposizione alla violenza
domestica
O Si assiste ad una compromissione della capacità del
bambino di rispondere allo stress
O Vengono influenzate in modo negativo le capacità del
bambino di auto-consolarsi, di auto-regolare i propri stati
emotivi, l’impulsività e l’ansia
O La conseguenza è che il bambino sperimenta un costante
senso di minaccia e percepisce il mondo come ostile
I bambini esposti a violenza domestica
sviluppano problemi emotivi (paure, ansia,
disturbi del sonno, depressione),
hanno
comportamenti aggressivi,
difficoltà
nello
sviluppo, nel rendimento scolastico, a livello
di
socializzazione, consumo di sostanze, ecc
Come psicoterapeuti lavoriamo spesso nel
campo dei vari aspetti della violenza e
notiamo come molti pazienti continuano a
soffrirne le conseguenze anche a decenni di
distanza condizionando lo sviluppo, la salute
mentale e il funzionamento delle persone.
I costi della violenza
O Problemi famigliari
O Ricadute sulla salute mentale
O Aumento delle cure sanitarie
O Perdita del lavoro/problemi per l’economia
O Traumi infantili
O Perdita di vite
E’ utile stabilire dei programmi di intervento e
trattamento per i perpetrators, autori di violenza
O Molte cause possibili della violenza di genere sono da
ricondurre a esperienze traumatiche nell’infanzia, che
possono portare a disturbi di personalità, disturbi
mentali gravi, ecc. Ma spesso gli uomini violenti non
hanno una diagnosi psichiatrica. E’ soltanto una
mancanza di controllo degli impulsi e sfogo della
tensione.
Il ciclo della rabbia
Episodio
Aumento
tensione
Recupero
Ritorno ad uno
stato normale
Trigger
Vita di tutti i
giorni
Caratteristiche degli autori di
violenza
O PTSD- Trauma irrisolto
O Depressione / Ansia
O Abuso o dipendenza da alcol
O Abuso o dipendenza da sostanze
O Disturbi di personalità
O Nessuna diagnosi DSM
Review di Horzworth- Monroe e Stuart
(1995) sulle tipologie di picchiatori
maschi
O Solo all’interno della famiglia (50-56%)
O Disforici/ Borderline (25-42%)
O Generalmente violenti/antisociali (8-25%)
Solo all’interno della famiglia
O Percentuale di violenza relativamente bassa all’interno della
famiglia di origine
O Impulsività da bassa a moderata
O In qualche misura dipendente nei confronti del coniuge
O Abilità sociale adeguate all’interno di relazioni non coniugali
O Nessuna/bassa ostilità generalizzata verso le donne
O Pentito/più empatico
O Livello/frequenza bassi di violenza
“Mi dispiace. E’ stata colpa mia. Non voglio rifarlo.”
Disforico/ Borderline
O Storia di rifiuto genitoriale/abuso
O Attitudine favorevole verso l’uso della violenza
O Più episodi di comportamenti devianti da giovane
O Atteggiamenti ostili verso le donne
O Livello alto di dipendenza verso la moglie
O Capacità bassa/moderata di empatia
O Violenza bassa/moderata extra familiare
“Mi dispiace che sia successo. Non potevo farci niente.
Spero non accada più.”
Generalmente violento/antisociale
O Abuso grave nell’infanzia
O Alti livelli di esposizione a violenza genitoriale
O Livello moderato/grave di violenza inclusa quella psicologica/sessuale
O Probabile abuso di sostanze
O Alto livello di violenza al di fuori della famiglia
O Diversi precedenti criminali
O Livello moderato di rabbia
“Puoi pensare che sia sbagliato ma a me non interessa per
niente. Ho fatto quel che dovevo fare.”
