TUMORI: VERDECCHIA, UN ALBERO GENEALOGICO CONTRO I

Associazione per la Lotta ai Tumori
nell’Età Giovanile
RASSEGNA STAMPA DELLE NOTIZIE RIGUARDANTI RICERCHE, NOVITÀ,
CONVEGNI E STUDI SUI TUMORI GIOVANILI
A cura di Federico Giannomne
TUMORI: VERDECCHIA, UN ALBERO
GENEALOGICO CONTRO I TUMORI GIOVANILI
Pronti a ricostruire la storia della vostra famiglia, nonni, bisnonni e trisavoli? Il ‘’gioco’’ potrebbe servire alla salute dei giovani, per
scoprire se hanno una predisposizione familiare ad ammalarsi di certi tumori e, in questo
caso, per prendere coscienza del loro rischio
ed adottare stili di vita sani sottoponendosi a
controlli periodici.
La proposta è stata lanciata
da Arduino Verdecchia,
epidemiologo dell’Istituto
superiore di Sanità
alla fine del 2006.
L’esperto ha suggerito che coinvolgendo il
Ministero della Salute, con poca spesa, si
potrebbe sperimentare il ‘’gioco’’ dell’albero
genealogico per vedere l’impatto che ha sul
miglioramento della diagnosi precoce. I tumori giovanili, ha spiegato Verdecchia, sono
sostanzialmente di due tipi: quelli tipici dell’età infantile per i quali si pensa più che altro a predisposizioni genetiche familiari,
quelli invece tipici dell’età adulta per i quali
si pensa sia forte l’impatto degli stili di vita. In
base ai dati del rapporto ‘Le tendenze dei tumori negli adolescenti e nei giovani adulti’,
elaborato dall’Istat in collaborazione con
l’ISS e l’Associazione per la lotta ai tumori
nell’eta’ giovanile (Alteg) e ricordati oggi, i tumori giovanili sono in aumento mentre la
mortalità per queste malattie è in diminuzione, segno che si curano meglio.
Ogni hanno si fanno circa 8000 nuove diagnosi, il tasso di incidenza è di 77,3 per
100.000 abitanti nelle donne e di 54,4 negli
uomini, livelli che corrispondono rispettivamente a circa 8.000 e 5.800 nuove diagnosi l’anno. Proprio perché è in crescita il numero di casi, è importante fare prevenzione
con campagne educative che stimolino i più
giovani ad adottare stili di vita corretti: no al
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fumo, dieta sana e sport. Inoltre laddove ci
sia una familiarità per vincere il tumore la
cosa fondamentale è la diagnosi precoce.
Per questo, ha concluso Verdecchia, coinvolgendo i medici di famiglia, l’idea di una
campagna ‘’costruisci il tuo albero genealogico’’ potrebbe sortire effetti importanti nei
giovani che spesso vivono nella percezione
di ‘’invincibilità’’ che è propria della loro età
e dimenticano di tutelare la propria salute.
TUMORI: C’È UNA RELAZIONE FRA IL CONSUMO
DI LATTE E IL TUMORE MAMMARIO
con cancro alla mammella di 9 centri di oncologia (studio COS) per individuare i fattori
di rischio ambientali particolarmente per coloro che hanno già un rischio genetico, ha
spiegato Berrino nel corso del convegno ‘’La
Prevenzione Dei Tumori Negli Adolescenti e
Nei Giovani Adulti’’ tenutosi nel settembre
2006 in memoria di Giorgio Ratti, all’Istituto
Superiore di Sanità.
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Per quelle donne che hanno in famiglia molti casi di tumore alla mammella e quindi sono ad alto rischio di sviluppare a loro volta il
tumore per predisposizione genetica alla
malattia, forse
è meglio bere poco latte e
diminuire anche le porzioni
di formaggio e yogurt.
Il consiglio è di Franco
Berrino dell’Istituto
Nazionale Tumori (INT)
di Milano
in quanto vi è il sospetto che il latte sia un
fattore di rischio nelle donne già predisposte e che un bicchiere di latte al giorno raddoppi il rischio per queste donne. Il sospetto viene da uno studio su oltre 3.000 donne
Dallo studio è emersa anche
la conferma che tra tutte
le verdure quelle veramente
utili come fattore protettivo
anti-cancro alla mammella
sono le crucifere, ovvero
cavoli, cavolfiori, rape e altre
della stessa famiglia:
una porzione a settimana
di queste verdure,
ha detto Berrino,
può dimezzare il rischio
di ammalarsi.
Il 19 Febbraio 2007 si è tenuto
a Roma il Work Shop “L’alimentazione e
il bambino con patologia oncologica” che
ha avuto luogo in concomitanza con la
IV Giornata Internazionale di Lotta ai Tumori dell’Infanzia promossa dall’ICCCPO (International Confederation of Chidhood Cancer Parents Organization) ed
alla quale ha aderito la FIAGOP (Federazione Italiana Associazioni Genitori
Oncoematologia Pediatrica).
Sono intervenuti i Rappresentanti Rai,
Dott. Carlo Romeo, i rappresentanti del
Consiglio Direttivo della FIAGOP (Ali di
Scorta, Peter Pan), dell’Associazione
KIM e dell’ALTEG.
L’ASSEMBLEA DEI SOCI
DELL’ALTEG
HA RINNOVATO I PROPRI
ORGANI SOCIALI
CONSIGLIO DIRETTIVO ALTEG
2007-2010
Presidente
Dott. Valerio Rossi
Tra i tumori giovanili, riguardanti cioè individui dai 15 ai 39 anni, quello alla mammella
ha l’incidenza più elevata (18,6 nuovi casi
annui per 100 mila abitanti). Per questo tumore sono ben note le mutazioni che determinano una predisposizione ad ammalarsi,
quelle a carico dei geni BCRA. Per le donne
portatrici di queste mutazioni il rischio di ammalarsi è maggiore, è necessario quindi
stare particolarmente attente agli stili di vita,
all’alimentazione e ad altri fattori. Nello studio COS, ha ricordato Berrino, sembra
emergere una relazione tra il consumo di
latte e il rischio di ammalarsi, probabilmente, ha ipotizzato lo studioso, perchè il latte
aumenta la concentrazione di uno dei fattori di crescita piu’ noti alleati del tumore, il fattore insulino-simile ‘IGF-1’.
Vice Presidente
Dott.ssa Anna Maria Tomassi
Vice Presidente
Dott. Antonio Maria Alberti
Consiglieri
Dott. Antonio Moriconi
Dott. Francesco Desmaele
Prof. Massimo Marà
MDott. Federico Giannone
Dott. Emanuele De Ruvo
Dott. Umberto Botticelli
Collegio dei Revisori
Avv. Stefano Fiorentini
Dott. Giuseppe Mariani
Dott. Stefano Ratti
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