Custodi...dello Spirito santo Quanti giorni ha durato la Quaresima? E quanti giorni dura il tempo di Pasqua? Beh, mentre ti arrovelli i neuroni cerebrali per recuperare qualche nozione di catechismo, ti diciamo già che con la domenica di Pasqua siamo entrati nel “tempo dell’attesa dello Spirito santo”, chiamati anche noi, come i primi discepoli e Maria, la madre di Gesù, ad invocare Dio perché accompagni i nostri passi con la sua forza, con la luce della risurrezione, con la speranza. Ma cosa indica il carattere indelebile del “sigillo dello Spirito santo” che si imprime nella nostra vita, specialmente nel sacramento della cresima che riguarda voi ragazzi/e? Diamo parola a mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente dell’AC italiana: «Esiste nella vita dei giovani la moda del tatuaggio che si avvicina come simbolo alla parola sigillo. Un bel tatuaggio ti rende più attraente: una bella ragazza naked avvolta in un serpente sul braccio, una faccia di tigre sulla schiena, un dragone sulla spalla, la faccia di un demonio o di un vikingo, un pentagramma o una stella di David in zona ombelico sono il minimo che si può mostrare. Esiste anche un tatuaggio religioso, forse un po' fondamentalista con tanto di crocifisso in pieno petto e guardie che fanno da pendant alla croce: un calvario a tutto campo degno della processione del venerdì Santo. Una volta, tantissimi anni fa, il tatuaggio era il segno di proprietà che il padrone stampava sullo schiavo o il condottiero sui prigionieri, oggi è un buon passatempo ancora di qualche carcere, ma diventa un elemento di identificazione e di appartenenza a una generazione o a una ricerca quasi religiosa, fatta di simboli esotici. È ancora, come il piercing, un intervento con dolore sul proprio corpo, una riconquista della corporeità, una dichiarazione di uso e di colore sulla pelle in maniera indelebile. Non è solo una moda, perché ha dei risultati che permangono troppo a lungo rispetto ai tempi della moda e che vanno ben oltre la tendenza del momento. I tatuatori, i più consapevoli, avvisano che una incisione sulla pelle è per sempre, non è come un orecchino o un anello o un piercing, ancor meno come un vestito. È cucirsi addosso una scelta definitiva. Non è una tendenza, non può essere frutto della infatuazione del momento. È qualcosa che consciamente o no parla della propria personalità e la mantiene nel tempo». In concreto, però, come lo Spirito santo imprime in noi, discepoli di Gesù, il segno della sua presenza? Lo fa con 7 “tatuaggi” che noi chiamiamo “doni dello Spirito santo”. Eccoli: 1. SAPIENZA. Pensa al sale, che dà gusto ai cibi! Che cosa dona sapore alle tue giornate, ai tuoi impegni, alle relazioni con gli altri? Prova a scriverlo sul tuo diario... 2. INTELLETTO. Potremmo usare la lente d’ingrandimento, con cui siamo capaci di guardare dentro le cose, di vedere in profondità, andando oltre la superficie. In questi giorni prova a guardare bene in faccia le persone con cui vivi (in famiglia, a scuola, nello sport): che cosa cogli? Cosa hai compreso e imparato dalla vita degli altri? 3. CONSIGLIO. Come oggetto potresti prendere in mano una bussola, perché questo dono dello Spirito serve ad orientarti nelle scelte piccole e grandi della vita. Cosa sogni di fare da grande? Tu ci avrai pensato, ma hai mai chiesto consiglio al Signore? 4. FORTEZZA. Per te può essere simboleggiata dai muscoli, dalla potenza di una moto o di un’auto di F1, da un atleta che ammiri...noi ti proponiamo di abbinarla all’àncora di una nave, che è sicura quando sta nel porto e non teme le burrasche ed il maltempo. Prova a pensare ad un traguardo che hai raggiunto: non basta solo la forza, occorre anche la perseveranza, il non mollare la presa, lo stringere i denti, il lottare fino in fondo... 5. SCIENZA. Grazie al computer hai modo di fare ricerche veloci su un argomento che ti è stato affidato dal prof. di scuola. Però devi aver chiaro nella tua testa ciò che devi trovare! Altrimenti navighi per tanto tempo, ma non pigli pesci! Ti serve, in sostanza, una mappa! Beh, lo Spirito, quando lo invochi, ti mostra la mappa interattiva grazie a cui muoverti. Scrivi in 160 caratteri cosa oggi desideri chiedere al Signore... 6. PIETÀ. La esprimiamo con la brocca: essa può contenere ad esempio l’acqua, ma non è lei ad averla generata! Essa è solo uno strumento con cui contenere ciò che si prende dal rubinetto! Anche tu puoi essere un ragazzo/a che porta dentro di sé la freschezza e la gioia di credere in Gesù: hai mai pensato che puoi donare quest’acqua ad altri amici? 7. TIMORE DI DIO. Non ha a che fare con la paura, ma tale dono ci insegna ad essere umili e rispettosi del creato e degli altri. Come a dire: non sono io il Creatore di tutte le cose, non sono io il dio in terra! Ci abbiniamo le nostre mani: quante cose possiamo fare, quante idee riusciamo a realizzare, a rendere concrete! Prova con del pongo ad esprimere, plasmando con le tue mani, ciò che ti sta a cuore in questo tempo... Buon cammino, quindi, sorretto dai doni dello Spirito santo!