Difficoltà e resistenze negli interventi
con uomini violenti
O Locus of control esterno
O Egosintonico/ egodistonico
O Canalizzazione emotiva – bassa tolleranza affettiva
O Conseguenti al trauma
O Conseguenti allo Stress
O Pattern comportamentale rinforzato nel tempo
O Comportamenti difensivi sviluppati attorno al problema
O Beneficio secondario
O Co-morbidità
O Invischiati con i veri bisogni
O Deficit nelle abilità
I responsabili spesso evitano e sono resistenti al trattamento
I trattamenti attuali hanno spesso una ridotta efficacia
Difficoltà e resistenze negli interventi
con uomini violenti
Paziente:
O Non è interiormente motivato
O Non vede l’importanza del trattamento rispetto ai suoi bisgoni
O Non s’impegna nei confronti di un trattamento
O Possiede aspettative irrealistiche
O Crede che i rischi dei problemi siano finiti
O Non tollera le emozioni
O Perde i rapporti all’interno dei quali sono emersi problemi
O Comportamenti di acting out/reiterati
O Tentativi di cambiare non sembrano funzionare
Benefici secondari della rabbia
O Attira l’attenzione delle persone
O Riduce lo stress (nel breve periodo)
O Ottiene un obiettivo apparentemente nel modo migliore possibile
O Ferisce o controlla le altre persone
O Rappresenta un evitamento fobico rispetto a ricordi
traumatici/dolorosi
O Mantiene intatta la personalità
O Si allinea con altre credenze egosintoniche negative o “bloccanti”
COME INTERVENIRE
CON L’EMDR?
L’approccio è quello di vedere le tematiche eziologiche del paziente
attraverso una lente d’ingrandimento fin da subito e durante il
processo di trattamento, riconoscendo che i ricordi disfunzionali
immagazzinati
dell’infanzia/adolescenza
forgiano
il
comportamento futuro, spingendo verso un comportamento
problematico in età adulta.
Cerchiamo le credenze implicite formate dagli eventi dell’infanzia,
incluse le credenze rispetto al mondo in generale, oltre a quelle
rispetto a se stessi e gli altri, che contribuiscono ai fattori dinamici
di rischio.
Trattamento terapeutico
O Si deve lavorare sui ricordi che hanno contribuito a
funzionare in modo violento e patologico e a sviluppare
rapporti familiari e di coppia patologici (sia per i
maltrattanti che per i maltrattati) e a modificare le
modalità
di
attaccamento
disfunzionale,
i
comportamenti attuali che attivano le reazioni di
violenza sulla partner e sui familiari e preparazione e
gestione di comportamenti futuri.
I target da considerare
O Prepotenze o abuso sessuale o fisico da parte dei fratelli
O Dolore/perdita del padre, di una figura maschile
protettiva, di altre figure protettive significative o di un mentore
O Dolore/perdita di figure di accudimento o di attaccamento
di tipo sicuro
O Trauma di natura medica in età precoce o incidenti
O Militare: combattimenti, trauma sessuale, abuso di potere
O Abusi sessuali, esperienze omosessuali da bambino
O Trauma causato da insegnanti, figure delle forze
dell’ordine, figure religiose
O Altri abusi durante il ciclo di vita
I target da considerare
O Il
primo/il peggiore/l’ultimo dell’aggressore legato
all’essere stato esposto alla violenza durante l’infanzia
O Le successive decisioni, i suoi pattern di pensiero e le
sue risposte comportamentali
O La prima/la peggiore/l’ultima aggressione commessa
contro: partner, partner precedenti, bambini ed altri
O Il lavoro sul futuro dà origine a molte applicazioni tra cui
anche il chiedere scusa
Targets per l’Elaborazione
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
I triggers che conducono ad un’escalation (Float Back verso evento
stimolo)
Bandiera rossa (situazioni o tematiche)
Credenze bloccanti: pregiudizio e atteggiamenti ostili
Credenze bloccanti verso un comportamento appropriato, cura di
sè, capacità di calmarsi
Affetti bloccanti
Target della Difesa- Jim Knipe
Ricordi collegati a bisogni non soddisfatti
Sfide future
O Inoltre, è necessario fare interventi mirati a dare
strategie di negoziazione, gestione delle emozioni,
identificazione di convinzioni erronee, a migliorare le
capacità relazionali e di risoluzione di problemi. Spesso
questo si può realizzare in una terapia di coppia.
O E’ importante lavorare anche con le donne sugli aspetti
che portano a mantenere un rapporto con un partner
violento
Trattamento con Autori di Violenza
Fare in modo che sia il paziente a formulare il proprio piano terapeutico:
O Fare una lista di 20 cose che possono “fare”24 h/24
O Preparare il paziente al cambiamento
O Dimostrare i benefici del “respirare”
O Insegnare il “Time-out”
O Insegnare abilità di risoluzione non violenta del conflitto
O Visualizzazione di immagini relative a situazioni future (Anticipare una
risoluzione positiva del conflitto)
Strumenti d’intervento per uomini
violenti da integrare con l’EMDR: il
TIME-OUT
Quando i pensieri, sentimenti o comportamenti
sono troppo intensi da impedire di ascoltare o
parlare con rispetto al partner, allora è un buon
momento per ricorrere ad un Time-Out.
Procedure Time-Out/ Time-In
© Mark Nickerson
O E’ importante che sappia riconoscere i suoi segnali premonitori rispetto all’aumento della
rabbia (ad esempio: il tono della voce aumenta, i pensieri diventano ostili, l’adrenalina sale).
O Fase Time-Out: quando i suoi segnali premonitori si sono attivati, dica a chiunque sia
presente: “mi sento arrabbiato, ho bisogno di un Time-Out, torno fra un’ora”. Dica ciò nella
maniera più calma e rispettosa possibile. Abbandoni la situazione trigger in tutta tranquillità.
O Fase Time-In: Una volta che si è allontanato/a dalla situazione trigger, è importante fare tutto
quello che è nel suo potere per distogliere l’attenzione dal trigger e volgerla verso una
direzione che le permetta di calmarsi e ritornare “in sé”. Questo potrebbe richiedere una
dispersione di energie tramite degli esercizi di grounding, di auto-affermazioni e di
visualizzazione, oppure contattando altre persone che possono aiutarla nel processo di
ripristinare in lei uno stato interiore tranquillo.
O Ritorno: se c’è un’altra persona coinvolta, faccia ritorno da lei di persona o telefonandole allo
scadere dell’ora. Assicuri questa persona che ha preso un Time-Out/ Time-In. Se si dovesse
sentire adeguatamente calmo/a, può proporre di tornare all’attività o discussione interrotta
in precedenza dal Time-Out/ Time-In. Se lei o l’altra persona non siete ancora pronti,
accordatevi per un ulteriore Time-Out/Time-In e sospendete l’attività/discussione.
Protocollo Time-out/ Time-in: condotto dal
terapeuta © Mark Nickerson
1. Riuscire a gestire le situazioni trigger tramite una risposta tranquilla è un suo
obiettivo?
2. Possiede una qualità personale che può assisterla nell’ottenere questo obiettivo,
come ad esempio il coraggio, l’equilibrio, la disciplina o la gentilezza? Riesce a
identificare un momento nella sua vita in cui hai avuto questa qualità? (Quando
l’informazione è stata pienamente fornita, installare con BLS).
3. Vorrei che anticipasse con l’immaginazione una potenziale situazione trigger nel
futuro. (Qualora fosse difficile, utilizzare una situazione trigger del passato)
4. In silenzio (chiudere gli occhi potrebbe essere utile), visualizzi ogni passaggio del suo
piano Time-Out/Time-In, incluso tutti i passaggi menzionati prima (sopra). Cerchi di
essere il più specifico possibile. Per prima cosa, immagini di dire al partner o ad altri
che Lei è intenzionato ad usare questo piano, qualora fosse necessario. Mentre fa
questo, si assicuri di immaginare di sviluppare i suoi segnali di avvertimento, dicendo
le parole esatte che vorrà dire in quell’occasione nel modo migliore possibile, come si
allontanerà e dove andrà. Immagini quello che farà per prendersi il suo Time-In e
come farà ritorno in modo opportuno dalle persone coinvolte.
Time-out/ Time-in Protocol
(Therapist guided)
© Mark Nickerson
5. Quando ha finito, mi faccia sapere cosa ha immaginato. (Il terapeuta discute il piano e fa domande o
raccomandazioni necessarie, per sviluppare ulteriori parti del piano per renderlo realisticamente fattibile
ed efficace). (BLS)
6. (Continuare a modificare e perfezionare il piano finché risulti solido) (BLS)
7. Collegare “all’ancóra corporea”, ad esempio unire le punta di due dita (pollice con indice). (Installare
con BLS).
8. E’ importante utilizzare il piano in maniera coerente tra le sedute. La prima volta potrebbe essere
quella più difficile.
9. Perché Lei sia pronto per la “prima vera volta” e prima della nostra prossima seduta, vorrei che lei si
“esercitasse” con un Time-Out/ Time-In, e se opportuno, con la collaborazione del suo partner, o di un
membro della famiglia, ecc.
10. (Sedute di follow up: rivedere esercitazioni Time-Out/ Time-In. Rivedere veri Time-Out/ Time-Ins.
Fare modificazioni quando opportuno).
Comprendere la rabbia (esaminare
assieme al paziente)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
I sentimenti di rabbia non devono sempre condurre ad un
comportamento violento.
La rabbia viene stimolata quando si percepisce un pericolo.
Le percezioni e le interpretazioni potrebbero essere distorte.
La rabbia è spesso un’emozione secondaria che protegge altre
emozioni.
La rabbia è influenzata dalle esperienze di vita passate.
Le reazioni di rabbia possono essere delle imitazioni di altre
persone appartenenti al passato (modelli).
Aumentare il progresso e modellare il
comportamento
O esperienze/comportamenti/sentimenti correttivi possono
essere notati, evidenziati e aumentati.
“Cerchi di notare come ha gestito la situazione.
Che scelte ha fatto? Come si sente ora mentre
ricorda questi momenti?”
Rescripting
Le cattive esperienze possono essere riscritte tramite il “rifare”
correttivo
O “Immagini come avrebbe voluto gestire quellla situazione se
potesse rifare tutto.”
O Oppure: “Immagini come avrebbe potuto gestire quella
situazione, se avesse saputo ciò che sa oggi.”
O “Immagini come gestirebbe una situazione simile se
accadesse.”
Gestione del conflitto/risoluzione
Riduce/risolve il conflitto
O
O
O
O
O
O
O
O
Affermazioni con “Io”
Parafrasare
Linguaggio corporeo ricettivo
Atteggiamenti di apertura
Essere specifici
Focus sul presente e futuro
Focus sul problema
Focus sui bisogni e interessi
Aumenta il conflitto
O
O
O
O
O
O
O
O
Affermazioni con “Tu”
Interrompere
Linguaggio corporeo rifiutante
Accusare, incolpare
Generalizzare
Focus sul passato
Focus sulle persone
Focus sulle posizioni
Concepire ed anticipare il futuro
Scenari futuri:
1.
Ansia anticipatoria (terza fase del Protocollo Standard
EMDR)
2.
Cognizione positiva temporanea: quale credenza positiva
vorrebbe avere su di sè dopo la seduta di oggi?
Concepire ed anticipare il futuro
Costruzione abilità ed esercizi di visualizzazione
Creare ed accedere ad una cognizione positiva, ad una
consapevolezza delle proprie abilità e/o altre risorse
“Vorrei che si immaginasse affrontare in maniera
efficace________”
Somministrare dei sets di stimolazione bilaterale per affinare
ed aumentare.
O Aggiungete nuove abilità e risorse quando opportuno.
O Se persiste un disagio significativo, non proseguire
Costruire scripts specifici per il
cambiamento comportamentale
O Fare una mappa del problema (Greenwald)
O Procedure Time-Out/Time-In
O Assertività e scripts sull’empatia
O Scripts per le scuse
Scrivere il Futuro
Due schemi futuri fondamentali:
1.
2.
Ansia anticipatoria (terza fase del Protocollo Standard EMDR)
Costruzione Abilità e Visualizzazione
Stabilire CP
“Vorrei che immaginasse di riuscire ad affrontare in modo
efficace________”
Elaborare e rafforzare la cognizione positiva. Se persiste un
disagio significativo, non proseguire
Modellare il comportamento
O esperienze/comportamenti/sentimenti correttivi possono
essere notati, evidenziati e aumentati.
“Cerchi di notare come ha gestito la situazione. Che scelte ha
fatto? Come si sente ora mentre ricorda questi momenti?”
Modellare il comportamento
O Le
cattive esperienze possono
riscritte tramite il “rifare” correttivo
essere
O “Immagini
come avrebbe voluto gestire
quellla situazione se potesse rifare tutto.”
O “Immagini
come potrebbe gestire una
situazione simile se dovesse accadere.”
Per gli autori di azioni violente
O Psicodiagnosi
O Psicoterapia individuale
O Psicoterapia di gruppo
O Opportunità di confronto con coloro che
hanno già terminato il percorso
“La collera non è
mai senza
ragione, ma
raramente ne ha
una buona.”
Ben Franklin